22 July, 2024
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Si terrà domani, venerdì 16 novembre, alle 10.00, la cerimonia di inaugurazione della nuova sede del Centro per l’Impiego di Alghero, trasferito nei nuovi locali in via Sergio Atzeni 8. Saranno presenti l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, il sindaco di Alghero, Mario Bruno, e il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi.

A seguire l’Open Day, organizzato dal Centro per l’Impiego di Alghero, “Prospettive occupazionali: la parola chiave è la formazione”, un’intera giornata di approfondimenti sul tema, rivolta ai disoccupati di tutte le fasce di età, iscritti ai CPI dell’area, ai rappresentanti istituzionali, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria e degli enti di formazione.

Fino alle 18.00, per i giovani che parteciperanno all’open day, le agenzie formative e gli Istituti Tecnici Superiori del territorio presenteranno la loro offerta formativa.

Dalle 12.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 16.30, sono in programma due laboratori informativi: Fabio Roma, funzionario dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e delegato OCSE per il programma internazionale per l’Analisi delle Competenze degli adulti (PIAAC) terrà il focus dal titolo “Le competenze per vivere e lavorare oggi”; a cura del servizio Risorse Umane e Formazione dell’Agenzia Sarda per il Lavoro si terrà un approfondimento sulla formazione e i nuovi scenari per la valorizzazione, la certificazione e lo sviluppo delle competenze.

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Il grande numero di domande presentate, l’urgenza di dare risposte rapide alle istanze e la necessità di estendere il Microcredito a tutti i soggetti non bancabili, non solo i disoccupati. In risposta a tali esigenze è stata varata lo scorso martedì dalla Giunta una delibera che incrementa le risorse disponibili del Fondo Microcredito per complessivi 16 milioni di euro. Il provvedimento, che mette a correre gli importi restituiti dai beneficiari nel corso della precedente Programmazione, 2007-2013, fa in modo che la Sfirs, la società in house della Regione che gestisce lo strumento finanziario, possa procedere ad istruttorie più rapide.

«Il Microcredito è uno strumento che esiste in Sardegna da tempo – ha spiegato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, nell’incontro con il giornalisti oggi a Villa Devoto -. Per farlo decollare abbiamo attinto al Fondo Sociale Europeo, rispettando tutti i limiti e paletti che lo stesso impone. Nato come intervento in favore dei soli disoccupati ha finanziato nell’Isola quasi 4 mila persone, delle quali il 49% donne, che restituiscono il finanziamento meglio di quanto fanno i soggetti bancabili. Essendo il Microcredito un fondo di rotazione, siamo riusciti a rifinanziare l’avviso 2018, e, procederemo alla fine di quest’anno a bandire un nuovo avviso, esteso, quest’ultimo, anche ai soggetti già occupati, dato che rispetto alle somme restituite non si applicano i limiti del Fondo Sociale Europeo: a titolo esemplificativo, potranno accedere al prestito partite IVA e lavoratori precari.»

Sui tempi rapidi delle nuove istruttorie Mura ha dichiarato: «In collaborazione con la Sfirs abbiamo previsto anche di fare in modo che la finanziaria regionale possa dare risposta alle domande ammesse dal bando 2018 in tempi molto rapidi: l’arco di tempo non superiore a 45 giorni è il nostro obiettivo». E sull’impatto occupazionale dello strumento finanziario ha spiegato: «Il Microcredito è uno strumento molto importante per dare una risposta in termini occupazionali, non solo in riferimento ai titolari delle nuove imprese, al lavoro autonomo, che ha aiutato diversi target di persone: quelle non giovani  passate attraverso il programma Flexicurity, ma anche gli under 29 che hanno aderito a Garanzia Giovani. Indirettamente favoriamo il lavoro dipendente, perché i neoimprenditori hanno bisogno di assumere personale. Per la stima dell’impatto occupazionale – ha concluso Virginia Mura – ci confortano gli studi dell’Ente Nazionale per il Microcredito e i rapporti di un Valutatore indipendente chiamato a stimare l’impatto del  Microcredito a livello regionale e ci incoraggiano nell’intenzione di rafforzare ulteriormente la misura. È in programma da parte dell’Assessorato una giornata seminariale nella quale daremo i dati precisi dell’occupazione complessiva generata dal Microcredito in Sardegna, reperiti dal SIL».

