27 November, 2024
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In una lettera inviata oggi ai ministeri coinvolti nella vicenda dei lavoratori dell’Aras, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu manifesta la necessità di avere un riscontro, in tempi brevissimi, sulle proposte presentate dalla Regione per l’attuazione della legge 3 del 2009 riguardante i dipendenti dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna.

L’assessore Filippo Spanu chiede inoltre la disponibilità ad un incontro per tutti i necessari approfondimenti. La missiva è stata inviata ai ministeri per la Pubblica Amministrazione, dell’Economia, delle Politiche Agricole e degli Affari regionali. Lo scorso 28 settembre la vicenda dei lavoratori dell’Aras è stata al centro a Roma, a Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione Pubblica, dei lavori del tavolo tecnico interministeriale alla presenza dello stesso Filippo Spanu e dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria. In quell’occasione erano state esaminate, con i rappresentanti di tutti i ministeri interessati, le proposte su cui oggi la Regione chiede un urgente riscontro.

 

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Questa mattina, a Iglesias e Carbonia, è stata effettuata una raccolta di firme contro la ASL unica, promossa dal Comitato “No Asl unica”. I banchetti per aderire alla sottoscrizione sono stati allestiti dalle 9.30 all’ingresso del presidio sanitario del Cto di Iglesias, lungo la via Cattaneo; successivamente, dalle 11.00, davanti all’ospedale Sirai di Carbonia.

Tra i promotori dell’iniziativa c’è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu, che abbiamo intervistato.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217980995184400/

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«Un documento comune, un testo condiviso al quale Sardegna, Corsica e Baleari stanno lavorando insieme e che invieranno ognuno al proprio Governo. Al centro, la richiesta di affiancare le tre regioni insulari, insieme, nel confronto con l’Europa, perché l’articolo 174 del Trattato di funzionamento europeo che norma l’insularità non resti sulla carta ma venga finalmente attivato.»

Lo hanno detto a tre voci, questa mattina, i presidenti della Sardegna Francesco Pigliaru, della Corsica Gilles Simeoni, e la vicepresidente delle Baleari Isabel Busquests i Hidalgo. L’occasione è stata l’iniziativa che la Regione Sardegna ha organizzato insieme al Comitato europeo delle Regioni questa mattina nella sala del THotel a Cagliari ed alla quale hanno preso parte numerosi rappresentanti delle Istituzioni europee, tra cui il vicepresidente dell’Intergruppo isole del Parlamento europeo Tonino Picula e Jan Mikolaj Dzięciolowski, responsabile del tema per il gabinetto della Commissaria europea per gli affari regionali, Corinna Cretu. Nella sessione di lavoro che ha impegnato i tre massimi esponenti politici si è inoltre aggiunto in video il presidente di Creta Stavros Arnaoutakis.

Negli interventi è emerso ancora una volta come le regioni insulari non comprese in quelle ultraperiferiche condividano una situazione di svantaggio strutturale sinora non riconosciuta, ma che invece deve trovare spazio nella programmazione della politica di coesione post 2020, così come nella normativa europea. «Si tratta della rivendicazione di un diritto di cittadinanza – ha detto il presidente Francesco Pigliaru, citando le difficoltà incontrate dalla Sardegna su molti fronti, a partire dal bando per la mobilità – difficoltà e necessità di soluzioni, di certezze che sono ovvie per chi vive e lavora su un’isola, di chi tutti i giorni si trova a dover affrontare la discontinuità territoriale causata dalla condizione insulare, ma che l’Europa fatica a capire. Non è una richiesta di risorse – ha sottolineato -, è una richiesta di giustizia: vogliamo poter usare i nostri soldi per dare risposte specifiche a problemi specifici senza incertezze, senza il timore di incorrere in richiami comunitari dettati da regole sulla concorrenza che non tengono conto della nostra particolarità. Il lavoro che ormai da tempo portiamo avanti con Corsica e Baleari, con cui la Sardegna ha stretto per la prima volta un’alleanza politica e operativa che si fa sempre più forte e che certamente apriremo ad altre realtà insulari, come dimostra il già avviato rapporto con Creta, è essenziale per arriva e a risultati concreti. Da parte nostra abbiamo messo in gioco non solo l’unità di intenti politici ma anche e soprattutto la determinazione, la misurazione oggettiva, concreta degli svantaggi strutturali determinati dall’insularità, ognuno con i suoi tecnici, i suoi esperti, e poi insieme. Un lavoro così non era stato mai fatto, ma ora è tempo di raccoglierne i frutti. Ma poiché l’Europa dialoga obbligatoriamente con gli Stati e non con le regioni – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru – oggi siamo a questa svolta, puntando ad un risultato che insieme ai nostri tre governi nazionali possiamo finalmente ottenere».

