22 July, 2024
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“La violenza fisica e psichica sulla persona” è il titolo del convegno in programma venerdì 16 novembre, alle ore 15.00, nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, in viale San Pietro a Sassari.

L’incontro, organizzato dal Centro di vittimologia della Clinica psichiatrica dell’Aou di Sassari e dell’Università di Sassari in collaborazione con la Società, pone al centro le vittime di violenza e sottolinea come queste non debbano mai essere lasciate sole.

Esistono delle linee guida nazionali sui percorsi di assistenza alle vittime dopo una esperienza traumatica, che includono aspetti psicologico e psichiatrico, medico-legale, giuridico e sociale. Gli organizzatori del convegno pongono l’accento sull’importanza di implementare e costruire sul nostro territorio percorsi strutturati di accoglienza e sostegno alle vittime.

All’incontro, moderato da Liliana Lorettu, direttore della Clinica Psichiatrica sassarese, e Alberto Porcu, direttore del dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Sperimentali, parteciperanno numerosi esperti del settore.

Tra gli interventi previsti, quello di Alessandra Nivoli, responsabile del Centro di vittimologia dell’Aou di Sassari, che presenterà il Centro di Vittimologia e le linee guida nazionali sulla assistenza sanitaria alle vittime di violenza. Saranno quindi Elena Mazzeo, Direttore Istituto di Medicina Legale dell’Aou, ed Antonio D’Urso direttore generale dell’Aou di Sassari, presenteranno una relazioni sugli aspetti medico legali nel percorso di assistenza e tutela delle vittime di violenza. Sarà quindi l’avvocato Gabriele Satta a soffermarsi sugli aspetti giuridici della tutela delle vittime. Maria Lucia Piga, docente dell’Università di Sassari, concentrerà il suo intervento sul concetto della vittimizzazione secondaria e quando le politiche sociali non rispondono. Stefano Sotgiu, direttore della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile dell’Aou, parlerà della violenza sugli adolescenti e le conseguenze psicopatologiche.

Jerome Bouteiller, creatore programma ResponsABILITY illustrerà la gestione dello stress fisico e space management.

A chiudere l’evento saranno Paolo Milia, dirigente medico della Clinica psichiatrica, dell’Aou, e Alessandra Nivoli.

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Le elezioni dei comitati di quartiere del comune di Carbonia, in programma domenica 18 novembre,  sono state rinviate a causa dell’insufficiente numero di segretari e scrutatori.

La decisione è stata assunta ieri sera dalla commissione elettorale alla presenza dell’assessore Valerio Piria, in qualità di presidente, e dei consiglieri comunali Eleonora Cera per la maggioranza e Daniela Garau per la minoranza.

La Commissione, preso atto che il numero delle domande presentate dai cittadini per ricoprire i ruoli di segretario e scrutatore è risultato inferiore rispetto alla cifra occorrente per la composizione dei seggi elettorali di tutti i quartieri previsti, non ha potuto quindi provvedere a nominare le persone preposte alla gestione delle operazioni di voto e di scrutinio. Stante l’insufficienza del numero di scrutatori e di segretari, infatti, non è possibile garantire lo svolgimento delle elezioni dei comitati di quartiere, inizialmente previste per domenica 18 novembre.

Il numero di scrutatori e segretari che hanno presentato domanda di partecipazione avrebbe teoricamente consentito la fattibilità delle consultazioni in 5 delle 8 zone previste. Tuttavia, la commissione elettorale, dato che il regolamento comunale dei comitati di quartiere, approvato dal Consiglio comunale nel mese di dicembre 2017, nulla stabilisce in merito, ha ritenuto all’unanimità che fosse doveroso rimettere la questione al presidente del Consiglio, che provvederà a convocare la conferenza dei capigruppo, al fine di interpretare il regolamento ed adottare i provvedimenti opportuni.

Ciò significa che eventuali modifiche e integrazioni nel regolamento dei comitati di quartiere, dovranno seguire le modalità canoniche, ovvero essere istruite dalle commissioni consiliari competenti, per poi essere approvate dal Consiglio comunale.

