28 July, 2024
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«Con il Movimento 5 Stelle al governo della Regione nessun nuovo mattone verrà posato sulle coste della Sardegna. Nessuno. A sentire centrodestra e centrosinistra sembra invece di essere ancora negli anni Sessanta, quando si pensava che lo sviluppo potesse arrivare solo da calcestruzzo e industria pesante. Abbiamo visto com’è andata a finire. Noi abbiamo altri progetti per l’isola. E per realizzarli chiederemo a febbraio il voto dei sardi.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio, in un lungo intervento pubblicato oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna, nel quale Mario Puddu torna sul ritiro della legge urbanistica da parte della Giunta Pigliaru, ritenuta una «buona notizia».

«La Giunta Pigliaru ha preso atto di non essere più rappresentativa degli interessi dei sardi. Il Movimento 5 Stelle lo dice da tempo: dopo il voto del 4 marzo e a pochi mesi dalle prossime regionali, il Consiglio regionale non poteva più varare provvedimenti di ampio respiro. Francesco Pigliaru ci ha provato lo stesso ed è stato travolto da un’opinione pubblica che ha ben capito quali sarebbero state le ricadute negative di una legge pasticciata, sonoramente bocciata da associazioni, intellettuali e giuristi, contrastata perfino da quegli amministratori locali che si credevano amici. Gli unici a rammaricarsi a malincuore che la legge non sia passata sono alla fine solo gli esponenti del centrodestra, a dimostrazione di come i due schieramenti propongano da tempo sempre la solita ricetta per uscire dalla crisi: costruire sulle coste, aggredire l’ambiente.»

Nel suo intervento Mario Puddu delinea le proposte riguardanti il governo del territorio che il Movimento presenterà ai sardi: «Chi sostiene che l’alternativa futura a questa mancata legge urbanistica sia solo la cementificazione selvaggia commette un errore grossolano: si sta scordando del Movimento 5 Stelle e del fatto che noi abbiamo un’idea di Sardegna diversa da quella proposta da Pigliaru ed Erriu e antitetica a quella del centrodestra». 

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Combattere la recidiva dei detenuti attraverso il lavoro, per evitare che il carcere sia luogo di mera segregazione anziché di rieducazione. È l’obiettivo del progetto “Modello sperimentale di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale”, inserito nel Piano Operativo Nazionale  (PON) Inclusione ed attuato dalla Direzione Generale per il coordinamento delle politiche di coesione del ministero della Giustizia.

Al modello d’intervento innovativo, mai realizzato nel nostro Paese, e sperimentato su ispirazione all’esperienza spagnola di C.I.R.E. (Centre d’Iniciatives para la Reinserciò), partecipa anche la Regione Sardegna, con le Regioni Abruzzo, Toscana e Puglia.

Ieri sera l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha incontrato il direttore generale per il coordinamento delle politiche di coesione sociale del ministero della Giustizia, Francesco Cottone e la consulente Paola Gannarelli, per un confronto sul progetto – del costo totale di 7milioni 280mila euro, di cui 1milione 922,300 mila euro per Regioni Sardegna e Abruzzo – che valorizza il lavoro nel corso dell’esecuzione della pena come l’elemento fondamentale per un efficace reinserimento dei detenuti.

Nell’Isola il modello sarà applicato nelle colonie penali agricole di Is Arenas, Isili e Mamone, a cura della Regione – Programmazione unitaria, Assessorato del Lavoro, Assessorato dell’Agricoltura e Agenzia Laore – in stretta collaborazione con il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.

«La Regione Sardegna ha già avviato una proficua collaborazione con il ministero della Giustizia per realizzare interventi di politica attiva del lavoro nelle colonie agricole penali – ha spiegato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura -. Ci siamo dedicati a progetti dal forte impatto sociale, come i corsi di formazione del progetto “Liberamente”: iniziative, nell’ambito del programma Green & Blue economy finanziato dal Fondo sociale Europeo, con finalità educative, di promozione dell’inclusione socio-lavorativa e di valorizzazione dei territori in cui insistono gli istituti detentivi. In particolare, abbiamo svolto azioni in sinergia con il Centro di Giustizia minorile e previsto l’adozione dei tirocini atipici.»