Concetti questi ripresi e rimarcati dal presidente Simeoni, che ha sottolineato come l’appuntamento con la definizione della politica di coesione post 2020 sia un’occasione «che le isole non possono perdere. Parlare con una voce comune è più che mai essenziale sia alla Commissione che ognuno al proprio governo, perché tengano conto della questione isole, compresa la definizione di un indice di insularità dato dalla distanza, e traducano le difficoltà in opportunità mettendo in pratica azioni concrete». Concretezza ribadita dalla vicepresidente delle Baleari Busquets i Hidalgo, che ha ricordato come al lavoro della politica, «con i frequenti incontri anche pubblici di questi anni, sia stato affiancato un imponente lavoro dietro le quinte, portato avanti dagli uffici delle tre regioni insulari. È un elemento da non trascurare – ha aggiunto -, perché nel momento del confronto con gli uffici europei le nostre argomentazioni traggono da lì molta forza.»

I lavori del convegno sono andati avanti per tutta la mattina con tavole rotonde di approfondimento dei vari aspetti tematici, moderate da Giuseppe Sciacca, segretario esecutivo della CRPM, la Conferenza delle Regioni Periferiche d’Europa. Per la Regione Sardegna è stato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ad intervenire sui temi della promozione e sviluppo e la creazione di imprese nelle Isole europee, insieme a Tereza Krausova (Programme manager politiche UE Italia e Malta, Direzione generale per la Politica regionale della Commissione europea), e Monika Mrozec-Comparetto (Capo della Divisione Strumenti finanziari e attuazione della Banca europea di Investimenti). «Il nostro obiettivo è incrementare il Pil e l’occupazione, e su questo abbiamo concentrato le nostre azioni di governo in questi anni, individuando i fattori materiali e immateriali dello sviluppo per rafforzare ciascuno di essi. A partire dal capitale infrastrutturale che da sempre per un’isola periferica come la Sardegna ha segnato un enorme e storico gap – ha detto Raffaele Paci -. Abbiamo investito molto sul capitale umano, finanziando scuola e università. Abbiamo puntato sull’innovazione tecnologica e sul digitale, con bandi per le imprese, aerospazio e progetti scientifici internazionali. Siamo una delle regioni col maggior numero di Start up e abbiamo un solido capitale sociale. Quello su cui dobbiamo lavorare molto è invece il capitale istituzionale, il vero fattore di sviluppo: serve maggiore consapevolezza dei nostri diritti e assumersi la responsabilità di esercitarli bene. Serve una grande battaglia politica e di identità se vogliamo superare i nostri ritardi storici», ha concluso Raffaele Paci. L’ultima parte dei lavori è stata dedicata alle opportunità occupazionali per i cittadini delle isole, con gli interventi tra glia altri di Henri Malosse (30° presidente del CESE, Comitato economico e sociale europeo) e l’economista Philip Von Brockdorff (Comitato direzione del sindacato Voce dei lavoratori e membro del CESE).

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«La Regione Sardegna è dalla parte della scuola e dalla parte degli studenti. Le richieste che in questi giorni portano avanti le ragazze i ragazzi di tutta Italia sono quelle cui la Sardegna sta dando risposte sempre più robuste. Per noi l’istruzione è il principale acceleratore di futuro, lo dicevamo a inizio di legislatura e lo riaffermiamo oggi con sempre maggior forza. E la sicurezza è un elemento essenziale del discorso complessivo.»

Queste le parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru a proposito delle proteste portate avanti dagli studenti sul fronte della sicurezza a scuola. «Noi ci abbiamo pensato fin da subito, con Iscol@ politica di cui andiamo orgogliosi, ci crediamo con tale convinzione e ci siamo impegnati talmente tanto in termini di energie e risorse al punto che nessuna regione italiana è arrivata a pensare, costruire e portare avanti un’azione così complessa, impegnativa e capillare sulla propria edilizia scolastica, affiancandola ad un percorso didattico mirato. Quando siamo arrivati al governo della Sardegna nel 2014 i crolli di tetti nelle scuole, i disagi e i pericoli erano all’ordine del giorno. E i dati sulla dispersione scolastica erano spaventosi, l’abbandono superava il 23%. Non abbiamo perso tempo. Siamo intervenuti immediatamente lavorando con grande impegno, per dare ai nostri figli scuole sicure, ma anche belle e moderne, da frequentare volentieri. Su Iscol@ – ricorda il presidente della Regione – abbiamo investito oltre 300 milioni per la realizzazione di 25 scuole del nuovo millennio, per la manutenzione e messa in sicurezza di oltre 900 istituti frequentati da circa 160.000 studenti sardi e per il rinnovo degli arredi e le attrezzature in 450 scuole. Nello stesso tempo con Tutti a Iscol@ abbiamo creato un sistema di laboratori, iniziative, attività per l’inclusione e il sostegno psicologico e mirate a stimolare l’interesse degli studenti, Un investimento di circa 87 milioni per la lotta alla dispersione e l’incremento delle competenze degli studenti sardi. Iscol@ e Tutti a Iscol@ sono il nostro contributo per migliorare le nostre scuole, nei luoghi fisici e nella didattica, per dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, che sono il nostro futuro, tutta la sicurezza e la competenza di cui hanno bisogno. E proprio in queste settimane abbiamo concluso un percorso di programmazione – conclude Francesco Pigliaru -, comunicando al Ministero un complesso di interventi per un investimento di circa 53 milioni da destinare alla realizzazione di altre 10 nuove scuole e 60 interventi mirati alla messa in sicurezza e alla acquisizione delle certificazioni».

