3 August, 2024
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A Masainas, la prossima tappa de “Il Banchetto dei Desideri” è in programma domani, 19 luglio, a partire dalle ore 20,00, presso l’Anfiteatro di piazza Belvedere a Masainas. Il film proiettato sarà “In Viaggio con Jaqueline”, di Mohamend Hamidi (Francia 2016, col, 91′). La degustazione, che anticipa il film, sarà a base di couscous marocchino e prodotti tipici locali.

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Le squadre di Abbanoa hanno programmato una nuova campagna di sostituzione di 1.000 contatori a Iglesias e 360 a Portoscuso. Le utenze interessate saranno dotate di nuovi apparecchi per la misurazione dei consumi al posto dei vecchi che ormai hanno più di dieci anni di attività. E’ la vita media di un contatore, in termini di corretta misurazione e di efficienza: oltre i dieci anni tende a sotto-registrare i consumi, con un valore di errore sempre crescente nel tempo, che si può stimare in circa il 10 per cento dei consumi giornalieri di un’utenza domestica.

Il parco contatori in dotazione ai clienti è costantemente monitorato all’insegna della certezza dei consumi. Abbanoa ha ormai avviato una fatturazione regolare ogni quattro mesi basata esclusivamente sulle letture effettive dei contatori (tranne per i casi dove il contatore è all’interno dell’abitazione e non è stato possibile contattare il cliente). Assieme alla campagna di sostituzione dei contatori saranno effettuate anche le letture. Gli operatori di Abbanoa sono muniti di tablet georeferenziati che consentono di caricare i dati direttamente nel sistema informatico ed eseguire la fotografia dei numeri indicati dai misuratori a garanzia dell’esattezza della lettura. La certificazione dei dati caricati, inoltre, è garantita tramite l’innovativa tecnologia informativa blockchain.

Se i clienti non dovessero essere in casa al momento del passaggio dei tecnici di Abbanoa, sarà lasciata una comunicazione contenente la matricola e la lettura del contatore sostituito che farà fede per la successiva fatturazione. In un’ottica di completa trasparenza dell’attività, gli operatori eseguiranno la rilevazione fotografica del contatore sostituito in modo da prevenire eventuali contestazioni.

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Sabato 21 luglio al Macc, Museo d’arte contemporanea di Calasetta, ritorna “Colori e note”, l’attesa rassegna che unisce musica ed arti figurative, curata dall’associazione culturale Anton Stadler.

Ospiti del primo appuntamento saranno l’enfant prodige, asso dell’oboe, Carlo Cesaraccio, e l’Ensemble Ellipsis (formato da Alessandro Puggioni ed Alessio Manca al violino, Gioele Lumbau alla viola, Francesco Abis al violoncello, Alessandro Deiana alla chitarra barocca e basso continuo), da anni attivo nella diffusione della musica, e di quella antica in particolare.

Proprio al tredicenne Carlo Ceseraccio spetterà il compito di aprire la serata, con il “Concerto per oboe e archi in Do maggiore RV 447″ di Antonio Vivaldi. Sarà poi la volta dell’ensemble Ellipsis che proporrà, ancora di Antonio Vivaldi, il “Concerto per archi in Sol minore RV 157”, prima di passare al “Quartetto per archi n. 8 in Fa maggiore KV 168″ di Wolfang Amadeus Mozart.

La seconda parte della serata si apre di nuovo con Carlo Cesaraccio che delizierà il pubblico con il Concerto per oboe e archi in Re minore di Alessandro Marcello, seguito dall’ensemble Ellipsis che con il “Quartetto per archi in Fa minore op. 95 Serioso””, chiuderà il sipario su questo primo appuntamento della mini rassegna.

Dopo la serata di sabato 21, “Colori e Note” torna il 28 luglio sotto il suggestivo scenario della Torre Sabauda per l’ultimo appuntamento: Platero, melologo tratto da testi del Premio Nobel Juan Ramòn Jiménez, che avrà come protagonisti l’amatissima attrice Vanessa Gravina ed il chitarrista Claudio Piastra.

