4 August, 2024
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Con deliberazione n. 12 del 25 giugno 2018 il Consiglio Metropolitano di Cagliari ha adottato il piano d’azione dell’agglomerato di Cagliari, che comprende i comuni di Assemini, Cagliari, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Selargius e Sestu.

Il piano d’azione è stato rielaborato e aggiornato al 2018 come previsto dal D.Lgs. 194/2005 “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale”.

L’avviso di pubblicazione è disponibile anche all’albo pretorio online del comune di Cagliari.

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Sono milioni in tutta Italia, da nord a sud. Assistono un proprio familiare, come un figlio, un genitore, un coniuge, disabile, malato, comunque non autosufficiente. Un’attività molto faticosa quella dei cosiddetti caregiver, che si svolge all’interno delle mura domestiche per molte ore ogni giorno o addirittura a tempo pieno. Cercando un equilibrio che spesso diventa impossibile con il resto della famiglia, il lavoro, gli impegni quotidiani. E che obbliga a una vita di rinunce, difficoltà e sacrifici.

L’arrivo dell’estate, però, è anche per i caregiver il momento di prendersi finalmente una pausa: così la pensa la stragrande maggioranza dei sardi secondo i quali un po’ di riposo è fondamentale per recuperare le forze e riprendere al meglio, al rientro, l’attività. Solo il 5% infatti pensa che nemmeno in questo momento dell’anno ci si possa concedere un, pur breve, periodo di vacanza.

È quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare.

Ma come organizzare la pausa senza ridurre le cure del proprio caro? Per un sardo su due (51%) la soluzione migliore è affidarsi a un servizio di assistenza domiciliare con personale esperto, il 32% si affiderebbe a un altro parente in grado di sostituirlo e un ulteriore 24% a un’associazione di volontariato o a una struttura ad hoc.

Assistere con continuità un familiare in stato di bisogno può essere infatti un compito molto gravoso, che condiziona la vita del caregiver in molteplici aspetti: secondo gli intervistati, i principali contraccolpi sono quelli sulla sfera personale e lavorativa (69%) con rinunce alla carriera, agli svaghi e al tempo libero.

A preoccupare sono però anche gli effetti di tipo psicologico (59%), che possono manifestarsi con stati di ansia, depressione o persino senso di colpa, le ricadute economiche (47%), per i costi legati all’assistenza, e gli effetti sulla salute stessa di chi assiste (36%).

Le difficoltà aumentano, poi, se il caregiver non dispone di risorse economiche sufficienti (58%) o deve far fronte ai compiti di cura da solo (44%), senza una rete relazionale solida a cui affidarsi, magari abitando lontano da una cerchia familiare (34%).

Ma non solo: dedicarsi anima e corpo a questa attività porta spesso a mettere in secondo piano le proprie esigenze, fino ad adottare comportamenti errati e pericolosi. Secondo i sardi, fra i principali rischi c’è quello di non dedicare tempo alle relazioni sociali (53%), o di lasciarsi assorbire al punto da non chiedere aiuto e pensare di poter fare da solo (49%), ma anche quello di trascurare la propria salute (47%), rimandando o addirittura non sottoponendosi a visite ed esami medici, o di annullare i rapporti con gli altri membri della famiglia (36%).

Che cosa può aiutare allora il caregiver nella sua attività? Al primo posto, dicono gli abitanti della Sardegna, misure di sostegno economico (56%) e su forme di conciliazione vita-lavoro (51%), che permettano un’organizzazione più flessibile degli orari. Importante sarebbe inoltre poter ricevere informazioni sulla patologia in questione (42%) o delegare a terzi alcune attività quotidiane, come la spesa (32%), ma anche poter contare su un sostegno psicologico (34%), fino ad avere la possibilità di conoscere le diverse soluzioni di assistenza disponibili per il caregiver stesso (25%). Un ulteriore 31% ritiene utili i servizi di telemedicina, con cui è possibile monitorare e inviare a distanza i parametri vitali dell’assistito.

