22 July, 2024
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Francesco Birocchi.

Nella Prima guerra mondiale le donne diventarono parte attiva della società: sostituirono gli uomini nelle fabbriche di munizioni ma anche in lavori come lo spazzacamino, il taxista, il tramviere, contribuendo alla tenuta del tessuto sociale. Le donne diventarono un elemento essenziale del fronte interno senza il quale la prima guerra mondiale non sarebbe stata vinta. Al ruolo delle donne durante la guerra è dedicato l’evento formativo dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna che si svolgerà a Cagliari venerdì prossimo 23 novembre dalle 18.00 alle 21.00, nella sala Nanni Loy,  in via Trentino 21. Il titolo è: “La guerra parallela: il fronte debole”. Dopo l’introduzione del presidente dell’Ordine, Francesco Birocchi, condurrà la serata il critico cinematografico Giuseppe Chigi, collaboratore di quotidiani nazionali e riviste specializzate e autore di saggi sul cinema e monografie di registi e attori. L’appuntamento è inserito nella rassegna “La guerra parallela: il cinema e il primo conflitto mondiale” e sarà caratterizzato dalla proiezione di rari materiali “dal vero” e di fiction: frammenti di film, manifesti di propaganda e pubblicità commerciale. Il programma è diviso in varie parti: dalle tre K guglielmine (Kuche, Kinder, Kirche, cucina, bambini e chiesa), alle women war workers; dalla donna liberty alla donna patriottica: pubblicità, cinema, propaganda; le donne formiche; i bambini.
Chiamate a risparmiare cibo, a coltivare orti di guerra, a sollecitare gli uomini ad arruolarsi o a difenderle, la loro immagine venne usata nella pubblicità per vendere prodotti che dovevano avere un’aura “patriottica”, e nella propaganda per vendere i crediti di guerra. Alla fine del conflitto le donne tornarono nei loro ranghi casalinghi, nelle tre K guglielmine, ma non smisero più di essere oggetto pubblicitario: con la guerra era nata la moderna fabbrica del consenso e del consumo. Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati tre crediti formativi.

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Venerdì 16 novembre, a Iglesias e Carbonia, verrà effettuata una raccolta di firme contro la ASL unica, promossa dal Comitato “No Asl unica”. I banchetti per aderire alla sottoscrizione saranno presenti venerdì – a partire dalle 9.30 – all’ingresso del presidio sanitario del Cto di Iglesias sulla via Cattaneo, poi la tappa successiva (con inizio della raccolta firme alle 11.00) davanti all’ospedale Sirai di Carbonia.

Tra i promotori del movimento c’è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu. «E’ un comitato apartitico e aperto a tutti – spiega Gianluigi Rubiu – per palesare la contrarietà al disastro prodotto dalla Asl unica, con una riforma sanitaria che ha decretato la retrocessione degli ospedali isolani. A pagare le conseguenze più salate sono i territori come il Sulcis Iglesiente. Dal Cto al Santa Barbara sino al Sirai sono state ridotte le prestazioni all’interno delle corsie, con il taglio dei reparti incastonati nei nosocomi e la mancanza di infrastrutture adeguate. Una situazione che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema e umiliando gli operatori. Il risultato di questa riorganizzazione – conclude Gianluigi Rubiu – si traduce dall’allungamento delle liste di attesa alle carenze di organico nelle corsie sino alla mancanza di sale adeguate per i pazienti o, peggio ancora, alla manutenzione delle strutture esistenti».

 

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L’Associazione Alzheimer Cagliari ha organizzato per venerdì 16 e sabato 17 novembre una mostra dal titolo “LOVE, LOSS AND LAUGHTER” di Cathy Greenblat, fotografa e autrice del libro “Amore, perdita e risate: una visione differente dell’Alzheimer”.