Colori e note è organizzata dietro la direzione artistica del compositore e bandoneonista Fabio Furìa. La manifestazione è un’anticipazione del XX Festival internazionale di musica da camera in programma in autunno nel Teatro Electra di Iglesias.

La manifestazione è organizzata in collaborazione con: Fondazione di Sardegna, Regione autonoma della Sardegna – Assessorato Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, Comune di Calasetta.

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Dopo il successo dell’inaugurazione, avvenuta mercoledì scorso, oggi le vie del centro di Carbonia, si animeranno per il secondo appuntamento di “Nottinsieme 2018”, l’evento clou dell’estate carboniense, che allieterà le notti di concittadini e turisti ogni mercoledì della stagione più calda dell’anno. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Culturale Gruppo Origine con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.
Saranno tante le attrazioni previste. Tra queste, si segnalano: 3 postazioni per musica live; circa 60 espositori e hobbisti; negozi aperti fino alle ore 24; degustazione di insalata di riso; visite guidate al Campanile di San Ponziano; animazione per bambini; poesie e canzoni in lingua sarda, a cura dell’associazione culturale Dianthus; balli di gruppo.
«La manifestazione, come del resto nella scorsa edizione, protrarrà la sua durata fino alla seconda settimana del mese di settembre ,in linea con uno degli obiettivi dell’Amministrazione Comunale: allungare la stagione estiva, favorendo una destagionalizzazione dei flussi turistici», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Ogni mercoledì, a partire da oggi, 18 luglio, fino al 12 settembre, in occasione della manifestazione “Nottinsieme 2018”, è prevista la chiusura del traffico veicolare in via Gramsci fino all’altezza di via Slovenia. Lo scorso mercoledì, invece, il traffico era stato chiuso in un tratto inferiore di via Gramsci, ovverosia all’altezza di via Marconi.
Visto però il notevole afflusso di persone registratosi mercoledì scorso e le richieste pervenute all’organizzatore e all’Amministrazione Comunale da parte di commercianti i cui negozi sono ubicati nella via Gramsci, nella parte compresa tra via Marconi e via Slovenia, si è deciso di prolungare la chiusura della strada per un tratto più consistente.
«La chiusura del traffico in gran parte della via Gramsci è necessaria al fine di garantire la buona riuscita della manifestazione, a tutela e garanzia della sicurezza e incolumità pubblica», ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai.
Di seguito, l’elenco delle strade edi relativi orari di chiusura del traffico veicolare.
Dalle ore 19.00 fino all’una del mattino del giorno successivo:
• Via Gramsci, nel tratto compreso tra via Slovenia e via Fosse Ardeatine;
• Via delle Poste;
• Piazza Matteotti, nel tratto compreso tra via Fosse Ardeatine e viale Arsia;
• Vico Matteotti;
• Via San Ponziano.
Il traffico sarà invece chiuso nella fascia oraria dalle 20.00 fino all’una del mattino del giorno successivo ogni mercoledì nelle strade di seguito indicate:
• Via Fosse Ardeatine, nel tratto compreso tra via Manno e piazza Matteotti;
• Via Nuoro, nel tratto compreso tra piazza Matteotti e piazza Rinascita;
• Piazza Ciusa nel tratto compreso tra piazza Rinascita e il civico 38 della stessa piazza.
Nelle strade indicate è previsto anche il divieto di sosta, con rimozione, dalle ore 20.00 all’una del mattino del giorno successivo. Dalle 19.00 fino all’una del mattino vigerà anche il divieto di transito dei veicoli adibiti a servizi pubblici di linea.

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Un bimbo di 2 anni, in vacanza a Maladroxia, domenica è rimasto vittima di un incidente provocato dal costumino che ha reso necessari un intervento chirurgico in anestesia generale e l’applicazione di ben 10 punti di sutura.

