23 July, 2024
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 Nell’ambito del ciclo di incontri “La Regione incontra  le scuole” sui temi dell’inclusione e dell’integrazione dei richiedenti asilo, sabato 10 novembre a Isili, nel Centro di Aggregazione Sociale, con inizio alle ore 10.30, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu dialoga con gli studenti del Liceo Statale Pitagora insieme al dirigente scolastico Giulio Anedda e ai richiedenti asilo ospiti del Centro di accoglienza di Senorbì accompagnati dai responsabili della struttura. Interverranno inoltre il sindaco Luca Pilia ed il mediatore culturale Abdou Ndiaye. Si tratta del tredicesimo appuntamento dell’iniziativa promossa dalla Regione.

Filippo Spanu.

 

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Giacomo Tachis e Antonello Pilloni - Fonte http://www.cantinadisantadi.it/ .

Giacomo Tachis ed Antonello Pilloni.

Sabato 10 e domenica 11 novembre, a Santadi, due giorni di iniziative organizzate dalla Cantina Santadi per ricordare la figura di Giacomo Tachis, il re degli enologi italiani, scomparso il 6 febbraio 2016, all’età di 82 anni. Il comune di Santadi ha deciso di dedicare una via a Giacomo Tachis. La cerimonia è fissata per domani, sabato 10 novembre, alle 10.00. Seguiranno un convegno e la presentazione di un libro sulla vita del grande enologo, pubblicato dalla Fondazione ChiantiBanca che custodirà e renderà fruibile la sua preziosa biblioteca personale. La due giorni prevede per domenica un seminario promosso dall’Agenzia Laore e dal Gal Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, su “Le produzioni agroalimentari a marchi. Carignano e dintorni”.

Originario di Poirino (Torino), ha studiato alla Scuola di enologia di Alba ed ha lavorato per tantissimi anni in Toscana e in Sardegna. Ha lasciato l’attività di winemaker nel 2010 per dedicarsi, nella sua casa di San Casciano Val di Pesa, in Toscana, a studiare, a scrivere e alla custodia di antichi volumi, da appassionato bibliofilo. Ha inventato, negli anni, grandissimi vini, pluripremiati ed esportati con successo in tutti i Continenti, tra i quali, in Toscana, il Tignanello, il Solaia ed il Sassicaia, e, in Sardegna, il Terre Brune della Cantina Santadi ed il Turriga della Cantina Argiolas di Serdiana. Ha diretto per 32 anni le Cantine Antinori.

Nel mese di luglio 2011 Giacomo Tachis non poté partecipare, per le precarie condizioni di salute, ai festeggiamenti organizzati dalla Cantina Santadi per il raggiungimento del traguardo del mezzo secolo di attività, ai quali teneva tantissimo. Nel corso della cerimonia echeggiò il suo nome, in quanto grande amico del presidente Antonello Pilloni e della Sardegna, in particolare del Sulcis. Si deve a lui la valorizzazione del Carignano ed il raggiungimento degli altissimi livelli di qualità di tutte le produzioni della Cantina Santadi.

Nel 2014 Giacomo Tachis ha ricevuto la massima onorificenza della Regione Toscana, la medaglia d’oro con il simbolo del Pegaso, ritirata dalla figlia Ilaria perché impossibilitato a muoversi.

Nel 1976, sotto la presidenza di Antonello Pilloni, dopo un periodo di grave crisi economica, la Cantina Santadi iniziò la risalita. Fu attuato un piano di risanamento che nel 1984 permise la nascita di Terre Brune, il più famoso vino Carignano di Santadi. Un risultato ottenuto grazie alla lungimiranza del presidente, il quale si recò in Toscana per avere dal Marchese Antinori il via libera per servirsi della consulenza di Giacomo Tachis, sino ad allora enologo impegnato per migliorare e valorizzare il Chianti. Con l’aiuto di Giacomo Tachis, dopo qualche anno, il Terre Brune diventò il primo vino rosso barricato della Sardegna.

Il vino era contingentato ma ben presto si aprirono anche i mercati più difficili. Da allora è stato un crescendo di successi (tra questi, nel 2015, l’Oscar del Vino, quale miglior azienda vinicola italiana).

Oggi la Cantina Santadi è diventata patrimonio di tutto il territorio. Di qui un ulteriore riconoscimento all’amico per eccellenza, Giacomo Tachis, al quale l’allora sindaco di Santadi, Cristiano Erriu (oggi assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali della Regione Sardegna), proprio nei giorni del 50° della Cantina Santadi, ha concesso, con delibera unanime dell’intero Consiglio comunale, la cittadinanza onoraria.