L’iniziativa si svolgerà nella sala polifunzionale di piazza Roma ed è patrocinata dal comune di Carbonia, che mira a tenere alta l’attenzione su una malattia del cervello che provoca un lento ed inesorabile declino delle capacità di memoria, del pensare e del ragionamento. Una patologia di cui, in Italia, sono affette circa 600mila persone.

«La mostra di Cathy Greenblat ci consentirà di vedere in modo nuovo i pazienti malati di Alzheimer, invitandoci a mettere da parte gli stereotipi della solitudine, dell’angoscia e della sofferenza che hanno sovente caratterizzato queste persone, mettendo invece in risalto la poesia dell’affetto, la tenerezza della vicinanza, la leggerezza di un abbraccio e di un sorriso», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«Le foto ci faranno capire meglio di tante parole cosa significa per familiari e caregiver stare vicino ai malati di Alzheimer, vivendo con loro una relazione ricca di significati emotivi, affettivi e valoriali», ha aggiunto l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera.

L’evento si inserisce nell’ambito del Mese Mondiale dell’Alzheimer, un’iniziativa volta a far sentire meno soli sia i pazienti che i loro assistenti familiari.

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«La Sardegna sta facendo molto e molto bene in tema di gestione integrata ambientale nel bacino del Mediterraneo, mettendo in campo competenze e capacità progettuali fondamentali per trovare buone pratiche comuni e vincere la sfida della sostenibilità. Il riconoscimento arrivato per il progetto Girepam di cui siamo Regione capofila, che è stato selezionato tra i casi di eccellenza dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, è una delle tante conferme della strada da continuare a percorrere con fermezza.»

Si è espressa così l’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano sul riconoscimento ricevuto per il progetto sulla Gestione Integrata delle Reti Ecologiche attraverso i Parchi e le Aree Marine per l’Asse 2 Protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali e gestione dei rischi del Programma Interreg. «Abbiamo una necessità di mettere in campo soluzioni comuni per problemi che riguardano tutti sul consumo delle risorse. Adesso il nuovo obiettivo è sensibilizzare e coinvolgere gli attori economici dei parchi e delle aree marine protette, attività che il progetto sta portando avanti sul territorio isolano», ha concluso l’assessore dell’Ambiente. 

Oggi i funzionari regionali del progetto sono impegnati a Firenze all’evento annuale Interreg. Nel corso della giornata illustreranno le finalità di Girepam, alcuni risultati e come questi contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del Programma. Tra questi rivestono particolare importanza gli strumenti di pianificazione integrati per la gestione delle aree protette, i piani di azione transfrontalieri e le azioni pilota per la tutela di habitat e specie di interesse comunitario. L’Autorità di gestione del Marittimo ha realizzato un video proprio per evidenziare le caratteristiche di Girepam, inclusa l’attività di sensibilizzazione.

Costruire una strategia transfrontaliera condivisa di gestione integrata delle reti ecologiche marino-costiere, ideata e attuata dalle Regioni in rete con Parchi e Aree marine protette è lo scopo di GIREPAM (Gestione Integrata delle Reti Ecologiche attraverso i Parchi e le Aree Marine). Si tratta di un progetto strategico di durata triennale (2017-2019) cofinanziato dal Programma Italia-Francia Marittimo 2014-2020 con i fondi europei del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, per un budget complessivo di quasi 6 milioni di euro. Partecipano al progetto, che ha quale capofila la Regione Sardegna tramite l’assessorato della Difesa dell’ambiente, 16 partner da cinque regioni italiane e francesi (Sardegna, Corsica, Liguria, PACA, Toscana). 

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Partono da Rovigo e passano da Roma gli appuntamenti che vedono coinvolti Arte per la libertà e Amnesty International Italia per festeggiare i 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani (firmata a Parigi il 10 dicembre 1948).

