24 July, 2024
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Manca esattamente una settimana al via della 45ª edizione del Trofeo Nico Sapio in programma da venerdì 9 a sabato 11 novembre. Il conto alla rovescia per l’ evento internazionale curato alla Piscina Sciorba da Genova Nuoto e My Sport, in collaborazione con la Federazione Italiana Nuoto e con il patrocinio di Regione Liguria (ente promotore) e comune di Genova, sta per terminare. C’è attesa per vedere all’opera una numerosa e qualificata squadra azzurra, capitanata da Federica Pellegrini che tornerà a gareggiare nei “suoi” 200 stile libero facendo così partire da Genova la rincorsa verso la sua quinta Olimpiade. 

E’ ufficiale anche la presenza del ventitreenne Santo Condorelli. Quarto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nei 100 stile libero nuotati con i colori del Canada, una medaglia sfumata per soli 3 centesimi, anche l’italo-canadese va alla ricerca del tempo di qualificazione per i Mondiali in vasca corta di Hangzhou (Cina), programmati dall’11 al 16 dicembre. Condorelli, dopo aver saltato i Mondiali di Budapest 2017, ha avviato le pratiche per cambiare nazionale sportiva, in ragione dei suoi avi siciliani, e poter così gareggiare alle prossime Olimpiadi con la nostra Nazionale.

Il programma prevede venerdì e sabato le sfide per le categorie Juniores (100 metri e 200 misti) e Assoluti con inizio eliminatorie alle 9.00 e finali alle 16.30. Domenica si confronteranno gli Esordienti A e i Ragazzi. L’evento godrà, venerdì e sabato, di un totale di 3 ore di diretta su RaiSport.

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Questo pomeriggio i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari e della Compagnia del carabinieri dello stesso capoluogo, al termine delle ricerche e delle indagini sull’accoltellamento avvenuto ieri in piazza Amendola, hanno deferito in stato di libertà per lesioni aggravate e per porto abusivo di armi, A.Z., nato in Marocco nel 1983, in Italia senza fissa dimora, con precedenti, in possesso di permesso di soggiorno.

L’uomo, rintracciato questa mattina a seguito delle citate attività di ricerca e indagine scattate subito dopo il fatto e mai interrotte, è stato univocamente individuato come il responsabile del ferimento di Diego Sozadra, brasiliano, classe 1983, residente a Firenze, il quale, dopo aver avuto una discussione (sostanzialmente per futili motivi) con il citato A.Z., è stato da questi aggredito con un coltello e ferito alla gamba destra in zona aorta femorale, motivo per cui ha perso molto sangue e inizialmente sembra anche più grave.

Subito dopo A.Z. è scappato ed ha fatto perdere le proprie tracce. Il brasiliano ferito è stato quinti trasportato d’urgenza all’ospedale Brotzu, è stato sottoposto ad intervento chirurgico e ricoverato con una prognosi di 10 giorni di cure senza complicazioni.