Per festeggiare i suoi 50 anni di attività, nel 2011 la Cantina Santadi ha creato un altro vino, “Sardos”, magnum prodotto in lotto unico di 13.500 pezzi, frutto delle migliori selezioni di diverse annate di Carignano con piccole aggiunte di vitigni internazionali (Cabernet e Merlot), studiato e concepito da Giacomo Tachis.

Ora, con la via a lui dedicata, il nome di Giacomo Tachis resterà per sempre legato alla città di Santadi.

Cantina Santadi 2Vini Cantina Santadi 2

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Tempo di bilanci per 19 aziende vitivinicole sarde che hanno partecipato alla 23ª edizione della rassegna “Grandi degustazioni in Canada”, conclusasi la settimana scorsa. Le cantine, grazie all’iniziativa promossa dall’Assessorato Industria in collaborazione con ICE Agenzia, hanno potuto prendere parte all’appuntamento commerciale di riferimento per i professionisti del settore canadesi. La Sardegna si è presentata con una tra le delegazioni italiane più consistenti. Gli imprenditori sardi sono sbarcati a Vancouver, Calgary, Toronto e Montreal, forti della preparazione ricevuta nei mesi estivi con i Seminari di orientamento ai mercati internazionali organizzati nell’ambito del Piano Export Sud 2, il programma speciale di attività che punta a promuovere l’Internazionalizzazione delle piccole e medie imprese attraverso iniziative promozionali a condizioni agevolate per le aziende delle regioni italiane meno sviluppate e in transizione. Il bilancio per ora è positivo e la Sardegna potrebbe essersi ritagliata uno spazio di mercato importante in un’area in forte espansione. Il mercato canadese, infatti, è uno dei più importanti, il quinto di destinazione per i vini italiani, e sono in crescita sia l’attenzione per i prodotti agroalimentari di qualità, sia i consumi di vino pro capite.

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«Stiamo facendo una capillare azione di informazione sulle opportunità offerte dal nuovo bando per le reti di videosorveglianza e per incentivare l’adesione dei comuni. Non solo copriamo tutto il territorio regionale ma miglioriamo il servizio sul piano tecnologico. Gli strumenti a disposizione ci consentiranno di avere maggiori informazioni, pur nel rispetto del diritto alla privacy, con vantaggi concreti in termini di dissuasione e prevenzione dei reati ma anche per i dati che gli investigatori potranno acquisire durante le indagini.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu che ha partecipato a Cagliari, al Centro regionale di formazione professionale, insieme all’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, all’incontro di approfondimento sulla seconda fase del progetto per le nuove reti di monitoraggio e controllo del territorio promosso dalla Regione. Con il nuovo avviso il piano viene esteso a tutti i comuni della Sardegna.

Sono intervenuti inoltre il sindaco di Cagliari e presidente della Città Metropolitana Massimo Zedda, il prefetto Romilda Tafuri, il questore Pierluigi D’Angelo e il direttore generale dell’assessorato Affari generali Antonello Pellegrino insieme a Piero Berritta, Giampiero Mugheddu e Simone Cugia che fanno parte del gruppo di lavoro che segue il progetto per la realizzazione dei nuovi sistemi.

«La qualità istituzione – ha aggiunto Filippo Spanu – è soprattutto capacità di collaborare e interagire proficuamente con altre istituzioni. Con la videosorveglianza stiamo dialogando in modo molto costruttivo con le prefetture, le questure e i comuni per assicurare maggiore sicurezza ai cittadini. La Regione, presso il proprio Data Center di Cagliari, ha realizzato un nodo centralizzato di controllo, supervisione e monitoraggio delle reti sicurezza locali, che utilizzerà la Rete Telematica Regionale (RTR) come piattaforma di comunicazione. Attraverso il nodo centralizzato le forze di polizia possono avere accesso ai sistemi di videosorveglianza dei singoli Comuni.»

L’assessore Cristiano Erriu ha messo in evidenza che la «Sardegna ha fatto da apripista con le nuove reti di videosorveglianza. Abbiamo investito ingenti risorse, in totale 27 milioni di euro, a fronte dei 30 milioni che il Governo ha stanziato per tutto il territorio nazionale. Stiamo realizzando nuovi impianti e sostituendo quelli preesistenti ormai obsoleti. Tutto questo nell’ambito di un grande progetto di cooperazione tra comuni e di collaborazione tra i comuni e le forze dell’ordine per creare un perfetto raccordo tra carabinieri, polizia di Stato, Guardia di finanza da una parte e polizia locale dall’altra».