La delibera incrementa con 4 milioni di euro la dotazione dell’avviso pubblicato nel mese di gennaio e chiuso lo scorso giugno. L’incremento delle risorse allocate nel bando 2018 (finanziato con 6 milioni di euro a valere sui rimborsi del POR FSE 2007-2013) consentirà di soddisfare tutte le richieste istruite positivamente, tenuto conto del rilevante numero delle domande pervenute: più di 800.

La delibera finanzia inoltre, con ulteriori 12 milioni di euro, anche un nuovo avviso, rivolto anche coloro che, pur avendo un’occupazione, hanno un’idea d’impresa ma non sono “bancabili” e necessitano di un sostegno per l’avvio di un’iniziativa imprenditoriale.

Lo strumento finanziario è una misura di sostegno per l’avvio d’impresa che consente l’erogazione di prestiti da 5 a 25mila euro a tasso di interesse nullo a soggetti “non bancabili”. Al via nel 2009, con risorse del POR 2007-2013, il fondo ha raggiunto una dotazione finale pari a 78,5 milioni di euro e ha erogato complessivamente 93 milioni di euro. Dal primo bando, del 2010, all’ultimo chiuso lo scorso giugno, il Fondo Microcredito FSE ha finanziato in Sardegna 3921 progetti, dei quali il 49% presentati da donne. L’impatto positivo della misura nel contesto socio economico regionale ha permesso all’esperienza sarda di ottenere un prestigioso riconoscimento a livello internazionale: è stata individuata come buona pratica da European Microfinance Network nell’ambito del progetto ATM for SMEs, disponibile sulla piattaforma del Programma Interreg Europe.

Sono 12.300 le domande presentate dal 2010 ad oggi per 3921 progetti finanziati. Dal 2012 al 2017, sul totale delle imprese ammesse al finanziamento (3890, escluse le 112 domande ammesse in base all’avviso del 2018), 822 hanno restituito il prestito regolarmente e integralmente. I microprestiti ancora in essere sono 2.400, mentre le revoche sono state 840 (metà per cessata attività dell’impresa, metà per uno stato di sofferenza del debito da parte di imprese ancora in vita).

A livello nazionale, secondo l’Ente Nazionale per il Microcredito, che ha analizzato i dati di attuazione dal 2011 al 2014, ogni operazione di microprestito genera 2,43 posti di lavoro (oltre all’imprenditore risultano occupate un’altra persona full time e una terza part time). Se si sottrae al numero delle domande finanziate in Sardegna il numero delle posizioni revocate, o in fase di avvio di procedura, e si moltiplica il risultato ottenuto per il coefficiente 2,43, si può stimare che nell’Isola il Microcredito FSE abbia generato oltre 7.400 nuovi occupati.

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Da domani, venerdì 16, a domenica 18 novembre, Carbonia sarà protagonista della terza edizione dell’evento intitolato “Una miniera di cultura”.

L’iniziativa di promozione dell’editoria libraria sarda, finanziata e coordinata dall’assessorato regionale alla Cultura, fa parte del circuito regionale “L’Isola dei libri” ed è organizzata dall’Associazione Editori Sardi d’intesa con l’assessorato della Cultura del Comune di Carbonia, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, la Società Umanitaria di Carbonia e le librerie locali.

«Si tratta di un’iniziativa fortemente incoraggiata dall’Amministrazione Comunale al fine di diffondere tra i cittadini e gli addetti ai lavori la conoscenza dei libri pubblicati in Sardegna, molti dei quali scritti da autori di talento del nostro territorio che necessitano di essere valorizzati», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«L’evento prevede presentazioni di libri, incontri con gli autori e con le scuole, reading letterari e proiezioni cinematografiche. Gli appuntamenti saranno suddivisi tra la Torre Civica (ex Torre Littoria) e il Teatro Centrale, mentre la Biblioteca comunale ospiterà gli incontri con gli studenti», ha precisato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu. Nell’arco dei tre giorni sarà inoltre allestita la vetrina completa dell’editoria sarda, una delle poche occasioni in cui scoprire in un unico allestimento le migliori proposte di trenta case editrici isolane.

L’inaugurazione di “Una Miniera di cultura” è prevista per domani, venerdì 16 novembre, alle ore 10.30, nella sala riunioni della Torre Civica. Interverranno il sindaco Paola Massidda, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, l’assessore alla Cultura del Comune di Carbonia Sabrina Sabiu ed il presidente dell’Associazione Editori Sardi (AES) Simonetta Castia.

Tra le curiosità più interessanti nel calendario degli eventi spicca l’incontro di sabato 17 Novembre con Claudio Pozzani, poeta e scrittore genovese, direttore artistico del Festival Internazionale della Poesia di Genova, che porterà in scena “Poetici scavi”.

