29 July, 2024
Home2018 (Page 240)

[bing_translator]

Un summit così importante con il top della sanità italiana non si vedeva dagli anni ’80, quando con la 833/78 nasceva il Servizio sanitario nazionale: e già questo è indicativo dell’importanza di questo momento storico per l’Ssn. Un evento che ha richiamato l’attenzione di ben due ministri – quello della sanità Giulia Grillo e quello degli affari regionali Erika Stefani, che è intervenuta di persona – a dimostrazione dell’importanza di questo summit che per due giorni ha visto tavole rotonde su temi che hanno affrontato nuovi modelli tra il finanziamento del sistema e la crescita economica, i problemi e le soluzioni delle liste di attesa nei sistemi europei, la gestione della cronicità, governare il cambiamento, l’autonomia delle regioni e la scelta dell’innovazione terapeutica, le modalità del circolo di benchmarking. Presente il Gotha della sanità italiana, rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, della sanità italiana, i dirigenti responsabili di importanti centri di studio e delle principali società medico-scientifiche, nonché delle associazioni di categoria e dei pazienti. E al meeting di motore Sanità sono state gettate le basi del nuovo cambiamento, dell’indispensabile intervento di manutenzione di cui oggi, a quarant’anni dalla sua istituzione, il Servizio sanitario nazionale ha bisogno. E proprio dal summit di Motore Sanità sono uscite indicazioni e prese di posizione ufficiali che grazie alla sapiente regia del direttore generale della sanità della regione veneto Domenico Mantoan sono state raccolte in un ‘decalogo’. «Anche l’innovazione tecnologica e terapeutica non può prescindere dall’innovazione nella gestione dei pazienti – ha sottolineato Domenico Mantoan nelle sue conclusioni -. Il Veneto vuole perseguire queste sfide per i pazienti oncologici sviluppando un progetto di delocalizzazione delle terapie anche con il coinvolgimento dell’industria perché è responsabilità di tutti contribuire a questo cambiamento».

1 – La sanità italiana tra le prime quattro del mondo, ma è percepita malissimo

Tutti d’accordo che l’assistenza sanitaria in Italia è tra le migliori del mondo – addirittura l’ultima classifica di Bloomberg ‘Health Care Efficiency’ la colloca al 4° posto dopo Hong Kong, Singapore e Spagna – eppure la sanità in Italia è descritta male e percepita ancora peggio dai cittadini. Bisogna dire ai cittadini la verità, e cioè che abbiamo tutti dei diritti ma anche dei doveri.

2 – A 40 anni di età il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di ‘manutenzione’

Oggi ci sono problemi diversi da quelli del 1978, quando l’Ssn è nato, ed è quindi necessaria un’opera di ‘manutenzione’ che preveda di ridisegnare competenze, incarichi e che affronti problematiche 40 anni fa non prevedibili. O, comunque, non in questa misura, tipo la cronicità.

3 – Il numero dei professionisti è sottodimensionato

Abbiamo oggi carenza di professionisti – medici e non – perché li paghiamo troppo poco, sia a livello territoriale con zone del paese che vedono una carenza organica di medici, sia a livello ospedaliero. E molti preferiscono prendere altre strade.

4 – Modificare e aggiornare le competenze dei professionisti della salute

Abbiamo sentito Regioni, come il Trentino Alto Adige, che stanno partendo con un percorso di affidamento alle ostetriche delle gravidanze a basso rischio (che rappresentano più o meno il 90 per cento delle gravidanze) e si stanno organizzando sul territorio. Ecco quindi anche il problema di modificare i compiti delle diverse professioni sanitarie, valorizzando il personale tramite maggiori remunerazioni e nuove competenze. 

