29 July, 2024
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Venerdì 21 settembre, alle 17.30, si terrà l’inaugurazione e la presentazione dei servizi di recente istituzione, “Asilo Nido” (per i bambini dai 3 ai 24 mesi) e “Sezione Primavera” (per i bambini dai 24 ai 36 mesi), che si svolgeranno negli spazi dello storico Asilo “Generale Carlo Sanna”. L’occasione sarà utile per mostrare alle famiglie di Sant’Antioco le ampie aree (circa 300 metri quadri) profondamente rinnovate con arredi a misura di bambino, e per presentare il programma e l’équipe educativa. I due servizi, Asilo Nido e Sezione Primavera, perseguono l’obiettivo del pieno sviluppo delle potenzialità delle bambine e dei bambini e contribuiscono a realizzare il diritto all’educazione per i piccoli dai 3 ai 36 mesi. Questa finalità viene perseguita in sinergia con le famiglie, riconosciute come protagoniste del percorso educativo. 

La struttura “Generale Carlo Sanna”, inoltre, è sede del progetto sperimentale del ministero della Pubblica Istruzione che promuove la continuità del percorso educativo e scolastico per i bambini dai 0 ai 6 anni. All’interno della struttura (piano terra) è infatti presente una sezione di Scuola dell’infanzia (Istituto Comprensivo Statale “Sant’Antioco-Calasetta”): i bambini che frequentano il Nido e la Sezione Primavera (primo piano) hanno dunque la possibilità di proseguire il percorso all’interno dello stesso ambiente educativo.  

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«Finalmente ci saranno controlli serrati sull’import export delle armi, la legge 185/90 deve essere rispettata.» C

Così Emanuela Corda e Pino Cabras, deputati del M5S in commissione Difesa e Esteri, commentano l’annuncio del ministro della Difesa Elisabetta Trenta di voler verificare con il ministro degli Esteri Enzo Moavero i termini che regolano l’export di armamenti italiani in Arabia Saudita, una vicenda che riguarda da vicino anche la fabbrica Rwm di Domusnovas. «Siamo lieti – aggiunge Emanuela Corda – che il ministro abbia assunto una posizione netta su un argomento scomodo che ad oggi sembrava diventato un tabù». 

Dello stesso avviso Pino Cabras che aggiunge: «È necessario avviare una serie di scrupolosi controlli nei confronti di quei soggetti che vendono armi a paesi come l’Arabia Saudita che, ricordiamo, sono pesantemente coinvolti in aree di conflitto. Si pensi ad esempio alla tragica situazione dello Yemen, con bombardamenti che colpiscono ogni giorno da tre anni la popolazione civile, con infiniti lutti, 10 milioni di senzatetto e la partenza di flussi di milioni di rifugiati. Ecco perché siamo sicuri che il ministro Moavero accoglierà al più presto le istanze del ministro Trenta, affinché si metta immediatamente fine ad una situazione inaccettabile».

I parlamentari hanno però le idee molto chiare sul fatto che «non si debba strumentalizzare la questione, come fanno quelli che pretendono che la Repubblica Italiana non abbia una propria industria a produzione militare. Il fatto che il Governo si sia posto il problema del rispetto di una legge, la 185/90, per troppo tempo bypassata senza ritegno, non significa che non abbia a cuore il problema occupazionale. Si pensi per esempio al caso Rwm azienda produttrice di materiale bellico, con acclarati rapporti con il mercato saudita o il rispetto per il lavoro svolto dai nostri militari».

 «Un conto è incrementare i bilanci vendendo bombe da usare sulla popolazione civile, un’altra questione ancora è produrre sistemi d’arma complessi – aggiungono Pino Cabras ed Emanuela Corda -. Un paese che perda competenze militari e non abbia una politica industriale militare moderna perde ogni residua sovranità, specie se ambisce a creare relazioni multilaterali paritarie, ancorché orientate al disarmo. Per non far prevalere un interesse troppo particolaristico basterebbe un rispetto più rigoroso dell’articolo 11 della Costituzione.»

Sulla difesa del diritto al lavoro del personale coinvolto, Pino Cabras ed Emanuela Corda si richiamano ad alcune esperienze europee: «Per uscire dalla monocultura delle bombe servono scelte politiche di grande portata. Dopo la Guerra Fredda, quando la Germania fu riunificata, ottenne un programma comunitario per la riconversione economica e sociale delle aree troppo dipendenti dalle produzioni militari. Un’analoga scelta di livello europeo occorre anche per far uscire le comunità coinvolte in Sardegna da una monocultura economica ed offrendo alternative occupazionali».

