3 August, 2024
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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha presentato ieri a Roma, al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, un corposo dossier con in evidenza numerosi temi di importanza strategica per l’ambiente presentato dalla Commissione Ambiente ed Energia in Conferenza delle Regioni. Nell’incontro, tenutosi al ministero guidato da Sergio Costa, erano presenti il presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini, gli assessori regionali all’Ambiente ed i sottosegretari Vannia Gava e Salvatore Micillo.

Soddisfatta per l’esito costruttivo del vertice Donatella Spano, che ha anche proposto al ministro una metodologia di lavoro di incontri periodici per tavoli tematici con gli assessori regionali. «Il dossier presentato oggi è il risultato di un lavoro di grande collaborazione di tutte le Regioni e Province autonome che mette in evidenza tutte le principali questioni ambientali italiane adottando un approccio condiviso che, mettendo in campo tutte le competenze, favorisce confronto e soluzioni e contempli il coinvolgimento di tutte le Regioni sulle politiche ambientali nella nuova Programmazione dei fondi europei 2021-2017» ha detto l’assessore Spano. «Il ministro Costa ha accolto l’idea di lavoro secondo incontri periodici con gli assessori regionali e di confronti bilaterali sul territorio su specifiche problematiche».

Il dossier ha evidenziato in particolare sette temi: i rifiuti (con l’istituzione di una cabina di regia, l’utilizzo dei fanghi in agricoltura e la problematica amianto), i cambiamenti climatici, la qualità dell’aria, le infrazioni comunitarie, la tutela e difesa del suolo, il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (Snpa) con le attività di controllo e monitoraggio ambientale e, infine, l’Agenzia Italia Meteo.

Donatella Spano ha annunciato che il prossimo incontro con la Commissione Ambiente ed Energia si terrà a settembre in Sardegna. «Oggi, oltre al dossier comune – ha concluso – ho consegnato al Ministro anche uno più specifico sulla mia Regione». Nel documento relativo alla Sardegna vengono evidenziati molti punti positivi (l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, la significativa accelerazione nelle bonifiche dei siti inquinati e il rilancio della politica forestale) ma soprattutto alcune criticità da risolvere, tra cui la procedura di infrazione europea dovuta alla mancata designazione delle Zsc (Zone speciali di conservazione) nelle aree interessate da poligoni militari, la localizzazione del deposito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari e la questione del riparto di competenze tra Stato e Regione relativamente alla individuazione e gestione dei siti marini.

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I vini della cantina Siddùra di Luogosanto rappresenteranno la Sardegna all’appuntamento targato “Tre Bicchieri Gambero Rosso” in programma a Tokyo il prossimo ottobre. Dopo i successi internazionali nei concorsi enologici di maggiore spessore, l’azienda gallurese investe sul mercato dell’Est. In Giappone Siddùra sarà rappresentata dal management interno e da un autorevole importatore che opera sul territorio nipponico.

«I prossimi due anni saranno fondamentali per le esportazioni di vino sardo nel mondo – afferma Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina -. Nel 2019 in Giappone entrerà in vigore l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea: un’opportunità che la nostra cantina ha intenzione di cogliere.»

La decisione di portare il vino autoctono della Sardegna oltre oceano deriva dagli apprezzamenti che i Vermentini di Gallura, i Cannonau e le altre etichette prodotte a Luogosanto, hanno suscitato nei palati degli intenditori del Sol Levante. L’interesse del pubblico giapponese nei confronti di Siddùra è stato certificato dalla recente visita in cantina di Isao Miyajima, giornalista della rivista giapponese Wineart. Il numero di settembre del magazine di settore sarà dedicato ai vini sardi sempre più apprezzati dai consumatori nipponici e conterrà una menzione speciale per i vini Siddùra. Tra i più apprezzati da Miyajima, il Vermentino di Gallura Docg Maìa, vincitore dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso che il prossimo ottobre sarà uno dei protagonisti dell’evento di Tokyo.

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Sarà una serata all’insegna della grande danza sportiva, alle ore 22.00, all’Anfiteatro di piazza Marmilla. La scuola di ballo “Batuca Dance” del maestro professionista Omar Soddu presenta “Dancing Dream…dove i sogni diventano realtà”. Un saggio di danza sportiva organizzato con il patrocinio del comune di Carbonia. 40 atleti di età compresa tra i 4 e i 26 anni si esibiranno sul palco con coreografie dinamiche ed altamente spettacolari. Uno saggio di alto livello qualitativo, impreziosito dalla presenza di atleti che partecipano regolarmente a competizioni di danza di carattere regionale, nazionale ed internazionale.

