27 November, 2024
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Sono continuate per tutta la giornata odierna le ricerche di P.S., 76 anni, disperso da ieri pomeriggio in località Genn’e Cannas.

Riprese stamattina con le prime luci dell’alba, le operazioni sono proseguite in tutta l’area partendo dal punto in cui è stato fatto l’ultimo avvistamento, ed hanno coinvolto tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna con unità cinofila per la ricerca di superficie, i Carabinieri con un unità cinofila molecolare, i Vigili del fuoco ed il Corpo forestale di Vigilanza ambientale.

Purtroppo, le condizioni meteo di scarsa visibilità non hanno consentito di effettuare alcun sorvolo con l’elicottero.

Il coordinamento delle operazioni, effettuato dal Centro di Coordinamento mobile del Soccorso alpino presente sul posto, è stato svolto congiuntamente con i Vigili del fuoco.

Le operazioni di ricerca riprenderanno domani mattina con le prime luci.

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Si è tenuto oggi all’assessorato regionale dell’Industria, un incontro sulla vertenza della miniera di Olmedo, tra l’assessore Maria Grazia Piras ed i sindacati, una delegazione dei lavoratori, rappresentanti della società IGEA e il sindaco di Olmedo. L’assessore Maria Grazia Piras ha reso noto che, alla scadenza dell’avviso di procedura di evidenza pubblica per il conferimento della concessione di coltivazione del giacimento di bauxite nella miniera, non è stata presentata nessuna offerta. La scadenza era fissata al 5 novembre scorso. Nonostante il bando sia andato deserto, c’è ancora la possibilità che soggetti imprenditoriali interessati alla concessione possano presentare le istanze. Questa possibilità sarà esaminata quanto prima con gli uffici regionali competenti. In previsione di tale opportunità, e in prosecuzione di quanto già si sta attuando, l’assessore Maria Grazia Piras ha ricordato che nella prossima manovra finanziaria è previsto un nuovo stanziamento di risorse per garantire la gestione della miniera, in termini di sicurezza e sorveglianza, al momento affidata ad IGEA che dal maggio scorso utilizza una buona parte dei lavoratori del sito.

Nei prossimi giorni sarà convocato un nuovo incontro, al quale sarà invitato anche l’assessorato del Lavoro, per approfondire i diversi temi e verificare anche le opportunità degli strumenti offerti da Lavoras.

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Il Parlamento europeo ha approvato la sua posizione sul prossimo bilancio UE a lungo termine, inclusi gli importi esatti destinati per ogni programma europeo.

Il Parlamento sottolinea la sua “unità e disponibilità” per i prossimi negoziati con i ministri dell’UE sul quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027 e si rammarica che gli Stati membri non abbiano “compiuto progressi significativi” nella ricerca di una posizione comune.

I deputati ritengono che la proposta di QFP presentata dalla Commissione europea sia un punto di partenza, ma il livello proposto «non consentirà all’UE di mantenere i suoi impegni politici e rispondere alle importanti sfide future». Il Parlamento ha quindi confermato le seguenti priorità (elenco non esaustivo):

  • Fissare la dotazione finanziaria del programma di ricerca Horizon Europe a 120 miliardi di euro in costi 2018 (Commissione: € 83,5 miliardi);
  • Rafforzare il piano strategico europeo di investimenti (“Piano Juncker”);
  • Incrementare i finanziamenti per le infrastrutture di trasporto e le PMI;
  • Mantenere il finanziamento delle politiche agricole e di coesione a lungo termine;
  • Raddoppiare le risorse per affrontare la disoccupazione giovanile, triplicare le risorse per Erasmus+;
  • issare il contributo dell’UE per gli obiettivi climatici a un minimo del 25% della spesa del QFP, per portarla al 30% il prima possibile, al più tardi entro il 2027.

Per quanto riguarda la riforma delle entrate finanziarie dell’UE (“risorse proprie”), i deputati sottolineano che il sistema attuale è «molto complesso, ingiusto, non trasparente e del tutto incomprensibile per i cittadini dell’UE».