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Si è concluso il 21° Torneo Intercontinentale di calcio giovanile Sardinia Cup, disputato nell’impianto sportivo polivalente di Villamassargia, in via dello Sport. La manifestazione, giunta alla ventiduesima edizione, ha visto confrontarsi squadre provenienti dalla Sardegna e dall’Australia, con la squadra del Milan Academy di Sidney, che ha partecipato per il sesto anno consecutivo. Il Milan Academy Australia è diretto da Andrea Icardi, ex calciatore di Milan, Atalanta, Lazio e Verona, uno dei primi calciatori italiani a giocare all’estero nella squadra del Marconi Sidney. Le finali hanno visto prevalere, nella categoria Pulcini, dopo una bellissima e combattutissima finale la squadra del Milan Academy Australia sulla A.S.D. Don Bosco Guspini per 9 reti a 4. Nella finale per il 3° e 4° posto la A.S.D. Sulcis United ha battuto l’Antas Calcio 5 a 4.

Nella categoria esordienti, derby iglesiente con l’Antas Calcio che ha superato la Frassati Iglesias per 4 reti a 1, mentre il terzo posto è stato conquistato dall’Atletico Oristano, che ha superato l’A.S.D. Sulcis United per 4 reti a 2.

I bambini della rappresentativa Aiace-ASD Sulcis United-Musei si sono aggiudicati anche l’ambito premio Fair Play.

Tutto il programma della manifestazione, locandina, calendario e risultati sono presenti sul sito internet ufficiale all’indirizzo www.sardiniacup.it .

La manifestazione è organizzata dall’A.S.D. Aiace Telamonio di Assemini, in collaborazione con la A.S.D. Sulcis United di Villamassargia, con la preziosa disponibilità dell’Amministrazione comunale di Villamassargia, sotto l’egida del M.S.P. ITALIA.

L’organizzazione è già rivolta all’edizione del prossimo anno (1-6 luglio 2019), la ventitreesima e per la quale sono già giunte richieste di partecipazione da Giappone, Ungheria, Libano, Australia, Bielorussia, Russia, Canada, Inghilterra, Germania, Spagna, Perù, Malta, Serbia, Senegal e molte altre nazioni.

 

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Non si placano le polemiche dopo la mancata elezione del nuovo segretario del Partito democratico. Ad intervenire oggi è Dino Pusceddu, vice dell’ex presidente Lalla Pulga.

«L’ex presidente dell’assemblea del Pd Lalla Pulga non conosce le regole basilari del diritto o è in malafede – attacca Dino Pusceddu, ex consigliere regionale -. In primo luogo fa un errore grave sul piano delle regole perché lo scioglimento dell’assemblea regionale del Pd non è nei suoi poteri. Solo un voto della assemblea regionale e la mancata elezione del segretario può portare allo scioglimento degli organismi dirigenti eletti. In secondo luogo la presidenza dell’assemblea è un organo collegiale e non monocratico, altrimenti non potrebbe essere mai affidato ad un esponente della minoranza. E in ogni caso l’assemblea resta sovrana. Per questo, pur non essendo necessario il previo controllo del numero legale, per evitare eventuali contestazioni giuridiche, lo abbiamo verificato dimostrando che c’era e che la ex presidente abbia voluto evitare che ci fosse tentando di sciogliere l’assemblea quando mancavano due soli componenti.»

«In terzo luogo – aggiunge Dino Pusceddu – il termine di 30 giorni, portato a quella data dalla stessa ex presidente, entro i quali l’assemblea verrebbe sciolta è assolutamente inventato, trattandosi di un termine indicativo entro il quale convocare l’organismo e la stessa assemblea nazionale che ha eletto Maurizio Martina 4 mesi dopo le dimissioni di Renzi lo dimostra.»

«Infine, resta la politica, ieri il Pd sardo solo applicando la prassi esistente ovvero l’apertura di un seggio o il voto palese come sabato a Roma oggi avrebbe un segretario nei pieni poteri. Invece con la complicità della ex presidente non più garante della assemblea il Pd e stato esposto sui media ad una nuova brutta rappresentazione. La minoranza politica interna guidata da Renato Soru ha costruito una indecorosa gazzarra per portare il Pd della Sardegna ad essere commissariato. Sarebbe la terza volta nella sua storia e sempre con lo stesso protagonista delle altre due, e anche questa volta – conclude Dino Pusceddu – sarebbe un danno per tutta la sinistra, non solo sarda.»

