23 July, 2024
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Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci è intervenuto al Flash Mob organizzato in piazza Palazzo a Cagliari, in difesa della libertà di informazione dopo i ripetuti attacchi da parte di rappresentanti istituzionali del Governo. «La libertà di stampa e il diritto all’informazione sono capisaldi irrinunciabili di ogni democrazia e vanno tutelati e protetti nell’interesse di ciascuno di noi», ha detto Raffaele Paci fermandosi a parlare per qualche minuto con i vertici regionali di Assostampa e Ordine dei giornalisti.

«In questi giorni abbiamo assistito a bordate di una violenza inaudita, soprattutto perché sono arrivate da parte di chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni. È inaccettabile che un ministro, che ha giurato sulla Costituzione, attacchi e minacci in modo così volgare la libertà di stampa, che è un caposaldo costituzionale. Gli attacchi all’informazione, e a chi ogni giorno lavora per garantire notizie e tutelare il diritto dei cittadini a essere correttamente informati, sono sempre da respingere e condannare. Ma, oggi più che mai, nel momento in cui offese e minacce arrivano dal vicepresidente del Governo, non si può assolutamente restare in silenzio», ha concluso Raffaele Paci, che ha espresso solidarietà da parte di tutta la Giunta.

Il Flash Mob è stato organizzato contemporaneamente nei 20 capoluoghi italiani dalla Federazione della Stampa Italiana. 

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Sarroch è il secondo Comune della Città Metropolitana di Cagliari, dopo quello di Sestu, a concretizzare il passaggio ad ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.

ANPR rappresenta uno dei passi fondamentali del progetto promosso da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), che guida la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, orientata alla creazione di un’anagrafe centralizzata, custodita nella banca dati del Ministero.

Un’evoluzione (e una rivoluzione) che porterà numerosi benefici agli oltre 5.000 abitanti del Comune, grazie a servizi demografici più efficienti ed evoluti.

Il subentro all’Anagrafe Digitale è avvenuto nei giorni scorsi grazie a Civilia Next, una delle piattaforme attraverso cui l’amministrazione comunale ha investito in questi ultimi mesi il processo di reingegnerizzazione delle procedure interne e che accompagnerà il comune di Sarroch verso il cambiamento.

«Sarroch subentra in ANPR grazie al prezioso supporto di Dedagroup, che ha coordinato le attività di bonifica e migrazione dei dati e formato i dipendenti del Comune al nuovo metodo di lavoro richiesto da ANPR – ha detto il sindaco Salvatore Mattana -. Un giorno importante per Sarroch e i suoi cittadini in quanto tutti coinvolti in una nuova sfida attraverso la digitalizzazione della PA.»

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Il rapporto in corso di pubblicazione sullo stato di attuazione del Piano Sulcis al 31 ottobre 2018, comprensivo degli investimenti con capitali privati e delle stime sull’occupazione, mette in evidenza i seguenti punti: il complesso degli interventi monitorati ammonta a 1.243 milioni di euro di cui 805,2 milioni di euro provengono dal bilancio pubblico e 436,8 milioni di euro da capitali privati; l’occupazione associata agli interventi, una volta conclusi, è stimata per significativo difetto in circa 4.500 unità oltre l’occupazione di cantiere valutata per difetto in circa 860 unità.

Gli interventi sono classificati in investimenti imprese, zona franca urbana, scuola e ricerca tecnologica, infrastrutture e bonifiche e risanamento ambientale. Gli investimenti delle imprese già contrattualizzati o positivamente istruiti, ammontano a 415,9 milioni di euro, sostenuti con 51,4 milioni di euro di contributi a fondo perduto e 186,5 milioni di euro di finanziamento da rimborsare. L’impatto occupazionale complessivo sul territorio è stimato in circa 3.740 unità come somma di occupazione diretta, contrattisti e indotta. La Zona Franca Urbana coinvolge 4.375 piccole imprese e concede sconti fiscali e contributivi pari a 124,9 milioni di euro di cui già fruiti di 60,01 milioni di euro. Il totale degli investimenti in bonifiche e risanamento ambientale è di 410,2 milioni di euro di cui capitale pubblico 166,4 milioni di euro, capitali privati  243,8 milioni di euro; l’occupazione dei cantieri è stimata in  426 unità. Gli ulteriori interventi riguardano scuola e ricerca tecnologica (investimenti in corso 70,4 milioni di euro) e le Infrastrutture (213,5 milioni di euro).