Un nuovo sistema semplificato dovrebbe ridurre sostanzialmente i contributi diretti degli Stati membri basati sul PIL e garantire un adeguato finanziamento delle spese dell’UE nell’ambito del nuovo QFP. Il Parlamento vuole inoltre l’abolizione di tutte i meccanismi di riduzione e di correzione accumulati nel tempo.

I deputati chiedono l’introduzione di nuove risorse proprie, basate, ad esempio, su un nuovo regime di tassazione delle imprese (compresa la tassazione delle grandi imprese del settore digitale), sui proventi del sistema di scambio delle quote di emissione e su una tassa sulla plastica.

Infine, sottolineano che le entrate e le spese dovrebbero essere trattate come un unico pacchetto. Pertanto, tutti gli elementi del pacchetto QFP/risorse proprie e, in particolare, gli importi del QFP, dovrebbero rimanere sul tavolo dei negoziati fino al raggiungimento di un accordo definitivo.

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, competente anche su Pesca e Acquacoltura, Pier Luigi Caria ha incontrato oggi in Assessorato, a Cagliari, una delegazione di pescatori di riccio di mare che lamentavano la necessità di poter rinnovare, per una parte di loro colleghi e attraverso l’individuazione di un percorso tecnico burocratico più veloce, le licenze di pesca assegnate 5 anni fa e ad oggi scadute.

«Gli uffici – ha spiegato Pier Luigi Caria – erano già al lavoro da alcuni giorni per superare una criticità che era emersa nel rilascio del rinnovo delle autorizzazioni di pesca. Oggi ci siamo quindi confrontati con una delegazione di pescatori e con i tecnici dell’Assessorato e in accordo abbiamo definito la chiusura di un decreto con il quale sono stati fatti alcuni chiarimenti rispetto ai precedenti provvedimenti e individuate misure di semplificazione delle procedure. Da domani, nel rispetto di norme, potranno partire con regolarità le attività di raccolta in mare.»

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«Continuiamo a essere convinti che la legge sull’inquadramento del personale di Forestas dovesse essere migliorata perché la formulazione definitiva presenta, a nostro parere, diverse significative criticità. Abbiamo concordato sugli obiettivi generali: dare maggiore certezza ai dipendenti all’interno del contratto pubblico con la copertura normativa della legge 31 e affrontare la questione dei precari per ridurre al massimo le incertezze legate alla posizione dei lavoratori a tempo determinato. Per questa ragione abbiamo da subito assunto una posizione dialettica per migliorare il testo della legge e conseguentemente rimesso all’aula i passaggi che comunque ci vedevano pienamente favorevoli. Pensiamo che dovesse essere individuato un contratto pubblico regionale specifico, di comparto idraulico-agrario-forestale, un contratto che poteva essere attuato in pochi mesi di trattativa sindacale in maniera coerente ed adeguata alle esigenze del personale.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu a seguito dell’approvazione  della legge sull’inquadramento contrattuale dei lavoratori dell’agenzia Forestas.

