29 November, 2024
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Un weekend tutto da vivere, dalle 10.00 del mattino sino a tarda sera. InvitaS 2018 si prepara al gran finale, dopo il boom di visitatori dei primi due giorni: la Fiera di Cagliari “rinasce” e ritorna ai tempi d’oro grazie alle centinaia di stand visitabili e ben dieci “percorsi del gusto”. L’ingresso è gratuito per tutti: nessun biglietto per poter entrare nei tantissimi metri quadri pieni di sapori e saperi della Sardegna. Dal cibo alla tradizione, c’è spazio davvero per tutte le unicità dell’Isola al centro del Mediterraneo.

Sabato 3 novembre, spazio alle maschere barbaricine dei Boes e Merdules di Ottana. Stand aperti dalle dieci, alle 11.00 e alle 17.00 appuntamento al padiglione I con la realizzazione e dimostrazione su come si realizza la fede campidanese a cura dell’orafa Angela Sanna. La sfilata delle antiche maschere della Barbagia parte, puntuale, alle 18.30. Alle 20.00 l’esibizione canora a cura della cantante Federica Cabras, che esegue dal vivo alcuni brani sardi, alle 21.00 il suonatore di launeddas Nicola Agus. Domenica quattro novembre, l’ultima giornata, è impreziosita dal Medioevo e dal Rinascimento in Sardegna. Alle 11.00 il corteo storico medioevale e rinascimentale a rappresentare la storia della Sardegna. Rappresentano il Medioevo il gruppo dei tamburini e musici dell’associazione Castello di Siviller Marchesato di Villasor, associazione di Guasila, associazione di Dolianova e dell’associazione “La Farandola” di Ussana. A seguire balli medioevali e rinascimentali e lotta con la scherma. Alle sedici ancora balli medioevali a cura dell’associazione “La Farandola” di Ussana, con il coinvolgimento del pubblico. Alle 17.00 danze rinascimentali con l’associazione Castello di Siviller Marchesato di Villasor. Alle 18.00 la sfilata delle “Donne di Sardegna”, a cura dell’associazione Libera, mezz’ora più tardi la sfilata della collezione di Franca Sirigu di abiti e stoffe rappresentanti la Sardegna. Alle venti ultimo grande appuntamento inserito nel calendario di InvitaS 2018: l’associazione “La Farandola” di Ussana presenta lo spettacolo notturno dello sputafuoco con le bolas e le clave infuocate con la partecipazione del maestro Anry Usma dal passato circense presso il circo Lu Soleil de Paris. A seguire balli medioevali per tutti.

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Dramma questo pomeriggio nell’Isola di San Pietro: una turista tedesca di 61 anni è morta colpita da un fulmine mentre faceva trekking col marito, il figlio ed un amico. Alle ore 17.00 i carabinieri della dipendente stazione di Carloforte sono intervenuti in località Nasca, situata nell’area nord ovest della piccola isola, prestando ausilio e soccorso ai sanitari del 118, nel tentativo di rianimare la donna, originaria di Oldemburg. La famiglia tedesca si trovava a Carloforte in vacanza ed oggi pomeriggio, a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche e dell’imminente pioggia, stava rientrando a piedi a casa, quando un fulmine ha colpito la donna nella regione sovrasternale e latero-cervicale destra, provocandole una fuoriuscita su tutta la gamba sinistra di evidenti segni di bruciature. Si sono rilevati inutili i tentativi di rianimazione dei soccorritori, che hanno constatato il decesso sul colpo, a causa di elettrocuzione.

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Il sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias, ha diffuso un avviso alla popolazione, nel quale segnala che la Direzione generale della Protezione civile della Regione Sardegna ha comunicato stamane che l’ENAS (Ente Acque della Sardegna) ha deciso di aprire gli scarichi di fondo del bacino artificiale di Bau Pressiu, con conseguente rilascio a valle di notevoli volumi d’acqua, superiori a 10 metri cubi al secondo.

Il sindaco di Nuxis invita tutti i cittadini, al fine di scongiurare ogni e qualsiasi pericolo per l’incolumità delle persone, animali e cose, di evitare l’attraversamento del Rio Mannu e, comunque, prestare la massima attenzione nelle sue vicinanze ed aree golenali.

 

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Pressione fiscale, burocrazia e costo del lavoro: sono i principali fattori critici individuati dalla Commissione speciale sulla crisi di artigianato e commercio, che ha concluso i lavori con voto unanime nominando il presidente Roberto Deriu relatore per l’aula.

