22 July, 2024
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Ieri sera, a Castiadas, i carabinieri della locale stazione, nel corso del servizio di perlustrazione nel centro abitato di Olia Speciosa, hanno arrestato due persone. un uomo F.G. 47enne ed una donna T.U. 51enne, del Cagliaritano per furto aggravato in concorso, di alcuni generi alimentari e detersivi, occultati in una borsa, all’interno del market Di Meglio di Olia Speciosa. Dopo gli accertamenti presso la Compagnia di San Vito, le due persone sono state trasferite agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza presso il tribunale di Cagliari.

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Si chiamano Nuraghe, Shardana e Pratosardo le nuove varietà vegetali nate dalle sperimentazioni sul miglioramento genetico portate avanti prima in laboratorio e poi in campo dai ricercatori dell’Agenzia regionale Agris Sardegna e presentate oggi alla stampa e agli agricoltori, alla presenza del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, nell’azienda Agris di San Michele, tra i territori di Ussana e Donori. Nuraghe e Shardana sono due nuove varietà di grano duro, mentre Pratosardo (chiamata così per il nome della località dove è stata coltivata alle porte di Nuoro) è una nuova varietà di medica poliforma. Le tre new entry del panorama agricolo isolano sono state iscritte da Agris nel Registro Nazionale Varietale italiano.

Ad aprire i lavori, il direttore generale dell’Agenzia di ricerca in agricoltura, Roberto Zurru, che ha raccontato la lunga storia dell’azienda San Michele e le numerose attività di ricerca che per quasi 90 anni hanno permesso di coltivare in quelle terre le più importanti novità della cerealicoltura sul piano regionale e nazionale degli ultimi decenni e di registrare 8 nuove varietà di grano. I ricercatori Marco Dettori e Mirella Vargiu, hanno illustrato, rispettivamente, le principali caratteristiche delle nuove varietà di grano duro “Nuraghe” e “Shardana” e della medica polimorfa “Pratosardo”.

Ha sottolineato l’importanza del lavoro di ricerca portato avanti da Agris, il presidente Francesco Pigliaru, definendolo «un tassello davvero essenziale per evitare di rimanere indifesi davanti alla concorrenza internazionale. Dalla ricerca, che è già un valore in sé, ma da solo insufficiente, è importante fare un ulteriore sforzo collettivo per capire come mantenere o rilanciare il settore cerealicolo in Sardegna. Sappiamo che la produttività è migliorata, ma registriamo anche una forte riduzione della superficie coltivabile, avvenuta tra il 2008 e il 2011. Serve la condivisione di tutti, coltivatori, industriali, politica, su un vero ‘piano industriale’ del comparto, che individui su quali azioni, quali tecnologie, quali mercati di sbocco puntare insieme per guadagnare competitività e quote di mercato,  per espandere  la produzione puntando sulla qualità e su margini adeguati. Abbiamo un potenziale importante – ha concluso Francesco Pigliaru – come testimoniano questi nuovi prodotti con caratteristiche uniche, ed è importante valorizzarlo».

«L’iscrizione di queste nuove varietà premia il lavoro e riconosce le preziose attività di ricerca svolte in questi anni dagli studiosi di Agris – ha detto Pier Luigi Caria –. La mancanza di unità fra gli agricoltori indebolisce ancora di più la fase di contrattazione del prezzo, soprattutto del grano duro, nella fase della vendita. Creare massa critica fra i produttori primari è la vera scommessa che deve affrontare tutto il settore. Come politica abbiamo cercato di sostenere il comparto dopo aver incontrato e sentito i portatori di interesse. Abbiamo approvato proprio ieri una delibera che con oltre 1 milione di euro sostiene le filiere dei grani antichi, cereali minori, grano tenero e leguminose da granella. La prossima settimana porteremo in Giunta un’altra delibera che con 1milione e 600mila euro sostiene la filiera del grano duro. Siamo disponibili a ragionare – ha concluso Pier Luigi Caria – su proposte e idee che vengano dal basso e che riguardino anche l’avvio di Organizzazioni di produttori.»

Gli interventi migliorativi sulla genetica delle varietà di grano duro tiene sempre più conto delle necessità, anche salutistiche, e delle evoluzioni alimentari nei gusti dei consumatori. Creare nuove varietà di grano duro significa inoltre valorizzare le produzioni di pani e delle diverse paste tradizionalmente legate a determinati territori, tutelando quindi la variegata storia agroalimentare della Sardegna. Questi miglioramenti genetici sia sul grano duro e sia sulla medica poliforma devono inoltre essere inseriti nei contesti climatici delle zone di coltivazione, garantendo efficienza e sostenibilità produttiva, sul piano economico per gli agricoltori e ambientale per l’intero ecosistema ospitante.

Il miglioramento genetico delle specie agrarie è una attività complessa che richiede alta specializzazione, tempi di attuazione molto lunghi e mancata certezza di risultati positivi a causa dell’aleatorietà delle condizioni meteo-climatiche, agronomiche ed economiche. Per questo, l’iscrizione al Registro Nazionale Varietale deve essere considerato come un risultato di prestigio e un importante riconoscimento della ricerca svolta in Sardegna in ambito agronomico sotto la supervisione del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo. La disponibilità di nuove varietà adatte agli ambienti di coltivazione della Sardegna permette di rafforzare il settore sementiero locale, mette a disposizione degli agricoltori genotipi adatti alla specificità delle condizioni climatiche ed agronomiche della Sardegna e implementa le costituzione di filiere corte locali a marcato carattere identitario.

L’iscrizione nel Registro Nazionale Varietale permetterà, nel caso del grano duro, di mettere a disposizione degli agricoltori sardi grani di ottima potenzialità produttiva e di qualità tale da soddisfare la domanda di grani duri locali per sostenere la crescente richiesta di pani e pasta da filiera corta.

Nel caso della medica polimorfa Pratosardo gli agricoltori e allevatori sardi potranno fruire di semente di alta qualità in grado di ridurre la dipendenza da mangimi di provenienza esterna, oltre a offrire agli industriali sementieri regionali una ulteriore e importante opzione commerciale per la quale è prevista nei prossimi anni una domanda in forte crescita.

