30 July, 2024
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Sono stati 292 gli interventi del nuovo servizio di elisoccorso nei primi due mesi della sua attività: 147 nel mese di luglio, 145 ad agosto. Per il 76% dei casi, si è trattato di interventi primari (l’elicottero soccorre e trasporta il paziente), secondari (trasporto da ospedale a ospedale) per il 24%.

Per l’87% degli interventi, gli elicotteri hanno soccorso pazienti in codice rosso, per lo più politraumatizzati o con problemi neurologici. La base maggiormente attivata è stata quella di Olbia (che dal 1 agosto è partita con i voli notturni, quindi h24) per il 51,7% dei casi, quindi quella di Cagliari (h12) per il 40,8%, poi quella di Alghero Fertilia (partita dal 15 agosto), con il 7,5%.

I mezzi dell’elisoccorso hanno raggiunto la quasi totalità dei Comuni della Sardegna, effettuando tre trasporti anche fuori dall’Isola (ad Alessandria, Torino e Milano).

«È un servizio che la Sardegna aspettava da moltissimo tempo: oggi abbiamo un servizio essenziale che prima non c’era, funziona tutti i giorni e funziona bene», ha detto il presidente Francesco Pigliaru, presentando questa mattina un primo bilancio del servizio, insieme all’assessore della Sanità, Luigi Arru, ai vertici dell’Azienda regionale per l’emergenza-urgenza, Giorgio Lenzotti (direttore generale), Piero Delogu (direttore sanitario) Angelo Serusi (direttore amministrativo), al presidente del Servizio Regionale Sardegna Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Carlo Taccori. «Contiamo già quasi 300 interventi, molte vite salvate, tempi rapidissimi per portare persone con patologie urgenti esattamente nei luoghi dove ricevere il miglior trattamento possibile. Sono un passo avanti enorme e continuiamo a lavorare per migliorare ancora. Parliamo di un tassello molto importante nella riforma sanitaria che abbiamo attuato e stiamo portando avanti – ha proseguito Francesco Pigliaru -, una riforma tanto complessa quanto obbligata di cui la rete ospedaliera è un punto qualificante: l’elisoccorso, garantendo le connessioni con la massima velocità di spostamento, è determinante per far funzionare il sistema – ha concluso il Presidente, che ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati – con passione, competenza, coraggio per realizzare un servizio tanto importante e che ha richiesto un lavoro molto complesso sia sul lato giuridico che su quello tecnico.»  

Per l’assessore Luigi Arru «questi dati, ufficiali e certificati, contano più di mille polemiche pre-elettorali. Dimostrano il grande lavoro fatto dai vertici dell’Areus, con l’Ats e la direzione generale dell’assessorato della Sanità e quello che fanno quotidianamente gli operatori dell’elisoccorso con quelli del Soccorso Alpino della Sardegna». L’esponente della Giunta ha ricordato quanto fatto in passato dai Vigili del Fuoco e la collaborazione ancora in corso. «E’ importante capire – ha detto ancora – che il sistema dell’emergenza urgenza non è solo l’elisoccorso, ma include il soccorso a terra, con le autoambulanze: a breve ne avremo 40 nuove e moderne».

Il direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti, ha ringraziato tutti gli operatori dell’azienda e del servizio e ricordato che, in pochi mesi, si è messa in piedi una struttura che prima non esisteva, è stata fatta una gara che ha superato lo scoglio di vari ricorsi, sono state aperte e attivate tre basi con altrettanti mezzi. «Ancora qualcosa va messo a posto – ha detto il direttore generale – ma i numeri dimostrano che il servizio funziona, che salva vite umane e questo vale più di qualsiasi strumentale polemica».

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Dagli specialisti viene considerata «un’alternativa altamente efficace alla prevenzione del rischio tromboembolico, soprattutto nei pazienti nei quali la terapia anticoagulante risulta essere controindicata o ha avuto effetti collaterali». È la chiusura percutanea dell’auricola sinistra, una appendice dalla parte antero-laterale dell’atrio sinistro del cuore e dove, in pazienti con fibrillazione atriale, si formano la maggior parte dei trombi atriali. La chiusura quindi dell’auricola sinistra potrebbe ridurre il rischio di stroke.

