3 August, 2024
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«Era solamente un tentativo inutile del centro-sinistra di rinnegare una dissennata politica sulle Entrate, difesa per tutta questa legislatura. Un’operazione di facciata che non è riuscita perché il centrosinistra in Consiglio regionale non trova l’unità neppure per abbandonare la nave che affonda.»

Così affermano, in una nota, i componenti del Gruppo “Forza Italia Sardegna” del Consiglio regionale della Sardegna.

«Oggi, 23 luglio, alle ore 10.00, il presidente Franco Sabatini, aveva convocato la Terza Commissione in seduta congiunta con la Prima Commissione con all’ordine del giorno l’audizione dei parlamentari sardi sull’assetto dei rapporti economici e finanziari tra lo Stato e la Regione Autonoma della Sardegna nella materia della finanza locale e sul concorso regionale al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica nazionali – si legge ancora nella nota -. I consiglieri regionali del centro-sinistra, componenti delle Commissioni Prima e Terza hanno disertato la riunione facendo mancare il numero legale e costringendo i componenti Alessandra Zedda, Stefano Tunis e Stefano Coinu di Forza Italia ad abbandonare i lavori per sottolineare e ribadire che, nel centro-sinistra in Consiglio regionale, non vi sia nessun interesse a risolvere la questione Entrate.»

«Dispiace per i colleghi parlamentari e senatori che avevano deciso di partecipare alla riunione proseguono i componenti del Gruppo “Forza Italia Sardegna” del Consiglio Regionale – ma la vicenda odierna dà maggiore senso alla decisione di abbandonare la seduta in quanto era il tentativo di mettere in scena una semplice operazione di facciata inutile a risolvere il problema Entrate.»

I consiglieri forzisti concludono affermando: «Abbiamo convenuto che non era il caso di offrire il fianco a iniziative disperate del centro-sinistra che tenta, a fini legislatura, di farsi paladino della vertenza Entrate dopo anni di immobilismo e di comportamenti servili nei confronti dei Governi nazionali».

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Nuovi avvicendamenti nelle parrocchie del Sulcis. Il 5 agosto 2018 farà l’ingresso nella sua nuova parrocchia, Sacro Cuore di Cortoghiana, don Marco Farris, 62 anni, proveniente dalla parrocchia San Pietro Apostolo di Nuxis, dov’era parroco dal 2006. Subentrerà a don Andrea Zucca, 39 anni, che lascia Cortoghiana, dove giunse il 5 ottobre 2013, al posto di don Amilcare Gambella, trasferito alla parrocchia di San Ponziano, a Carbonia. A don Andrea Zucca è stata assegnata la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore in Villarios, frazione di Giba. La parrocchia di Villarios era guidata fino a poche settimane fa dal sacerdote Gabriele Culurgioni che il 12 agosto prossimo farà l’ingresso nella parrocchia di San Pietro Apostolo in Nuxis.

La chiesa del Sacro Cuore di Cortoghiana.

La chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Villarios.

 

 

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L’estate teuladina, già fitta di eventi, sarà arricchita anche quest’anno da un appuntamento a tema organizzato dall’Istituto comprensivo «Taddeo Cossu» e finanziato dal MIUR nell’ambito del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale). Dopo l’esperienza del 2017 con «Torraus a scola», ciclo di incontri su temi di cultura sarda, la scuola sperimenta di nuovo l’apertura estiva e «in notturna».

«Subculture giovanili, identità virtuale e cyberbullismo – Droga, sesso, alcool e violenza sul web»: questo il titolo del seminario che vedrà la partecipazione del dott. Luca Pisano (psicoterapeuta, direttore del master in criminologia IFOS) e dell’avvocato Antonello Marotto.

Il tema è impegnativo: come difendere i nostri figli nell’era dei social media e degli smartphone, piena di opportunità ma anche di pericoli? Gli episodi raccontati dal mondo dell’informazione sono appena la punta dell’iceberg. Genitori e insegnanti si confrontano per la prima volta con una realtà digitale che conoscono poco, e faticano a contrastare gli episodi ormai quotidiani di cyberbullismo, razzismo, omofobia, misoginia…

«Se le principali agenzie formative (scuola e famiglia) non ci aiutano a comprendere che cosa siano l’identità virtuale e la realtà virtuale – spiega Luca Pisano, da tempo impegnato in una campagna di sensibilizzazione – sarà sempre più difficile presidiare la normalità dalle infiltrazioni della devianza e della criminalità che talvolta si presentano nel web nelle forme del cyberbullismo e della diffamazione.»