Nella mattinata di domenica 18 novembre, sarà organizzato un convegno per mettere a confronto i sindaci di diverse località interessate, durante il ventennio fascista, dalla fondazione di centri urbani, come Carbonia, Fertilia ed Arborea.

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Prima sconfitta questa sera per la Dinamo sul campo dello Szolnoki Olaj, in Ungheria, nella quinta giornata del girone eliminatorio della Fiba Europe Cup: 87 a 74. L’incontro è stato equilibrato per 20′ (23 a 22 al 10′, 39 a 37 all’intervallo lungo di metà gara) e in pratica è stato deciso dall’esito del terzo quarto, chiuso dalla squadra ungherese con un margine di 10 punti: 25 a 15. L’ultimo quarto ha visto lo Szolnoki Olaj allungare ancora e, infine, la reazione d’orgoglio sassarese, purtroppo quando era ormai troppo tardi: 87 a 74. La Dinamo ha chiuso con quattro uomini in doppia cifra: Smith 16, Bamforth 25, Cooley 15, Petteway 12.

Con questa vittoria lo Szolnoki Olaj aggancia la Dinamo a quota 9 punti ma la scavalca in testa alla classifica per miglior differenza punti nel doppio confronto diretto (a Sassari la Dinamo si impose in rimonta di 4 punti, 98 a 94). Entrambe sono già qualificate alla seconda fase.

Domani la Dinamo rientrerà in Sardegna e si metterà al lavoro in vista del prossimo incontro di campionato che domenica la vedrà ospitare il Pistoia.

Szolnoki Olaj 87 – Dinamo Banco di Sardegna 74

Parziali: 23 a 22; 16 a 15; 25 a 15; 23 a 22.

Progressivi: 23 a 22; 39 a 37; 64 a 52; 87 a 74.

Szolnoki Olaj: Rowsey 4, Airington 7, Andric 13, Murphy 5, Vojvoda 23, Kovacs 2, Benke 9, Toth 8, Milosevic 16, Csak. All. Dragan Aleksic.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu, Smith 16, Bamforth 15, Petteway 12, Devecchi, Magro, Pierre 1, Gentile 2, Thomas 7, Polonara 5, Diop 1, Cooley 15. All. Vincenzo Esposito.

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Le nuove assunzioni dell’Ats, annunciate per far fronte alla carenza di personale, potrebbero riaprire anche la partita sulla vertenza riguardante il personale delle cliniche di Sant’Anna e Villa Elena. E’ l’appello lanciato dal vicepresidente della commissione sanità in Consiglio regionale Edoardo Tocco: «Le procedure di assunzione per nuovi dipendenti dovrebbero assegnare una corsia preferenziale ai lavoratori impegnati nelle due strutture di via Dante e via La Vega – spiega Edoardo Tocco – con i punti nascita soppressi a causa del piano sanitario regionale». Una battaglia che il rappresentante forzista porterà anche all’interno della Commissione. «Il sistema ha bisogno di nuova linfa che passa attraverso lo sblocco del turnover e il reclutamento di nuove figure nelle strutture. L’emergenza organici nei diversi presidi ospedalieri dovrebbe assicurare l’apertura di un nuovo percorso lavorativo per operatori già qualificati, espulsi dalle case di cura per gli effetti devastanti della riforma sanitaria. Il blocco di Neonatologia del Santissima Trinità, parte della struttura complessa di Ginecologia e ostetricia – conclude Edoardo Tocco -, è uno dei tanti nervi scoperti della sanità isolana, con i reparti che esigono un rafforzamento dell’organico.»

«Il sistema ha bisogno di nuova linfa che passa attraverso lo sblocco del turnover e il reclutamento di nuove figure nelle strutture. L’emergenza organici nei diversi presidi ospedalieri dovrebbe assicurare l’apertura di un nuovo percorso lavorativo per operatori già qualificati, espulsi dalle case di cura per gli effetti devastanti della riforma sanitaria. Il blocco di Neonatologia del Santissima Trinità, parte della struttura complessa di Ginecologia e ostetricia – conclude Edoardo Tocco -, è uno dei tanti nervi scoperti della sanità isolana, con i reparti che esigono un rafforzamento dell’organico.»

