Maria Grazia Piras: «La Sardegna è ormai in grado di confrontarsi alla pari con l’Europa sulle questioni dell’efficienza energetica».
[bing_translator]
La Sardegna è terra di buone pratiche in ambito energetico. Lo certificano, a livello europeo, i progetti e le azioni portate avanti in questi ultimi anni dall’Assessorato dell’Industria. Dagli impianti pilota per lo sviluppo di smart-grid e micro-grid agli incentivi per l’efficienza energetica negli edifici pubblici, passando per i bandi destinati ai Comuni che intendono dotarsi di sistemi di accumulo e di controllo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili: l’Isola è coinvolta in numerosi programmi che puntano a favorire l’integrazione delle diverse fonti energetiche negli edifici per incrementare l’autoconsumo attraverso strumenti di finanziamento comunitari. Un quadro degli interventi in atto, e di quelli già attuati, è stato tracciato a Cagliari durante l’ultima giornata dell’evento internazionale Enerselves, progetto sviluppato nell’ambito di Interreg-Europe, al quale, insieme alla Sardegna, partecipano altre 6 Regioni comunitarie di Spagna, Svezia, Polonia, Malta, Romania e Regione Lazio.
«La Sardegna è ormai in grado di confrontarsi alla pari con l’Europa sulle questioni dell’efficienza energetica. Lo testimonia anche la nostra partecipazione a Enerselves, un progetto della durata di 48 mesi nel quadriennio 2017-2020 che ho avuto modo di presentare qualche mese fa a Bruxelles, durante la Settimana Europea dell’Energia Sostenibile – ha detto l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Risparmio energetico, creazione di reti intelligenti per distribuire l’energia, miglioramento della qualità dell’ambiente, efficientamento degli edifici pubblici, sono tutti temi sui quali in questi ultimi quattro anni abbiamo concentrato notevoli sforzi e investito risorse importanti. Sul fronte dell’energia, il futuro della Sardegna deve essere sempre più sostenibile e all’avanguardia. Enerselves – ha aggiunto Maria Grazia Piras – ci consente di intervenire con azioni finanziate dai fondi strutturali e di investimento europei e migliorare quelle esistenti. Il nostro punto di riferimento è il Piano Energetico Ambientale Regionale con il quale abbiamo anticipato alcune misure contenute nella Strategia energetica nazionale per la riqualificazione degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo. Ridurre del 50% le emissioni climalteranti associate ai consumi entro il 2030 non è un’utopia. Ma serve unità d’intenti tra Enti pubblici, imprese e cittadini. Ecco perché abbiamo delineato un così vasto programma di azioni, una svolta di sviluppo in un mondo in cui l’energia è sempre più strettamente legata a internet, alla sharing economy e alle politiche di condivisione.»
Il progetto Enerselves si sviluppa in due fasi: la prima riguarda l’attività di condivisione di buone pratiche e di esperienze tra i vari partner europei; la seconda si focalizza sul monitoraggio del livello di attuazione dei Piani di Azione locale, in modo da verificare il raggiungimento degli obiettivi. Enerselves vede coinvolti 175 portatori di interesse (circa 20/25 per ognuna delle sette regioni coinvolte) e prevede la realizzazione di 7 eventi di carattere interregionale e 30 di diffusione locale, di cui 4 in Sardegna. Una guida informativa raccoglierà 110 buone pratiche, mentre ogni regione dovrà redigere un Piano di Azione locale. Il budget a disposizione della Sardegna è pari a 200mila euro.
Il Piano di azione della Sardegna, in accordo con il Piano Energetico Regionale, definisce la linea strategica da adottare e prevede la descrizione delle macro-azioni con cui raggiungere l’obiettivo di 1300 nuove utenze connesse a smart-grid. Le macro-azioni sono cinque e sono necessarie e complementari per l’attuazione del Piano. La più importante riguarda sicuramente lo sviluppo delle smart-grid a Berchidda e Benetutti. I due Comuni rappresentano situazioni uniche, dal punto di vista energetico. Entrambi, infatti, operano come Aziende elettriche pubbliche concessionarie di reti elettriche di distribuzione in media e bassa tensione. È la condizione ideale per capire se, sul piano tecnico ed economico, gli esperimenti sull’integrazione energetica possono portare vantaggi per i gestori, la comunità e le aziende che operano in quei territori. E, soprattutto, è indispensabile per valutare se il modello può essere replicato in altre zone o addirittura nell’intera Sardegna. Il progetto pilota dei due Comuni è sostenuto da risorse dell’Assessorato dell’Industria che è intervenuto stanziando 6 milioni di euro. Non meno importanti sono i progetti di smart-grid, anche questi finanziati dall’Industria per un totale di 24 milioni di euro, che riguardano le Università di Cagliari e Sassari, dove sorgeranno campus sperimentali nei principali poli degli atenei. Ma le azioni di efficientamento energetico interessano un po’ tutte le strutture pubbliche, dalla stessa Regione agli enti strumentali, dai Comuni ai Consorzi industriali. Oltre 5 milioni di euro, infatti, saranno spesi per realizzare smart-grid negli immobili di viale Trento a Cagliari e in alcuni Assessorati, mentre sono già 53 gli interventi finanziati per gli edifici pubblici nell’Isola (complessivamente l’importo è di 58 milioni di euro) che dovranno essere realizzati entro il 2020. Ci sono risorse importanti anche per le amministrazioni pubbliche che intendono dotarsi di sistemi di accumulo e gestione dell’energia prodotta da rinnovabili, purché permettano di raggiungere almeno il 50% di autoconsumo istantaneo. Il bando, da 6,5 milioni di euro, è stato pubblicato quest’anno ed è stato un successo: 95 gli interventi finanziati su 120 domande pervenute. Un successo che ha spinto l’Assessorato a riaprire i termini per presentare i progetti, stanziando ulteriori 856mila euro. Infine, sempre nel 2018, è stata avviata l’attività di Audit energetico che precede gli interventi da realizzare sui principali edifici pubblici della Regione e su alcuni edifici di edilizia abitativa pubblica gestiti dall’AREA (Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa).