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«Abbiamo tanti strumenti finanziari e centinaia di milioni a disposizione delle imprese sarde, anche delle micro, ed è importante che gli artigiani, i commercianti, i piccoli imprenditori siano costantemente informati anche dalle loro associazioni di categoria per riuscire a utilizzarli. Abbiamo risanato il bilancio della Regione e, dunque, più risorse a disposizione, abbiamo il fondo di garanzia e ci siamo impegnati a semplificare al massimo i bandi. Ma lo strumento automatico migliore da parte della Giunta è stato tenere l’Irap più bassa d’Italia, che significa lasciare ogni anno 100 milioni in più alle imprese, rinunciando a farli entrare nelle casse regionali. Certo siamo molto preoccupati di quello che sta accadendo e che potrà accadere in campo finanziario a livello nazionale.»
L’ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, partecipando al convegno della Cna sull’accesso al credito delle microimprese della Sardegna.
Il vicepresidente della Regione ha poi tracciato un quadro economico generale, nettamente migliorato dal 2014 a oggi. «Quando siamo arrivati al governo della Sardegna abbiamo trovato una situazione drammatica. Bilancio in totale disordine, pochissime risorse, la crisi più terribile di sempre. La prima cosa che abbiamo fatto è stato un mutuo infrastrutture da 700 milioni per immettere soldi in un mercato immobile, perché le imprese non ce la facevano. E poi, tantissimi altri interventi. I risultati non ve li racconto io, li certifica l’Istat: dopo 7 anni di riduzione di seguito del Pil, un -1,7 di media all’anno che ha bruciato ricchezza e posti di lavoro, nel triennio 2015-17 c’è stata una crescita media dell’1,2% all’anno per tre anni. Siamo l’ottava regione per crescita – ha ricordato Raffaele Paci – l’occupazione al 53,8% è tornata al livello pre crisi, abbiamo 40.000 posti di lavoro in più dal 2014. Certo non tutti i problemi sono risolti, ma non possiamo non prendere atto che c’è stata una inversione di tendenza, e non è successo in tutte le regioni, tenendo basse le tasse e facendo interventi infrastrutturali».
Infine, il capitolo Finanziaria. Con l’appello della Cna a non fare una manovra di galleggiamento e la risoluta risposta dell’assessore Raffaele Paci. «Non è una manovra di galleggiamento, e non potete dire che facciamo assistenzialismo perché abbiamo il Reis e i cantieri LavoRas. Non sono quelli i vostri nemici, non stiamo togliendo risorse alle imprese per finanziare quelle misure: abbiamo tantissime risorse destinate agli investimenti, ma come comunità regionale abbiamo il preciso dovere di dare risposte alle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà e ai disoccupati. Nel bilancio 2019 abbiamo risorse sufficienti per situazioni di povertà e investimenti, con importanti interventi: 75 milioni sulla programmazione territoriale per lo sviluppo locale, 60 per i piccoli interventi dei comuni, 28 per le reti del metano, 10 all’anno per imprese di artigianato e commercio e tante altre misure ancora. Stiamo ragionando con il Consiglio regionale e con tutto il partenariato istituzionale, economico e sociale su come utilizzare 40milioni che abbiamo lasciato liberi: pensiamo di destinarli alle famiglie del cosiddetto ceto medio, con figli a carico non solo piccoli, che non sono mai destinatari di misure particolari e ai quali è giusto dare un segnale attraverso un abbassamento delle tasse o altri interventi. Vogliamo che tutte le fasce della nostra popolazione possano ripartire – ha concluso Raffaele Paci – , che tutti i cittadini sardi abbiano una risposta e lavoriamo esattamente per questo».
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