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Questa mattina, presso la sala di rappresentanza del Comando Legione Carabinieri Sardegna (Cagliari, via Sonnino), il generale di divisione Giovanni Truglio, comandante della Legione, ed il colonnello Luca Mennitti (comandante del Comando provinciale dei carabinieri di Cagliari), hanno incontrato i 20 giovani carabinieri (tra cui una donna) che, provenienti dalle varie scuole allievi dell’Arma (per lo più di età compresa tra i 23 e i 28 anni e tutti provenienti da regioni diverse da questa), nei giorni scorsi hanno iniziato il loro servizio presso diverse stazioni dei carabinieri del Comando provinciale di Cagliari.
L’alimentazione di specie rientra in una manovra (del Comando Generale dell’Arma) di potenziamento operativo dei presidi territoriali per rinforzare quelli a maggior impegno nel controllo del territorio; in particolare il 50% circa dei neo giunti è impiegato presso le stazioni dei carabinieri dei maggiori centri della Città Metropolitana di Cagliari e la restante parte presso alcune stazioni del Sulcis Iglesiente, del Medio Campidano e del Sarrabus.

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I carabinieri della stazione di Cagliari Stampace, nelle prime ore del pomeriggio di ieri, hanno arrestato per i reati di furto aggravato e porto di oggetti ed armi, un pregiudicato cagliaritano classe 1965 che, intorno alle 14.00 si era introdotto all’interno di una vettura parcheggiata in via Pola, previa rottura del cristallo della portiera anteriore sinistra, al fine di impossessarsi di oggetti ed effetti personali di poco valore contenuto all’interno del vano portaoggetti. I carabinieri, intervenuti tempestivamente, hanno colto l’uomo nel pieno atto di furto e, dopo averlo bloccato, lo hanno perquisito trovandogli occultati addosso tre coltelli a serramanico di oltre 20 cm ed un paio di forbici, strumenti utilizzati per l’effrazione. E’ stato tutto sottoposto a sequestro e l’uomo è stato arrestato e tradotto presso le camere di sicurezza del comando provinciale dei carabinieri, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

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Questa mattina i carabinieri della stazione di Arbus, coadiuvati dai colleghi delle stazioni di Guspini, Pabillonis e Montevecchio, nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici, hanno eseguito un servizio coordinato antidroga nella via Gramsci, in prossimità della fermata del pullman dell’Arst e del locale istituto superiore alberghiero. Nel corso delle attività di controllo, che hanno coinvolto diversi giovani, un minore è stato sottoposto alla misura precautelare dell’accompagnamento a seguito di flagranza ed affidamento ai genitori in attesa dell’udienza di convalida prevista per il 19 novembre, poiché veniva trovato in possesso di dieci dosi di marijuana ed uno spinello, ed altri due sono stati segnalati al prefetto di Cagliari quali assuntori, perché trovati in possesso di modiche quantità della stessa sostanza.

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Voglio rassicurare i cittadini: non arretriamo di un centimetro. Garantiamo, per quanto di nostra competenza, la massima attenzione sulle problematiche che pervadono il mondo giovanile. I recenti fatti accaduti a Carbonia sono la punta dell’iceberg di un più ampio e diffuso fenomeno di devianza minorile, che caratterizza, a vario modo, tutte le città d’Italia. Ciò è emerso a chiare lettere anche ieri mattina, quando insieme all’assessore Loredana La Barbera abbiamo partecipato fattivamente in Prefettura a un vertice su questo tema. Un incontro proficuo, in cui è stato evidenziato che il fenomeno della devianza giovanile può essere contrastato soltanto se sapremo muoverci all’unisono, lavorando in stretta collaborazione con la scuola, le famiglie, le Forze dell’Ordine, le istituzioni civili, religiose, politiche, le associazioni sportive, sociali e culturali.