5 – Affrontare l’emergenza cronicità

E’ la vera emergenza cui dobbiamo far fronte immediatamente, in previsione del fatto che si trasformerà in un problema prioritario negli anni futuri, in una società che invecchia sempre più. Se una persona con patologia cronica è per definizione una persona affetta da una malattia di lunga durata, tendenzialmente lunga quanto la vita del soggetto, è chiaro che la cronicità è destinata ad assorbire progressivamente sempre maggiori risorse economiche, ma è anche l’oggetto di sempre maggiori ricerche che inevitabilmente svilupperanno, in una positiva ottimistica visione razionale, soluzioni tecnologiche sempre più avanzate ed efficaci. Bisogna quindi studiare subito, accanto a nuove forme di assistenza, percorsi che differenzino in maniera chiara urgenza e cronicità.

6 – Risolvere il problema delle liste di attesa

E’ un problema molto sentito, ma abbiamo dimostrato che in alcune regioni – come il Trentino Alto Adige o il Veneto – se ci si lavora con attenzione il problema della lista d’attesa si può risolvere: è indispensabile coinvolgere i pazienti e fargli comprendere che non si può avere tutto subito, che accanto ai diritti esistono anche dei doveri di precedenza terapeutica, che quindi va dato peso ad un diverso ‘indicatore di attesa’ nel ruolo del Servizio sanitario nazionale e di garanzia dei Lea. E’ altresì fondamentale agire sulla domanda attraverso politiche dell’appropriatezza clinico-prescrittiva e attraverso codici di priorità. Importante anche agire sull’offerta aumentando la capacità produttiva, attraverso l’estensione degli orari e dei giorni, con la creazione di percorsi di garanzia, con la presa in carico dei cronici da parte delle strutture senza che il paziente ritorni ogni volta al Cup. E, non ultimo, ipotizzare anche di aumentare i canali di prenotazione. Le esperienze europee ci insegnano che il problema non è solo economico ma anche di sistema ed organizzativo essendo il modello Beveridge più penalizzante del Bismarck.

7 – Necessarie modifiche a livello legislativo

Poiché, come detto, il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di ‘manutenzione’, è indispensabile prevedere quanto prima un decreto legislativo nazionale di modifica dell’attuale 502-517. Poiché lo Stato non riesce, per mille motivi, a farvi fronte, una serie di Regioni hanno cominciato a dire ‘noi ci arrangiamo da soli’. La cosa nuova di questo momento particolare è che tutti sono d’accordo su dove si devono mettere le mani (nessuno ha detto che questo non sia vero), ma ancora non su chi debba farlo. 

8 – Prevedere l’avvio della cosiddetta ‘autonomia differenziata’

La ministra Stefani ha detto che entro ottobre presenterà al parlamento il disegno di legge sull’autonomia ‘differenziata’: questo significa che le Regioni a statuto speciale, debbono passare attraverso un continuo confronto con lo Stato. E ha aggiunto: «Il mio ministero, che è un ministero ‘burocratico’, diventerà un ministero ‘dinamico’, e dovrò avviare una sezione che si occupi di autonomia differenziata. Oggi non esiste, quindi dovrò pensare a dirigenti e funzionari che capiscano cos’è l’autonomia ‘differenziata’ e parlare con amministrazioni regionali che a loro volta grazie a questa ‘autonomia differenziata’ portino a casa dei risultati che comunque devono garantire LEA in equità, perché stiamo parlando della sanità. Autonomia differenziata non significa che lo Stato viene messo da parte e che le regioni si organizzano ognuna come crede, ma che ognuna ha la possibilità di adeguare offerte e servizi secondo le proprie disponibilità ed esigenze».

9 – Coinvolgere i cittadini

Nel corso della Summer School è emerso in modo chiaro che è assolutamente indispensabile imparare a comunicare con i cittadini, a coinvolgerli e a far loro capire la responsabilizzazione necessaria per migliorare i servizi. E ormai una ‘consapevolezza dei tecnici’ quali noi siamo, e bisogna apprendere i meccanismi di una narrativa, da parte di chi rappresenta i cittadini, che ci consenta di comunicare con loro e di coinvolgere i cittadini.

