31 July, 2024
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Alle prime luci dell’alba i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Cagliari hanno arrestato nella flagranza dei reati di guida in stato di ebrezza alcolica, rifiuto di sottoporsi ad accertamenti etilometrici nonché resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, un disoccupato pregiudicato cagliaritano classe 1981. L’uomo infatti, intorno alle 2.30 della scorsa notte, alla guida della propria autovettura è andato ad infrangere la barriera stradale posta lungo la SS 130, allo svincolo per Elmas, in evidente stato di ebbrezza alcolica. A seguito dell’urto, l’auto si è ribaltata ma il pregiudicato ne è uscito illeso e solo con qualche contusione. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato subito l’uomo presso l’ospedale civile Brotzu di Cagliari, dal quale lo stesso si è allontanato inavvertitamente e senza aver ricevuto le dimissioni dei sanitari. In quella circostanza i militari provvedevano a sottoporre a controllo etilometrico l’uomo che però si è rifiutato categoricamente, pertanto è stato accompagnato presso il domicilio dove avrebbero ritirato allo stesso il titolo di guida, ma proprio in quell’occasione l’uomo è andato improvvisamente in escandescenza, cominciando ad inveire contro i militari e addirittura aggredendoli, colpendoli ripetutamente e violentemente. L’uomo è stato immediatamente immobilizzato e arrestato per poi essere condotto presso il tribunale di Cagliari per la celebrazione del rito direttissimo nel corso della mattinata.

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Camomilla, azienda italiana produttrice di abbigliamento ed accessori moda, è stata fondata a Milano nel 1983 da Grazia e Maurizio Belloni, compagni di lavoro e di vita. I primi prodotti creati furono soprattutto borse, zaini, portafogli ed altri accessori moda, in seguito cominciarono a realizzare anche abbigliamento femminile. Negli anni duemila nascono i primi Store a Milano, Roma e Verona e nel 2009 Camomilla approda nel mercato europeo di Francia, Spagna e Portogallo, inoltre possiede 200 punti vendita in franchising. Camomilla è alla ricerca di persone con ambizione, passione e che sappiano lavorare in squadra mettendo alla prova il proprio talento. Le figure ricercate al momento riguardano addetti vendita, … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_camomilla.html .

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Il sindaco di Calasetta, Antonio Vigo, ha scritto una lettera aperta ai cittadini, sugli aumenti delle bollette Tari.  Di seguito il testo integrale.

«In questi giorni i cittadini del comune di Calasetta stanno ricevendo le cartelle relative alla Tari, la tassa sui rifiuti. Sulla base di un confronto con gli importi medi riportati nelle bollette dello scorso anno, le quote hanno subito un aumento del 20 per cento circa, provocando comprensibili malumori e lamentele tra i calasettani.

Io per primo, in qualità di sindaco, sono rammaricato del fatto che i cittadini siano tenuti a un esborso considerevole, ma ritengo sia doveroso e opportuno fare dei chiarimenti.

La bolletta ricevuta in questi giorni fa naturalmente riferimento alle spese del servizio di raccolta differenziata relativo a tutto il 2017. Inutile ricorrere a giri di parole: il 2017, per il comune di Calasetta, è stato un anno terribile sotto il profilo del servizio suddetto. Nell’agosto di quell’anno, infatti, la ditta responsabile del servizio è fallita, interrompendo le operazione di raccolta dei rifiuti e provocando, nell’arco di pochissimo tempo, una situazione di reale emergenza (sanitaria, ancor prima che economica e di immagine). Rimasto orfano del servizio, il Comune ha dovuto mettere in atto misure d’urgenza: bonifiche e rimozione di cumuli (sarebbe più appropriato parlare di montagne) di pattume da ogni angolo del territorio, con conseguente trasporto e trasferimento presso i centri di raccolta rifiuti. Risultato? Il Comune ha speso oltre 265 mila euro solo per lo smaltimento dell’indifferenziata. Cifra stellare, che non avremmo mai voluto sborsare e che, soprattutto, non avremmo mai voluto far incidere sulle bollette degli utenti. Questo lo ribadiamo con forza e i fatti lo attestano: siamo il Comune con l’aliquota Imu più bassa e non facciamo pagare la Tasi.

Proprio a queste cifre astronomiche si deve l’aumento in bolletta 2018 (ribadiamo, relativo alle spese del 2017). Stiamo mettendo in atto ogni misura in nostro potere per evitare che fatti simili (per quanto indipendenti dalla nostra volontà) possano riverificarsi.

