Il Consiglio regionale ha approvato questa sera la Manovra finanziaria 2019. Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori, il presidente Gianfranco Ganau, dopo aver acquisito il parere di Commissione e Giunta, ha messo in discussione l’articolo 9 “Norma finanziaria” e i relativi emendamenti. Posti in votazione, tutti gli emendamenti soppressivi presentati dall’opposizione sono stati respinti. L’Aula ha quindi approvato a maggioranza il testo dell’art. 9. Via libera, per alzata di mano, anche all’articolo 10 “Entrata in vigore”. Si è poi passati all’esame delle tabelle e dei relativi emendamenti. Acquisito il parere del presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini, il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione l’emendamento 540 che aumenta da 300 a 600mila euro lo stanziamento per l’utilizzo dei dipendenti della società Tossilo Tecnoservice. La proposta è stata approvata.
Disco verde anche per il n. 524 (rifinanziamento della legge 1/2018 “Opere pubbliche di interesse comunale e sovracomunale” con 25 milioni di euro per il biennio 2019-2020), il n. 541 (200mila euro a favore della Caritas Sardegna) e il relativo emendamento all’emendamento n.618 (un milione di euro per le cure termali). L’Aula ha approvato la Tabella A con 24 voti a favore e 13 contrari. Tutti gli emendamenti aggiuntivi sono stati invece ritirati. Si è quindi passati alla Tabella B e ai relativi emendamenti. Respinti tutti quelli dell’opposizione è stato approvato un unico emendamento tecnico, il 551, che elimina alcuni riferimenti legislativi contenuti nel testo. In rapida successione sono state approvate le tabelle B e C con 31 sì e 8 no. L’aula ha poi respinto tutti gli emendamenti aggiuntivi alla Tabella C presentati dall’opposizione prima che l’on. Oscar Cherchi annunciasse il ritiro dei rimanenti. Approvato invece il n. 32 che stanzia 100mila euro a favore del coordinamento regionale della Lega italiana per la lotta ai tumori.
Subito dopo, il presidente Gianfranco Ganau ha messo in discussione il Bilancio di previsione triennale. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere di Forza Italia Marco Tedde che ha chiesto chiarimenti alla Giunta sui tempi di pagamento delle somme dovute dalla Regione all’Aias: «I dipendenti Aias chiedono certezze, si tratta di somme oggetto di un decreto ingiuntivo. I lavoratori non percepiscono gli stipendi da mesi – ha detto Marco Tedde – la Regione non può trincerarsi dietro i tempi della burocrazia. Il decreto ingiuntivo è incontestabile dal 2014 e produce interessi che dovranno essere pagati».
A Marco Tedde ha replicato l’assessore Raffaele Paci: «C’è una trattativa in corso tra gli avvocati delle parti sull’ammontare degli interessi. La trattativa è seguita personalmente dal presidente Francesco Pigliaru». Marco Tedde si è dichiarato insoddisfatto della risposta: «Non c’è trattativa sul capitale – ha detto – occorre pagare perché il decreto ingiuntivo è passato in giudicato. State giocando sulla pelle dei lavoratori. Dovete pagare 2 milioni e 612mila euro». Non essendoci iscritti a parlare sul bilancio di previsione triennale, il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato. Via libera, in rapida successione, anche ai 4 articoli del disegno di legge. Il presidente ha quindi chiesto al presidente della Commissione Bilancio di esprimersi sugli emendamenti aggiuntivi. Ottenuto il parere di Commissione e Giunta, Gianfranco Ganau ha aperto la votazione. Il consigliere Paolo Dessì (Psd’Az) ha chiesto una breve sospensione per fare il punto sugli emendamenti che è stata accordata. Alla ripresa alcuni consiglieri dell’opposizione hanno occupato i banchi della Giunta costringendo il presidente Ganau a sospendere nuovamente la seduta e a convocare la Conferenza dei Capigruppo.