10 – Intervenire sui fondi integrativi

In questo momento di ‘fragilità economica’ non è detto che i fondi integrativi debbano permanere così come sono oggi: in questo momento stanno (in gran parte) producendo una sorta di ‘consumismo sanitario’ e vanno assolutamente regolamentati. Il sistema sanitario è sottofinanziato e dato i dati del MEF per il finanziamento futuro è utile implementare ma normare i fondi integrativi e le mutualità sociali per arginare l’output of pocket.

[bing_translator]

Lucidate il pelo e scaldate i muscoli dei vostri amici a quattro zampe: sabato 6 e domenica 7 ottobre, il boschetto di Uri ospiterà la seconda edizione di “Meticcio Expo”, esposizione cinofila amatoriale organizzata dal CSEN provinciale Olbia-Tempio, che passa in rassegna i cani meticci, rigorosamente senza pedigree, per eleggere il più bello, il più agile ed il più simpatico fra tutti.

La manifestazione, è sostenuta dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, ed è promossa dal Csen con il patrocinio gratuito del comune di Uri ed in collaborazione con l’Acsd Cultura e Sport, l’associazione Dna Randagio e l’Acsd Comunicanem.

L’evento avrà inizio sabato 6 ottobre alle 15, con la convalida delle iscrizioni e con le gare delle categorie Cuccioli (da 3 a 6 mesi) e Junior (da 7 a 12 mesi). La rassegna proseguirà il 7 ottobre, dalle ore 10.00, con i concorsi della categoria Adulti, che assegneranno i premi Bellezza, Mobilty e Simpatia. Dopo la pausa pranzo la manifestazione proseguirà con il “Best in Show” e l’assegnazione dei titoli di Mister Meticcio, Miss Meticcia e The Best (Premio Argon), ossia la proclamazione del miglior quattro zampe in assoluto.

Per poter partecipare al concorso, che sarà trasmesso in diretta streaming sui canali web di Directa Sport Live Tv e sulle pagine social Csen, è sufficiente compilare il modulo d’iscrizione disponibile sul sito web del Csen Sardegna, al link http://www.csensardegna.it/wp-content/uploads/2018/09/Modulo-Iscrizione-Meticcio-EXPO-II-edizione-1.pdf, e inviarlo, compilato in tutti i suoi campi, all’indirizzo di posta elettronica csenolbia@virgilio.it.

Durante il week end di Meticcio Expo 2018 sarà possibile partecipare a percorsi ludici educativi a “sei zampe”, tricks e dog dance, giochi di fiuto e attivazione mentale, attività informative e dimostrative sugli Interventi assistiti con gli animali, e sulla Paragility Dog; ci saranno inoltre stand informativi e di sensibilizzazione, con personale qualificato che fornirà consigli pratici su come gestire le problematiche della convivenza con il proprio cane.

[bing_translator]

«Non esiste un’emergenza Febbre del Nilo, la situazione rientra nella normalità ed è costantemente monitorata su tutto il territorio regionale. Piuttosto, alla popolazione suggeriamo di attivare le più comuni norme di prevenzione per evitare di esporsi alle punture delle zanzare, in quanto gli interventi di disinfestazione non possono debellare del tutto larve e insetti adulti.»

Lo ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru, nel corso della conferenza stampa che questa mattina è servita a fare il punto dopo i tre casi di West Nile registrati quest’anno in Sardegna. Dello stesso tenore anche le dichiarazioni dei componenti l’Unità di crisi sulla West Nile Disease, che a turno e ciascuno per la propria competenza specifica hanno tratteggiato il quadro di un’estate atipica a causa della elevata piovosità e del persistere del caldo-umido di queste settimane.

