23 July, 2024
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Il Banco di Sardegna ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro denominato, per il suo scopo, “Reazione e Rilancio”, per sostenere le imprese e le famiglie isolane danneggiate dalle recenti calamità naturali.

In questo modo, il Banco di Sardegna vuol dare un segnale tempestivo e tangibile di grande vicinanza al territorio in cui opera, la Sardegna tutta, attivando una serie di interventi volti ad agevolare una rapida ripresa delle attività economiche della Regione dando, allo stesso tempo, un sostegno anche alle famiglie.

Al fine di velocizzare e semplificare la tempistica e le modalità di concessione ed erogazione, la richiesta per l’ottenimento degli interventi in questione dovrà essere accompagnata da una semplice autocertificazione dei danni subiti che, per le imprese, potrà essere veicolata, per una completa assistenza, per il tramite delle principali associazioni di categoria. Ove necessario, i consorzi fidi di settore interverranno con garanzia diretta nell’ambito delle convenzioni in vigore.

Per le famiglie, il Banco ha previsto la possibilità di chiedere sia una moratoria di sospensione, fino a 12 mesi, del pagamento delle rate del mutuo casa, sia la concessione di un prestito personale per la riparazione o la sostituzione dei beni danneggiati.

Per le imprese, il Banco ha previsto la possibilità di chiedere:

1) una moratoria di sospensione, fino a 12 mesi, delle rate di pagamento dei mutui;

2) un finanziamento a medio termine di liquidità per la ricostituzione delle scorte, per la sostituzione e/o riparazione dei beni danneggiati e per qualsiasi altro intervento legato alla propria attività produttiva.

I finanziamenti in questione non richiedono alcun tipo di garanzia ipotecaria e, per effetto della finalità specifica legata agli eventi calamitosi, prevedono condizioni di tasso ridotte e non comportano spese di istruttoria.

Proprio per andare incontro con velocità alle esigenze delle piccole imprese che sono quelle maggiormente bisognose di un sostegno finanziario immediato, sono stati previsti singoli  interventi  che potranno essere più agevolmente concessi direttamente dalle strutture decentrate sul territorio.

Gli interventi in questione non potranno essere estesi a prenditori che versavano già in stato di difficoltà prima dei recenti eventi calamitosi.

Nei prossimi giorni verranno presi accordi con le associazioni di categoria e con i consorzi fidi e saranno, quindi, diffuse le norme operative alle filiali, alle quali la clientela si potrà rivolgere per assistenza a partire dal prossimo 26 novembre.

Il Direttore Generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese ha dichiarato: «Abbiamo voluto dare una risposta immediata a tutti coloro che hanno, purtroppo, subìto gravi danni, proprio nel momento, in molti casi, di massima vulnerabilità. Ci siamo concentrati con priorità sul tessuto dei piccoli imprenditori, senza ovviamente dimenticarci delle realtà più grandi che, avendo subito danni maggiori per importo, seguiremo con interventi ad hoc. Faremo il possibile – ha concluso Giuseppe Cuccurese – per semplificare i processi e ridurre al minimo i tempi, poiché l’urgenza è, in questo caso, una prescrizione essenziale. Contiamo molto anche sulla collaborazione che ci daranno le associazioni di categoria».

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Giovedì 15 novembre, dalle ore 15.00 alle ore 17.30, nella sede di Sassari dell’Ance in via Alghero 49 (Villa Mimosa), si terrà la presentazione dell’accordo quadro per l’esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria negli immobili del Sistema Regione alla quale sono invitati a partecipare gli operatori economici nel campo dell’edilizia. L’iniziativa informativa fa seguito a quella già tenuta a Cagliari lo scorso 8 novembre.

Si tratta del primo Accordo quadro centralizzato per l’esecuzione di lavori, predisposto dalla Centrale Regionale di Committenza, con procedura completamente informatizzata attraverso la piattaforma SardegnaCAT. L’accordo, del valore complessivo di oltre 23 milioni di euro, è suddiviso in 10 lotti distinti in 5 aree geografiche e in due classifiche di lavori della categoria OG1 (I e II) e nasce dall’analisi del fabbisogno di tali tipologie di interventi nel patrimonio immobiliare della Regione e di tutti gli enti, aziende e agenzie del Sistema Regione. È uno strumento innovativo, non solo perché centralizzato e telematico, ma anche perché strutturato con la riapertura del confronto competitivo tra gli operatori economici aggiudicatari dell’Accordo quadro per l’attivazione degli appalti specifici. Trattandosi di una procedura aperta, tutti gli operatori economici possono partecipare e presentare la propria offerta.

