30 July, 2024
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Cresce, in Sardegna, il numero dei Comuni che decidono di intraprendere con grande determinazione la strada per l’istituzione della zona franca. Il primo è stato nello scorso mese di marzo il comune di Giave, piccolo Comune della provincia di Sassari (525 abitanti), con la deliberazione sulla zona franca al consumo. Ora a prendere l’iniziativa è il comune di Domusnovas. La decisione è stata annunciata giovedì 6 settembre, in un post pubblicato su Facebook alle 22.48, dal sindaco, Massimiliano Ventura.

«Credo che giovedì 13 settembre, alle ore 18,00, un pezzo di Sardegna entrerà nella storia e farà parlare di sé – scrive Massimiliano Ventura -, per questo devo ringraziare pubblicamente Alessandro Marini e lo studio MD che seguono il nostro Comune in questo viaggio verso il futuro, posso solo dire per ora non si molla perché sarebbe tradire la fiducia dei Sardi e del mio paese, siamo persone serie che lottano e sanno lottare con intelligenza per ciò che credono senza secondi fini. Siamo convinti di essere nel giusto e i fatti lo dimostreranno – aggiunge Massimiliano Ventura -, è ora di reagire, lo dobbiamo ai nostri figli, tanti paesi della Sardegna fra vent’anni non esisteranno più, tante intelligenze continuano ed emigrare fuori, tante generazioni condannate a non avere un futuro, io non ci sto almeno ci proviamo poi vedremo. Il 13 settembre è vicino Alessandro e già immagino cosa succederà, allora tutti correranno, diranno io l’avevo detto, ma di questo ne parleremo il 14. Grazie a tutti coloro che non si arrendono e combattono per dare dignità ad un popolo, grazie di cuore ad Alessandro Marini e grazie, soprattutto – conclude il sindaco di Domusnovas -, ai miei colleghi consiglieri Alessio, Daniela, Matteo, Ilaria, Martina, Ilenia, Rossano, Natascia, Attilio, Erizio, Patrizia che con tenacia combattono con me questa battaglia, notte a tutti il sindaco Massimiliano Ventura fino alla fine.»

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Confartigianato Imprese Sardegna promuove “Hair ring”, un contest per giovani acconciatori under 25, che si svolgerà dal 15 al 18 marzo 2019, al  Cosmoprof di Bologna, il più importante evento italiano dedicato al mondo del benessere.

Grazie a questa iniziativa, una vera e propria “vetrina” organizzata dalla Camera Italiana dell’Acconciatura e da Confartigianato Benessere, anche i giovani professionisti sardi dell’hair style, potranno sfidarsi a  colpi di spazzole, lacca e colori in quattro postazioni ad hoc riservate ai giovani talenti.

«Continua l’attenzione di Confartigianato Sardegna per valorizzare i giovani artigiani attraverso ogni iniziativa che sia per loro un’opportunità – spiega Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – per le nuove generazioni di acconciatori sardi questa è un’occasione unica perché potranno mostrare le proprie capacità ad un vasto pubblico e alla presenza di specialisti di alto livello nel settoreInfatti il Cosmoprof, è la più prestigiosa manifestazione del settore a livello internazionale e si pone l’obiettivo di creare un ponte tra le industrie e i professionisti al fine di innalzare la qualità dell’intera filiera.»

L’edizione 2019 di HairRing, confermato lo stand di Confartigianato Benessere all’interno dell’area della Camera Italiana dell’Acconciatura, sarà caratterizzata da alcune novità rispetto agli anni precedenti, a partire dalla nuova collocazione presso il Centro Servizi, dunque nel cuore di Cosmoprof Worldwide Bologna, ove i giovani talenti si alterneranno nelle giornate di domenica 17/3 e lunedì 18/3, dando vita a  due giornate di live show.