 

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Sabato 22 e domenica 23 settembre il comune di Carbonia aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio (GEP) 2018. Un evento organizzato dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna. 

Il week-end del 22-23 settembre prevede una serie di iniziative che verranno svelate nel corso di una conferenza stampa di presentazione delle Giornate Europee del Patrimonio, che si svolgerà oggi, martedì 18 settembre, alle ore 11.30, nella sala riunioni della Torre Civica.
Per l’Amministrazione comunale di Carbonia la partecipazione alle Giornate Europee del Patrimonio si colloca nell’ambito dell’Anno europeo del Patrimonio culturale 2018 e delle celebrazioni per l’ottantesimo compleanno della città.

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Il comune di Carbonia ha aperto le iscrizioni ai servizi integrativi offerti dall’Asilo Nido Comunale “I Colori dell’Arcobaleno” di via Manzoni, struttura in grado di proporre un’ampia gamma di attività finalizzate all’educazione dei bambini. «Un punto d’eccellenza nel panorama dei servizi per l’infanzia del nostro territorio, formato da personale professionale altamente qualificato», ha affermato l’assessore alle Politiche giovanili Loredana La Barbera.
I servizi integrativi prenderanno il via lunedì 1° ottobre con lo spazio gioco (mattutino e pomeridiano), aperto a tutti i bambini residenti e non residenti in città.
Per le iscrizioni è possibile rivolgersi direttamente al Nido, chiamando il numero telefonico 0781 671184. Le quote di iscrizione ai servizi integrativi sono uguali per tutti i bambini e non tengono conto del parametro ISEE.
Stante la limitata disponibilità di posti, è preferibile presentare la domanda d’iscrizione entro la fine del mese di settembre.

L’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera.

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La Ferrero viene fondata ad Alba, in provincia di Torino, negli anni ’40 da Pietro Ferrero, capostipite di una tenace famiglia piemontese arrivata oggi alla terza generazione. Pietro Ferrero cominciò con un piccolo laboratorio di dolci, che in pochi anni diventa una grande azienda espandendosi in tutta Italia. Negli 50/60 il Gruppo inaugura un grande stabilimento di produzione in Germania e successivamente anche in Francia, estendendosi in poco tempo anche in Europa. Ferrero è quindi in continua espansione nei mercati emergenti e le possibilità di sviluppo professionale e di carriera internazionale nel Gruppo sono tantissime. L’azienda ha pubblicato nuovi annunci di lavoro perché è alla ricerca di operai

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_ferrero_sett.html .

Alba,17 maggio 2014
(GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

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Nel corso degli specifici servizi svolti negli ultimi giorni dai carabinieri di Cagliari, all’esterno degli istituti scolastici del capoluogo, già preannunciati nei giorni scorsi, i carabinieri della stazione CC di Pirri, della compagnia di Cagliari, ieri mattina hanno arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale un pregiudicato cagliaritano classe 1968.
Il tutto si è svolto intorno alle 9.00 in via Montecassino, all’esterno dell’istituto tecnico commerciale “Giua”, dove i militari avevano intrapreso un’attività di controllo di alcuni giovani, durante la quale però il pregiudicato si è divincolatoa rapidamente, dirigendosi verso il proprio ciclomotore Honda SH 125 che era parcheggiato lì vicino e, poiché sprovvisto di titolo assicurativo e della relativa revisione, ha contestato la redazione dei verbali relativi al codice della strada, aprendo il serbatoio del ciclomotore e versando parte del carburante all’esterno, poi estraendo un accendino e minacciando chiaramente i militari intervenuti.

A questo punto, i militari hanno immobilizzato immediatamente l’uomo che però ha opposto una violenta resistenza spintonandoli, ed è stato definitivamente ammanettato ed arrestato.
L’uomo nella stessa mattinata è stato sottoposto alla celebrazione del rito direttissimo.

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Sono bastati 4 minuti a Joao Pedro, per dimenticare le amarezze vissute negli ultimi sei mesi, vissuti lontano dai campi per la squalifica inflittagli per la vicenda della positività al controllo antidoping. Un goal splendido, giunto al termine di un’azione travolgente, dopo il palo colpito da Leonardo Pavoletti. Un goal che ha esaltato il Cagliari che di lì a poco è andato vicinissimo al raddoppio con Nicolò Barella, autore di una prestazione superlativa e di una conclusione che ha fatto gridare al goal il pubblico della Sardegna Arena, ma si è spenta sul palo alla destra di Gianluigi Donnarumma.