Karalis: esempio virtuoso di una varietà di grano duro tutta sarda. Per selezionare una nuova varietà di grano sono necessari dai 10 ai 12 anni di lavoro, partendo dall’incrocio fino all’iscrizione finale nel Registro varietale. A Ussana, da oltre 10 anni, è stata selezionata da Agris la varietà Karalis: attualmente la più coltivata in Sardegna. Dal 2003 al 2017 sono stati prodotti 80.185 quintali di seme certificato di Karalis. Quindi, nello stesso periodo, sono stati prodotti oltre 1milione e 600mila quintali di grano duro di tale varietà per l’ammasso. Ciò significa che su una produzione media in Sardegna di 7milioni di quintali almeno 1quintale su 7 è rappresentato dalla varietà Karalis.

 

 

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«Abbiamo seguito con attenzione, e rispettosi dei diversi ruoli, il dibattito in Consiglio regionale riguardo Forestas, a partire dalla legge regionale 8 del 2016. Oggi le lavoratrici ed i lavoratori di Forestas sono a pieno titolo all’interno del comparto regione, inteso quale perimetro contrattuale pubblico delimitato dal Contratto Collettivo Regionale di Lavoro (CCRL). Il CCRL, così come tutti i contratti pubblici, è di pertinenza della Funzione pubblica della CGIL.»

Lo scrive, in una nota, la Funzione Pubblica (FP) CGIL della Sardegna che annuncia di aver «iniziato un percorso affinché le lavoratrici ed i lavoratori del Sistema Regione, ed i cittadini in generale, vivano e conoscano una Regione Sardegna nuova, riformata e più vicina ai sardi. Nel recente congresso abbiamo delineato le linee d’azione per i prossimi anni».

«La FP CGIL accoglie con entusiasmo, e conscia dei compiti che ci attendono, le lavoratrici ed i lavoratori di Forestas. Abbiamo già notizia delle prime adesioni. Nei prossimi giorni e settimane saremo impegnati nella costruzione dei percorsi necessari alla costruzione delle migliori condizioni contrattuali all’interno del comparto pubblico della Regione Autonoma della Sardegna come facciamo da sempre per tutti i comparti pubblici che seguiamo in regione – conclude la FP CGIL – e a livello nazionale per dare ai lavoratori di Forestas la giusta rappresentanza e costruire un quadro di diritti certi ed esigibili.»

 

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Sabato 17 novembre, nella sede dell’Asilo Nido Comunale “I Colori dell’Arcobaleno”, dalle 9.30 alle 12.30, si svolgeranno numerose iniziative che si inscrivono nelle celebrazioni dell’anniversario della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza, «una conquista importante che certifica l’importanza di tutelare i diritti dei bambini, spesso vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o costretti a vivere in condizioni di grave trascuratezza», ha detto il sindaco Paola Massidda.

I bambini dell’Asilo Nido Comunale saranno guidati dalle operatrici della struttura per l’infanzia di via Manzoni in angoli gioco e atelier educativi. In particolare, i nostri piccini potranno partecipare a un vero e proprio piccolo laboratorio di cucina, realizzando il Didò completamente naturale. 

A seguire, i bambini potranno visionare gli albi illustrati e le rappresentazioni, per poi percorrere un sentiero tutto da scoprire.

Il pezzo forte della giornata sarà alle ore 11.15 quando verrà inaugurato il “Murales” dedicato alla Pedagogia della Lumaca e al pedagogista Gianfranco Zavalloni. Subito dopo si terrà l’aperitivo pedagogico “Il Tempo dell’Educazione”.

Le iniziative della mattinata sono rivolte ai bambini fino ai 6 anni di età, ai loro genitori e parenti.

Come ha precisato l’assessore delle Politiche giovanili Loredana La Barbera, «per l’ennesima volta l’Asilo Nido Comunale “I Colori dell’Arcobaleno” conferma di essere una struttura in grado di proporre un’ampia e variegata gamma di attività finalizzate all’educazione dei bambini. Caratteristiche che ne fanno un punto d’eccellenza nel panorama dei servizi per l’infanzia del nostro territorio, formato da personale professionale altamente qualificato».

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Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge sull’inquadramento del personale dell’Agenzia Forestas.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti collegati al Testo unico sul nuovo contratto dell’Agenzia Forestas.

Aprendo la discussione dell’art. 1 Daniela Forma, del Pd, ha ribadito il suo dissenso rispetto al testo della commissione perché, fra l’altro, «appare slegato dalle attività esercitate dall’Agenzia, per cui ci saranno sicuramente grandi problemi di attuazione; inoltre, resta inalterato il problema dei semestrali con nuove disparità normative ed economiche, per cui auspico che con emendamenti che hanno ottenuto un certo consenso si possa migliorare il testo per renderlo più accettabile e meno iniquo».

Messo ai voti, l’articolo è stato approvato con 34 voti favorevoli ed 1 contrario.

Successivamente è iniziata la discussione dell’art. 2.

Esponendo il parere della Giunta sugli emendamenti l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha ricordato che, già in sede di discussione generale, «è stata evidenziata la necessità di affrontare il problema in modo pragmatico con un contratto pubblico inserito nella 31 per poi affrontare la questione dei lavoratori a tempo determinato per ridurre al massimo le incertezze di questa aliquota del personale». Filippo Spanu ha poi ribadito l’appello rivolto all’Aula ed anche all’esterno «per soluzioni che, fermo restando l’obiettivo generale, togliessero incertezze contrattuali, organizzative e finanziarie su un contratto che, di fatto, riguarda la metà dei dipendenti del sistema Regione». Per queste ragioni, ha aggiunto, «abbiamo favorito emendamenti mirati, anche se non proposti direttamente dalla Giunta, superando la logica maggioranza-opposizione». In definitiva, ha concluso Filippo Spanu, «su questo articolo che è il cuore del testo, stiamo cercando di restare all’interno della 31 facendo chiarezza sulla specificità di questi lavoratori, perché inserirli tutti insieme dentro un contratto di impianto amministrativo significa determinare poi problemi di attuazione, di rappresentatività nell’ambito dello stesso contratto, di impatto finanziario: siamo dunque favorevoli all’emendamento 10/28 ed al 4, mentre per il resto ci rimettiamo all’Aula».