La programmazione delle singole esibizioni sarà definita alla luce delle domande che perverranno e – contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti – tra queste verrà effettuata una selezione in collaborazione con gli organizzatori di Cosmoprof, al fine di coinvolgere nello spazio riservato agli show di Camera Italiana dell’Acconciatura solamente i giovani acconciatori “eccellenti”, per offrire la massima visibilità ai talenti e di valorizzare la location.

Le iscrizioni sono già aperte e i candidati possono inviare la domanda di partecipazione via email a gianandrea.positano@cosmeticaitalia.it e francesca.ferrari@cosmoprof.it entro e non oltre il 14 dicembre 2018.

Confartigianato ricorda come la partecipazione sia riservata a soggetti fino a 25 anni di età ma qualora vi fossero talenti di spicco interessati a partecipare, gli stessi saranno comunque tenuti in considerazione ai fini dell’eventuale selezione.

La prestazione tecnica è a titolo gratuito. Eventuali costi di vitto, alloggio e rimborsi spese per il viaggio sono a carico dei singoli partecipanti o delle loro organizzazioni/scuole/saloni di riferimento.

I materiali per la creazione delle acconciature e del trucco per le modelle saranno offerti in parte dalle case produttrici associate a Cosmetica Italia ma è opportuno, in via cautelativa, portare con sé ulteriori materiali (prodotti e attrezzature).

Ogni partecipante potrà preparare nel backstage l’acconciatura e il trucco delle modelle, mentre l’acconciatura sarà terminata sul ring. Si rammenta, a tal proposito, che i partecipanti dovranno preoccuparsi di essere accompagnati dalle loro modelle.

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Dopo i fortunati appuntamenti con Armando Corsi, Ex-Otago e Frankie hi-nrg mc che hanno aperto ‘PeM! – Parole e Musica in Monferrato’ 2018, fino al 20 settembre sarà la volta di artisti come Ghemon, Nada, Diodato, Guido Guglielminetti che arriveranno per raccontarsi accompagnati da una manciata di canzoni. Una formula che caratterizza questa manifestazione.

Prosegue così con proposte di grande portata la rassegna in provincia di Alessandria, tra San Salvatore e Valenza, che vede in calendario anche lo scrittore e musicista Giuseppe Festa e, per chi ama il tramonto sulle colline, un’affascinante “Passeggiata letteraria in una sera di fine estate” che quest’anno diventerà una “zampettata” dedicata ai cani, con letture a loro dedicate.

Nelle altre serate, a ingresso gratuito, i luoghi scelti per gli incontri (ognuno diverso ogni sera) sono parte dell’esperienza da condividere con il pubblico, spazi informali, rilassanti, spesso inediti e suggestivi, con il Monferrato, sito Unesco, a fare da sfondo.

La rassegna, iniziata il 24 agosto, vede come direttore artistico il giornalista Enrico Deregibus. Ha collaborato Riccardo Massola, ideatore della manifestazione.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, lancia un nuovo appello contro il rischio chiusura del reparto di Emodinamica dell’ospedale Sirai di Carbonia. La Rete emergenziale cardiologica – secondo Gianluigi Rubiu – potrebbe subire uno scossone, non da poco, se scattasse la soppressione del dipartimento.

“Non basta il ridimensionamento di innumerevoli reparti negli ospedali di Iglesias – attacca Gianluigi Rubiu in un’interrogazione urgente -, ora anche la possibile chiusura della divisione di Emodinamica al Sirai conferma la situazione di indifferenza verso il territorio. Con l’interruzione del servizio, a partire da lunedì, centinaia di pazienti (anche con un infarto in corso) sarebbero costretti a viaggi interminabili verso i complessi ospedalieri di Cagliari. La mancanza di personale non può certo giustificare scelte negative che avrebbero un impatto devastante sui cittadini che lamentano patologie cardiologiche – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Si tenga presente che al Sirai il servizio è stato ripristinato con l’attività per dodici ore appena lo scorso luglio. A distanza di appena due mesi, l’Ats non concede un altro primario per portare avanti il reparto. Un eventuale declassamento del reparto di Cardiologia e la paventata chiusura di Emodinamica, dove vengono trattati gli infarti acuti, rappresenterebbe un grave rischio per la salute dei cittadini dell’intera Provincia.”

