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Tutti i Comuni sardi vedranno soddisfatto il fabbisogno delle famiglie cui spetta il REIS, il reddito d’inclusione sociale della Regione Sardegna. Lo ha annunciato ieri mattina l’assessore della Sanità e delle Politiche sociali Luigi Arru, nel corso del tradizionale incontro con i componenti del Tavolo permanente per l’attuazione delle misure di contrasto alla povertà, che si è tenuto a Cagliari. «Con 44milioni 325mila euro di risorse – ha sottolineato Luigi Arru – nessuno sarà escluso da questo intervento. I nostri uffici hanno migliorato il monitoraggio del REIS, e questo ci consentirà di avere dati più omogenei e una più bilanciata ripartizione agli enti locali sulla base delle reali esigenze. Va precisato, inoltre, che la Sardegna è la prima Regione che ha affiancato le misure nazionali del Reddito di inclusione sociale attiva».
«È un risultato di cui dobbiamo andare giustamente e profondamente orgogliosi, che ci dice che abbiamo costruito su basi solide e che andiamo nella direzione giusta – è il commento del presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Come Giunta e come maggioranza abbiamo lavorato con determinazione non solo per delineare e attivare, tra i primissimi, questa politica ambiziosa, ma anche per farne uno strumento associabile al Rei nazionale: in questo modo in Sardegna abbiamo un reddito di cittadinanza, inteso in senso attivo e moderno, già disegnato, una misura di sistema forte di risorse concrete in cui il sussidio economico è legato a un progetto mirato all’inclusione e al miglioramento dell’occupabilità. Con la riforma dei Centri per l’Impiego, necessaria perché il Reis funzioni, e le opportunità offerte da LavoRas, abbiamo attuato un circuito virtuoso – conclude Francesco Pigliaru -, mettendo idee, energie e risorse a servizio dei più deboli e dello sviluppo insieme.»
«Siamo intervenuti in maniera capillare su tutto il territorio isolano e abbiamo mostrato una particolare attenzione nei confronti delle famiglie più numerose – ha spiegato ancora l’assessore Luigi Arru -. Nel corso del 2018, l’importo medio erogato a ciascuna famiglia beneficiaria (il 3,69% dell’intera popolazione sarda) è stato pari a 1.568 euro. Le famiglie beneficiarie sono state 26.690. Sinora abbiamo erogato 43,7 milioni di euro, restano da spendere appena 603mila euro. Abbiamo messo a correre anche economie degli anni precedenti per complessivi 6,2 milioni di euro. Il Medio Campidano è il territorio con il tasso di inclusione più alto (4,56%: 1.840 famiglie beneficiarie sulle 40.353 residenti), il più basso si registra in Gallura (2,26% con 1.673 famiglie beneficiarie sulle 74.120 residenti). Ritengo che sia stato rispettato in pieno ciò che indicava la legge regionale n. 18 del 2016, voluta dal Consiglio regionale e dalla Giunta. Tutto può essere migliorato, non c’è dubbio. Dobbiamo correggere là dove non siamo riusciti a essere più tempestivi. Ma si tratta di un’esperienza positiva. Non abbiamo fatto chiacchiere, ci siamo concentrati ad aiutare in maniera concreta le famiglie, soprattutto quelle in condizioni di povertà estrema, nel tentativo di dare loro una piena autonomia. È l’inizio di un percorso, che non va interrotto ma rafforzato ed eventualmente perfezionato. L’obiettivo è quello di creare un Prontuario per aiutare i Comuni sardi a sviluppare politiche sociali attive. Stanno emergendo dati confortanti, bisogna continuare a lavorare in questa direzione.»
L’assessorato del Lavoro, in collaborazione con i PLUS e Aspal, ha attivato la rete regionale per la creazione del Catalogo progetti (bando CA.R.P.E.D.I.EM), dal quale i Comuni potranno attingere per dare concretezza alle politiche di inclusione attiva destinate ai soggetti e alla famiglie beneficiari del Reis. Si tratta di percorsi capaci di creare le precondizioni dall’effettiva fuoriuscita dal disagio sociale attraverso politiche che mirano a combattere le estreme povertà attraverso l’inclusione socio lavorativa. Le risorse a disposizione, solo su Carpe Diem, sono pari a 16,5 milioni di euro (10 milioni per l’attivazione sociale e lavorativa e 6,5 milioni per le politiche attive del lavoro) fondi provenienti dal Programma Operativo Regionale Sardegna FSE 2014-2020.