Il rapporto inoltre analizza distintamente i programmi destinati all’obiettivo di salvaguardia del comparto metallurgico e all’obiettivo di innovazione e diversificazione. Un terzo gruppo di programmi non è ascrivibile a una sola finalità; rientrano in questo gruppo tutte le bonifiche e alcune infrastrutture.

Salvaguardia del comparto metallurgico. Sono finalizzati a questo obiettivo i contratti di sviluppo Eurallumina e Sider Alloys con investimenti per complessivi 294,9 milioni di euro incentivati con contributi a fondo perduto di 14,9 milioni di euro e con un finanziamento da rimborsare di 151,4 milioni di euro. Ai Contratti di sviluppo è associata un’occupazione complessiva (diretta, contrattisti e indotta) stimata in circa 2.690 unità. A un impegno relativamente contenuto di risorse pubbliche corrisponde un notevole beneficio per l’economia del territorio e per l’occupazione.

Innovazione e diversificazione. Sono finalizzati a questo obiettivo gli investimenti delle imprese (escluse Eurallumina e Sider Alloys), per scuola e ricerca tecnologica, gli investimenti in infrastrutture per porti (escluso Portovesme), l’interconnessione dei bacini funzionale soprattutto all’agricoltura, le opere per la valorizzazione dei luoghi e per gli insediamenti produttivi, la ZFU destinata alle piccole e micro imprese. Le risorse pubbliche impegnate in questa parte del Piano sono pari a 379,1 milioni di euro corrispondenti al 47% del totale dei fondi pubblici assegnati al Piano; rappresentano l’impegno più consistente. Questo è un dato molto significativo in relazione alla valutazione qualitativa del Piano. Sui bandi emessi a partire dal 2016, le imprese hanno presentato 226 proposte di investimento (97 riguardano il turismo e 24 l’agroalimentare) sino a 800mila euro di cui 88 istruite con merito positivo, per altre la valutazione è in corso; 19 proposte per investimenti compresi fra 1,5 e 20 milioni di euro di cui nove (sei nel ricettivo turistico) già esaminati positivamente; si aggiungono due Contratti di filiera agroalimentare (investimenti per 14 milioni di euro, approvati) e un contratto di sviluppo (bioedilizia, 24,8 milioni di euro, approvato). Sotto la voce altri investimenti sono classificati gli interventi di bonifica e risanamento ambientale, la viabilità, il dragaggio del porto industriale di Portovesme e altri interventi minori. Questi interventi con un impegno di risorse pubbliche di 259,8 milioni di euro corrispondenti al 32,3 per cento del totale.

Il Coordinamento del Piano si è occupato di altre attività rilevanti per lo sviluppo del territorio, sebbene non comportino impegni finanziari. Fra questi si richiama la delimitazione della zona franca doganale a Portovesme, approvata dalla Giunta regionale e la riforma del Parco Geominerario con la fine del lungo commissariamento dello stesso Parco che solo nel 2015 il PGM è stato autorizzato a esporre il logo UNESCO.

Circa l’avanzamento finanziario, indicativo del progresso dei programmi, si rileva che le risorse impegnate, cioè vincolate con obbligazioni giuridiche tramite contratti o altri strumenti, ammontano a euro 658.546.190, pari all’81,8 per cento delle risorse disponibili; le somme liquidate ammontano a euro 139.220.850, pari al 21,1 per cento delle risorse impegnate. La performance degli impegni è buona se si tiene conto del ritardato avvio di una parte consistente dei programmi e del fatto che taluni rilevanti programmi previsti nel Piano Sulcis sono stati finanziati anche a significativa distanza temporale dalla sottoscrizione dello stesso Piano. E’ invece in notevole ritardo l’andamento dei pagamenti: questo è il dato più critico soprattutto per le infrastrutture e le autorizzazioni. Le cause sono ascrivibili alla complessità e complicazione dei procedimenti autorizzativi e a persistenti problemi organizzativi. Su queste cause, peraltro ampiamente conosciute, occorre intervenire.

Salvatore Cherchi

Coordinatore regionale per l’attuazione del Piano Sulcis

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L’Amministrazione comunale di Iglesias, in collaborazione con l’ufficio Informagiovani-Eurodesk del Comune, ha organizzato il TrainingDay Erasmus+ VET, seminario gratuito realizzato in cooperazione con l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp e la rete nazionale italiana Eurodesk che si terrà presso l’Aula Conferenze dell’IPIA “G.Ferraris” venerdì 16 novembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.30.

