29 July, 2024
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I carabinieri della compagnia di Carbonia hanno effettuato, nelle ultime ore, controlli mirati sugli allevamenti di animali da reddito, finalizzati alla verifica del rispetto della normativa in materia di somministrazione di medicinali ad uso veterinario da parte degli allevatori di bestiame, con particolare attenzione alla ricerca di farmaci e sostanze proibite negli allevamenti, a tutela della salute pubblica. Due gli allevamenti ispezionati. Il primo sito in località Cuccu Mannu, dove il titolare di un’azienda di allevamento di capi ovini, L.E., residente a Carbonia, allevatore, con precedenti di polizia, è stato deferito in stato di libertà per il reato di esercizio arbitrario della professione veterinaria. Nel corso dell’ispezione, infatti, i carabinieri dell’aliquota operativa hanno rinvenuto e sequestrato 2 flaconi di farmaci antibiotici e parassitari della casa farmaceutica “Pasteur filipesti Romania”, di provenienza rumena e detenuti illecitamente, poiché non autorizzati in Italia e non prescritti dal medico sanitario, con grave rischio sia per la salute e per il benessere degli animali sia per la sicurezza degli alimenti destinati all’uomo. Inoltre, al L.E. è stata intimata la bonifica igienico sanitaria dell’allevamento ovino entro 30 giorni, a causa delle gravi carenze igienico sanitarie in cui versava l’allevamento.

Nella seconda azienda di allevamento di capi suini, situata in località Musteddinu, ispezionata con il personale specializzato dei carabinieri del Nas di Cagliari, i carabinieri della Compagnia di Carbonia hanno proceduto al sequestro cautelativo sanitario di 187 capi suini, avendo riscontrato irregolarità riguardanti la mancata identificazione e registrazione degli animali allevati, nonché carenze igienico sanitarie dovute alla presenza di 2 carcasse di suini in stato avanzato di decomposizione all’interno delle stalle. Gli animali, non identificati e non registrati, sono stati sequestrati e sottoposti a vincolo, poiché in assenza di garanzie sanitarie non possono essere destinati alla macellazione. I militari hanno prescritto all’allevatore di procedere entro 15 giorni alla completa registrazione di tutti i capi, al fine di non incombere in sanzioni più gravi.

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Cresce, tra i lavoratori, la preoccupazione per l’allungamento dei tempi di riavvio produttivo dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, dopo il rinvio dell’incontro fissato al Mise per il 9 ottobre, alle 15.00, su richiesta dei segretari nazionali di Fim-Cisl Raffaele Apetino, Fiom-Cgil Mirco Rota e Uilm-Uil Guglielmo Gambardella. Le organizzazioni sindacali avevano chiesto il 19 settembre l’incontro al dottor Giampietro Castano, responsabile Unità gestione vertenze delle imprese in crisi al ministero dello Sviluppo economico, per verificare ed approfondire alcuni punti sulla Sider Alloys, l’azienda neo proprietaria dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme. Nello specifico, le tre organizzazioni sindacali, a nome e per conto delle strutture territoriali e della rappresentanza sindacale unitaria, chiedono di verificare ed approfondire il Piano industriale, il nuovo assetto societario, le riattivazioni degli impianti e la partecipazione finanziaria (Invitalia, lavoratori).

Il giorno dopo la richiesta d’incontro, Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, aveva scritto alle organizzazioni sindacali FIOM-FSM-UILM-CUB e, per conoscenza, al presidente della Giunta regionale, che «Il percorso intrapreso a seguito dell’acquisizione dello stabilimento “Ex Alcoa” di Portovesme da parte della società Sider Alloys Italia s.p.a. e volto all’entrata nel capitale sia di Invitalia sia dei lavoratori in essa impegnati, è proseguito negli scorsi mesi ed è in fase di positiva conclusione. Sono in corso gli incontri finali propedeutici alla definizione puntuale delle modalità operative di ingresso e dei relativi corrispettivi, nonché dei passi formali da compiere per renderlo possibile.»