Il documento è stato approvato dopo sei mesi di audizioni, che hanno consentito alla commissione speciale di ascoltare le parti sociali coinvolte e di raccogliere i dati economici relativi alla grave crisi che affligge il commercio e l’artigianato sardo. 

Nel testo finale anche due emendamenti aggiuntivi dell’onorevole Gianfranco Congiu, uno dell’onorevole Eugenio Lai ed uno dell’onorevole Luigi Crisponi.

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Mancano esattamente 60 giorni all’entrata in vigore della fatturazione digitale anche per le imprese e i professionisti della Sardegna.

Dal primo gennaio prossimo, quindi, un nuovo sistema informatico manderà in pensione la vecchia fattura cartacea e imporrà a tutti gli imprenditori di dialogare utilizzando un unico linguaggio elettronico. Addio quindi a carta e penna, moduli prestampati, editor testuali o fogli di calcolo, con programmi di fatturazione e gestionali più o meno avanzati.

«Il Governo ha chiarito che non ci sarà nessuna possibilità di proroga – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – e questa nuova situazione andrà a impattare pesantemente sulla vita delle piccole e medie imprese e dei professionisti, anche a causa della scarsa padronanza digitale di molti imprenditori.»

Le circa 105mila imprese della Sardegna, di cui 35mila imprese artigiane, più i professionisti a partita IVA, fatta eccezione per i contribuenti del regime forfettario e dei minimi, che comunque dovranno avere gli strumenti per ricevere il documento, avranno l’obbligo di dotarsi di un apposito programma informatico attraverso il quale le fatture saranno archiviate e spedite direttamente all’Agenzia delle Entrate. Il software, l’Xml (eXtensible Markup Language), è un sistema di interscambio che funziona da snodo tra gli interessati e ha il compito di verificare la correttezza dei dati e del contenuto, ai fini dei controlli previsti per legge.

«Ci avviciniamo a tutta velocità verso un vero e proprio cambiamento epocale che, volenti o nolenti, interesserà chiunque nella propria attività amministrativa – aggiunge Antonio Matzutzi – un passaggio che sta giustamente preoccupando i titolari e i collaboratori delle PMI della Sardegna chiamate a fare un enorme sforzo di adeguamento

Un cambiamento di grande impatto che investirà la quotidianità degli operatori e che andrà spiegato e approfondito con momenti di confronto diretto.

Per sostenere imprese e professionisti in questo passaggio, Confartigianato in Sardegna ha attivato una serie di iniziative territoriali durante le quali verranno spiegate le novità che riguardano il ciclo attivo e il ciclo passivo della fatturazione, il Sistema di Interscambio (SdI), il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate attraverso il quale transitano le fatture elettroniche in formato XML, e le regole di funzionamento e di accreditamento previste. Tutto deve essere, perciò, gestito a norma di legge.

«Questo della fatturazione è l’ennesimo tema scottante – riprende il presidente di Confartigianato Sardegna – per questo, anche adesso saremo concretamente al fianco degli imprenditori del territorio, mettendo a disposizione risorse e competenze e cercando di alleggerire un carico di lavoro che si fa sempre più pesante per le imprese·»

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25 richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, che vivono nei centri di Accoglienza di Oristano e Solanas (nel territorio del comune di Sinnai), hanno curato la pulizia dell’area d’ingresso della Cittadella della Salute, a Cagliari. Sono intervenuti l’assessore degli Affari Generali con delega sui flussi migratori Filippo Spanu, il direttore dell’Assl di Cagliari Luigi Minerba e la responsabile del dipartimento di Prevenzione di Ats Sardegna – Servizio Promozione della Salute Silvana Tilocca.

Help to help” (“Aiuta per aiutare”) è il titolo del progetto inserito nel quadro delle attività di volontariato sociale promosse dalla Regione e rivolte ai giovani ospiti dei Centri di Accoglienza della Sardegna. Attualmente sono operativi 15 progetti. Oltre 250 richiedenti asilo stanno svolgendo in forma gratuita servizi di pubblica utilità: dalla cura e tutela delle aree verdi e dell’arredo urbano alla custodia del patrimonio artistico e culturale e degli spazi dedicati al tempo libero e allo sport. L’obiettivo è quello di favorire l’inclusione e l’integrazione di ragazzi che in questo modo attuano interventi che sostengono e promuovono in termini molto concreti il processo di inclusione e integrazione. Tutti gli interventi vengono svolti su base volontaria e gratuita e ogni singolo progetto deve avere una durata di quattro mesi dalla firma con l’Osservatorio interregionale cooperazione e sviluppo (Oics) che agisce in nome e per conto della Regione.