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I carabinieri della stazione di Carbonia, questo pomeriggio, hanno arrestato, in flagranza di reato, A.S., 66 anni, di Carbonia, resosi responsabile di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale.
Alle 12.00 di oggi, infatti, è pervenuta alla centrale Operativa 112 della Compagnia di Carbonia, la richiesta di aiuto da parte di una donna di 61 anni, residente a Carbonia, la quale, rientrando a casa, ha sorpreso l’ex compagno convivente nella propria abitazione, che tentava di appiccare un incendio nell’immobile. La donna ha riferito all’operatore di centrale, di aver subito l’ennesimo maltrattamento da parte del suo persecutore che in questa occasione la aveva anche percossa. I militari perciò sono immediatamente intervenuti arrestando l’azione violenta dell’uomo che ha opposto resistenza ai militari nel tentativo di darsi alla fuga. Dopo aver definitivamente bloccato il 66enne pensionato, gli investigatori hanno raccolto la testimonianza disperata della donna, avviando i primissimi accertamenti investigativi dai quali è emersa l’effettiva pericolosità dell’ex compagno. In particolare, i comportamenti aggressivi e persecutori, sempre più insistenti, erano originati qualche mese fa, da quando la donna ha deciso di interrompere la relazione, innescando la reazione distruttiva del compagno che, non rassegnandosi alla fine della storia, ha assunto atteggiamenti di violenza nei confronti della donna e delle sue proprietà: qualche giorno fa, infatti, aveva danneggiato l’auto della donna, dandola alle fiamme; oggi è stato fermato dai militari mentre tentava di bruciarle l’appartamento. I militari hanno verificato che quotidianamente lui la terrorizzava, tanto che la
vittima era stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, allontanandosi da quell’abitazione, trovando ospitalità tra amici e parenti. Oggi, di fronte all’ennesimo atto di ingiustizia nei confronti della donna, sono scattate le manette nei confronti del persecutore, posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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Canada chiama Sardegna. E l’Isola risponde. Gli studi e le ricerche sui misteri dell’universo, dalla materia oscura alle energie sconosciute che regolano il cosmo, uniscono la nostra regione e il Nord America grazie al Progetto Aria, coordinato dall’Istituto di Fisica Nucleare (INFN) e ospitato nella miniera della Carbosulcis a Nuraxi Figus. Nei giorni scorsi, una delegazione sarda, composta dall’amministratore della Carbosulcis, ing. Antonio Martini, da due ingegneri della società partecipata dall’Assessorato dell’Industria, Massimiliano Cabiddu e Stefano Farenzena, nonché da una rappresentanza del sistema della ricerca, composta dal prof. Cristiano Galbiati, docente alla Princeton University e ricercatore ai Laboratori del Gran Sasso, e dal prof. Alberto Devoto, dell’Università di Cagliari, hanno visitato a Sudbury, nella provincia dell’Ontario, gli impianti di SNOLAB, il laboratorio scientifico sotterraneo specializzato in fisica dei neutrini e della materia oscura, ospitato a 2 chilometri sotto la superficie della miniera di nickel di Vale Creighton, la miniera più profonda del Canada dove ogni giorno si estraggono migliaia di tonnellate di tout venant di nickel. SNOLAB, diretto dal fisico Nigel Smith, è una struttura scientifica di livello mondiale e il programma di ricerca è attualmente incentrato sulla fisica subatomica, in gran parte sulla fisica dei neutrini e della materia oscura. Si tratta di un’espansione delle strutture esistenti costruite per l’esperimento sui neutrini solari dell’Osservatorio di Sudbury SNO, di cui è stato direttore il premio Nobel 2015 per la fisica, Arthur McDonald, anch’egli coinvolto nel Progetto Aria e che l’anno scorso è stato in visita in Sardegna. Il laboratorio, distribuito su una superficie di oltre 8mila metri quadrati, di cui 5mila in sottosuolo, occupa oltre 100 persone tra scienziati, ricercatori e dipendenti.

«Abbiamo creduto da subito sul Progetto Aria, sin dal 2015, finanziandolo e investendo importanti risorse, anche umane, perché la Sardegna ha tutte le potenzialità per portare avanti iniziative legate all’innovazione e alla ricerca tecnologica – ha commentato il Presidente della Regione, Franceso Pigliaru -. La Regione è un partner affidabile e in grado di soddisfare le esigenze che arrivano dal mondo scientifico. Il progetto ARIA è soltanto un pezzo del nostro programma di ricerca e innovazione, dagli esperimenti alla Sotacarbo, alle attività previste nella miniera di Sos Enattos a Lula, a quelle del radiotelescopio di San Basilio. Alla Carbosulcis è in atto una ristrutturazione importante, a seguito del Piano di chiusura della miniera. Grazie alla tradizione mineraria, con il Progetto Aria oggi la Sardegna è agganciata a un network mondiale di altissima ricerca e innovazione. L’auspicio è che non sia solo ricerca di base ma che si traduca anche in produzione con alto valore industriale per creare più lavoro di quanto ne sta creando adesso. Occupazione di qualità, basata su competenze e professionalità, che rappresentano il futuro dei nostri giovani.»

«Impegni istituzionali in Sardegna non mi hanno consentito purtroppo di partecipare alla missione in Canada e illustrare di persona quello che stanno facendo la Regione e l’Assessorato per la riconversione industriale della Carbosulcis – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras –. Ci sono due aspetti di grande rilevanza: il primo è legato proprio alla ‘nuova vita’ della società partecipata. Esaurito il ciclo di estrazione del carbone, si ha bisogno di realizzare progetti coraggiosi e all’avanguardia. Il nostro sforzo in tal senso è stato ripagato. Con le attività previste dal piano industriale della Carbosulcis, in particolare attraverso i programmi di ricerca, abbiamo messo le basi per costruire opportunità di lavoro per i giovani altamente qualificati presenti nella società. Il Progetto Aria significa aprirsi al mondo dell’innovazione e della scienza, significa affrontare sfide decisive per il futuro di un territorio dalle grandi potenzialità. Il secondo aspetto riguarda il lavoro che l’Assessorato e tutta la Giunta hanno svolto in questi anni sul fronte delle società partecipate. Ne abbiamo chiuso tante, razionalizzando così i costi, e nel contempo ci siamo concentrati sulle realtà societarie che invece hanno un ruolo e una missione precisa, e garantiscono una gestione sana e corretta dei bilanci. La Carbosulcis è una di queste.»