Il seminario si terrà lunedì 30 luglio 2018 alle 20.30, nel giardino della Casa baronale, a Teulada, ed è aperto alla partecipazione di tutti gli interessati. Si tratta del primo appuntamento nel contesto di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di fornire a genitori, insegnanti e ragazzi gli strumenti per prevenire e contrastare la navigazione online a rischio.

Le amministrazioni comunali di Sant’Anna Arresi e Teulada si sono infatti dimostrate molto sensibili al tema ed è soprattutto grazie al loro impegno che l’anno prossimo l’Istituto «Cossu» potrà organizzare non solo laboratori destinati agli alunni e ai docenti, ma anche un percorso formativo per i genitori, con l’obiettivo di far nascere anche nel basso Sulcis una rete di «genitori digitali».

 

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Le commissioni Autonomia e Bilancio, presiedute rispettivamente da Francesco Agus (Campo Progressista) e Franco Sabatini (Pd) hanno incontrato i parlamentari sardi (presenti Gavino Manca e Romina Mura del Pd, Pino Cabras (M5S), Salvatore Sasso Deidda (Fdi) e Christian Solinas (Lega-Psd’Az) con i quali hanno affrontato la problematica dei rapporti finanziari fra Stato e Regione. Alla riunione non hanno partecipato i consiglieri di Forza Italia che, con una dichiarazione della capogruppo Alessandra Zedda, hanno spiegato che il senso di responsabilità sempre dimostrato dal gruppo trova un limite insuperabile nel dovere della maggioranza di garantire la sua presenza.

Nella sua introduzione, il presidente Franco Sabatini ha fornito i principali dati di analisi: i Comuni sardi, che hanno subito fino al 2015, ma la tendenza è confermata anche per il 2016, il taglio dell’87% delle loro risorse, sono di fatto passati quasi totalmente a carico del bilancio regionale. Lo stesso discorso vale per le Province sarde che, nello stesso periodo, hanno fatto registrare una percentuale di costi coperti dallo Stato di appena lo 0.9, la più bassa d’Italia. Sull’altro fronte la Sardegna versa allo Stato bel 680 milioni l’anno di accantonamenti per contribuire «al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica nazionali».

Un quadro generale di forte squilibrio, ha sostenuto il presidente della commissione Bilancio, «che può essere corretto  da un lato regionalizzando la finanza locale e dall’altro riducendo in modo consistente il volume degli accantonamenti». «Il ruolo dei parlamentari è quindi fondamentale – ha aggiunto Franco Sabatini – sia per il sostegno alle giuste ragioni della Sardegna, sia per individuare il percorso istituzionale migliore per sottoporre queste istanze al parlamento ed al governo».

Il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus ha messo in luce che «l’intervento sostitutivo della Regione in materia di finanza locale va ad incidere, attraverso il fondo unico degli Enti locali, sull’unico spazio finanziario libero delle risorse regionali, peraltro non per sostenere politiche di sviluppo ma solo per garantire l’erogazione di alcuni servizi essenziali». «La strada della regionalizzazione della finanza locale – ha continuato Francesco Agus – che come ogni intervento costituzionale prevede un iter lungo ed articolato, è stata già percorsa da alcune Regioni speciali come il Friuli-Venezia Giulia, che la sta proseguendo in modo bipartisan anche dopo i cambiamenti di maggioranze intervenuti a livello regionale e nazionale.»

Successivamente hanno preso la parola i parlamentari. Gavino Manca, del Pd, ha affermato che «la materia richiede un approccio diverso e privo di divisioni e con l’impegno comune di tutti sarà possibile, dopo la pausa estiva, inserire una risoluzione unitaria del Consiglio regionale da sottoporre alla commissione Bilancio di Camera e Senato, senza escludere un confronto con i Ministri interessati e con lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri».