Scopo del Training Day è quello di approfondire gli aspetti principali della progettazione nell’ambito del programma europeo Erasmus+ Istruzione e Formazione Professionale, con particolare attenzione agli elementi qualitativi da sviluppare nei progetti stessi.

Il TrainingDay è prioritariamente rivolto a rappresentanti di istituti scolastici, enti/organizzazioni che vogliono migliorare la qualità della loro progettazione e/o approcciarsi alla progettazione sviluppando idee qualitativamente valide.

Due sono le attività di Erasmus+ VET che saranno approfondite durante l’evento (mediante l’organizzazione di due laboratori paralleli e distinti)

• Laboratorio 1 KA1 – Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento (Ambito VET) che offre opportunità per studenti di istruzione secondaria superiore, allievi di corsi di formazione professionale, apprendisti, neodiplomati e neo qualificati, nonché per lo staff VET (insegnanti, formatori, esperti del mondo della formazione professionale, etc.) di intraprendere un’esperienza di formazione e/o professionale in un altro Paese;

• Laboratorio 2 KA2 – Partenariati strategici per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche che mirano, mediante la cooperazione tra diverse tipologie di organizzazioni, allo sviluppo, al trasferimento e allo scambio di buone pratiche innovative nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale.

Per confermare la partecipazione è necessario compilare il modulo online reperibile al link: https://www.eurodesk.it/2018/registrazione-iglesias

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E’ positivo il giudizio della Cna Sardegna sulla Finanziaria 2019-2021, ma – pur promuovendo l’impianto complessivo della manovra – l’associazione artigiana chiede alla Regione Sardegna scelte più coraggiose per sostenere il mondo della produzione ed in particolare le piccole imprese. E’ quanto è emerso questa mattina durante l’audizione dei vertici dell’associazione artigiana, il presidente regionale Pierpaolo Piras ed il segretario regionale Francesco Porcu, presso la Terza Commissione Bilancio del Consiglio regionale.

«La Cna ritiene necessario marcare la manovra finanziaria con un profilo più orientato a sostenere la crescita economica e la ripresa dell’occupazione stabile – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu – questa condizione è possibile solo se si rilanciano le attività produttive

Per questo, durante l’audizione i vertici dell’associazione hanno ribadito la richiesta di utilizzare e orientare le risorse “manovrabili”, circa 100 milioni di euro, verso investimenti ad alto impatto di sviluppo, che coinvolgano soprattutto le imprese locali. La Cna sarda propone in particolare di far confluire i 40 milioni di euro non impegnati dalla Giunta e i 50 milioni destinati ad incrementare LavoRas verso un piano a regia regionale per la riqualificazione e l’efficientamento energetico delle scuole. «A questi – hanno spiegato i vertici CNA -, potrebbero aggiungersi 10 milioni stornati dagli incentivi occupazionali del Piano LavoRas, non utilizzati perché privi di “tiraggio”».

In particolare dalla Cna è arrivata, soprattutto, la richiesta di inserire nella manovra finanziaria un vero e proprio Piano 4.0 per le PMI sarde, cioè un pacchetto di misure appositamente pensate per favorire le piccole e medie imprese isolane e aiutarle a creare occupazione. Le misure proposte consistono in un rifinanziamento della legge sull’apprendistato e stanziamenti per sostenere le imprese nell’acquisizione di quei requisiti e certificazioni necessari per esercitare la loro attività e operare sul mercato, nonché per sostenere il processo di rafforzamento delle competenze degli imprenditori artigiani  e delle loro  maestranze.

«Tra le cause della crisi della minore impresa in Sardegna vi è il venir meno dei tradizionali strumenti di supporto – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu -: pensiamo alle leggi regionali di settore con il corollario di misure che le caratterizzava, sostituite da un processo di riconfigurazione degli strumenti che fin qui ha disatteso le promesse di assicurare equilibrio, pari opportunità e risorse congrue ai sistemi produttivi dell’imprenditoria minore

La Cna sarda ritiene che la manovra finanziaria 2019-2021 offra una ghiotta occasione, anche utilizzando l’importante lavoro compiuto dalla Commissione Speciale presieduta da Roberto Deriu, per mettere finalmente in campo «azioni e strumenti capaci di parlare al mondo delle piccole imprese, mitigandone il disagio ancora elevato, supportandone lo sforzo di qualificazione e crescita, in un mercato sempre più competitivo».