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All’interno del progetto di sviluppo, nel territorio del Sulcis Iglesiente, delle politiche cineportuali legate all’attivazione di luoghi artistici e culturali, volti ad ospitare attività didattiche in ambito cinematografico e culturale, finanziate dalla L.R. 11 gennaio 2018, N. 1, art. 8 comma 12, il Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema, con il supporto dello SBIS – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis e della Cooperativa Progetto S.C.I.L.A., in collaborazione con Ultima Onda Produzioni proponeAnim…azione! – Corso base di cinema d’animazione” diretto e curato da Luca Ralli.

Il corso consentirà agli studenti di sperimentare le varie tecniche di animazione, spiegate e illustrate da professionisti del settore, applicandole direttamente alla creazione di piccole storie, scene o sequenze animate. Si propone quindi di fornire ai partecipanti le conoscenze e le capacità tecniche di base per la realizzazione di animazioni e di offrire loro la possibilità di verificare sul campo le proprie capacità e motivazioni.

Il corso sarà diviso in più moduli, alcuni dei quali potranno prevedere la divisione in gruppi e, in caso di interesse specifico verso l’uno o l’altro ambito, l’applicazione pratica specifica di parte degli studenti in quello stesso (esempio: realizzazioni scenografiche, character design, ecc.).

Le lezioni saranno tenute da quattro animatori: Luca Ralli, Giuseppe Maggiore, Valerio Paolucci, Francesco Esposito.

Il corso si svolgerà da mercoledì 21 novembre a martedì 18 dicembre 2018, con eventuale recupero ore entro venerdì 22 dicembre.

Il corso avrà una durata complessiva di 80 ore, articolate in venti incontri pomeridiani di 4 ore ciascuno. Ad eccezione della prima e dell’ultima settimana, le lezioni si svolgeranno dal lunedì al venerdì. Eventuali variazioni saranno comunicate ai partecipanti via mail o durante le lezioni.

Il corso sarà ospitato presso l’IIS Angioy di Carbonia (via Costituente, Carbonia).

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione, a coloro che avranno frequentato un minimo di 68 ore delle 80 previste dal workshop.

Il corso sarà aperto a tutte le persone di età compresa tra i 19 e 35 anni, residenti o domiciliate in uno dei comuni della provincia del Sud Sardegna (territori delle ex provincie di Carbonia Iglesias, Medio Campidano e Cagliari) o della Città Metropolitana di Cagliari, che abbiano già dimestichezza con il disegno, e, considerato che la parte pratica del corso si avvarrà principalmente di tecniche di animazione digitali, almeno in parte con il disegno digitale.

Nello specifico, è richiesta una conoscenza quantomeno di base di Adobe Photoshop (interfaccia, disegno, uso dei livelli, trasformazioni, ecc.) e una certa dimestichezza con la tavoletta grafica.

Le candidate e i candidati dovranno spedire, entro e non oltre le ore 22.00 di venerdì 16 novembre 2018, una mail di presentazione all’indirizzo animazione.carbonia@gmail.com , allegando una lettera motivazionale e il proprio curriculum vitae. Nell’oggetto della mail dovranno essere indicate le diciture: “Nome e Cognome del Mittente” e “CANDIDATURA CORSO ANIM…AZIONE!”. A insindacabile giudizio dell’organizzazione del workshop verrà selezionato un gruppo di max 15 partecipanti. Ai candidati selezionati verrà inviata una mail entro domenica 18 novembre. La partecipazione al corso sarà del tutto gratuita ad eccezione di eventuale materiale didattico, il quale sarà a carico dei partecipanti.

Per informazioni sul workshop sarà possibile contattare il CSC Carbonia della Società Umanitaria, piazza Sergio Usai snc, Loc. Ex Miniera di Serbariu, 09013 Carbonia (SU) (tel. +39 0781 671527) oppure spedire una mail all’indirizzo animazione.carbonia@gmail.com , indicando nell’oggetto le diciture: “Nome e Cognome del Mittente” e “INFO CORSO ANIM…AZIONE!”.

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Il Parlamento europeo ha chiesto un meccanismo per imporre sanzioni agli Stati membri dell’UE che violano le regole comuni in materia di esportazione di armi.

Nonostante ci siano regole concordate congiuntamente che stabiliscono chi può ottenere la licenza di esportazione delle armi, gli Stati membri hanno omesso sistematicamente di applicarle. Il Parlamento chiede pertanto un meccanismo per imporre sanzioni agli Stati membri dell’UE che violano le regole.

Per i deputati, avere norme comuni sulle esportazioni di armi è essenziale per evitare abusi dei diritti umani e impedire l’utilizzo di armi europee contro le stesse forze europee.

