4 August, 2024
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«La sesta commissione, nella seduta di ieri 12 luglio, ha approvato a maggioranza dei presenti una risoluzione con la quale preso atto della grave situazione dei 1.250 dipendenti dell’Aias Sardegna da oltre 9 mesi senza stipendio e preoccupata per le possibili ricadute negative anche sulla qualità dei servizi erogati verso i pazienti più fragili, impegna la giunta e l’assessorato a provvedere immediatamente al trasferimento delle risorse legittimamente dovute, incluse quelle per le quote sociali ai comuni e a vigilare sull’Azienda per la tutela della salute (ATS) affinché provveda a liquidare quanto dovuto per i servizi e per eventuali provvisorie esecuzioni a seguito di decreti ingiuntivi.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri del Partito democratico, Rossella Pinna, Gigi Ruggeri, Lorenzo Cozzolino e Valerio Meloni.

«La Commissione, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa – aggiungono Rossella Pinna, Gigi Ruggeri, Lorenzo Cozzolino e Valerio Meloni -, ha ribadito, da un lato l’efficacia e la validità delle clausole di risoluzione per inadempienza previste nei contratti in essere, che prevedono la revoca per il mancato pagamento dei dipendenti, la cui procedura è stata correttamente avviata da ATS, dall’altro lato impegna la Giunta a vigilare affinché le somme corrisposte soddisfino prioritariamente le spettanze dei lavoratori, nell’interesse dei dipendenti e dell’efficienza dei servizi prestati ai pazienti.»

«La risoluzione impegna, altresì, l’assessore della sanità ad adoperarsi affinché, nelle more della corresponsione delle somme legittimamente dovute, i termini per la risoluzione del contratto siano sospesi. Tuttavia, come precisato dallo stesso assessorato della Sanità, in una nota stampa diffusa nella medesima giornata di ieri, la Regione Sardegna ha trasferito ai Comuni tutte le risorse previste e necessarie al pagamento delle quote sociali. Per quanto attiene le prestazioni sanitarie effettuate nel periodo 2017-2018, l’ATS Sardegna sta procedendo alla liquidazione delle fatture entro 60 giorni, quindi con tempistiche ben al di sotto della media. Pertanto – concludono Rossella Pinna, Gigi Ruggeri, Lorenzo Cozzolino e Valerio Meloni -, l’ATS ha ingiunto all’AIAS il pagamento ai propri dipendenti di tutti gli stipendi arretrati, punto questo pregiudiziale per il proseguimento del rapporto convenzionale in essere.»

 

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Il fatto di avere un reddito basso non dà diritto ad avere gratuitamente una quantità abnorme di acqua dal Servizio idrico. Il Tribunale di Cagliari, con un’ordinanza depositata nei giorni scorsi, ha dichiarato la legittimità dello slaccio di un’utenza relativa a un cliente di un paese della Trexenta che aveva accumulato un debito di oltre 5mila euro per consumi elevati non pagati per anni.

 Il contenzioso. Lo stesso cliente non aveva contestato consumi e importi regolarmente fatturati da Abbanoa, ma si era rivolto in Tribunale per ottenere il riallaccio della propria utenza cercando di far leva sul fatto che avesse un reddito basso. In via cautelare, il Tribunale aveva acconsentito la riattivazione del servizio con un provvedimento sospensivo “inaudita altera parte”, senza il contraddittorio con la controparte e cioè Abbanoa. Quando si è entrati nel merito della vicenda, il quadro emerso dagli atti presentati dal legale di Abbanoa, l’avvocato Simone Collu, è emersa la realtà dei fatti.

Consumi elevati. Il cliente si era appellato alle “Procedure per il contenimento della morosità nel Servizio idrico integrato” elaborate dell’Autorità per l’energia elettrica, gas e servizi idrici (Aeegsi) che prevedono per i clienti in condizioni di disagio economico (Isee inferiore a € 8.107,50) il cosiddetto bonus idrico “per il tramite del quale”, viene spiegato nell’ordinanza del Tribunale, «il cittadino può beneficiare di uno sconto in bolletta pari al costo di 18,25 metri cubi annui, che rappresentano proprio quei 50 litri giorno che costituiscono il quantitativo minimo vitale». Il cliente, però, non solo non aveva fatto richiesta del bonus al proprio Comune, ma aveva maturato un debito per consumi nettamente superiori ai 50 litri giornalieri: in certi periodi i consumi erano di quasi 2000 litri giornalieri.