«È stata una visita significativa, e soprattutto formativa, in una miniera in produzione dove è presente e convive un laboratorio importante a livello mondiale – ha osservato l’amministratore della Carbosulcis, Antonio Martini -. La nostra miniera è in chiusura ma stiamo realizzando importanti progetti di riconversione, come l’impianto per la produzione di Argon in collaborazione con l’INFN, il primo di questo tipo in Europa e il primo al mondo realizzato con tecnologia innovativa. Il nostro prodotto sarà usato per fare esperimenti nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso e poi potrebbe anche trovare utilizzo in laboratori come lo SNOLAB. L’auspicio è che si creino le condizioni per una più forte collaborazione tra la compagine INFN-Carbosulcis e il sistema di ricerca canadese. La visita, inoltre, ci ha permesso di approfondire le procedure e la logistica necessarie per realizzare alcuni laboratori che abbiamo intenzione di ospitare nel sotterraneo della miniera della Carbosulcis in relazione ad altri progetti. Uno di questi è il Progetto Ulisse, promosso con la Sotacarbo, che ci permetterà di approfondire gli studi sullo stoccaggio della CO2 e avviare programmi connessi alla geofisica in sottosuolo. La collaborazione con grandi istituti e centri di eccellenza è di vitale importanza. Quando si investe in conoscenza e tecnologia i tempi sono più lunghi ma lo sviluppo è più concreto e duraturo. In Italia abbiamo tanti esempi, noi siamo convinti che anche il Sulcis possa giocare le sue carte.»

La visita allo SNOLAB ha consentito alla delegazione italiana di verificare le potenzialità di una struttura scientifica all’interno di una miniera in attività. Si tratta di un modello che potrebbe essere replicato anche a Nuraxi Figus dove, oltre al Progetto Aria, si lavora ad altri programmi, sempre nell’ambito della riconversione del sito industriale, con l’obiettivo di trasformare l’ex miniera in un centro di alta tecnologia impegnato in progetti di ricerca. SNOLAB studia prevalentemente la fisica delle astroparticelle, un campo incrociato che esamina le particelle subatomiche da fonti astronomiche. I laboratori sono situati in profondità proprio per proteggere i rivelatori usati negli esperimenti sensibili dalla radiazione cosmica che cade incessantemente sulla superficie della Terra. Anche alla profondità di SNOLAB arrivano raggi cosmici, ma la quantità è 50 milioni di volte inferiore a quella che si avrebbe se l’esperimento fosse localizzato in superficie. La dislocazione unica del laboratorio consente inoltre di avviare progetti e programmi scientifici in diversi campi. Tra questi, in particolare, c’è il progetto DEAP-3600, che vede coinvolti ricercatori di 10 istituzioni in Canada, Regno Unito e Messico. Si tratta di un esperimento che utilizza 3,6 tonnellate di argon liquido per cercare interazioni con particelle di materia oscura.