I deputati hanno riportato alcuni esempi particolari, come quello dell’Arabia Saudita: nonostante il Paese violasse sei degli otto criteri stabiliti comunemente, quasi tutti gli Stati membri hanno dato il via libera all’esportazione di armi, compromettendo così l’intero sforzo europeo di controllo degli armamenti.

I deputati sottolineano che le navi da guerra esportate hanno contribuito a rafforzare il blocco navale nello Yemen, mentre gli aerei e le bombe sono state fondamentali per la campagna aerea, causando sofferenze continue alla popolazione dello Yemen.

Si sono quindi congratulati con la Germania e con l’Olanda, che hanno cessato di vendere armi all’Arabia Saudita e hanno criticato gli Stati membri che ancora non l’hanno fatto.

I deputati chiedono anche un embargo nei confronti di tutti gli altri membri della coalizione guidata dall’Arabia Saudita nello Yemen.

I deputati affermano di essere «sconvolti per la quantità di armi e munizioni di fabbricazione europea trovate nelle mani di Da’esh in Siria e in Iraq». Secondo la posizione comune dell’UE, gli Stati membri devono garantire che le licenze di esportazione non siano dirottate verso utenti finali indesiderati. Tuttavia, alcuni Stati membri dell’UE, come la Bulgaria e la Romania, non applicano efficacemente questa disposizione.

Per evitare il rischio che le armi finiscano nelle mani sbagliate, i deputati chiedono a tutti gli Stati membri di “rifiutare in futuro trasferimenti simili, in particolare verso gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita”.

La risoluzione sul controllo delle esportazioni di armi è stata approvata con 427 voti in favore, 150 voti contrari e 97 astensioni.

La relatrice Sabine Losing (GUE/NGL, DE) ha dichiarato: “Le esportazioni di armi non stabilizzano i Paesi o le regioni straniere, né contribuiscono a creare la pace. Le armi amplificano i conflitti. Le armi europee sono fondamentalmente responsabili della guerra in corso nello Yemen. La posizione comune sulle esportazioni di armi deve essere attuata efficacemente. Ciò include, tra l’altro, un meccanismo di sanzioni”.

Secondo la 19ª relazione annuale sulle esportazioni delle armi, l’UE è il secondo maggior fornitore di armi al mondo (27% delle esportazioni mondiali di armi), dopo gli Stati Uniti (34%) e prima della Russia (22%). Nel 2016, il 40,5% delle licenze di esportazione delle armi è stato concesso a paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. L’Arabia Saudita, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) rappresentano la maggior parte di tali esportazioni (57,9 miliardi).

La posizione comune dell’UE sulle esportazioni di armi è l’unico accordo giuridicamente vincolante a livello regionale sulle esportazioni di armi convenzionali. Essa elenca otto criteri che gli Stati membri devono applicare quando prendono una decisione sulla licenza di esportazione di armi.

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Il consigliere regionale Stefano Coinu (FI) ha presentato un ordine del giorno per garantire il futuro dell’Agenzia Forestas. «Pensiamo che il nuovo inquadramento all’interno del sistema regionale del personale dell’ente sia un grande passo avanti per i lavoratori ma non sufficiente a garantire il futuro dell’agenzia soprattutto in considerazione delle ulteriori funzioni e compiti che ad essa si vogliono attribuire. Questa proposta mira oltre a stabilizzare i lavoratori a tempo determinato anche e, soprattutto, a rinnovare la forza lavoro all’interno dei cantieri. Con lo sblocco del turnover il personale dell’Agenzia sarà rinnovato scongiurando la fine dell’agenzia a causa dell’anzianità del personale. Si ristabilirà così l’equilibrio tra territori concessi all’agenzia e la forza lavoro necessaria a garantire la valorizzazione degli stessi previsto originariamente nelle convenzioni. L’agenzia, infatti, non può e non deve perseguire fini assistenzialistici – conclude Stefano Coinu – ma deve rappresentare un volano per la valorizzazione ambientale e il conseguente sviluppo turistico dei territori».

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Le segreterie sindacali territoriali della Funzione pubblica hanno dichiarato lo stato di agitazione dei dipendenti della provincia del Sud Sardegna e del comune di Carbonia, con richiesta di incontro di conciliazione e raffreddamento previsti all’art. 2 comma secondo della legge 146 del 1990 e successive modificazioni e integrazioni.

