2 August, 2024
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Quasi 6mila imprese e 9mila posti di lavoro. In Gallura, seppur a regimi ridotti, il motore artigiano dell’economia gira ancora. Edilizia e impiantistica, lapideo e cura del verde, trasporti e autoriparazione ma anche, e soprattutto, servizi, ospitalità e ristorazione.

Un comparto, quello delle micro e piccole attività produttive, che nel nord est della Sardegna rappresenta il 24% delle 26.600 realtà imprenditoriali, in un territorio di 26 comuni, 160mila abitanti e quasi 75mila famiglie. Quindi, l’artigianato di Olbia-Tempio “combatte e resiste” anche se risente ancora dell’onda lunga della crisi (il 2017 si è chiuso con -81 imprese registrate all’Albo Imprese Artigiane della CCIAA), duramente colpito dai prestiti bancari sempre più asfittici (-5,9% confronto tra trimestre settembre 2017 e giugno 2017), da una fiscalità che ha superato il 60%, da una burocrazia ancora pesante, nonostante le nuove leggi regionali ne abbiano ridotto l’impatto, da inconcepibili sprechi, da riforme vessatorie, inutili o mai attuate, da un sistema socio economico ancora seriamente compromesso dalla disoccupazione, mitigato solo dalle occupazioni stagionali, e da un reddito pro-capite ancora basso (10.656 euro pro capite l’anno).

Sono questi i numeri sul tessuto produttivo della Gallura, che emergono dal dossier realizzato dall’Osservatorio sulle MPMI di Confartigianato Sardegna che, attraverso i dati UnionCamere e Istat di fine 2017, ha analizzato la struttura imprenditoriale di ogni singolo comune dell’ex provincia Olbia-Tempio.

E di questi dati, e delle prospettive del territorio, si è parlato dell’Assemblea elettiva di Confartigianato Gallura che ha riconfermato presidente l’uscente Giacomo Meloni (imprenditore edile olbiese di 52 anni), che nel prossimo quadriennio verrà affiancato dal direttivo composto da Salvatore Delrio (comparto nautica), Agostino Pirina (movimento terra), Simone Ballo (impianti), Luigi Dettori (impianti), Marina Manconi (agroalimentare), Pietro Pattitoni (movimento terra e trasporti), Giacomino Maludrottu (metalmeccanica) e Loredana Derosas (lavorazione lapidei), supportati dal collegio dei sindaci composto da Piermario Pirina (lavorazione legno), Giovanni Mellino (autotrasporto merci) e Gianluca Stara (tinteggiature e rifiniture edili).

Giacomo Meloni, alla platea, ha ricordato il dialogo quotidiano dell’associazione con la Politica e le Istituzioni, per la crescita del territorio, per la ricostituzione della Provincia, per l’abbattimento della burocrazia, per la concessione dei crediti e dei finanziamenti, per l’approvazione della legge Urbanistica e per lo sviluppo del turismo.

Troppo spesso i nostri interlocutori politici hanno tentato di metterci nell’angolo – ha detto il rieletto presidente – ma il dialogo con loro sta cambiando perché hanno capito che sottovalutare la forza di 6mila imprese, come spesso hanno fatto, non è servito a nessuno: ne’ a loro, ne’ al sistema produttivo che si è ribellato perché scavalcato da logiche e ragionamenti incomprensibili. Per questo a tutti, in più occasioni, abbiamo fatto capire che siamo impostanti per la crescita del territorio e che con questa nostra rivendicazione andremo avanti. Non ci basta più essere ascoltati esclusivamente quando si tratta di votare».

Giacomo Meloni ha poi affrontato la questione dell’autonomia e ricostituzione della “Provincia Olbia Tempio”: «Il nostro sistema produttivo deve rivendicare uno spazio di autonomia politica e amministrativa, oltre che economica, nel quadro regionale, con la consapevolezza che non ci sarà nessuno che ci concederà nulla che non saremo capaci di conquistarci da soli». Su questo argomento ha lanciato un allarme: «Presto dovremo confrontarci con un sistema politico, burocratico, amministrativo che vuole togliere ancora di più dai territori il potere decisionale e pianificatorio per metterlo in mano a soggetti che non possono cogliere tutte le differenze e le sensibilità territoriali: questo non possiamo concederlo a nessuno»”.