Per Pino Cabras, del Movimento Cinque Stelle, «la situazione della Sardegna è il frutto delle politiche di austerità e del pareggio di bilancio che, inserite in un quadro costituzionale rigido, hanno causato ripercussioni molto negative sulla società”. Sugli accantonamenti è evidente che non c’è leale collaborazione ma una contrattazione ad armi impari cui dopo non è facile rimediare. A mio avviso, occorre una autocritica su questa stagione scandita anche da un eccessivo trionfalismo del governatore Francesco Pigliaru e poi selezionare gli obiettivi: prima di battaglie come quella per l’insularità – ha concluso Pino Cabras – bisogna intervenire sul pareggio di bilancio».

Romina Mura, deputata del Partito democratico, ha definito l’iniziativa del Consiglio regionale positiva, «i cui effetti positivi sono però legati al suo carattere trasversale come furono quella sul Patto per la Sardegna e prima ancora sulla vertenza entrate del 2008. E’ vero – ha riconosciuto Romina Mura – che il vincolo del pareggio di bilancio pesa molto consentendo solo interventi ordinari che non hanno mai carattere strutturale, per questo sono convinta che la regionalizzazione della finanza locale sia una buona idea da portare avanti, seguendo esperienze interessanti che fra l’altro hanno portato a nuovi equilibri interni su base regional. Mi preoccupa però – ha concluso Romina Mura – la scarsissima autonomia finanziaria e tributaria dei Comuni sardi, che sono gli ultimi in Italia».

«Credo che questa iniziativa sia fuori tempo massimo – ha dichiarato Salvatore Sasso Deidda di Fdi, – anche per colpa di una Giunta regionale che spesso ha ignorato la sua stessa maggioranza ed altre volte ha fatto annunci senza seguito. Nel merito non credo che la regionalizzazione possa funzionare bene in tutta Italia e sulla Sardegna ho molte perplessità perché lo Stato deve fare lo Stato e dare riposte ai Comuni come sui trasporti o sulla sanità: sono convinto ad esempio, che la continuità territoriale sia stata e possa essere ancora molto dannosa per la Sardegna, così come è concepita.»

Christian Solinas, esponente di Lega-Psd’Az, ha ricordato in apertura che «la situazione di grande difficoltà che vive la Sardegna va attribuita ai governi precedenti e non a questo appena insediato». «Detto questo – ha aggiunto Christian Solinas – il progetto che sosteniamo attraverso la flat tax è quello di aumentare la base imponibile attraverso un fisco più equo; su questo progetto fioriscono molte proiezioni ma fatto sta che dove è stato realizzato ha avuto successo, anche se si può sempre migliorare.»

«Per quanto riguarda gli accantonamenti – ha concluso –, a mio giudizio non si è resistito bene al momento giusto ed ora bisogna fare correzioni, su questa partita ed anche su altre che devono costruire un fascicolo Sardegna da sottoporre al governo».

Il presidente Franco Sabatini ha ringraziato i parlamentari per il loro contributo ribadendo, a proposito dell’autocritica sugli errori del passato, che «l’errore più grave è stato quello della mancanza di unità». Franco Sabatini, infine, ha annunciato per il prossimo 30 luglio una nuova riunione congiunta con i Sindaci, al termine della quale sarà presentata al Consiglio una dettagliata risoluzione sui temi della finanza regionale.

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Dopo la seconda giornata (sabato 21 luglio) alla Butterfly House e al sito di Monte Baranta, a Olmedo, che hanno accolto le esibizioni della Corale studentesca Città di Sassari e del Coro polifonico Turritano, si è conclusa ieri con la tappa finale a Torralba la prima edizione del Festival delle Bellezze.

A partire dalle 18.00 a fare da scenografia all’evento ieri, domenica 22 luglio, è stato il tramonto sul Nuraghe Santu Antine e in serata, alle 21.00, le sale del Cinema Caffè di Torralba.

La serata al Nuraghe Santu Antine si è aperta con l’esibizione del Coro Femminile di Padria, che ha eseguito “Deus ti salve Maria” sotto la direzione del maestro Antonella Senes, docente di canto e musica corale a Giave, a Bonorva e a Padria.