Alla ripresa della seduta il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione gli emendamenti al bilancio di previsione triennale 2019-2021 (da 1 a 13) e i quindici allegati. Tutti gli emendamenti sono stati approvati tranne il 5, sulla contribuzione a favore del Centro di ricerca sulle Società di mutuo soccorso. A seguire sono stati illustrati i dieci ordini del giorno allegati al bilancio. Il primo riguarda l’elettrificazione della linea ferroviaria a scartamento ridotto Sassari – Sorso a firma dell’on. Valerio Meloni: approvato. Approvato anche il successivo, Gianfranco Cherchi (Pds) e più, sulle onlus e coop sociali del 118, per un ulteriore milione di euro aggiuntivo rispetto all’emendamento 564 che prevedeva altri cinque milioni di euro per il sistema di base del 118. Per l’on. Roberto Deriu (Pd) “è necessario però completare la riforma sanitaria dell’emergenza urgenza con l’approvazione in commissione del passaggio di competenze e personale”. L’on. Michele Cossa ha precisato che anche i Riformatori sardi hanno apposto la firma e così tutti i capigruppo.
Ok anche al terzo ordine del giorno (personale delle Province), al 5 (personale della Regione), 6 (indirizzi contrattuali per le progressioni del personale del Corpo forestale), 7 (Dedoni e più sulle accise generate dalla produzione della Saras e la necessità di una concertazione col governo statale), 8 (Agus e più sulla contrattazione collettiva per i dipendenti di Forestas), 9 (Pizzuto – 100 mila euro per bonificare la discarica di Fluminimaggiore a seguito dell’alluvione che di recente ha colpito il paese), 10 (Pinna e Deriu – sui trasporti pubblici agevolati per gli studenti affinché le misure appena votate dal Consiglio regionale siano subito recepite dalla Giunta e attuate con gli enti preposti). Per dichiarazione di voto finale Alessandra Zedda (Forza Italia ) ha detto che è “doveroso fare un bilancio di questi cinque anni ma si poteva andare oltre e fare di più. Oltre la lista della spesa si poteva intervenire diversamente nei settori nevralgici, anche a costo di fare scelte drastiche come nella Sanità, che non è mai stata così allo sbando. Voi avrete sulla coscienza il massacro dei medici sardi e degli infermieri”. Dalla maggioranza l’on. Roberto Deriu (Pd) ha ringraziato invece il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, “che si è messo al centro di tanti problemi e li ha risolti brillantemente tutti”.
Per l’on. Luca Pizzuto (Art. 1) “questa finanziaria ha messo in campo risorse inimmaginabili fino a cinque anni fa e abbiamo oggi l’onore di poter dire che siamo la prima regione italiana per il diritto allo studio. Queste erano le battaglie di quanto ero studente e sono onorato di vederle affermate e dei risultati”. Dai banchi di Fdi l’on. Paolo Truzzu “la verità è che questa manovra sarà impugnata dal governo e chi verrà dopo dovrà sistemare tutta una serie di voci che sono già a rischio. E’ una finzione pensare di risolvere tutto derogando una legge statale”. L’on. Fabrizio Anedda (Comunisti) ha definito la legge “una manovra degli specialisti e degli emendamenti da campagna elettorale. Abbiamo investito su interventi che non creeranno sviluppo, faranno giusto sopravvivere. Non è vero che è stato aiutato il mondo delle imprese”. Un ringraziamento alla Giunta è stato fatto dall’on. Antonio Gaia (Upc): “Siamo di fronte a una manovra espansiva, che non aumenta le tasse ai cittadini sardi e il Pil negli ultimi quattro anni è cresciuto, la banda larga diffusa in Sardegna e altri aspetti positivi, che vanno tenuti in considerazione. Mi auguro che sia una campagna elettorale leale e rispettosa”.