Ha poi puntato l’indice contro l’eccessiva tassazione e burocrazia: «Quando le aziende, per poter pagare le tasse sono costrette ad accendere un finanziamento, questo è un punto di non ritorno Siamo tutti consapevoli come questi 2 fattori stiano penalizzando la piccola e media impresa; tutti gli adempimenti, spesso inutili che ci sono, e il costo della macchina amministrativa, il fisco, il costo del lavoro con il cuneo fiscale sono temi sentiti e importanti e sappiamo bene che molte delle questioni che ci affliggono non vengono dal livello locale. Abbiamo il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica e i nostri politici locali perché portino le questioni che ci riguardano a livello regionale o governativo. Dobbiamo agire anche a livello nazionale per cambiare questi due fattori negativi».

Infine il passaggio più atteso dagli imprenditori su turismo e urbanistica: «Presto ci saranno le regionali ed è necessario far sapere a chi ci rappresenterà che servono norme urbanistiche che ci consentano di svolgere e sviluppare la nostra economia, la nostra società e il nostro territorio, che sono “naturalmente” e fortemente orientati verso il turismo, secondo quello che anche il mercato ci chiedeVoglio essere preciso – ha aggiunto Giacomo Meloni – e dire chiaramente che siamo favorevoli alla proposta dell’assessore Cristiano Erriu e all’incremento delle volumetrie con regole chiare per le strutture ricettive anche all’interno della fascia dei 300 metri. Questo non significherebbe, come non lo è stato finora, deturpare l’ambiente o fare colate di cemento indiscriminate, ma dare risposte concrete alle necessità di un turismo, che per un certo target di clientela chiede servizi adeguati e camere con degli standard adeguati alle sue aspettative. Non ci sono motivazioni per sostenere che non si possono fare cambiamenti su strutture che già esistono e fare modifiche in assoluto. Quindi ci vuole un piano urbanistico adeguato».

Per il presidente di Confartigianato Gallura il tema dei servizi a supporto del turismo, che consentirebbero una fruibilità del territorio tutto intero quello costiero e quello interno, è un argomento molto caldo. «E’ necessario realizzare delle infrastrutture adeguate che rendano accessibile l’intero territorio – ha aggiunto – strutture che mettano veramente in relazione l’intera Gallura. Solo così potremo superare una diatriba che non ha più senso tra costa e interno perché continuiamo a chiamare interno anche territori che si possono collegare con massimo trenta minuti di percorrenza in una strada decente e che eviterebbero lo spopolamento dei paesi, la possibilità per chi ci visita in una stagione più lunga di quella balneare di fruire di tutte le nostre possibilità e delle nostre attrattive che devono essere messe in vetrina e rese fruibili».

L’ultima parte del discorso di Giacomo Meloni è stata dedicata anche all’export: «Siamo consapevoli di quanto sia importante accedere a nuovi mercati per i nostri settori tradizionali dell’agroalimentare, come hanno dimostrato i progetti di promozione, ma siamo altrettanto consapevoli di quanto siano necessari sia il supporto economico, sia la collaborazione tra imprese”.

Poi la riflessione finale: «Il mondo sta cambiando e dobbiamo farlo anche noi – ha concluso – dobbiamo prendere atto di questo cambiamento, anche per una piccola impresa locale ormai i competitors sono globali, ma lo sono anche le opportunità. Lavoriamo per valorizzare quello che abbiamo di originale e di unico che sono le nostre radici e il nostro modo di fare le cose, a regola d’arte con quei valori che sono tipici dell’artigianato, del made in Italy».

Dal dossier emergono altri dati importanti.

A livello settoriale si osserva che il 64,4% delle 1.743 imprese del Manifatturiero, pari a 1.123 unità, sono artigiane; il 56,5% delle 4.277 imprese delle Costruzioni, pari a 2.416 unità, sono artigiane e il 16,2% delle 12.589 imprese dei Servizi, pari a 2.036 unità, sono artigiane. In tutti e tre i macro-settori l’artigianato, nel periodo 2016-2017, registra una perdita: di -37 unità nel Manifatturiero, di -32 unità nelle Costruzioni e di 11 unità nei Servizi.  Nell’artigianato del territorio lavorano 8.928 addetti, di cui il 47,1%, pari a 4.202, sono dipendenti e gli altri 52,9%, pari a 4.726, sono indipendenti.