Nonostante queste rassicurazioni, il rinvio annunciato alla stessa Invitalia, alla Sider Alloys ed alle organizzazioni sindacali dal dottor Giampietro Castano, con la specificazione che a breve verrà comunicata la nuova data, non lascia tranquilli i lavoratori.

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I carabinieri della stazione di Sant’Andrea Frius, al termine degli accertamenti di legge, hanno arrestato M.S., classe 1973, di Silius, per omicidio stradale in seguito all’incidente che ha provocato la morte di C.S., classe 2003, residente a Sant’Andrea Frius.
La dinamica, appurata dai militari del nucleo radiomobile della Compagnia di Dolianova che hanno effettuato i rilievi, ha visto la Fiat Bravo lanciata a velocità non commisurata ai limiti di velocità e alle condizioni della strada, il che l’ha fatta sbandare nell’abitato di Sant’Andrea Frius, per poi carambolare sul ragazzo che camminava sul bordo della strada.
Si è rivelato inutile l’intervento del 118 di Senorbi, perché il ragazzo s’è spento a seguito della frattura della base cranica riportata.
Sono in corso gli accertamenti per stabilire l’eventuale presenza, a seguito di assunzione da parte del conducente, di sostanze pregiudizievoli per la sua idoneità psicofisica al momento in cui si è verificato l’incidente.

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Nonostante un netto aumento di assunzioni rispetto allo scorso anno, in Sardegna la ripresa prosegue a ritmi più lenti rispetto alla media nazionale e la fiducia delle imprese isolane è ancora molto blanda. E’ quanto si evince da uno studio della Cna Sardegna che analizza le rilevazioni mensili sulle aspettative di assunzione da parte delle aziende sarde effettuate dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere. Tali dati – che fotografano in maniera efficace il livello di fiducia del sistema imprenditoriale isolano rispetto all’evoluzione della congiuntura regionale e nazionale – evidenziano che nell’ultimo trimestre le imprese sarde hanno indicato circa 30 mila unità lavorative in ingresso: un risultato positivo che supera abbondantemente le indicazioni fornite un anno fa (22.980 ingressi nello stesso periodo del 2017). In pratica circa il 13,2% delle imprese sarde ha indicato movimenti in entrata di lavoratori, percentuale in crescita rispetto al 12,5% dell’anno passato, eppure il dato sardo è significativamente inferiore rispetto alla media italiana (+14,7%), a testimoniare una ripresa economica regionale meno robusta (un anno fa i due dati erano in perfetto accordo).

La rilevazione trimestrale evidenzia un miglioramento della situazione occupazionale anche relativamente ai dati mensili: rispetto all’anno passato a luglio sono stati registrati nell’isola 4mila posti di lavoro in più, ad agosto 1.400 e a settembre circa 1.500.  

Come detto nell’ultimo trimestre circa il 13,2% delle imprese ha indicato movimenti in entrata di lavoratori, una percentuale in crescita rispetto al 12,5% dell’anno passato. Eppure il dato sardo è significativamente inferiore rispetto al dato medio italiano (14,7% nazionale).

La differenza col dato nazionale va ricercata per lo più nella scarsa fiducia delle imprese di costruzioni e di quelle manifatturiere. Solo il 9,1% delle imprese di costruzioni ha infatti indicato aspettative positive di assunzione contro il 12% registrato al livello nazionale. Appare evidente, dunque, che nonostante le confortanti indicazioni che arrivano da compravendite, credito e attività edilizia, il settore delle costruzioni regionale fatichi ancora ad avviare un nuovo ciclo espansivo in grado di ripristinare parte dell’occupazione persa durante la dura fase di crisi: 20 mila occupati in meno tra 2009 e 2017, un calo del -34%, da confrontare con il -3,8% del totale dell’economia.

Ancora più accentuato è il gap di fiducia che si osserva tra dato regionale e dato nazionale relativo alle assunzioni delle imprese manifatturiere (circa 4 punti percentuali). Tale circostanza si lega in parte alla minore vocazione all’export delle imprese sarde. D’altra parte, rileva l’analisi della Cna Sardegna, sono proprio le aziende più strutturate a mostrare la distanza maggiore con la media nazionale: tra le imprese con più di 250 addetti, infatti, il 53% indica il ricorso a nuove assunzioni tra luglio e settembre, contro il 61% della media nazionale. Tra le aziende sarde più piccole (1-49 addetti) chi assume è solo l’8,2% del totale, a testimonianza di una ripresa del mercato interno ancora stentata.