Nel corso dell’incontro, saranno illustrati le modalità di utilizzo della piattaforma SardegnaCat per partecipare alla procedura e le peculiarità dell’Accordo quadro. Dopo la registrazione dei partecipanti, aprirà i lavori Cinzia Laconi, direttore generale della Centrale regionale di Committenza ed interverranno: Aldo Derudas, direttore del Servizio Interventi inerenti il patrimonio edilizio e Gianfranco Perseu per SardegnaCat. Dalle 16.45 spazio riservato agli operatori ed alle associazioni di categoria.

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Ogni giorno che passa crescono le possibilità che il sindaco di Cagliari Massimo Zedda accetti di guidare da candidato governatore la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali. In una fase di grande difficoltà del centrosinistra, emersa chiaramente alle elezioni politiche della scorsa primavera, Massimo Zedda è considerato una carta importante in grado di trainare la coalizione al recupero delle posizioni perdute, da qui l’invito rivoltogli da più parti a scendere in campo e la sua attenta riflessione, rafforzata dalla disponibilità ad affrontare anche eventuali primarie di coalizione.

Nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.

Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, potrebbe fare il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.

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Il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (Forza Italia) è il promotote di una mozione che imprgna la Giunta regionale alla sospensione della revoca per la convenzione con il Policlinico sassarese.

«La priorità è la tutela dei lavoratori della casa di cura – spiega Antonello Peru -. L’unica cosa da evitare sono i processi eterni. La Regione sopprima subito la cancellazione dell’accreditamento, rimettendo in pista l’attività del presidio sanitario». Un messaggio che è stato ribadito nel corso del sit in che si è tenuto oggi a Sassari, ai piedi della struttura: «E’ urgente garantire la salvaguardia dei posti di lavoro degli operatori all’interno della casa di cura e i livelli di assistenza per i pazienti. Non si illudano di poter toccare i posti letto e il budget. Viale Italia, un tempo cuore pulsante del capoluogo tra commercio e servizi, vive oggi una situazione sospesa tra degrado e desertificazione. L’epilogo del presidio sanitario decreterebbe una catastrofe». Serve una svolta decisa e immediata: «Un nuovo partner, che la classe dirigente aveva trovato». La società Habilita (del gruppo Rusconi) sarebbe pronta ad acquisire il complesso. «L’intenzione è quella di mantenere la vocazione della struttura in regime di convenzione con il sistema sanitario regionale. Ecco perché è assolutamente necessario sospendere la revoca della convenzione – aggiunge Antonello Peru -. Non si comprende l’atteggiamento della Regione dal momento che è stata individuata una compagine affidabile e sicura, tra i leader in Italia della sanità privata». L’ipotesi di salvataggio del Policlinico consentirebbe di assicurare un futuro anche ai duecento lavoratori, garantendo così il mantenimento delle prestazioni: «Si tenga conto – conclude Antonello Peru – che la società ha già il piano per la riqualificazione della struttura, con un intervento di messa in sicurezza e organizzazione interna del complesso. Senza accreditamento, però, la clinica non sarebbe più appetibile. Ecco perché la giunta regionale deve cancellare la revoca della convenzione».

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«Prendiamo atto dell’ulteriore rinvio del 9 novembre da parte di Sider Alloys Italia, dell’incontro decisivo sull’avvio del progetto di rilancio del sito ex Alcoa di Portovesme. Nonostante siano passati oltre 9 mesi dalla cessione dello smelter dalla multinazionale americana dell’alluminio Alcoa a quella svizzera di Sider Alloys le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori attendono di conoscere un Piano industriale definitivo per l’avvio ed il rilancio del sito industriale del Sulcis.»

Lo scrive, in una nota, la UILM nazionale.