Sarà questo il tema portante della riunione scientifica in programma martedì 11 settembre nell’aula A del complesso biologico della Facoltà di Medicina di Sassari. Un incontro, dal titolo “La chiusura percutanea dell’auricola sinistra”, che vedrà seduti attorno al tavolo medici chirurghi dell’Aou di Sassari e specialisti in Cardiologia, Neurologia, Ematologia, Medicina interna, Gastroenterologia, Nefrologia e Geriatria.

Una platea multidisciplinare anche in considerazione del fatto che la riuscita dell’intervento di chiusura percutanea dell’auricola sinistra sta nella scelta dei pazienti candidabili. Una scelta da attuare attraverso un approccio che veda la stretta collaborazione tra più professionisti.

L’intervento di chiusura dell’auricola sinistra prevede l’impianto di un dispositivo per via endoscopica. Attraverso una vena della gamba viene inserita una micro-protesi che, installata nell’atrio sinistro del cuore, all”imboccatura dell’auricola, consente di evitare la formazione di trombi al suo interno.

La riunione scientifica aziendale è organizzata dall’unità operativa di Cardiologia clinica e interventistica dell’Aou di Sassari, in collaborazione con la cattedra di Cardiologia diretta dal professor Guido Parodi.

L’incontro che inizierà alle ore 14.00 si dividerà in tre sessioni. L’obiettivo è quello di fornire una serie di indicazioni sulle opzioni di trattamento della fibrillazione atriale quindi sulle controindicazioni alla terapia anticoagulante orale. La riunione scientifica, inoltre, punta alla creazione condivisa di un percorso diagnostico terapeutico aziendale per l’individuazione del paziente potenzialmente candidabile al trattamento. Di questo modello aziendale si parlerà appunto nell’ultima sessione che sarà anche occasione per una tavola rotonda.

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Sei giorni di film e documentari, incontri, concerti e masterclass all’insegna della musica per il cinema: da domani (martedì 11) a domenica, Carloforte ospita la prima parte di Creuza de Mà (la seconda è in programma a Cagliari dal primo al 4 novembre), il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage, quest’anno alla sua edizione numero dodici. Un’edizione particolarmente ricca e che ritrova la sua collocazione estiva nel paese sull’isola di San Pietro, a poche miglia dalla costa sud-occidentale della Sardegna, dove il festival è nato nel 2007. Tanti ospiti e diversi temi caratterizzano la sei giorni a Carloforte (che si snoderà principalmente tra i due cinema, il “Mutua” e il “Cavallera”, e nello spazio del Giardino di Note).
Suggerita dalla ricorrenza del cinquantenario, ecco dunque una riflessione sul ’68 e su quella stagione carica di ideali e aspirazioni che il festival vuole ricordare attraverso il ciclo di proiezioni intitolato ’68 Memories, a cura del giornalista e critico musicale Enzo Gentile, dedicato a quei film e alle loro musiche che hanno segnato un modo nuovo di concepire la colonna sonora: “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica”, “Zabriskie point”, “Fragole e sangue”, “Cinque pezzi facili” e “Easy Rider”, il memorabile road movie del 1969 con Peter Fonda, Dennis Hopper (sua anche la regia) e Jack Nicholson in programma domani sera (martedì 11) a partire dalle 23.00, al Giardino di Note.
La proiezione di “Easy Rider” suggellerà la giornata inaugurale del festival che sarà aperta – alle 19.00, al cinema “Cavallera” – dalla proiezione di “Nico, 1988” (con le musiche del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), opera pluripremiata di Susanna Nicchiarelli che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, ex cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. Un film che fa da collegamento ideale tra il tema del ‘68 e l’altro leitmotiv di questa edizione di Creuza de Mà: il festival dedica, infatti, una particolare attenzione alle opere recenti di cinque registe italiane, autrici diverse tra loro che propongono un cinema nuovo. Oltre al film di Susanna Nicchiarelli, sono dunque in programma nei prossimi giorni (sempre al cinema “Cavallera” con inizio alle 21.00) “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher (mercoledì 12), “Riccardo va all’Inferno” di Roberta Torre (giovedì 13), “Tito e gli alieni” di Paola Randi (sabato 15) e “Figlia mia” di Laura Bispuri (domenica 16).
Ma nella prima giornata di Creuza de Mà non poteva mancare il concerto della Banda Musicale Città di Carloforte Angelo Aste, impegnata a fare gli onori di casa – alle 21.00, al cinema “Mutua” – con un programma di brani tratti dalle colonne sonore degli ultimi trent’anni e arrangiati appositamente per il festival.