Altra indicazione interessante proviene dall’analisi del tasso di entrata di dipendenti nelle imprese del settore turistico (numero di assunzioni in rapporto ai dipendenti già presenti in azienda nella media del periodo). Oltre ad indicare una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali rispetto al 2017 (anno record per il turismo in Sardegna con oltre 3 milioni di arrivi nelle strutture ricettive), il confronto con l’andamento nazionale dimostra, per l’ennesima volta, la forte stagionalità di cui soffre il turismo regionale: i tassi di ingresso dei lavoratori stagionali sono infatti arrivati al 27% a maggio, al 26% a giugno e al 25% a luglio (in linea con il dato del 2017), contro poco più del 10% che si registra per la media nazionale.

«Nonostante i dati sulle aspettative di assunzione delle imprese indichino un miglioramento del contesto congiunturale – commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario nazionale della Cna Sardegna -. La differenza rispetto agli indici di fiducia registrati al livello nazionale rileva come la ripresa in Sardegna prosegua a ritmi inferiori rispetto al resto della Penisola. Il ritardo maggiore si registra nei settori dell’edilizia e del manifatturiero, soprattutto tra le imprese di piccole dimensioni, a testimoniare la necessità di intervenire con più decisione con politiche che possano sostenere il mercato interno. Il settore dei servizi, di contro, mostra indicazioni positive, anche grazie alle performance del settore turistico, che ha beneficiato di una stagione che potrebbe aver confermato gli importanti risultati dell’anno passato. La forte stagionalità, cui si aggiunge una scarsa diversificazione territoriale degli arrivi – concludono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu -, continua però a porre un grosso limite alla capacità del settore di impattare sul sistema economico regionale e di farlo in maniera più sostenibile, continuativa e territorialmente omogenea

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Alle ore 20.30 di questa sera la Centrale Operativa della Direzione Marittima di Cagliari ha allertato la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco per la richiesta di assistenza medica da parte della nave da crociera “MSC Divina”; un ospite di bordo, di 53 anni, di nazionalità tedesca, infatti, aveva accusato una grave crisi epilettica con perdita di sangue.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, sotto il coordinamento del Comandante T.V. (CP) Francesco S.M. d’Istria, dopo aver messo in contatto la nave con il C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico), ha inviato sul posto la dipendente unità S.A.R. (Search and Rescue) CP812 a circa 7.5 miglia dal porto di Sant’Antioco, individuato come punto di rendez-vous, al fine di poter effettuare il trasbordo del passeggero in acque tranquille.

Alle ore 21.49 circa, le operazioni di soccorso si sono concluse, quando l’uomo, sbarcato presso la banchina antistante all’Ufficio Circondariale Marittimo, è stato trasportato con ambulanza, intervenuta sul posto, presso il nosocomio Sirai di Carbonia per le cure del caso; mentre la nave “MSC Divina” è stata autorizzata a proseguire la navigazione verso il porto di Palma di Maiorca.

Il tempestivo intervento degli uomini della Guardia Costiera di Sant’Antioco ha permesso di fornire le idonee cure al malcapitato ed evidenziato, ancora una volta, l’importante ruolo, nell’attività di ricerca e soccorso, del Corpo delle Capitanerie di Porto . Guardia Costiera.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ricorda, inoltre, che per le emergenze in mare è sempre attivo, 24 ore su 24, il numero blu 1530.

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La neonata AIDIA CAGLIARI si presenta alla città promuovendo la prima tappa italiana di ART HOTEL, due giorni di incontri per esplorare gli spazi d’intersezioni tra arte ed architettura con particolare attenzione negli spazi effimeri e di transito.
Il progetto prende la forma di mostra itinerante e, partito dalla Spagna in occasione della Fiera Home Textiles Premium il 12 settembre 2018 a Madrid, ha come sua prima tappa in Italia il THotel di Cagliari, dove ricrea in forma animata uno sguardo attento verso l’arte per progettare gli spazi delle strutture ricettive.