Soltanto tre i casi segnalati sinora (tutti dall’ospedale San Martino di Oristano: due pazienti sono ancora sotto osservazione, uno è stato già dimesso) più una sacca di donazione di sangue che il 3 settembre è stata rilevata positiva (era di un donatore di Ghilarza). Vi è una chiara sovrapposizione dei casi riscontrati nell’uomo e negli animali selvatici: la provincia di Oristano è nettamente predominante sulle altre, seguita dalla Gallura orientale, ma nessuna provincia può dirsi esente dal rischio. Tra i principali vettori, infatti, figurano i volatili (cornacchie, passeriformi e alcuni rapaci) che possono spostarsi anche di parecchie decine di chilometri dal luogo in cui sono venuti a contatto con zanzare infette.

Dalla fine della primavera sino al sopraggiungere dell’autunno, gli enti preposti effettuano controlli serrati in tutta l’Isola. L’Unità di crisi viene convocata ogni qualvolta ci sia la segnalazione di un nuovo caso umano di West Nile. Le azioni attive riguardano soprattutto i focolai larvali, che quest’anno si sono moltiplicati esponenzialmente a causa dell’abbondanza di piogge.

La malattia non è contagiosa, hanno sottolineato più volte gli esperti durante la conferenza stampa. La trasmissione può avvenire soltanto in tre modi: con la puntura di una zanzara adulta infetta (cioè che ha contratto il virus da un animale a sua volta infetto, solitamente uccelli migratori che giungono da Paesi lontani) oppure attraverso la donazione di sangue o trapianti di organi di pazienti positivi. Quest’anno in Sardegna, per la prima volta dal 2011 (anno in cui si registrò il primo caso umano in Italia), è stata intercettata una sacca di donazione di sangue risultata positiva. A livello nazionale, invece, nel 2018 sono state trovate 56 sacche positive. Quest’anno il controllo delle sacche di sangue in Sardegna è stato esteso a tutto il mese di ottobre. Non esiste la possibilità di contrarre il virus attraverso le donazioni: tutte le sacche sono controllate.

La Sardegna è una regione endemica. Puntualmente, infatti, la West Nile compare non appena si moltiplicano le zanzare e quelle infette pungono gli animali selvatici. Il primo segnale dell’arrivo del virus nel territorio è dato dalla massiccia morte di uccelli e altri animali selvatici. Per i cavalli esiste un vaccino, efficace se somministrato nei tempi giusti. La quasi totalità dei cavalli presenti in Sardegna ormai si è immunizzata. Purtroppo, non esiste un analogo rimedio per l’uomo, dunque si deve puntare tutto sulla prevenzione e una corretta informazione. Va precisato che la Sardegna ha varato per prima, in Italia, il Piano regionale di monitoraggio e sorveglianza sulla Febbre del Nilo.

Alla conferenza stampa di oggi era presente anche il direttore dell’Anci Sardegna, Umberto Oppus. L’Associazione dei Comuni non solo ha partecipato all’ultima riunione dell’Unità di crisi, ma sta contribuendo in maniera fattiva a informare gli amministratori degli enti locali, in particolare coloro che operano in prima linea come i Comuni dell’Oristanese. Questo territorio, a causa della presenza di risaie, canali e stagni, è il più esposto, ma anche il Cagliaritano presenta vaste zone umide dove l’avifauna migratoria diventa più stanziale.

«I rimedi sono sempre gli stessi – commenta l’assessore Luigi Arru –. Evitare le punture delle zanzare attraverso l’uso di repellenti e l’installazione delle zanzariere tra le mura domestiche. Ma anche limitare al massimo il ristagno d’acqua nei giardini e nelle terrazze, persino nei sottovasi. Le disinfestazioni sono assicurate attraverso le Province. Ecco perché non bisogna generare allarmismo tra la popolazione. La percentuale di casi clinicamente rilevanti è molto bassa, e riguarda per lo più soggetti anziani o comunque esposti anche ad altre patologie, per vari motivi. Soltanto il 20% della popolazione che è venuta in contatto con il virus può manifestare sintomi febbrili, e appena lo 0,6% può mostrare sintomi neurologici. Numeri che fanno comprendere come sia del tutto fuorviante parlare di emergenza West Nile.»