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Alle 4.30 circa odierne, a Selargius, militari della locale stazione dei carabinieri, unitamente a quelli del Norm di Quartu Sant’Elena, hanno arrestato per tentato omicidio E.F., 21enne del posto, con precedenti di polizia e con problemi psichici. Il giovane alle 23.30 circa, in via San Martino 35, dopo avere sfondato la porta d’ingresso dell’abitazione di don Rossandich, sacerdote 80enne, suo vicino di casa, lo ha accoltellato all’addome, per poi dileguarsi a bordo di una bicicletta, prima di essere rintracciato e arrestato dai militari della Compagnia di Quartu Sant’Elena, immediatamente intervenuti. Il sacerdote è stato trasportato presso l’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stato operato e ricoverato in prognosi riservata, non in pericolo di vita. Il giovane, che presentava lesioni alla mano dx, è stato trasportato presso l’ospedale SS Trinità, da dove sarà tradotto presso la casa circondariale di Uta. I militari ritengono che il gesto sia dovuto alle instabili condizioni psichiche del giovane aggressore.

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Tutte le domande dichiarate ammissibili, fra le 37 presentate per il bando 4.3.2 sull’efficientamento delle reti e il risparmio idrico, saranno finanziate grazie a un incremento delle risorse disponibili che passano dai 7milioni iniziali a 12milioni 242mila e 741euro. Il decreto che aumenta la dotazione dei fondi è stato firmato dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha tenuto conto di come gli investimenti su efficientamento delle reti e risparmio idrico rivestano un’elevata importanza strategica per la Sardegna. Tali finanziamenti consentono infatti di dotare i diversi territori dell’Isola di un sistema di infrastrutture idriche il più possibile diffuse così da garantire pratiche agricole sostenibili e produttive. Tutta la graduatoria del bando del Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020, lanciato alla fine dello scorso anno, andrà quindi in scorrimento grazie all’integrazione degli oltre 5,2milioni di euro.

«Valorizzare una risorsa così importante come l’acqua – ha osservato Pier Luigi Caria – è un impegno che la politica deve sempre tenere alto non solo quando si hanno di fronte le emergenze, come la siccità del 2017. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo trasferito 30milioni del Fondo di Sviluppo e Coesione verso i diversi Consorzi di Bonifica della Sardegna per finanziare numerosi progetti. Usare bene la risorsa idrica, non disperderla nelle reti e accrescerne l’infrastrutturazione nei campi può garantire alle nostre imprese agricole di programmare le produzioni con maggiore sicurezza e soprattutto a costi accessibili e competitivi.»

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Esordio positivo per Carbonia e Monteponi, nella gara d’andata del primo turno eliminatorio della Coppa Italia di Promozione regionale. La squadra di Fabio Piras ha superato al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia il neopromosso Villamassargia dell’ex Giampaolo Murru con il punteggio di 3 reti a 1 (in goal al 43′ del primo tempo Cacciuto su calcio di rigore per il Carbonia; pareggio di Piras per il Villamassargia al 3′ della ripresa; nuovo vantaggio del Carbonia all’8′ con un gran colpo di testa volante di Lazzaro su lancio da destra di Mastino; goal del definitivo 3 a 1 ancora di Lazzaro al 48′, in pieno recupero, facilitato da una distrazione della difesa ospite). Il Carbonia ha giocato privo di alcuni potenziali titolari, Sanna, Cogotti e Milia, ma ha destato una buona impressione, così come il Villamassargia, bene impostato e tutt’altro che timoroso al cospetto del blasonato avversario.

