30 July, 2024
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Buona performance per il mercato del lavoro in Sardegna, in controtendenza rispetto ai dati che interessano altre regioni del Mezzogiorno e del resto d’Italia. Molta più gente di prima oggi guarda al mercato del lavoro con l’aspettativa di trovare un’occupazione: diminuiscono drasticamente gli “inattivi” e la forza lavoro cresce di ben 34 mila unità. Di queste, la gran parte trova un lavoro: l’incremento dell’occupazione è notevole, ci sono 24 mila occupati in più rispetto a un anno fa. Gli altri 10 mila che prima, rassegnati, non cercavano lavoro ora lo stanno cercando attivamente: anche questo è un segnale positivo.

«Abbiamo recuperato tanto del molto terreno perso durante la crisi – commenta il presidente Francesco Pigliaru -. Dopo anni terribili, occupazione e tasso di disoccupazione sono tornati ai livelli del 2012. Speriamo sia il segnale definitivo di una uscita dalla crisi che consentirà di irrobustire politiche pubbliche a favore di chi ha pagato e sta pagando il prezzo più alto della crisi.» 

«Tutti i dati sono incoraggianti – commenta l’assessora del lavoro, Virginia Mura -. L’aumento della forza lavoro, dell’occupazione, il calo del tasso di inattività. In questo contesto anche il contenuto aumento dei disoccupati (nel 2014 il tasso di disoccupazione era superiore di oltre 4 punti), a prima vista potrebbe apparire un dato negativo, ma in realtà è riconducibile alla circostanza che gli scoraggiati si affidano ora ai rinnovati servizi per l’impiego. Emerge, poi, con prepotenza un balzo dell’occupazione femminile, alla quale corrisponde un marcato calo delle inattive. Donne che erano ai margini del mercato del lavoro sono ora accompagnate in nuovi percorsi occupazionali. Confidiamo che il miglioramento dell’occupazione femminile e il calo dell’inattività dipendano anche dalle misure di welfare messe in campo dall’assessorato. Il settore più dinamico, che ha visto crescere maggiormente l’occupazione, è stato quello dei servizi.»

Il tasso di occupazione cresce dal 51,2% al 53,8% (nel Mezzogiorno e in Italia l’indicatore è in aumento rispettivamente dal 44,2% al 45,3%, e dal 58,1% al 59,1%). In aumento sia la componente femminile (dal 42,8% al 46,6%), che quella maschile (dal 59,4% al 60,8%). Il numero degli occupati sale del +4,3% (da 568,2 a 592,5 unità), in raffronto al dato nel Mezzogiorno (+2,2%) e nell’intero Paese (+3,3%). La crescita nell’Isola interessa la componente maschile (+1,6%), e in particolare quella femminile (+8,0%).

Incremento anche con riguardo alla forza lavoro: un +5,2% (da 668,9 a 703,4). Il dato positivo interessa la componente femminile (+10,2%) e in minor misura quella maschile (+1,7%).

Il lavoro in Sardegna è in crescita anche in base all’indicatore del tasso di attività: guadagnati +3,6 punti percentuali (dal 60,3% al 64,0%), con un incremento sia della componente femminile (+5,4), sia di quella maschile (+2,0).

Calano gli inattivi: -10,1 punti percentuali (da 430,0 a 386,4). Il dato positivo interessa entrambe le componenti, ma è più marcato a livello femminile (-11,8%), che a livello maschile (-7,4%). Diminuito il tasso di inattività (in calo dal 39,7% al 36,0%) sia per la componente femminile (-5,4%) sia per quella maschile (-2,0%).

Per effetto del forte aumento delle persone che ora cercano attivamente lavoro, questo quadro positivo determina un leggero aumento della disoccupazione: persone che prima non lavoravano e che rinunciavano alla ricerca di un lavoro ora invece si attivano e si iscrivono alle liste di disoccupazione. La disoccupazione dunque passa da da 100,6 mila a 110,8 mila. In parallelo si registra per il tasso di disoccupazione un incremento dal 15,0% al 15,8, un tasso che comunque rimane tra i più bassi degli ultimi anni.

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«Il documento del ministero della Salute certifica il fallimento della riforma portata avanti dalla Giunta Pigliaru.»

E’ durissimo il giudizio del capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Francesco Pigliaru, sullo stop imposto dal ministero della Salute alla riforma della rete ospedaliera approvata dal Consiglio regionale, dopo un lungo e duro scontro tra le forze politiche di maggioranza e minoranza e le rimostranze emerse nei territori.

«Si sospendano i lavori programmati e si riunisca urgentemente l’assemblea regionale per correggere il tiro – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Ora è chiaro come il riordino della sanità sia stato il più grande pasticcio politico della legislatura con una confusione ed un disordine senza precedenti. Un epilogo davvero drammatico di una giunta che ha visto bilanci bocciati, leggi sospese, piano di sviluppo rurale da correggere, debiti fuori bilancio. L’ultimo siluro sulla riforma ospedaliera pone rilievi di legittimità su una normativa contestata dalla minoranza, dai sindaci, dai territori. Un riordino che ha creato solo caos e disservizi nella sanità sarda, portato avanti dalla maggioranza (a guida Pd) con arroganza e incompetenza.»