A Roma il 2 dicembre ci sarà un evento di particolare importanza, organizzato direttamente da Amnesty International Italia. Sarà “Diritti verso il futuro”, in programma a Largo Venue (via Biordo Michelotti 2). Una serata di musica, testimonianze, letture e riflessioni, con Marlene Kuntz, membri de Lo Stato Sociale, Roy Paci& Carmine Ioanna, Erri De Luca, Moni Ovadia, Luigi Manconi, Ilaria Cucchi, Colapesce, Massimiliano Bruno, Lorenzo Terranera, Lercio, Daniele Vicari, Piji, Giangrande, Elisa Bonomo e Danilo Ruggero. L’appuntamento, a ingresso gratuito, sarà condotto da Savino Zaba di RadioRai.

In questa occasione verranno presentate due nuove produzioni di Arte per la libertà, il festival della creatività per i diritti umani: il libro “In arte DUDU. La Dichiarazione universale dei diritti umani illustrata da giovani artisti italiani”, che racchiude un’opera d’arte contemporanea per ciascuno dei 30 articoli della Dichiarazione (le cui tavole saranno anche protagoniste di una mostra a Largo Venue) e l’album della 21ª edizione di “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty”, lo storico festival di musica e diritti umani, con brani di Brunori SAS, Enrico Ruggeri, Med Free Orkestra e tutti gli artisti protagonisti della rassegna musicale.

In Veneto, la terra di Arte per la libertà, il primo appuntamento sarà già sabato 24 novembre a Rovigo con “Odio il Moro”, una cena spettacolo in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Si tratta di una produzione di Teatro Nexus liberamente tratta da “Precise Parole” di Lella Costa ed “Otello” di William Shakespeare. La serata è in programma alla Corte Benetti (via Ippolito Nievo 30).

Si tornerà a Rovigo, stavolta alla Pescheria Nuova, sabato 15 dicembre, con una intera giornata. Si comincerà alle 10 con l’inaugurazione della mostra “In arte DUDU” ed il Laboratorio didattico per bambini “Happy Birthday DUDU” con l’artista Marco Mei.

Alle 18.30 toccherà alle presentazioni del libro “In arte DUDU” e del cd di “Voci per la Libertà” con un concerto acustico di Danilo Ruggero (vincitore del Premio della Critica 2018). Saranno presenti i due autori del libro, Melania Ruggini di DeltArte e Michele Lionello di Voci per la Libertà, e numerosi degli artisti che hanno donato una loro opera.

Entrambe le produzioni saranno in distribuzione nazionale a partire da lunedì 3 dicembre, il libro attraverso Peruzzo Editoriale e il cd attraverso l’Associazione Voci per la Libertà e Amnesty International.

Tutte le iniziative sono promosse dall’Associazione Voci per la Libertà grazie alla collaborazione con: Amnesty International e DeltArte all’interno del festival Arte per la Libertà, con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” .

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«La Brexit per noi è, soprattutto, garantire i diritti dei cittadini, preservare la pace in Irlanda del Nord, salvaguardare i lavoratori e le aziende europee». Questo il messaggio del presidente Tajani sull’accordo raggiunto con il Regno Unito da parte dal capo negoziatore per la Brexit, Michel Barnier. 

«Crediamo fermamente nella democrazia e nella necessità di rispettare la decisione dei cittadini britannici. La strada da percorrere è ancora lunga, ma sono fiducioso che questo accordo possa porre le condizioni per un nuovo legame con il Regno Unito, che abbandona l’Unione Europea, non l’Europa», ha aggiunto Antonio Tajani a seguito della Conferenza dei Presidenti dei gruppi politici del Parlamento europeo, ai quali Barnier ha presentato i termini dell’accordo.

«Vorrei ringraziare Michel Barnier per il suo lavoro e per lo spirito costruttivo che ha caratterizzato le nostre relazioni. Tengo anche a sottolineare l’apporto essenziale del Gruppo direttivo sulla Brexit del Parlamento europeo.»