Il presidente della commissione Autonomia e personale Francesco Agus ha sottolineato che «come commissione abbiamo sempre osservato il principio della delegificazione perché troppo invasivo e, in particolare, perché le leggi statali lasciano ampi spazi alla contrattazione e le norme regionali sono troppo farraginose». I vincoli sono stati ridotti per quanto possibile, ha concluso Francesco Agus, annunciando un emendamento orale all’articolo cambiando una definizione da adeguata a coerente».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha ripercorso l’attività sempre più intensa dei giorni scorsi per migliorare testo evitando contrapposizioni anche se, ha lamentato, «un certo clima ricorda tempi ormai superati con la diffusione di manifesti necrologici di contenuto fuori luogo che non mostrano volontà costruttiva ma solo la cura di interessi particolari». Antonio Solinas ha poi confermato le sue numerose perplessità di fronte all’ipotesi prospettata dalla Giunta nella quale, ha sostenuto, «prevale una visione burocratica inserendo nella 31 Forestas che dovrebbe essere invece uno strumento agile e dinamico». Ora, ha avvertito, «siamo ad un bivio: inserire il personale nella 31 o ipotizzare un contratto pubblico di comparto, e la differenza sta nel collocarli all’interno del ruolo unico del sistema Regione nel primo caso e, nell’altro, delineare una contrattazione a parte». Penso che per Forestas, ha concluso, «sia molto meglio la seconda ipotesi, anche se molti sindacati e molti consiglieri la rifiutano e forse ora non c’è più tempo, per cui comunque ritengo necessario fare un ulteriore sforzo per non lasciare nessuno indietro».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha espresso la volontà del suo gruppo di aderire alla proposta del presidente della commissione Francesco Agus.

Successivamente il Consiglio ha approvato con 46 voti favorevoli e 2 contrari l’emendamento n. 10 (Agus e più) che prevede l’avvio della contrattazione entro il 31 dicembre del 2018. Il testo è stato integrato dall’emendamento orale proposto dallo stesso Francesco Agus. Subito dopo il voto favorevole al testo dell’articolo (44 favorevoli, 1 contrario) che, fra l’altro, ha determinato la decadenza dell’emendamento n. 4 su cui aveva espresso parere favorevole la Giunta che prevedeva l’istituzione di “una area di contrattazione separata” all’interno del sistema Regione.

Approvati gli articoli 3 e 4, l’Aula è passata all’articolo 5 e ai relativi emendamenti.

L’on. Daniela Forma (Pd) ha insistito «sulle perplessità del passaggio contrattuale alla legge 31 dei 4.200 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Ritengo che ci saranno notevoli difficoltà nel processo di stabilizzazione dei dipendenti a tempo indeterminato. Ho molti dubbi su questa procedura, assai diversa per modalità rispetto a quella che era stata indicata dalla Prima commissione. Non so più a che santo appellarmi, l’Aula ha imboccato una via senza uscita».

Per il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, «non è possibile che si faccia confusione e si inventino le cose. E’ inaccettabile che ci siano ancora semestrali: devono essere stabilizzati con contratto semestrale come già abbiamo fatto per l’Ente foreste. Ma questa legge, con l’articolo 5 modificato integralmente dall’emendamento 8, mette in sicurezza gli operai forestali che non corrono più nessun rischio rispetto alla stabilizzazione. Basta con le ipotesi e le paure. Il governo centrale deve darci, in deroga, la possibilità di stabilizzare tutti i semestrali evitando così allo Stato di pagare per sei mesi l’indennità di disoccupazione».

Per il Pds ha preso la parola l’on. Gianfranco Congiu, secondo cui «si potrebbe incorrere in un vizio di compilazione della norma. Per questo annuncio un emendamento orale all’articolo 8 per sostituire con “dipendenti con il rapporto a tempo determinato” la formula “dipendenti con rapporto semestrale».

L’on. Francesco Agus (Campo progressista) ha presentato un altro emendamento orale all’emendamento 8 mentre l’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha detto di aver presentato l’emendamento 9 proprio «con lo scopo di evitare i problemi segnalati poco fa dall’on. Gianfranco Congiu».

Per l’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) «bisogna stare attenti a non confondere le tipologie dei lavoratori e definire chi è il lavoratore trimestrale. Altrimenti tutto il lavoro svolto non serve a nulla».

Il presidente Gianfranco Ganau ha ritenuto opportuno sospendere i lavori dell’Aula per un approfondimento sulle perplessità manifestate dall’on. Cocco.

Alla ripresa, l’on. Gianfranco Congiu (Pds) ha spiegato che l’intento che si era proposto “può essere soddisfatto anche con un ordine del giorno. Dunque, ritiro l’emendamento orale”.

Respinto l’emendamento 24, ritirati i 34 e 35.

Sull’emendamento 8 (personale assunto a tempo determinato) ha preso la parola il presentatore, on. Antonio Solinas, che ha detto: “Una volta che saranno stabilizzati i 1300 lavoratori vedremo se sarà necessario procedere ad altre ulteriori stabilizzazioni”.

Tutti i gruppi politici hanno dichiarato di condividere l’emendamento 8, che è stato approvato all’unanimità. L’emendamento 8 prevede che “per il personale dipendente a tempo determinato in regime di tempo parziale il transito nel nuovo inquadramento avviene a seguito della definizione del processo di stabilizzazione. Al fine di superare il precariato e valorizzare la professionalità acquisita

Sull’articolo 6 ha preso la parola l’on. Daniela Forma (Pd), che ha illustrato l’emendamento 27, soppressivo dell’articolo 6. Anche l’on. Francesco Agus (Campo progressista) è intervenuto come primo firmatario dell’emendamento 36 e ha detto: «Sarà la contrattazione a definire le categorie all’interno del contratto regionale e stiamo prevedendo oneri finanziari per 9 milioni di euro per via di una simulazione ma sappiamo che quella somma andrà in diminuzione. Non si tratta, dunque, di un costo certo, che sarà chiaro solo al termine della contrattazione».