«Domenica, durante una normalissima giornata al mare, nel togliere il costumino al bambino, gesto abbastanza quotidiano per i suoi genitori – racconta una zia, sorella del padre del bimbo -, la retina del costumino è rimasta “appiccicata” al pisellino del bimbo, provocandone una grave lacerazione tanto da scatenare una grave emorragia. Tutto ciò ha richiesto l’intervento del 118, prontamente intervenuto, che ha provveduto ad accompagnare il minore al Cto di Iglesias (prima) dove di domenica la chirurgia pediatrica non funziona, e successivamente al Brotzu dove in maniera eccellente il bimbo ha subito in anestesia generale un intervento chirurgico con applicazione di 10 punti di sutura ed un grande spavento per tutti.»

«Racconto questo fatto sotto richiesta del papà del bambino che sta comunque seguendo le vie legali contro l’azienda produttrice del costume – conclude la zia del bimbo -. Il fatto è accaduto davanti a migliaia di persone.»

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Il consigliere comunale Fabio Usai ha presentato una proposta di ordine del giorno al Consiglio comunale di Carbonia, sulla grave crisi dell’Aias.

«Considerata la grave crisi che ormai da tempo coinvolge l’Aias, che si vede costretta a non ottemperare al pagamento degli stipendi arretrati ai propri dipendenti – ormai dieci – a causa dei notevoli ritardi con i quali la Regione salda il dovuto agli enti erogatori dei servizi di riabilitazione – scrive Fabio Usai -; verificato che, in relazione alle ultime notizie che hanno visto Aias-Ats e assessorato della Sanità confrontarsi sul tema, è emerso che realmente la Regione è morosa e si impegna ad erogare nell’immediato almeno le cosiddette “quote sociali” ai Comuni come anticipazione per l’anno 2018; appurato che, con determinazione numero 6776 del 29 giugno 2018, tali prestazioni socio-sanitarie di riabilitazione globale consentirebbero l’immediato saldo delle mensilità relative al 2018 ai dipendenti ed il conseguente blocco della procedura di infrazione aperta dall’Ats nei confronti di Aias, con la quale intenderebbero al 29 luglio 2018 revocare i contratti di collaborazione con la medesima; considerato che, se ciò accadesse, causerebbe l’immediata sospensione del servizio e la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro, solo nel nostro territorio già gravemente provato da una crisi senza fine – l’ordine del giorno presentato dal consigliere Fabio Usai, se approvato – impegnerebbe «la signora sindaca e l’assessore competente a promuovere ogni iniziativa necessaria e utile perché si possa, con la necessaria celerità, provvedere al trasferimento delle somme dovute ad Aias, riguardo alle prestazioni socio-riabilitative erogate a favore degli utenti del nostro Comune. Le commissioni consiliari competenti ad un attento monitoraggio ed approfondimento che possa essere utili a sbloccare l’attuale situazione.»

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Il Consiglio regionale ha approvato le norme per la lavorazione, la trasformazione ed il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali e le disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con gli articoli della Pl n. 506 (Lotto e più) – “Norme per la lavorazione, la trasformazione ed il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali”.

Il Consiglio ha approvato in sequenza gli articoli e la legge all’unanimità (con 42 voti) apportando solo lievi modifiche al testo. La prima riguarda il comma 1 dell’art. 1 (oggetto) dove è stata eliminate la parola “prevalente”. La seconda, all’art. 6 (direttive di attuazione) delega alla Giunta il compito di fissare i quantitativi massimi di prodotto oggetto di lavorazione e trasformazione.

Dopo il voto finale il capogruppo del Pd Pietro Cocco, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto una breve sospensione della seduta, che il presidente ha accordato.

Alla ripresa dei lavori il Consiglio ha iniziato la discussione della proposta di legge n. 434/A (Lotto e più) – “Disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali”.