 

[bing_translator]

Anche quest’anno si rinnova l’antico rito della Madonna della Salute! Dal 29 settembre al 3 ottobre, Masainas accoglie i fedeli ed i turisti per 5 giorni di riti religiosi, festeggiamenti civili, cultura, escursioni buon cibo ed artigianato. Un programma articolato che vi farà scoprire le bellezze di queste splendido paesino del Sud Ovest della Sardegna. Negli anni l’evento si è arricchito, affiancando al rito religioso le celebrazioni civili, così i due giorni di solenne processione del simulacro della Vergine lungo le vie del paese, sono accompagnati da 5 serate di intrattenimento che alternano spettacoli culturali, folkloristici e musicali.
La manifestazione mantiene stretto il legame con il mondo agricolo e pastorale: l’invocazione della salute è rivolta alla Madonna perché porti benessere non solo alle persone ma anche agli animali, ai raccolti ed al territorio.

Programma:

Sabato 29 settembre 
Ore 10.00 – Masainas in Trenino. Escursioni in trenino tra medaus, vigneti e zone umide.
Ore 18.00 – Santa Messa
Ore 19.00 – Gara di Pesca Sportiva – 27ª edizione Trofeo Sampey – Spiaggia Is Solinas
Ore 21.00 – Gara Poetica dialettale sarda.
Si esibiranno Is Cantores: Roberto Zuncheddu, Marco Melis, Antonello Orrù e Luigi Zuncheddu.
Canto armonico “Basciu e Contra“: Luca Farci ed Angelo Secci.
Chitarra: Stefano Campus
La serata vedrà la sfida tra “iscantores” a suon di “mutetus”, l’esibizione canora in canto armonico sardo e per concludere la bellissima “Chitarrina”, canti sardi accompagnati da chitarra.

Domenica 30 settembre
Ore 8.00 – Santa Messa
Ore 10.30 – Santa Messa
Dalla mattina – Escursioni in Mountain bike e E Bike. Escursioni guidate per gli itinerari turistici a Masainas
Ore 17.30 – Santa Messa. A seguire processione solenne per le vie di Masainas accompagnata da Gruppi Folk provenienti da tutta la Sardegna e suonatori di launeddas.
Ore 21.30 – 2ª edizione – Serata Folk con esibizione sul palco dei gruppi folkloristici della Sardegna presenta Emanuele Garau.

Lunedì 1 ottobre
Ore 8.00 – 9.00 – 11.00 – 17.30 – Santa Messa
A seguire processione solenne per le vie di Masainas accompagnata da gruppi folk provenienti da tutta la Sardegna e suonatori di launeddas
spettacolo pirotecnico realizzato dalla ditta Egidio Piano
Ore 22.00 – Spettacolo musicale in compagnia Maria Luisa Congiu.

Martedì 2 ottobre
Ore 10.30 – Santa Messa
Ore 18.00 – Santa Messa
Ore 21.45 – Ivana Spagna in concerto

Mercoledì 3 ottobre
Ore 16.00 – Elisabetta Viviani presenta: BaBy Fun (spettacoli per bambini)
Ore 18.00 – Santa Messa
Ore 21.30 – Balli e musica in Piazza con Dj Andrea.

Dal 29 settembre al 3 ottobre
Is Paradas: degustazione e cene tipiche con menù Sulcitani
Fiera artigianale ed agroalimentare per le vie principali del Paese
Servizio infopoint in via Roma 80
Mostra fotografica e di abiti sardi presso locale in via Roma 80.

[bing_translator]

La filosofia “Slow Food” incontra i birrifici artigianali, tra i colori e i profumi della Laguna di Sant’Antioco. Un’unione da cui nasce la seconda edizione di “Isola in Fermento”, manifestazione all’insegna del buon cibo e della birra di qualità, in programma nel Lungomare di Sant’Antioco sabato 29 e domenica 30 settembre. L’evento è organizzato dal comune di Sant’Antioco in collaborazione con “Slow Food” ed il birrificio artigianale “Rubiu” e, accanto alle proposte Slow abbinate a una selezione delle migliori birre made in Sardegna, propone appuntamenti di intrattenimento e iniziative alla scoperta dell’isola e della Laguna, terzo attore protagonista di “Isola in Fermento”.