La Sardegna è coinvolta a pieno titolo nella ricerca mondiale legata ai misteri della materia oscura. L’obiettivo del progetto Aria, inaugurato ufficialmente lo scorso mese di settembre, è la separazione degli isotopi dell’argon. In particolare, uno di questi componenti, l’argon-40 (40Ar), permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’INFN, progettata e realizzata dalla collaborazione scientifica dell’esperimento DarkSide. L’infrastruttura per la separazione dell’argon-40 e di altri isotopi di interesse commerciale consiste in una torre criogenica di distillazione alta 350 metri, che sarà installata nel Pozzo 1 dell’area di Seruci dell’ex miniera della Carbosulcis. La torre è costituita da 28 moduli collaudati nel CERN di Ginevra, e poi trasportati temporaneamente nei cantieri di Nuraxi Figus. Qui, i moduli vengono parzialmente assemblati in superficie per i primi test propedeutici all’installazione dell’intera colonna all’interno del Pozzo 1, dove già dallo scorso anno si stanno svolgendo le attività di adeguamento. L’altezza e il diametro dei pozzi, la loro configurazione, con accessi multipli e sistemi di sicurezza integrati e, soprattutto, la disponibilità di un’autostrada camionabile dalla superficie fino alla profondità di 500 metri, sono condizioni ideali per l’installazione in sicurezza di un impianto che avrà dimensioni uniche al mondo. Grazie alle sue infrastrutture d’avanguardia, realizzate quasi interamente all’interno di un pozzo minerario preesistente, ARIA sarà in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione, rendendo più accessibili e fruibili i preziosi elementi ottenuti con la distillazione criogenica, il metodo più efficace per la produzione di isotopi stabili. La torre di distillazione, oltre a produrre l’isotopo stabile 40Ar di interesse per i programmi di ricerca sulla materia oscura, servirà inoltre a realizzare studi pilota per la produzione degli isotopi 76Ge, 82Se, e 136Xe, di interesse per i programmi di ricerca sul neutrino svolti sempre ai Laboratori INFN del Gran Sasso. Inoltre, ARIA permetterà la sperimentazione e lo sviluppo della nuova tecnologia per la successiva produzione su larga scala di isotopi stabili di interesse commerciale, come 13C, 15N, e 18O, che trovano impiego per esempio in medicina e hanno un mercato internazionale di grande rilievo.

«Quello tra Italia e Canada è un legame speciale perché ospitano, al Gran Sasso e a Sudbury, i laboratori più noti e funzionali, a livello internazionale, nel campo della ricerca delle astro-particelle, in particolare sui neutrini e la materia oscura – ha detto Cristiano Galbiati, coordinatore del Progetto Dark Side -. Il legame è destinato a rafforzarsi grazie al Progetto Aria. È il progetto di separazione dell’argon più importante al mondo, ed è cruciale per tutti i laboratori che in futuro utilizzeranno argon per la ricerca di materia oscura. Il primo esperimento è DarkSide-20K, che avrà luogo nei Laboratori del Gran Sasso. Non stupisce, quindi, che ci sia grande interesse da parte dello SNOLAB per ciò che si sta realizzando in Sardegna. L’infrastruttura ospitata nella miniera della Carbosulcis è infatti assolutamente strategica. Tutto ciò non farà che accrescere la collaborazione in atto tra i gruppi internazionali statunitensi, canadesi e italiani interessati a cercare la materia oscura attraverso l’argon. DarkSide-20K è un progetto del quale fanno parte 350 scienziati e 60 istituti, e uno degli elementi chiave è proprio il trattamento dell’argon attraverso il Progetto Aria. Ma l’orizzonte è più ampio se si guarda a un altro grande esperimento per la ricerca della materia oscura, che sarà avviato tra dieci anni e che prevede l’uso di almeno 500 tonnellate di argon purificato in Sardegna.»

«Per esperimenti come quelli in atto qui allo SNOLAB, è fondamentale individuare le migliori tecnologie per raggiungere gli obiettivi – ha sottolineato il direttore del laboratorio di Sudbury, Nigel Smith -. L’argon che utilizziamo deve essere assolutamente puro e nel rivelatore ci deve essere una radioattività bassissima. L’interesse per quanto si sta facendo in Sardegna è molto alto perché sappiamo che l’argon che sarà prodotto alla Carbosulcis avrà le migliori caratteristiche. Dobbiamo sempre avere la certezza che i test siano ‘puliti’, cioè che si svolgano in un ambiente privo di quei rumori di fondo che potrebbero essere in grado di rovinare l’ esperimento. Tutto ciò implica collaborazioni a livello globale con il coinvolgimento dei laboratori e dei centri di ricerca più importanti, ed è quanto sta avvenendo tra Canada, Italia, USA e molti altri Paesi.»