«Da subito hanno applicato questa riorganizzazione – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – senza il via libera del Ministero. E, cosa ancora più grave, hanno trasferito e smontato interi reparti degli ospedali sardi, creato strutture complesse e dipartimenti, assunto nuovo personale, nominato primari, assegnato nuovi incarichi. Scelte inopportune, illegittime, arbitrarie. I provvedimenti non hanno posto il paziente come perno centrale della sanità. La prima tappa ora è la convocazione urgente del Consiglio regionale, per apportare le dovute correzioni al piano di riforma. Entro il prossimo 30 ottobre le revisioni devono essere trasmesse. Si auspica che sia rivisto e stravolto un riordino che scontenta tutti i sardi, a partire dalla Asl unica. Dobbiamo assolutamente evitare la chiusura di ospedali strategici come Iglesias, San Gavino e Muravera – conclude Gianluigi Rubiu –. Un rischio altissimo senza una revisione della rete ospedaliera.»

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E’ scontro aperto tra le forze politiche di maggioranza e quelle di minoranza, sia a livello nazionale sia regionale, dopo lo stop imposto dal ministero della Salute alla legge di riordino della rete ospedaliera approvata dal Consiglio regionale. Ieri sono state molto dure le critiche del senatore del Partito Sardo d’Azione Christian Solinas, già consigliere regionale, nei confronti della Giunta Pigliaru, che avrebbe tenuto nascosto il contenuto delle motivazioni dello stop ministeriale alla legge, protocollate il 7 settembre, e puntuale è arrivata la replica dell’assessore della Sanità Luigi Arru.

«Il senatore Solinas cerca di mischiare le carte, soffermandosi sul fatto che avrei nascosto il parere del ministero della Salute e non, invece, sul parere stesso, che di fatto porterebbe alla chiusura dei nostri ospedali – ha detto l’assessore Luigi Arru sull’intervento del senatore Christian Solinas -. Il documento è stato  protocollato il 7 settembre ma spedito via PEC dal Ministero solo ieri. Fatta questa premessa, siamo pronti a confermare e difendere quanto contenuto nella Rete voluta dalla Giunta, dalla maggioranza e dal Consiglio regionale. Non abbiamo stravolto il Dm 70, ma abbiamo utilizzato le prerogative che ci assegna per salvare ospedali difficilmente raggiungibili a causa dei collegamenti stradali e delle infrastrutture. Il senatore su questo non interviene, però, di fatto sposando la linea del Ministero, e quindi del Governo, che porterebbe alla chiusura dei nostri ospedali. Il tutto alla faccia dell’Autonomia, rivendicata in Sardegna, dimenticata all’ombra della Lega.»

«Noi difenderemo la nostra proposta e ci aspettiamo che la battaglia vada oltre l’appartenenza partitica, e veda mobilitati il Consiglio regionale, le amministrazioni comunali, i cittadini. Magari così – ha concluso Luigi Arru – capiremo anche da che parte sta il senatore Solinas, se con i Sardi o con chi vuole togliere loro servizi.»

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Ieri sera i carabinieri della stazione di San Giovanni Suergiu hanno attuato controlli di polizia nel territorio di competenza, setacciando meticolosamente tutte le aree maggiormente sensibili per la commissione di reati predatori. Nel corso del servizio i militari hanno arrestato, in flagranza di reato, F.L.. 53enne. originario del luogo, disoccupato, già sorvegliato speciale di p.s. e sottoposto alla misura dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. In particolare, i militari hanno colto l’uomo in atteggiamento sospetto in quella via Vittorio Emanuele che, vedendo i militari, tentava di eludere eventuali controlli. È stato fermato ed identificato dai carabinieri dinnanzi ai quali mostrava sempre più evidenti segnali di insofferenza alle operazioni di polizia di rito. C’è voluto poco ai militari dell’Arma per risalire alle ragioni di tale anomala condotta. All’esito del controllo e degli accertamenti, infatti, l’uomo è stato trovato in possesso di documenti ed effetti personali asportati poco prima ad una coppia di pensionati e di una pianta ornamentale trafugata da un esercizio commerciale vicino. Ma la perquisizione ha consentito di rinvenire, occultati sulla sua persona, anche due coltelli di genere proibito. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari.

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Nel corso della notte i carabinieri della stazione di Cagliari Sant’Avendrace sono intervenuti ad Assemini, in via Nino Bixio, dove poco prima, per cause ancora in corso di accertamento ma verosimilmente riconducibili ad atti probabilmente di natura dolosa, era stata data alle fiamme una Fiat Seicento. Sul posto sono intervenuti anche vigili del fuoco di Cagliari che hanno domato le fiamme; il danno è ancora in corso di quantificazione. Sono in corso le indagini dei carabinieri del comando provinciale.