Ma l’interprete indiscusso sarà la birra artigianale, portata in scena da ben sei birrifici della Sardegna: P3 Brewing Company da Sassari; Brewpub Trulla da Nuoro; Birrificio 4Mori da Guspini; Birrificio Gattarancio da Cagliari; Il Birrificio di Cagliari da Cagliari; Rubiu Birrificio Artigianale da Sant’Antioco. Birra che potrà essere degustata con i Presidi Slow Food (Pecorino di Osilo; Fiore Sardo; Casizolu; Pompia; Cappero selargino)  e con il cibo di produttori gastronomici provenienti da tutta la Sardegna. Senza dimenticare i “Viaggi emozionali nella birra” a cura di Deamater e i diversi laboratori “Slow Food”, nei quali birra e buon cibo la faranno da padrone. E c’è un’importante novità: un occhio di riguardo verrà riservato a celiaci e vegetariani, che potranno assaporare pietanze appositamente preparate per chi soffre di intolleranze o ha abbracciato l’alimentazione vegetariana. Due giornate, inoltre, che offriranno al visitatore un ricco ventaglio di opportunità di svago: itinerari gastronomici della birra, dj set “Music Is my Boyfriend” e dj set con il noto duo “Lilies on Mars”, spettacolo di Eleonora Giua e Michela Atzeni in “Onde”, la musica di Sergio Piras (storica voce dei Tamurita) e Rox Camellini, escursioni in canoa in laguna e lezioni di Kite surf per principianti a Porto Botte, passeggiate in quad e itinerari mototuristici alla scoperta dell’isola.

«Dopo il successo della prima edizione svoltasi all’Arena Fenicia – commenta l’assessore del Turismo e dello Spettacolo Roberta Serrenti – abbiamo deciso di riproporre “Isola in Fermento”, cambiando location e puntando a prestigiose e proficue collaborazioni: ecco, dunque, la scelta della Laguna e degli spazi del Lungomare cittadino, da Via Cavour al Lido, dove verranno allestiti gli stand dei birrifici e dei produttori gastronomici della Sardegna; e la partnership con “Slow Food”, che ci consente di dare un tocco in più e di qualità all’evento.  Ancora una volta puntiamo ad intercettare i flussi di visitatori che si muovono alla ricerca di eventi gastronomici. E “Isola in Fermento” è decisamente un appuntamento da non perdere.» 

La manifestazione inizierà sabato 29 settembre alle 18.00, presso il Lungomare (da via Cavour al Lido) con l’inaugurazione degli stand e con il convegno promosso dal GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari e il FLAG Sardegna Sud Occidentale. Scopo del convegno, illustrare le strategie dei Piani di Azione di sviluppo locale rurale e costiero e le opportunità, anche finanziarie, offerte nell’ambito dei percorsi di creazione di impresa e lavoro autonomo attivate grazie alle Misure integrate tra sviluppo locale partecipativo e occupazione dei settori della Green & Blue economy. Linee di Sviluppo progettuale 2 e 3.

Durante l’evento sarà possibile avere informazioni sull’apertura delle iscrizioni ai percorsi formativi gratuiti (che partiranno in autunno) di accompagnamento alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo per il progetto “Competenza e impresa per lo sviluppo rurale e costiero sostenibile” e sulle opportunità di finanziamento presenti nel territorio.

[bing_translator]

Dopo la partecipazione dello scorso anno, il comune di Carbonia aderirà anche nel 2018 alla nuova edizione di “Puliamo il mondo”, l’iniziativa ecologica lanciata da Legambiente con la collaborazione di Anci e con i patrocini di ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e di UPI (Unione delle Province d’Italia). “Puliamo il mondo” fa parte del progetto “Clean up the World”, un evento internazionale in difesa dell’ambiente, nato a Sydney nel 1989, che oggi coinvolge più di 120 Paesi e 35 milioni di cittadini in tutto il mondo.