«D’accordo con il presidente Francesco Pigliaru, con cui sono rimasto in continuo contatto, ho formulato molteplici proposte per individuare soluzioni che, pur perseguendo l’obiettivo che il Consiglio si era dato, togliessero ogni elemento di incertezza contrattuale, organizzativa, di rappresentanza sindacale, finanziaria e di tempi legato al dispiegarsi della nuova normativa. Incertezze che la legge non risolve. Sottolineiamo che si tratta di una legge di grande impatto sull’amministrazione perché modifica la posizione contrattuale della metà dei dipendenti pubblici di amministrazione, enti e agenzie regionali. Noi abbiamo cercato, con uno spirito di leale collaborazione, non condizionato da logiche di schieramento, di favorire la presentazione di emendamenti per fare definitiva chiarezza sull’inquadramento dei lavoratori dell’agenzia. Abbiamo insistito su questo punto: inserire i dipendenti di Forestas all’interno di un contratto amministrativo genera incertezze e problematiche. Probabilmente in tempi brevi non sarà possibile dare concreta attuazione al nuovo sistema, che per altro lascia aperti rischi di oneri finanziari superiori anche agli oltre 9 milioni già previsti nella legge. Era necessario delimitare meglio gli ambiti contrattuali distinti (tra amministrativi ed operai) sempre all’interno della legge 31. Con maggiore chiarezza su questo aspetto, la contrattazione avrebbe avuto la possibilità di dispiegarsi immediatamente a partire dall’individuazione dei soggetti rappresentativi. Alla fine di questa parte del percorso – aggiunge l’assessore Filippo Spanu – siamo convinti di aver condotto una buona battaglia e continuiamo a essere convinti della bontà di tutte le azioni sino a oggi intraprese sia con l’approvazione della legge forestale che con le soluzioni politiche e organizzative finalizzate alla valorizzazione del ruolo dei lavoratori di Forestas che, è bene specificarlo, già prima erano dipendenti pubblici e tutelati dall’impianto normativo della legge regionale 31 del 1998 nelle sue parti più rilevanti. Affronteremo – conclude Filippo Spanu – con eguale lealtà i difficili passaggi che si presenteranno, consapevoli che i tempi non saranno né brevi né riducibili. Manterremo comunque un metodo identico a quello finora adottato, basato sulla concertazione sindacale e su leali rapporti con le istituzioni.»

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«La legge approvata restituisce dignità a oltre 5mila dipendenti di Forestas che  rappresentano per la Sardegna l’esercito a protezione della più grande ricchezza dei sardi, ovvero l’ambiente, la sua protezione, la sua valorizzazione.»

E’ quanto sottolinea il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu, uno dei promotori della nuova normativa sull’Agenzia.

«Una svolta storica con un inquadramento che mette fine alla discriminazione assurda subita dai lavoratori – aggiunge il consigliere regionale di FdI – con i voti determinanti dei gruppi di minoranza. La maggioranza oggi è stata battuta in Consiglio regionale su un tema di grande importanza per l’Isola. Forestas con personale distribuito in 300 sedi in tutta la Sardegna, gestisce 220mila ettari di boschi, il suo personale dà supporto ogni anno alla campagna antincendi e rappresenta un bacino di posti di lavoro soprattutto per i piccoli comuni di tutta l’isola. E’ un punto di arrivo. Ora dovremo legiferare per consentire una dinamicità e concretezza negli interventi idraulici forestali – conclude Gianluigi Rubiu -, inoltre la nostra attenzione si deve concentrare per la stabilizzazione dei 1.300 semestrali.»

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Incremento dell’incentivo all’assunzione per i lavoratori a tempio indeterminato fino alla copertura del 50 per cento del costo lordo del singolo lavoratore (30 per cento per i lavoratori a tempo determinato); soppressa la quota massima di 100 mila euro per singola impresa.

Sono le principali novità della delibera 29 ottobre 29018 della Giunta regionale, sulla quale la commissione Lavoro ha espresso in serata all’unanimità il parere favorevole.

Oltre al robusto sistema di incentivi, l’impianto normativo prevede una forte semplificazione delle procedure in corso attraverso il ricorso operativo ai consulenti del lavoro per il perfezionamento della pratica e l’estensione dei vantaggi economici anche a favore dell’impresa utilizzatrice nel caso di contratto di somministrazione.

La nuova misura è stata illustrata dall’assessora al Lavoro, Virginia Mura ed è stata accolta positivamente dalla commissione presieduta dall’on. Piero Comandini: «Si tratta di una riscrittura soddisfacente delle norme, che prima invece prevedevano un contributo massimo di 4 mila euro a lavoratore (3mila per il tempo determinato) ed è per questo che sinora soltanto 462 lavoratori sono stati occupati attraverso Lavoras, nonostante la Regione abbia stanziato un fondo di 40 milioni di euro come monte per gli incentivi. Non solo: nella nuova formulazione la misura è rivolta alle imprese in senso stretto ma anche ai lavoratori autonomi e si può applicare anche per gli apprendisti. Dunque, ne andranno a beneficiare tutti i tipi di lavoratori e di datori di lavoro».

La commissione lavoro ha audito nel corso dei lavori anche l’assessore Virginia Mura sulle parti di competenza della manovra finanziaria e a seguire è stata la volta dell’assessore alla Cultura, Giuseppe Dessena.