«Si possono, a nostro avviso, individuare misure concrete, immediatamente applicabili, dotandole di risorse certe immediatamente spendibili, capaci di offrire alle imprese un reale sostegno economico – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu illustrando alcuni provvedimenti che per l’associazione artigiana – sarebbero capaci di produrre effetti e incidere sui processi di rafforzamento delle competenze, facilitando il riposizionamento qualitativo e la crescita dimensione delle imprese artigiane sarde.»

Nel dettaglio la Cna sarda ha chiesto innanzitutto che venga rifinanziata con uno stanziamento di 2 milioni di euro all’anno la legge 12/2001 che prevede contributi in conto occupazione per l’assunzione di apprendisti. «Questa misura ha ben funzionato negli anni, sostenendo un istituto, l’apprendistato, che nel comparto è la prima e più importante via d’accesso al mondo del lavoro per i nostri giovani – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu –. Circa il 40% dei giovani che conseguono la qualifica vengono confermati in azienda e assunti a tempo indeterminato. Si tratta inoltre di un incentivo noto e apprezzato dalle imprese artigiane, al contrario del sistema di premialità sulle assunzioni previsto dal piano LavoRas che pur dotato di una ricca dotazione finanziaria, allo stato è ignorato dalle imprese».

L’associazione artigiana ha chiesto inoltre che siano previsti in Finanziaria uno stanziamento di 2 milioni di euro per le annualità 2019/20/21 per sostenere il processo di qualificazione e riposizionamento qualitativo delle imprese per l’acquisizione dei requisiti e delle certificazioni previste dalla legislazione per esercitare l’attività ed operare sul mercato, nonché uno stanziamento di un milione e mezzo, sempre per le annualità 2019/20/21, per sostenere il processo di rafforzamento delle competenze degli imprenditori artigiani e commerciali e delle loro maestranze.

Pierpaolo Piras e Francesco Porcu hanno inoltre espresso l’auspicio che nel confronto con lo Stato, sul tema degli accantonamenti, «si realizzi il più ampio fronte di unità e condivisione tra le forze politiche e sociali, condizione per affermare gli interessi della Sardegna a concorrere in maniera equa e non penalizzante al processo di risanamento dei conti pubblici nazionali».

Francesco Porcu

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Il comune di Carbonia ha organizzato per martedì 20 novembre, alle ore 16.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma, un convegno intitolato “Devianza giovanile e Comunità educante”, che vedrà la partecipazione straordinaria di don Ettore Cannavera, pedagogista e responsabile della Comunità “La Collina”, fondata nel 1994 al fine di ospitare e rieducare i giovani a cui il magistrato di Sorveglianza concede una misura alternativa alla detenzione. E proprio il tema della devianza giovanile sarà il filo conduttore del convegno organizzato dall’Amministrazione comunale di Carbonia.

«Si tratta di un’occasione che ci consentirà di studiare e analizzare approfonditamente il fenomeno del disagio giovanile sotto molteplici punti di vista, espressi da qualificati esperti del mondo della Chiesa, delle forze delle Ordine, della pedagogia, della psicologia e della psicoterapia», ha detto il sindaco Paola Massidda.

I principali destinatari dell’incontro sono i genitori dei ragazzi, le insegnanti, gli educatori, il settore dell’associazionismo civile, sociale, culturale e sportivo.

Come ha precisato l’assessore dei Servizi sociali e delle Politiche giovanili Loredana La Barbera, principale promotrice dell’iniziativa, «l’incontro pubblico sulla devianza giovanile e sul lavoro profuso in tale contesto dalle comunità educanti si inserisce nel solco di una lunga serie di dibattiti organizzati dall’Amministrazione comunale per analizzare alcuni fenomeni negativi molto diffusi tra i giovani, in particolare il bullismo e il cyberbullismo».

All’incontro di martedì 20 novembre interverranno il sindaco Paola Massidda, l’assessore dei Servizi sociali e delle Politiche giovanili Loredana La Barbera, l’assessore della Pubblica istruzione e dello Sport Valerio Piria, il dirigente del Commissariato di Pubblica sicurezza di Carbonia Gabriella Chiara Comi, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia Lucia Dilio, la psicoterapeuta Roberta Speziale e don Ettore Cannavera.