«Siamo orgogliosi di ospitare nel nostro territorio comunale una serie di spettacoli di danza sportiva che costituiscono parte integrante del programma di Estiamoinsieme 2018. Domani assisteremo ad una bellissima esibizione della scuola Batuca Dance, in cui potremo ammirare decine di giovani talenti nostrani, già messisi in luce in competizioni di elevata caratura», ha detto il sindaco Paola Massidda.

La serata sarà presentata da Maura Nardelli.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia ha istituito 12 nuove aree di sosta gratuita a disco orario in via Lucania. Si amplia così la dotazione di parcheggi gratuiti a tempo – della durata di 1 ora – in una zona nevralgica di Carbonia, a pochi passi da piazza Ciusa, una delle aree cittadine a maggiore densità di traffico di automobilisti e pedoni, soprattutto in occasione del mercatino del sabato mattina.

«L’istituzione di soste regolamentate a disco orario in via Lucania va incontro alle esigenze dei cittadini residenti e dei commercianti della città e rende sempre più equilibrato il rapporto numerico tra aree di sosta gratuite e parcheggi a pagamento nel centro storico di Carbonia», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Una politica di rinnovamento della viabilità e delle aree di sosta messa in campo anche nell’area di piazza Marmilla, dove la presenza dei parcheggi a pagamento nel Multipiano di via Verona è bilanciata dalle aree di sosta gratuite, in quel caso senza alcun limite di tempo, nel sottopiano degli edifici a torre di piazza Marmilla, con duplice ingresso da via Ala Italiana e da via Roma.

L’assessore delle Manutenzioni e Viabilità Gian Luca Lai ha spiegato la ratio del provvedimento eseguito in via Lucania, che nasce «da una serie di accertamenti operati dal personale della Polizia locale, in cui era emersa la staticità di diversi veicoli in sosta permanente. Pertanto risultava necessario stabilire una regolamentazione della sosta atta a razionalizzare l’utilizzo degli spazi disponibili, favorendo una maggiore rotazione dei veicoli parcheggiati. L’istituzione delle soste a disco orario garantisce una maggiore diversificazione delle auto in sosta, consentendo quindi un maggiore ricambio della clientela che si reca presso i numerosi negozi che trovano ubicazione nell’area vasta di piazza Ciusa e dintorni».

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La commissione Autonomia e la commissione Bilancio del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Francesco Agus (Misto) e Franco Sabatini (Pd), si riuniscono in seduta congiunta, lunedì 30 luglio, alle 10.00, nell’Auditorium comunale di Ghilarza, insieme con i sindaci e i rappresentanti del Cal e dell’Anci.

All’ordine del giorno le problematiche riguardanti la finanza locale in Sardegna.

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Canoa e Autismo 20 Luglio 2014

Quest’anno l’iniziativa “Canoa e Autismo” a Masua non si farà, l’associazione Amici della Vita Sulcis spiega perché in una lettera-appello al sindaco e al Consiglio comunale di Iglesias.

Di seguito il testo integrale.

«Caro Mauro, Gentili Amministratori Comunali di Iglesias,

dopo cinque edizioni l’iniziativa “Canoa e Autismo” quest’anno, con malincuore, non è stata obiettivo della nostra Associazione. Abbiamo rinunciato dopo i successi ottenuti dal 2013 al 2017 dove Disabili, Associazioni locali e regionali hanno partecipato e sostenuto un sogno: alimentare una nuova speranza per la disabilità, il mare e la canoa possibilità di integrazione e socializzazione. Dopo ogni edizione ai consueti ringraziamenti rivolti all’Amministrazione comunale e alla Polizia Municipale abbiamo allegato le criticità riscontrate con l’ottimismo che si potessero affrontare per migliorare l’accoglienza dei turisti locali e continentali ma soprattutto di Disabili e Anziani oggi ancora in difficoltà a raggiungere e godere di un’opportunità ricreativa e per alcuni terapeutica che Masua può rappresentare. Oggi nel 2018 abbiamo rinunciato perché riteniamo indecoroso accogliere famiglie provenienti da tutta la Sardegna senza poter garantire parcheggi, servizi igienici, docce, facili accessi al bagnasciuga, condizioni che negli anni scorsi hanno prodotto in tutti noi tanto imbarazzo e malinconia. Non siamo stati ascoltati in passato ma confidiamo nella Vostra Amministrazione e in una rinnovata collaborazione e premura per la Vita Debole ricordando a Voi tutti che dal 2009 Iglesias è “Città dell’Auto Aiuto” per sensibilità del Consiglio Comunale che sposò la proposta della nostra Associazione. Ribadiamo che:

a) Parcheggi: inadeguati rispetto alla domanda turistica.