In prima battuta, la ditta fallita è stata denunciata dal comune di Calasetta; i suoi dipendenti sono stati retribuiti come era giusto che accadesse; abbiamo provveduto ad affidare la gestione – in via provvisoria – a una nuova ditta e, contestualmente siamo coinvolti nell’attivazione del nuovo bando di gara per la raccolta differenziata in consorzio con il vicino Comune di Sant’Antioco. Secondo le previsioni, questo nuovo bando garantirà un drastico calo delle quote Tari (almeno il 25 per cento in meno).

Intanto la gestione provvisoria del servizio, attualmente in corso, ha fornito i suoi risultati: secondo i dati aggiornati a questo mese, il territorio urbano di Calasetta ha raggiunto l’80 per cento di indice di raccolta differenziata. Lo scorso anno, duole dirlo, si attestava al 22 per cento. E più si differenzia, e meno si paga: una tonnellata di indifferenziata costa 160 euro più IVA, lo stesso quantitativo di differenziata costa meno della metà. Pertanto coglieremo i primi veri risultati dal prossimo anno.

Confidiamo nella comprensione, nella pazienza e nel senso del decoro di tutta la cittadinanza: lo scorso anno abbiamo assistito un disastro ambientale e morale, l’abbiamo superato e questo è fondamentale per una comunità. In futuro non potrà che andare meglio perché lo sforzo sarà ripagato.»

Antonio Vigo

Sindaco di Calasetta

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Il comune di Sant’Antioco fa un primo bilancio del servizio di segnalazione di discariche abusive e cumuli di immondizia tramite WhatsApp.

«Non avevamo dubbi sull’utilità del servizio – commenta il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna – a fronte di tanti cafoni che abbandonano in maniera indiscriminata i rifiuti, vi sono tantissimi cittadini, sicuramente in misura maggiore, che offrono il proprio contributo a questa battaglia: il Comune non ha occhi a sufficienza per individuare tutti gli ammassi che costantemente vengono lasciati nei luoghi più disparati dell’isola, dal centro abitato alle località costiere, ma grazie alla preziosa collaborazione degli antiochensi, possiamo essere sicuramente più incisivi.»

Come funziona il servizio? Innanzitutto, occorre memorizzare nella propria rubrica dello Smartphone il numero 351.1277861; a quel punto, nella lista dei contatti presenti su WhatsApp, apparirà l’utente corrispondente al numero telefonico indicato: Comune di Sant’Antioco, con immagine del profilo il logo del Comune. Le segnalazioni dovranno essere testuali, con tutte le informazioni necessarie per facilitare l’intervento degli uffici: strada e numero civico quando certi, immagini o video esemplificativi e, nel caso non fosse possibile indicare la strada, la posizione GPS, inviandola direttamente dall’applicazione. L’Ufficio Ambiente raccoglie la segnalazione e valuta la modalità di intervento: talvolta è pressoché immediato, in alcune e particolari circostanze occorre più tempo. In casi, ad esempio, in cui vi è la presenza di amianto o in cui la quantità di rifiuti richiede diverse operazioni. 

«Ringraziamo i tanti cittadini che quotidianamente utilizzano lo strumento della segnalazione tramite WhatsApp – commenta il sindaco Ignazio Locci – un servizio che funziona e che si avvale proprio della partecipazione degli antiochensi. Teniamo a precisare che, se non ci fossero strumenti come questo, nel giro di qualche mese, a causa degli incivili, verremmo “sommersi” dal pattume abbandonato. Inoltre, se da una parte ripuliamo là dove l’incivile sporca, dall’altra perseveriamo nella caccia ai responsabili, piazzando le telecamere mobili di cui dispongono Vigili Urbani, Compagnia Barracellare e Ufficio Ambiente.»

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Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Iglesias di martedì 4 settembre, il presidente Daniele Reginali ha letto un documento del  coordinamento territoriale della Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica, contenente le richieste avanzate all’Ats Sardegna.

«La Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica, nello specifico coordinamento Sulcis Iglesiente – si legge nel documento -, alla luce degli impegni presi, rispetto alla Riforma Ospedaliera, approvata in Consiglio Regionale il 25/10/2017 e non attuati dall’Ats per i presidi ospedalieri del Cto/Santa Barbara di Iglesias chiedono a gran voce l’applicazione della stessa:

– Dea di 1° livello su due stabilimenti, Sirai/Cto, Santa Barbara;

– Sirai (Carbonia) Stabilimento Dea/Emergenza/Urgenza;

– Cto (Iglesias) Stabilimento Dea

Attività programmata e Polo Materno Infantile, Dialisi;

– Santa Barbara (Iglesias)

Ospedale di Comunità, Casa della Salute con servizi specialistici, Polo Riabilitativo e hospice.»