Al Comunale Nuovo Puggioni di Carloforte, la Monteponi di Andrea Marras s’è imposta con il punteggio di 2 reti a 0 sulla squadra di Giancarlo Leone, marcatori Flumini e Dessì.

I risultati maturati sugli altri campi.

San Marco Assemini ’80 – Villaros 0 a 1.

Selargius – Vecchio Borgo Sant’Elia 1 a 4

Sant’Elena Quartu – La Palma Monte Urpinu 4 a 0

Arborea – Gonnosfanadiga 2 a 2

Orrolese – Andromeda 3 a 0

Idolo – Suelo 2010 4 a 0

Borore 1967 – Macomerese 1 a 0

Fonni – Dorgalese 3 a 1

Posada – Calangianus 1 a 1

Bonorva 1960 – Thiesi 1 a 1

Ozierese – Oschirese 2 a 3

Usinese – Polisportiva Ossese 2 a 1

Li Punti – Porto Torres 0 a 1

Ilvamaddalena – Valledoria 0 a 3.

Le partite di ritorno verranno disputate, a campi, invertiti, domenica prossima, 16 settembre.

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«Quella che è incisa in ciascuno di noi è una storia di bellezza. Stintino deve essere una comunità feconda, che genera bellezza e che si apre all’accoglienza, con una fede grande nei riguardi della Madonna che dobbiamo fa salire sulla barca della nostra vita.»

Così ieri si è rivolto ai fedeli don Luca Collu, parroco di San Pantaleo in Sorso, che ha presieduto e concelebrato, con il parroco di Stintino don Andrea Piras, la messa in occasione della festa per la patrona del paese, la Madonna della Difesa.

Una festa che ogni anno richiama un altissimo numero di fedeli dai paesi vicini. Ma sono tanti anche gli stintinesi che, emigrati per lavoro, ritornano in paese proprio per questa ricorrenza.

E la chiesa dell’Immacolata ieri era davvero colma di fedeli venuti a rendere omaggio alla Vergine. Tanti erano anche quelli che hanno seguito la processione a mare dai bastioni del lungomare o con le proprie barche, schierate nella rada del porto, al seguito dell’imbarcazione del comitato.

Al rientro dalla processione a mare, il corteo religioso ha proseguito lungo le vie del paese prima di fare rientro in chiesa. Tantissimi i fedeli che lungo il tragitto hanno pregato la Madonna. A portare il simulacro della Vergine sono stati i confratelli del sodalizio stintinese della Beata Vergine della Difesa. Con loro anche i rappresentanti della confraternita di Bastia, con la quale alcuni anni fa è stato stretto un gemellaggio. E poi ancora le bandiere delle borgate stintinesi quindi quella della Madonna della Consolata di Porto Torres e della Madonna delle Grazie di Monti di Bidda.

I fedeli, a fine processione, si sono ritrovati in piazza Municipio per il consueto rinfresco offerto dal priore della Confraternita stintinese Gavino Assaretti.

Tra le autorità presenti, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Sassari, Valledoria e Sorso che da diverse edizioni, su invito del sindaco Antonio Diana, in un’ottica di Rete metropolitana e unione, anche dal punto di vista religioso, partecipano alla processione.

Tra gli invitati che con il sindaco di Stintino hanno deposto una corona di fiori al monumento ai caduti, oltre ai rappresentanti delle varie autorità militari, anche il vicequestore di Sassari. Era presente poi il nuovo comandante del porto di Stintino Emilio Saiu che dal 17 settembre prenderà servizio a Tanca Manna, in sostituzione di Gianluca Cirillo che invece andrà a Porto Torres.

A fine serata grande successo per lo spettacolo pirotecnico che, dalla diga foranea del porto Mannu, ha illuminato l’intero paese. Il concerto di Dodi Battaglia, infine, davanti a un pubblico che ha riempito l’intera piazza dei 45, ha chiuso una serata organizzata nei minimi dettagli dal priore e dai volontari della Confraternita.