«Dopo numerosi incontri tenuti in questi ultimi mesi in cui sono stati solo annunciati investimenti e riassorbimenti degli ex lavoratori Alcoa, ad oggi registriamo fortissimi ritardi nella realizzazione del Piano – aggiunge la UILM nazionale -. L’azienda avrebbe già dovuto affidare nel mese di maggio di quest’anno (secondo la tempistica annunciata) i lavori per il revamping degli impianti ad un Main Contractor per avere una produzione a regine (147.000 tonn/anno) ed un’occupazione di 380/430 addetti diretti entro il 2020. Già nel mese di settembre, avrebbero dovuto riassorbire i primi 50 lavoratori del bacino degli ex Alcoa. Ad oggi, registriamo solo la sostituzione dell’insegna all’ingresso dello stabilimento. Nel frattempo, nonostante i ritardi rispetto alla dichiarata tabella di marcia, Sider Alloys prosegue con assunzioni di lavoratori, che solo in parte appartengono al bacino di ex Alcoa, e che non si comprende a cosa siano adibiti a svolgere e le cui professionalità non sembrerebbero essere riconducibili alla ripartenza dell’impianto.»

«Resta per noi incomprensibile anche la costituzione di una società riconducibile a Sider Alloys a cui andranno affidate le attività di manutenzione in house – sottolinea ancora la UILM nazionale -; anch’essa  ha già provveduto ad assumere personale (comprensivo di segretarie) che, anche in questo, non riusciamo a cosa al momento debbano “manutenere” con impianti fermi dal 2012. Nell’incontro del 3 maggio scorso, la UILM aveva già espresso la necessità di capire la tempistica e le scelte impiantistiche che Sider Alloys avrebbe adottato per il revamping degli impianti. Avevamo soprattutto chiesto all’AD di Sider Alloys Italia di adottare la massima “trasparenza” e criteri oggettivi nelle assunzioni visti il clima, la situazione sociale e le legittime aspettative dei lavoratori ex Alcoa che, da ormai troppi anni, permangono in una condizione di sofferenza con il solo sostegno al reddito degli ammortizzatori sociali di anno in anno in proroga.»

«Tutte le questioni qui rappresentate ci preoccupano tantissimo ed accrescono le perplessità sul rilancio dello smelter. Il destino dell’ex Alcoa non rappresenta solo quello di una fabbrica, ma il futuro di un intero territorio. Riteniamo, quindi, che nel prossimo incontro, previsto entro fine mese, si debba fare chiarezza su tutti gli aspetti della gestione di avvio del progetto, dei finanziamenti messi a disposizione e finora utilizzati, ed avere tempi certi sulla realizzazione del riavvio degli impianti. Non accetteremo nessun altro rinvio – conclude la UILM nazionale -. Basta giocare sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini di Portovesme!!! Il rilancio dell’ex Alcoa deve rappresentare un’occasione per creare “Lavoro” e non “posti di lavoro”.»

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha convocato oggi le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente, per mercoledì 14 novembre, alle 10.00, all’8° piano della sede dell’assessorato regionale del Lavoro, in via San Simone 60, a Cagliari. L’incontro era stato chiesto lo scorso 8 novembre, con carattere d’urgenza, per discutere delle problematiche relative alla scadenza delle mobilità in deroga che interessano il bacino dell’area di crisi complessa del Sulcis, anche in considerazione dell’incontro che è stato convocato al ministero dello Sviluppo economico per la giornata di giovedì 15 novembre 2018.

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I carabinieri della Compagnia di Carbonia e dell’Aliquota radiomobile hanno denunciato un 65enne originario del Nuorese per minaccia aggravata. Alle 9.30 di stamane la vittima è giunta in caserma, ancora spaventata, ed ha raccontato ai militari di essere stato poco prima minacciato con un’arma da fuoco dal suo vicino di casa. La discussione con questi sarebbe sorta a causa dei rumori molesti notturni lamentati dal 65enne nei confronti del suo vicino di casa. Tanto che, in preda alla collera, l’uomo avrebbe preso la pistola che deteneva legalmente nella propria abitazione ed avrebbe raggiunto il vicino fin dentro casa sua, dove avrebbe armato l’arma. Spaventata, la vittima è fuggita velocemente di casa, lasciando addirittura la porta di casa aperta. A seguito della denuncia, i carabinieri si sono subito messi alla ricerca dell’uomo ed alle successive ore 11.00, lo hanno rintracciato nei pressi della propria abitazione, dove stava facendo rientro. I militari hanno perquisito l’auto e la casa, dove hanno rinvenuto la pistola usata per la minaccia, ancora con il colpo in canna, ed un revolver carico, armi regolarmente denunciate ma che, insieme alle munizioni, sono state ritirate e sequestrate. E’ stato sequestrato anche un fucile ad aria compressa.