Nel corso della serata testi di Grazia Deledda, Marcello Fois e Sergio Atzeni hanno scandito diversi momenti suggestivi fra i canti del Coro sardo Città di Ozieri, Direttore Mario Coloru, e del Concordu Planu de Murtas di Pozzomaggiore del maestro Piergiorgio Masia: Procurade e moderare, S’Anzonedda, Sabore e Sardigna, Saldigna mia, Duru  Duru…

La presenza dei cori è stata possibile grazie a Antonio Deiara, musicologo e compositore di fama nazionale.

Dopo Emergency, protagonista della prima giornata al Centro Restauro di Li Punti, Ponti non muri, presente alla seconda giornata nella Butterfly House, è stata la volta ieri di Amnesty International. Da diversi anni quest’ultima associazione collabora con il direttore artistico dell’evento, il maestro del Nova Euphonia Vincenzo Cossu. In tutti i concerti, sin da aprile 2017, il Nova indossa il braccialetto giallo Verità per Giulio Regeni. Prima del passaggio dal Nuraghe Santu Antine al Cinema caffè di Torralba, dove si è svolta la seconda parte della serata, il pubblico ha partecipato al rinfresco, denominato simbolicamente dal maestro Vincenzo Cossu “Agape” in memoria dell’antico rito paleocristiano che univa convivialità e condivisione caritatevole. Il ricavato del rinfresco, infatti, sarà devoluto in parte proprio ad Amnesty.

La serata è proseguita al Cinema Caffè di Torralba, palco del Cine-concerto dei giovani del Nova Euphonia. Presenti all’evento il sindaco di Torralba, Vincenzo Dore, la segretaria generale del comune di Torralba, Tomasina Manconi, la presidentessa della FERSACO, Maria Maddalena Simile, il direttore della Scuola civica di Musica Meilogu, Bruno Camera, la referente per la Soprintendenza del Nuraghe Santu Antine, Nadia Canu, direttore del centro di Restauro di Li Punti, Alba Canu, che ha portato i saluti del sindaco di Sassari, Nicola Sanna.

Si conclude così la prima edizione del Festival delle Bellezze. La sfida organizzativa di una giovane associazione Culturale-Musicale, l’Insieme Vocale Nova Euphonia. Un’occasione per offrire alla musica di qualità contesti straordinari. Un tentativo di fare rete fra le realtà più dinamiche del panorama culturale isolano: la Soprintendenza delle province di Sassari e Nuoro; i comuni di Sassari, Olmedo e Torralba; la Scuola Civica di Musica Meilogu; la FERSACO; la cooperativa La Pintadera; il Cinema caffè di Torralba, Amnesty International; Emergency; Ponti non Muri. L’evento ha registrato la presenza di circa un migliaio di visitatori nelle tre giornate del Festival delle Bellezze.

Luciana Satta

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Mercoledì 25 luglio, alle 11.00, alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, sarà presentato l’avviso per la partecipazione al progetto clusterSviluppo sostenibile della birra artigianale in Sardegna“, promosso da Sardegna Ricerche e finanziato dal POR FESR Sardegna 2014–2020.

I birrifici artigianali rappresentano la novità più significativa del settore birrario dell’ultimo decennio. Il numero di queste realtà imprenditoriali, in gran parte giovanili e ad alta intensità occupazionale, è più che sestuplicato, passando da 113 nel 2008 a 718 nel 2017. La Sardegna non fa eccezione tanto che i micro-birrifici rappresentano un importante elemento di sviluppo: si sono affermati marchi che, da piccoli distributori locali, sono divenuti il simbolo di eccellenza, con una elevata qualità di prodotto. La ridotta dimensione aziendale dei micro-birrifici porta ad una grande vitalità e duttilità nei protocolli di produzione, ma induce una forte debolezza economica e limita gli investimenti in ricerca e sviluppo necessari al fine di migliorare e innovare la propria produzione.

Per ovviare a questi problemi, Sardegna Ricerche ha avviato un programma di sperimentazione e innovazione incentrato sullo sviluppo di nuovi prodotti e processi di lavorazione nel settore, con i seguenti obiettivi: individuare opportunità di business innovative; sensibilizzare le imprese sul tema dell’innovazione e sostenerle nel proprio percorso innovativo sperimentando nuove modalità di produzione; migliorare i processi di lavorazione di tutta la filiera: dall’approvvigionamento e valutazione delle materie prime, allo smaltimento delle trebbie e al trattamento dei reflui.