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Mancano solo pochi giorni per iscriversi ai due workshop gratuiti Critica il corto – la critica radiofonica e Komplex, Astarte – Workshop ed installazione urbana pubblica basata su Realtà Aumentata attraverso smartphones, organizzati nell’ambito del festival “Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei”. Il termine per le candidature è il 16 novembre ma bisogna affrettarsi perché ci sono ancora pochi posti disponibili.

I workshop si terranno in concomitanza con il festival, dal 4 al 9 dicembre a Sant’Antioco e sono prevalentemente rivolti a studenti universitari appassionati di cinema ma sono aperti anche a chi studente non lo è più ed è comunque appassionato della settima arte. Inoltre, per chi vive lontano da Sant’Antioco l’alloggio sarà gratuito.

Saranno sei giorni di full immersion gratuita nei linguaggi del cinema attraverso due approcci differenti e specifici, ma accomunati dai continui mutamenti che essi vivono alla luce delle nuove tecnologie. Un primo apprendistato per un mestiere alimentato dalla passione, dalla ricerca e dalla voglia di innovare col valore aggiunto di un confronto continuo con stimati professionisti del settore e con altri cinefili.

Per proporre la propria candidatura bisogna inviare una mail a laboratorio@passaggidautore.it.,

Per avere informazioni si può chiamare il 348 2380289.

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Venerdì 9 novembre 2018 una docente di un istituto d’istruzione superiore di Carbonia ha denunciato un’aggressione da parte di alcuni suoi studenti.

Non entriamo nel merito dello spiacevolissimo episodio che coinvolge minori poiché vi è un’indagine in corso che accerterà le responsabilità.

Occorre però stigmatizzare questi episodi che mostrano aggressività e violenza da parte degli alunni verso docenti anche se, come educatori, abbiamo il compito di cercare di comprendere il perché di simili episodi senza per questo giustificarli o tollerarli.

Le ragioni di tali dinamiche si possono comprendere e superare costruttivamente solo attraverso una stretta alleanza tra i diversi attori che operano all’interno della comunità educante: famiglie, studenti, docenti, personale ATA e dirigenti scolastici.

Il recente contratto nazionale di lavoro ha fatto un grande passo avanti recuperando il concetto di “comunità educante” funzionale al compito istituzionale della scuola in netta contrapposizione al concetto di scuola azienda tanto caro ad alcuni ambienti politici ed economici.

Le nuove linee di azione che ne derivano sono solo il punto di partenza affinché si ripristini esplicitamente il patto educativo fra scuola e famiglia. Esso un tempo era implicitamente e socialmente accettato ma ora viene drammaticamente messo in discussione da tali inaccettabili episodi.

Continueremo, con le prossime iniziative e con il contratto, a stare dalla parte della scuola statale e del suo personale (dirigente, docente e ATA). E ciò fino a che non si ripristinerà, al più alto livello possibile, il patto educativo messo in discussione da politiche sbagliate e da comportamenti genitoriali che talvolta mostrano difficoltà e debolezza nell’esercizio della propria funzione educativa.

Come FLC CGIL siamo SOLIDALI nei confronti della collega e continueremo a restare a fianco degli insegnanti per tutelarli, anche dal punto di vista legale se necessario, nella convinzione che condannare i casi di violenza con posizioni chiare e trasparenti serva a ridare senso e autorevolezza alla scuola.

Ed è per questo che diciamo NO a soluzioni sbrigative e superficiali che sminuiscano la gravità di tali situazioni o delegittimino le parti in gioco, tacciando gli studenti come delinquenti e i docenti che subiscono violenza come degli incapaci.

Diciamo NO all’inasprimento delle punizioni per gli studenti perché riteniamo, invece, che rimangano valide e sufficienti le norme vigenti per sanzionare adeguatamente i comportamenti scorretti da parte degli alunni.

Siamo convinti che, soprattutto in un contesto educativo, sono innanzitutto gli strumenti della comprensione, dell’indagine, della cultura, a dover essere messi in campo.