Nell’area territoriale in esame si contano 14.133 micro imprese con meno di 10 addetti che rappresentano il 96,7% del tessuto imprenditoriale dell’intero territorio e occupano 26.946 addetti, pari al 66,7% del totale.  Mentre le micro-piccole imprese con meno di 50 addetti sono complessivamente 14.565 e rappresentano il 99,7% del totale e danno lavoro a 34.226 addetti pari all’84,7% dell’occupazione del territorio.

Tra i comuni con il più alto tasso di imprenditorialità troviamo Olbia con 9.497 imprese, seguita da Arzachena, Tempio Pausania, La Maddalena e San Teodoro. Tra quelli maggior vocazione artigiana sempre Olbia in prima fila (2.098) seguita sempre da Arzachena, Tempio Pausania, La Maddalena e Santa Teresa Gallura. L’incidenza maggiore dell’artigianato sul totale delle imprese la troviamo a Sant’Antonio di Gallura (35,1%), seguito da Luras, Calangianus, Padru e Budoni. Infine il più alto reddito pro-capite (imponibile) è registrato a Loiri Porto San Paolo (12.164 euro), seguito da Golfo Aranci, La Maddalena, Palau e Aglientu.

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Con il tesseramento dell’ala Rashawn Thomas, la Dinamo Banco di Sardegna ha completato il roster a disposizione di Vincenzo Esposito per la prossima stagione.

Nato ad Oklahoma City, classe 1994 (compie 24 anni il 15 agosto), Rashawn Thomasè un’ala forte da 203 centimetri per 104 chilogrammi. Giocatore atletico, energico e reattivo, ha grandi doti – con un grande potenziale in costante crescita – nel tiro piazzato e nelle giocate fronte a canestro: caratteristiche che ne fanno un tassello fondamentale nella pattuglia di coach Vincenzo Esposito.

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Nuova presa di posizione del Comitato Spontaneo Volontario che si oppone alla chiusura della Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’Ospedale G. Brotzu di Cagliari.

«-1… E’ un triste conto alla rovescia quello che fanno i pazienti in cura presso l’Azienda Ospedaliera Brotzu – si legge in una nota dei pazienti del Comitato Spontaneo Volontario -. Ancora un giorno e la struttura complessa di Chirurgia plastica ricostruttiva – Centro Ustioni dove vengono curati sarà soppressa!!!

Il 1° agosto, infatti, verrà cancellato questo Centro d’eccellenza ed i pazienti che hanno costituito il Comitato Spontaneo Volontario “No alla chiusura della Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’Ospedale G. Brotzu”, malati oncologici, ustionati e portatori di gravi patologie, accusano il comportamento omissivo delle Istituzione che dicono: “Possono e devono intervenire! Invece registriamo un silenzio colpevole, che ci umilia”.»

La protesta dei pazienti è ferma e chiara: «Perché privarci della Struttura di riferimento regionale nella specialità della Chirurgia Plastica Ricostruttiva, dove sono erogate le migliori cure, ed addirittura l’unico Reparto per il Sud Sardegna che assiste gli ustionati? E quale incalcolabile danno si provocherà disperdendo le professionalità e la casistica di una Struttura che è un fiore all’occhiello della Sanità Sarda?».

«Tanti sono gli interrogativi che non trovano risposta per i pazienti – si legge ancora nella nota -, ma soprattutto questo: “Che ne sarà di noi? Perché una “scelta politica” che capiamo essere finalizzata ad interessi che non riguardano il diritto alla salute dei Sardi, deve compromettere la nostra guarigione?”.»

Ma, con la medesima veemenza, i pazienti denunciano a gran voce che tale “scelta politica”, che decide la chiusura della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva – Centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, è stata adottata violando le norme che ridefiniscono la Rete Ospedaliera: «Non ci stanchiamo di ripetere che la Riforma della Sanità Sarda, approvata il 25/10/2017, impone che la Struttura Complessa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-Centro Ustioni rimanga operativa presso l’Azienda Ospedaliera Brotzu, nell’interesse di noi pazienti e di tutti i cittadini».