«In questo progetto cluster ci sono tutti gli elementi indispensabili per la crescita delle nostre imprese e la valorizzazione delle nostre produzioni sui mercati, elementi che abbiamo sempre sostenuto con tutte le politiche messe in campo da questa Giunta: fare rete e costruire filiere, anche nel settore agroalimentare, puntando su innovazione tecnologica e adeguato sviluppo delle competenze – dice l’assessore  della Programmazione e vicepresidente della Regione Raffaele Paci -. Fare filiera è l’unico modo per le nostre imprese, quasi sempre di dimensioni molto ridotte, per rafforzarsi e poter affrontare anche i mercati internazionali. Altrettanto importante è l’innovazione, che consente di migliorare le fasi di produzione ma anche di collocamento sui mercati. Sono sicuro che ci sarà grande partecipazione a questo bando da parte dei birrifici artigianali, realtà nuova e sempre più importante nel panorama imprenditoriale della Sardegna», conclude Raffaele Paci. 

Il programma dell’incontro prevede, dopo la presentazione delle linee generali del progetto, a cura del direttore generale di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu, gli interventi di Luca Pretti (Porto Conte Ricerche), Marilena Budroni (Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari) e di Marcella Fadda (Sotacarbo SpA) che verteranno sulle tre linee d’attività del progetto, volte rispettivamente alla caratterizzazione e approvvigionamento delle materie prime; alla sperimentazione e ottimizzazione delle tecnologie di produzione; alla valorizzazione dei residui della produzione.

I progetti cluster, promossi da Sardegna Ricerche e finanziati grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020, sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Le imprese che intendono partecipare al progetto, hanno tempo fino alle ore 12.00 del prossimo 17 settembre ,per inviare la manifestazione d’interesse.

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Saranno i pianisti Nicola Guidotti e Federico Maria Melis i protagonisti domani, martedì 24 luglio, del nuovo appuntamento con Notturni di note, la rassegna che vede i migliori allievi delle classi di Pianoforte, musica d’insieme e corno del Conservatorio di Cagliari esibirsi sotto il cielo stellato.

Alle 21,30 nel cortile dell’istituzione musicale (Parco della musica) la serata si apre con Federico Melis che affronterà la “Sonata in fa diesis minore op. 26 n. 2″ di Muzio Clementi. Sempre Guidotti proporrà anche partiture di Schubert/Listz.

A seguire musiche di Federik Chopin con Federico Melis che dell’artista polacco proporrà al pubblico la Sonata n. 3 op. 58 in si minore, con cui si chiude questo penultimo appuntamento con la rassegna.

Il costo del biglietto è di 5 euro.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia ha indetto una procedura aperta per la fornitura di macchine operatrici per l’ottimizzazione della sezione di ricezione e raffinazione dell’impianto di compostaggio situato nella zona PIP della città. «Si tratta di un investimento importante attraverso il quale puntiamo a perfezionare il sistema di compostaggio dei rifiuti, rendendolo più efficiente e virtuoso», spiega il sindaco Paola Massidda. 

Il valore complessivo dell’appalto è di 700mila euro oltre Iva di legge. La fornitura sarà effettuata entro il termine massimo di 90 giorni naturali e consecutivi dalla data di stipula del contratto, oppure entro il termine inferiore offerto dall’appaltatore in sede di gara.

«Queste nuove macchine – un trituratore veloce, un vaglio rotante e una pala gommata caricatrice – consentiranno di aumentare la quantità della frazione umida da trattare e di migliorare il prodotto finale, che dovrà essere un compost di alta qualità – aggiunge l’assessore dell’Ambiente Gian Luca Lai -. La struttura di Sa Terredda risulta essere, inoltre, uno dei pochi impianti in Sardegna in grado di trattare e recuperare i rifiuti ingombranti generici. La piattaforma di ricezione e recupero dei rifiuti è stata avviata a partire dal novembre 2017, con l’obiettivo di ridurre di un ulteriore 5-6% la produzione di indifferenziato.»