Ricordiamo che le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza presidiano ogni giorno, spesso in solitudine e tra crescenti difficoltà, la prima frontiera contro le devianze, il disagio, le disuguaglianze sociali, l’intolleranza e il razzismo.

Silvia Messori

Segretaria Generale FLC CGIL Sardegna Sud Occidentale

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Dopo il successo della prima edizione che ha registrato oltre tremila visitatori, Extra cresce e si propone quest’anno come il primo Salone nazionale dell’Extra-alberghiero (Palazzo dei Congressi, Fiera di Cagliari, 17 e 18 novembre 2018): due giorni di appuntamenti, oltre ottanta espositori negli ambiti booking engine, channel manager, domotica, self check-in, oltre a fornitori di servizi e partner per il vacation rental. E ancora: più di sessanta sessioni tra workshop e seminari con i migliori esperti a livello nazionale nei settori marketing, fisco, immagine e comunicazione, home sharing e immobiliare.

Novità dell’Extra 2018, patrocinato dalla Regione Sardegna, è l’Experience Lab, un intero padiglione dedicato al mondo delle Esperienze da far vivere ai turisti, in cui fornitori e organizzazioni di promozione dei territori possono stabilire sinergie con il mondo dell’Extra-Alberghiero.

Ci saranno anche i grandi provider del settore come Airbnb (main sponsor della manifestazione), Booking, HomeAway ed Expedia che insieme a Property Managers Italia, associazione nazionale di categoria che rappresenta i professionisti delle locazioni brevi, parteciperanno ad una tavola rotonda su governance e regolamentazione del settore insieme al ministero del Turismo, e agli assessori del Turismo delle Regioni Sardegna, Lazio e Toscana.

«Visto il boom del settore, in Sardegna e in tutta Italia, ci è sembrato naturale – spiega Maurizio Battelli, presidente dell’associazione Extra e ideatore dell’evento – dare una dimensione nazionale a questa Fiera innovativa e unica per la formula che abbiamo scelto e confermare Cagliari come location ideale. L’Extra Alberghiero pesa sempre di più nel panorama del turismo in Italia: è il momento di prenderne consapevolezza e renderlo più professionale e competitivo. Per questo Extra 2018 è uno spazio fisico dove favoriamo l’incontro tra operatori del settore (proprietari di appartamenti, ville, affittacamere, B&B, case vacanze), produttori di servizi, agenti dell’intermediazione e nuovi investitori per conoscere e discutere di regimi fiscali delle locazioni brevi, di obblighi di sicurezza e normativa vigente, il tutto nell’ottica di far emergere il sommerso e rendere più competitivo e professionale l’extra-alberghiero.»

«Operare nel settore dello short term richiede un alto tasso di professionalizzazione e di competenze che vanno sempre aggiornate, per questo la formazione deve essere una priorità per chi sceglie di diventare property manager – gli fa eco Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia -. L’Italia, dopo gli Usa, è il secondo Paese al mondo per numero di immobili, oltre un milione, sul mercato dello short term, e le ultime elaborazioni statistiche condivise a livello internazionale ci dicono che entro il 2020 un terzo dei viaggiatori sceglierà gli affitti brevi. Ecco perchè momenti come quello dell’Extra sono fondamentali, per aumentare le competenze individuali e fare rete

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Il Parlamento europeo ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio sull’efficienza energetica (434 voti in favore,104 voti contrari e 37 astensioni), le energie rinnovabili (495 voti in favore, 68 voti contrari e 61 astensioni) e la governance dell’Unione dell’energia (475 voti in favore, 100 voti contrari e 33 astensioni) – tre importanti dossier legislativi che fanno parte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei.

La legislazione stabilisce che l’efficienza energetica nell’UE dovrebbe essere migliorata del 32,5% entro il 2030, mentre la quota di energia da fonti rinnovabili deve rappresentare almeno il 32% del consumo finale lordo dell’UE. Entrambi gli obiettivi saranno rivisti entro il 2023 e potranno solo essere innalzati, non abbassati.