«Dall’iniziativa di oggi – spiega l’assessore Filippo Spanu – scaturiscono segnali molto incoraggianti. Il processo di integrazione si sviluppa gradualmente con la reciproca conoscenza e il superamento dei pregiudizi e queste azioni vanno proprio in questa direzione. Con grande impegno e dedizione 25 giovani si sono dedicati alla cura di un’area pubblica in cui sono operative strutture sanitarie di grande importanza per la collettività. Non casualmente questo progetto viene attuato in un ambito strettamente legato ai compiti dell’ATS che svolge un ruolo essenziale nel quadro del sistema di accoglienza.»

Filippo Spanu ha inoltre chiarito che è molto grave «pensare di ridurre drasticamente le risorse statali a favore dell’accoglienza di persone che sono richiedenti protezione internazionale e quindi con particolari tutele. Ridurre le risorse pregiudica la possibilità di fare azioni di integrazione come quella di oggi con inevitabili ripercussioni per l’attività di molti sardi laureati che operano nell’ambito dei Cas e della rete Sprar. Tutto questo significa non accettare l’idea che ci siano tutele specifiche, previste dal diritto internazionale, per le persone che cercano rifugio. Noi vogliamo trasformare tutti i progetti finalizzati all’inclusione in azioni positive e continueremo su questa strada anche perché abbiamo stipulato accordi con il Governo che devono essere rispettati».

Il Dipartimento di prevenzione di ATS Sardegna – Servizio Promozione della Salute, diretto da Silvana Tilocca, ha messo a disposizione, in questi anni, professionalità e competenze per gestire l’accoglienza e garantire l’assistenza sanitaria di primo e di secondo livello a tutti i richiedenti protezione internazionale durante  le operazioni di soccorso.

Il progetto, portato avanti dall’Associazione Help for You, vede impegnati, a partire da oggi, 25 richiedenti asilo in attività svolte su base volontaria e gratuita, con un impegno tra le 6 e le 15 ore settimanali per la cura, la pulizia, la manutenzione e la valorizzazione delle aree verdi delle strutture di ATS ASSL Cagliari. «Molti ragazzi impegnati nel progetto di volontariato sociale – ha spiegato Silvana Tilocca – sono stati accolti e visitati al momento degli sbarchi nell’Isola dagli operatori sanitari del Dipartimento di Prevenzione e oggi, con un profondo senso di gratitudine e in una logica di collaborazione reciproca, sono fisicamente presenti alla Cittadella della Salute per offrirci il loro lavoro».

«L’iniziativa è finalizzata al raggiungimento di uno scopo sociale volto a promuovere le relazioni fra migranti e cittadini – ha aggiunto il direttore della ASSL di Cagliari Luigi Minerba – nel settore di salvaguardia dell’ambiente e cura del verde. Un primo passo concreto che mira all’integrazione degli stranieri nella nostra città.»

Alle attività di oggi hanno preso parte anche gli scout dell’Assoraider della sezione di Elmas. Tra loro otto richiedenti asilo ospiti del Cas di Villaspeciosa che da qualche mese indossano la divisa di ”rover’‘.

La giornata alla Cittadella della Salute si è conclusa con la degustazione di piatti tipici africani cucinati e offerti a tutti i presenti dall’associazione Help for you.

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Transistor – nuove generazioni e.mo.ti.con (memoria emotiva), giornata numero tre, ancora densa di appuntamenti. Il festival dedicato alle giovani generazioni ideato e organizzato da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e con “I libri aiutano a leggere il mondo”, e diretto da Mauro Mou, propone per domani, sabato 3 novembre, al Teatro La Vetreria di Pirri, un menù ricco e variegato.

Si parte dalla mattina, quando, dalle 10.00 alle 13.00, Antonio Catalano porterà a termine Piccoli diari sentimentali, il suo laboratorio di costruzione poetica per re-imparare a meravigliarsi!
L’artista artigiano piemontese ritorna anche nella sessione serale, a partire dalle 21.00, al Teatro La Vetreria, proprio con “Piccoli diari sentimentali”, installazione collettiva con la direzione musicale del maestro e compositore Daniele Ledda (Casa degli Alfieri/ Antonio Catalano/ TiconZero). Daniele Ledda utilizzerà il suo sistema “Snake”, un vocabolario gestuale nato per guidare le improvvisazioni musicali, per creare delle composizioni istantanee del gruppo, coordinando corpi, suono, parola, movimento e visione.