 

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Un raffinato liutaio, Pietro Contu, ma soprattutto un Teuladino della cui arte si potrebbe scrivere a lungo, elogiando la competenza e la capacità costruttiva raggiunte in anni di lavoro appassionato e tenace. Un Teuladino, dunque, che non dimentica le proprie origini, pur vivendo da molti anni in Germania e ci tiene, anzi, a dire da dove viene! Nel suo sguardo e nelle sue parole si percepiscono cenni di una “teuladinità” sempre viva e presente, che fa pensare ad un benefico influsso sulla sua creatività, certamente innata, ma indubbiamente favorita da paziente operosità. Quell’operosità, ci viene da pensare, che ha permesso a molti “Teuladesus” di raggiungere traguardi notevoli in vari campi, una volta lasciata “sa bidda”. Sarà per desiderio di emergere, sarà per orgoglio di appartenenza ad una comunità unita e fiera, che non si vuol deludere, sarà per una spinta che viene dal cuore e consente di guardarsi intorno per afferrare le opportunità più consone su cui far convergere ogni sforzo, ogni massimo impegno, sarà per tanto altro ancora…. ma il fatto resta che per Pietro Contu la buona volontà, la passione e lo spirito di sacrificio sono stati determinanti nel fargli intraprendere una strada che lo ha portato ben lontano, a chiara fama e notorietà in un campo assolutamente di alta specializzazione, l’Arte Liutaia. Divenuta, dunque, traguardo di una “carriera” iniziata in “bidda” con la rivelazione di una istintiva propensione per lavori di intaglio e di intarsio sul legno e gratificata, via via, dagli apprezzamenti di chi sapeva distinguere l’abilità delle sue mani. La voglia di nuovi orizzonti, comune a molti nel fiore degli anni, portò Pietro lontano dalla sua terra, in Germania, alla ricerca di nuove opportunità, in grado di soddisfare le aspettative comuni a tanti giovani come lui. E qui, per lui autentica terra promessa, la scelta giusta per la sua vita! Che implicò fin da subito la prospettiva di un cammino duro ed impegnativo, “illuminato”, sì, dall’incontro con musicisti provetti, ma   soprattutto segnato da studio serio e costante di materie quali Statica, Fisica, Matematica, Acustica, oltre che della Storia dell’Arte, che gli consentisse di realizzare strumenti perfetti quanto ad equilibrio fra i vari componenti ed armonia nel suono. Studio ancor oggi affiancato da una ricerca  minuziosa nell’ambito della grande Arte Liutaia Italiana, perché le sue “creature” ne esprimano al meglio il rigoroso “spirito costruttivo, i principi estetici, la sonorità, la tecnica”. Di tutto ciò ci parla, questi giorni, la bella “Mostra Fotografica d’Arte Liutaia” allestita nei locali della Casa Baronale di Teulada, una mostra che ripercorre le fasi  di un processo stupefacente, che parte dalla scelta accurata dei materiali e prosegue con i vari momenti di un assemblaggio certosino, secondo i modi di illustri predecessori, quali Amati, Guarnieri e Stradivari. Una testimonianza significativa di come Pietro Contu, sempre affiancato nel suo lavoro dalla moglie, Pamela Glaser, maestra liutaia anche lei, oltre che partner preziosa e brillante violinista, possa essere, a buona ragione, annoverato fra protagonisti di prim’ordine nella grande Arte Liutaia europea. E, quasi a “rendere onore” ad una storia iniziata con semplici prospettive ed arrivata ad essere “nobilitata” dalla magia dei suoni ammalianti di strumenti unici, con un concerto per violino e pianoforte si è voluto inaugurare la mostra, al pianoforte Claudio Mosca, al violino proprio Pamela Glaser, che hanno eseguito brani della migliore tradizione musicale, d’epoca Barocca, con Vivaldi e Handel, d’epoca Classica, con Mozart e Beethoven, d’epoca Romantica, con Brahms e d’epoca Moderna, con Rachmaninoff. Un concerto che ha voluto essere anche autentico omaggio a Teulada e pensiero d’affetto per i suoi abitanti e che si ripeterà il 26 luglio, alle ore 21.00.

Lucia Tanas

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La Sicilia trionfa a Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty 2018. Domenica sera nel contest per emergenti il Premio Amnesty è stato vinto dai Pupi di Surfaro, che arrivano dalla provincia di Caltanissetta, mentre il premio della critica se lo è aggiudicato Danilo Ruggero di Pantelleria.