Rendendo l’energia più efficiente, gli europei dovrebbero vedere ridotte le loro bollette. Inoltre, l’Europa ridurrà la sua dipendenza da fornitori esterni di petrolio e gas, migliorerà la qualità dell’aria locale e proteggerà il clima.

Per la prima volta, gli Stati membri saranno inoltre tenuti a stabilire misure specifiche di efficienza energetica a beneficio delle persone colpite dalla povertà energetica.

In base alla legislazione, gli Stati membri devono inoltre garantire che i cittadini abbiano il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, di immagazzinarla e di vendere la produzione in eccesso.

I biocarburanti di seconda generazione possono svolgere un ruolo significativo nella riduzione dell’impronta di carbonio dei trasporti e almeno il 14% dei carburanti per i trasporti deve provenire da fonti rinnovabili entro il 2030.

Tuttavia, a partire dal 2030 i biocarburanti di prima generazione con un elevato rischio di «cambiamento indiretto di destinazione dei terreni» (ILUC, ossia quando i terreni vengono convertiti da coltivazioni non agricole – come i pascoli e le foreste – a produzione alimentare, causando un aumento delle emissioni di CO2) non saranno più presi in considerazione ai fini degli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili. A partire dal 2019, il contributo dei biocarburanti di prima generazione a questi obiettivi sarà gradualmente eliminato fino a raggiungere quota zero nel 2030. 

Ogni Stato membro deve presentare un «piano nazionale integrato per l’energia e il clima» decennale con obiettivi, contributi, politiche e misure nazionali entro il 31 dicembre 2019 e successivamente ogni dieci anni. 

Una volta che il Consiglio avrà formalmente adottato l’accordo, le nuove norme saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale ed entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Il regolamento sulla governance sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri, mentre questi dovranno recepire i nuovi elementi delle altre due direttive nel diritto nazionale entro 18 mesi dalla loro entrata in vigore.

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E’ stata presentata in Consiglio regionale una mozione di presa di posizione della massima Assemblea sarda contro la possibilità che venga modificato il diritto di famiglia nel segno delle proposte portate avanti in Parlamento dall’onorevole Pillon e firmate dagli esponenti della maggioranza di Governo.

«Quanto contenuto nel disegno di legge – spiega Francesco Agus, primo firmatario della mozione – appare totalmente antitetico rispetto alla decisioni assunte in questa materia dal Consiglio regionale. Cito su tutte il sostegno alla donne vittime di violenza, le risorse per il funzionamento dei centri antiviolenza e l’istituzione del reddito di libertà. Purtroppo la cronaca ci racconta che su questo tema non di rado si registrano casi con esiti drammatici ai danni di madri e figli minori: credo sia importante che il Consiglio regionale si esprima in maniera chiara su un tema che, anche se non strettamente connesso con le competenze del nostro ordinamento locale, può incidere sulla vita di tutte le persone delle nostre comunità.»

La proposta è stata firmata, oltre che dall’esponente cagliaritano di Campo Progressista, dai consiglieri regionali Roberto Deriu, Rossella Pinna, Pierfranco Zanchetta, Luca Pizzuto e Daniele Cocco, a seguito delle manifestazioni che hanno animato le piazze di tutta Italia e che hanno visto a Cagliari la partecipazione di oltre un migliaio di persone. 

 

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In risposta alle persistenti discriminazioni, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per chiedere norme comuni a tutela dei diritti di tutte le minoranze nazionali nell’UE.

Il Parlamento invita la Commissione europea a elaborare una direttiva che introduca standard minimi di tutela delle minoranze nell’Unione europea, includendo parametri e norme per impedire agli Stati membri di discriminare le minoranze.

Nella risoluzione non legislativa adottata con 489 voti in favore, 112 voti contrari e 73 astensioni, i deputati chiedono una definizione giuridica comune di “minoranza” e raccomandano l’adozione della definizione contenuta nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).

Il Parlamento sottolinea che i Paesi membri devono garantire pari diritti culturali, linguistici ed educativi all’8% dei cittadini dell’UE che appartengono a minoranze nazionali nell’Unione europea. Inoltre, mette in rilievo la necessità di un sistema comunitario di protezione delle minoranze che dovrebbe essere accompagnato da una valutazione delle politiche degli Stati membri in questo campo. 