«L’accordo sembra rispettare le condizioni poste dal Parlamento europeo: il Regno Unito non potrà godere degli stessi benefici dei Paesi che restano nell’Unione e saranno tutelati pienamente gli interessi dei cittadini europei. E’ un’ulteriore dimostrazione della solidarietà e dell’unità d’intenti che caratterizzano gli Stati Membri dell’Ue.»

«Il Parlamento dovrà approvare l’accordo ed avrà, dunque, l’ultima parola. Continueremo a seguire da vicino tutti gli sviluppi per assicurarci che gli interessi di tutti i cittadini europei siano tutelati», ha concluso il presidente Antonio Tajani. 

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Venticinque consiglieri regionali del centrodestra hanno sottoscritto una mozione (primo firmatario Luigi Crisponi – Riformatori sardi) contro l’Anas sul contenzioso apertosi con i frontisti delle strade statali sulla materia relativa ai passi carrai e agli access ai poderi ed alle aziende agricole e commerciali disseminate lungo gli assi viari statali.

«Da qualche tempo – ha dichiarato Luigi Crisponi -, l’Anas sta immotivatamente inviando diffide e sanzioni a centinaia di utenti che hanno l’accesso ai propri terreni ubicati lungo le strade statali, dove si stanno aprendo centinaia di contenziosi che sono andati addirittura a colpire come accaduto lungo la SS 129 anche l’amministrazione comunale di Oliena in quanto proprietaria di strade vicinali che si innestano sulla strada statale  che nel loro sviluppo offrono accesso ad una infinita serie di  aziende agricole.»

Dal mondo delle campagne si son levate proteste per il metodo vessatorio seguito da Anas gravato dalla iniquità e dall’incomprensibile fermezza adottata nei confronti dei titolari dei passi carrai sottoposti alla ferma risoluzione dell’ente che richiede costi esorbitanti per sanzioni e ben cinque anni di canoni arretrati con importi rilevantissimi. Insomma i cittadini si ritrovano a dover pagare canoni esosi per accedere al proprio terreno senza avere alcun tipo di contropartita in termini di manutenzioni o sicurezza da parte di Anas.

«Per assurdo – ha aggiunto Luigi Crisponi -, i sistemi di calcolo delle concessioni sono stabilite in modo discrezionale dall’Ente stradale in base  a tabelle e a coefficienti di calcolo incoerenti per applicazione e per ammontare. Ancor più grave è la minaccia di impedire gli accessi con l’apposizione di barriere senza che sia prima reso possibile il contraddittorio fra le parti. Al momento, ha insistito l’esponente politico, di sicuro c’è che frontisti e agricoltori si stanno rivolgendo in massa a tecnici e legali di fiducia con un ulteriore significativo esborso in termini economici oltre alla preoccupazione di vedere negato da un momento all’altro l’accesso alle proprie pertinenze. La Giunta regionale intervenga su Anas – ha concluso Luigi Crisponi – ed apra un tavolo di confronto per tutelare i piccoli proprietari e assicuri loro protezione ed equità rispetto agli atteggiamenti  iniqui dell’ente stradale, peraltro già dichiarati in varie occasioni in contrasto con i princìpi fondamentali dell’ordinamento giuridico.»

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In commissione “Attività Produttive” si sono svolte stamane diverse audizioni su tre diverse tematiche: legge finanziaria 2018, crisi del settore pesca e situazione dei lavoratori avventizi dei Consorzi di Bonifica.

La soluzione per i 180 lavoratori precari dei Consorzi di Bonifica di Oristano e della Sardegna Meridionale potrebbe arrivare con la prossima legge finanziaria. L’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria ha infatti annunciati in Commissione la presentazione di un emendamento per la stabilizzazione dei lavoratori. «E’ un’operazione che non comporta costi aggiuntivi per le casse della Regione – ha detto Pier Luigi Caria – la Giunta intende dare attuazione a quanto previsto dalla legge 6 del 2008».