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Mercoledì 14 novembre, alle ore 10.00, nell’azienda sperimentale San Michele di Ussana, l’Agenzia Agris Sardegna presenterà alla stampa e agli imprenditori agricoli del territorio i più recenti risultati delle attività di miglioramento genetico su grano duro e medica portate a compimento dai ricercatori Agris con la registrazione di alcune nuove varietà. Parteciperanno all’incontro, il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, il direttore generale di Agris, Roberto Zurru.

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E’ la sera del 30 ottobre 1938, sono le ore 19.57. Siamo nello Studio Uno della CBS a Manhattan, dove i cartoni dei caffè da asporto ed i resti dei pasti consumati prima della prova generale sono disseminati ovunque. Orson Welles ed i suoi collaboratori stanno per andare in onda con il radiodramma “War of Worlds”. C’è un’elettricità nell’aria, un’atmosfera speciale riservata a quei momenti che precedono l’apertura del sipario.

Ottanta anni dopo, più precisamente domenica 18 novembre, alle 20.00, quel sipario si aprirà nuovamente allo Spazio Kairòs (via Martini 23, a Cagliari) e gli Artisti Fuori Posto, Sergio Cugusi, Piero Murenu, Alessandro Pani e Filippo Salaris, come Welles fece nel ‘38, racconteranno ai microfoni le vicende narrate nel racconto “La guerra dei mondi” di H.G. Welles.

Nel 1938 la trasmissione di Orson Welles, che i giornalisti definirono “da panico”, suscitò grande scalpore e diversi ascoltatori sintonizzati sulla CBS quella sera, credettero realmente che gli alieni fossero sbarcati nel New Jersey.

Sicuramente, a 80 anni di distanza, nessuno degli spettatori potrà credere che realmente stia avvenendo un’invasione aliena ma, grazie ad una benda che ogni spettatore dovrà mettere sugli occhi ed alla qualità degli effetti in Dolby Surround, sarà possibile riscoprire la magia del radiodramma a teatro in chiave moderna. In questa maniera, tutti potranno calarsi nelle vicende narrate e tornare nella cittadina di Grovers Mill, nel New Jersey in compagnia dell’inviato Carl Phillips che racconterà loro ogni dettaglio di quello strano “meteorite” proveniente dal pianeta Marte.

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«Il Partito della Rifondazione Comunista della Sardegna prende atto del fallimento delle politiche messe in atto dalla giunta regionale che hanno peggiorato le condizioni di vita dei sardi in seno alla sanità, l’istruzione ed il lavoro. Per queste ragioni il PRC da oltre due anni si è collocata all’opposizione della Giunta regionale, e, in questo periodo non è stata ravvisata un’inversione di tendenza alle politiche proposte dalla »

Lo scrive, in una nota, Pierluigi Mulliri, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sardegna.

«Il centro sinistra non esiste più e in questo quadro il Partito Democratico è irriformabile in quanto si è schierato apertamente a favore delle politiche neoliberiste contro i lavoratori, pensionati e disoccupati – aggiunge Pierluigi Mulliri -. Il PRC sardo ritiene, guardando anche alle altre esperienze europee, la necessità impellente e non più rimandabile di un vero progetto di sinistra con tutte le forze politiche, sociali e movimentiste. Per questo il Partito della Rifondazione Comunista della Sardegna lancia un appello a tutte le forze antiliberiste ed anticapitaliste autonome dal PD, che si collocano a sinistra ed anche nel campo dell’autodeterminazione – conclude Pierluigi Mulliri – affinché possa realizzarsi un progetto per il governo della regione che sappia coniugare sapientemente governo del territorio con ambientalismo, lavoro con messa in sicurezza del territorio.»