Il bonus idrico. «Il sistema, rettamente interpretato – spiega il giudice nell’ordinanza – non garantisce un indiscriminato diritto alla fornitura di 50 litri al giorno di acqua, bensì garantisce che, nell’ambito di un rapporto contrattuale regolarmente instaurato e solo a seguito dell’ammissione del cittadino – secondo la procedura stabilita dall’Autorità – alla possibilità di fruire del bonus sociale, tale quantitativo minimo vitale sia fornito in assenza di corrispettivo, essendo quest’ultimo dovuto unicamente per i consumi ulteriori rispetto a tale minimo vitale». Per questi motivi il giudice ha revocato il provvedimento “inaudita altera parte” che vietava lo slaccio.

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«Voglio ringraziare il vice presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, per il lavoro che ha portato alla scelta di Roma come sede permanente del Segretariato dell’Assemblea Euromediterranea. Questa scelta integra tutti i criteri di qualità ed efficacia richiesti dall’Assemblea stessa. Adesso occorre lavorare per rilanciare l’Assemblea che può giocare un ruolo chiave nella stabilità del Mediterraneo, a cominciare dalla Libia, dove va sostenuto il processo verso le elezioni e il rafforzamento dello Stato», ha dichiarato il presidente Antonio Tajani a seguito della riunione del Bureau Euromed che si è tenuto oggi nella sede del Parlamento europeo.

«La scelta di istituire il Segretariato permanente Euromed a Roma è un successo della Presidenza del Parlamento europeo e una grande occasione di rilancio della politica per il Mediterraneo. Abbiamo bisogno di rafforzare il dialogo fra i Paesi delle sponde nord e sud del Mediterraneo per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti: immigrazione, sicurezza, crescita economica. Ringrazio tutti i paesi che si erano candidati per accogliere la sede del Segretariato e salutiamo la scelta di Roma con la certezza che saprà cogliere questa occasione», ha dichiarato il vice presidente David Sassoli.

Il Parlamento europeo intende promuovere una serie di iniziative per rilanciare il dialogo sul Mediterraneo. L’Assemblea sarà invitata alla conferenza sulla Libia prevista al Parlamento il 10 ottobre. E’ allo studio un evento in Giordania sul tema dei rifugiati e dei corridoi per l’asilo e un’altra a Roma sui diritti dei bambini e sui minori non accompagnati. Parlamento e Assemblea promuoveranno, infine, un’iniziativa sul completamento di un’unione di libero scambio tra i Paesi del Mediterraneo.

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«La sindaca del comune di Carbonia provveda, con la massima celerità, al trasferimento delle somme dovute ad A.I.A.S. per le prestazioni socio-riabilitative erogate a favore degli utenti del nostro Comune.»

A sostenerlo è il consigliere comunale di minoranza Fabio Usai.

Fabio Usai sottolinea «la grave crisi che ormai da tempo coinvolge A.I.A.S., che si vede costretta a non poter ottemperare al pagamento degli stipendi ai propri dipendenti a causa dei notevoli ritardi con i quali la Regione salda il dovuto agli enti erogatori dei servizi di riabilitazione» che «ormai gli stipendi rivendicati dai dipendenti ammontano a dieci mensilità». Aggiunge che «in relazione alle ultime notizie che hanno visto A.I.A.S, A.T.S. e assessorato della Sanità confrontarsi sul tema, è emerso che realmente la Regione è morosa e si impegna ad erogare nell’immediato almeno Ie cosiddette “quote sociali” ai Comuni come anticipazione per l’anno 2018 e con determinazione numero 6776 del 29/06/2018, tali prestazioni socio-sanitarie di riabilitazione globale consentirebbero l’immediato saldo delle mensilità relative al 2018 ai dipendenti ed il conseguente blocco de1la procedura di infrazione aperta dall’A.T.S. nei confronti di A.I.A.S. con La quale intenderebbero al 29/07/2018 revocare i contratti di collaborazione con la medesima». «Se ciò accadesse – conclude Fabio Usai – causerebbe I’immediata sospensione del servizio e la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro, solo nel nostro territorio, già gravemente provato da una crisi senza fine». Da qui, la richiesta alla sindaca Paola Massidda di «provvedere, con la massima celerità, al trasferimento delle somme dovute ad A.I.A.S. per le prestazioni socio-riabilitative erogate a favore degli utenti del nostro Comune.»

