27 July, 2024
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Un’altra buona notizia per il mondo del lavoro. Qualche giorno fa i sindacati hanno firmato con il gruppo Ferrovie dello Stato un accordo per l’ingresso di ben 1.100 nuove unità da assumere nel gruppo ferroviario già in questo finale di anno e da completare nel prossimo anno. L’accordo firmato oggi migliora quello siglato nel luglio 2017, che prevedeva 700 assunzioni. Con le modifiche introdotte, i nuovi posti di lavoro diventano 1.100 da effettuarsi entro il prossimo biennio ma più della metà saranno attuate già entro il 2018. Mille dei neo assunti lavoreranno nella manutenzione delle infrastrutture, mentre gli altri cento nel processo circolazione. L’azienda interessata del gruppo FS sarà RFI – Rete Ferroviaria Italiana – e le figure saranno soprattutto impegnate nella manutenzione delle infrastrutture. Il titolo di studio richiesto è il diploma

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_fs_ott.html .

 

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Intorno alle ore 5.00 di oggi, a San Gavino Monreale, i carabinieri della stazione di Gonnosfanadiga, nel corso di un servizio per il controllo del territorio, hanno arrestato in flagranza di reato E.P. 19enne del luogo, evaso dagli arresti domiciliari. Il giovane è stato rintracciato dai militari operanti sulla SP 61, nell’area di servizio Rete Italia, mentre cercava di rifornire il furgone di proprietà del compagno della madre. Il giovane è stato trasferito direttamente presso il tribunale di Cagliari, per essere giudicato con il rito direttissimo.

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La Dinamo Sassari tessererà Luciano Parodi in vista dell’esordio casalingo in campionato di domenica contro Varese. Il 24enne playmaker italo-uruguayano non ha potuto debuttare a Reggio Emilia per l’arrivo tardivo della letter of clearance da Israele (ultima nazione dove era stato registrato) rispetto al termine delle 11.00 di venerdì 5 ottobre per il tesseramento in vista della prima giornata. L’atleta del 1994, ingaggiato per sopperire ai problemi muscolari di Jamie Smith, sarà disponibile anche per la FIBA Europe Cup se il Banco Sardegna supererà il barrage preliminare contro il Benfica Lisbona (si parte dal più 34 dell’andata, ritorno mercoledì in Portogallo).

(Fonte Spicchi d’Arancia)

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E’ stata un successo la prima edizione di “Dolia è”, evento svoltosi nel weekend del 6 e 7 ottobre Dolianova, con una vera e propria invasione di sardi e turisti, tutti stregati dallo street food cento per cento sardo, cucinato dal vivo, e dalle coinvolgenti esibizioni culturali, dal “sapore” prevalentemente medioevale. I “micchittus nieddus” e i “malloreddus” sono stati tra i protagonisti principali per i palati dei tanti presenti, con il vino, il formaggio e l’olio provenienti dalle aziende locali Argiolas, Copar e cantina sociale di Dolianova. Nella due giorni non sono mancate le esibizioni enogastronomiche, con il gruppo Memoriae Dolia Episcopatum, le massaie di Fainas ed il gruppo di Nuraxi Figus. Foto, video e tanti applausi anche per le esibizioni imbastite da Andrea Loddo, con le varie armature dell’epoca nuragica, per l’associazione Castello di Siviller marchesato di Villasor con i suoi abiti tipici del Medioevo e le oltre trenta maschere dei Merdules e Bezzos di Ottana.

«Siamo felicissimi di come sono andate le due giornate, sono stati tantissimi gli ospiti e turisti arrivati da fuori  che hanno apprezzato le grandi produzioni locali quali i formaggi, i vini, l’olio – spiega Ivan Scarpa, responsabile comunicazione e marketing dello staff di Invitas -. Questi sono rimasti colpiti dal grande fascino medievale di questo delizioso Comune. In questi mesi di preparazione all’ evento era questo l’obbiettivo che voleva raggiungere il Comune, perfettamente riuscito grazie al lavoro di tanti. L’Amministrazione comunale, noi, le associazioni culturali e gli operatori locali, hanno conseguito, grazie ad uno splendido lavoro di squadra, un grandissimo risultato. Speriamo di poter riavere occasione di operare in un Comune così bello.»