Il relatore Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Attività produttive, ha affermato che la norma riguarda «la regolarizzazione di una serie di situazioni di immobili appartenenti all’agenzia Laore in uso a famiglie cui sono stati assegnati a suo tempo molti anni fa, o occupati abusivamente e contrattualizzati successivamente dall’ex Etfas e mai rinnovati, in altri alcuni casi ristrutturati a spese dei possessori che hanno regolarmente pagato canoni di affitto, ma comunque con titoli scaduti o considerati addirittura abusivi». Una situazione paradossale, ha sintetizzato Lotto, «che va risolta anche perché i privati non possono nemmeno esercitare il diritto di prelazione in caso di vendita, zone di riforma agraria, e consente di risolvere il problema annoso di numerose famiglie, avviando un percorso gestionale virtuoso del patrimonio regionale, che sarà seguito da un provvedimento più organico della Giunta».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha messo in luce che «rispetto alla proposta originaria la proposta in esame è senz’altro peggiorativa, perché con la prima la Regione aveva la possibilità di regolarizzare situazioni dubbie con alcune eccezioni, liberandosi di immobili non più utili, ai privati di regolarizzarsi, ed alla stessa Regione di incassare risorse importanti». «Ma così non è stato – ha lamentato Marco Tedde – perché questo provvedimento è parziale ed insufficiente, non si capisce per quali motivi, e restano fuori dalla sua portata molti immobili della stessa Laore nel tempo oggetto di trasformazioni come ad esempio le ex colonie penali; insomma avevamo l’occasione per affrontare a tutto campo il problema degli immobili regionali da mettere a reddito ma l’abbiamo mancata». «E’ giusto, dunque – ha concluso – riportare la legge in commissione per aprire una pausa di riflessione senza trattare situazioni analoghe in modo differenziato».

Per i Riformatori sardi il consigliere Luigi Crisponi ha detto che «per la prima volta introduciamo una discussione sui fattori matematici delle equazioni e delle sperequazioni, in altre parole è corretto che Laore imponga vincoli di uso civico su beni pubblici adibiti ad abitazioni private ma è sbagliato indurre il Consiglio a regalare altri immobili, in alcuni casi detenuti da privati da 25 anni, beni legati ad aziende agricole delle quali l’abitazione è una pertinenza, con rapporti che hanno attraversato lunghe vicende in capo all’ex Etfas che ora dobbiamo regolarizzare e spacchettare, con incognite sul destino finale di tanti fabbricati». Tutto questo non è normale, ha protestato Crisponi, «come non sono normali colpi di spugna su siti di grandissimo pregio a prescindere dal loro mancato trasferimento alla Conservatoria delle coste; meglio una discussione più attenta con il ritorno in commissione».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, dopo aver ricordato di aver letto due volte i nomi dei presentatori, ha espresso stupore per le firme apposte ad una legge «incomprensibile oltretutto in assenza dell’assessore dell’Agricoltura, cui fa capo l’agenzia Laore». Ma la cosa più grave, ha aggiunto, «è la sollecitazione occulta a sanare l’abusivismo di chi ha occupato abitazioni e fabbricati, con la foglia di fico di non aver commesso reati ed illeciti, cosa impossibile». Stiamo parlando, ha ricordato il capogruppo dell’Udc, «di 144 beni detenuti senza titolo con la possibilità di sanarli dimostrando, non so come, di sanarli dopo soli 5 anni di occupazione abusiva; è uno scandalo anche affermare che la sanatoria si estende a fabbricati con valori tripli di quelli residenziali favorendo quindi abusivi e delinquenti che non c’entrano niente con l’agricoltura». «Stiamo parlando – ha ripetuto Gianluigi Rubiu – di case con vista mare e villette in campagna, è una porcheria invotabile da riportare in commissione tornando a privilegiare le vere destinazioni agricole».

Il capogruppo di Fdi Paolo Truzzu ha ripercorso l’iter della legge in commissione dove molte preoccupazioni del dibattito erano già emerse. Questa legge, ha affermato, «rispetto alla prima formulazione cerca di mettere un limite non risolvendo però le forti criticità di abitazioni in pieno centro e località di pregio che potranno passare ai soggetti detentori a vario titolo». Se c’è un pregio in questa norma, ha sostenuto Truzzu, «è quello di richiamare l’attenzione dell’Aula sul problema della gestione del patrimonio regionale, che è del tutto negativa, un patrimonio che potrebbe essere una risorsa se si decidesse di alienarlo e regolarizzarlo con concessioni e che oggi invece è un fardello». Questa situazione va assolutamente riordinata, ad avviso di Truzzu, «ma la soluzione prescelta comporta grossi rischi con situazioni non tanto chiare senza valutazioni caso per caso e poi lascia irrisolti problemi come quelli di fabbricati per uso abitativo dimenticandone altri occupati da oltre 50 anni in attività commerciali senza alcun diritto finendo per mettere in difficoltà gli stessi Enti locali; capisco la finalità della legge ma bisogna evitare le bucce di banana con una riflessione più attenta». 