Per l’on. Roberto Deriu «in quest’Aula più che alla post-verità siamo alla pre-verità e siamo ormai anche ai preconcetti. Si confondono con partigianeria le possibilità con le probabilità e si sono fatti esercizi numerici in libertà per influenzare il corso di questa legge. Noi ci basiamo con prudenza su valutazioni accertate, come ha ribadito il presidente Francesco Agus. Questa è una legge anti populista e anti demagogica: è falso che si dilati la spesa pubblica e il futuro si incaricherà di dimostrare anche questo. Questa riforma, questa buona legge è compatibile con la finanza regionale».

«Il buon lavoro del Consiglio regionale va premiato con un applauso visto che il Consiglio si è dovuto sostituire alla giunta regionale per scrivere questa riforma», ha detto l’on. Mario Floris (Udc). «Con la prima repubblica i provvedimenti che entravano in Consiglio regionale erano pressoché perfetti perché erano già passati alla concertazione con le parti sociali. Oggi non è proprio così e mi meraviglia che l’assessore dica che vuole migliorare un testo di cui dice di non condividere la sostanza. La stabilizzazione è una medaglia che i partiti politici tradizionali si devono mettere».

Il presidente del Consiglio ha dato la parola a Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp), che rivolgendosi alla collega Daniela Forma (Pd) ha affermato che il suo intervento “è in contrasto con quanto detto precedentemente”. E ha aggiunto: «Quando si tratta di dipendenti noi vogliamo che questo Consiglio sia unito, quando ci sono dei miglioramenti della situazione contrattuale dei dipendenti, soprattutto per quelli lasciati indietro nel corso degli anni, noi siamo favorevoli». Eugenio Lai ha poi proseguito: «L’efficienza dell’agenzia Forestas merita più rispetto e quindi fossero anche 15 milioni di euro, questo il Consiglio ha il dovere di recuperarli” e “voterò l’aumento di spesa di 9 milioni di euro».

Giorgio Oppi (Udc), dichiarando il suo voto favorevole, ha affermato che le osservazioni dei colleghi Roberto Deriu e Franco Sabatini hanno centrato perfettamente il problema. «Credo che con questo provvedimento stiamo rendendo giustizia ai lavoratori. E  credo che, anche se i nostri nemici dicono che abbiamo troppi dipendenti, l’inserimento dei semestrali darà lustro all’agenzia».

Piermario Manca (Pds) ha espresso dubbi sull’emendamento 36, presentato all’ultimo minuto, in quanto si stanno destinando i 9 milioni di euro, già previsti  per il funzionamento di Forestas, agli stipendi dei dipendenti. Piermario Manca ha chiesto chiarimenti al presidente della Commissione.

Pietro Cocco (Pd) ha ricordato che era necessario modificare un contratto che non è più adeguato ai tempi e alla trasformazione dell’ente Foreste in agenzia Forestas. Cocco, rivolgendosi al consigliere Mario Floris, ha ricordato che «è vero che è un problema vecchio di cui però nessuno si è mai occupato». Cocco ha poi evidenziato che, nonostante la Giunta abbia una sua posizione, non ha votato contro ma si è rimessa all’Aula. «E’ un atteggiamento di rispetto nei confronti del Consiglio».

Daniele Cocco (capogruppo Art. 1 – Sdp), ha concluso gli interventi dei capigruppo ribadendo il convinto sostegno al provvedimento evidenziandone le ricadute positive per i dipendenti e le comunità sarde. L’esponente della maggioranza ha ringraziato dunque l’assessore per “essersi rimesso alla volontà dell’Aula” ed il relatore di maggioranza “per la coerenza di comportamento dimostrata”.

Posto in votazione, l’Aula non ha quindi approvato l’emendamento n. 27 ed ha dato il via libera all’emendamento sostitutivo totale n. 36 (Agus e più)  che stabilisce che “a decorrere dal 2019 una quota di 9.349.000 annui delle risorse trasferite a Forestas è destinata a fare fronte agli oneri dell’attuazione dell’articolo 2 della legge”.

Invitato dal presidente Gianfranco Ganau, il segretario d’Aula, Gianni Lampis (FdI), ha dato lettura dell’ordine del giorno collegato alla legge, primo firmatario il consigliere Stefano Coinu (FI) che impegna la Giunta a far sì che “il personale, incluso quello semestrale che a seguito di pensionamento o di altre cause che ne determino la cessazione dal lavoro, viene reintegrato dall’agenzia attraverso le procedure selettive previste dalla legge per la categoria degli operai, in un numero pari a quello cessato dal servizio attraverso la predisposizione di un piano triennale di assunzioni. L’agenzia provvede al reintegro tenendo conto delle mansioni mancanti e dal numero di ettari conferiti dai Comuni in ogni complesso forestale”. 

 L’assessore del personale, Filippo Spanu, ha espresso un sostanziale parere favorevole evidenziando che in realtà l’ordine del giorno tratta il tema del cosiddetto turnover che – ha ricordato l’assessore – potrà essere garantito nell’ambito degli spazi assunzionali concessi alla regione sarda.

A favore dell’ordine del giorno si sono espressi il consigliere Stefano Coinu (Fi) e il relatore Giuseppe Meloni (Pd) mentre perplessità sono state espresse da Alessandro Collu (Pd). Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato e sono incominciate le dichiarazioni di voto sull’intero provvedimento.

A favore Luigi Crisponi (Riformatori) che ha evidenziato la spaccatura interna alla maggioranza e quella con la Giunta, mentre Oscar Cherchi (Fi) dichiarandosi a favori ha parlato di “giustizia fatta” ed ha sottolineato “la sconfitta della Giunta del centrosinistra”. Favorevole anche il consigliere di CP-Misto, Francesco Agus («perché si conclude un lavoro con un accordo virtuoso che risolve un problema sentito e conclamato»). Convintamente a favore anche il consigliere dei Riformatori, Alfonso Marras, («finalmente arriva il riconoscimento per l’operato di oltre 5.000 lavoratori al servizio delle nostre comunità»)e il capogruppo Psd’Az, Gaetano Ledda («un plauso alla maggioranza e alla minoranza e a tutti i dipendenti Forestas che oggi entrano a far parte del sistema regione»).