Prossima convocazione giovedì 15 novembre, alle 10.00, per il parere sulla manovra finanziaria ed il probabile voto sulla proposta di legge (disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyber bullismo). 

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La Terza commissione, presieduta da Franco Sabatini (Pd), ha concluso il ciclo di audizioni sulla Manovra 2019-2021, introdotto dalla relazione dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, che ha illustrato i “punti di forza” e le principali scelte di politica economica che caratterizzano l’ultima manovra della Legislatura  e che, con un saldo di 8 miliardi e 200 milioni prevede un aumento degli stanziamenti in tutti i settori, rispetto agli anni passati (istruzione e diritto allo studio 196 milioni; cultura e sport 99 milioni; turismo 80 milioni; ambiente 664 milioni; trasporti e mobilità 671 milioni; politiche sociali e famiglia 382 milioni; salute, 3.736 milioni; sviluppo economico 189 milioni; politiche per il lavoro e la formazione, 182 milioni; agricoltura e pesca, 379 milioni).

«Proponiamo al Consiglio – ha affermato l’assessore Raffaele Paci – una manovra fortemente espansiva, senza incrementi nelle tasse e che segna l’azzeramento del disavanzo in Sanità». L’assessore del Bilancio ha quindi confermato il braccio di ferro con il Governo sull’annosa questione degli accantonamenti: «Non abbiamo inserito 285 milioni su 535 milioni di accantonamenti, perché non sono dovuti e senza un’intesa proseguiremo su questa linea, auspicando una battaglia unitaria dell’intera Sardegna per difendere l’Isola da quella che definisco “un’autentica truffa di Stato”».

Sostegno all’iniziativa dell’assessore Raffaele Paci è arrivato dalla segreteria Cisl che con Francesco Piras ha mostrato apprezzamento per la prevista approvazione della manovra entro dicembre ed ha però invitato l’esecutivo e il Consiglio ad una maggiore attenzione per tutte quelle iniziative che puntano ad accelerare la spesa. Sulla stessa linea l’intervento del segretario della Ugl, Sandro Pileri, che ha posto l’accento sull’elevato tasso di disoccupazione che caratterizza il mercato del lavoro in Sardegna e si è detto a favore della metanizzazione dell’Isola. Il suo omologo della Cgil, Samuele Piddiu, ha salutato positivamente l’incremento degli stanziamenti per le politiche sociali (più 40 milioni) e il diritto allo studio (più 26%) ed ha chiesto “un approfondimento” sul progetto “Lavoras” criticando le tempistiche con le quali si dà attuazione alle misure a sostegno del lavoro.

Il presidente di Confagricoltura, Luca Sanna, si è invece concentrato sull’incremento di risorse per il comparto agricolo ma ha invitato Giunta e Consiglio a procedere con una profonda riforma del sistema agricolo per ciò che attiene gli enti e l’amministrazione per far sì che i fondi «arrivino davvero alle imprese e non servano invece a sostenere i costi dell’apparato pubblico che si occupa di agricoltura».

Al fianco dell’assessore Raffaele Paci nella partita degli accantonamenti si è schierata anche Copagri, che con il direttore regionale Pietro Tandeddu, ha posto in luce l’urgenza di interventi per il ristoro dei danni alle aziende colpite dalle calamità naturali anche alla luce degli esigui impegni dello Stato che a fronte di 330 milioni di danni ha risarcito solo 1.5 milioni. Efisio Perna, a nome della Coldiretti, ha proposto un incremento di risorse a valere sui fondi del Psr ed in particolare per le azioni “giovani in agricoltura”, per i progetti di filiera e la viabilità rurale, nonché interventi strategici nel comparto ovicaprino, vitivinicolo e cerealicolo. Confcooperative con il presidente Fabio Onnis ha insistito sui fondi per i danni da calamità naturale e per il settore pesca e acquacoltura ha proposto stanziamenti per la manutenzione e la valorizzazione degli stagni.  Il presidente di Agci-Sardegna, Sergio Cardia, ha sollevato il problema del mancato finanziamento (nel 2018) di “azione bosco” che ha messo in serie difficoltà molte delle cooperative costrette a restituire i terreni a Laore “perché non più in grado di garantirne la corretta gestione”.