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«Il successo e lo sviluppo di BRT è da attribuirsi a diversi fattori fra i quali ha elevata importanza la qualità delle Risorse Umane», questo si legge sul sito di BRT (Bartolini) e, infatti, la pagina web del sito dedicata al lavoro viene aggiornata periodicamente perché il Gruppo, presente su tutto il territorio nazionale con oltre 180 filiali collegate tra loro con un sistema informativo all’avanguardia, è sempre alla ricerca di nuove persone dinamiche e motivate capaci di soddisfare le esigenze distributive dei clienti più esigenti, alle quali offre opportunità di crescita investendo ogni anno in formazione. Questa volta la ricerca dei nuovi profili di BRT riguarda: … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_bartolini.html .

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Venerdì 14 settembre 2018 i tecnici di Abbanoa saranno impegnati in un importante intervento di manutenzione straordinaria del serbatoio di Villamassargia, in località Su Murdegu. Nel dettaglio saranno installate delle nuove apparecchiature di misurazione elettronica che consentiranno di gestire in tempo reale la quantità d’acqua in uscita dall’impianto e distribuita nelle reti idriche delle utenze servite.

I lavori inizieranno alle 8.00 e saranno completate entro 4 ore. Durante le fasi dell’intervento sarà necessario sospendere l’erogazione nelle zone di Su Murdegu e Santu Xentu. Il servizio sarà ripristinato in anticipo qualora i lavori dovessero terminare in tempi minori rispetto a quanto preventivato.

Qualsiasi anomalia può essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

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«Ennesima aggressione subita da un Poliziotto Penitenziario in servizio presso la casa circondariale di Nuoro.»

A darne notizia è il segretario generale Aggiunto dell’SAPP, Domenico Nicotra, che dichiara come «ormai stanno accadendo sempre più spesso eventi critici che vedono succubi i Poliziotti Penitenziari e questo perché il più delle volte la carenza di personale non consente di operare in totale sicurezza. Questa volta ad avere la peggio, è stato un Ispettore di Polizia Penitenziaria che per motivi sconosciuti è stato aggredito da un detenuto comune di circa 50 anni e nazionalità italiana con un tavolino prima e uno sgabello dopo».

«L’ispettore, trasportato al vicino ospedale, è risultato guaribile i 20 giorni mentre, ancora a distanza di oltre 24 ore dall’accaduto, pare che nessun provvedimento disciplinare sia stato adottato nei confronti del detenuto aggressore. Anche la Sardegna penitenziaria – conclude Domenico Nicotra – come il resto dell’Italia ha necessità di un incremento generale del personale di Polizia Penitenziaria decimato dall’oggi al domani dalla Legge c.d. Madia, voluta dal precedente Governo.»

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«Lo schiaffo da parte del Ministero al Piano degli Ospedali sardi è la ciliegina avariata sulla torta rancida del disastro della sanità sarda.» Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi, rimarca che «con interrogazioni e interventi in Aula, noi Riformatori avevamo avvertito più volte che l’OK del Ministero non ci sarebbe mai stato ed il Piano pieno di sciocchezze, di cui vergognarsi, sarebbe stato respinto al mittente con una sonora bocciatura».

«Purtroppo dire “noi l’avevamo detto” non può darci nessuna soddisfazione perché certifica una tragedia che tocca la salute, il bene più prezioso per tutti i sardi. Ora, resta una sola certezza – conclude Michele Cossa -: se l’assessore Luigi Arru e la sua corte dei miracoli di scienziati incompetenti hanno un briciolo di dignità, devono dare immediatamente le dimissioni, risparmiando ulteriori disgrazie alla sanità sarda.»

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«La notizia della bocciatura della riforma della sanità in Sardegna mette in chiaro le intenzioni del governo nazionale rispetto alla sanità dell’Isola. La riforma fatta dal Consiglio Regionale salvaguardava l’esistenza di tutti gli ospedali e la sopravvivenza dei servizi sanitari dei territori.»

A sostenerlo sono i quattro consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp, Luca Pizzuto, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Paolo Zedda e l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Marco Dessena.

«La richiesta del governo di applicare il Decreto Ministeriale 70 attua la condizione di un pesante ridimensionamento dei servizi sanitari offerti nei territori, e la chiusura, nel giro di poche settimane, degli ospedali di: Iglesias, Guspini, Isili, Muravera, Bosa, La Maddalena, Tempio, Ozieri, Ghilarza e Lanusei. Questo è un atto gravissimo contro la sovranità del Parlamento Sardo, che ha cercato invece di salvaguardare il possibile e l’esistente al massimo. Aspettiamo la discussione in Aula – concludono Luca Pizzuto, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Paolo Zedda e Giuseppe Marco Dessena – per prendere adeguati provvedimenti e azioni contro questo governo, che si sta dimostrando il peggio del peggio possibile.»