 

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La notte scorsa i carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Cagliari hanno arrestato nella flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia un uomo e una donna conviventi, entrambi di Cagliari, rispettivamente di 41 e 43 anni. La coppia, così come è emerso dagli accertamenti svolti dai carabinieri, aveva poco prima aggredito verbalmente la madre dell’uomo, 64 anni, anche lei residente nella stessa abitazione, al fine di farsi consegnare la somma di 30 euro. La madre che, peraltro, aveva già denunciato il 28 giugno scorso presso gli uffici della locale Questura di essere stata vittima da parte della coppia di continue vessazioni e aggressioni verbali, ha provveduto ad allertare il 112, consentendo ai militari di individuare e fermare gli aggressori in via Is Mirrionis, nel frattempo allontanatisi dall’abitazione. Per i due, pertanto, sono scattate le manette ed entrambi sono stati trasferiti presso il Comando provincia di via Nuoro. Questa mattina gli arresti sono stati convalidati dall’Autorità giudiziaria.

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«Il 18 settembre gli uomini di coach Esposito affronteranno in amichevole Gigi Datome e il Fenerbahce di coach Obradovic, reduce dal terzo titolo turco consecutivo, in una location ancora da definire.»

E’ un passaggio integrale del comunicato stampa con il quale la Dinamo Banco di Sardegna ha annunciato ieri il calendario delle amichevoli estive in preparazione della nuova stagione agonistica che vedrà la squadra di Vincenzo Esposito protagonista in Campionato e in Coppa.

La «location ancora da definire» sarà con ogni probabilità il Palazzetto dello sport di via delle Cernitrici, a Carbonia. Al momento non ci sono certezze ma è questa la location per la quale si sta lavorando…

Per Carbonia sarebbe una seconda giornata di grande basket, dopo quella vissuta il 21 settembre 2015, tra la Dinamo campione d’Italia di Meo Sacchetti ed il Galatasaray, impostosi 76 a 75, in un Palazzetto dello sport gremito.

Questa volta ci sarebbe anche un elemento di grande interesse in più, determinato dalla presenza nelle fila del Fenerbahçe Spor Kulübü, campione di Turchia, vicecampione d’Europa (e campione d’Europa un anno fa), di due grandi campioni italiani, il sardo Gigi Datome e Nicolò Melli.

Allegato l’album fotografico di Dinamo – Galatasaray del 21 settembre 2015.

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La Dinamo ha presentato ieri il ricco programma di amichevoli in preparazione della nuova stagione che la vedrà opposta a Fenerbahce, Monaco, Olimpia, Efes.

La Dinamo Banco di Sardegna anche quest’anno debutterà sul campo del Geovillage, a Olbia: al primo torneo, 1 e 2 settembre, saranno protagoniste la Scandone Avellino, Virtus Bologna e Ludwigsburg. Al secondo, 8 e 9 settembre, l’Efes Istanbul, Ucam Murcia e As Monaco.

A Padru, il 4 settembre, amichevole con la Scandone Avellino; l’11 settembre, al PalaDonBosco di Nuoro, la Dinamo ritroverà l’Efes Istanbul; il 15 e 16 settembre al PalaRockefeller, l’VIII edizione del Torneo Internazionale “City of Cagliari” cui prenderanno parte i campioni d’Italia dell’Olimpia Milano, i vicecampioni d’Europa e campioni di Turchia del Fenerbahce e la formazione francese del Limoges. Il 18 settembre gli uomini di coach Esposito affronteranno Gigi Datome ed il Fenerbahce di coach Obradovic, reduce dal terzo titolo turco consecutivo, in una location ancora da definire. Ultimo appuntamento, il Città di Sassari “Mimì Anselmi”, 28 e 29 settembre, con Reyer Venezia, Cagliari Dinamo Academy e la matricola neopromossa nella massima serie Trieste.

Il calendario.

1-2 settembre Torneo Geovillage – GeoPalace

Dinamo Banco di Sardegna, Scandone Avellino, Virtus Bologna, Ludwigsburg

4 settembre Amichevole a Padru

Dinamo Banco di Sardegna – Scandone Avellino

8-9 settembre Torneo Internazionale al Geovillage – GeoPalace

Dinamo Banco di Sardegna, Efes Istanbul, Ucam Murcia, As Monaco

11 settembre Amichevole a Nuoro

Dinamo Banco di Sardegna – Efes Istanbul

15-16 settembre VIII International Tournament “City of Cagliari”

Dinamo Banco di Sardegna, Olimpia Milano, Limoges, Fenerbahce

18 settembre Amichevole Dinamo Banco di Sardegna – Fenerbahce

28 -29 settembre Torneo Città di Sassari – Mimì Anselmi

Dinamo Banco di Sardegna, Reyer Venezia, Cagliari Dinamo Academy, Trieste.