«Ecco, quindi, il nostro appello alle Istituzioni competenti di bloccare questa chiusura illegittima, che cancella la nostra dignità, perché: “La migliore sanità è un diritto! Lottiamo perché venga rispettato!”»

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Sarà presentata domani, martedì 31 luglio, alle ore 19.00, nella sede di via Padova 1, a Cagliari, la prima “Snoezelen Room” in Sardegna. Il termine “Snoezelen” nato dalla contrazione di due termini olandesi, snuffelen (cercare) e doezelen (rilassare) indica un percorso multisensoriale che permette ai pazienti con disabilità di rilassarsi ed avere effetti positivi sull’umore e sul comportamento. 

Il progetto della camera multisensoriale, unico in Sardegna, è gestito dalla società “Musica e Colori” e ha l’obiettivo di mettere a disposizione di tutta la comunità regionale, uno spazio “Snoezelen” per terapie di riabilitazione. 

Questo intervento terapeutico è nato in Olanda negli anni Settanta ed è finalizzato al benessere della persona attraverso la stimolazione controllata dei cinque sensi, utilizzando effetti luminosi, colori, suoni, musiche e profumi.

La “Snoezelen Room” è un luogo di supporto e stimolazione – con l’assistenza di un operatore specializzato – che permette all’ospite di ritrovare uno stato di benessere riducendo gran parte dei sintomi delle principali alterazioni psicotiche e nevrotiche. La terapia da i suoi benefici in patologie come demenza, alterazioni del comportamento, disturbi dello sviluppo, disabilità funzionali e cognitive, disturbi da stress post traumatico, e tutti quei problemi che possono avere una relazione con stati di dolore o esiti di ictus. In ogni caso si tratta di un supporto importante per migliorare i comportamenti difficili associati alle fasi più avanzate di queste patologie.

L’allestimento dello spazio è stato studiato per apparire pieno di stimoli, che nella realtà si traducono in scelte per il paziente, che si sente al sicuro e lontano dalle pressioni del suo ambiente abituale, favorendo un migliore rapporto con la famiglia.

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lavoro
Proseguono gli incontri territoriali sull’avviso CA.R.P.E.D.I.EM, pubblicato dall’assessorato regionale del Lavoro per la costituzione del Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione e di empowerment, a supporto del Reddito di Inclusione Sociale della Sardegna (REIS).

Dopo l’incontro tenutosi a Sassari lo scorso venerdì, sono due i prossimi appuntamenti in calendario: a Nuoro, giovedì 2 agosto, dalle 16.00 alle 19.00, al Consiglio comunale in via Dante 44 e a Oristano, venerdì 3 agosto, dalle 10.00 alle 13.00, nell’aula consiliare del Palazzo comunale in piazza Eleonora d’Arborea 44.

Sono chiamati a prender parte alle iniziative informative i soggetti destinatari dell’avviso con scadenza il prossimo 3 settembre (alle ore 12.00), che possono presentare domanda di partecipazione attraverso il SIL: le organizzazioni del Terzo settore, i soggetti autorizzati allo svolgimento di attività di intermediazione, i soggetti sociali solidali, gli Enti di gestione pubblico-privata e le Agenzie formative accreditate.

L’avviso CA.R.P.E.D.I.EM costituisce uno strumento innovativo, capace di attivare una integrazione tra pubblico e privato, con il coinvolgimento delle organizzazioni del terzo settore, delle forze produttive e delle parti sociali, tutte impegnate ad arginare e combattere la condizione di povertà, sperimentando un modello capace di istituire una rete territoriale dei servizi sociali a beneficio delle comunità di riferimento.

Obiettivo dell’avviso regionale è la costituzione di un catalogo formato da un insieme di interventi integrati con finalità di reinserimento sociale oltre che lavorativo, rivolti alle persone e alle famiglie in condizioni di disagio economico e sociale. I progetti inseriti nel Catalogo, potranno essere attivati dall’équipe multidisciplinare così come individuati dalle Linee Guida del REIS.