La risoluzione esprime profonda preoccupazione per il numero di rom apolidi in Europa, spesso spinti all’emarginazione. Di conseguenza, i deputati chiedono ai Paesi dell’Unione europea di porre fine all’apolidia e di garantire che questa minoranza goda pienamente dei diritti umani fondamentali.

I deputati sottolineano l’importanza di proteggere e promuovere le lingue regionali e minoritarie. Circa il 10% della popolazione dell’UE parla attualmente lingue minoritarie.

Il testo invita, infine, la Commissione europea ed i Paesi membri ad adottare misure per garantire la presenza delle lingue regionali e minoritarie nei sistemi educativi e nei mezzi di comunicazione.

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Venerdì 23 novembre, nella sala consiliare di Sant’Antioco si terrà un convegno per la sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne: appuntamento in aula consiliare venerdì 23 novembre alle 9.00. La mattinata di proiezioni, incontri e dibattiti si articolerà sulla base di un folto programma tutto incentrato su un tema di stretta attualità: la violenza ai danni delle donne, che in Italia sta assumendo contorni sempre più preoccupanti. Non a caso si inserisce nell’ambito degli appuntamenti rientranti nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite e per convenzione fissata il 25 novembre di ogni anno.

L’evento è organizzato dall’assessorato delle Politiche sociali del comune di Sant’Antioco, con il patrocinio della Regione Sardegna, di “IV Cinema” e dell’associazione “Donne al traguardo onlus”. Apriranno i lavori i saluti del sindaco Ignazio Locci, cui seguiranno gli interventi degli assessori Eleonora Spiga (Politiche Sociali) e Rosalba Cossu (Pubblica Istruzione). Modererà la Dottoressa Katia Puddu, dell’assessorato alle Politiche Sociali. Successivamente verranno proiettati due video: “Violenza sulle donne”, con protagonisti Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea, al quale seguiranno gli interventi degli operatori del Centro antistalking del plus distretto di Carbonia, Maria Mameli e Annalisa Ballocco; “L’amore… tutta un’altra cosa”, del regista Ignazio Vacca, che sarà presente insieme agli attori Carla Calabrò e Saul Formentin. Presenterà il mediometraggio il giornalista Luca Gentile. Seguirà il dibattito. Ai ragazzi delle scuole medie superiori che parteciperanno verrà rilasciato un attestato valido per l’alternanza scuola/lavoro.

«Si tratta di un tema antico ma di forte attualità, che vede coinvolte donne di tutte le età e di diverse espressioni culturali e lavorative – commenta l’assessore alle Politiche Sociali Eleonora Spiga -. È molto importante che nuove e vecchie generazioni, attraverso anche momenti di divulgazione come questo, riflettano sul rispetto di tutte le diversità, compresa quella di genere. Considerata l’importanza del tema, auspichiamo un’ampia partecipazione di pubblico.»

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L’Amministrazione comunale di Carbonia è impegnata in una serie di azioni tese ad imprimere un’accelerazione nei servizi di informatizzazione, digitalizzazione e semplificazione delle procedure amministrative.

Qualora i cittadini avessero ricevuto avvisi di pagamento il cui importo fosse da loro ritenuto errato o non dovuto, essi potranno effettuare una segnalazione inviando una Pec all’indirizzo comcarbonia@pec.comcarbonia.org oppure una semplice email a: comcarbonia@comune.carbonia.ca.it

E’ consigliato l’invio della Pec per la sua maggiore efficacia probatoria rispetto alla posta elettronica ordinaria. 

La ricezione della Pec consentirà agli uffici amministrativi del comune di Carbonia di attivarsi quanto prima per correggere eventuali errori nell’inserimento dei conteggi.

L’invio tramite posta elettronica certificata, oltre ad essere un sistema sicuro e con valore legale equiparabile ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, consentirà al cittadino di effettuare la segnalazione o il reclamo in modo veloce, evitando file negli uffici o sportelli.