«Ci chiediamo le motivazioni per le quali a tutt’oggi è assente l’applicazione della Rete Ospedaliera – si legge ancora nel documento -. Assistiamo con rammarico alle continue inaugurazioni di alcuni servizi, prive di senso logico, considerando la mancata funzionalità degli stessi. Le uniche che si perpetuano nei presidi del Cto/ Santa Barbara sono i continui smembramenti dei servizi essenziali!

La Rete denuncia la mancata applicazione delle norme da parte dell’Ats, votate e approvate dal Consiglio regionale, disattendendo alla Riorganizzazione Ospedaliera.

Recente e grave episodio, la chiusura del laboratorio analisi, dislocato al Santa Barbara. Episodio in un primo tempo al crollo della contro soffittatura. Problema risolto in poco tempo, con la possibilità di trasferire l’operatività del servizio presso i locali siti nello stesso edificio, locali occupati nei mesi precedenti dalla Radiologia.

Dopo i sopralluoghi per poter identificare l’idoneità dei locali, ritenuti in grado quindi idonei alla continuità del servizio stesso. In fase di trasloco del Laboratorio un documento inviato dall’Ats il 13/08/2018 dove si evince la volontà di chiusura definitiva dello stesso. La comunicazione riportava motivazioni poco chiare, o addirittura ricche di falsità.

Peraltro contraddicendo alle rassicurazioni ricevute dal sindaco Mauro Usai da parte del responsabile del laboratorio Analisi con il lasciapassare del Direttore di Area. l’intervento immediato del sindaco, occupando l’ufficio dell’assessorato della Sanità ha ottenuto il blocco di tale provvedimento. Il servizio viene riavviato ma non a pieno ritmo.

L’azione del Direttore di Area e la responsabile del laboratorio Analisi si contrappongono alle esigenze del territorio, smantellando peraltro un pubblico Servizio, andando contro gli interessi dell’azienda stessa.

La Rete Sarda in difesa Sanità pubblica, invita il sindaco ed il Consiglio comunale ad impegnarsi con assoluta fermezza con l’Ats, nella figura del dott. Fulvio Moirano in tempi non biblici l’applicazione della Rete Ospedaliera!

Invitano inoltre il sindaco, a farsi promotore di una iniziativa Pubblica, che coinvolga i Sindaci dell’Iglesiente, per fare il punto sulla situazione dei servizi sanitari.

I cittadini – conclude il coordinamento territoriale della Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica – lamentano l’assenza di servizi che hanno carattere indicativo nelle cure e la difesa della propria vita.»

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Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Paolo Truzzu, critica pesantemente l’Areus, l’azienda regionale dell’emergenza-urgenza. definendola «un’autentica scatola vuota che si occupa soltanto del servizio dell’elisoccorso».

A giudizio del consigliere della minoranza «l’intero sistema dell’emergenza è da ripensare» e ad otto mesi dalla piena operatività dell’azienda regionale, istituita con la riforma sanitaria varata nel 2006 dal centrosinistra, sono evidenti le criticità che ne compromettono l’efficacia e i servizi. «C’e’ un problema di natura politica – ha affermato Paolo Truzzu – l’Areus era uno dei punti cardine della riforma sanitaria  e avrebbe dovuto occuparsi dell’intero sistema dell’emergenza-urgenza, gestendo le centrali operative, il soccorso di base e tutto il 118, mentre oggi si occupa solo dell’impatto mediatico dell’ “elishowccorso”». «Mancano le ambulanze, i medici e gli infermieri, ci sono difficoltà nelle turnazioni, non ci sono le convenzioni con le coop e le associazioni del volontariato – ha aggiunto Paolo Truzzu – ma tutto l’impegno dell’assessore sembra rivolto a comunicare le performance, vere o presunte, dei voli degli elicotteri».

Una situazione non più accettabile – per il consigliere dell’opposizione – che nel ribadire le critiche per la scelta delle tre basi “vista mare” (Alghero, Olbia e Elmas) per l’operatività dell’elisoccorso ha insistito sulla poco convincente organizzazione del 118: «A distanza di due anni dall’approvazione della riforma sanitaria, nessuno degli operatori del 118 è stato trasferito all’Areus e tutti risultano ancora in servizio all’Ats (l’azienda unica che ha sostituito le Asl) ma il personale viene coordinato dal direttore generale dell’azienda per l’emergenza-urgenza. L’Ats trascura però tutto ciò che riguarda l’Areus: non fa acquisti, non procede con le selezioni del personale, non attiva la formazione e non paga con regolarità le spese dell’azienda per l’emergenza-urgenza».