Il vice presidente regionale di Confapi, Giorgio Delpiano, ha chiesto una finanziaria più coraggiosa con “misure eccezionali a sostegno delle imprese e del mercato” mentre la Cna, col presidente Francesco Porcu, ha espresso “un giudizio sostanzialmente positivo” sui documenti di bilancio ed ha ribadito la necessità di misure destinate alla messa in sicurezza del territorio e all’efficentamento energetico degli edifici pubblici, insieme con le risorse per la formazione professionale, la riqualificazione delle imprese e il rifinanziamento della legge 949. Stefano Mameli (segretario regionale di Confartigianato) ha proposto che alcune parti della proposta di legge redatta dalla commissione speciale per l’Artigianato e il Commercio siano stralciate e inserite all’interno della manovra economica. Il presidente di Confesercenti, Roberto Bolognese, ha denunciato la cessazione di sette piccole imprese ogni giorno ed ha definito “drammatica” la situazione del commercio nell’Isola («nonostante la crisi siamo esclusi dai bandi di agevolazione») evidenziando l’urgenza di una revisione della legge 5 e di quella sui saldi. Il presidente di Confocommercio, Alberto Bortolotti, ha auspicato “misure più coraggiose” ed ha chiesto che il bando “più turismo, più lavoro” sia riservato alle sole strutture ricettive che continuano  a restare aperte ed a offrire con continuità i propri servizi. L’ulteriore richiesta avanzata: «È obbligatorio prevedere risorse per le opere di consolidamento e per il rinascimento costiero su cui insistono importanti attività economiche». Il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, non ha nascosto la delusione “per l’assenza di un sussulto di novità” nella finanziaria di fine legislatura ed ha lamentato la mancanza di “elementi di crescita e spending review”. Critico anche il giudizio su Lavoras («si traduce in una misura di mero assistenzialismo») è pressante la richiesta “perché in Sardegna si faccia industria”. La proposta è la costituzione di un osservatorio industriale e economico per “contribuire all’effettivo rilancio dello sviluppo regionale”, la nota dolente sono invece i trasporti («non si può neppure prenotare un biglietto da e per la Sardegna aereo a fare data dal 1 aprile») e le infrastrutture («continuiamo ad avere le ferrovie dei tempi di Cavour»).

«Innovazione e ricerca associati alle produzioni tradizionali», è questa la ricetta del direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, che non nasconde un certo ottimismo su alcuni segnali di ripresa che, a suo giudizio, caratterizzano la contingenza economica in Sardegna. «Serve però che le aziende facciano rete – ha aggiunto il direttore – ma iniziamo a registrare una crescita nel fatturato delle imprese». Il dottor Giuseppe Cuccurese ha quindi indicato come segnali di ripresa l’aumento dei mutui per l’acquisto della prima casa, l’incremento del credito al consumo e dei depositi delle famiglie, insieme con i prestiti alle imprese. Il presidente della Sfirs, Paolo Sestu, ha confermato “i segnali di ripresa economica” e nel ricordare l’attività della società che concorre all’attuazione dei piani, dei programmi e degli indirizzi della Regione ha preannunciato «l’ormai imminente apertura del nuovo bando per il microcredito».

Il magnifico rettore dell’Università di Cagliari, Maria del Zompo, ha evidenziato i positivi risultati conseguiti, anche grazie al sostegno della Regione (basti pensare alle risorse stanziate per la copertura delle borse di studio di tutti gli aventi diritto), dell’Ateneo, sia in termini di didattica che di servizi offerti agli studenti. La nota lieta sono l’aumento delle immatricolazioni e delle lauree. Il progetto nuovo per il quale si chiede “un aiuto in finanziaria” è invece la certificazione della lingua inglese per tutti gli studenti, insieme con il patentino da conseguire con tre moduli per l’informatica. La richiesta è quindi di risorse per la ristrutturazione di tre edifici storici: istituti di biologia (8.5 milioni), Palazzo delle scienze (5 milioni) e istituto di anatomia (2.5 milioni).