Cristiano Erriu ha inoltre ricordato che «la Regione ha organizzato corsi di formazione specifici sulle reti di videosorveglianza e sulla privacy rivolti al personale della polizia locale».

Sinora 120 Comuni, su un totale di 267 centri coinvolti in questa seconda fase, hanno presentato la domanda per ottenere il finanziamento che deve essere redatta esclusivamente on line. La richiesta di contributo si può trovare al seguente indirizzo: http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/. Allo stesso indirizzo è reperibile tutta la documentazione relativa al procedimento. Il prossimo 19 novembre contenuti e finalità del nuovo avviso per le reti di videosorveglianza saranno illustrati nel corso di un incontro in programma a Nuoro, nella sede della Provincia.

 

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«Sugli accantonamenti il Governo sta mettendo in atto una vera e propria truffa nei confronti della Sardegna. Una furbizia inaccettabile. Dopo il silenzio assoluto seguito alle nostre numerose richieste di incontro per avviare le trattative verso una nuova intesa, il Governo nella sua Finanziaria nazionale ci sta imponendo per il 2019 536 milioni di accantonamenti. Questo significa che hanno reinserito i 285 milioni non più dovuti in seguito alle sentenze della Corte Costituzionale e che noi infatti non abbiamo previsto nella nostra legge di bilancio. Una mossa scorretta e politicamente sleale, perché ci impone prelievi  non più dovuti e ci sottrae risorse indispensabili per le nostre politiche di sviluppo. Una mossa che impone una immediata mobilitazione di tutte le forze politiche, sociali e istituzionali sarde insieme a tutti i parlamentari impegnati a Roma a difendere i nostri interessi.»

Lo dice l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, rendendo noti i contenuti della Finanziaria nazionale in materia di accantonamenti.

Consapevole che le norme di Monti erano ormai illegittime dopo la sentenza 77/2015 della Corte Costituzionale, il Governo ha messo a punto una nuova norma (articolo 63, in allegato) che impone alla Sardegna 536 milioni di accantonamenti, esattamente la stessa cifra degli accantonamenti imposti nel 2012 da Monti, compresi dunque i 285 milioni ormai decaduti. Anche l’Avvocatura Generale dello Stato, sulla base di quella sentenza, ha riconosciuto che «il concorso alla finanza pubblica, previsto dall’art 16, comma 3 del dl 95/2012, cessa di essere dovuto» (AGS, Memoria di Costituzione CT 9116/2018 del 10./4/2018). Quindi nella proposta di bilancio 2019-2021 della Regione Sardegna, questi 285 milioni sono stati legittimamente stanziati in un apposito fondo per il ripiano del disavanzo sanitario e per finanziare interventi di investimento e di sviluppo del territorio, sempre nelle more dell’auspicata intesa con lo Stato.

«Nell’articolo 63, per autotutelarsi, il Governo richiama la necessità di raggiungere un’intesa, specificando però che deve essere comunque garantito il contributo totale da parte delle Regioni a Statuto Speciale, ovvero 2 miliardi e 376 milioni. In pratica ci dice: cara Sardegna, possiamo trovare una nuova intesa che riduce i tuoi accantonamenti solo se un’altra regione accetta volontariamente di aumentare i suoi, perché il totale finale deve essere quello – spiega Raffaele Paci -. Semplicemente ridicolo. Una vera presa in giro, anche perché continua ad essere del tutto oscuro il meccanismo che porta a quantificare questi accantonamenti. Un metodo del tutto inaccettabile: di fatto prolungano accantonamenti ormai scaduti facendo finta di subordinarli a una intesa che è impossibile da raggiungere nel momento in cui il contributo totale finale di tutte le Regioni a Statuto speciale è già stabilito.»