Per quanto riguarda i dipendenti della provincia del Sud Sardegna, le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL-FPL e CSA sottolineano la mancata approvazione, alla data del 31 marzo scorso, del bilancio di previsione per l’anno 2018 e che, «nonostante le rassicurazioni ricevute, di fatto alla data odierna non è stato ancora approvato e, anzi, il progetto di bilancio così come presentato con delibera n° 71 del 16 ottobre 2018 ha raccolto il parere negativo del Collegio dei Revisori dei Conti»; e che «questa situazione del tutto anomala ed estranea alle procedure codificate dal decreto legislativo 267/2000 desta severa preoccupazione, non soltanto nelle organizzazioni sindacali, ma soprattutto in ogni lavoratore sia per le difficoltà di assicurare quotidianamente i servizi ai cittadini, sia per la precarietà delle condizioni di lavoro che si prospetta nel breve termine».

Per quanto riguarda i dipendenti del comune di Carbonia, i segretari generali di FP CGIL, CISL FP e UIL-FPL Giovanni Zedde, Claudio Nuscis ed Efisio Aresti sottolineano che «le ragioni che, in mancanza di accordo, porteranno alla dichiarazione dello sciopero, risiedono nell’assenza di iniziative da parte del comune di Carbonia per risolvere i problemi di sicurezza ed incolumità del personale e, in particolare, di quello operante presso i Servizi sociali comunali della sede ex Tribunale di Carbonia. Infatti, nonostante gli impegni assunti nell’incontro sindacale dello scorso 11 maggio 2018 e, nonostante i ripetuti solleciti da parte della RSU aziendale – concludono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis ed Efisio Aresti – ad oggi nulla è cambiato se non la crescente sensazione di pericolo che vivono i lavoratori operanti nel predetto Servizio».

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La Aou di Sassari ha diffuso una nota nella quale spiega che «uno spiacevole equivoco nella comunicazione tra medico e familiari sulle condizioni cliniche della paziente ricoverata al Santissima Annunziata di Sassari, è questo quanto avvenuto in questi giorni in uno dei reparti di degenza dell’ospedale di via De Nicola prima del trasferimento della stessa nel reparto di terapia intensiva».

«E per questo ci scusiamo con la famiglia della signora che ora si trova ricoverata in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione». Così interviene il direttore sanitario dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù che precisa: «Per questo motivo nessuna richiesta di donazione è mai stata fatta alla famiglia. Mentre, considerate le gravissime condizioni della signora, l’ipotesi prospettata dal medico del reparto che ha comunicato con la famiglia è stata presa come un dato di fatto che, nell’interesse della paziente e dei familiari, ci auguriamo non avvenga». Come prevede la procedura, infatti, la richiesta di disponibilità alla donazione può essere fatta soltanto in presenza di una diagnosi di morte cerebrale. Che non si è mai verificata».

«Questa – spiega Paola Murgia, rianimatore dell’Aou e referente per i trapianti a Sassari – avviene attraverso un percorso di accertamento che vede impegnata una commissione apposita, formata da un anestesista, un neurologo e un medico di direzione medica o medico legale. Nel caso specifico al momento non sussistono i criteri clinici e strumentali per una diagnosi di questo tipo.»

Una procedura codificata quindi che non lascia spazio a nessun dubbio.

«La disponibilità della popolazione alla donazione è assolutamente importante – aggiunge il direttore del dipartimento Emergenza e Urgenza dell’Aou Pier Paolo Terragni -. C’è una tutela del malato e, la tutela viene dal fatto che l’osservazione di morte cerebrale viene fatta in una Rianimazione.»

«Siamo il primo ospedale in Sardegna per donazioni – rimarca Nicolò Orrù – proprio perché questa procedura ha sempre caratterizzato l’operato dei nostri sanitari della Rianimazione, deputati ad avviare l’osservazione di morte cerebrale e a richiedere la disponibilità alla donazione.»

«Possiamo soltanto pensare che possa essere nato uno spiacevole fraintendimento tra le parti – afferma ancora – cioè il medico del reparto di degenza e la famiglia. Abbiamo comunque un audit interno per chiarire la vicenda. A questo, aggiungeremo una intensificazione dei corsi destinati ai nostri operatori sanitari, per altro già avviati in azienda e alcuni anche già conclusi, sulle modalità di donazione e sulla comunicazione degli eventi avversi.» 

Ad oggi, a Sassari, sono state fatte 21 segnalazioni di morte cerebrale, 15 sono stati i donatori effettivi (donatori dei quali è stato prelevato almeno un organo) e solo due opposizioni. Numeri che evidenziano la grande generosità della popolazione sarda.