Voto di astensione è stato invece preannunciato dalla consigliera del Pd, Rossella Pinna («non siamo riusciti a rimettere sul binario giusto la norma e mi rammarica il fatto  che non sia stata trovata una sintesi in maggioranza per dare a dipendenti Forestas una soluzione concertata e non una prospettiva incerta come è quella del ricorso alla legge 31 per il loro inquadramento»).

Favorevole anche Giovanni Satta, Psd’Az («a contrarietà della giunta c’è solo perché non vuole fare torto ai sindacati confederali»); Marco Tedde, Fi («ma gli applausi sono fuori luogo perché la legge passa per il senso di responsabilità e l’impegno mostrato dell’opposizione») e Piermario Manca (Pds) seppur con i dubbi sulle coperture finanziarie dell’emendamento n. 36.

A favore Gianluigi Rubiu (FdI) che ha evidenziato il ruolo delle opposizioni e denunciato “la pesante sconfitta della Giunta”.

Critico il giudizio di Gigi Ruggeri (Pd) che ha espresso dubbi sulla necessità di stipulare un nuovo contratto ai dipendenti per restituire efficienza all’Agenzia Forestas. «Ci sarà invece un’amplificazione di costi – ha detto Gigi Ruggeri – verrà raddoppiata la consistenza del personale che riportiamo in ambito di contrattazione pubblica. Stiamo dicendo al personale a tempo indeterminato che per loro non ci sarà più posto».

Voto favorevole ha invece annunciato Edoardo Tocco (Forza Italia): «L’Aula dà un segnale importante all’Agenzia che non aveva ancora una piena identità. Da oggi i lavoratori hanno una certezza per il loro futuro. Il Consiglio ha fatto un buon lavoro, l’opposizione non ha ostacolato nessuno».

Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Antonello Peru (Forza Italia) che ha espresso soddisfazione per il grande lavoro svolto: «E’ merito della maggioranza ma un plauso speciale va alla minoranza per l’impegno dimostrato – ha detto Antonello Peru – da oggi i dipendenti Forestas sono figli della stessa madre e dello stesso padre. Oggi non ci sono vincitori né vinti, ha solo prevalso il buonsenso. Questa riforma ha un grande obiettivo e ne siamo tutti orgogliosi. La motivazione professionale dei dipendenti determinerà più efficacia nei servizi».

Soddisfatto anche il capogruppo dei Cristiani Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta: «Abbiamo fatto il nostro dovere di legislatori – ha detto – è ingeneroso l’attacco fatto all’assessore Spano che invece si è rimesso al volere dell’Aula. Questa è una legge che esprime la volontà del Consiglio. Oggi si ridà speranza ai lavoratori e una prospettiva importante all’Agenzia Forestas che, per me, è la nostra Guardia nazionale».

Paolo Truzzu, capogruppo FdI ha ringraziato l’on. Daniela Forma (Pd) e tutti i colleghi che hanno manifestato dubbi: «Ci hanno aiutato a scrivere una legge migliore. Dal dubbio nasce la saggezza. Con questa legge si pone rimedio a un errore. Quando fu costituito l’Ente Foreste c’era già la volontà di inserire i dipendenti nella legge 31. Noi lo avevamo già richiesto in questa legislatura. Oggi non facciamo altro che rispettare quelle volontà». Due, secondo Paolo Truzzu, i fatti politici rilevanti: «La legge è figlia della minoranza Senza di noi, viste le divisioni interne alla maggioranza, non sarebbe passata. Altro elemento: è una vittoria del Consiglio che per una volta ha avuto uno scatto d’orgoglio ed è riuscito a imporre una sua scelta all’esecutivo».

Convintamente favorevole si è dichiarato anche Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp): «La legge dà attuazione a una nostra competenza primaria – ha affermato – portiamo all’interno del comparto unico di contrattazione il personale di Forestas. L’ordinamento precedente non funzionava, abbiamo corretto un’anomalia».

Antonio Solinas (Pd) ha invece dichiarato la propria astensione ribadendo i dubbi manifestati nel corso del dibattito: «Spero che l’on. Roberto Deriu, che ha parlato di scelte demagogiche, non si riferisse a me. C’è massima serietà nel lavoro fatto. I dubbi c’erano e chi voleva fare la legge in fretta lo ha capito. Mettiamo tutto nella “31” ma questa legge dovrà essere modificata e adeguata. non prendiamoci in giro: i costi saranno superiori e dovranno essere reperiti dal bilancio regionale. Cosa farà Forestas quando i dipendenti non potranno essere dichiarati idonei per la campagna antincendi ai sensi della 31? Oggi quando piove gli operai vengono messi in cassa integrazione, cosa succederà domani? Pagherà Forestas?».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, nel difendere la legge, si è rivolto ai consiglieri di minoranza Paolo Truzzu e Marco Tedde: «Con in numeri non ci azzeccate. La maggioranza può approvare il provvedimento da sola. Questa legge non ha padrini, sono contento di averla fatta perché so quanto ci è costata. Sono orgoglioso e contento di esserci riuscito». Rivolto all’on. Antonio Solinas (Pd), Daniele Cocco ha poi detto: «Antonio Solinas ha parlato di cassa integrazione: finalmente non ci saranno operai mandati a casa e altri mantenuti al lavoro. Confido tantissimo nell’assessore che avrà adesso il compito di entrare nella fase contrattuale».

Giudizio positivo anche da parte di Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp): «Abbiamo migliorato una situazione dando una prospettiva ai 6000 dipendenti. L’Ente Foreste era in default. E’ stata questa maggioranza a pagare gli oneri professionali e a riprendere il percorso delle stabilizzazioni. La Giunta Cappellacci non lo ha fatto. Sentir dire che tutto quanto dipende dalla minoranza mi lascia basito. Noi abbiamo i numeri per approvarla da soli. Questa discussione ha fatto chiarezza: la legge che andiamo ad approvare è un altro tassello per sconfiggere il precariato in questa Regione».

A Lai ha replicato Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «Peccato, ci eravamo quasi riusciti, poteva essere una pagina positiva della politica regionale. Noi politici siamo spesso additati per aspetti negativi, oggi abbiamo l’opportunità di dare un messaggio importante. Il Consiglio, al di la delle casacche, ha capito di poter fare una legge migliore. Possiamo essere esempio di buona politica. Prendiamoci entrambi i meriti andando oltre i colori e le appartenenze».