I festeggiamenti proseguono sino al 16 settembre.

Venerdì 14 settembre la chiesa dell’Immacolata Concezione, alle 21.00, ospiterà un concerto di musica classica.

Sabato 15 settembre torna la sagra del pesce. Alle 19.00, in piazza dei 45, gli amanti del pesce arrosto potranno gustare saporite portate servite dai volontari della Confraternita. Alle 20, sempre in piazza dei 45, si svolgerà l’estrazione della lotteria e la premiazione dei vincitori delle gare sportive. Alle 22.00, sempre in piazza dei 45, una piacevole serata attenderà gli amanti del liscio, con le musiche del duo Paolo e Fabio.

I festeggiamenti in onore della patrona si concluderanno domenica 16 settembre. Alle 14.00, nella sede della Confraternita, si svolgeranno le elezioni per il nuovo priore. Alle 18.00 la messa, la processione e, al termine, il cambio della bandiera. Alle 19.00, il rinfresco offerto dal nuovo priore.

 

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Si conclude questa sera la XXXIII edizione del festival “AI Confini tra Sardegna e Jazz”. Alle 20.45, davanti alla Chiesa romanica di Palmas Vecchio a San Giovanni Suergiu, è in programma “The long Canes”, progetto originale interamente prodotto dall’Associazione Culturale Punta Giara in ricordo di Carlo Mariani, prematuramente scomparso, virtuoso straordinario di launeddas, che non era sardo, come lo strumento avrebbe fatto supporre, bensì un romano che, durante un viaggio in Sardegna, venne letteralmente folgorato da questo strumento, diventandone un acuto e formidabile sperimentatore. Utilizzò spesso le launeddas in contesti differenti da quelli tradizionali, aprendo le stesse a contesti e prospettive totalmente nuove ed inaspettate e recuperando uno degli strumenti più antichi del Mediterraneo.

L’Associazione Punta Giara, organizzatrice del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, gli rende omaggio ed intende ricordarlo con lo spettacolo dal titolo “The Man of the Long Canes” dove lo straordinario quartetto composto da Sandro Satta al sax, Bruce Ditmas (Atlantic City – New Jersey) alla batteria, Antonello Salis, piano e fisarmonica, e Paolo Damiani al violoncello, si esibirà in suo onore.

Chi ha assistito ieri alla penultima serata del Festival, per la forzata assenza del gruppo Lonnie Smith Trio che non è arrivato a Sant’Anna Arresi a causa di problemi di trasferimenti aerei internazionali il gruppo Lonnie Smith Trio, ha potuto ammirare Sandro Satta ed Antonello Salis, esibitisi eccezionalmente in duo, dopo il concerto dei giovani musicisti sardi del gruppo The Blackstones.

                   

             

            

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«È difficile trovare in tutta Europa una regione che abbia le stesse potenzialità della Sardegna: ambiente, qualità della vita, tradizioni, artigianato, agroalimentare. Un passato millenario unico al mondo, esclusivo, invidiabile. E che, fatto  conoscere al mondo grazie all’innovazione e all’alta tecnologia, è la chiave per il futuro, per attirare visitatori e innescare un turismo che diventi sempre più motore della nostra economia, come dimostrano le tante presenze a questo appuntamento di “Autunno in Barbagia” qui a Oliena.»
L’ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci chiudendo il convegno “Turismo rurale e identità” organizzato dal Banco di Sardegna. 