La missione è stata caratterizzata anche dall’incontro con l’ambasciatore italiano in Canada, Claudio Taffuri. L’incontro, organizzato dall’Addetto Scientifico dell’Ambasciata, Anna Galluccio, si è svolto nella residenza dell’Ambasciatore, a Ottawa dove hanno partecipato anche esponenti del Governo canadese, del mondo accademico del Paese del Nord America e i dirigenti dello SNOLAB di Sudbury. È stata l’occasione per illustrare le attività dei diversi laboratori scientifici e quanto si sta attuando in Sardegna con il Progetto Aria. L’ambasciatore Claudio Taffuri ha mostrato particolare interesse per le iniziative che riguardano l’Isola, in special modo il Sulcis, dove l’unione fra tradizione, scienza e tecnologia rappresentata dal Progetto Aria consente di creare le basi per un rilancio dell’economia, dello sviluppo e dell’occupazione. Un’esperienza dalle grandi potenzialità, è stato detto, da replicare anche in altre realtà territoriali.

       

 

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Domani sabato 3 novembre 2018, presso il Comando Militare Esercito Sardegna, via Torino 21, a Cagliari, con inizio alle ore 18.00, avrà luogo la cerimonia di inaugurazione della mostra storica “I Vessilli della Vittoria. Le Bandiere di Guerra della Brigata Sassari e della Brigata Reggio in Sardegna nel centesimo anniversario della conclusione della Grande Guerra”.

In via del tutto eccezionale saranno esposte al pubblico le Bandiere di Guerra e le relative Frecce dei Reggimenti 151°, 152°, 45° e 46°, attualmente conservati presso il Sacrario delle Bandiere ubicato nel Complesso del Vittoriano in Roma, concessi dal Ministero della Difesa, Comando del Raggruppamento Autonomo, Direzione del Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate al Vittoriano.

L’evento, che si inquadra nel programma di manifestazioni volto a commemorare il centenario della fine della Grande Guerra, è organizzato dal Club Modellismo Storico Cagliari, dal Comando Militare Esercito Sardegna, dal Comitato Sardo Grande Guerra con la preziosa collaborazione del Museo Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate al Vittoriano in Roma ed il sostegno della Fondazione di Sardegna.

L’alto valore storico e morale di tali drappi, che sventolarono sul Carso, sull’Altopiano di Asiago, sul Piave e a Trieste redenta, è insito nel ricordo di tutti coloro che vissero i giorni della Grande Guerra e nel sacrificio degli oltre 14.000 soldati sardi caduti nel corso del conflitto.

Accanto alle storiche bandiere dei reggimenti “sardi” saranno esposte per la prima volta una rarissima Drappella del Reggimento “Cavalleggeri di Sardegna”, custodita dalla Famiglia Cadeddu di Villafranca di Verona e il Tricolore che sventolò a Gorizia liberata il 4 novembre 1918, custodito nella prestigiosa Collezione Fiorucci di Alghero.

In pieno spirito di pace e concordia e quale omaggio ai caduti avversari, sarà altresì esposta per la prima volta la straordinaria bandiera del Consolato d’Austria Ungheria di Cagliari, fra i pochissimi esemplari sopravvissuti al conflitto e al crollo dell’impero asburgico, oggi custodito dalla Famiglia Lucchese – Delitala con il corredo consolare appartenuto al Console d’Austria Ungheria a Cagliari, don Enrico Sulis.

L’esposizione si colloca nell’ambito di una mostra storica di ampio respiro che intende illustrare i principali eventi bellici del 1918, el corso dei quali i reparti sardi ebbero modo di coprirsi di gloria. La ricostruzione di fatti ed eventi si avvarrà di un’ampia documentazione d’archivio proveniente in larga misura dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito ma anche da importanti raccolte private. Fra i documenti iconografici si segnala per rarità e rilevo una collezione di fotografie inedite della “Sassari” realizzate tra il 1915 e gli anni del primo dopoguerra.

Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti il Generale di Divisione  Giovanni Domenico Pintus, Comandante Comando Militare Esercito Sardegna, prof. Aldo Accardo, il professore ordinario di Storia Contemporanea – Università degli Studi di Cagliari, dott. Francesco Paolo Tronca, il commissario straordinario dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano al Vittoriano in Roma, il dott. Alberto Monteverde, storico militare e curatore scientifico della mostra.

Nel corso della cerimonia il coro polifonico “Stella Maris” di Magomadas, diretto dal musicista Luciano Sechi, colonnello dell’Esercito Italiano, autore del popolarissimo brano musicale “Dimonios”, inno ufficiale della Brigata “Sassari”, eseguirà alcuni brani musicali appartenenti alla migliore tradizione musicale sarda.

Parte integrante dell’evento saranno un Convegno Nazionale, che avrà luogo a Cagliari venerdì 23 novembre presso la sala congressi della Fondazione di Sardegna e uno spettacolo teatrale e musicale che sarà messo in scena domenica 25 novembre presso il Comando Militare Esercito Sardegna.