b) Acqua: delegata agli imprenditori turistici che si approvvigionano privatamente. ABBANOA raggiunge la sola periferia di Nebida.

c) Oggi 22 luglio 2018 registriamo servizi igienici dei soli imprenditori turistici, quelli di Porto Flavia angusti e difficilmente accessibili alle disabilità motorie. Docce pubbliche inesistenti.

d) Assente il Servizio di Salvataggio a Mare.

Rinnoviamo come ogni estate le nostre proposte per trasformare Masua da slogan elettorale e aeroportuale in realtà di accoglienza e possibilità turistica, sociale, economica e di Auto Aiuto.

1) Abbanoa dovrebbe raggiungere il cimitero di Nebida, il paese di Masua, Portu Cauli,

Masua Spiaggia, Beghe sa Canna, Porto Flavia. Affrancando la comunità dei residenti e gli operatori turistici dagli impegnativi e costosi approvvigionamenti attuali.

2) I parcheggi e la precaria viabilità può essere risolta creando un anello a senso unico che attraversa percorrendo la miniera in discesa, esattamente come fino a qualche decennio addietro con miniera attiva si verificava e oggi, a miniera inattiva, interdetta, le aree IGEA prossime all’attuale parcheggio destinate ad ampliare lo stesso con altri 300 stalli e parcheggi per pullman e navette.

3) Progettare 10 servizi igienici (2 idonei alle Disabilità) e 10 docce (2 per Disabili) alimentate da acqua Abbanoa nei pressi dei parcheggi.

4) I Bagnini non possono arrivare a fine stagione, devono essere presenti da Maggio a Novembre; se aspiriamo ad allungare la stagione turistica la bassa stagione è certamente la più idonea per la terza età e la disabilità adulta.

5) Beghe sa Canna potrebbe trasformarsi in porticciolo turistico mobile semestrale ( Maggio Ottobre) dove gommoni e imbarcazioni possono proporsi per accompagnare i turisti desiderosi di ammirare la nostra costa. Beghe sa Canna è raggiungibile, dopo alcune manutenzioni della strada in terreni IGEA, facilmente e potrebbe accogliere un Chiosco con i servizi idonei al turismo accessibile sempre trascurato benché espressione di forte domanda che continuiamo a ignorare.

Per trasformare Masua in Accoglienza turistica che fare?

Coinvolgere gli Assessorati Regionali al Turismo, Lavori Pubblici, Industria e Sanità nel progetto “Masua: Turismo e Solidarietà”

Il Turismo è Accoglienza, per realizzarla è necessario immedesimarsi in quanti potrebbero venire ma sono scoraggiati dalle difficoltà per raggiungerci, Porto Flavia sarà, come recita uno spot, il “Porto più bello del mondo” il giorno in cui i malato di SLA si affacceranno davanti al Pan di Zucchero.

Disponibili a qualsiasi forma di collaborazione per l’Accogliere la Vita Debole nel Sulcis rinnoviamo i migliori auguri di buon lavoro,

cordialmente,

Giorgio Madeddu

Associazione AMICI della VITA – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo.»

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In un periodo in cui il peso della tassazione incide fortemente sulle piccole e medie imprese, il Rapporto del 2018 dell’Osservatorio Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), intitolato “Comune che vai, fisco che trovi”, offre un dato importante e in controtendenza, che certifica la virtuosità del comune di Carbonia. 