Nel festival legato ad Amnesty il premio del pubblico è andato invece a La Malaleche (gli altri due finalisti erano Eleonora Betti e le Mujeres creando).

Dopo le esibizioni dei concorrenti, la seconda parte della serata sul palco di Rosolina Mare è stata tutto per Brunori Sas, vincitore del premio Amnesty nella sezione Big con il brano “L’uomo nero”. La sua esibizione, tra ironia e impegno, ha entusiasmato il pubblico, più di 1000 spettatori che hanno seguito una serata in cui, come sempre in Voci per la libertà, la musica di qualità si è affiancata al tema dei diritti umani.

Dal piglio teatrale la proposta dei Pupi di Surfaro, che hanno vinto questa 21a edizione con “Gnanzou”, brano che narra del tragico viaggio che un migrante deve affrontare per approdare in un porto sicuro. L’ impostazione musicale è di grande interesse: sposa tradizione siciliana e dialetto con l’elettronica e la forza ritmica.

Hanno presentato le serate Savino Zaba (Rai1, Radio2) e Carmen Formenton (Voci per la Libertà).

Nel pomeriggio di domenica c’è stato un incontro con Brunori Sas e con il presidente e il portavoce di Amnesty Italia, Antonio Marchesi e Riccardo Noury, in presenza dell’assessore all’istruzione di Rosolina Anna Frasson e del direttore artistico Michele Lionello.

Riccardo Noury ha ricordato che «questo festival ormai è una produzione a ciclo continuo di iniziative per i diritti umani». Ha poi parlato della campagna sostenuta quest’anno da Voci per la libertà “La solidarietà non è un reato”: «Il mondo delle ONG – ha detto – è sotto attacco, sostenuto da mezzi potenti e noi reagiamo come possiamo, cercando linguaggi sempre più efficaci per diffondere i nostri messaggi».

Marchesi è entrato nello specifico del Premio a Brunori Sas per il suo brano contro l’intolleranza. «Il problema più grave con cui si confronta Amnesty nel mondo in questa fase storica è la discriminazione che diventa odio nei confronti di determinate categorie e gruppi di persone, spesso anche utilizzando informazioni false che alimentano il rancore. Non solo verso migranti e rifugiati, ma anche verso tutte le minoranze. Sono felice anche per questo del premio a questa canzone e della stretta collaborazione con Voci per la Libertà».

Brunori Sas ha spiegato la genesi del brano, confessando il suo «timore di fare l’ennesimo pezzo che in maniera retorica trattasse il tema dell’intolleranza. Quando l’ho scritto, 3 o 4 anni fa, avevo però percepito, anche attraverso i miei tour per l’Italia, la necessità e l’esigenza di fare la mia parte. Mi sono reso conto che certe paure comunque mi appartenevano e che dovevo guardare dentro di me con onestà per cercare di contrastarle. La canzone nasce da questo».

La giornata di chiusura è iniziata in spiaggia alle 5.00, al sorgere del sole, con “…a passi leggeri” una suggestiva performance di musica e danza contemporanea a cura dei Cantieri Culturali Creativi.

Il programma del festival si è srotolato su quattro giornate, dal 19 al 22, dense di eventi e che hanno visto tra gli ospiti Enrico Ruggeri, Mirkoeilcane, la Med Free Orkestra, BO.RO.FRA e Carlo Valente (vincitore del contest nel 2017), insieme agli artisti in gara nell’edizione del Premio Amnesty Italia, sezione Emergenti. In otto sono arrivati sul palco di Rosolina Mare: oltre ai 5 finalisti c’erano anche le Storie Storte, Giulia Ventisette e Iza&Sara, che hanno partecipato alle semifinali di venerdì e sabato.

Tra i “bonus” un tour di otto concerti reso possibile grazie ad un bando di Nuovo Imaie (progetto realizzato con i fondi dell’art.7 L. 93/92) che sarà assegnato nei prossimi giorni ad uno degli artisti arrivati all’ultima fase delle selezioni, dopo le necessarie verifiche dei requisiti.

Proprio alla vigilia dell’evento è arrivata la notizia che il disco con i brani della 20a edizione del festival ha vinto la Targa Tenco nella categoria “Album collettivo a progetto”: una importante affermazione che è stata di buon auspicio per la 21a edizione.