Sulla vertenza degli avventizi dei Consorzi di Bonifica, la Commissione ha sentito in mattinata anche i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Da tutti è arrivata la richiesta di procedere in tempi rapidi alla stabilizzazione dei lavoratori: «Il ruolo dei Consorzi di bonifica, alla luce degli ultimi eventi calamitosi, è sempre più importante sul fronte della prevenzione ambientale e della mitigazione del rischio idrogeologico – ha detto Manuele Incani della Fai Cisl – attualmente i Consorzi di Oristano e della Sardegna Meridionale hanno organici carenti e ricorrono a lavoratori avventizi. Molti di questi prestano la loro opera da oltre 25 anni. E’ arrivato il momento di riconoscere il loro lavoro. Sarebbe un atto di giustizia e un passo in avanti per garantire servizi più efficienti».

«E’ un’operazione a basso costo – ha aggiunto Gaia Garau della Uila-Uil – attualmente i lavoratori precari impiegati per 8 mesi percepiscono un’indennità superiore rispetto ai lavoratori assunti a tempo indeterminato. Il loro passaggio nella pianta organica dei Consorzi comporterebbe un esborso minimo, circa 800mila euro per 180 lavoratori. La stabilizzazione consentirebbe inoltre di garantire le attività di manutenzione del territorio per tutto l’anno.»

«C’è una legge vecchia di 10 anni (la n.6 del 2008 ndr) che non è mai stata applicata – ha affermato Gabriele Virdis della Flai Cgil – la Regione ha il dovere di applicarla e di procedere alle stabilizzazioni previste. Chiediamo che i lavoratori precari, impegnati attualmente per 8 mesi all’anno, vengano assunti a tempo indeterminato. Chiediamo inoltre di dare certezza anche agli operai che vengono chiamati saltuariamente (escavatoristi, saldatori, etc.).»

A favore della stabilizzazione si sono espressi tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione Gianluigi Rubiu e Gianni Lampis di Fratelli d’Italia, Antonio Solinas, Mario Tendas, Valerio Meloni, Piero Comandini ed Alessandro Collu del Pd.

La Commissione ha sentito in mattinata i rappresentanti degli armatori di Porto Torres, Lorenzo Nieddu e Costantino Cossu.

«Da tre anni non riceviamo gli indennizzi per il fermo biologico – hanno detto Cossu e Nieddu – subiamo inoltre il peso dei vincoli regionali che si aggiungono a quelli nazionali. Il nostro settore è in forte difficoltà, serve un intervento urgente della Regione.»

Secondo i rappresentanti degli armatori turritani, le attuali norme sulla pesca a strascico penalizzano fortemente i pescatori sardi: «Le prescrizioni nazionali ci impediscono di pescare entro le 3 miglia dalla costa, la Regione impone un ulteriore limite che porta il divieto a 4 miglia. Così è troppo».

L’ex assessore all’agricoltura Oscar Cherchi è intervenuto nel dibattito per chiarire la questione degli indennizzi: «L’Unione Europea vieta i risarcimenti per il fermo biologico perché li considera aiuti di stato. L’unica possibilità di intervento è rappresentata dai fondi erogati con il regime de minimis – ha detto Oscar Cherchi – quanto ai limiti, si possono apportare delle modifiche ma serve un pronunciamento del Comitato regionale della Pesca nel quale credo che anche voi siate rappresentati».

Più attenzione per il settore ha invocato il consigliere di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu: «La competenza è attualmente in capo all’assessorato dell’Agricoltura già oberato da mille incombenze – ha detto Gianluigi Rubiu – da tempo chiedo di istituire un Dipartimento per la Pesca che si occupi dei problemi specifici del settore».

Sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018, la Commissione ha sentito gli assessori dell’Agricoltura e dell’Industria Pierluigi Caria e Maria Grazia Piras.

«Le esigenze del mio assessorato hanno trovato quasi tutte copertura finanziaria – ha detto Pier Luigi Caria – in particolare abbiamo reperito i 17 milioni di euro necessari al funzionamento di tutti i Gal della Sardegna. In questo modo potranno essere recuperati anche i due Gal della Romangia e dell’Anglona inizialmente esclusi dai Piani di azione locale 2014-2020.»

