5 August, 2024
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“Nottinsieme 2018”, l’evento clou dell’estate carboniense, terrà compagnia a cittadini e turisti ogni mercoledì, per 10 settimane consecutive, a partire dall’11 luglio fino al 12 settembre. Ad aggiudicarsi l’avviso di manifestazione di interesse per l’organizzazione dell’iniziativa è stata l’Associazione Culturale Origine, che riceverà dal comune di Carbonia, oltre al patrocinio, un contributo economico di 15.000 euro per curare i dettagli di un evento che animerà le vie del centro storico cittadino con lo shopping sotto le stelle, gli spettacoli musicali e di intrattenimento, unitamente alla presenza di numerosi espositori al cui interno verranno offerti prodotti tipici del posto, andando così a valorizzare il nostro settore produttivo locale. L’associazione curatrice dell’evento sta predisponendo il piano di sicurezza in conformità con le stringenti misure restrittive previste dalla direttiva Gabrielli del 7 giugno 2017 e dalle successive circolari emanate dal Viminale sull’onda dei tragici fatti verificatisi in piazza San Carlo a Torino in occasione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid. Le prescrizioni sono vincolanti non solo per i grandi Comuni ma anche per le città di medie dimensioni, come Carbonia, e per i piccoli Comuni. Un fatto questo che ha messo spesso a rischio e ha talvolta causato, in diversi centri della Sardegna e della Penisola, la cancellazione di eventi culturali, storici ed enogastronomici.
«“Nottinsieme 2018” si svolgerà invece regolarmente per la felicità di tanti nostri concittadini e visitatori che potranno assistere a un format innovativo nel rispetto della tradizione, improntato sulla ricorrenza delle celebrazioni per l’80° compleanno della città di Carbonia, il vero leitmotiv dell’evento», ha commentato il sindaco Paola Massidda.
«“Nottinsieme” è un evento che anche in questa nuova edizione coniugherà gli aspetti legati alla musica, all’intrattenimento, e più in generale allo spettacolo, con un ritorno economico positivo di cui ci auguriamo possano beneficiare i commercianti che terranno aperti i propri negozi ogni mercoledì notte ed i numerosi standisti e hobbisti che esporranno le loro peculiarità artigianali», ha concluso il primo cittadino di Carbonia.
Maggiori dettagli sull’edizione 2018 di “Nottinsieme” verranno svelati nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà lunedì 9 luglio alle ore 10.30 nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza del Sindaco Paola Massidda, dell’assessore Sabrina Sabiu e dell’organizzatore dell’evento.

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Delfino
Le Aree Marine Protette della Sardegna, anche nel 2018, potranno proseguire le attività legate alla gestione dei SIC marini, con particolare riferimento agli approfondimenti scientifici sulla presenza di delfini della specie Tursiops truncatus in prossimità dei territori delle stesse Aree. Le ricerche sono necessarie ai fini dell’individuazione di nuovi siti marini da proporre al ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. La Giunta, su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, ha approvato la delibera con la quale vengono destinati 100mila euro da distribuire tra le cinque Aree Marine Protette della Sardegna.

«Si tratta – spiega l’assessore Donatella Spano – di risorse previste nella Legge di Stabilità 2018 per sostenere gli oneri della gestione dei siti di interesse comunitario marini e per favorire il funzionamento della Rete delle aree marine protette. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), su incarico del Ministero dell’Ambiente ha elaborato uno studio da cui si rileva la potenziale presenza di delfini della specie Tursiops truncatus in particolare nell’area del Nord Sardegna. La ricerca rileva peraltro che gli avvistamenti sono ravvisabili anche in altri luoghi della Sardegna, in prossimità dei territori delle attuali Aree Marine. Per questo – conclude Donatella Spano – è necessario dare corso ad approfondimenti più completi e puntuali.»

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Su proposta dell’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas, la Giunta regionale ha approvato una delibera che, per salvaguardare la continuità di funzioni, il decentramento di attività e servizi, integra Tortolì tra le sedi territoriale che erano state individuate con la delibera 47/16 del 10 ottobre 2017 (Cagliari, Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Carbonia) in cui esercitare le funzioni in materia di turismo già di competenza delle province.
Inoltre, gli uffici della sede territoriale di Oristano verranno ubicati in piazza Eleonora 19, in uno stabile di proprietà regionale. Lo stabile, di particolare pregio artistico, ubicato in posizione ottimale rispetto alle esigenze dell’utenza turistica, sia con riferimento ai visitatori che agli operatori del settore. Entrambe le sedi non comportano l’assunzione di oneri per locazioni passive da parte della Regione.