Il capogruppo Udc auspica una soluzione immediata per il potenziamento degli specialisti nei diversi ospedali del Sulcis Iglesiente. Il quadro che si sta materializzando – conclude Gianluigi Rubiu – richiede un intervento urgente per l’incremento degli specialisti nei nosocomi del territorio, per mantenere in vita dei servizi che potrebbero salvare la vita dei pazienti.”

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«È il lavoro l’unico efficace antidoto alla grande fuga dalle zone interne. Perché se c’è lavoro i giovani restano nella loro terra e lì costruiscono il loro futuro, mettendo in moto un meccanismo virtuoso che muove l’economia e genera sviluppo. Non solo: è fondamentale l’aggregazione dei Comuni, soprattutto i più piccoli, per garantire quei servizi che non è pensabile avere (e ben funzionanti) in ogni centro, e dunque per assicurare una buona qualità della vita.»

L’ha detto l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, alla seconda edizione di “SPOP CAMPUS OMODEO”, workshop di discussione e progettualità sul tema dello spopolamento e delle aree interne in Sardegna al Novenario di San Basilio nel comune di Nughedu Santa Vittoria. Il campus è rivolto a universitari e giovani professionisti, ed è organizzato attraverso gruppi di lavoro con l’obiettivo di creare uno scenario di sviluppo per il territorio in grado di riattivare il tessuto economico e sociale dei paesi in spopolamento.

«Lo spopolamento delle zone interne è un fenomeno globale e mondiale: certamente va governato e per quanto possibile contrastato. Di sicuro non ci sono soluzioni facili, oggi siamo qui per cercarle insieme ancora una volta, partendo dalla certezza assoluta e inconfutabile che l’unica vera cura è creare opportunità di lavoro diffuse nel territorio – ha sottolineato Raffaele Paci -. Avendo chiaro l’obiettivo, ognuno deve fare la sua parte per raggiungerlo il più rapidamente possibile: la Regione, i Comuni, le imprese con progetti di ampio respiro e sviluppo che favoriscano un sistema produttivo sano in grado di autosostenersi. Per quanto ci riguarda, stiamo facendo la nostra parte con grande e costante impegno, prima di tutto con la programmazione territoriale per la quale abbiamo stanziato complessivamente 500 milioni, che lancia la sfida di modelli di sviluppo diversi rispetto al passato e che stiamo portando avanti con i territori che si stanno alleando. Stiamo poi realizzando altri due interventi,  fondamentali per assicurare servizi adeguati in tutti i territori: il progetto Iscol@, con oltre 300 milioni investiti nelle strutture scolastiche e nella qualità della formazione, e la banda larga, 150 milioni per garantire in tutti i Comuni dell’isola un servizio ormai fondamentale e irrinunciabile per famiglie, giovani e imprese che in questo modo riescono a essere connessi con il mondo.»

Fra le politiche utili al rilancio delle zone interne ci sono poi la flexicurity e i bandi per le imprese o di sostegno alle Start up. Infine la Snai, la Strategia nazionale per le aree interne che in Sardegna coinvolge due territori, l’Alta Marmilla ed il Gennargentu-Mandrolisai. «Sono esempi di interventi fortemente strutturati e articolati, frutto di una proficua collaborazione, da una parte con il governo centrale e dall’altra con i territori, per rilanciare zone dalle enormi potenzialità», ha ricordato Raffaele Paci.