Dopo l’on. Paolo Truzzu ha preso la parola anche il capogruppo del Pds, on. Piermario Manca, che ha sostenuto le ragioni del provvedimento. «Questa legge non ha pretese particolari – ha detto – se non risolvere il problema delle tipologie abitative. Eppure, certe posizioni mi ricordano il cane dell’ortolano, che non mangiava e non lasciava mangiare. Piaccia o meno ma la Sardegna non è fatta soltanto di coste e la maggior parte di questi immobili è nelle zone interne. Non nella zona di Alghero o  di Cagliari, non sulle coste. Stiamo andando a perseguire l’obiettivo di chi reclama oggi il diritto di abitare case che sono state da quelle famiglie ristrutturate e abitate nelle zone interne e nelle borgate. Come mai Laore non ha finito in dieci anni il censimento? Queste sono le domande alle quali bisognerebbe dare risposta: non c’è speculazione in questa legge e non è bello fare i bulli con i poveri».

Della stessa opinione l’on. Pietro Cocco, capogruppo del Pd, che ha detto: «La proposta è rimasta in commissione Terza per più di un anno ed evidentemente c’è stata un riflessione articolata sulla tipologia di questi immobili. Siamo arrivati al testo odierno perché gli immobili di cui parliamo sono 437 e tutti abitati da persone residenti che hanno esercitato il possesso e ne hanno fatto l’abitazione principale. I colleghi dell’opposizione non possono dire che non è chiaro quali sono le finalità e i destinatari di queste norme perché invece i requisiti sono chiarissimi ed evitano fenomeni di speculazione».

Per l’on. Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, «meno male che ci siamo limitati alle proprietà abitative di Laore ma consentiteci di dire che sulla politica del patrimonio questa giunta e questa maggioranza non hanno fatto un lavoro né compito né attento. Eppure era una delle priorità da voi annunciate per questa legislatura. Noi non intendiamo prenderci la responsabilità di una legge così e dunque ci limiteremo all’astensione: questa non è nemmeno una legge ma uno strumento gestionale e non di più».

Per la Giunta l’assessore Cristiano Erriu ha parlato di «discussione realistica sui beni ex Laore e non solo, visto che ci sono i beni ferroviari e quelli ceduti dal demanio dello Stato. La via giudiziaria non porterebbe da nessuna parte e sarebbe più che altro problematica. Abbiamo predisposto un disegno di legge sulla gestione del patrimonio in genere e la settimana prossima sarà approvata dalla Giunta e poi arriverà in Consiglio. Questa leggina, invece, sistema la questione del patrimonio abitativo di Laore evitando le speculazioni».

Per l’on. Amtonio Solinas (Pd) «non è possibile considerare più abusivo chi paga da anni un affitto». Favorevole anche l’on. Gianmario Tendas (Pd), »secondo cui arriveremo così a una regolarizzazione contrattuali di 400 e più stabili di Laore e mi sembra un risultato, tanto più che si tratta di immobili ubicati in zona di riforma agraria. Presenteremo poi due emendamenti per allungare i tempi di queste operazioni e li annuncio sin d’ora».

Ha annunciato il voto di astensione l’on. Valerio Meloni (Pd), secondo cui «questa legge trascura una’altra serie di fattispecie che andavano considerate. Si crea discrimine e attesa con questa legge, che non è politicamente appagante. Non mi sento di condividere questo disegno di legge».

Per l’on. Marco Tedde (FI) «siamo davanti a una detenzione, più che a occupazioni abusive. E le detenzioni possono essere regolarizzate, le occupazioni abusive no» mentre per l’on. Luigi Crisponi «il rischio che non ci sia equità tra destinatari del provvedimento non va bene. E il fatto che anche dentro la maggioranza ci sono voci preoccupanti di dissenso dovrebbe farvi riflettere».