Lo scorso 25 ottobre la Regione, dopo aver inutilmente atteso risposta dal Governo alle ripetute richieste di incontro, ha annunciato il rifiuto di pagare nel 2019 i 285 milioni di euro non più dovuti. Con questa decisione, la quota degli accantonamenti che la Sardegna ritiene legittimo sulla base delle leggi in vigore versare allo Stato per risanare il debito pubblico italiano per il 2019 passa da 754 a 250 milioni (ossia 754, meno i 219 contestati con i ricorsi e quindi non pagati, meno questi ultimi 285), con un “risparmio” di 504 milioni. Una decisione doppiamente legittimata dalla scadenza degli accantonamenti Monti e dal richiamo all’intesa da parte della Corte. «Loro stessi nell’articolo 63 parlano di appositi accordi bilaterali e della necessità di tenere conto delle sentenze della Corte, ma di fatto ignorano entrambi, indicando come immodificabile, nella Finanziaria che sta per essere esaminata, la cifra totale dovuta dalle Regioni speciali. È mai possibile immaginare che qualche altra Regione si faccia carico delle nostre quote? Ovviamente no. Per questo ora è indispensabile una immediata mobilitazione di tutti i parlamentari, di maggioranza e opposizione, che devono alzare la voce insieme a noi per difendere i diritti dei sardi, non c’è più un minuto da perdere. È inaccettabile che un Governo che sceglie di aumentare il deficit in manovra espansiva dicendo addio all’austerity e alla povertà, debba pagare le sue politiche espansive e farsi propaganda, illegittimamente, con i nostri soldi», conclude Raffaele Paci.

La prima lettera, con allegato il dossier che riassume tutta la questione accantonamenti, è stata inviata dal Presidente Pigliaru il 13 luglio, seguita da altre due il 30 agosto e il 25 settembre. Il 1 ottobre è stato l’assessore Raffaele Paci a scrivere una lettera aperta al ministro Giovanni Tria, all’indomani della decisione di portare il deficit al 2,4% con la Finanziaria nazionale: visto che l’austerity è finita, scriveva il titolare del Bilancio, potete tranquillamente ridurre i nostri accantonamenti e permetterci così di fare investimenti e politiche mirate. Infine, l’ultima missiva della Regione è datata 12 ottobre. In tutte le lettere è stato chiesto di aprire immediatamente un confronto sugli accantonamenti, per arrivare a una intesa politica necessaria e indispensabile, al di là delle sentenze della Corte Costituzionale, per concordare una somma equa da pagare. La Corte, infatti, in ogni sua sentenza precisa che la definizione della cifra deve essere il frutto di un accordo politico fra Stato e Regione, e che lo Stato non può imporre unilateralmente né in modo permanente gli accantonamenti. 

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, parteciperà domani e domenica (10-11 novembre) alle celebrazioni organizzate dal governo francese, a Parigi, in occasione del centenario (1918-2018) della firma dell’Armistizio che pose fine al primo conflitto mondiale.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, riceverà Antonio Tajani domani sera al Musée d’Orsay, dove si terrà una cena ufficiale con cinquanta capi di Stato e di governo, nonché degli alti rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali.

Domenica mattina (11 novembre), al termine di un incontro all’Eliseo, Antonio Tajani prenderà parte alle 11.00 alla solenne cerimonia militare all’Arco di Trionfo, insieme alle delegazioni dei capi di Stato e di governo, in memoria dei caduti della “Grande guerra”.

Nel pomeriggio, Antonio Tajani interverrà al Forum della Pace, in programma a partire dalle 15.30 alla Grande Halle de la Villette.

A conclusione dei lavori, Antonio Tajani depositerà presso il Fondo librario della Biblioteca della Pace – insieme agli altri leader – un libro di sua scelta, preso a simbolo del primo conflitto mondiale. Antonio Tajani ha scelto di donare “La guerra dei nostri nonni (1915-1918): storie di uomini, donne, famiglie” scritto da Aldo Cazzullo, giornalista del “Corriere della Sera”.

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I carabinieri della Compagnia di Carbonia stanno indagando su un episodio increscioso avvenuto nella giornata di ieri in un’aula del primo anno di un istituto professionale di Carbonia. Le verifiche e gli accertamenti dei carabinieri sono scattati a seguito della denuncia di comportamenti maleducati e inappropriati, non consoni ad un’area scolastica, di alcuni studenti che al termine di una lezione di scienze, hanno improvvisamente abbassato le tapparelle dell’aula e, dopo aver spento la luce, hanno lanciato oggetti (materiali scolastici) contro un insegnante finanche, nella confusione creatasi, di fatto spingendola sulla porta d’ingresso all’aula.

Atteggiamenti di inciviltà e irrispettosi delle regole di civile convivenza sui quali i militari dell’Arma stanno approfondendo, coordinati dalla Procura minorile di Cagliari, le cause e le eventuali responsabilità dei minori coinvolti.

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Domenica 18 novembre, a Carbonia, in occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi” che si celebra il 21 dello stesso mese, verrà organizzata l’edizione 2018 di “Alberi per il Futuro”. Verranno messi a dimora nuovi arbusti e piante, creando così alcuni spazi adibiti a boschi urbani.

«Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni, gli studenti e i vivaisti a partecipare a un’azione concreta di cittadinanza attiva, che mira a replicare quanto accaduto lo scorso anno, quando, in occasione dell’edizione 2017, il patrimonio verde della nostra città fu incrementato di circa 250 piante», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Come ha precisato l’assessore dell’Ambiente Gian Luca Lai, «la messa a dimora di nuove piante in ambito urbano contribuirà a rendere la città più ordinata, vivibile e sostenibile sotto il profilo ambientale, con un miglioramento della qualità dell’aria attraverso la riduzione dell’anidride carbonica (CO2)».

Le piantine saranno messe a disposizione da Forestas, Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente della Sardegna.

“Alberi per il Futuro 2018” si svolgerà il 18 novembre, nell’area della Grande Miniera di Serbariu.

L’evento verrà ripetuto – solo ed esclusivamente per gli studenti degli Istituti scolastici cittadini – mercoledì 21 novembre, in occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi”, presso il Parco archeologico di Cannas di Sotto-Medau Sa Grutta, dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

I cittadini che intendono partecipare all’iniziativa potranno confermare la loro adesione, chiamando i nostri uffici al numero 0781 694266, comunicando quale contributo vorranno apportare per garantire una buona riuscita dell’evento.

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Secondo appuntamento domenica 11 dicembre a Iglesias con il XX Festival internazionale di musica da camera, organizzato dall’associazione Anton Stadler.

Alle 19.00, al Teatro Electra, arriva “Sonate e fantasie” concerto che vedrà sul palco Giuseppe Nese, considerato tra i flautisti italiani più interessanti della nuova generazione, e Gabriella Orlando, pianista chiamata a esibirisi nelle sale da concerto di tutto il mondo e che vanta anche collaborazioni con attori come Michele Placido, Sergio Rubini e Paola Gasmann.

La serata proporrà un raffinato itinerario musicale attraverso arie d’opera e celebri capolavori della letteratura flautistica.Temi che si rincorrono e si fondono in una elaborazione coinvolgente e di grande interesse musicale con arrangiamenti originali e ricercate rivistazioni dei capolavori operistici più importanti per un’ora di grande musica. Musiche da Johann Sebastian Bach a Gaetano Donizetti sino a Paul-Agricole Genin.

Il costo dei biglietti è di 7 (platea) e 5 (logge) euro. Per gli studenti della Scuola civica di musica, della Scuola media a indirizzo musicale e del Conservatorio di Cagliari l’ingresso è di 3 euro.

 

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«Dalla tradizione si può costruire un processo futuro di innovazione e fare vera sostenibilità.»

Lo ha detto questa mattina l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu alla Conferenza internazionale ‘Abitare la terra 1998-2018: 20 anni di esperienze di recupero e riuso contemporaneo del materiale terra’, organizzato dall’associazione Città della terra cruda, in programma da oggi a domenica a Villamassargia.

Durante i lavori che si sono svolti in mattinata a Casa Fenu, l’assessore Cristiano Erriu ha sottolineato che «le relazioni scientifiche illustrate nella prima parte della Conferenza hanno fatto il punto sul sapere e sulle opportunità di sviluppo che questa materia offre. Vent’anni fa è risultato fondamentale l’incontro con l’Università di Cagliari per creare una rete che oggi si è allargata ad altre regioni e Paesi. La sfida odierna chiede alla politica di creare le condizioni per la valorizzazione di case ed edifici in terra cruda, che in Sardegna sono numerosi soprattutto nel Campidano. Il balzo in avanti da compiere riguarda soprattutto l’innovazione, il miglioramento della capacità di pianificazione urbanistica, il censimento del patrimonio abitativo».

«La Regione sta cercando di mettere in campo nuove risorse per passare dal progetto pilota a un impiego più efficiente e mirato, che abbia anche ricadute economiche nel territorio: penso, per esempio, alla mancanza di imprese specializzate nella lavorazione dei mattoni in terra cruda. Occorre creare una filiera, che passa anche per l’agroalimentare e il turismo slow, due settori che aiutano a contrastare lo spopolamento delle zone interne. Bisogna avere coraggio, anche da parte della politica, e occorre puntare sui progetti di qualità che in altri comparti (penso all’agricoltura, in particolare all’enologia) – ha concluso Cristiano Erriu – hanno consentito di raggiungere risultati eccellenti.»