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Alcune centinaia di persone venerdì 27 luglio hanno potuto ammirare, dall’osservatorio privilegiato del Parco Archeologico Cannas di Sotto-Medau Sa Grutta, l’eclissi lunare più lunga del secolo. «Uno spettacolo straordinario che ha visto la partecipazione di tanti concittadini e turisti che hanno potuto assistere alla visione della luna rossa da una location caratteristica e densa di significati storico-culturali ed archeologici», ha detto il sindaco Paola Massidda. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Culturale Arca di Noè con il patrocinio del comune di Carbonia.
La vista spettacolare della luna rossa è stata accompagnata da un piacevole intrattenimento musicale e dalla possibilità di gustare stuzzichini salati, dolci ed una bibita.

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Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Ultimi preparativi per la trentunesima edizione di Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma da mercoledì 8 a giovedì 16 agosto a Berchidda, paese natale del trombettista, e vari altri centri e località del nord Sardegna, compreso il capoluogo di provincia, Sassari, che apre la lunga serie di concerti con un’anteprima martedì 7.

È un’edizione che, abbandonando per una volta la consuetudine di ruotare intorno a un tema caratterizzante, sceglie come titolo un numero: XXXI. «Ciò che vogliamo fare per i prossimi 3 anni – spiega Paolo Fresu nelle sue note di presentazione – è giocare sui numeri romani XXXI, XXXII, XXXIII perché ci appassiona ed è stimolo per nuove connessioni artistiche e creative. Del resto, se abbiamo fatto 30 possiamo fare 31 e, dopo l’edizione del 2020, proveremo a ‘dire 33’ per comprendere se lo stato di salute di Time in Jazz è buono. Perché lo sia continueremo ad impegnarci come abbiamo fatto in questi primi 30 anni. Con passione e dedizione. Mettendoci all’ascolto di quelle che sono le novità della musica contemporanea in campo internazionale ma senza dimenticare il jazz italiano che, sempre di più, è presente in seno al programma del nostro festival».

Su queste coordinate si svilupperanno dunque le nove giornate della prima metà di agosto in terra sarda; un calendario come sempre fitto di proposte differenti, con il consueto occhio di riguardo per il jazz italiano e in particolare per i suoi giovani esponenti (alcuni dei quali, riprendendo la positiva esperienza dell’anno scorso, saranno coinvolti anche come volontari nelle varie branche dell’organizzazione del festival): un vasto e variegato cast che abbraccia diverse generazioni di musicisti e – come già annunciato già dalla conferenza stampa di presentazione dello scorso marzo – comprende i nomi di Enrico Rava con il suo gruppo Tribe (Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista, Fabrizio Sferra), Gegè Munari, Greta Panettieri, Enrico Zanisi, William Greco, Emanuele Maniscalco, Carla Casarano, Matteo Bortone, Vincenzo Saetta, Gabrio Baldacci, Francesco Lento, Pasquale Mirra, Marco Bardoscia, Stefano Tamborrino, Francesco Diodati, Luca Bulgarelli, oltre ai quasi esordienti Plus 39, ovvero il gruppo composto dai migliori allievi della scorsa edizione del Seminario Nuoro Jazz, e al batterista berchiddese Giovanni Gaias.  

Accanto agli italiani, una qualificata pattuglia di artisti internazionali: il sassofonista americano Steve Coleman con i Five Elements, il suonatore di oud e cantante tunisino Dhafer Youssef, la formazione franco-algerina-marocchina Fanfaraï Big Band e, in arrivo dalla Svezia, il pianista Jan Lundgren ed il trombonista Nils Landgren con i rispettivi progetti.