Pier Luigi Caria ha poi espresso rammarico per l’esito della partita sugli accantonamenti. «Senza quei soldi da restituire allo Stato avremmo potuto soddisfare tante altre richieste. In ogni caso presenteremo alcuni emendamenti per ottenere risorse aggiuntive per i piani integrati di filiera (10 milioni di euro), per il primo insediamento dei giovani in agricoltura (25 milioni) per il bando sulle strade rurali (15 milioni). Se accolto, l’emendamento sul primo insediamento in agricoltura consentirebbe di evadere tutte le domande presentate e non finanziate a causa dell’esaurimento dei fondi del Psr».

L’assessore Maria Grazia Piras invece ha spiegato che una grossa fetta degli stanziamenti per l’industria previsti nella manovra 2018 anche quest’anno andranno a coprire le spese delle società partecipate (Igea, Carbosulcis e Nuova Mineraria Silius). «Abbiamo poi previsto uno stanziamento per la miniera di Olmedo – ha detto Maria Grazia Piras – l’avviso di vendita è purtroppo andato deserto. Ora, in attesa di un’eventuale interessamento all’acquisto, è necessario mettere il sito in sicurezza e garantire le attività di  sorveglianza».

L’assessorato, infine, ha inserito in bilancio anche le risorse per la metanizzazione dell’Isola: «Abbiamo rifinanziato il capitolo che lo scorso anno era stato svuotato per coprire le emergenze del settore ovicaprino».

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I consiglieri regionali del gruppo dei Riformatori sardi (Michele Cossa, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi e Alfonso Marras) hanno presentato una proposta di legge ideata insieme ai professionisti del settore, Sergio Sorgi (fondatore di Progetica) e Francesco Mastino (vice presidente dell’associazione Socrate) finalizzata ad accrescere il benessere sociale con l’educazione economica e finanziaria dei giovani e degli adulti. Nove articoli con uno stanziamento previsto di 500.000 euro l’anno, per favorire la promozione e la diffusione delle competenze in materia finanziaria e formare così cittadini-risparmiatori più responsabili.

«Il livello di conoscenza dell’economia e della finanza anche in Sardegna – ha dichiarato il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois – è sempre più carente, nonostante gli effetti della crisi su famiglie e imprese siano stati devastanti. A dieci anni dal fallimento della Lehman Brothers – ha aggiunto Michele Cossa – è fondamentale favorire la consapevolezza nella gestioni dei diversi strumenti finanziari». A giudizio del capogruppo, Attilio Dedoni, la materia deve trovare spazio nelle scuole e nelle Università, per completare il sistema culturale e della formazione, aiutando i sardi a comprendere e a difendersi dalle insidie della finanza. «Sono norme che impattano direttamente con la vita reale dei nostri concittadini – ha affermato Alfonso Marras – che meritano una migliore informazione e una più approfondita conoscenza del sistema bancario che, purtroppo, è ancora percepito come un “nemico” piuttosto che come un’opportunità».

«Servono competenze e un’appropriata divulgazione degli strumenti e delle iniziative del sistema bancario – ha concluso Luigi Crisponi – per permettere alle imprese e alle famiglie di saper cogliere e valorizzare le proposte del sistema creditizio e della finanza».

«Aiutiamo le famiglie, i giovani e gli adulti – hanno spiegato Sorgi e Mastino – a migliorare la loro qualità di vita, educandoli a gestire il budget familiare e anche le difficoltà nei conti, il risparmio e la spesa, per far crescere e salvaguardare il proprio patrimonio e il livello di benessere sociale.»

L’educazione economica e finanziaria è normata da una legge quadro statale ed alcune Regioni, ad incominciare dal Veneto, si sono dotate di specifiche leggi per favorirne la promozione anche in collaborazione con enti locali, scuole, università e associazioni sia pubbliche che private.