Giuseppe Meloni (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole ha rimarcato il suo ruolo di relatore unico: « Non è un caso, in Commissione ci si è resi conto che la legge non poteva avere colori ma aveva l’obiettivo di andare incontro alle esigenze dei dipendenti di Forestas. E’ un errore individuare vincitori. Gli unici vincitori sono i lavoratori. La strada sarà lunga ma si è messo rimedio a una situazione che così non poteva andare avanti».

L’assessore al Personale Filippo Spanu ha difeso l’azione dell’esecutivo: «La nostra presenza in Consiglio non è stata formale. E’ stato un dibattito pubblico, giocato prima in Commissione e poi in Aula – ha detto Filippo Spanu – abbiamo mantenuto rapporti trasparenti con tutti gli attori, sintomo importante di una cultura di Governo. La cultura di questa Giunta è basata sulla concertazione, proprio per questo, visto che non c’era un risultato condiviso, pensavamo si potesse fare meglio. Abbiamo cercato di migliorare la legge anche quando il Consiglio ha preso l’iniziativa. La politica si fa con la costruzione faticosa delle idee. La concertazione non ha portato al risultato sperato ma ci siamo confrontati in Consiglio cercando di affrontare tutte le questioni di Forestas nel miglior modo possibile. Ci sono ancora incertezza normative, contrattuali e di tempi, cercheremo di risolverle».

Secondo Stefano Coinu (Forza Italia) non esistono buoni e cattivi: «Ci sono persone che fanno delle scelte e per questo verranno giudicate. Dissento da Gianfranco Congiu: oggi non si scrive una pagina normale ma eccezionale. Non vorrei che venisse rovinato tutto. C’è una cronistoria, gli atti lo dimostrano. In ogni caso occorre recuperare il senso vero della politica».

Per Angelo Carta (Psd’Az)  poter parlare di persone che non stanno perdendo il lavoro è una fortuna: «Parliamo di un’azienda che non è in crisi e di persone che non rischiano il posto. Questo ci ha consentito di discutere in modo franco e di dissentire. Resta un punto: i lavoratori semestrali che con questa legge stiamo tentando di tutelare con un sistema binario. Deve esserci la consapevolezza che servirà un duro lavoro per poterli tutelare al meglio dal punto di vista contrattuale».

Franco Sabatini (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha rivolto un monito all’Aula: «Non capisco il teatrino della politica: davvero pensiamo che quello che diciamo condizionerà il voto alle prossime elezioni regionali? I cittadini ragionano ed esprimono il voto in piena libertà – ha affermato Franco Sabatini – non capisco l’attacco alla Giunta. Il Consiglio ha fatto la legge di riforma che ha allargato le competenze dell’Agenzia Forestas. Abbiamo fatte 450 stabilizzazioni, un grande risultato seppur non definitivo. Avevamo 42 milioni di buco sul Tfr. Giunta e Consiglio hanno fatto un buon lavoro».

Daniela Forma (PD) ha ribadito che si tratta di una legge non solo sbagliata ma anche demagogica. «Ci siamo fatti trascinare dal popolo – ha detto – perdendo una grande occasione. Con l’approvazione di questa legge non si avrà un miglioramento contrattuale ma solo un inquadramento sbagliato per i dipendenti con conseguente difficoltà nell’applicabilità del provvedimento. La consigliera ha annunciato il voto contrario.

Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha annunciato il voto favorevole alla legge. «Oggi siamo finalmente alla fine di questa grande battaglia – ha sottolineato – e siamo rimasti fedeli ai nostri valori e principi. Speriamo che i futuri amministratori abbiano maggiore sensibilità nei confronti dei lavoratori».

Per Gianfranco Congiu (Partito dei sardi) oggi il Consiglio ha solo rimesso le cose al loro posto. «Per questo meglio tacere: abbiamo rifatto quello che doveva essere fatto 20 anni fa. Sono lieto – ha concluso – di aver dato il mio contributo».

Pietro Cocco (PD) ha ricordato che quello di oggi è la conclusione di un percorso nato 10 anni fa. «Era necessario trovare strumenti nuovi anche dal punto di vista contrattuale e lo abbiamo fatto. Oggi non esistono né vincitori né vinti. L’Agenzia Forestas ha sempre avuto il massimo impegno da parte del Consiglio regionale. Oggi l’attenzione è sempre sui “semestrali” su cui occorre vigilare».

Alessandra Zedda (FI), annunciando il voto a favore, ha detto: «Meglio tardi che mai. Con il nostro voto diamo dignità al personale e rispettiamo gli uomini e le donne che difendono la nostra Sardegna». La capogruppo di Forza Italia ha detto di avere grande rispetto, pur non condividendo le loro posizioni, nei confronti dei colleghi Daniela Forma, Antonio Solinas e dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu che sono stati i più critici nei confronti del provvedimento.

La legge è stata approvata (votanti 43, sì 41, 2 contrari) tra gli applausi del pubblico.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiuso la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

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Il Parlamento europeo ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con i Ministri UE (Consiglio) sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche (EECC) con 584 voti in favore, 42 voti contrari e 50 astensioni e sull’Organismo dei Regolatori europei delle Comunicazioni Elettroniche (BEREC) con 590 voti in favore, 63 voti contrari e 23 astensioni.

Le nuove norme offriranno ai cittadini la connettività ad alta velocità e renderanno le chiamate sicure e accessibili all’interno dell’UE, garantendo al contempo la necessaria prevedibilità per gli operatori di telecomunicazioni per stimolare gli investimenti nella rete internet ad alta velocità.

La politica del “Roam Like at Home” ha posto fine alle tariffe di roaming nel 2017. La nuova legislazione limiterà il costo delle chiamate intra-UE a 19 centesimi al minuto e a 6 centesimi per gli SMS a partire dal 15 maggio 2019.

La normativa, inoltre, protegge meglio gli utenti di smartphone, compresi gli utenti di servizi basati sul web (Skype, WhatsApp, ecc.) e rafforza i requisiti di sicurezza, inclusa la crittografia. Introduce il diritto di conservare il proprio numero di telefono fino a un mese dalla rescissione del contratto e il diritto al rimborso del credito prepagato non utilizzato al momento della risoluzione del contratto, nonché un indennizzo in caso di ritardo o abuso nel passaggio a un altro operatore.