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Pubblico qui una testimonianza fotografica del mio ultimo incontro con il Professor Manlio Brigaglia. All’ora di pranzo di giovedì 26 aprile ci aveva raggiunto in un bar-tavola calda di Sassari. Con me e mia moglie Marinella erano gli amici sassaresi Salvatore Tola, Sandro Ruju, Bruno Paba e Teresa e i presidenti dei Circoli sardi di Bareggio-Cornaredo (Franco Saddi con Rosa) e di Lecco  (Giuseppe Tiana con Patrizia).

Prima che il Professore  (per noi – nonostante la confidenza accordataci – era sempre il Professore con l’iniziale maiuscola) arrivasse,  Tola e Ruju mi avevano informato che aveva appena provveduto alla definitiva revisione del  libro con la lunga intervista che Gli avevano fatto nell’arco di diversi mesi sul suo infaticabile impegno come “facitore di libri”. I due intervistatori e l’Intervistato erano palesemente soddisfatti di avere finito il lavoro e così mi fu spontaneo chiedere al Professore qualche anticipazione su qualche personaggio che aveva incontrato  nel corso della sua sessantennale esperienza in campo editoriale. Per il Professore fu un invito a nozze: ricordò alcuni aneddoti spassosi con i quali era solito ravvivare i conversari con gli amici e le sue seguitissime conferenze pubbliche.

Tola e Ruju, che rientravano nella larga cerchia dei suoi amici, allievi e collaboratori, avevano pensato negli ultimi tempi a questa intervista (naturalmente – data l’abbondanza degli anni e delle realizzazioni – da svolgersi in diverse tappe), perché con il metodo del dialogo erano fiduciosi che avrebbero convinto il Professore, vicino alla soglia dei novant’anni ma sempre poco incline a scrivere di sé, a raccontare un aspetto poco conosciuto della sua inesausta attività di divulgatore culturale attraverso la carta stampata: cioè il  lavoro che sin da giovane aveva fatto, e che ha poi continuato sino agli ultimi giorni, per la “fabbricazione” dei libri: dalla revisione dei testi alla progettazione del singolo volume, dalla correzione delle bozze all’impaginazione delle fotografie, dalla scelta dei caratteri alla ideazione ed elaborazione grafica della copertina.

Nei giorni successivi alla morte improvvisa del Professore (10 maggio, a 89 anni), il discorso con Tola e Ruju non poteva non cadere su quale sarebbe stato il “futuro” di questo libro, manifestamente molto importante. I due amici intervistatori non solo  mi confermarono che il Professore aveva avuto il modo di rivederlo e di integrarlo ne varietur, ma mi informarono anche che lo aveva già consegnato a una casa editrice sassarese, Mediando, di Simonetta Castia.

Ho ricevuto una copia del volume, che la casa editrice  è riuscita a far uscire per il convegno in memoria del Professore che si è tenuto al teatro Civico di Sassari il 23 giugno: si intitola Tutti i libri che ho fatto e ha in copertina una foto che lo ritrae nel suo studio, in mezzo ai suoi tanti libri (conta 206 pagine e costa 20 euro).

L’intento di Tola e Ruju era quello di mettere in luce tutta l’attività che il Professore aveva svolto nei laboratori di stampa, fianco a fianco con gli amati tipografi vecchio stampo (risulta che aveva simpatia soprattutto per quelli sassaresi…); e visto che questa aveva avuto inizio con il periodico “Voce universitaria” e con il quotidiano “Corriere dell’Isola”, il racconto si sofferma molto, specie nella prima parte, sulle sue collaborazioni e le sue iniziative nel campo dei giornali e delle riviste; per lasciare poi gradatamente spazio ai libri.

I due intervistatori si dichiarano giustamente orgogliosi di essere riusciti  a portare a termine  il complesso lavoro (registrazione  del parlato, sbobinatura, digitazione dei testi, inserimento delle variazioni e delle aggiunte manoscritte dal revisore, scannerizzazione delle copertine) per il fatto che, nel corso della lunga e laboriosa gestazione del testo, il Professore  aveva avuto qualche momento di scetticismo, nell’incertezza se continuare o lasciar perdere. Poi però si era persuaso della necessità di portare a compimento l’opera, e si era messo a rivedere la prima stesura per correggerla, migliorarla e soprattutto integrarla, man mano che gli venivano alla mente altre iniziative, altri episodi, altri aneddoti: finalmente, dopo aver lavorato a tanti libri di altri, si dedicava a un libro suo. L’editrice ha poi aggiunto, a chiusura del volume, la riproduzione delle copertine delle riviste e dei libri ai quali era più affezionato.