La furia del Cagliari si è pian piano attenuata ed è venuto fuori il Milan, che ha iniziato a macinare gioco e a mettere in seria difficoltà la difesa rossoblu, salvata a più riperse da un eccezionale Alessio Cragno, sia nel finale del primo tempo sia, soprattutto, nella ripresa, quando è arrivato il goal del pari di Gonzalo Higuain (il primo in maglia rossonera) e, sulla spinta di un vivacissimo Suso, sono arrivate alcune grandi occasioni che solo grazie alle prodezze di Alessio Cragno non hanno regalato i 3 punti alla squadra di Gennaro Gattuso.

A fine partita Rolando Maran s’è dichiarato soddisfatto sia della prestazione dei suoi ragazzi sia del risultato che ha definito giusto.

«Siamo partiti con un ritmo altissimo, aggredendo il Milan in ogni zona del campo, concedendo poco e costruendo almeno tre occasioni: oltre al gol, c’è stato il palo di Barella e poi, purtroppo, Farias è scivolato mentre era praticamente solo davanti al portiere. Nella ripresa abbiamo pagato lo sforzo, non siamo riusciti a ripartire spesso, però abbiamo rischiato relativamente. Il Milan col suo palleggio ci ha fatto correre tanto, ha meritato il pareggio, però i ragazzi sono andati a cercarsi la prestazione, con la voglia di essere protagonisti. Stiamo diventando squadra partita dopo partita, lo rileva il fatto che sappiamo leggere ogni momento della gara, questo è indice di maturità.»

Poi sulla gioia per il goal di Joao Pedro.

“Per Joao è stata una partita particolare. Sbloccare la situazione in avvio è stato un regalo che si è fatto, ci teneva tanto a partire col piede giusto, non per il gol ma per fare una prestazione utile alla squadra. Ha sfruttato bene la sua occasione, siamo felici per lui.»

«Per me è stata una serata indimenticabile, davanti al nostro pubblico – ha commentato Joao Pedro -. Sono stati sei mesi difficili, aspettavo il rientro da tanto tempo, non vedevo l’ora, l’ho preparato in maniera accurata. Certo, non mi aspettavo di segnare così presto: fare gol è sempre bello, ma sono contento soprattutto perché la squadra ha giocato bene. Fermare il Milan non è mai facile.»

Soddisfatto anche il presidente Tommaso Giulini.

«Abbiamo giocato un grande primo tempo, mettendo in campo la mentalità mostrata con Sassuolo e Atalanta. Peccato solo non avere realizzato il secondo gol che avremmo meritato, a quel punto sarebbe stato più difficile per il Milan riprendere la partita. Invece i rossoneri nella ripresa hanno giocato un grande calcio, inserendo tre giocatori di qualità: è stato bravo il nostro allenatore a contenerli, cambiando modulo e portando a casa il pareggio. Sono felice anche per Joao Pedro: rientrava dopo tanto tempo, ha segnato un gol e offerto una buona prova.»

 

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Ritorna il 29 e 30 settembre a Faenza, nell’ambito del Mei, la terza edizione del Forum del giornalismo musicale. Un evento mai realizzato in Italia che ha suscitato nei primi due anni grande interesse, con la presenza di tantissimi giornalisti, da quelli delle grandi testate a quelli delle webzine, delle radio e tv e di tutti i new media.

Anche quest’anno la due giorni, diretta da Enrico Deregibus, si terrà nel palazzo comunale di Faenza. Sarà dedicata a Mario De Luigi, direttore di “Musica e dischi”, scomparso qualche mese fa.

Si comincerà sabato 29 settembre dalle 14 con un appuntamento di particolare importanza: una assemblea fra tutti i partecipanti che sancirà la nascita dell’AGIMP (Associazione dei Giornalisti e critici Italiani di Musica legata ai linguaggi Popolari). Sarà un momento cruciale, dopo due anni di confronto e approfondimento che hanno portato ad una bozza di statuto che sarà da approvare in quella occasione.