Il prorettore dell’Università di Sassari, Luca Deidda, ha evidenziato l’incremento di studenti in regola con il corso di studi e l’aumento di immatricolazioni nell’ateneo turritano. Ha definito la legge 26 “di importanza cruciale per la sopravvivenza delle università sarde” ed ha posto l’accento sul progetto Erasmus («fiore all’occhiello dell’ateneo sassarese»). Un’attenzione particolare è stata richiesta per la veterinaria e per la cosiddetta internazionalizzazione «nell’ottica di un aumento dell’attrattività e per sviluppare un modello di apprendimento più efficiente e più aperto».

Le audizioni si sono concluse con l’intervento del presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha espresso «un giudizio parzialmente positivo» ed ha ribadito le critiche per la decisione a suo tempo assunta dalla Giunta «per il ritiro dei ricorsi in materia di entrate e pendenti davanti alla Corte Costituzionale» ma ha dichiarato anche «convinto sostegno nella battaglia per gli accantonamenti». Le richieste avanzate dall’Anci possono così sintetizzarsi: incremento del fondo unico per gli Enti Locali; la zona franca rurale; un patto di comunità tra Regione e Comuni a favore delle famiglie; stanziamenti adeguati «nella lotta al bello e per il non finito sardo così da offrire case dignitose alle giovani coppie nei paesi della Sardegna».

Conclusa la giornata delle audizioni, la commissione Bilancio darà inizio alla discussione generale nella seduta di giovedì 15 novembre mentre il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato per sabato 17 novembre alle 10. Martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 novembre è previsto l’esame del documenti del Bilancio la cui approvazione è prevista per venerdì 23 novembre.

Il primo giorno utile per l’esame della Manovra in Aula è, dunque, martedì 4 dicembre.     

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Intorno alle 16.00 i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Cagliari unitamente a personale della stazione dei carabinieri di Cagliari Sant’Avendrace, sono intervenuti presso la sede della società Abbanoa, in via Is Cornalias, dove un uomo classe 1962 in evidente stato di ebrezza, facendo richieste prive di fondamento a causa del suo stato di ubriachezza ai dipendenti della società e non ricevendo alcun seguito, è andato in escandescenza danneggiando alcuni schermi all’interno della sede suddetta. Pertanto, è stato bloccato dei militari che lo hanno condotto per ulteriori accertamenti presso la stazione carabinieri di Sant’Avendrace.

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Si è svolto stamane, all’assessorato regionale del Lavoro, l’incontro tra l’assessore Virginia Mura e le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici del Sulcis Iglesiente, per discutere della proroga degli ammortizzatori sociali in deroga con scadenza nel 2018 e nel 2019.

«Nella discussione – si legge in una nota unitaria di FIOM-FSM-UILM-CUB Sulcis Iglesiente – l’assessorato ha evidenziato che si sta lavorando per avere l’elenco certificato di tutti i lavoratori interessati, in modo da essere pronti non appena sarà approvata la legge finanziaria, attualmente in discussione, fondamentale per ottenere la copertura totale alla richiesta che stiamo predisponendo e che l’assessorato ha pienamente percepito. Questo permetterà di avere certezza del fabbisogno economico necessario per il finanziamento della richiesta. Le organizzazioni sindacali, preoccupate della gravità contestuale e dell’urgenza con cui si deve trovare soluzione immediata, alla continuità degli ammortizzatori sociali, concordano un ulteriore confronto tecnico con l’assessorato al lavoro, che permetta il superamento di eventuali difficoltà e scongiuri ogni possibile ritardo. Al fine di trovare soluzione immediata alle problematiche citate – conclude la nota unitaria di FIOM-FSM-UILM-CUB Sulcis Iglesiente -, si chiede alle Segreterie Nazionali, l’attivazione immediata, affinché al prossimo incontro previsto al Mise, siano presenti il ministero del lavoro e la Presidenza della regione Sardegna con l’assessorato al lavoro.»