«Inoltre – ha sottolineato Virginia Mura – l’Agenzia sarda per le Politiche Attive del Lavoro – Aspal ha in programma di aprire degli sportelli Info-Lavoro all’interno di tutti gli istituti penitenziari sardi, negli uffici locali per l’Esecuzione Penale e negli uffici di Servizio Sociale per Minorenni. Le sperimentazioni già attive sono nel carcere di Uta e nella casa di reclusione di Isili.»

A livello nazionale il “Modello sperimentale di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale” interessa due settori specifici: le falegnameria, in  Abruzzo e Puglia, e le già citate colonie penali agricole, in Toscana e in Sardegna.

La Regione Puglia è il Lead partner e si assumerà il compito di garantire l’acquisizione di un quadro conoscitivo approfondito del sistema delle colonie agricole e dell’organizzazione interna necessaria per la creazione delle falegnamerie.

 

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Grande attesa, a Porto Cervo, per le quattro superstar del tennis che si sfideranno questo fine settimana nella terza edizione del Porto Cervo Star Tennis Classic. Mara Santangelo e Roberta Vinci, protagoniste nella squadra nazionale di tennis che trionfò nella prima storica Fed Cup del 2006, giocheranno sui campi in GreenSet di Porto Cervo insieme a Fabrice Santoro e Greg Rusedski, grandi campioni dal passato glorioso nel circuito professionistico maschile. Tutti e quattro saranno i protagonisti dell’esibizione che si svolgerà al Cervo Tennis Club, sabato 29 e domenica 30 settembre. La versione 2018 si presenta con una formula rinnovata: le prime due edizioni, infatti, erano state riservate a quattro ex campioni del tennis maschile. Quest’anno si è scelto di cambiare, per rendere gli incontri ancora più spettacolari e divertenti, invitando due uomini e due donne. C’è grande entusiasmo, in particolare, per la partecipazione di Roberta Vinci: la 35enne pugliese si è ritirata lo scorso maggio, dopo 21 anni di carriera in cui ha vinto 25 tornei di doppio (tra cui tutti i titoli dello Slam) in coppia con Sara Errani. Nel maggio 2016 ha raggiunto la settima posizione della classifica mondiale femminile.

Porto Cervo Star Tennis Classic è organizzato da Marriott Costa Smeralda, che gestisce gli alberghi della Costa Smeralda per conto di Smeralda Holding, in collaborazione con Padel Events di Alessandro Romano. Sabato 29 settembre, a partire dalle 16.00, inizieranno le esibizioni con un set singolo femminile, un set singolo maschile e un doppio misto. Domenica 30 settembre, sempre dalle 16.00, si disputerà il doppio misto a coppie incrociate. Per il pubblico della Sardegna si tratta di una occasione unica per poter rivedere in campo quattro fuoriclasse che hanno scritto la storia del tennis mondiale. L’accesso ai campi del Cervo Tennis Club sarà completamente gratuito.

«Porto Cervo Star Tennis Classic rappresenta l’ennesima manifestazione che si ripete negli anni e fa parte di una strategia più ampia che tende a creare interesse e domanda anche nelle stagioni di spalla – spiega Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda -. Secondo questa strategia, possiamo anticipare che ad ottobre a Porto Cervo si svolgerà un torneo internazionale di padel.»

 

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Nelle ultime ore ho ricevuto tante attestazioni di stima e incoraggiamento ad andare avanti. In verità, pur con un bagaglio gravoso e credo comprensibile di amarezza e di stanchezza personale non ho mai pensato neppure un istante a tirare la spugna.

Se c’è una cosa che caratterizza la politica di questi tempi è l’assenza di responsabilità e la mancanza di serietà. Ma io non credo sia né giusto né saggio darla vinta ai tattici di mestiere, agli urlatori, ai teorici dello sfascio. Ho la convinzione che la gente chieda ai politici serietà, equilibrio e concretezza. Penso che il problema se lo deve porre semmai chi non si è impegnato con convinzione a trovare le soluzioni adeguate ma si è esercitato a frapporre un’escalation di ostacoli e di difficoltà. Con il risultato di impedire l’obiettivo di una legge attesa da tanti e da molto tempo.