Domenica 30 settembre dalle 10 ci sarà spazio per una serie di lezioni sul giornalismo musicale che vedranno tra i docenti Riccardo Vitanza (responsabile dell’agenzia di comunicazione Parole & Dintorni) sul tema “L’ufficio stampa oggi”, Michele Monina (critico musicale) su “Crowdfunding per il giornalismo musicale”, Fabrizio Galassi (consulente social music marketing) su “Gli algoritmi aiutano a scrivere meglio” e Paolo Prato (musicologo e saggista) su “Critica e saggistica rock dagli anni ’60 a oggi”. Si tratta di un corso accredito come “formazione professionale continua” per gli iscritti all’ordine dei giornalisti, ma aperto anche ai non iscritti in qualità di uditori.

Sono invitati a partecipare al Forum tutti i giornalisti interessati a portare il loro contributo, suggerimento o suggestione.

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E’ stata prorogata al 1° ottobre 2018 la scadenza del bando “Culture Lab” per i contributi alle imprese culturali e creative, finalizzati all’aumento della competitività delle imprese del settore culturale.

I beneficiari sono le micro, piccole e medie imprese culturali e creative in forma singola e aggregata, compresi i liberi professionisti.

I settori individuati sulla base dei seguenti codici ATECO 2007: – SEZIONE R – 90: attività creative, artistiche e di intrattenimento, ad esclusione del codice 90.03.01 (attività di giornalisti indipendenti) e 90.03.02 (Attività di conservazione e restauro di opere d’arte);- SEZIONE R – 91: Attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali.

Gli interventi ammessi son o quelli finalizzati alla realizzazione di progetti culturali innovativi che devono essere di valore compreso tra 15.000 e 150.000 euro, coperti per almeno il 20% con mezzi propri e/o finanziamenti di terzi.

La finalità dei progetti è valorizzare i beni culturali della Sardegna, rafforzando la fruizione degli stessi e incrementando le attività economiche ad essi connesse.

Sono ammissibili le spese per migliorare l’accessibilità e fruibilità dei beni culturali della Sardegna – Spese di viaggio, materiali e forniture – Spese di promozione – Spese per il personale – Spese di consulenza/progettazione.

Il contributo è a fondo perduto fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili.

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Dopo un 2017 in forte espansione (+12%), alla fine del 2018 il mercato dei serramenti in Sardegna sperimenterà una leggera battuta di arresto: 209 mila installazioni a fronte delle 214mila stimate nell’anno passato. Di queste, 81mila fanno riferimento a porte (interne ed esterne) e 128mila a finestre (di cui 19.614 porte-finestre). E’ quanto si evince da un recente studio elaborato dal Centro studi della Cna Sardegna  che giovedì prossimo (20 settembre) riunirà ad Arborea questa importante filiera nella terza edizione di “BeOpen Porte e Finestre” – la maggiore manifestazione del settore – che si terrà presso l’Horse Country Resort.

«Questa tendenza in lieve arretramento non va intesa come completamente negativa – spiega il segretario regionale della CNA Sardegna Francesco Porcu che durante la manifestazione di Arborea illustrerà l’andamento del mercato dei serramenti nell’isola -. Nonostante l’incertezza che accompagna la congiuntura attuale e la riduzione dell’aliquota per le detrazioni per la riqualificazione energetica, il mercato dei serramenti regionale continua infatti a mostrare una confortante resilienza. Non va dimenticato che solo due anni fa si era registrato, in termini di infissi installati, uno dei livelli più bassi degli ultimi otto anni, con appena 192mila installazioni (erano state 228mila nel 2010)

Ulteriore buona notizia – rileva la Cna sarda – è che alla fine dell’anno il settore potrebbe beneficiare delle ripresa del mercato delle nuove costruzioni. Rispetto al 2010, porte, finestre e porte finestre, avevano infatti visto il mercato della nuova costruzione quasi dimezzarsi (da 97 mila installazioni a poco meno di 54 mila 2018), mentre il settore del rinnovo edilizio, sostenuto dagli incentivi (in particolare per la riqualificazione energetica nel caso di finestre e porte-finestre) aveva supportato il mercato dei serramenti (+20% di installazioni tra 2010 e 2018). «Per questi motivi l’aspettativa di crescita della domanda di infissi per nuove costruzioni per il 2018 (+1,33% per le porte e +1,1% per le finestre) rappresenta un segnale confortante, anche se a conti fatti il 75% del mercato dei serramenti continua ad essere sostituzione dell’esistente». 