L’aggregazione è, dunque, l’altra parola chiave, insieme al lavoro. »Non è un delitto che paesi vicinissimi e persino confinanti si pensino come quartieri di una città, che al quel punto può offrire tutti i servizi che servono – ha spiegato il vicepresidente della Regione -. Unire le forze non significa rinunciare alla propria identità, al proprio stemma o al proprio nome, anzi è l’unica strada per garantire la sopravvivenza proprio dei paesi più piccoli. 377 Comuni, di cui la gran parte piccolissimi, non possono in alcun modo garantire servizi di qualità, e questo è un dato di fatto inconfutabile. Allora serve unire le forze, abbattere gli steccati, allearsi, garantendo una mobilità più dinamica e tecnologica, con mezzi e sistemi di spostamento flessibili che siano adeguati alle nuove esigenze, che servano per portare i bambini in scuole vere a pochi chilometri di distanza e non in pluriclasse dannose per loro e il loro futuro, ma che servano anche a portare l’anziano dal medico o alle Poste, gli adolescenti al cinema nel centro vicino, le famiglie in luoghi condivisi di aggregazione e svago». 

Raffaele Paci ha poi ricordato che il patrimonio delle zone interne della Sardegna su cui si può e si deve puntare per creare sviluppo è immenso e soprattutto esclusivo. Unico al mondo. E da qui bisogna partire. «Turismo, ambiente, artigianato, beni culturali, agroalimentare sono le ricchezze su cui puntare in particolare nelle aree interne a rischio di spopolamento e in cui investire, con una politica fatta di innovazione, alleanze, sinergie, in cui ogni territorio riesca a pensare in grande a garanzia anche del Comune più piccolo. I turisti sono affascinati dalla nostra terra, certamente per la sua bellezza ma anche per il cibo, le tradizioni, l’artigianato: valorizziamole, facciamole conoscere sempre di più, esportiamole. Sono queste le nostre ricchezze, regalo di un passato lontano che, grazie all’alta tecnologia e dunque all’innovazione e al digitale, possono garantire un solido futuro ai nostri giovani e dunque alla Sardegna», ha concluso Raffaele Paci.

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E’ stato sottoscritto questa mattina l’accordo quadro SIDERALLOYS ITALIA ACCORDO QUADRO CON I SINDACATI 7.9.18 tra le organizzazioni sindacali territoriali Fsm, Fiom, Uilm e Cub del Sulcis Iglesiente e la multinazionale Sider Alloys, per l’identificazione del bacino dal quale attingere per assumere i lavoratori e contestualmente per fissare le modalità di assunzione.
«È un passo in avanti importante – sostengono le segreterie territoriali Fsm, Fiom, Uilm e Cub del Sulcis Iglesiente -. Ovviamente parziale perché, in questa fase, manca ancora l’aspetto impellente da affrontare ovvero quello delle tempistiche inerenti l’inizio dei lavori di revamping indispensabili per permettere l’avvio delle operazioni vere e proprie di riavvio produttivo e per la ricollocazione concreta dei lavoratori. Non abbassiamo la guardia, ma anzi continuiamo a lottare per l’obbiettivo finale del riavvio produttivo della fabbrica, della ricollocazione di tutti i lavoratori espulsi dai cicli produttivi nel 2012 e del rilancio economico-occupazionale del Sulcis Iglesiente.»
«Nelle prossime ore – concludono le segreterie territoriali Fsm, Fiom, Uilm e Cub del Sulcis Iglesiente – comunicheremo ora e luogo dell’assemblea dove presentare e discutere il documento sottoscritto oggi.»

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Il titolare di un’azienda agricola di Piscinas è stato sanzionato con una multa di 6.000 euro per l’impiego di due braccianti irregolari nelle operazioni di vendemmia. Il provvedimento è scaturito dai controlli finalizzati alla vigilanza straordinaria per il contrasto del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento della manodopera clandestina, predisposti dal comando provinciale di Cagliari nei terreni agricoli nei periodi di maggiore impiego di manodopera per la raccolta di prodotti, che hanno consentito ai carabinieri della stazione di Giba, coadiuvati dal personale specializzato del Nucleo CC ispettorato del lavoro di Cagliari, di individuare all’interno di un vigneto di proprietà di un’Azienda agricola, situata in località Isca Manna del comune di Piscinas, 9 braccianti tra italiani e stranieri regolari, intenti a raccogliere l’uva, di cui 2, all’esito di specifici accertamenti da parte dei militari, sono risultati impiegati irregolarmente, essendo mancante la prevista comunicazione preventiva di assunzione. Il titolare dell’Azienda è stato sanzionato per complessivi 6.000 €, per il mancato versamento di contributi e premi previsti dalla normativa di specie.