Ora l’obiettivo è puntato su InvitaS, in programma dall’1 al 4 novembre prossimi, alla Fiera di Cagliari.

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Sono stati pubblicati oggi nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea numero C362 i bandi per la continuità territoriale aerea da e per i principali aeroporti della Sardegna verso gli scali di Fiumicino e Linate. In base all’articolo 17 del regolamento comunitario 1008/2008, dalla giornata odierna decorreranno i due mesi entro i quali le compagnie aeree interessate potranno presentare le offerte all’assessorato dei Trasporti per operare in esclusiva e con la compensazione economica sulle rotte soggette a oneri di servizio pubblico. Il periodo di validità del nuovo sistema di continuità territoriale va da aprile 2019 sino a marzo 2022. Da oggi decorrono anche i sei mesi entro i quali le compagnie aeree comunitarie possono accettare le rotte senza compensazione economica e senza esclusiva. L’aggiudicazione con la compensazione economica e in esclusiva avrà effetto solo nel caso in cui entro sei mesi da oggi nessun vettore comunitario accetti gli oneri di servizio pubblico senza compensazione

Link ai bandi

Alghero-Roma Fiumicino-Alghero

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2018.362.01.0006.01.ITA&toc=OJ:C:2018:362:TOC

Alghero-Milano Linate-Alghero

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2018.362.01.0007.01.ITA&toc=OJ:C:2018:362:TOC

Cagliari-Roma Fiumicino-Cagliari

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2018.362.01.0008.01.ITA&toc=OJ:C:2018:362:TOC

Cagliari-Milano Linate-Cagliari

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2018.362.01.0009.01.ITA&toc=OJ:C:2018:362:TOC

Olbia-Roma Fiumicino-Olbia

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2018.362.01.0010.01.ITA&toc=OJ:C:2018:362:TOC

Olbia-Milano Linate-Olbia

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2018.362.01.0011.01.ITA&toc=OJ:C:2018:362:TOC

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Un sistema diagnostico di ultima generazione che consente di individuare il tumore primitivo polmonare (anche di piccole dimensioni), oltreché intervenire con precisione ed efficacia nelle vie bronchiali. È la nuova apparecchiatura in dotazione alla struttura complessa di Pneumologia clinica e interventistica dell’Aou di Sassari, diretta dal professor Piero Pirina. Si chiama videobroncoscopia con sistema Ebus (Endo bronchial ultra sound) che consente appunto una endoscopia bronchiale ultrasonografica.

L’apparecchiatura all’avanguardia è stata acquistata dall’Aou di Sassari con una gara che consente una fornitura triennale, in regime di service, di un sistema per diagnosi e terapia endoscopica dei tumori del polmone e del mediastino. Assieme vengono fornite una colonna per endoscopia, un sistema di videoregistrazione, un sistema elettrochirurgico per la coagulazione, un toracoscopio operativo rigido, un sistema di lavaggio e disinfezione per endoscopi, un microscopio ottico per la lettura in loco dei campioni, un armadio per la conservazione sterile dei broncoscopi. Il service ha un costo triennale di circa 400mila euro.

Le nuove apparecchiature sono state presentate questa mattina, nel reparto di Pneumologia clinica e interventistica, al terzo piano della stecca bianca, in viale San Pietro.

«Quello che avviene oggi è una tappa straordinaria, di cambiamento di mentalità – ha detto il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso -. L’ospedale di Sassari non è più soltanto l’ospedale dei sassaresi ma si allarga e diventa punto di riferimento per il Nord Sardegna. Dobbiamo garantire adesso il salto di qualità. Sassari si pone al top e lo dimostra attraverso l’attività di un dipartimento, quello Cardio-toraco-vascolare che rappresenta un dipartimento di punta dell’azienda ospedaliero universitaria.»