La data della manifestazione, che avrà luogo in varie zone del territorio di Carbonia, è fissata per la mattinata di sabato 13 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Tra le aree individuate per la pulizia si segnalano le pinete comunali di Bacu Abis, Cortoghiana e aree attigue, la zona limitrofa al Cimitero di Serbariu, l’area tra Barbusi e Caput Acquas, il canale tombato Cannas, sito tra via Tirso e via Puglie, il tratto di pista ciclabile tra il Centro intermodale e via Nazionale.

«Il nostro obiettivo è sensibilizzare il mondo giovanile e i cittadini al rispetto, alla salvaguardia e alla pulizia dell’ambiente, attraverso il coinvolgimento delle scuole, delle associazioni ambientalistiche, sportive, culturali e sociali di Carbonia. La tutela e la valorizzazione del decoro urbano sono alcuni dei capisaldi del nostro programma amministrativo, che intende promuovere e diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile anche attraverso il volontariato ambientale», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«L’iniziativa mira a bissare e a superare il successo dello scorso anno, quando circa 200 volontari diedero un esempio pratico di coscienza civile e responsabile, pulendo dai rifiuti le aree di via Dalmazia, del Centro intermodale, della Grande Miniera di Serbariu e della pineta di Cortoghiana», ha spiegato l’assessore dell’Ambiente Gian Luca Lai.

Per consentire lo svolgimento dell’iniziativa, il comune di Carbonia ha provveduto ad acquisire, tramite la società De Vizia, una serie di kit – da adulto e da bambino – contenenti materiale e gadgets che il giorno della manifestazione verranno consegnati ai volontari. Ciascun volontario sarà coperto da idonea assicurazione.

I volontari che hanno intenzione di aderire all’iniziativa sono pregati di comunicare il proprio nominativo agli uffici del comune di Carbonia, chiamando il numero di telefono 0781 694266, ed esprimendo la propria preferenza su una delle sedi indicate sopra.

 

[bing_translator]

Anche quest’anno “Voci per la libertà” sarà protagonista al Mei, il Meeting degli Indipendenti, in programma a Faenza dal 28 al 30 settembre.

Nella giornata del 29 saranno molti gli appuntamenti che vedono coinvolto il festival veneto: si parlerà del libro uscito nel 2017 per festeggiare i vent’anni del festival e saranno ospiti in varie situazioni alcuni artisti legati a “Voci”: i vincitori del Premio Amnesty International Italia, sezione Emergenti, nel 2018 e nel 2017, rispettivamente Pupi Di Surfaro e Carlo Valente, e i vincitori del Premio della Critica: Danilo Ruggero (2018) e Elisa Erin Bonomo (2017).

Si comincerà dal mattino con la partecipazione a “EdicolAcustica”, all’edicola della stazione ferroviaria di Faenza, dove saranno ospiti: alle 11.00 Danilo Ruggero e alle 12.00 Michele Lionello, direttore artistico di VxL, ed Elisa Erin Bonomo. Nel pomeriggio alle 16.30 sarà invece la volta di Carlo Valente.

Alle 14.00 al Caffè Letterario Musicale (al Caffè della Molinella, in Piazza Nenni), ci sarà la presentazione del libro sui vent’anni di festival e del CD della ventesima edizione, recente vincitore della Targa Tenco come miglior album collettivo a progetto. Parteciperanno Michele Lionello, Elisa Erin Bonomo e Carlo Valente.

Ci sarà poi spazio anche per due esibizioni al Corona Cocktail Plaza (Piazza Martiri della Libertà): alle 17.30 Danilo Ruggero, alle 23.30 i Pupi di Surfaro.