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Giovedì 15 novembre, a Iglesias, le squadre di Abbanoa attiveranno le condotte appena realizzate in via Veneto angolo via Baracca e via Carrara angolo via Veneto. Per eseguire i collegamenti tra le 8.30 e le 16.30 sarà necessario sospendere l’erogazione nel distretto di via Isonzo delimitato dalle vie Crocifisso, Roma, Isonzo, Cairoli, Lubich, Giotto, Terni, Metalla, Caduti sul Lavoro e Santa Barbara. Il servizio sarà ripristinato anticipatamente qualora gli interventi dovessero richiedere tempi minori rispetto a quanto preventivato. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

Complessivamente Abbanoa sta realizzando a Iglesias quasi quattro chilometri di nuove condotte e centinaia di allacci grazie a un investimento di quasi un milione di euro. I lavori sono iniziati ad Agosto e seguono il piano completato l’anno scorso con un primo investimento di 761mila euro e ulteriori quattro chilometri di reti sostituite.

Il piano è finalizzato, oltre che a una drastica riduzione delle perdite, all’ammodernamento delle reti tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni. Riguardano principalmente la realizzazione di nuove condotte nei tratti dove sono stati registrati frequenti disservizi all’utenza e notevoli perdite di risorsa. Le vecchie tubature erano state realizzate decenni fa con materiali inadatti oppure ormai del tutto deteriorati: ci sono tratti di rete addirittura in materiale plastico, altri in acciaio soggetto a fenomeni di corrosione e altri ancora in ghisa grigia che tende a rompersi in presenza di forti escursioni termiche. Tutte le nuove condotte, invece, saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta. Saranno rifatti integralmente anche gli allacci alle utenze servite che potranno contare, in questo modo, su un servizio più efficiente e pressioni adeguate.

Nel dettaglio le vie interessate sono via Belgio, via De Gasperi, via Einaudi, via Castello di Salvaterra, via Svizzera, via Olanda, via Amsicora, via Attilio Gambula, via Tenente Emilio Cacciarru, via Metalla, via Argentiera, via Veneto, via Carrara, via Don Graziano Muntoni e via Francesco Baracca. A queste si sono aggiunti interventi in via Arrigo Boito, via Ponchielli, via Mascagni, via Alfredo Catalani, via Domenico Scarlatti, via Gaetano Donizetti, via Giovanni Battista Viotti, vicolo Domenico Scarlatti, via Giacomo Grimaldi, via Giovanni Giolitti, via Marco Minghetti e via Raimondo Piredda.

La città di Iglesias è inserita anche nei primi trenta Comuni della Sardegna dove sarà attuato il programma di ingegnerizzazione delle reti idriche. Si di un modello innovativo basato sull’azione combinata di misure di campo, studi specialistici sull’assetto di rete, regolazioni e progressivi interventi strutturali sugli asset. Il processo di ingegnerizzazione si svolge a partire da un’indagine sulla rete ammalorata con installazione di misuratori portatili per l’esecuzione di prove idrauliche diurne e notturne e con ispezioni mirate per la localizzazione delle perdite. A tale fase segue la diagnosi, ovvero la definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento della rete, con successivi rilasci di prescrizioni sempre più evolute e dettagliate per le soluzioni tecniche ottimali da adottare, tra le svariate combinazioni possibili, al fine di efficientare la rete dal punto di vista idraulico, energetico e gestionale. Gli interventi gestionali e strutturali si inseriscono in questo processo sempre continuativamente e progressivamente.

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Nuova tappa itinerante del progetto“Noi-Insieme” che, grazie al sostegno della LR 46/90 Regione Sardegna Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza, promuove attività culturali, artistiche, di aggregazione e di conoscenza reciproca della comunità immigrata russofona in Sardegna.