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Rumore delle onde, sabbia sotto i piedi e panorama mozzafiato. Si preannunciano davvero magiche le atmosfere delle cerimonie nuziali che da oggi potranno essere celebrate al Poetto. «In tutto 11 i tratti di spiaggia tra cui scegliere, dalla Prima Fermata al confine con il litorale di Quartu Sant’Elena, nel secondo e nel quarto sabato di ogni mese, al mattino dalle 10,30 alle 12,30, oppure al pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00», ha annunciato Danilo Fadda, assessore agli Affari generali.
Già dallo scorso anno alle coppie che decidono di sposarsi con rito civile oltre alla Sala Matrimoni al secondo piano del Municipio di via Roma, il Comune mette a disposizione 7 tra i luoghi più caratteristici di Cagliari (Giardini pubblici, Castello di San Michele, Lazzaretto, Ex Vetreria, Palazzo di Città, Marina Piccola e Bastione di Saint Remy).
«Con l’individuazione di questi ulteriori 11 tratti (240 metri quadrati ognuno) al Poetto, scelti tutti in accordo con la Capitaneria di Porto e con il Demanio regionale tenendo conto delle possibilità di accesso (passerelle) e anche delle esigenze commerciali di tutti gli operatori che l’hanno condivisa – ha spiegato il sindaco Massimo Zedda – prosegue quindi il progetto Matrimoni fuori dal Comune.»
In prospettiva, potrebbe presentarsi, tra le altre, la possibilità di «farvi rientrare anche la Spiaggia di Calamosca».
«La volontà dell’Amministrazione c’è tutta» ha scandito l’assessore Fadda. A testimoniarlo la presenza all’incontro con i giornalisti, dei consiglieri Filippo Petrucci (ex presidente commissione Affari generali), Raffaele Bistrussu (presidente commissione Attività produttive), Roberto Tramaloni (presidente commissione Affari generali) e dall’assessore Marzia Cilloccu. Tutti hanno rimarcato l’opportunità di inserire in modo ancora più deciso la città nel mercato del “turismo matrimoniale”. E se si pensa che a livello nazionale il comparto vanta un fatturato di 385milioni di euro annui,  quella del “wedding” è una scommessa che non si può non vincere.
«Insieme agli operatori – ha chiarito l’assessore delle Attività produttive e Turismo – che ruotano intorno a questo fondamentale volano di crescita, destinato a incrementare le potenzialità di attrazione dei flussi turistici, anche destagionalizzati.»
Con importanti ricadute economiche per tutto il territorio regionale, che oggi registra un giro d’affari attorno ai 10milioni di euro anni (circa il 2 per cento della quota nazionale).
Non resta, quindi, che scegliere la data, l’abito e la location. Per prime due dovranno pensarci i promessi sposi, per la terza invece ci pensa il Comune: basta accedere al Portale istituzionale e con pochi click, dall’area tematica “Servizi online” si potrà prenotare la sede per il matrimonio o per l’unione civile che più piace. Compreso un piccolo allestimento (gazebo, sedie, leggio, impianto di amplificazione).

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«Donate sangue, perché in estate non calano le esigenze dei pazienti e gli interventi chirurgici negli ospedali». È l’appello degli operatori del Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari che, a stagione estiva iniziata, sensibilizzano i cittadini su tematiche particolarmente sentite nella nostra isola, come la carenza di sangue e la necessità per molti pazienti di doversi sottoporre a trasfusioni periodiche. 

«Il primo pensiero va ai pazienti con talassemia – affermano i medici della struttura di via Monte Grappa -. Sono circa 1.500 in Sardegna con questa patologia che, periodicamente, devono sottoporsi a trasfusioni. A Sassari, tra adulti e bambini, assieme al reparto di Pediatria, seguiamo circa 120 utenti che ogni dieci giorni devono essere trasfusi.»

Esistono, però, anche altre forme di malattie, onco-ematologiche a esempio, che richiedono sedute trasfusionali. Il sangue e gli emocomponenti quindi sono un presidio terapeutico indispensabile anche per i trapianti d’organo, così come per i trattamenti farmacologici che possono curare e guarire alcuni tumori e leucemie. Sono indispensabili poi per interventi chirurgici che, in questo periodo, aumentano anche per un maggior numero di casi di infortunistica stradale, accresciuta per il notevole flusso turistico.

In Sardegna, secondo i dati a disposizione della Regione Sardegna, sono circa 85mila le sacche di sangue prodotte nel 2017 mentre le unità di sangue importate extra regione sono state oltre 26mila. A Sassari nel 2016, anche con il contributo delle associazioni di volontariato, sono state raccolte 10.627 unità di sangue che sono passate a 10.378 nel 2017. Nei primi sei mesi di quest’anno, invece, il numero delle sacche raccolte ammonta a 5.112. Numeri ancora lontani dall’autosufficienza. Ecco perché tra i vari centri trasfusionali dell’isola (11 tra Ats e Aou Sassari e Cagliari) esiste una stretta collaborazione: così, in caso di necessità, gli uni possono rivolgersi agli altri per sopperire ad alcune carenze.