A questi nomi vanno poi aggiunti quelli dei protagonisti di “Time is Over”, l’appendice ai concerti in programma nelle quattro serate (quelle da domenica 12 a mercoledì 15) sul palco “centrale” del festival, quello allestito nella piazza del Popolo a Berchidda: un momento “dopofestival” curato da Gianluca Petrella, all’insegna di groove e ritmiche africaneggianti, hip-hop e scratch con ospiti di volta in volta diversi come Mop Mop (Andrea Benini) con Pasquale Mirra, il progetto “Aforemention” di Tommaso Cappellato, dj Gruff con lo stesso Petrella, e altri a sorpresa. Sono più di trenta gli eventi musicali che si succederanno nell’arco delle nove giornate del festival, dal mattino a notte fonda, come sempre in spazi e scenari differenti: dai boschi montani agli scorci marini, dalle stazioni ferroviarie alle chiesette di campagna, dalle piazze agli altri luoghi notevoli dei sedici comuni che, insieme a Berchidda, costituiscono il “circuito” del trentunesimo Time in Jazz: Arzachena, Bortigiadas, Cheremule, Erula, Loiri Porto San Paolo, Mores, Olbia, Ozieri, Ploaghe, Posada, San Teodoro, Sassari, Sorso, Telti, Tempio Pausania e Tula.

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Protezione civile  incendio soccorso aereo  canadair

Il Corpo forestale della Sardegna, responsabile della funzione di spegnimento degli incendi boschivi, ha diretto le operazioni di spegnimento ed inviato un mezzo aereo dalla base di Marganai per domare un incendio sulle aree agricole di Is Perdas, alla periferia di Carbonia.
A terra sono entrati in azione gli agenti della Stazione di Iglesias coadiuvati dal personale di Forestas, dei vigili del Fuoco di Carbonia e dai volontari locali di Protezione civile.
Sempre a Carbonia, ma in località Medau Lorefice, si è sviluppato un nuovo incendio, che ha visto l’intervento dello stesso elicottero, di rientro dall’intervento di Is Perdas. Anche in questo caso, le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della stazione di Iglesias.

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Il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonello Peru (Forza Italia) sollecita l’approvazione di una legge per i contratti regionali dei lavoratori dell’Agenzia Forestas.

«Ad oltre due anni dalla nascita di Forestas la Giunta regionale ha dispensato solo promesse – dice Antonello Peru – senza mai trovare soluzione a nessuna delle problematiche e delle criticità sollevate.  Un esercito di 6mila dipendenti – 1.300 sono semestrali, 400 tra quadri e dirigenti – assunti con un contratto privatistico. Troppi ritardi su una partita che possa restituire certezze al comparto. Occorre superare questa discriminazione – aggiunge Antonello Peru – eliminando questa mostruosità contrattuale.»

Il gruppo di Forza Italia spingerà perché presto arrivi in aula la proposta per l’armonizzazione dei contratti dei dipendenti depositata da un anno: «Le risorse stanziate per i rinnovi contrattuali sono ridicole rispetto a quelle assegnate agli altri lavoratori del sistema regione. Ecco perché è assolutamente indispensabile un provvedimento in grado di uniformare l’inquadramento professionale e contrattuale del personale Forestas a quello del personale del comparto dell’amministrazione regionale. Mi auguro che questo importante progetto di legge arrivi presto in aula, in modo da essere approvato entro la fine dell’anno – conclude Antonello Peru . Le promesse non possono più bastare ai lavoratori dell’ente, che paventano una compagna contro il fuoco organizzata al ribasso, con una minore presenza degli operai e mezzi inadeguati».

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Si terrà domenica 5 e lunedì 6 agosto l’edizione 2018 Sant’Anna Arresi Teatro – “Dell’amore e di altre storie”, il Festival organizzato dalla compagnia “La Cernita Teatro” con la direzione artistica di Monica Porcedda, giunta alla sua settima edizione e diventata un appuntamento atteso dalla comunità arresina e dall’intero territorio. Per questo motivo  l’Amministrazione comunale ha deciso di riproporla prendendo atto del valore culturale del progetto e del gradimento di un vasto pubblico. L’edizione 2018 di Sant’Anna Arresi teatro è organizzata con la partnership e collaborazione di Regione Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport), Comune di Sant’Anna Arresi, Pro Loco di Sant’Anna Arresi, Associazione Candiani Porto Pino, Raiawadunia Cittadini del Mondo, Asce Sardegna (Associazione Sarda contro l’emarginazione), Los Quinchos Cagliari, Associazione Punta Giara “Ai confini tra Sardegna e Jazz” e R.U.A.S. (Rete Unitaria Antifascista del Sulcis Iglesiente). Quest’anno il Festival rientra all’interno del progetto “Sud Ovest Teatro” che farà tappa a Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Carbonia.