L’on. Gianni Lampis (FDI) ha detto: «Per la seconda volta nella stessa giornata questo Consiglio ha costruito norme di legge preferenziali e questo non va bene. Noi riconfermiamo la richiesta di fermare il provvedimento e di rivederlo in commissione, in modo che non ci siano discriminazioni e nuove guerre tra poveri».

Anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha confermato il suo voto contrario: «Non tutto è autorizzabile e sanabile, questa situazione è paradossale e mostra tutti i limiti dell’azione della Regione. Come si sentiranno tutti quelli che hanno partecipato ai bandi di gara e li hanno persi? Commenteranno dicendo che invece di fare le gare è meglio sfondare le proprietà della Regione».

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) «più volte il Consiglio regionale ha regolarizzato negli anni la posizione di chi ha occupare i beni di Area. Noi non stiamo facendo altrettanto ma consentendo a 400 famiglie che hanno redditi bassi di regolarizzare posizioni incerte che durano anche da sessant’anni. Io ci metto la faccia e anche la minoranza dovrebbe mettercela».

Dai banchi dei Riformatori l’on. Attilio Dedoni ha detto: «Il Consiglio regionale si sta occupando di una cosa impropria sanando le mancanze dei funzionari di Laore, che non hanno fatto evidentemente il loro lavoro. Stiamo facendo una cosa grave con questa legge».

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha rinnovato il voto di astensione e ha aggiunto che «non sono chiare le procedure amministrative e mi risulta che Laore abbia addirittura costruito in terreni privati. C’è tanto da verificare e non mi pare che tutto sia chiaro».

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli e ha presentato gli emendamenti ammissibili sui quale si è poi espresso il relatore Luigi Lotto e la Giunta.

Respinti gli emendamenti soppressivi totali e parziali all’articolo 1 (Regolarizzazione dell’occupazione di immobili provenienti dal patrimonio dell’Agenzia LAORE). L’on. Marco Tedde (FI) ha sollecitato il voto favorevole all’emendamento 3 all’articolo 1: «La gente ricorderà questo Consiglio regionale per quel che sta approvando». Anche l’emendamento 3 è stato respinto e così il 4, 5, 6, 7, 8, 9, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 22, 24, 25, 26, 27, 29, 30, 31,

Sull’emendamento 10 l’on. Marco Tedde (FI) è intervenuto e ha detto: «Sbagliato parlare in legge di occupazione ma meglio parlare di semplice detenzione. Bisogna impedire che si regolarizzino le occupazioni abusive e sostenere le ragioni di chi ha continuato a occupare la casa con un titolo un tempo legittimo e poi scaduto».

Per l’on. Luigi Lotto (Pd), invece, «non è possibile utilizzare il termine detenzione perché ci possono essere dei casi di occupanti abusivi che però hanno pagato il canone in questi anni. Credo che anche questa categoria debba trovare ragione e spazio nella legge, sempre che non ci siano contenzioni pendenti o definiti con la Regione».

Respinto l’emendamento 10. Sull’emendamento 11 l’on. Marco Tedde (FI) ha detto: «Che cosa intendente per giudizi pendenti o definiti? E voi volete andare avanti con una legge che tiene conto di cause dove gli occupanti potrebbero prevalere?». Anche l’emendamento 11, 12, 13, 20, 23, 32.

Approvati gli emendamenti 36 e 37, a firma Gianmario Tendas (Pd) e più, che prevedono l’autorizzazione per la Regione «a completare le procedure di rinnovo delle concessioni già avviate dall’Agenzia Laore riferite ai beni immobili provenienti dalle leggi di riforma agraria, sempre che il detentore risulti in regola con i pagamenti dovuti a Laore». 

L’emendamento 1 bis (entrata in vigore) è stato approvato e a seguire il testo della legge è stato messo in votazione dal presidente Gianfranco Ganau. Per l’on. Marco Tedde, che si è detto contrario, «state votando una legge che impedisce a chi ha vinto una causa con la Regione non potrà ottenere la regolarizzazione. Siamo legislatori, non carri armati».