Gli Stati membri, infine, dovranno facilitare l’introduzione del 5G, mettendo a disposizione uno spettro adeguato entro il 2020, al fine di raggiungere l’obiettivo della “Roadmap UE 5G” di avere una rete 5G in almeno una delle principali città di ogni Paese dell’UE entro il 2020.

In caso di grave emergenza o catastrofe, i cittadini colpiti potranno essere avvisati tramite SMS o applicazioni mobili. Gli Stati membri avranno 3 anni e mezzo di tempo per mettere in funzione il sistema dopo l’entrata in vigore della direttiva.

Per raggiungere il livello di investimenti nelle infrastrutture e nelle reti 5G necessario a soddisfare le esigenze di connettività, la nuova legislazione offre una maggiore prevedibilità degli investimenti e promuove la condivisione dei rischi e dei costi tra gli operatori di telecomunicazioni. 

Dopo l’approvazione formale del Consiglio, gli Stati membri avranno due anni di tempo per adottare la legislazione nazionale di attuazione della direttiva. I massimali tariffari entreranno in vigore il 15 maggio 2019.

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Dopo la UILM-UIL, anche la CISL del Sulcis Iglesiente, con il segretario generale Fabio Enne ed il responsabile Industria del Sulcis Iglesiente Massimo Cara, sullo stato del progetto di rilancio dello stabilimento ex Alcoa, oggi Sider Alloys, di Portovesme, «ancora esiti inconcludenti sulla ripresa produttiva».

«Non intendiamo assolutamente scoraggiare i più convinti assertori della ripresa produttiva dello stabilimento ex ALCOA, ora di proprietà SIDER ALLOYS, ma è nostra responsabilità, soprattutto nei confronti delle maestranze, dirette e indirette, ribadire un concetto espresso più volte con la finalità di rendere più fluido, e perché no, più veritiero, il processo di ripartenza degli impianti – sostengono Fabio Enne e Massimo Cara -. Considerati i tempi morti che stanno costituendo una caratteristica della nuova Azienda SIDER ALLOYS, criteri adottati per la ricollocazione dei lavoratori, il permanere di una estrema insicurezza circa un PIANO INDUSTRIALE e, soprattutto, la realizzazione di un percorso di inizio e di prospettiva sulla produzione di alluminio, vogliamo riprovare a consigliare una strada che, con l’ausilio di una spiccata e realistica volontà Politica e Industriale, può certamente costituire elemento che riaffermi assoluta certezza verso la ripresa produttiva e quindi lavorativa.»

«Siamo convinti che la sola BONTA’ da parte della SIDER rispetto alla reale volontà industriale e produttiva dello stabilimento, potrebbe bastare per annullare tutti gli artifizi che ostacolano la ricollocazione delle maestranze, così da eliminare ogni dubbio legittimo che nel tempo assume un contorno sempre più preoccupante, alimentato dai continui rinvii, da incontri a circuito chiuso che hanno poco riscontro sui risultati – aggiungono Fabio Enne e Massimo Cara –. Chiediamo alla SIDER ALLOYS l’assunzione immediata di tutti i lavoratori interessati, che in un progetto condiviso riteniamo debbano far parte del percorso di ripresa produttiva e nelle more della gradualità necessaria al raggiungimento produttivo, possano essere destinatari di un ammortizzatore sociale finalizzato alla ripresa produttiva, quindi idoneo come Ia cassa integrazione guadagni, che permetterebbe loro di essere annoverati come dipendenti e non come disoccupati, inoltre, consentirebbe a tutti coloro che sono attenti alle sorti economiche del Territorio, di avere sufficienti speranze sulla ripartenza dello stabilimento.»

«Siamo consapevoli che questa soluzione non sia priva di ostacoli di diverso genere, compresi quelli economici che l’Azienda dovrebbe sostenere, tuttavia sarebbe più che opportuno spalmare fra tutti, Azienda in primis, gli oneri del rilancio produttivo, che fino ad oggi sono tutti a carico dei soli lavoratori. In conclusione, la CISL del Sulcis, nel rilevare il non gradimento sulle relazioni industriali messe in atto – concludono Fabio Enne e Massimo Cara -, conferma Ia sua linea su un percorso trasparente, realistico e meritevole di atti concreti da parte della SIDER ALLOYS, respingendo ogni tipo di alchimia viziata e ritardevole al raggiungimento degli obiettivi.»

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha annunciato oggi a Strasburgo che la co-produzione di Islanda/Francia/Ucraina ha vinto il 12° Premio LUX.

Il presidente Antonio Tajani si è congratulato con i tre finalisti e ha dichiarato: «Sono particolarmente orgoglioso di questa nostra competizione cinematografica che dal 2007 è dedicata a film di produzione europea e incentrati su temi fondamentali per la nostra Unione: universalità dei valori europei, integrazione e tolleranza, difesa della diversità culturale. Assegnare il Premio LUX non è mai stato difficile come quest’anno. Le proposte in gara sono risultate davvero straordinarie, sia in termini di originalità che di attualità delle tematiche trattate. I film finalisti affrontano tre tematiche chiave per il futuro dell’Europa: i rischi legati ai nazionalismi estremi, l’urgenza di agire per preservare l’ambiente e la necessità di trovare risposte coerenti e coese alla questione migratoria. Diversi per genere e argomento, questi film hanno però un importante punto in comune: mostrano storie di donne forti e determinate a cambiare le cose. Vorrei ringraziare in nome del Parlamento europeo i registi e gli autori presenti, così come tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dei film e al successo di questa edizione del Premio LUX. Mostrandoci nuovi e personali punti di vista su questa nostra Europa – ha concluso Antonio Tajani -, portate un contributo importante al dibattito politico che quotidianamente si svolge in questa istituzione.»

“Woman at war” (Kona fer í stríð) del regista islandese Benedikt Erlingsson è allo stesso tempo un film politico, una saga femminista e una favola, che narra la storia di una donna, insegnante di musica, che vive una doppia vita da appassionata attivista ambientale. La protagonista vede le sue convinzioni politiche messe in discussione quando i suoi progetti di adozione di un bambino diventano realtà. 