Subito dopo “Tessiture tipografiche”, con Stefano Asili (Associazione CAP09), laurea in Fisica, grafico, docente alla Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, si occupa di identità visiva, design, di allestimenti e architettura di interni. Le Tessiture Tipografiche sono un modo nuovo di raccontare la Sardegna, l’amore per la propria terra, attraverso la lettura e le lettere, rispettandone l’anima e la storia ma inventando qualcosa che prima non c’era per cercare di sorprenderla.

Sarà poi Pierpaolo Piludu, attore storico di Cada Die Teatro, a salire sul palco del Teatro La Vetreria con Pòsidos. Molto legato alle tematiche della Sardegna, per oltre un mese ha ascoltato ininterrottamente, mattina, sera e talvolta anche di notte, storie e leggende del Montiferru.  

Infine, alle 23.00, ma al Muzak – genuine music, in via Stretta 3 a Cagliari, Eleonora Marroccu, in arte Su Fogu, giovane fotografa sarda, originaria di Pimentel, presenta Tempus – Diario fotografico emotivo con didascalia -, con la partecipazione di Francesco Bachis, antropologo, e musicista, e Marco Trincas, educatore.

 

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Sarà “Su Connottu” – un classico del teatro sardo, scritto nel 1972 dal poeta, romanziere, drammaturgo nuorese Romano Ruju e portato in scena per oltre 300 recite dalla cooperativa Teatro di Sardegna – il primo spettacolo in cartellone a essere rappresentato domani, sabato 3 novembre, alle 21.00, nella Sala Bancri dello spazio Fucina Teatro nel centro culturale La Vetreria di Pirri.

A qualcuno il nome di Pasqua Selis Zau, nota Paskedda Zau, non dirà nulla. Eppure è lei la popolana nuorese, madre, vedova, di dieci figli, che il 26 aprile del 1868 scatenò la sommossa popolare contro gli effetti della Legge delle Chiudende (il provvedimento legislativo emanato nel 1820 durante la dominazione sabauda in Sardegna, che autorizzava la recinzione dei terreni fino ad allora considerati, per tradizione, di proprietà collettiva, introducendo di fatto la proprietà privata), quando contadini e pastori  protestarono contro la volontà del Consiglio comunale di Nuoro di voler privatizzare le terre pubbliche. Quella rivolta  è passata alla storia come “Su Connottu”, dal grido levato da Paskedda, “A su connottu, torramus a su connottu!”, al “conosciuto”, alla consuetudine. Nell’opera di Ruju, poi arricchita dalle ballate di Francesco Masala e riscritta per la scena dal regista Gianfranco Mazzoni, la narrazione è affidata principalmente agli uomini. Nel racconto al femminile pensato dal Crogiuolo, a dare lettura del testo, adattato, saranno Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, due attrici storiche del Teatro di Sardegna, e Gisella Vacca: «Un tentativo, senza stravolgere i contenuti della narrazione, di riportare equilibrio alla vicenda, almeno sul piano interpretativo delle voci in scena”», specifica Rita Atzeri.

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Sale alla ribalta la musica dal vivo, domani (sabato 3 novembre) a Cagliari, nella terza giornata di Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua edizione numero dodici, in corso fino a domenica nel capoluogo sardo (dopo la prima parte che si è tenuta a metà settembre a Carloforte)

Doppio appuntamento in serata all’Auditorium del Conservatorio (in piazza Ennio Porrino): protagonista del primo, alle 21.30, Max Viale, videomaker, sound designer, compositore e cofondatore del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, artefice della colonna sonora di “Nico, 1988”, il film di Susanna Nicchiarelli, in visione al festival la sera prima, che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, la cantante ricordata soprattutto per le sue esperienze con i Velvet Underground e con Andy Warhol. Organizzatore della produzione musicale sul set e interprete nel film nei panni del musicista Max Davies, Max Viale proporrà il visual set “Don’t Call me Icon (Nico/Christa 1938-1988)”: un focus sul suono e sulla colonna sonora originale di “Nico, 1988” (candidature David di Donatello; Nastri d’Argento 2018) supportato da immagini inedite e rielaborate in tempo reale che tracciano la storia della vita della poliedrica artista e delle fasi di lavorazione del film.