Il Consiglio regionale ha approvato la legge e il presidente Gianfranco Ganau ha chiuso la seduta dopo aver comunicato la prossima convocazione: martedì 24 luglio, alle 11.00.

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Otto mesi fa il conferimento del titolo di Cavaliere della Repubblica, oggi l’incontro con gli alunni della 1ª elementare, sezione D, dell’Istituto Vittorio Angius di Portoscuso, anno scolastico 1977/78. Le emozioni per Renzo Sanna, il “Maestro” che nel corso di una lunga carriera di insegnante ha formato circa 1.500 ragazzi, non finiscono mai.

A distanza di 40 anni, gli alunni del “Maestro” Sanna si sono dati appuntamento presso “Il Ristorantino” di Portoscuso, per rivivere l’atmosfera di amicizia che li ha visti protagonisti del percorso della scuola elementare, accompagnati dal loro “Maestro”, il tanto amato Renzo Sanna.

Docente di grande spessore, Renzo Sanna otto mesi fa ha ricevuto il titolo di Cavaliere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal prefetto di Cagliari, Giovanna Tiziana Costantino. E’ da diversi anni in pensione, dopo aver svolto la professione di insegnante per oltre 40 anni. E’ stato assessore della Pubblica istruzione per cinque lustri e vicesindaco del comune di Portoscuso. Appassionato studioso e ricercatore della storia di Portoscuso e del territorio del Sulcis, ha scritto alcuni libri.

L’incontro con i suoi ex alunni, rigorosamente in fiocco rosa in ricordo del 1° ottobre 1977, è stato carico di grandi emozioni per tutti i partecipanti, quasi come se il tempo non fosse mai passato, e si è concluso con un grande GRAZIE degli alunni al loro amato “Maestro”.

Renzo Sanna ha ringraziato i “suoi” ex alunni con un sonetto:

«Con un abile raro talento

Il tam-tam sonoro intelligente

Ha sortito il magico momento

Del simposio della classe col docente

 

Lieti tutti e con molto fervore

Si trovarono amici a festeggiare

Spensierati ricchi di buon umore

Per trarre bei ricordi d’annotare

 

Un programma gran pezzo di bravura

Ha reso una domenica di luglio

Nella sequenza speciale arcisicura

 

Caloroso giunga il mio ringraziamento

Per la meravigliosa gran serata

Suggestiva nel perfetto svolgimento.»

 

Un sonetto per dire grazie a modo mio per la magnifica serata con gli alunni di mezzo secolo fa, dove abbiamo rivisitato insieme i ricorsi del passato e l’amicizia che si è conservata nella sua totale integrità Grazie Claudia e…

Cordialità e stima

Renzo Sanna

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«In Sardegna è emergenza diabete, un caos senza precedenti.»

Il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa punta il dito contro quello che definisce «il caos che da anni regna nell’organizzazione delle politiche sanitarie del diabete culminate con le dimissioni in massa delle tre Associazioni che rappresentano i pazienti nella Consulta regionale della Diabetologia».

«Numerosi i problemi strategici mai risolti: PDTA, la Gestione Integrata, la Rete Diabetologica, le liste d’attesa, l’informatizzazione e il riordino dei Servizi di diabetologia, l’ammodernamento di processi e procedure fortemente burocratizzate, la mobilità e la già scarsa capacità finanziaria delle persone, i farmaci e gli strumenti innovativi nelle disponibilità delle altre Regioni d’Italia ma non in Sardegna, l’educazione terapeutica strutturata e finanziata, l’informazione concreta e capillare per una prevenzione efficace, e la tutela del bambino diabetico a scuola. Queste criticità – aggiunge Michele Cossa – erano già state denunciate più di un anno fa dal sottoscritto e da altri consiglieri regionali ma ad oggi nulla è stato fatto. Non si può definire, infatti, l’ASL unica come panacea di tutti i mali, se poi i pazienti devono attendere più di un anno per una visita specialistica.»

