Giacomo Tachis ed Antonello Pilloni.
Sabato 10 e domenica 11 novembre, a Santadi, due giorni di iniziative organizzate dalla Cantina Santadi per ricordare la figura di Giacomo Tachis, il re degli enologi italiani, scomparso il 6 febbraio 2016, all’età di 82 anni. Il comune di Santadi ha deciso di dedicare una via a Giacomo Tachis. La cerimonia è fissata per domani, sabato 10 novembre, alle 10.00. Seguiranno un convegno e la presentazione di un libro sulla vita del grande enologo, pubblicato dalla Fondazione ChiantiBanca che custodirà e renderà fruibile la sua preziosa biblioteca personale. La due giorni prevede per domenica un seminario promosso dall’Agenzia Laore e dal Gal Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, su “Le produzioni agroalimentari a marchi. Carignano e dintorni”.
Originario di Poirino (Torino), ha studiato alla Scuola di enologia di Alba ed ha lavorato per tantissimi anni in Toscana e in Sardegna. Ha lasciato l’attività di winemaker nel 2010 per dedicarsi, nella sua casa di San Casciano Val di Pesa, in Toscana, a studiare, a scrivere e alla custodia di antichi volumi, da appassionato bibliofilo. Ha inventato, negli anni, grandissimi vini, pluripremiati ed esportati con successo in tutti i Continenti, tra i quali, in Toscana, il Tignanello, il Solaia ed il Sassicaia, e, in Sardegna, il Terre Brune della Cantina Santadi ed il Turriga della Cantina Argiolas di Serdiana. Ha diretto per 32 anni le Cantine Antinori.
Nel mese di luglio 2011 Giacomo Tachis non poté partecipare, per le precarie condizioni di salute, ai festeggiamenti organizzati dalla Cantina Santadi per il raggiungimento del traguardo del mezzo secolo di attività, ai quali teneva tantissimo. Nel corso della cerimonia echeggiò il suo nome, in quanto grande amico del presidente Antonello Pilloni e della Sardegna, in particolare del Sulcis. Si deve a lui la valorizzazione del Carignano ed il raggiungimento degli altissimi livelli di qualità di tutte le produzioni della Cantina Santadi.
Nel 2014 Giacomo Tachis ha ricevuto la massima onorificenza della Regione Toscana, la medaglia d’oro con il simbolo del Pegaso, ritirata dalla figlia Ilaria perché impossibilitato a muoversi.
Nel 1976, sotto la presidenza di Antonello Pilloni, dopo un periodo di grave crisi economica, la Cantina Santadi iniziò la risalita. Fu attuato un piano di risanamento che nel 1984 permise la nascita di Terre Brune, il più famoso vino Carignano di Santadi. Un risultato ottenuto grazie alla lungimiranza del presidente, il quale si recò in Toscana per avere dal Marchese Antinori il via libera per servirsi della consulenza di Giacomo Tachis, sino ad allora enologo impegnato per migliorare e valorizzare il Chianti. Con l’aiuto di Giacomo Tachis, dopo qualche anno, il Terre Brune diventò il primo vino rosso barricato della Sardegna.
Il vino era contingentato ma ben presto si aprirono anche i mercati più difficili. Da allora è stato un crescendo di successi (tra questi, nel 2015, l’Oscar del Vino, quale miglior azienda vinicola italiana).
Oggi la Cantina Santadi è diventata patrimonio di tutto il territorio. Di qui un ulteriore riconoscimento all’amico per eccellenza, Giacomo Tachis, al quale l’allora sindaco di Santadi, Cristiano Erriu (oggi assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali della Regione Sardegna), proprio nei giorni del 50° della Cantina Santadi, ha concesso, con delibera unanime dell’intero Consiglio comunale, la cittadinanza onoraria.
Per festeggiare i suoi 50 anni di attività, nel 2011 la Cantina Santadi ha creato un altro vino, “Sardos”, magnum prodotto in lotto unico di 13.500 pezzi, frutto delle migliori selezioni di diverse annate di Carignano con piccole aggiunte di vitigni internazionali (Cabernet e Merlot), studiato e concepito da Giacomo Tachis.
Ora, con la via a lui dedicata, il nome di Giacomo Tachis resterà per sempre legato alla città di Santadi.