Il Mei è il più grande evento italiano dedicato alla musica indipendente ed emergente, denso di concerti, incontri, convegni, premi ed expò. Tutto il programma dettagliato è su www.meiweb.it . 

Il legame con VxL è ormai storico: a partire dal 2003, anno in cui il festival è stato premiato dal Meeting come ‘Miglior festival dell’anno’, fino ad oggi come parte della Rete dei festival, associazione che contribuisce a tutelare e favorire lo sviluppo dei festival per musica emergente in Italia. Inoltre il Mei continua a supportare “Voci” nelle varie attività e iniziative a favore dei diritti umani attraverso la musica.

[bing_translator]

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, in collaborazione con il comune di Carbonia, ha partecipato alle Giornate Europee del Patrimonio 2018 con un’escursione partita dalla Grande Miniera di Serbariu (fronte Museo del Carbone) alle ore 9.00, con tappa al Nuraghe Sirai ed arrivo, intorno alle ore 12.30, nel sito archeologico di Monte Sirai. Tra i partecipanti, i sindaci di Carbonia Paola Massidda e Portoscuso Giorgio Alimonda, e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu.

[bing_translator]

U.M., 19enne cittadino nigeriano, già ospite del centro di accoglienza straordinaria di Sinnai, gestito della società A.T.I. TRE FONTANE E MEDIHOSPES, sito in località Burranca, lo scorso 21 settembre era stato allontanato dal centro, poiché i continui comportamenti aggressivi nei confronti del personale della struttura, avevano scaturito la revoca prefettizia della misura d’accoglienza. Non gradendo il provvedimento, il nigeriano si è reso più volte protagonista di alcune forme di protesta nei pressi del centro, con intenti suicidi, con il proposito di far ritorno nel suo alloggio.
La scorsa notte, però, l’ennesimo tentativo di rientrare nella struttura, non è passato inosservato agli operatori del centro, con i quali il cittadino nigeriano ha assunto atteggiamenti violenti e minacciosi. Richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, sul posto sono intervenuti per l’ennesima volta i carabinieri di Sinnai, che sono riusciti inizialmente a far desistere il nigeriano dalle sue intenzioni violente, ma dopo essersi reso conto che non poteva essere ospitato dal centro, ha reagito con incontrollata violenza, strattonando i militari e sferrando calci al loro indirizzo. Inevitabilmente, sono scattate le manette, con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e, in attesa dell’udienza di convalida fissata per la mattinata di domani, 24 settembre, l’arrestato è stato tradotto presso la camera di sicurezza.

[bing_translator]


Nel corso della serata di ieri, i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Cagliari hanno arrestato per il reato di resistenza, lesioni a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale e danneggiamento, un pregiudicato extracomunitario di nazionalità nigeriana, irregolare sul territorio nazionale, classe 1997. I militari sono intervenuti intorno alla mezzanotte presso la pizzeria “Evolution”, sita in via Mandrolisai, dall’interno della quale era stato richiesto il loro intervento poiché l’extracomunitario, probabilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche, aveva avviato un’animata e violenta discussione con il proprietario dell’attività commerciale. Al sopraggiungere dei carabinieri, il nigeriano si è rifiutato categoricamente di fornire le proprie generalità, pertanto è stato invitato a salire a bordo della vettura militare, al fine di essere sottoposto ad ulteriori accertamenti identificativi, ma lo stesso si è rifiutato energicamente, reagendo con calci gomitate e pugni nei confronti dei militari operanti. In particolare, il pregiudicato ha colpito un militare al volto, ma è stato immediatamente immobilizzato ed ammanettato, anche grazie all’ausilio del sopraggiungere di altri carabinieri. Nella circostanza, l’extracomunitario, dimenandosi violentemente, ha danneggiato anche lo sportello della vettura militare. Quindi è stato tradotto immediatamente presso le camere di sicurezza del comando provinciale, in stato di arresto, in attesa della celebrazione del rito direttissimo che verrà nella giornata di domani.
Il militare ferito se la caverà con qualche giorno di cure.