Questo è quanto avvenuto anche ieri quando, per la necessità di un paziente sassarese, il Centro trasfusionale di via Monte Grappa ha organizzato una “missione” per il ritiro di due sacche di emocomponenti dal Centro di Carbonia.

Sangue ed emocomponenti sono quindi presidi terapeutici irrinunciabili. E così anche se in generale in Sardegna le donazioni di sangue sono in aumento, si intuisce che queste non sono sufficienti. Il periodo estivo, poi, è quello in cui aumentano le emergenze negli ospedali e si riducono le donazioni.

Ecco perché il centro trasfusionale dell’Aou di Sassari lancia un appello a nuovi donatori e, attraverso un’attività di richiamo, invita i donatori abituali a presentarsi nella struttura per controlli ed eventualmente per effettuare una donazione.

Donare il sangue è un momento per fare un controllo e un monitoraggio del proprio stato di salute. A ogni donazione e, qualora necessario, anche nell’intervallo fra le donazioni, vengono effettuati una serie di esami che consentono di valutare le condizioni di salute del donatore. Possono donare il sangue i soggetti di età compresa tra i 18 e i 65 anni e in buone condizioni di salute.

Il Centro di via Monte Grappa resta aperto ai donatori dal lunedì al sabato, dalle 8.00 alle 13.00.

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Enogastronomia, musica, artigianato e folklore: questi gli ingredienti del “Festival dei Sapori” organizzato per la prima volta a Tancau sul mare dall’Associazione Turistica Sapori e Tradizioni di Piazzetta Roma di Lotzorai.

Le vie del piccolo borgo marinaro di Lotzorai si animeranno il 25 luglio e il 24 agosto dalle 18.00 alle 24.00 con decine di postazioni organizzate sia dall’associazione sia dalle attività locali, ognuna delle quali preparerà una pietanza tipica da servire ai tanti ogliastrini e turisti che prenderanno parte alla manifestazione.

Culurgionis, seadas, dolci tipici sardi, maialetto arrosto, pani moddi con prosciutto e formaggio o purpuzza, fritto misto di pesce, salsiccia, salumi, formaggi, vini e birre artigianali: queste alcune delle prelibatezze che saranno servite nei chioschi allestiti a Tancau sul mare. 

Non solo cibo, ovviamente. I ristoranti e i bar di Tancau metteranno musica, ognuno di diverso genere, nei propri locali. Accanto alla musica e al buon cibo ci saranno artisti e artigiani che mostreranno il meglio della propria produzione, con un occhio di riguardo per il Made in Sardinia.

Il Festival dei Sapori di Tancau si svolgerà di pari passo con le tradizionali Cortiggias che si terranno come di consueto nelle vie del centro storico di Lotzorai. Le antiche case, in questo caso, saranno aperte il 22-23 luglio e il 10-11 agosto. Il 25 luglio e il 24 agosto la festa si sposterà quindi a Tancau.

«Abbiamo voluto portare qui a Tancau – spiega Aurelia Loi dell’Associazione – l’esperienza positiva e di successo delle nostre Cortiggias, che ormai da quattro anni animano la primavera e l’estate di Lotzorai. Tancau è una zona fortemente improntata al turismo e in quanto tale è la cornice ideale per ospitare attrattive come questa. Per il festival abbiamo voluto coinvolgere tutte le principali attività commerciali di questo piccolo ma suggestivo borgo in riva al mare che così potranno anche promuoversi.»

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E’ stato riaperto questa mattina, dopo oltre un anno e mezzo, il cantiere archeologico del Nuraghe Sirai, grazie all’impiego di 8 lavoratori assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, in esecuzione dell’accordo stipulato con il comune di Carbonia.

Il cantiere, sito all’interno del Parco archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai, era chiuso in seguito alla scadenza della convenzione tra Ati Ifras e Regione Sardegna. Le nuove assunzioni colmano quindi un vuoto, dal momento che i lavori di scavo e di indagine scientifica erano stati sospesi.

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha consentito la riapertura del cantiere, fortemente voluta dal comune di Carbonia, titolare della concessione di ricerca, nonché socio della stessa fondazione. L’iniziativa si inserisce nel solco di un più ampio progetto teso alla manutenzione dei principali siti archeologici che insistono sul percorso di circa 400 km che caratterizza il Cammino Minerario di Santa Barbara. 

L’inaugurazione del cantiere, con il taglio del nastro, si è svolta nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna, la responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna Sabrina Cisci e, infine, la direttrice del settore archeologico del Sistema Museale di Carbonia e degli scavi del Nuraghe Sirai, Carla Perra.