E’ poi intervenuto il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, che ha affermato che non ci sono persone da ringraziare e che “forse siamo stati tutti negligenti nei confronti del popolo sardo. Avremmo potuto fare molto e di più”, ma ha aggiunto in questi cinque anni ha cercato di operare con onestà e di indicare la strada per un futuro migliore della Sardegna. Attilio Dedoni ha auspicato che questa Giunta e quella che verrà facciano valere gli interessi della regione nei confronti dello Stato. Gaetano Ledda (capogruppo del Psd’Az) ha annunciato il voto contrario alla Finanziaria definendola “il marchettificio spudorato del centrosinistra”. L’esponente dell’opposizione ha ringraziato la consigliera Daniela Forma (Pd) per la correttezza dimostrata nella modifica dell’emendamento sugli ippodromi. Dure critiche, invece, non sono mancate all’operato degli assessori dell’Agricoltura e della Sanità, definiti inaffidabili perché “hanno preso impegni senza poi onorarli”, ricordando i gravi problemi della sanità sarda e quelli degli agricoltori e degli allevatori. Pierfranco Zanchetta (capogruppo Cristiano popolari socialisti) ha sottolineato che questa maggioranza ha raggiunto importanti risultati a favore di tutta la Sardegna: “Settantacinquemila posti di lavoro in più non mi sembra un dato da sottovalutare”, ha detto, “oltre a un tasso di occupazione di oltre 8 punti percentuali in più da inizio legislatura”. Pierfranco Zanchetta ha ringraziato per il lavoro svolto il presidente della Terza Commissione, Franco Sabatini, ricordando che non tutti i problemi dell’Isola sono stati risolti ma che i dati Istat evidenziano un innegabile miglioramento: “Oggi ci vedono guadagnare posizioni di tutto rispetto che pongono la Sardegna quasi al livello di altre realtà nazionali e che la distinguono nettamente dal resto del Mezzogiorno d’Italia. Questo è un dato importantissimo”.
Franco Sabatini (Pd), presidente della Terza commissione, ha affermato: “E’ una Finanziaria di cui essere soddisfatti, che dà attenzione alle persone in difficoltà, alle povertà, alle famiglie, ai giovani, ai disoccupati, al mondo della scuola e delle imprese”. L’esponente della maggioranza ha poi aggiunto: “Questa è una Finanziaria che raccoglie la nostra idea di Sardegna, il nostro programma”. Ha poi ringraziato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, per la collaborazione, affermando che il testo arrivato in commissione è stata una buona base di partenza. Franco Sabatini ha rivendicato il ruolo attivo svolto dal Consiglio regionale e dalle commissioni, ricordando che tanti provvedimenti sono nati proprio in Consiglio e che spesso in commissione molti provvedimenti sono stati arricchiti. Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha iniziato il suo intervento parlando dei dati dell’Istat sull’andamento economico della Sardegna, che evidenziano i risultati raggiunti in questi cinque anni: “calo della disoccupazione dal 19 all’11 per cento, con una Sardegna che guarda avanti”, ma anche “una dispersione scolastica calata dal 23,5 a 18%, 420 milioni investiti per la scuola con bandi per universitari, borse di studio passate da 3 a 5mila euro per 10mila richiedenti, Isee che è stato sollevato da 17 a 23mila euro”. Lo studio visto, ha spiegato, come fattore di crescita della società. Il capogruppo del Pd ha parlato anche di 5milioni di euro per le associazioni e onlus che operano nell’ambito del 118, 10 milioni per il comparto sanità, del Reis, di Lavoras (124 milioni di euro). “Sono dati documentati e che guardano con speranza al futuro dell’Isola”, ha concluso.