Gli altri due film finalisti per il Premio LUX 2018 sono “L’altro lato di ogni cosa” di Mila Turajlic e Styx di Wolfgang Fischer (Germania/Austria) 

Mercoledì 14 novembre alle 15.00, a Strasburgo, si terrà una conferenza stampa con la vicepresidente del Parlamento europeo Evelyne Gebhardt (S&D, DE), la presidente della commissione per la cultura Petra Kammerevert (S&D, DE) e i registi dei tre film.

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E’ stato presentato stamane, a Cagliari, all’assessorato regionale della Cultura, il programma della residenza artistica tecnologica A.R.T.E. – Augmented Reality Theater Experience.

A.R.T.E – Augmented Reality Theater Experience: è la denominazione della residenza artistica tecnologica curata dalla compagnia KyberTeatro, spin off dell’Aquilone di Viviana, diretta da Ilaria Nina Zedda e Marco Quondamatteo, che si sta realizzando in Sardegna attraverso la mobilità degli artisti e delle loro opere provenienti da paesi europei (Francia) ed extraeuropei (Libano). Il progetto, transdisciplinare, partito nel dicembre del 2017, intende favorire la sperimentazione creativa digitale e prevede un mutuo  scambio con gli artisti sardi, collaborazioni stabili e continuative per nuove produzioni di spettacoli che vengono realizzati durante la residenza e che saranno rappresentati, ultimato il progetto, oltre che nell’Isola anche nei paesi degli artisti ospitati e nei principali festival internazionali di ambito creativo digitale. A.R.T.E. si è aggiudicata il secondo posto nella graduatoria ufficiale del bando ScrabbleLAB – Residenze artistico-creative in Sardegna – POR FESR 2014-2020, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna.

La residenza, finalizzata anche alla ricerca di attori, attrici e performer under 35, e non, da inserire nelle produzioni finali del progetto, ha come focus il concetto di ubiquità reale e virtuale: la conquista del diritto all’ubiquità, quasi necessario in questi tempi spesso segnati da confini fisici e umani invalicabili. Come espresso da Paul Valery nel testo “La conquista dell’ubiquità”, le opere d’arte acquisteranno una sorta di ubiquità, “saremo alimentati da immagini visive o auditive che appariranno e spariranno al minimo gesto, quasi a un cenno”. Il concetto aristotelico dell’hic et nunc, et ubique, alla base dell’arte performativa, ha oggi la possibilità di essere ampliato attraverso la realtà aumentata in teatro, nel qui, ora e ovunque.

Tra gli artisti ospitati, i francesi Matthieu Tercieux ed Edouard Souillot della compagnia V.E.I.A. di Lione ed i libanesi Roaa Bzeih e Jad Hakawati della compagnia Minwal Theatre di Sidone, che stanno collaborando con gli artisti sardi under 35 e non, i padroni di casa di KyberTeatro/Aquilone di Viviana e – importante sottolinearlo – con la filiera formativa culturale locale (scuole e università). La compagnia cagliaritana fin dal 2014 ha avviato all’interno del Festival Le Meraviglie del Possibile (che quest’anno giungerà alla quinta edizione) la creazione di una rete internazionale, all’interno della quale ha avuto modo di conoscere, apprezzare e collaborare con gli artisti francesi e libanesi.

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Un progetto europeo per valorizzare la rotta del tonno rosso rafforzando le sinergie tra questa tradizionale industria della pesca e altri settori importanti come il turismo, la gastronomia e gli sport marittimi, con l’obiettivo finale di promuovere, anche dal punto di vista turistico, i territori toccati dalle rotte del “corridore dei mari”. Si chiama Tuna Route il progetto, co-finanziato dal Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi, che coinvolge 10 partner provenienti da 4 paesi (Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda) e riunisce gli enti pubblici di: Algarve in Portogallo, Cadice e isole Baleari in Spagna, Carloforte (Sardegna) e Favignana (Sicilia) in Italia avvalendosi del supporto tecnico di Feedback, agenzia palermitana di comunicazione, Oritek per lo sviluppo di una piattaforma web legata al tonno rosso e My Week Charter, società di charter nautici che promuove un turismo sostenibile e rispettoso degli ecosistemi marini. Il progetto è stato presentato a Palermo, all’assessorato regionale al turismo, alla presenza di tutti i partner del progetto. Coordinatore del progetto è l’Iedt, l’Istituto per l’impiego e lo sviluppo tecnologico e socioeconomico del governo regionale di Cadice, coadiuvato da Dalula Marine, agenzia specializzata in progetti europei che hanno a che fare col turismo marittimo e con la pesca sostenibile.

Tuna Route promuoverà varie iniziative e strumenti per coinvolgere i soggetti che fanno parte della filiera del tonno (compagnie di charter, ecoturismo, pesca sportiva, ristoranti, musei); sono previsti diversi workshop regionali rivolti alle piccole e medie imprese locali, itinerari per charter a vela, un piano di comunicazione integrata e la realizzazione di un portale web, attraverso il quale gli stakeholder del tonno potranno vendere i loro servizi. Tuna Route si concluderà nel dicembre 2019.

«Sin dall’epoca punica e romana – ha detto Federico Cardona, project manager di Dalula – il tonno ha fatto parte della cultura della regione di Cadice e rappresenta una delle principali fonti di occupazione e di reddito per le comunità costiere. Oggi, il nostro mare ospita le ultime quattro trappole da pesca tradizionali in Spagna e ad esse è legata un’industria molto attiva. Sia a Cadice che a Carloforte ogni anno a maggio si svolgono eventi internazionali che mirano alla valorizzazione del tonno rosso, la Ruta del Atún e il Girotonno attirando turismo di qualità e innovazione in periodi in cui l’affluenza turistica è solitamente più bassa. Con il progetto Tuna Route ci aspettiamo anche di promuovere un turismo nautico sostenibile in queste regioni in cui il tonno rosso è (come Carloforte e Cadice) o era (come Favignana), molto rilevante dal punto di vista socioeconomico.»

L’incontro di Palermo segue il primo meeting tra i partner che si è svolto a Palma di Maiorca. Nei prossimi mesi saranno organizzati dei workshop per coinvolgere nuovi stakeholders interessati al progetto.