«La nostra storia, la nostra cultura, i nostri prodotti tipici sono attrattori fortissimi per quello che cercano oggi visitatori e turisti, non solo un viaggio ma un’esperienza che passa attraverso il cibo, l’artigianato, l’ambiente. Oggi i turisti vogliono godere di esperienze esclusive. Di cibo genuino e di vino che racconta la storia del territorio che visitano. Vogliono poter vivere da vicino le tradizioni e imparare le tecniche dell’artigiano che intesse tappeti o intreccia canestri. Vogliono insomma quel turismo esperienziale di cui tanto si parla e che noi, nelle nostre zone interne, possiamo offrire senza problemi – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Il turista oggi cerca la qualità, e noi dobbiamo essere in grado di offrirla, garantendo prodotti che nulla hanno a che fare con la grande distribuzione, sapori veri della nostra terra. Poi quei turisti, moltissimi stranieri, torneranno nei loro Paesi e cercheranno quei prodotti, vorranno riassaporarli o comprare pezzi di artigianato per abbellire le loro case o regalarli ad amici e parenti: e noi dobbiamo essere pronti anche a questo, arrivare in tutto il mondo con il digitale e l’alta tecnologia, restando qui in Sardegna e facendo filiera, unendo le forze e le competenze, perché oltre alla qualità serve quantità e solo creando alleanze la si può garantire. Tutto questo meccanismo – ha spiegato Raffaele Paci – muove l’economia, genera sviluppo, crea nuovi posti di lavoro e contribuisce in maniera decisiva a frenare lo spopolamento delle nostre zone interne, che devono essere legate fortemente alle coste. L’ho detto più volte, e lo ripeto: la fuga dalle zone interne si combatte solo con il lavoro, con la nascita di nuove imprese e con l’aggregazione dei Comuni che si alleano per offrire servizi di qualità.»

«Vedere così tanta gente conferma che la strada per combattere lo spopolamento, rilanciare l’economia dei nostri paesi, creare lavoro, abbattere le barriere geografiche è esattamente questa: partire da quello che da millenni è il nostro patrimonio e farlo conoscere con queste manifestazioni ma soprattutto attraverso un processo di digitalizzazione che riesca a portarci nel mondo. Quindi conserviamo e custodiamo gelosamente le nostre tradizioni, ma facciamole diventare un’occasione di crescita e sviluppo per le nostre aree interne, favorendo la nascita di nuove imprese, e per farlo dobbiamo sempre più diffondere la conoscenza sulle opportunità che la Regione offre, sui tanti bandi dedicati ai singoli territori, con un’attività di informazione dettagliata e capillare», ha aggiunto l’assessore.

Raffaele Paci ha poi sottolineato l’importanza di una continuità amministrativa che scongiuri il rischio di dover ricominciare ogni volta daccapo buttando via tutto quello che è stato fatto. «Bisogna invece conservare quello che di buono è stato realizzato e da lì ripartire per migliorare ancora. In questa sfida per la rinascita delle zone interne la Regione c’è, la Giunta è presente sui territori come mai prima d’ora, ricordo solo i 500 milioni per la programmazione territoriale, i 300 per Iscol@ e i 150  per la banda ultralarga oltre ai numerosissimi bandi per le imprese. Ma i protagonisti del vostro futuro siete voi, con i vostri progetti, i vostri prodotti e le vostre tradizioni. Puntando su questo immenso patrimonio – ha concluso Paci – sono sicuro che ci sarà un futuro fatto di occupazione e sviluppo anche per questi meravigliosi territori nel cuore della Sardegna»

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«Il lavoro svolto dal ministro Salvini in materia di migranti è davvero eccezionale, su questo non vi è alcun dubbio: basti pensare alle drastiche riduzioni delle partenze, degli arrivi, dei morti in mare. Ma in alcune zone del Paese, come le coste sarde del Sulcis, gli sbarchi di migranti continuano a verificarsi in maniera indisturbata, senza alcun genere di contrasto, con conseguenze nefaste per tutti quegli isolani che vivono a ridosso del litorale.»

Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.

«I nordafricani, per la maggior parte provenienti dall’Algeria, giungono sulle coste sarde a bordo di barchini di fortuna, spesso in gruppi di venti o trenta persone, facendo perdere le proprie tracce negli istanti immediatamente successivi allo sbarco. Al ministro Salvini rivolgiamo un appello preciso – conclude Stefano Maullu -: le coste sarde necessitano di maggiori controlli, di un generale potenziamento delle strutture finalizzate all’identificazione dei migranti, di un presidio navale costante, in maniera tale da bloccare definitivamente ogni arrivo. La Sardegna non può essere lasciata alla mercé dei flussi migratori, per cui bisogna intervenire subito.»