La scorsa domenica 11 novembre, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Gonnesa, nella bellissima cornice del Parco comunale S’Olivariu, l’Associazione Cittadini del Mondo ha presentato le varie attività che caratterizzano il progetto “Noi-Insieme”, tutte offerte gratuitamente, che creano importanti momenti di aggregazione e conoscenza reciproca:

· i laboratori “Impariamo il russo giocando” dedicati ai bambini delle seconde generazioni, figli di coppie miste e bambini italiani desiderosi di avvicinarsi a questa lingua,

· i laboratori di canto e musica dove si insegnano vari strumenti fra i quali lo xilofono, la chitarra, la tastiera, vari strumenti a percussione,

· i laboratori di cucito e creatività sartoriale nell’ambito dei quali sono stati prodotti alcuni costumi nazionali, bielorussi, russi, ucraini, uzbeki, kirgizi, appartenenti a diverse epoche,  

· le varie attività di aggregazione, artistiche amatoriali e approfondimento culturale.

Sono tutte attività che coinvolgono non solo la vasta comunità immigrata post-sovietica, ma anche tantissimi sardi amanti della cultura slava, trasformando così il progetto in una grande occasione di conoscenza reciproca e scambio culturale, un servizio di arricchimento culturale che partendo dalla comunità russofona abbraccia la cittadinanza nel suo insieme.

L’incontro e saggio “Noi-Insieme” è stato preceduto dai saluti del sindaco di Gonnesa Hansal Cabiddu, alla presenza inoltre dell’assessore del Turismo Simone Franceschi e l’assessore delle Politiche sociali ed Istruzione Federica Olla.

Grande interesse hanno suscitato, in particolare i costumi nazionali della comunità multinazionale russofona che ha visto la presentazione di costumi russi, ucraini, bielorussi, uzbeki, infine, la musicista Tatsiana Syravezhkina ha presentato gli tsymbaly, antico strumento tradizionale bielorusso, presente in diverse varianti anche in altre culture dell’oriente slavo ed ha eseguito alcuni pezzi di grande pregio artistico appartenenti alle tradizioni folcloriche dei popoli slavi dell’Europa Orientale.

La Giornata ha rappresentato una vera e propria occasione di scambio culturale, sono stati personalmente il sindaco Hansal Cabiddu e l’assessore Simone Franceschi ad accompagnare  gli operatori e volontari del progetto “Noi-Insieme” alla scoperta di uno dei gioielli del territorio, il “Complesso Nuragico di Seruci”, che ha affascinato i visitatori per la sua magnificenza e per una location che domina per tre lati il mare circostante, che lo rende contemporaneamente gioiello archeologico, storico e naturalistico, un unicum di grande pregio e dalle enormi potenzialità anche da un punto di vista turistico. Un particolare ringraziamento va anche ai giovani che con grande professionalità svolgono il ruolo di guide del complesso nuragico, rendendo ancora più coinvolgente la visita.

Proprio in prossimità del tramonto, quando i raggi del sole calante, regalano giochi di luce fiabeschi e magici sul Nuraghe di Seruci, i costumi nazionali della comunità immigrata russofona creati dal progetto “Noi-Insieme” hanno potuto usufruire di un palcoscenico che ne ha esaltato la bellezza, degno finale di una bellissima giornata vissuta nel segno dell’amicizia e della conoscenza reciproca.

In questi mesi è fortemente cresciuto l’interesse nelle varie cittadine della Sardegna per organizzare incontri con il Progetto NOI-INSIEME, le prossime tappe in programma toccheranno Selegas e Oristano.

Le fotografie sono state realizzate da Roberta Boi che le ha messe a disposizione dell’associazione.

 

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Centri radiologici: la situazione in Sardegna

Non è un segreto, né un concetto nuovo quello secondo cui chi decide di affidarsi al servizio sanitario nazionale deve munirsi di pazienza, molta pazienza. Anche in Sardegna come in quasi tutto il resto dello stivale le attese per gli esami diagnostici sono estremamente lunghe anche quando la situazione non è rassicurante, a meno che non si tratti di una vera e propria urgenza. In quel caso, per fortuna, il posto libero si trova.

Quando va bene per un’ecografia c’è da aspettare dai 3 ai 5 mesi. Insomma, i controlli sembrano un miraggio, per non parlare della prevenzione gratuita.

La situazione sarda non è certo un’eccezione, sono molte infatti le altre realtà territoriali che non permettono di sottoporsi a esami diagnostici in breve tempo.

Per questo motivo sempre più persone decidono di rivolgersi a studi radiologici privati (spesso convenzionati con il servizio sanitario nazionale) in cui non solo prenotare una visita o un esame non è un’impresa impossibile, ma è anche possibile ritirare i referti entro le 24 ore.