La mostra, curata dalla socia di AIDIA CAGLIARI arch. Ines Abramian, dopo il successo ottenuto alla Fiera di Madrid, sarà a Cagliari nelle uniche date del 27 e 28 settembre al THotel, secondo il seguente programma:

27 settembre

18.00 VERNISSAGE

19.00 LIVE ART

28 settembre

16.00 ARTISTI

18.00 TAVOLA ROTONDA

19.00 FINISSAGE

Alla tavola rotonda, moderata dalla presidente di AIDIA CAGLIARI, arch. ing. Noemi Migliavacca, parteciperanno le artiste, la curatrice della mostra arch. Ines Abramian, l’arch. Ferdinando Bifulco, Maria Cristina Boy (T Hotel), Giuliano Guidabardi (hotel Miramare) e interverrà la presidente di AIDIA nazionale arch. Lucia Krasovec-Lucas.

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Il comune di Carbonia, nel rispetto dei criteri della trasparenza, sul sito Internet istituzionale dell’ente, ha pubblicato, con costanti aggiornamenti, il calendario settimanale delle riunioni delle Commissioni consiliari permanenti: http://www.comune.carbonia.ci.it/urbiportal/Content/it_IT/8622.html

Si ricorda che le sedute sono pubbliche e aperte alla partecipazione di tutti i cittadini interessati.

La pubblicizzazione del calendario dei lavori delle commissioni mira a promuovere la partecipazione della nostra comunità a incontri che vertono su temi importanti per la nostra città e per ciascuno di noi. 

Le Commissioni consiliari permanenti sono articolazioni interne del Consiglio comunale che svolgono le funzioni attribuite loro dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio comunale.

Le Commissioni consiliari sono cinque: 

• 1ª Commissione: Affari istituzionali, Affari generali, Personale, Polizia locale, Cultura, Sport, Politiche giovanili, Turismo;

• 2ª Commissione: Lavori pubblici, Ambiente, Infrastrutture, Urbanistica, Protezione civile, Viabilità e Trasporti;

• 3ª Commissione: Programmazione, Finanze, Tributi, Attività produttive, Sviluppo economico;

• 4ª Commissione: Servizi sociali, Pubblica istruzione, Politiche della Casa, Patrimonio;

• 5ª Commissione: Garanzia e Controllo.

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Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia (già presidente della commissione igiene del suolo a Palazzo Bacaredda) oggi ha diffuso una nota nella quale denuncia che la raccolta differenziata in alcuni quartieri di Cagliari stenta a decollare e che il battesimo del nuovo sistema nel rione che si ritaglia tra Sant’Avendrace e Is Mirrionis sta diventando un rebus. Stessa situazione da Bonaria a La Vega sino ad arrivare al Poetto.

«Anche stamattina i sacchetti sono accatastati davanti agli ingressi dei negozi tra viale Sant’Avendrace e dintorni, procurando ai commercianti un pessimo ritorno d’immagine – dice Edoardo Tocco -. Il ritiro dei residui viene effettuato, ma in maniera approssimativa. Manca una regia dell’amministrazione comunale sulla nuova organizzazione. Gli operatori paventano il licenziamento a causa delle modifiche e del nuovo assetto del servizio – rimarca Tocco – Molti degli addetti al servizio, già sottoposti a turni massacranti, fanno più ore del previsto per la mancanza di certezze sul metodo di raccolta per i cittadini. Purtroppo, con il nuovo sistema si registra una confusione senza precedenti. Non si rispettano gli orari e il resto dell’immondizia viene lasciata davanti alle strutture. Senza poi dimenticare che molti condomini si ritrovano senza gli adeguati spazi per i contenitori. La macchina organizzativa non ha funzionato, nonostante i tanti mesi a disposizione tra uno step e l’altro – conclude Edoardo Tocco -. E ci si interroga dove siano gli incentivi per i cittadini legati alla differenziazione. Il sistema è al collasso con una grande fetta di rifiuti che viene buttata per strada a causa della poca attenzione verso la logistica.»