L’ultimo affondo del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale è sull’istituendo numero unico delle emergenze in campo nazionale: «La Regione non ha attivato alcuna procedura ma dopo il 31 dicembre, in Italia, per tutte le emergenze si dovrà chiamare il 112».

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La commissione Agricoltura, presieduta da Luigi Lotto (Pd), nella prima delle due sedute dedicate alla vertenza Aras, ha ascoltato l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ed i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil oltre agli autonomi di Confederdia, che da questa mattina hanno iniziato un sit-in di protesta sotto il palazzo del Consiglio regionale.

L’assessore Filippo Spanu, nella sua relazione incentrata soprattutto sui rapporti fra Regione e Ministeri interessati per l’applicazione della legge regionale 3/2009 che prevede il passaggio dei lavoratori all’Agenzia Laore, ha espresso il suo cauto ottimismo sulla soluzione positiva della vertenza. «Proprio questa mattina – ha affermato – abbiamo verificato con l’ufficio legislativo del Ministero dell’Economia, che dovrà pronunciarsi in ultima istanza sulla deroga alla normativa vigente in materia di finanza pubblica, che la documentazione (compresa quella che doveva essere inviata dai commissari Aras) è completa e potrà essere esaminata in tempi brevi».

«Sulla base di questa documentazione – ha aggiunto – riteniamo di aver dimostrato che le ragioni per le quali abbiamo chiesto la deroga sono fondate: da un lato perché i lavoratori Aras svolgono una funzione essenziale per il comparto agricolo regionale, dall’atro perché il loro ingresso in Laore determinerebbe, numeri alla mano, un significativo risparmio.»

«La vertenza Aras – ha tuttavia avvertito l’assessore Filippo Spanu – va affrontata per gradi ed il primo è strettamente legato ai lavoratori con le caratteristiche previste dalla legge 3/2009; una volta superato questo scoglio affronteremo i problemi degli altri.»

In precedenza la commissione ha sentito i rappresentanti sindacali, che hanno espresso grande preoccupazione per una situazione che si aggrava di giorno in giorno, sia per il mancato pagamento degli stipendi (in arretrato dallo scorso di mese di giugno) che per l’impossibilità dei lavoratori di continuare ad anticipare i costi delle trasferte per recarsi presso le aziende. Sotto accusa, inoltre, l’operato dei commissari liquidatori la cui azione determinerebbe l’impoverimento complessivo dell’associazione e delle sue professionalità con gravi danni per la Regione e l’agricoltura sarda.

I sindacalisti, in sintesi, chiedono alle istituzioni regionali certezza di risorse, a cominciare dal pagamento di tutti gli stipendi maturati, e prospettive chiare in tempi certi per il futuro di tutti i lavoratori. Confederdia, in particolare, ha annunciato che non rimuoverà il presidio allestito sotto il palazzo del Consiglio fino a quando non sarà risolto il problema delle retribuzioni arretrate.

Nel dibattito hanno preso la parola Luigi Crisponi dei Riformatori, Alberto Randazzo ed Alessandra Zedda di Forza Italia, Giuseppe Meloni e Raimondo Cacciotto del Pd, Fabrizio Anedda del Misto e Antonio Gaia di Cps.

Domani alle 10.30 la commissione proseguirà i suoi lavori con l’audizione dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria.

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Non ha mitigato le preoccupazioni della Cgil l’incontro di oggi al Mise sull’accordo Tiscali-Fastweb, soprattutto per l’assenza di chiarezza sul piano industriale e di adeguate garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali.

«Prendiamo atto positivamente dell’impegno preso dal rappresentante del ministero, l’avvocato Marco Bellezza – hanno detto i segretari regionali Cgil e Slc Samuele Piddiu e Roberto Camarra – secondo il quale nessuno perderà il posto di lavoro ma non possiamo non rilevare che l’azienda non ha confermato né smentito il punto e che l’atteggiamento complessivo non consente di attendere con serenità il prossimo incontro fissato al Mise il 23 ottobre.»

Tra le varie perplessità esposte dalla Cgil nei giorni scorsi c’era quella relativa al gruppo di lavoratori coinvolti nella cessione del ramo d’azienda a Fastweb: stamattina è arrivata la conferma solo per i già annunciati 34 lavoratori mentre il sindacato chiede che vengano coinvolti anche gli altri. 