La Mostra storica aperta al pubblico dal 3 novembre al 25 novembre (dal lunedì alla domenica) effettuerà i seguenti orari: 10,00-12,00 – 15,00-18,00.

Allo scopo di poter meglio organizzare le visite guidate, sarà gradito far intercorrere accordi preliminari con il Comando Militare Esercito della Sardegna per quanto attiene alle visite di scolaresche o gruppi di visitatori.

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Calasetta ricorda i cittadini caduti in guerra con una solenne commemorazione in occasione del centenario del primo conflitto mondiale. Sabato 3 e domenica 4 novembre si terrà un ciclo di eventi, reso possibile dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale e le associazioni nazionali “Del Fante”, Marinai d’Italia, Carabinieri, Finanzieri d’Italia, Autieri d’Italia e la Pro loco cittadina.

Sabato 3 novembre, alle 18.00, in aula consiliare avrà luogo il conferimento della medaglia commemorativa “Albo d’oro della Grande Guerra” ai familiari dei caduti (a cura dell’associazione “Autieri d’Italia”).

Domenica 4 novembre alle 10.00, nella chiesa di San Maurizio, sarà celebrata la messa di suffragio per i caduti di tutte le guerre, seguita dalla deposizione della corona d’alloro al monumento ai caduti e dal momento celebrativo in Piazza Belly.

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Si è concluso il progetto “Inclusione dei giovani con disabilità sensoriale nel Sud Sardegna”, realizzato dall’Associazione ABìCì in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi (sezione di Cagliari), e realizzato grazie ai fondi messi a disposizione dall’Agenzia Nazionale per i Giovani con il bando “Cosa vuoi fare da Giovane? Il tuo futuro parte adesso!”. Il progetto che ha coinvolto ragazzi/e con disabilità sensoriali (ciechi, sordi e ipovedenti) è stato realizzato dal mese di luglio al mese di ottobre 2018. I partecipanti sono stati stati impegnati in una vera e propria analisi sui bisogni delle persone con disabilità sensoriale e ideato nuovi supporti di comunicazione a supporto del turismo locale (mappe accessibili, materiali promozionali del progetto e del sito web) e discusso sull’accessibilità nelle strutture turistiche e ricettive in generale. Alla fine del percorso progettuale, che ha coinvolto imprenditori locali nella discussione in merito all’accessibilità è stato realizzato un video dagli stessi partecipanti su alcune disavventure che possono potenzialmente capitare a persone con disabilità sensoriali. Nei prossimi tempi il progetto prevede di coinvolgere nuovi partner europei nell’ottica di creare una mappatura europea delle strutture accessibili per disabili sensoriali in Europa, che vedrà l’organizzazione sarda ABìCì nella veste di capofila. Per il presidente della Sezione cagliaritana dell’ENS (Ente Nazionale Sordi), Alessandro Dessì «Il progetto al quale abbiamo preso parte pone i primi passi verso un’apertura totale e adeguata a qualsiasi turista, anche al turista con disabilità sensoriale. Il turista sordo vive tutti i giorni non poche difficoltà di inserimento, accettazione del suo status ed inclusione, ma come tutti desidera conoscere, esplorare, viaggiare e sentirsi parte di questo mondo. Il progetto dell’Associazione ABìCì con grande semplicità propone soluzioni semplici per una tanto attesa parità».

Soddisfatto anche il rappresentante legale dell’Associazione ABìCì, Gabriele Frongia: «Abbiamo iniziato questo percorso circa due anni fa e adesso stiamo vedendo i primi risultati per rendere l’accessibilità turistica e culturale per disabili sensoriali un valore all’interno della nostra comunità locale. Il coinvolgimento dei ragazzi/e con disabilità ci ha permesso di promuovere le loro capacità in qualità di ideatori di nuovi percorsi accessibili nel campo della ricettività».

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L’Auser di Villaperuccio, dopo aver rinnovato il proprio direttivo, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Villaperuccio ha organizzato una piccola iniziativa a favore degli anziani ultraottantenni, in occasione della commemorazione dei fedeli defunti, consegnando ai 50 anziani ultraottantenni del paese, un pacchetto contenente dolci. L’iniziativa ha avuto un grande successo e l’Auser di Villaperuccio spera di poterla ripetere il prossimo anno.