La seconda parte della serata vedrà invece di scena i Dancefloor Stompers, gruppo cagliaritano fondato dal bassista Gianmarco Diana, con Danilo Salis alla chitarra elettrica, Andrea Schirru alle tastiere, Frank Stara alla batteria e percussioni, e Juri Orrù alla chitarra acustica e voce. In programma Stompers 68, un reading-concerto che ripercorre la rivoluzione sessantottina – uno dei temi principali di questa edizione del festival Creuza de Mà – utilizzando la produzione cinematografica americana ed europea come canovaccio per un racconto artistico, sociale e politico delle nuove dinamiche giovanili, con la nascita degli hippies, la diffusione delle droghe lisergiche, il flower power e i movimenti studenteschi, l’overdose musicale dell’Estate dell’Amore e i suoi riverberi nel cinema e nella cultura di massa italiana. Un viaggio che si snoda lungo le autostrade e le grandi città degli Stati Uniti, come nelle campagne e le città della provincia borghese italiana, dove cinema, musica e narrazione si fondono: nelle immagini di film come “Il Laureato”, “Easy Rider”, “Fragole e sangue”, “Zabriskie Point” o “Woodstock“, ma anche in quelle di “Teorema”, “La Cina è vicina”, “Grazie zia”, “Il sesso degli angeli”, “Z – L’orgia del potere”, come nelle canzoni di Simon & Garfunkel, Electric Flag, Jimi Hendrix, Sly & The Family Stone, Pink Floyd, Beatles e The Band o nelle composizioni per il cinema di Giovanni Fusco, Miki Theodorakis ed Ennio Morricone.

La serata di domani (sabato 3) all’Auditorium del Conservatorio suggellerà un’altra giornata densa di impegni per Creuza de Mà, che si apre in mattinata nella Sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U., con il consueto appuntamento con le mastercalss di Musica per cinema: protagonista dell’incontro con studenti e pubblico, con inizio alle 10.30, Max Viale.

Alle 16.00, sempre all’E.R.S.U., partono le proiezioni con un altro film della retrospettiva che il festival dedica al ’68: “Zabriskie Point”, pezzo storico dell’epoca firmato nel 1970 da Michelangelo Antonioni, e ambientato tra Los Angeles e la Death Valley nell’era dei figli dei fiori e delle università in fermento.

A seguire, alle 18.30, “Fino alla Fine”, cortometraggio di 15 minuti di Giovanni Dota – che firma anche la sceneggiatura insieme a Giulia Martinez, con musiche di Federico Ciompi -, presentato quest’anno in concorso alla trentatreesima Settimana Internazionale della Critica nell’ambito del Festival del cinema di Venezia: cresciuto nella periferia di Napoli, assistente alla regia per la serie televisiva “Gomorra”, Giovanni Dota racconta una storia di camorra, tra personaggi grotteschi, tragici equivoci e segreti.

Alle 19.00, chiude le proiezioni in programma per domani (sabato 3) “Saremo giovani e bellissimi”, primo lungometraggio della regista barese Letizia Lamartire (presente all’appuntamento) che ha ottenuto il premio dedicato alla colonna sonora del miglior film in concorso alla Settimana Internazionale della Critica del Festival del Cinema di Venezia per le musiche di Matteo Buzzanca: e la musica è centrale nella trama del film stesso, in cui la protagonista, ex star del pop degli anni Novanta, ormai decaduta, vive un legame unico e a tratti morboso col figlio, anche lui musicista.

 

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Un terzo posto che vale 6 punti nella corsa per la cintura nera. Lì ha portati a casa Mario Piu che, nella categoria juniores kg 60, si è distinto al Grand prix U18-U21 di judo che si è disputato nei giorni scorsi al PalaCatania.

Il giovane atleta sassarese del Centro sportivo “Guido Sieni”, durante i combattimenti sui tatami siciliani, ha dimostrato una buona tecnica, frutto anche dell’assidua preparazione estiva.

Per lui, adesso, la conquista della cintura nera è soltanto questione di pochi punti. Sono 4 quelli che dovrà ancora raccogliere per passare di grado. Uno score che potrebbe già mettere nel carniere domenica 4 novembre quando, ad Arborea, salirà sui tatami per la prova del Campionato regionale esordienti A – Juniores – Master.

Con Mario Piu a Catania sono volati anche i cadetti del “Guido Sieni” accompagnati da Stefano Urgeghe: Andrea Spano (50 kg), Marco Battino (60 kg), Carlo Fusco (66 kg), Carlo Santoni (66 kg) e Matteo Virgilio (73 kg).

Per loro si è trattato di una verifica delle prestazioni che ha messo in luce un netto miglioramento fisico dello squadra e la necessità di una maggiore concentrazione dal punto di vista della tattica.