La scelta artistica di quest’anno, in linea con la funzione sociale che da anni contraddistingue l’operato della Compagnia la Cernita, verte su temi di strettissima attualità: in particolare al centro della due giorni di spettacoli c’è l’attenzione verso gli ultimi, indagata nelle sue diverse forme.

Il primo giorno, domenica 5 agosto, alle ore 21.30, presso il Nuraghe Arresi, andrà in scena “Cammelli a Barbiana”, di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, con Luigi D’Elia per la regia di Fabrizio Saccomanno. Il pubblico verrà posto di fronte alla storia di Lorenzo Milani, prete, maestro e uomo, di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste. Il racconto di D’Elia e Niccolini segue passo passo la vita e l’impresa di Don Milani, nei suoi momenti salienti, sino alla stesura della famosa “Lettera a una professoressa” e alla morte prematura. Come sempre il segno distintivo della narrazione di D’Elia è la semplicità e la naturalezza sommessa. E’ solo la sua voce, corredata da qualche musica che ne amplifica l’emozione, a narrarci quella splendida avventura. Attraverso lo spettacolo si vuole far conoscere la caparbietà di un insegnamento, quello del “priore di Barbiana” che partiva dal basso, dai veri bisogni della gente che non aveva mai avuto niente, con la consapevolezza che nessuno dovesse trovarsi indietro. Ed il messaggio arriva diretto agli spettatori, in questo modo anch’essi, guardando in cielo, possono vedere le nuvole trasformarsi in cammelli.

Lunedì 6 agosto si proseguirà sullo stesso tema, gli ultimi e il tentativo della loro inclusione sociale, volgendo lo sguardo ad un panorama più ampio ed internazionale.

Alle ore 20.00, presso la Chiesetta di Sant’Anna, verrà inaugurata la mostra fotografica “Nicaragua, dalla strada alla vita”, mostra fotografica di Franco Montis e a cura dell’Associazione Los Quinchos di Cagliari di cui il fotografo è stato a lungo presidente. La mostra, attraverso le foto, racconterà i tanti anni di impegno con il progetto Los Quinchos per sostenere ed aiutare i bambini di strada. La mostra metterà davanti agli occhi e alla coscienza degli spettatori  coloro che dalla vita hanno ricevuto veramente poco, ma che con quel poco cercano di costruire e far vivere la loro dignità.

Alle 21.00 sarà offerto un buffet per poi trasferirsi alle 21.30 presso il Nuraghe Arresi, dove si inizierà con lo spettacolo, produzione La Cernita Teatro, “Dell’amore e di altre storie” dai testi di Silvestro Montanaro, con adattamento teatrale a cura di Monica Porcedda, con Monica Porcedda e Gerardo Ferrara. Lo spettacolo è tratto dal libro di Silvestro Montanaro “Col cuore coperto di neve. 1. dell’Amore e altre storie” che ci fa conoscere le mille storie “del nuovo medioevo” dove l’amore muore sotto i colpi crudeli della pedofilia, del turismo sessuale e dei traffici di carne umana.

Al termine dello spettacolo sarà la volta di “Buongiorno Africa”, incontro con il giornalista Silvestro Montanaro e con l’intervento di Asce Sardegna e Los Quinchos. Silvestro Montanaro ha caratterizzato la sua “mission” professionale con una netta scelta di campo: ha sempre scelto di fare inchieste su tutte le discriminazioni presenti nel mondo, con particolare attenzione ai paesi poveri e sfruttati.

Silvestro Montanaro è conosciuto in particolare per il programma “C’era una volta” in onda su Rai Tre. E’ un’Africa profondamente diversa quella che raccontano le telecamere di “C’era una volta”: artisti, economisti, politici, la parte migliore del continente dimenticato, fanno il punto su passato e presente e guardano al futuro del loro mondo. E se su passato e presente pesano le ombre del razzismo, del colonialismo e della rapina delle grandi risorse di questa straordinaria terra, per il futuro l’Africa vuol far da sola, stanca di false promesse ed aiuti interessati.

Vediamo ora un’intervista con Monica Porcedda, direttrice artistica della VII edizione del Festival Sant’Anna Arresi Teatro 2018