Abbiamo lavorato a tessere la tela cercando la più ampia condivisione, integrando tutela e sviluppo, aperta ai contributi di tutti senza distinzioni di colore politico ma guardando all’interesse dei sardi e della Sardegna.

E’ venuta a mancare la maggioranza numerica necessaria per l’approvazione. Chi l’ha fatta venire meno se ne assuma in pieno la responsabilità. Per quanto mi riguarda ho cercato di raggiungere sino alla fine la giusta sintesi ascoltando tutti, ricercando soluzioni normative solide e non velleitarie. Ho puntato sempre dritto all’obiettivo dell’interesse generale lavorando ad un testo in grado di governare i tanti interessi, di garantire i diritti e di soddisfare i bisogni. Operazione certamente difficile da raggiungere ma non impossibile per un riformismo degno di questo nome.

Sui valori in gioco, il rispetto dei principi sovraordinati di tutela di ambiente, paesaggio e assetto idrogeologico non consentono ulteriori semplificazioni che non risultano compatibili né con il rango costituzionale di tali principi né con i rigidi e non comprimibili tempi istruttori di valutazione che non possono essere lasciati in mano alla discrezionalità o a quella che taluno ha definito “spinta deterministica” dei comuni, ritenuti (erroneamente) gli unici padroni del governo del territorio. Chi fa affermazioni contrarie non sa di cosa parla o usa argomentazioni pretenziose e demagogiche e lo fa, più o meno consapevolmente, tanto per sfasciare il giocattolo e sapendo che le scorciatoie non producono nessun risultato pratico. Tanto è vero che proposte specifiche in senso contrario non ne sono mai state formulate.

Allo stesso modo chi lamenta la mancanza di risorse economiche per la pianificazione urbanistica finge di non sapere che negli ultimi dieci anni dei circa 36 milioni concessi ai comuni per adeguare gli strumenti pianificatori, questi ne hanno speso meno della metà. Tanto più che la proposta prevedeva ulteriori risorse da dare ai comuni, non per gli studi di piano ma per rafforzare gli organici degli uffici locali di gestione delle politiche del territorio con l’innesto di professionalità giovani, fresche e competenti.

I punti di dissenso che sono stati dichiarati, hanno giustificato la mia richiesta di ritiro della legge poiché essi in realtà sono stati già risolti positivamente nel testo con soluzioni che gli oppositori hanno contribuito ad elaborare e proporre, come testimoniato da dichiarazioni e interventi pubblici a disposizione di chiunque li voglia verificare.

Ci sono dunque ragioni politiche retrostanti e su queste non intendo, per ora, pronunciarmi. Queste rendono, a parer mio, impossibile la prosecuzione dell’iter legislativo.

Rimane l’amarezza e la consapevolezza che il fallimento di questa stagione riformista rischia di aprire la strada a soluzioni molto più spregiudicate che recheranno danni e incertezza normativa tanto per l’ambiente quanto per l’occupazione.

Cristiano Erriu

Assessore regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali

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Il neorealismo come ritrovata libertà e partecipazione al rinascimento del secondo dopoguerra tra storia, immagini, racconti e musica. Per l’anteprima del Puntodivista, il Festival Concorso itinerante internazionale di cinematografia diretto da Romano Usai, arriva venerdì 28 settembre, al Teatro Adriano di Cagliari (ore 21.00), l’ospite speciale Mauro Canali, considerato fra i più importanti storici in Italia, scrittore e docente di Storia contemporanea all’Università di Camerino e membro del comitato scientifico di Rai Storia.

Il cinema negli anni del dopoguerra raccontato da uno dei più autorevoli studiosi della crisi dello Stato liberale e dell’avvento del fascismo, esperto della struttura totalitaria del regime mussoliniano e dei suoi meccanismi informativi e repressivi. A interagire con lui le note avvolgenti di Gianni Coscia, compositore, fisarmonicista e musicista di razza, autore di numerose colonne sonore per diversi film, tra i più apprezzati nella scena jazz europea che vanta prestigiose collaborazioni con i più grandi jazzisti tra i quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, Gianluigi Trovesi e tanti altri.