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Le costanti attività di monitoraggio e controllo del territorio portate avanti dagli uomini dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, in ambito di contrasto e diffusione della malattia, hanno portato all’individuazione di due gruppi di maiali confinati, ma non registrati all’anagrafe zootecnica, in Ogliastra e di un gruppo di maiali allo stato brado irregolare, di ignota proprietà, non registrati e mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari, in Baronia.

Il personale del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale e i veterinari dell’ATS hanno individuato oggi un allevamento non regolare nell’agro del comune di Lotzorai, in località Corongiu. Nel sito sono stati ritrovati 16 capi non identificati all’anagrafe zootecnica e quindi mai sottoposti ai controlli igienico sanitari. Al proprietario degli animali, a cui verrà comunicata una sanzione da 10mila euro (così come previsto dalla normativa nazionale) per illecito amministrativo, è stato consegnato un verbale con le prescrizioni per regolarizzare l’anagrafe e la biosicurezza delle strutture.

Sempre oggi, in località Cerinas nel territorio del comune di Girasole, è stato ritrovato un altro allevamento irregolare con due maiali confinati. Anche in questo caso è stato identificato il proprietario a cui è stato consegnato il verbale con le prescrizioni e a cui sarà recapitata una sanzione da 10mila euro.

In agro di Posada sono stati individuati, in terre pubbliche, e poi abbattuti 2 suini allo stato brado illegale, di proprietà ignota, mai registrati e mai sottoposti ai controlli sanitari. I capi sono stati smaltiti in una discarica dismessa. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione un mezzo terna con cui sono state fatte le operazioni di interramento.

«Teniamo la guardia sempre alta in tutti i territori della Sardegna – ha osservato il responsabile dell’Unità di Progwetto e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini – soprattutto in quelle zone dove continua a persistere il virus e, seppur con numeri ridottissimi, a registrare focolai della malattia. Purtroppo dobbiamo ancora constatare l’esistenza di soggetti che, operando nell’illegalità, mettono a rischio il lavoro dei tanti allevatori seri ed onesti che operano nel rispetto delle regole. La presenza di questi allevamenti illegali rappresenta un pericolo costante per l’insorgere della PSA, determinando il blocco delle movimentazioni e delle vendite, creando danni economici e impedendo lo sviluppo di un settore con grandi potenzialità. Contro questa piaga – ha concluso l’esponente dell’Unità di Progetto – non ci possiamo permettere di fare un passo indietro o di allentare la presa.»

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Per la settima volta Maurizio Paschetta, è campione mondiale di record agricoli. Ieri (lunedì 24 settembre) ha polverizzato il record detenuto dal bulgaro Nikolaj Milanov che a Trojan, nel 1994, in un’ora raccolse 200 lumache. «The Natural Boy», questo il suo soprannome, ha raccolto nello stesso tempo 1086 lumache ( oltre 5 volte di piu’ ) , record mondiale certificato dalla World International Champions dal giudice Luigi D’Amico«Ho dato tutto quello che potevo – ha commentato Maurizio Paschetta al termine della gara, trasmessa in diretta Facebook sulla sua pagina ufficiale, presentata da Davide Bazzichetto – è il risultato di un duro lavoro, ma anche di costanza, passione e resistenza». «Sono soddisfatto e ringrazio tutti i fan e le persone che mi hanno seguito – ha aggiunto -. Nella prima mezz’ora ho raccolto vicino alla rete, come una sorta di riscaldamento, gli ultimi 30 minuti più verso la metà del recinto, cosa più difficile perché ho dovuto allungarmi il più possibile senza mai entrare all’interno». La gara è stata disputata nell’allevamento «Le lumache del Marchesato» di Giacomo Torre in via Revello 38/A a Saluzzo, Piemonte, Italia. 

Per Maurizio Paschetta si tratta del settimo record mondiale, dopo quello in mungitura vacca a mano, pigiatura uva con i piedi, spaccalegna con accetta, impilamento balle piccole di fieno su un rimorchio agricolo, raccolta tartufi con cane su ring e vangatura del terreno a mano .