Il metodo dell’intervista per un verso, il modo garbato e allo stesso tempo vivace di raccontare del Professore per l’altro rendono le pagine facili da leggere e a tratti anche avvincenti. Emerge così la figura di un intellettuale che non si accontentava di approfondire le proprie conoscenze, ma si preoccupava soprattutto di come allargare – e poi magari anche coltivare – il campo degli studiosi e dei lettori.

Il Professor Manlio Brigaglia era noto come docente per aver insegnato al mitico liceo “Azuni” di Sassari (Italiano e Latino), e poi all’Università; come storico, era grande conoscitore della storia della Sardegna e appassionato studioso di Emilio Lussu; come conferenziere, era “uno spettacolo” starlo a sentire: sempre in forma (informato, brillante e avvincente); come collaboratore di giornali, prima per il quotidiano di Cagliari “L’Unione Sarda” e negli ultimi decenni per il quotidiano di Sassari “La Nuova Sardegna”, era una firma che equivaleva a un brand, a una marca di successo: il lettore era sempre sicuro di vedersi proposti testi chiari, di agevole e spesso divertente lettura, anche quando riguardavano eventi e personaggi della storia sarda, di cui il Professore conosceva ogni dettaglio e ogni correlato aneddoto. Le sue rubriche sulla “Nuova Sardegna” di “Memorie sassaresi” e di corrispondenza con i lettori erano meritatamente popolarissime.

Leggendo le pagine di questo libro postumo, mi è venuta voglia di dire – per diversi fatti e giornali e libri evocati dal Professore -: “Io c’ero”. Mi limito a qualche minima notazione. Dice il Professore  a proposito della “Gazzetta Sarda”, settimanale del lunedì: «C’erano dei giovani, alcuni ancora studenti, e magari miei studenti del liceo, che poi hanno  fatto strada e lì alla “Gazzetta” hanno fatto pratica di giornalismo e di scrittura»: io molto modestamente dettavo dal telefono di casa di mia cugina maestra le cronache delle partite della Plubium, la squadra di calcio di Ploaghe, e quell’esercizio di velocizzazione della scrittura (dovevo essere pronto alla chiamata “a carico del destinatario” che arrivava non molto più tardi di un’ora dalla fine delle partite) mi è stato sicuramente utile…

Dice il Professore rispondendo a una domanda su un mio  aggio, presentato al Premio “Ozieri” intitolato La poesia dialettale  in Sardegna negli anni 1963-1965 (poi pubblicato nel 1982: la copertina fa bella mostra di sé nella appendice iconografica del libro): «Sì, Paolo lo scrisse nelle vacanze estive tra prima e seconda liceo o tra la seconda e la terza». Era l’estate del 1966, quindi nelle vacanze tra la seconda e la terza liceo: il Professore mi concesse di consultare a casa sua (allora abitava in via Marsiglia) della documentazione che si guardava bene dal “lasciare in giro”: la raccolta rilegata de “Il Democratico” e i testi dattiloscritti per le «trasmissioni settimanali (il venerdì) a Radio Cagliari, intitolata La  grande poesia in lingua sarda» (che poi ritrovai, con molto piacere, “riversati” nel volume Il meglio della poesia in lingua sarda, primo della fortunata collana “I grandi poeti in lingua sarda”).

Confermo che il librino Tempo d’esami, come ben ricorda Ruju nel libro (pagina 68), uscì presso Chiarella nel giugno del 1967 (in realtà gli articoli erano stati pubblicati sull’“Informatore del lunedì” nel giugno dell’anno precedente). I testi sono «dedicati agli alunni della mia “terza” di quest’anno e a tutti quelli che avrò (fin tanto che ci saranno “esami di maturità”)»: di quella “sua” terza facevamo parte anche Sandro ed io e non potevamo certo dimenticarcene…

Dati i debiti culturali contratti con Lui (a partire dai tempi del Liceo “Azuni”; per le Sue prefazioni ai miei libri su Ploaghe, compreso il volume che ho curato con Salvatore Tola sul canonico Giovanni Spano; per le Sue risposte positive a tenere conferenze presso i Circoli degli emigrati nell’Italia continentale), la mia soddisfazione era poterGli dimostrare riconoscenza facendoGli ben volentieri delle correzioni di bozze, qualche indice dei nomi, qualche ricerca bibliografica, scrivendo qualche cosa per le Sue riviste (“Autonomia cronache”; “Ichnusa”, ultima serie) e per i Suoi libri a più voci (Tutti i libri della Sardegna; Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna; La grande Enciclopedia della Sardegna per il quotidiano “La Nuova Sardegna”).