 

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OVS, acronimo di Organizzazione Vendite Speciali, nasce a Padova nel 1972 all’interno del Gruppo Coin ed è leader in Italia nel mercato dell’abbigliamento mediante la creazione, realizzazione e commercializzazione di capi di abbigliamento per donna, uomo e bambino attraverso la gestione di diversi brand, tra i quali UPIM. Oggi, grazie ad una progressiva espansione del proprio network, opera attraverso una rete vendita che si estende su tutto il territorio nazionale e anche all’estero. OVS è una multinazionale in costante crescita e come tale è alla continua ricerca di nuove risorse giovani e dinamiche. Sul sito internet della società, nella pagina dedicata al lavoro, sono presenti circa 70 nuove offerte di lavoro che riguardano soprattutto addetti vendita, … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_ovs_sett.html .

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La Gallura ritorna in Consiglio regionale per chiedere la “restituzione” della provincia Olbia Tempio, cancellata dal referendum regionale del 2012 e “riabilitata” da quello costituzionale e di valenza nazionale, nel dicembre 2016.

Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, insieme con i capigruppo, infatti, ha ricevuto nell’Aula della Terza commissione, i ventisei sindaci che, in rappresentanza dei ventisei Comuni che costituivano la provincia istituita nel 2001, hanno chiesto tempi certi per l’approvazione, prima della conclusione della legislatura, della proposta di legge presentata, il 16 marzo 2017,  dai quattro esponenti galluresi in Regione, Giuseppe Meloni (Pd), Giuseppe Fasolino (Fi), Giovanni Satta (Psd’Az) e Pier Franco Zanchetta (Upc) che, integrando l’articolo 25 della legge n. 2 del 4 febbraio 2016 (legge di riordino del sistema delle autonomie locali) punta alla riconfigurazione della provincia del Nord-Est Sardegna.

In apertura dei lavori il sindaco di Padru, Antonio Satta, con i primi cittadini di Olbia (Settimo Nizzi), Tempio (Andrea Biancareddu) e San Teodoro (Domenico Mannironi) ha ribadito le ragioni della Gallura e illustrato, in sintesi, le peculiarità economiche, sociali e culturali del territorio dell’Isola che ha registrato, anche negli anni dove la crisi è stata più dura, incrementi demografici superiori al 16% a fronte di una media regionale del 2.5% e che vanta il principale scalo passeggeri d’Europa, l’aeroporto turistico più importante del Mediterraneo ed un comparto delle vacanze all’avanguardia e di fama internazionale come lo è la Costa Smeralda.

A sostegno dell’ente intermedio sono intervenuti anche i vertici della Cna Gallura, Benedetto Floris, e il segretario territoriale della Cisl, Marco Idili, ed anche Emiliano Deiana nella sua duplice veste di sindaco di Bortigiadas e presidente dell’Anci Sardegna («registriamo una diffusa ripresa di coscienza sul ruolo istituzionale delle province come unico ente in grado di combattere la tendenza ad un centralismo non più tollerabile»).

Ribadito il no all’accorpamento con Sassari («Non andremo a votare se e quando saremo chiamati alle urne», hanno dichiarato Nizzi e Biancareddu) e rimarcata la volontà di proseguire in una vera e propria mobilitazione istituzionale e popolare («dal prossimo lunedì saremo autoconvocati in assemblea permanente», ha annunciato Antonio Satta) gli amministratori galluresi, hanno chiesto l’impegno dei capigruppo per calendarizzare la proposta di legge per l’istituzione della provincia del Nord Est in tempi utili per l’approvazione («a scrutino palese», è stata la pretesa unanime) prima della conclusione della Legislatura.

Preso atto delle argomentazioni dei sindaci, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha ricordato che sul tema delle province regionali è stata presentata anche una proposta di legge del gruppo Art. 1 – Sdp che punta alla ricostituzione di tutte le province abrogate dal referendum e nel dichiarare il suo personale favore per l’elezione diretta dei consigli e dei presidenti delle province, ha auspicato un rapido confronto in commissione così da garantire la discussione del provvedimento in Aula, entro dicembre.