«Si tratta di un grosso passo avanti per Sassari in un’ottica di rete – ha fatto presente l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru -. Ci tengo a dire che è un progetto per la Sardegna che si integra con le reti che stiamo licenziando. Da una parte quella oncologica, già licenziata; dall’altra, con la nascita dell’Areus che ha accorciato le distanze della Sardegna, siamo pronti, oltre che per la Rete contro l’infarto, il politrauma e l’ictus, a dare indicazioni per le patologie tempodipendenti, per l’endoscopia delle vie aeree e per l’endoscopia delle vie digestive. Sono quelle patologie che possono richiedere alta specialità ma anche tempi di azione molto rapidi. Allora abbiamo voluto dare un segnale forte per la Sardegna, che nasce qua dalla Pneumologia che diventa il primo centro della Sardegna dotato di tutte le strumentazioni per la diagnostica con il sistema Ebus», ha concluso l’assessore, il quale ha fatto anche sapere che, a breve, sarà inaugurato anche il centro dell’Oncologico di Cagliari.

L’attivazione del Service rientra quindi in un progetto più ampio. A spiegarlo è stato il direttore della Pneumologia, Piero Pirina, che ha sottolineato come «quello della Rete endoscopica regionale di endoscopia toracica, è una idea fortemente voluta dall’assessorato della Sanità della Regione Sardegna. Sulla base del documento di riorganizzazione della rete regionale, infatti, si è proposto di istituire due centri hub di pneumologia interventistica nei presidi ospedalieri di secondo livello di Cagliari, Ao Brotzu e di Sassari e un centro spoke rinforzato all’ospedale di Nuoro».

Il videobroncoscopio di ultima generazione di cui dispone adesso l’Aou, attualmente unica in Sardegna, ha all’estremità una minisonda ecografica che consente di visualizzare le strutture adiacenti alla trachea e ai bronchi, come i linfonodi, i vasi, l’esofago, il cuore e le lesioni tumorali. L’apparecchiatura consente di fare dei prelievi mirati e sicuri e viene utilizzato per la diagnosi e stadiazione del tumore del polmone.

Una nuova arma nella lotta ai tumori che consente di indagare ed esplorare i linfonodi del mediastino, così da ottenere una stadiazione completa del tumore del polmone. Attraverso questa indagine è possibile arricchire e completare quella avviata con la Tc o la Pet e fornire, così, al paziente una strategia terapeutica adeguata al caso: chirurgica, chemioterapica o radioterapica.

L’esame viene fatto in sedazione profonda, in collaborazione con gli anestesisti, con l’introduzione del broncoscopio attraverso le vie aeree. Il paziente viene quindi risvegliato subito dopo la procedura senza particolari conseguenze.

La broncoscopia con sistema Ebus è quindi una procedura altamente sofisticata e precisa. Può essere fatta nei pazienti con patologie tumorali di piccole dimensioni sulle quali, in precedenza, non era possibile effettuare biopsie millimetriche se non con l’utilizzo di tecniche più invasive come quelle chirurgiche.

La struttura complessa di Pneumologia clinica e interventistica registra circa 200 nuove diagnosi di tumore polmonare all’anno. Nella maggior parte si tratta di tumori che hanno nel fumo il maggiore fattore di rischio ma si registrano anche casi legati a esposizioni lavorative o a materiali e sostanza cancerogene.

La struttura, al terzo piano (scala A) della prima stecca bianca di viale San Pietro, è composta da 10 medici, oltre al direttore, e 23 infermieri. Dispone di 28 posti letto, 8 dei quali di “isolamento respiratorio” per pazienti con tubercolosi.

Effettua una media di 700 broncoscopie all’anno e con l’acquisto della nuova strumentazione potrà aumentare il numero di interventi, così da soddisfare anche l’alto numero di richieste che arrivano dalle altre strutture sanitarie regionali.