L’Auser di Villaperuccio annuncia inoltre che sono in cantiere altre iniziative a favore degli anziani e non solo, anche a favore dei bambini, in occasione del prossimo Natale, e tante altre iniziative che verranno tempestivamente comunicate alla popolazione.

Il nuovo direttivo dell’Auser di Villaperuccio operativo dallo scorso 29 ottobre, è così composto: vice presidente vicario con funzioni da presidente Patrizio Littarru; segretario Simone Pinna; consiglieri Mario Pinna, Dino Sibiriu, Graziano Nonnis, Gaetano Garofalo, Francesca Pintus; revisori dei conti (confermati): presidente Gianfranco Porcu, vicepresidente revisore Marco Bacchis; revisore supplente Giampietro Collu.

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E’ sempre acceso, a Sant’Antioco, lo scontro tra maggioranza e minoranza in Consiglio comunale. Il gruppo consiliare di minoranza Genti Noa, replica al sindaco Ignazio Locci circa i nuovi spazi finanziari e le conseguenti opere pubbliche programmate dalla sua amministrazione, annunciati ieri.

«Duole precisare, ancora una volta – si legge in una nota di Genti Noa -, che ci troviamo davanti ad una sterile propaganda che nasconde la realtà e allontana la politica dai problemi reali degli antiochensi. Il sindaco, infatti, tace clamorosamente sulla situazione nella quale versano tutti gli edifici scolastici comunali nei quali studenti e personale della scuola devono convivere con le pericolose infiltrazioni di acqua piovana. «Piove dentro le scuole» hanno dichiarato i consiglieri di Genti Noa nel Consiglio di lunedì scorso. Per non parlare della situazione di tutta l’edilizia popolare completamente abbandonata a se stessa. Qui si sono registrati ancora pericolosi crolli che hanno messo in pericolo l’incolumità delle famiglie.»

«Da quando è arrivato Ignazio Locci, inoltre, molte località cittadine sono invase da colonie di ratti e non si interviene per fare fronte alle principali emergenze ecologiche ed ambientali – aggiunge Genti Noa -. Dopo il teatrino della lotta ai maleducati del sacchetto che non ha avuto nessun risultato, c’è solo il silenzio. Denunciamo l’irresponsabilità del sindaco e della sua Giunta la quale è totalmente incapace di fronteggiare l’emergenza principale della politica: preservare la sicurezza e la dignità delle persone!»

«Ignazio Locci ha detto che i lavori nelle scuole inizieranno a giugno prossimo e anche nelle case popolari le manutenzioni inizieranno nel prossimo futuro. Peccato che nel frattempo tutti saranno costretti a convivere per tutto l’inverno, che già si preannuncia molto difficile, con l’acqua e i pericoli. Dopo un anno e mezzo – conclude Genti Noa – l’unica cosa che l’amministrazione Ignazio Locci è riuscita a prosciugare sono i conti pubblici per i concerti della sua eterna campagna elettorale, ignorando i problemi veri e le emergenze della città.»

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Sabato 3 novembre, alle ore 16.00, nella sede dell’ex circoscrizione di Bacu Abis si terrà un importante appuntamento con la storia. L’Associazione Culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente ha organizzato, con il patrocinio del comune di Carbonia, un incontro che prende spunto dalla presentazione del libro di Giorgio Madeddu, dal titolo: “La damnatio ad metalla. Storie di prigionieri dell’Impero Austro-Ungarico nella Sardegna della Prima Guerra Mondiale”.

L’iniziativa si inserisce nel solco delle manifestazioni previste in occasione del centenario della conclusione – 1918 – della Grande Guerra e si colloca inoltre nell’ambito dei festeggiamenti per l’80° compleanno della città di Carbonia e per i 164 anni di Bacu Abis.

Nel corso del dibattito, moderato dal presidente dell’associazione culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente Gianfranco Fantinel, si farà luce sulla vicenda dei prigionieri di guerra dell’Impero Austro-Ungarico che furono impiegati a lavorare nelle miniere sarde, segnatamente nell’estrazione del carbone nei cantieri delle miniere di Bacu Abis e di Terras Collu.

Alla presentazione-convegno interverranno: Antonangelo Casula, già sindaco di Carbonia; Antonio De Rubeis, presidente del Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra; Giorgio Madeddu, autore del libro; Aldo Accardo, presidente del Comitato Regionale Sardo Grande Guerra.