Convintamente a favore di una corsia preferenziale per la proposta di legge Meloni e più si sono dichiarati immediatamente i capigruppo: Pierfranco Zanchetta, Upc («Non si può perdere altro tempo e serve chiarezza sulla volontà politica di procedere speditamente»); Giovanni Satta, Psd’Az («la Gallura è il primo territorio che merita la restituzione immediata dell’ente soppresso da un referendum che nel Nord-Est non aveva raggiunto il quorum»); Paolo Truzzu, FdI («sosteniamo la provincia Gallura») e Giorgio Oppi, Udc («Siamo pronti a dare l’assenso per l’esame della proposta di legge in Aula anche senza il passaggio in commissione»).

Il confronto nella commissione Riforme e Autonomia, prima di una necessaria discussione interna ai gruppi, è stato invece auspicato dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco («la Gallura non è l’unico territorio a chiedere che siano ripristinate le province regionali»); da quello di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco («la ricostituzione delle province è una richiesta diffusa e che deve trovare risposte perché serve superare tanto il “Cagliari centrismo” quanto il “Sassari centrismo”») e da Alessandra Zedda (Fi) che ha evidenziato però il poco tempo disposizione per procedere con la discussione e l’approvazione.

«Non metteremo ostacoli al percorso politico e istituzionale che sarà individuato», ha dichiarato, tra l’approvazione dei sindaci presenti, il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, mentre a conclusione dell’incontro, il presidente della Prima commissione, Francesco Agus (Misto, CP)  ha confermato l’impegno perché in tempi brevi il parlamentino delle riforme possa esaminare i due testi di legge sul ripristino delle amministrazioni provinciali, successivamente però alla conclusione del dibattito interno ai gruppi, così da definirne il preciso orientamento politico, e dopo le doverose valutazioni sul rispetto del dettato costituzionale in materia di riproposizione delle norme abrogate attraverso lo svolgimento di consultazioni referendarie.

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Un Cagliari dai due volti: bello nel primo tempo, a tratti letteralmente dominato; un secondo tempo in calo e nel finale in grande sofferenza, con Alessio Cragno in cattedra a salvare il risultato sul calcio di rigore battuto da David Kownacki a tempo ormai scaduto. E’ questa la fotografia della partita Cagliari-Sampdoria che ieri sera, alla Sardegna Arena, ha fruttato al Cagliari di Rolando Maran il terzo pareggio casalingo consecutivo.

Nel primo tempo s’è rivisto il Cagliari brillante che due settimane fa in avvio di partita aveva fatto tremare il Milan. I rossoblu hanno creato tanto ma non sono riusciti a concretizzare ed hanno poi visto crescere la squadra dell’ex Marco Giampaolo che ha riequilibrato la partita.

Nella ripresa le occasioni sono fioccate da una parte e dall’altra. Al 9′ Diego Farias ha colto un palo, su assist di Joao Pedro e, sul capovolgimento di fronte, Alessio Cragno ha detto di no a Grégoire Defrel, sfuggito alla guardia di Ragnar Klavan. E due minuti dopo la Sa squadra bucerchiata ha sfiorato ancora il goal con lo stesso Grégoire Defrel che ha colpito la parte alta della traversa al culmine di un’azione sviluppata da Gastón Ramírez e rifinita da Édgar Barreto.

Girandola di sostituzioni: Karol Linetty nella Sampdoria ha rilevato Gastón Ramírez; nel Cagliari sono entrati Filip Bradaric ed Artur Ionita per Luca Cigarini e Joao Pedro.

Al 28′ Karol Linetty ha colpito un’altra traversa. Altri cambi: nella Sampdoria Jakub Jankto e David Kownacki per Dennis Praet e Fabio Quagliarella; nel Cagliari Marco Andreolli per Carlo Pisacane.

Quando la partita è sembrata ormai destinata a terminare senza goal, è arrivato l’episodio decisivo, al 1° dei 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro Gianluca Rocchi.