Qualche influenza negativa arriva dal recente mutamento del regime delle agevolazioni fiscali. Dopo sei anni di operatività nel 2018 è andato in soffitta il sistema di detrazioni al 65% per la sostituzione di serramenti e infissi, sostituito da un’aliquota standard al 50%. In attesa di quantificare l’impatto di questa modifica sul mercato regionale (il Cresme stima per il 2018 un calo del mercato della sostituzione del -4,5% per le finestre), l’ENEA ha pubblicato i dati consuntivi per il 2017. «Emerge – spiega Francesco Porcu – che nel 2017 sono stati effettuati 3.562 interventi per la sostituzione di serramenti (finestre e porte-finestre) in ambito di riqualificazione energetica incentivata, un dato che si mostra in crescita rispetto ai 3 mila interventi del 2016. Considerando che, in termini di metratura, l’anno passato sono stati incentivati lavori per circa 39 mila metri quadri: ipotizzando una media di circa 1,8 mq a infisso, si stima in circa 21.800 il numero di serramenti installati che hanno usufruito dell’incentivo del 65% (gli ultimi ad usufruirne)».

La sostituzione dei serramenti, inoltre, rappresenta circa il 44% del totale degli investimenti annui in riqualificazione energetica attivati dagli incentivi (22 milioni di investimenti nel 2017 su un totale di circa 50 milioni, per un risparmio stimato di 5,7 MWh all’anno), una quota in calo rispetto al 50% del 2016. Tuttavia, considerando il mercato complessivo, stimato in circa 100 mila sostituzioni di finestre in abitazioni, l’attività di chi ha usufruito degli incentivi per finestre e porte-finestre ha rappresentato circa il 21% del totale, in linea con il 20% del 2016.

A livello provinciale, in termini di superfici installate, il 67% degli interventi agevolati di sostituzione infissi (finestre e porte-finestre) continua a riguardare le province di Cagliari e Sassari, un dato che si conferma superiore alla quota corrispondente di stock di serramenti esistente (mercato potenziale), almeno per quanto riguarda l’ambito residenziale (46%).

Con circa 5.509 addetti impiegati in circa 2.200 unità locali la filiera degli infissi e dei serramenti in Sardegna – secondo gli ultimi dati Istat (2015) che considerano tutto il comparto, dalla produzione alla distribuzione fino alla posa in opera dei prodotti di carpenteria in legno e metallo (porte, finestre e infissi) – rappresenta un comparto strategico per l’economia sarda. Questi dati sono in costante riduzione rispetto al 2012 (7.120 addetti e 2.387 imprese), ma nonostante il trend negativo che ha caratterizzato i numeri del settore nel quadriennio 2012-2015, in rapporto al totale dell’occupazione e delle imprese, il settore degli infissi continua ad avere, in Sardegna, un peso superiore rispetto alla media nazionale: 1,7% in termini di addetti e 1,9% in termini di imprese.

Intanto, rileva la Cna Sardegna, continuano ad arrivare segnali confortanti dalle previsioni sul mercato delle costruzioni che confermano l’ottimismo sulla ripresa del settore della nuova edilizia residenziale. Secondo le ultime previsioni, infatti, l’anno in corso dovrebbe confermare la crescita degli investimenti in nuove abitazioni: +3,2% la crescita degli investimenti a valori reali (era il +3% nel 2017); mentre meno positive sono le indicazioni che arrivano dal settore del nuovo non residenziale, che dopo un biennio di forte ripresa, alla fine dell’anno in corso potrebbe sperimentare una nuova flessione degli investimenti (-1,7%). Nel complesso, resta positiva l’aspettativa per il settore del rinnovo (+1,8% per le ristrutturazioni abitative e +1,1% per il non residenziale). La tenuta della crescita del rinnovo edilizio, seppur in rallentamento rispetto al 2017, è d’altra parte un dato di grande importanza per il mercato dei serramenti, considerato che, come visto, i lavori di sostituzione dell’esistente rappresentano ancora il 75% del mercato totale.

«Per rilanciare il settore e rafforzare questi segnali di ripresa – conclude Francesco Porcu – occorre sostenere il mercato della riqualificazione, del riuso, dell’efficientamento energetico anche come sosteniamo da tempo potenziando il progetto Iscol@ e dedicando una quantità di risorse maggiore a queste finalità tra quelle previste dal piano regionale delle infrastrutture.»