Carbonia è il capoluogo di provincia in cui la pressione fiscale sulle imprese locali risulta essere la più bassa in assoluto in tutta la Sardegna. Il fisco grava di più, invece, sulle imprese che operano nel territorio di Sassari, Olbia-Tempio, Cagliari, Nuoro, Oristano e Iglesias.
Ma non solo. La tassazione per le aziende del territorio comunale di Carbonia è decisamente inferiore anche alla media nazionale. Non a caso il quotidiano economico-finanziario online “InvestireOggi”, non esita a definirlo così: un «piccolo record fatto registrare da Carbonia in una classifica dominata dalle città del Nord».
«Questo risultato conferma che la strada tracciata dalla nostra Amministrazione Comunale in tema di rilancio del settore delle piccole e medie imprese è quella giusta. Ovviamente siamo consapevoli che il peso del fisco sulle aziende locali sia ancora eccessivo e necessiti di ulteriori interventi da approntare nel 2019 – ha detto il sindaco Paola Massidda -. Per questo motivo, i dati dell’Osservatorio CNA ci confortano, ma rappresentano per noi soltanto un punto di partenza, in attesa di varare nuovi sgravi fiscali a favore del tessuto produttivo cittadino».
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore del Bilancio e delle Attività produttive Mauro Manca: «Abbiamo presentato alla Terza Commissione Consiliare Permanente alcune proposte concrete che riteniamo possano rappresentare un’ulteriore leva di sviluppo delle imprese locali, purtroppo ancora gravemente vessate dal fisco. Le azioni che intendiamo mettere in campo sono incentrate, in particolar modo, su sgravi fiscali e contributivi. Il nostro auspicio è che queste proposte possano essere accolte favorevolmente anche dall’opposizione, anche perché riteniamo che su temi così importanti la condivisione e la convergenza tra le varie forze politiche debbano essere una logica conseguenza».

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Chiara Obino ritenterà. Non si sa ancora quando, se domenica o più avanti ma ritenterà. Un problema di compensazione ha infatti precluso per pochi metri alla 42enne dentista cagliaritana di conquistare il cartellino piazzato a -86 metri e con esso il record del mondo di apnea in assetto costante con le due pinne. «Ho fatto una serie di errori che non ho mai fatto in allenamento e si pagano cari. Così come cara si paga la tensione della gara», commenta dopo essere riemersa.

Non è stata certo una giornata facile per gli apneisti, la prima del Trofeo Profondamente Sardegna – Memorial “Fabrizio Accorte”, organizzata dal club BlueWorld di Cagliari. Il campo gara nelle acque dell’Area Marina Protetta di Villasimius si è dovuto spostare molto più lontano, a Geremeas, perché la corrente era troppo forte e avrebbe viziato, oltre a rendere pericolose, le performance.

Una volta montati i cavi di sicurezza e i contrappesi, era tutto pronto. Chiara si è infilata la muta ed ha iniziato la fase di rilassamento. Alle 10,45 si immerge. Sembra filare tutto liscio. «-10, -20, -30», scandisce Edmondo Puddu, il compagno di Chiara ed attento supervisore della sicurezza. La sua è l’unica voce che squarcia il silenzio rispettoso che vige a bordo. Dopo il -70 tutti attendevano certi il -80 e invece no. «Ha girato, risale, andatela a prendere», urla Edmondo. I safety diver, gli apneisti responsabili alla sicurezza dei colleghi in gara, fanno a turno la capovolta e scendono. Il primo ha anche un acquascooter subacqueo che gli permette di raggiungere velocemente Chiara.

«Ho avuto un problema di compensazione», racconta la record woman cagliaritana dopo aver fatto scemare la tensione della gara. «Per compensare le orecchie devo traslare aria dai polmoni alla bocca. Oltre una certa quota questo passaggio non si può più fare. Se compio tutti i “ricarichi” correttamente fino ai -35 metri poi ho aria per arrivare fino al piattello, in profondità». Invece qualcosa non ha funzionato. «Mi sono accorta di non aver fatto i carichi bene ma non sai mai quanto male li hai fatti, quindi ho continuato a scendere. A un certo punto della discesa mi sono però accorta che l’aria stava finendo e non riuscivo ad arrivare in fondo. Il piattello era troppo distante». Così a -80, a pochi metri dal raggiungimento del suo obiettivo, Chiara ha preferito tutelare la sua salute, girarsi e risalire.