La Pneumologia di Sassari, inoltre, da cinque anni ha avviato un percorso diagnostico terapeutico aziendale (Pdta) per il tumore del polmone che la vede impegnata nel ruolo di case manager, cioè di coordinatore del percorso individuale di cura della persona malata. Il paziente, con un sospetto tumore al polmone, arriva su invio del medico di famiglia e viene preso in carico dalla struttura che lo segue dalla diagnosi sino all’invio al trattamento, che può essere chirurgico o chemioterapico o radioterapico. In campo vi è una equipe multidisciplinare composta da medico pneumologo, broncoscopista, chirurgo, radiologo, anatomopatologo, oncologo e radioterapista.

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«Qual è il vero impedimento che obbliga i bambini della fascia d’età dai 3 ai 5 anni, della scuola dell’infanzia di via Dalmazia, a Carbonia, a non poter svolgere attività didattiche al di fuori della scuola, come visite in biblioteche, partecipazione ad eventi nella Grande miniera, visite in fattorie didattiche, gite brevi ed altro?»

A porre l’interrogativo è il consigliere comunale Fabio Usai che ha preannunciato la presentazione di un’interrogazione al sindaco e all’assessore competente, per conoscere le motivazioni che hanno portato all’interruzione dell’importantissimo servizio svolto con l’impiego dello scuolabus comunale.

«Qualsiasi difficoltà che ostacola lo svolgimento del servizio – conclude Fabio Usai – può e deve essere superata, lo chiedono i genitori e lo desiderano tanto i bambini.»

 

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Saranno concessi in uso gratuito, per un periodo di cinquant’anni, i locali dell’edificio ex Sordomuti di Sassari della Fondazione sassarese Figlie di Maria, alla Fondazione Accademia Casa di Popoli, Culture e Religioni, recentemente costituita per volontà dell’arcivescovo Gian Franco Saba, per la realizzazione di un centro di Alti Studi, interculturale e interreligioso. Il protocollo è stato siglato nella sede della Curia di Sassari dal presidente Francesco Pigliaru, con il sindaco Nicola Sanna e mons. Gian Franco Saba, in qualità di membri del Consiglio Direttivo della Fondazione Figlie di Maria. Il progetto dell’Accademia, promosso dall’Arcidiocesi di Sassari, e in collaborazione con l’Università turritana, intende contribuire alla definizione di un’offerta formativa nel settore della ricerca specialistica e della formazione scientifica di particolare interesse sociale e culturale, così da favorire l’integrazione dei popoli e delle civiltà in una società multietnica, multiculturale e multi religiosa nel contesto europeo e internazionale. 

«Oggi più che mai abbiamo bisogno di strutture e infrastrutture materiali e immateriali dedicate al confronto dei popoli e al dialogo internazionale nel Mediterraneo – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Sono convinto, da sassarese, che questa città abbia un ruolo importante da giocare come capitale di un territorio più ampio, offendo servizi che si estendono non solo al territorio del Nord-ovest ma anche ai paesi del Mediterraneo. Questo progetto coraggiosamente propone di aprirsi e creare strutture concrete, in una strategia in cui tutti vincono: Sassari perché porta a casa un progetto importante e la Fondazione Figlie di Maria perché acquista una prospettiva, dopo tanti anni di difficoltà.»

«Dopo un anno di confronto, sigliamo questo progetto che porta a uno snodo significativo il dialogo intercorso e incentiva la vocazione originaria della Fondazione Figlie di Maria, sempre legata alla dimensione dell’uomo e della socializzazione – ha spiegato l’arcivescovo Gian Franco Saba -. Nel momento in cui la diocesi rielabora il suo patrimonio immobiliare, prevediamo nuovi spazi di dialogo, di ascolto e di investimento sulla persona umana.»