L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha affermato: “È il compimento di un percorso di 5 anni in cui abbiamo lavorato insieme alla maggioranza, ma a volte anche con la collaborazione della maggioranza in alcuni passaggi”. Paci ha evidenziato che è il secondo anno consecutivo che non la Regione non utilizza l’Esercizio provvisorio con l’approvazione della Finanziaria nei tempi corretti. “Lasciamo una Sardegna con i conti in ordine, anche nella sanità”, ha affermato “e l’abbiamo fatto mantenendo le tasse basse, le più basse tra le regioni italiane”. Sono stati fatti interventi qualificanti, ha spiegato Paci, a sostegno dalle famiglie alla scuola, dall’Università al lavoro, dall’artigianato al commercio, ma anche i rinnovi contrattuali, con decine di milioni assegnati e “presi dal buon governo”. Raffaele Paci ha ribadito che non si tratta di una manovra elettorale, ricordando di aver destinato 169 milioni destinati al disavanzo presunto della sanità per il 2019, e ha ricordato la battaglia sugli accantonamenti. Raffaele Paci ha, inoltre, evidenziato che il Pil è cresciuto dell’1,2 all’anno per 3 anni consecutivi. E sul calo della disoccupazione ha affermato: “Abbiamo superato di molto i dati del pre crisi”, e ha aggiunto, “si tratta di un percorso che ci lascia soddisfatti, ancora molto c’è da fare ma stiamo mettendo le basi per dare un futuro alla nostra regione”.
Ha poi preso la parola il presidente della Regione, Francesco Pigliaru: “Dobbiamo essere soddisfatti dei dati sull’occupazione, che sono importantissimi, che parlano di incremento di 76mila posti di lavoro dal 2014, di 26mila dal 2017, una diminuzione della disoccupazione di 53mila persone dal 2014, di oltre 20mila dall’anno scorso”. E ha aggiunto “Dobbiamo essere contenti a prescindere dalle bandiere perché vuol dire che qualcosa sta migliorando”. Nessun trionfalismo, ha detto, c’è ancora molto da fare ma la direzione è tracciata e ha ricordato come la disoccupazione sia calata dal 19 all’11 per cento dal 2014 a oggi. “C’è ancora molto disagio tra la nostra gente, dobbiamo rimboccarci le maniche, ma questa Finanziaria va nella giusta direzione”.
Per Francesco Pigliaru c’è una tendenza positiva che incoraggia a proseguire nella direzione tracciata in questi cinque anni. “Questa Finanziaria è coerente con il molto lavoro fatto in questi anni e che oggi sta dando risultati sotto gli occhi di tutti”. Il presidente ha poi ringraziato per il lavoro fatto l’assessore Paci, il presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, la maggioranza che hanno fatto “gioco di squadra”. La Finanziaria, secondo Pigliaru, darà un contributo importante per cercare di dare fiducia nel futuro a chi ancora non ce l’ha. Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il disegno di legge n. 557/A “Legge di stabilità 2019” che è stato approvato con 29 voti a favore e 13 contrari. Approvato anche il disegno di legge n. 558/A “Bilancio di previsione triennale 2019-2021” con 28 voti favorevoli e 13 contrari. Successivamente è iniziato l’esame del bilancio interno del Consiglio, illustrato dal collegio dei Questori. Il consigliere Fabrizio Anedda, componente del collegio, si è soffermato su tre aspetti: la situazione critica del palazzo, con molte sue parti in pericolo che aumentano la distanza, anche fisica, con i cittadini, la necessità di interventi radicali di manutenzione che finora la Regione non ha finanziato nonostante le sollecitazioni, la situazione previdenziale dei consiglieri che, dopo l’abolizione dei vitalizi, dovrà avere una nuova disciplina normativa basata sul sistema contributivo ed in linea con le scelte degli altri consigli regionali, possibilmente in questa legislatura con l’approvazione di una proposta di legge che ha già ottenuto un largo consenso.
Dopo l’intervento di Fabrizio Anedda ha preso la parola il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni che ha sottolineato che «il Consiglio è la massima istituzione del popolo sardo e deve avare la sua dignità, basta avere paura della gente che fuori urla e alimenta il terrorismo contro la politica, non dobbiamo avere nessuna vergogna di dare dignità anche ai palazzi delle istituzioni che sono palazzi del popolo, e basta infine con la paura di rappresentare il popolo sardo e la sua voglia di protagonismo». Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione il bilancio del Consiglio, che è stato approvato con 37 voti. Dopo lo scrutinio ha tolto la seduta. Il Consiglio è stato riconvocato per mercoledì prossimo 19 dicembre, alle ore 16.00.