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Sardegna protagonista, in questi giorni a Barcellona, dell’edizione 2018 del Bioregions Forum, dedicato al tema della bioeconomia forestale. A rappresentare la Regione, insignita lo scorso marzo dell’European Forest Island Award 2018, il riconoscimento del maggior network europeo per la ricerca forestale, è stata l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, intervenuta nella sessione conclusiva insieme alla ministra catalana Teresa Jordà e all’assessore dei Paesi Baschi Bittor Oroz. Il Forum, organizzato dalla Generalitat de Catalunya in collaborazione con numerose istituzioni, tra cui il Comitato europeo delle Regioni, riunisce annualmente amministratori, regionali e locali, specialisti, responsabili di Centri di ricerca e Università, imprese e rappresentanti del settore finanziario, con l’obiettivo di mettere a confronto visioni, approcci ed esperienze su temi ambientali.

Nel corso dei lavori, sono stati approfonditi differenti aspetti della bioeconomia, il nuovo paradigma di sviluppo basato sull’uso di risorse biologiche rinnovabili per la produzione di beni, servizi, cibo ed energia. Un contesto in cui le  foreste giocano un ruolo essenziale. “Per poter arrivare all’utilizzo della biomassa per la produzione di energia e materia prima per quella dei bioprodotti, siamo chiamati a garantire la gestione attiva delle nostre foreste”, ha detto l’assessore Donatella Spano, ricordando l’importante passaggio normativo realizzato dalla Giunta Pigliaru con la prima legge forestale regionale del 2016, «pensata e realizzata in puntuale coerenza con l’indirizzo europeo. La nostra legge – ha evidenziato Donatella Spano – mette al centro la tutela, anche in termini di difesa della biodiversità, protezione dai rischi ambientali e cura del territorio, così come la valorizzazione, la razionalizzazione e la conoscenza. Se il ruolo delle foreste è sempre  essenziale, lo è ancora di più in un territorio insulare, il cui equilibrio è particolarmente delicato e per questo abbiamo elaborato regole di gestione sostenibile che mettono la massima attenzione sui cambiamenti climatici, riconoscono il valore della ricerca e tengono al centro la multifunzionalità dei sistemi forestali».

Illustrando le azioni portate avanti dalla Sardegna, Donatella Spano ha fatto il punto su alcune buone pratiche, soffermandosi tra l’altro sulla politica degli acquisti pubblici ecologici (green public procurement, GPP). «La Sardegna è stata ed è all’avanguardia su questo fronte – ha spiegato l’assessore dell’Ambiente -. Il mercato rappresenta, senza dubbio, una potente leva per stimolare la transizione verso il nuovo paradigma. Il settore pubblico ha un grande potere d’acquisto che può usare per influenzare le decisioni del sistema produttivo orientandolo verso i bioprodotti», ha aggiunto, ricordando che è anche un modo efficace per creare nuove opportunità di lavoro ‘green’, dando impulso all’innovazione.

«Siamo stati la prima regione d’Italia – ha sottolineato Donatella Spano – ad applicare e sviluppare volontariamente lo strumento del GPP, ora diventato obbligatorio poiché nel codice degli appalti.»

Ai lavori è seguita una proficua riunione tra Donatella Spano e la ministra catalana Teresa Jordà in cui si sono affrontate questioni di Protezione civile, tra cui la gestione dell’emergenza incendi, altro fronte su cui le buone pratiche della Regione Sardegna sono particolarmente apprezzate. Le due esponenti degli esecutivi sardo e catalano hanno approfondito il confronto delle reciproche normative trovando, come Regioni autonome, rilevanti punti di convergenza da cui partire per attivare un lavoro comune. Con l’assessore dei Paesi Baschi Bittor Oroz si è inoltre condivisa la necessità di rafforzare il ruolo e la cooperazione tra le regioni per la graduale transizione verso la bioeconomia.