 

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Il consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Nuoro esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi dell’ARAS riuniti in presidio permanente a Cagliari sotto gli uffici del palazzo regionale.

«La mancata applicazione della legge regionale 3/2009 rischia di cancellare il lavoro che in tanti anni i colleghi hanno portato avanti con dedizione e spirito di servizio a favore degli allevatori – si legge in una nota della presidente Daniela Mulas -. Un appello quindi alla classe politica affinché trovi il modo di superare immediatamente questa situazione di stallo che si è venuta a creare per questa triste vicenda e che rischia di determinare danni ancora peggiori se solo si pensa alle conseguenze dell’assenza nelle nostre campagne di un presidio sanitario così importante come quello garantito sino a poco tempo fa dai tecnici dell’ARAS.»

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«Lunedì 10 settembre riprenderanno gli interventi di urbanizzazione primaria del quartiere di Sa Perda Bianca, meglio noto come Carbonia 2. I lavori, interrotti nel mese di agosto, potranno ripartire per essere finalmente portati a conclusione.»

Lo ha annunciato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai.

Al fine di consentire il completamento delle opere di urbanizzazione primaria, dal 10 al 29 settembre è stata disposta la chiusura del traffico veicolare, in funzione delle esigenze dei lavori e in modo alternato, nelle seguenti vie: via delle Begonie, via delle Gardenie, via delle Primule, via dei Gladioli, via dei Narcisi, via dei Glicini, via delle Camelie e via dei Giardini.

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«Non si comprende il motivo per cui fra le attività di bonifica e messa in sicurezza delle miniere, presentato stamane dal presidente Pigliaru, non ci sia la miniera di Olmedo.» 

Lo ha detto questo pomeriggio il dirigente della UGL Francesco Cabras.

«Chiediamo un incontro urgente con il Presidente ma anche con l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e naturalmente con Igea – ha precisato il rappresentante dell’UGL Francesco Cabras – perché il futuro delle miniere in Sardegna deve riguardare tutte le miniere nessuna esclusa tantomeno quelle ancora produttive come la miniera di Bauxite di Olmedo. I minatori di Olmedo non possono essere esclusi da un progetto che dovrebbe tutelare tutti i lavoratori e tutte le miniere, anche quelle produttive, non solo quelle del sud Sardegna.»

«Il 5 novembre scadranno i termini per la partecipazione al bando di gara internazionale per l’affidamento del sito minerario presentato dalla Regione Sardegna – ha aggiunto Francesco Cabras -. Nell’ipotesi che tale gara non venga aggiudicata, il problema della miniera di Olmedo si acuirà. È, pertanto, necessario provvedere già da oggi all’integrazione di tale sito nella Legge regionale n. 34 del 2016 per lo svolgimento temporaneo delle attività di cui alla convenzione RAS-ATI IFRAS, che nelle more della procedura di scelta dell’aggiudicatario consentirebbe come per i lavoratori del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna, di avere un paracadute occupazionale.»

«Inoltre il 5 dicembre prossimo scadrà il contratto con Igea e i minatori attualmente occupati presso la miniera di Olmedo rischiano di essere dimenticati – ha concluso Francesco Cabras -. Le risorse finanziarie finora impegnate dalla Regione, hanno consentito unicamente di mantenere in sicurezza l’impianto, garantendo l’occupazione a soli 17 lavoratori su 28.»