«Siamo alle battute conclusive di un dialogo in atto da diverso tempo – ha sottolineato il sindaco Nicola Sanna -. Un dialogo tra istituzioni, civili e religiose, che trova oggi, con la firma del protocollo, la sua compiutezza. Si tratta di un’iniziativa dal respiro internazionale, che punta anche alla valorizzazione di un edificio, di proprietà della Fondazione Figlie di Maria, che è parte del patrimonio immobiliare cittadino. Una valorizzazione che si inserisce nel quadro degli interventi di programmazione territoriale integrata del comune di Sassari. Città che dimostra, con questo progetto condiviso, di essere profondamente aperta, all’alta formazione e al dialogo interculturale e interreligioso.»

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«I locali dell’ex scuola elementare di Is Imperas, rientrano nella disponibilità del comune di San Giovanni Suergiu.»

Lo annuncia, con una nota, il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai,

«L’edificio da anni veniva utilizzato come sede territoriale del CPAI (Centro provinciale antinsetti) ed ora il Comune lo utilizzerà per la Protezione civile – aggiunge Elvira Usai -. Ringraziamo per la collaborazione ed il lavoro svolto il CPAI, ma avevamo necessità di riavere indietro la struttura per nuovi progetti inerenti la salvaguardia del territorio. »

Negli intenti dell’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu c’è proprio la volontà di dislocare in quei locali la sede della Protezione civile comunale, un servizio di monitoraggio e salvaguardia dell’ambiente e tutto ciò che concerne un pronto intervento in casi di incendi, alluvioni e disastri naturali.

«Ringrazio il sub commissario Ignazio Tolu e tutti i funzionari per la collaborazione. I risultati ottenuti sono il frutto di un proficuo dialogo tra enti pubblici. Dopo il piano di Protezione civile e l’acquisizione dei locali – conclude il sindaco di San Giovanni Suergiu -, a breve verrà istituita la Protezione civile comunale, un altro passo importante verso la sicurezza della nostra comunità.»

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Militari sardi beffati da Alitalia. Le tariffe “low cost”, leggere e ridotte, per volare a prezzi scontati sono riservate ai diversi appartenenti alle forze dell’ordine – dall’arma dei carabinieri, all’esercito sino alle divise in Aeronautica, Marina, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del fuoco – ma non saranno valide per le tratte da e per la Sardegna. L’ultima campagna promozionale offerta dall’ex compagnia di bandiera – denominata “SaltaSu” – rappresenta così uno schiaffo per i viaggiatori isolani. La denuncia arriva dal consigliere regionale del Partito sardo d’azione Nanni Lancioni, che ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore dei trasporti Carlo Careddu: «E’ una discriminazione assurda ed inammissibile – attacca il rappresentante dei Quattro mori nell’aula di via Roma -. Da questa campagna promozionale risultano essere esclusi i militari e gli appartenenti alle forze di polizia della Sardegna, in quanto la tariffa non sarebbe applicata sui voli in continuità territoriale da/per l’Isola, perché soggetti alle norme dettate dal bando della Regione con tariffe già dedicate». Nella nuova proposta commerciale Alitalia ha specificato, infatti, l’esclusione degli aeroporti sardi già inclusi (secondo i vertici dell’azienda) nei vantaggi derivanti dalle compensazioni della continuità territoriale. «Pensiamo che l’agevolazione si potesse estendere anche alle forze armate della Sardegna – aggiunge Nanni Lancioni -. Per questo chiediamo alla giunta regionale di sollecitare l’inserimento della Sardegna nella promozione. L’esistenza di un contratto di servizio non deve escludere la possibilità di accedere a condizioni più vantaggiose. La misura in questione sarebbe inoltre utile per abbattere i costi dell’amministrazione, che paga le missioni dei militari in trasferta (per le quali vengono pagate le tariffe in continuità territoriale con un costo più alto) – conclude Lancioni – e andrebbe a incrementare la presenza dei militari e degli appartenenti alle forze di polizia sui voli di linea della compagnia di bandiera, con una ricaduta positiva in termini di sicurezza e ordine pubblico sulle tratte da/per la Sardegna.»