«È positivo il fatto che l’accordo preveda l’utilizzo delle reti a condizioni vantaggiose per Tiscali – hanno detto Piddiu e Camarra – ma sul piano industriale nulla è stato detto nonostante si tratti di un elemento centrale per l’intera operazione, sia per quanto riguarda le prospettive dell’azienda sia per le risposte attese dalle banche.»

Secondo il sindacato il piano deve infatti chiarire le modalità di rilancio e di riposizionamento dell’azienda nel complesso panorama delle telecomunicazioni e l’incontro di oggi non ha permesso di fare alcun passo avanti su questo punto. Si resta quindi in attesa di garanzie sul  mantenimento dell’occupazione degli oltre 650 dipendenti, ai quali si sommano i circa 160 del ramo d’azienda già affittato a Engineering, oltre a un numero consistente di lavoratori delle aziende che ruotano intorno a Tiscali.

«Al ministero – concludono i segretari Cgil e Slc – chiediamo invece di confermare il ruolo di garante dei livelli occupazionali facendo le dovute pressioni sull’azienda.»

Il sindacato valuterà nei prossimi giorni come proseguire la vertenza.

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L’estate si avvia alla conclusione e un po’ dappertutto, in Sardegna, emergono le prime indicazioni decisamente poco positive per quel che riguarda la stagione turistica, con presenze in consistente calo, per svariate ragioni, tra le quali le condizioni meteo avverse di buona parte del mese di agosto. Una delle poche località che nel mese di agosto ha segnato un aumento di presenze rispetto allo scorso anno è l’Isola di San Pietro.

Il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, ha diffuso oggi i dati sui flussi di transito registrati dai collegamenti marittimi nel mese di agosto. Complessivamente, sui due scali di Portovesme e Calasetta, nel mese di agosto si è registrato un incremento complessivo del +2,7% rispetto al 2017, ed un +13,3% rispetto al 2016. Nel 2018 sui flussi di transito complessivi in ingresso, i residenti hanno rappresentato il 21,27% del totale, i non residenti il 78,73%.

Nel 2017 sui flussi di transito complessivi in ingresso, i residenti avevano rappresentato il 21,36% del totale, i non residenti il 78,64%.

Nel 2016 sui flussi di transito complessivi in ingresso, i residenti avevano rappresentato il 33,05% del totale, i non residenti il 66,96%.

Le auto in ingresso complessivamente sui due scali nel mese di agosto sono state 18.133, contro le 16.960 del 2017 , con un incremento di circa il 6,5%.

«Si può sostenere – sottolinea il sindaco Salvatore Puggioni – che i numeri registrati ad agosto 2018 siano decisamente soddisfacenti e, comunque, risultano i più alti mai registrati. Siamo soddisfatti per questo andamento – conclude Salvatore Puggioni – nella speranza che anche il mese di settembre possa regalarci numeri in crescita.»

E’ prematuro per individuare con certezza le ragioni di questo aumento di presenze nell’Isola di San Pietro, ma non pare azzardato inserire tra queste l’effetto “Isola di Pietro”, la fiction di Gianni Morandi, per la quale riprenderanno nei prossimi giorni le riprese della seconda serie.

 

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L’Amministrazione comunale di Carbonia, con atto n. 100 dell’8 maggio 2018, ha deliberato lo stato di calamità naturale per gli eventi avversi occorsi in data 4 maggio. «Una decisione doverosa e imprescindibile, alla luce degli straordinari eventi meteorologici che hanno causato allagamenti a strade, campagne ed edifici pubblici e privati. Le eccezionali piogge abbattutesi sul territorio comunale hanno arrecato danni a cittadini e imprese», ha detto il sindaco, Paola Massidda.

La Regione Sardegna ha chiesto di conoscere il censimento dei danni causati dagli eventi calamitosi al fine di valutare eventuali risarcimenti in ossequio alla legge regionale n. 26 del 9 novembre 2015.

I cittadini interessati potranno presentare domanda al comune di Carbonia su apposito modulo allegato alla presente entro il 15 settembre al seguente indirizzo di posta elettronica: 

comcarbonia@comune.carbonia.ca.it o comcarbonia@pec.comcarbonia.org .

In alternativa, la domanda potrà essere consegnata a mano all’Ufficio Protocollo con sede in piazza Roma 1, Carbonia.

Sarà cura degli Uffici comunali trasmettere i dati alla Direzione Generale della Protezione Civile della Regione Sardegna.