Marco Andreolli ha ostacolato fallosamente Grégoire Defrel e l’arbitro ha concesso il calcio di rigore. Sulla Sardegna Arena è calato lo spettro della prima sconfitta interna (con il Sassuolo un rigore al 97′ fu decisivo per il pareggio) ma Alessio Cragno ha “gelato” David Kownacki, bloccando il suo tiro in presa in tuffo.

E’ finita così senza goal e il Cagliari sale a quota 6 punti in classifica, dopo 6 giornate, perfetta media salvezza.

«Alessio Cragno ci ha messo una pezza nel recupero, è stato bravissimo però il nostro punto è meritato: perdere oggi sarebbe stato ingiusto, focalizzare l’attenzione solo nei minuti finali non avrebbe reso giustizia al tipo di partita giocato dai ragazzi – ha commentato a fine partita Rolando Maran -. Audero ha fatto un paio di grandi parate su Farias, la squadra ha giocato e concluso in porta diverse volte. Ripeto, uscire sconfitti oggi non sarebbe stato giusto. La squadra è partita anche oggi su grandi ritmi, voleva conquistare la vittoria iniziando forte. Poi è chiaro, un avversario come la Sampdoria può mettere in difficoltà chiunque, a volte può farti girare a vuoto e creare dei pericoli, come è successo nella ripresa. Ci sono stati tanti capovolgimenti di fronte, occasioni per entrambe, bisogna correre tanto e calciare in maniera pericolosa. Nel momento di massima pressione della Sampdoria abbiamo colpito un palo, un paio di verticalizzazioni di Farias potevano finire in maniera diversa – ha concluso Rolando Maran -. La partita si è conclusa a reti inviolate ma i ragazzi hanno fatto quel che dovevano fare.»

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La scorsa notte, intorno alle ore 2.00, presso la comunità “Ponte” di Uta, si è verificato un decesso per overdose; la vittima è un 36enne di origini siciliane che già in passato aveva avuto problemi legati al mondo degli stupefacenti. È stato il personale del 118 a dare l’allarme alla Centrale Operativa dei Carabinieri, segnalando l’intervento presso la struttura: purtroppo, al loro arrivo, per il giovane, non c’è stato nulla da fare.

Sul posto sono immediatamente giunti i militari dell’Arma e sono iniziati gli accertamenti del caso: è stata ricostruita la serata trascorsa dalla vittima unitamente ad un altro ospite della struttura, un 45enne di Decimomannu. Quest’ultimo, agli arresti domiciliari nella comunità, si sarebbe fatto accompagnare nell’area del Cagliaritano proprio per acquistare droga: rientrati nella struttura, hanno consumato insieme lo stupefacente che è stato poi fatale per il siciliano. A seguito delle perquisizioni dei carabinieri, nelle loro stanze, in fatti, sono stati ritrovati scontrini di prelievi bancomat e biglietti che hanno confermato la versione ipotizzata dai militari in merito alle ore precedenti, trascorse fuori dalla comunità. Il 45enne è stato così denunciato per il reato di evasione, mentre il deceduto è stato trasportato presso l’ospedale della cittadella universitaria di Monserrato, ove verrà valutato se procedere con l’autopsia, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Questa sera i carabinieri del Nucleo radiomobile e operativo della Compagnia di Cagliari hanno fermato tre parcheggiatori abusivi nei pressi della Sardegna Arena, durante lo svolgimento dei servizi di pattuglia e perlustrazione ordinari, intensificati in occasione dell’incontro Cagliari-Sampdoria, volti ad accertare la presenza di parcheggiatori abusivi nei pressi dell’aria parcheggi interessata dall’evento calcistico. Ad essere fermati, identificati e sottoposti a controllo, sono stati tre cagliaritani conosciuti alle forze dell’ordine, che con fare talvolta “irruento” ed “inopportuno”, hanno determinato la lamentela di molti cittadini che si sono visti costretti a lasciare loro qualche moneta. I controlli sono proseguiti nel corso della serata e si protrarranno anche in occasione dei prossimi incontri calcistici o eventi di rilievo/aggregazione.