Centri radiologici: i vantaggi

Il motivo per cui molti si rivolgono a centri radiologici privati convenzionati è la riduzione dell’attesa per esami e visite che il servizio sanitario nazionale non permette di effettuare in tempi brevi, ma non è il solo. Il personale medico e tecnico specializzato rassicura e permette di affidarsi senza ansie ai loro servizi.

È possibile sottoporsi a un’ecografia addome completo che rappresenta uno degli esami diagnostici di base innocuo e non invasivo, senza attendere mesi e ricevere i risultati in tempi brevissimi, solitamente entro le 24 ore. Tutto questo se ci si affida a realtà serie e affidabili come il centro radiologico Dimaraggi

Se si cerca un centro radiologico a Cagliari è possibile sceglierlo tra i molti presenti sul territorio che permettono di eliminare le code e le attese estenuanti che per motivi sanitari dovrebbero essere ridotte al minimo se non eliminate. Ed è proprio per questo motivo che molti utenti decidono di protestare e far sentire la loro voce.

Centri radiologici: un’alternativa efficace

Non è possibile attendere mesi e mesi per sottoporsi a un esame, eppure è questo lo scenario che si presenta in Sardegna come nel resto dell’Italia. I motivi sono tagli al personale e mancanza di fondi, ma gli utenti sono in perenne e continua attesa. Motivo per cui un’ecografia a Cagliari è sempre più frequentemente prenotata nei centri radiologici privati in cui è possibile sostenere non il costo per l’intera prestazione privata ma soltanto il ticket sanitario o gratuitamente se sulla ricetta medica è riportata l’esenzione.

Anche la legge va incontro alle esigenze degli utenti. Se le liste d’attesa vanno oltre i 60 giorni è possibile rivolgersi a un privato (pagando il ticket sanitario se non si è esenti) purché si compili un’istanza in cui si richiede la prestazione in regime di attività libero professionale che va intestata all’Azienda sanitaria di competenza allegando la ricetta medica oltre che la prescrizione del cup. In questo modo è possibile accedere più rapidamente agli esami diagnostici.

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Sabato 17 novembre 2018 con inizio alle ore 9.00 e conclusione alle 13.00 presso il salone della Cooperativa L’Albero Amico – Via Umbria, 22,  a Carbonia, si terrà il “Corso di Primo Soccorso Pediatrico”, che verrà replicato dalle ore 14.00 alle ore 18.00 per coloro che sono impossibilitati a seguire la mattina. 

La mancata conoscenza del Primo Soccorso costituisce un grosso svantaggio in caso di evento acuto che mette in pericola la vita di tuo/a figlio/a, alunno/a, nipote etc. I partecipanti impareranno a gestire il problema se il bambino o il lattante mentre mangia o gioca manifesta un’ostruzione completa della via aerea e non riesce a respirare o tossire. Sapranno intervenire se si ferisce e se sanguina vistosamente da un’arteria di un arto; conosceranno il C-A-T che potrebbe salvargli la vita. Sapranno come comportarsi se viene folgorato, se si ustiona, se una medusa inocula la sua tossina urticante, se si tratta di uno scorpione, o una tracina o una vipera mentre è in vacanza, se morsicato da un ragno, se ha assunto dei farmaci o un prodotto per la pulizia della casa, se manifesta una crisi convulsiva, se punto da un’ape e manifesta uno shock anafilattico, se riporta un trauma, se perde coscienza e non respira. E’ prevista, inoltre, una parte pratica e, tra i ventidue manichini “lattante” e “bambino”, saranno disponibili i più recenti ed innovativi manichini dotati di monitor che indicano la correttezza delle manovre.

Il docente del corso è il dottor Sergio Rassu che ha un’esperienza di oltre quarant’anni, in particolare nel settore dell’emergenza, avendo lavorato presso il Pronto Soccorso di Sassari per vent’anni, quindi è stato chiamato nel 2000 a dirigere il Pronto Soccorso e l’Osservazione Breve Intensiva del Presidio Ospedaliero di Ozieri e nel 2010 è stato richiamato per dirigere il Pronto Soccorso e la Medicina d’Urgenza del Presidio Ospedaliero di Sassari che ha diretto sino al 2015. Attualmente è impegnato nella realizzazione di corsi di formazione, tra cui un progetto formativo di medici ed infermieri di un importante ospedale, nella provincia dello Yunnan, in Cina, che conta 1.800 posti letto, 48 reparti e oltre 2.250 dipendenti.