Non era proprio il caso che Lui mi chiedesse queste collaborazioni quasi scusandosi per il disturbo. Ma era fatto così: il Professor Brigaglia in qualsiasi ambito era lo stile in persona.

Paolo Pulina

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Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, la Giunta regionale ha approvato le nuove linee di indirizzo sui profili assistenziali delle Cure domiciliari integrate e delle Cure palliative domiciliari ai malati terminali. Approvato anche l’Accordo integrativo regionale stralcio per la gestione della corretta erogazione delle prestazioni di particolare impegno professionale sottoscritto, lo scorso 22 giugno, dall’assessore e dalle organizzazioni sindacali dei Pediatri di Libera Scelta (FIMP e SISPE). La Giunta ha dato inoltre il via libera alla valutazione dei risultati conseguiti dai Direttori generali delle Aziende Sanitarie sarde nell’anno 2014 così come proposta dall’apposita commissione regionale. Via libera anche alla rete regionale dei servizi di Genetica Medica.

 

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Inclusione e innovazione sociale hanno caratterizzato i lavori della seconda e ultima giornata dell’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, che si è svolta questa mattina all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, su iniziativa dell’Autorità di Gestione del Programma. Sono intervenuti l’assessore del Lavoro Virginia Mura, il capo unità della Direzione generale Occupazione della Commissione Europea, la portoghese Adelina Dos Reis, l’Autorità di gestione Luca Galassi, il direttore generale delle Politiche sociali Stefania Manca, il delegato regionale della Caritas Sardegna Raffaele Callia ed il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Sardegna, Claudio Atzori. A proposito di inclusione, tutti i relatori sono stati affiancati nei loro interventi da un’interprete della lingua dei segni.
«La Regione Sardegna – ha spiegato l’assessore Virginia Mura – nel corso di questa legislatura ha realizzato una serie di azioni, cito su tutte il REIS, per le quali siamo considerati all’avanguardia in Italia. Intendiamo impiegare sino all’ultimo euro disponibile per dare risposte alle tante domande di aiuto. Abbiamo dedicato 16 milioni 500mila euro per le famiglie in difficoltà, con misure che ci consentono di accompagnarle in un percorso virtuoso. Gli Avvisi “Cumentzu”, “CARPEDIEM” e “Diamante Impresa” sono rivolti a figure che desiderano affacciarsi nel mondo del lavoro oppure richiedono particolari tutele. Le misure saranno seguite da una équipe multidisciplinare che accompagnerà coloro che beneficiano del Reddito d’inclusione sociale (REIS), di cui fanno parte anche gli operatori dei Centri per l’impiego. La parte formativa è invece inserita nel programma LavoRAS.»
«L’Europa è un continente complesso, caratterizzato da differenze enormi tra un’area e un’altra, ma l’Unione Europea esiste proprio per aiutare i Paesi maggiormente in difficoltà – ha dichiarato la rappresentante della Commissione Europea, Dos Reis -. Le statistiche ci dicono che il livello di povertà in Italia è tra i più alti d’Europa. Occorre una risposta delle istituzioni, e credo che la Sardegna stia facendo di tutto per contrastarla, in linea con il programma e le direttive UE.»
«Dopo la crisi del 2008-2009 la platea di poveri in Sardegna è aumentata, mentre le risorse europee rivolte all’attivazione delle persone sono diminuite – ha detto Luca Galassi  – Autorità di gestione -. Noi stiamo cercando di aumentare le occasioni di inclusione sociale e lavorativa. CARPEDIEM (Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione ed empowerment) è uno strumento a carattere sperimentale ma ha messo in campo 8 milioni 500mila euro a cui si può partecipare sino al prossimo 3 settembre. Il POR FSE sta camminando, la spesa sta andando bene: siamo già al 50%. Sinora abbiamo rispettato gli obiettivi che ci ha dato l’UE, però ora l’asticella si è alzata e dobbiamo raddoppiare l’impegno.»
«La Regione – ha sottolineato il DG delle Politiche sociali, Stefania Manca – in questi anni ha lavorato duramente per costruire una governance unica sulle politiche sociali, per esempio con l’istituzione del Tavolo delle povertà al quale siedono tutte le realtà del terzo settore, che svolge un ruolo fondamentale ed è chiamato a fare rete con le istituzioni.»