Plaudiamo all’avvenuta costituzione di un Osservatorio Permanente sui fenomeni di devianza giovanile, un ottimo strumento per mettere a fuoco e monitorare tutte le problematiche presenti, affrontandole con soluzioni tempestive e pragmatiche. Senza tema di smentita, posso affermare che la nostra Amministrazione comunale, fin dal suo insediamento, ha dimostrato la sua sensibilità al problema della devianza giovanile. Ne sono una prova i numerosi incontri, seminari e convegni dedicati alle giovani generazioni e alle loro comunità educanti. E per questo ringrazio fortemente l’assessore ai Servizi sociali e alle Politiche giovanili. Ci stiamo confrontando in modo costruttivo con tutti i soggetti interessati per cercare di analizzare il fenomeno e proporre delle contromisure alla devianza minorile, sia essa intesa come bullismo, cyberbullismo, ludopatia, droga e alcol. E proprio di questo parleremo martedì 20 novembre in un incontro pubblico intitolato “Devianza giovanile e comunità educante”, alla presenza di qualificati relatori e con la partecipazione straordinaria di don Ettore Cannavera, pedagogista e responsabile della Comunità “La Collina”, una struttura che da diversi anni profonde il proprio impegno nell’ospitare e rieducare i giovani a cui il magistrato di sorveglianza concede una misura alternativa alla detenzione. Tutti noi siamo coinvolti come educatori e tutti noi possiamo impegnarci per fare quel qualcosa in più per garantire un futuro migliore ai nostri figli.

Paola Massidda

Sindaco di Carbonia

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Terzo appuntamento, domenica 18 novembre, a Iglesias, con il XX Festival internazionale di Musica da Camera, la rassegna organizzata dall’associazione Anton Stadler, dietro la direzione artistica di Fabio Furìa.

Alle 19.00, al teatro Electra, saliranno sul palco la flautista Palma di Gaetano, il clarinettista Giordano Muolo ed il pianista Danilo Panico protagonisti del concerto “Di danza in danza”.

La serata proporrà un repertorio accattivante dedicato alla danza nei suoi ritmi più diversi e travolgenti: dalla tradizionale tarantella al valzer, fino ai tanghi argentini, ai balli klezmer e alla bossa nova, in un incalzante e variegato succedersi di impasti timbrici e ritmi arditi. Danze da tutto il mondo dipingeranno un quadro multietnico dalle scintillanti sfumature, proponendo brani da Johannes Brahms a Camille Saint-Saëns, sino ad Astor Piazzolla.

Il concerto sarà riproposto il giorno dopo all’interno del “mini- festival”, la mini rassegna inserita nel Festival di musica da Camera che Anton Stadler propone per avvicinare alla musica le giovani generazioni.

Il costo dei biglietti è di 7 (platea) e 5 (logge) euro. Per gli studenti della Scuola civica di musica, della Scuola media a indirizzo musicale e del Conservatorio di Cagliari l’ingresso è di 3 euro.

 

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A che punto è la riconversione del bacino minerario del Sulcis? E, quale ruolo potrebbero avere ancora le miniere? Sono i temi che verranno affrontati nell’evento formativo dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, in programma sabato prossimo, 24 novembre ad Iglesias, dalle 10.00 alle 13.00, nella palazzina sociale dell’Associazione Mineraria Sarda. Il titolo è:  “Comunicare la miniera: dall’estrazione alla riconversione”.

Dopo i saluti del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi e l’introduzione di Enrico Contini, presidente dell’Associazione Mineraria Sarda, interverranno i tecnici e soci dell’A.M.S. Antonello Zucca e Franco Manca. Il proposito dell’incontro, inserito nel programma di informazione e comunicazione su temi minerari e industriali promosso dall’Associazione (che ogni anno organizza il Simposio internazionale “Attività Minerarie nel Bacino del Mediterraneo”) è quello di fare il punto sullo stato della riconversione dal bacino minerario del Sulcis-Iglesiente e mettere in evidenza come l’ambito estrattivo può ancora essere produttivo per l’intera Sardegna, non volendo consegnarlo ad una prematura prospettiva storicizzata e di sola “archeologia industriale”. Allo stesso tempo, di fronte a temi complessi quali ambiente e bonifiche, economia circolare e cicli produttivi – che possono essere ancora una risorsa per l’Isola – appare necessario fornire elementi tecnici di base per un’informazione corretta e puntuale.

Nel dettaglio, l’ingegnere minerario Antonello Zucca (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr di Cagliari) riferirà sulla situazione generale del settore estrattivo in Sardegna, mentre il dott. Franco Manca (geologo) presenterà invece lo stato dell’arte delle bonifica delle aree minerarie dismesse.

I giornalisti partecipanti avranno diritto a 3 crediti formativi.