«Se dalla sua costituzione della Consulta avvenuta nell’ottobre del 2014, ci sono stati solo cinque incontri, di cui appena uno lo scorso anno, è evidente che esiste un problema di efficienza e di efficacia di questo Organismo che doveva garantire una più stretta relazione tra Istituzioni e pazienti diabetici – sottolinea ancora Michele Cossa -. Il sistema sanitario sardo sta crollando sotto i colpi dell’inadeguatezza dell’assessorato regionale. Chiedo uno scatto d’orgoglio da parte dell’assessore Luigi Arru affrontando con decisione il problema e, anziché negare l’evidenza, mettere mano a un sistema sanitario pagato a caro prezzo dai contribuenti che viene percepito come ostile, arrogante, sgarbato, a volte privo di umanità – conclude Michele Cossa -, predisposto ad aggravare, non ad alleviare una malattia come quella del diabete.»

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Carbonia è protagonista alla Mostra Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, rassegna di caratura mondiale in corso di svolgimento dal 26 maggio fino al 25 novembre. Nella suggestiva località veneta, l’Amministrazione comunale di Carbonia ha presentato un progetto intitolato “Incubatore d’impresa. Recupero dei padiglioni deposito biciclette come laboratori artigiani e showroom”, relativo a un fabbricato ubicato nell’area della Grande Miniera di Serbariu. Il progettista e direttore dei lavori è l’arch. Enrico Potenza, responsabile del procedimento il geom. Roberta Orrù, il direttore operativo l’ing. Emanuele Tiddia. Lo studio e la ricerca scientifica sono stati svolti dal dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari coordinato dal prof. ing. Antonello Sanna, con gruppo di lavoro formato dai prof. arch. Pier Francesco Cherchi e Marco Lecis.

«Aver presentato il nostro progetto in una rassegna così importante è motivo di grande orgoglio per l’Amministrazione Comunale di Carbonia e per l’intera città. La soddisfazione è doppia, dal momento che il progetto riguardante la nostra città è stato esposto non soltanto alla Biennale di Architettura di Venezia, ma è stato anche oggetto di un articolo pubblicato su una rivista prestigiosa come Domus, vero e proprio punto di riferimento nel settore del design e dell’architettura», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

Il progetto di recupero dei padiglioni deposito biciclette come laboratori e showroom verrà completato nel corso del 2018 ed è finanziato con le risorse FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) – delibera Cipe n. 31/2015 – per l’attuazione del Piano Sulcis.

«L’area di intervento è quella relativa ai padiglioni deposito biciclette della Miniera di Serbariu e alle loro immediate adiacenze. Il recupero di questi locali è finalizzato al rilancio della struttura quale sede destinata ad incubatore di nuove attività artigianali», ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai. I nuovi volumi sono in calcestruzzo a vista nero e rievocano dal punto di vista cromatico il colore del carbone, mentre le proporzioni della struttura richiamano l’ingresso della miniera. 

Come riporta il periodico Domus, «lo showroom è minimale, ma è reso sofisticato da interventi tesi a generare alterazioni nella percezione dei materiali e degli spazi: l’acciaio specchiante sugli angoli e il grande soffitto monocromo rileggono esperienze di artisti come Robert Morris e Dan Graham».

Il progetto ha visto la stretta collaborazione tra gli uffici e gli assessorati ai Lavori pubblici e all’Urbanistica. «La presenza del nostro progetto a Venezia e nella rivista mensile Domus avvalora ancor di più la nostra idea di sviluppo della zona della Grande Miniera di Serbariu, un’area che intendiamo potenziare e riqualificare. Prova ne è la partecipazione dell’Amministrazione Comunale a un bando regionale del valore di circa 3 milioni e mezzo di euro con un programma integrato per il riordino urbano, denominato “Per una città del paesaggio”», ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Luca Caschili.

Il progetto “Incubatore d’impresa. Recupero dei padiglioni deposito biciclette come laboratori artigiani e showroom” verrà esposto dettagliatamente nel mese di dicembre, in occasione dell’80° compleanno della città di Carbonia.