Vediamo il taglio del nastro e alcuni interventi.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216994885972286/

          

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Nelle prime ore di oggi, 13 luglio 2018, a Portoscuso, militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale cc di Cagliari, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari (emessa il 9 luglio 2018 dal G.I.P. del Tribunale di Cagliari su richiesta della locale Procura della Repubblica – pm dottor Lussu) nei confronti dell’attuale comandante della Polizia locale di Portoscuso (Santino Rivano, che ricopre la medesima carica dal 2004) ritenuto, a vario titolo, responsabile di condotte illecite contro la pubblica amministrazione commesse con abuso dei suoi doveri e nello svolgimento dell’incarico.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di un’articolata attività d’indagine condotta dal dipendente Nucleo Investigativo dal mese di marzo 2015 al mese di novembre 2017, avviata da alcuni esposti anonimi provenienti da cittadini del comune di Portoscuso.
In particolare, l’attività ha consentito di accertare la responsabilità dell’indagato che, abusando dei suoi poteri:
a. ha costretto diversi commercianti del luogo a consegnargli merce di vario genere senza corrisponderne il corrispettivo dovuto (concussione);
b. in concorso con titolare di locale distributore di carburanti, si procurava un ingiusto profitto superiore ad euro 5.000, attraverso il corrispettivo in carburante, aggirando la contabilità dei mezzi di servizio in suo uso (truffa aggravata);
c. utilizzava il mezzo di servizio per scopi privati (peculato);
d. ometteva di effettuare i previsti controlli ad attività commerciali finalizzati al rilascio delle autorizzazioni, ricevendo in cambio utilità (corruzione e falsità ideologica);
e. distruggeva o disperdeva contravvenzioni al codice della strada elevate da personale dipendente, per evitare che fossero mandate in pagamento, ricevendone utilità (distruzione o occultamenti di atti veri);
f. in concorso con titolare di società di impianti tecnologici, che si era aggiudicata un appalto per l’installazione e manutenzione del circuito di video sorveglianza a favore del comune di Portoscuso, si appropriava indebitamente di una somma di gran lunga superiore al valore effettivo della fornitura (peculato, turbativa d’asta).

Nel corso delle operazioni è stata data esecuzione ad un ulteriore provvedimento di sequestro preventivo di danaro per una somma pari (c.d. ‘sequestro per equivalente’) a quella indicata alla lettera b.

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La consigliera comunale di Iglesias Valentina Pistis, candidata alla carica di sindaco protagonista del ballottaggio con il sindaco neo eletto Mauro Usai, ha presentato un esposto al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, al difensore civico regionale Felicetto Contu, alla commissione regionale per le pari opportunità tra uomini e donne, e al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, sulla composizione della nuova Giunta comunale di Iglesias, presentata ieri dal sindaco Mauro Usai nella riunione d’insediamento del nuovo Consiglio comunale.

Valentina Pistis segnala che la Giunta comunale risulta composta da 4 uomini e 2 donne, in contrasto con quanto prevede l’art. 1 comma 137 della legge 56/2014, che ha previsto che «nelle Giunte del Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico… La norma, in assenza di ulteriori precisazioni, va intesa nel senso che, nel computo della percentuale, si deve tenere conto anche del Sindaco, in quanto componente della Giunta, come chiarito dal ministero dell’Interno, dipartimento Affari interni e territoriali, con circolare n. 6.508 del 24 aprile 2014… Tutti gli atti di nomina della Giunta comunale adottati nella vigenza dell’art. 1, comma 137, della legge 56/2014, trovano nella citata norma un ineludibile parametro di legittimità, al quale devono adeguarsi non soltanto le nomine assessorili all’indomani delle elezioni, ma anche quelle successivamente adottate nel corso del mandato…».

«Per tali motivi – conclude Valentina Pistis – anche al fine di evitare il disordine amministrativo, chiedo un Vostro autorevole intervento.»

Considerato che la Giunta annunciata tre giorni fa e presentata in Consiglio comunale ieri dal sindaco Mauro Usai, deve essere ancora completata con la nomina di un settimo assessore, in considerazione delle osservazioni fatte dalla consigliera Valentina Pistis, è certo che la settima nomina riguarderà una donna, con la quale la rappresentanza femminile salirebbe a 3 assessori su 7 e su 8 componenti complessive della Giunta, compreso il sindaco. In questo modo si arriverà ad una percentuale di 3/8, il 37,5% che, per arrotondamento aritmetico, consentirebbe di rispettare il vincolo del 40% previsto dall’art. 1 comma 137 della legge 56/2014.