«La scelta più giusta – spiega – sarebbe stata rimanere agganciata mentalmente a quel tipo di performance, al percorso mentale che mi ero fatta, e tornare pinneggiando, come faccio normalmente. Queste performance hanno una componente mentale preponderante. Invece ho pensato a cosa potevo fare per stancarmi il meno possibile e conservare le forze per fare il tuffo domani:  mi sono tirata a braccia dal cavo per salvaguardare le gambe, ma questa è una modalità molto più lenta rispetto alla spinta che ti danno le pinne. Poi ho visto il safety diver con lo scooter e mi sono attaccata a lui e poi la parte finale mi sono rimessa sul cavo con le pinne ma tutto il mio percorso mentale per l’uscita l’avevo abbandonato. Ho fatto azioni che normalmente non faccio. Ho fatto una serie di errori che non ho mai fatto in allenamento e si pagano cari. Si paga la tensione della gara.»

L’apneista, che nella vita è dentista e mamma di due figlie, è una delle poche donne che oramai pratica l’apnea a livello non professionistico e, anche per questo, è una delle poche che tenta i record ancora nel Mediterraneo, un mare con acque molto più ostiche rispetto alle placide e calde acque del Mar Rosso o delle Bahamas, dove normalmente si tentano record come quello di oggi a Geremeas. Questo perché nel Mare Nostrum ci sono sempre le correnti (come quella forte di oggi, che ha costretto a spostare il campo gare), il moto ondoso sempre presente e il termoclino, cioè la presenza di tagli di acqua fredda che rendono difficoltoso il rilassamento.

La domanda che ora tutti si fanno e le fanno è “quando ritenti?”. Ma Chiara risponde: «Domani non posso, se mi danno l’autorizzazione i medici, posso pensare di ritentare domenica ma viene prima la salute».

Per ora il record mondiale CMAS (Confederazione mondiale attività subacquee) rimane nelle mani della slovena Alenka Artmick e dall’ucraina, Natalia Zharkova, che nelle acque di Kas, in Turchia, erano scese a 85 metri strappando proprio a Chiara Obino il record mondiale, che l’apneista cagliaritana aveva realizzato a Ustica nel 2016.

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Il comune di Sant’Antioco ha temporaneamente sospeso, sino ad acquisizione del parere vincolante da parte della ASL, la liquidazione dei sussidi economici a favore di persone con disturbo psichico, previsti dalla L.R. 15/92 così come modificata dalla L.R. 20/97.

Il responsabile dei Servizi sociali in una nota spiega che, una volta acquisito il parere, il Servizio procederà tempestivamente a liquidare i sussidi a coloro che risultano in possesso dei requisiti per poterne beneficiare.

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Sono dieci, provenienti da tutta Italia, le cantautrici che si contenderanno la vittoria al “Premio Bianca d’Aponte”, il contest riservato alla canzone d’autrice arrivato alla 14ª edizione.

Sono:

Argento da Brindisi con il brano “Goccia”;

Roberta De Gaetano da Messina con “Va tutto benissimo”;

Francesca Incudine da Enna con “Quantu stiddi”;

Irene da Napoli con “Call center”;

Kim da Padova con “Un cane e una moglie”;

Meezy da Foggia con “Temporale”;

Giulia Pratelli da Pisa con “Non ti preoccupare”;

Chiara Raggi da Rimini con “Lacrimometro”;

Chiara Ragnini da Genova con “Un angolo buio”;

Elisa Raho da Roma con “Bello”:

Due saranno i premi principali del contest, le cui finali si terranno ad Aversa il 26 e il 27 ottobre 2018. Uno è il premio assoluto, il Premio Bianca d’Aponte; l’altro è il premio della critica, dedicato a Fausto Mesolella, storico direttore artistico della manifestazione scomparso lo scorso anno e sostituito da pochi mesi da Ferruccio Spinetti. Una successione che appare quasi naturale vista la stretta collaborazione artistica fra i due artisti, negli Avion Travel e non solo, oltre che per la fraterna amicizia.

Anche quest’anno in palio un tour di otto concerti che potrà essere realizzato grazie a NuovoImaie (progetto finanziato con i fondi dell’art. 7 L. 93/92).

In veste di madrina di questa edizione ci sarà Simona Molinari, che salirà sul palco anche per interpretare un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice prematuramente scomparsa a 23 anni a cui il festival è dedicato. Insieme a lei si esibiranno altri protagonisti della musica italiana, che saranno annunciati prossimamente.

Le dieci finaliste di quest’anno sono state selezionate in un mese e mezzo di lavoro del Comitato di Garanzia del Premio, formato da giornalisti, produttori, autori e musicisti, tra i più importanti nel mondo musicale italiano.