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lavori edilizia 2

La Giunta regionale ha approvato una rimodulazione sui fondi assegnati al comune di Sassari, con finanziamenti del mutuo regionale infrastrutture, che prevedevano l’acquisto sul mercato di edifici a canone sostenibile. In tal modo si autorizza l’amministrazione sassarese ad impegnare 2 milioni di euro nella costruzione di alloggi con elevate prestazioni e caratteristiche qualitative e innovative non solo in ambito architettonico ma anche in relazione a sostenibilità ambientale, efficienza energetica e contenimento dei costi di gestione e manutenzione. Gli alloggi saranno destinati a cittadini che si trovano in forte disagio abitativo.
«Il progetto proposto dall’amministrazione sassarese prevede la realizzazione di 16 alloggi – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini che ha presentato la proposta di delibera alla Giunta -. Si tratta di un approccio decisamente innovativo per l’edilizia residenziale pubblica che vede il ricorso a soluzioni progettuali di tipo passivo e bioclimatico in grado di limitare il fabbisogno di energia attraverso il ricorso a interventi specifici.»
Il finanziamento è frutto di una rimodulazione di 3 milioni di euro assegnati al comune di Sassari nell’ambito dell’intervento di incremento degli alloggi ERP. La restante somma, pari a un milione di euro sarà utilizzata dall’amministrazione per l’acquisizione di ulteriori alloggi.

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Cielo nuvoloso

La Giunta, su proposta dall’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha approvato la delibera che rende concreto il rafforzamento della componente pluviometrica all’interno della rete di monitoraggio idrotermopluviometrica della Protezione civile. Nel sistema vengono inserite 25 nuove stazioni di monitoraggio delle piogge con finalità di Protezione Civile che si aggiungono alle attuali 92. L’Arpas ha inoltre aggiornato il documento tecnico “Soglie di allerta pluviometrica nella Regione Sardegna” con i nuovi valori della “pioggia indice dei 15 giorni precedenti” utilizzati in fase di previsione per tener conto del grado di saturazione del suolo nel periodo antecedente alle precipitazioni. La nuova rete, nel suo nuovo assetto, sarà formalmente in esercizio entro il prossimo 15 luglio. L’assessore Donatella Spano sottolinea che «l’inserimento della nuove stazioni di monitoraggio consolida un apparato già collaudato e si inserisce nel contesto di iniziative già attuate come la recente inaugurazione del nuovo sistema delle sale operative». «Il potenziamento della rete fiduciaria di Protezione civile della Regione Sardegna, quale componente della rete nazionale integrata, rientra – aggiunge l’assessore della Difesa dell’Ambiente – tra le prerogative attribuite alle Regioni e al Dipartimento della Protezione Civile, anche in forza delle specifiche esigenze di monitoraggio e sorveglianza in tempo reale delle aree a rischio».

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Un evento dal sapore di estate andrà in scena nella sfavillante cornice di Cattolica, in piena riviera romagnola, dal 23 al 27 luglio.

È «Circus – Lo Show delle Emozioni», il primo evento dedicato allo sviluppo ed al potenziamento personale che promette la possibilità di intervenire sul modo di pensare per modificare l’esito delle proprie azioni improduttive o sbagliate.

Punta di diamante dell’evento è la possibilità di imparare a costruire la timeline della propria esistenza. «Circus» promette infatti di far uscire i partecipanti pienamente consapevoli del proprio passato e spronati a modificare il proprio presente per aggiudicarsi un futuro diverso dalle premesse dell’oggi, perché la vita è proprio un circo fatto di mille emozioni.

«Il termine “Circus” non é stato scelto a caso: il circo é da sempre l’ambiente in cui gli artisti regalano divertimento, indipendentemente dallo stato in cui versa la loro anima e dai tumulti che la muovono. Il Circo è stato per noi ispirazione: vogliamo trasformare le lacrime in sorrisi e lo vogliamo fare rendendoli consapevoli dei propri contenuti emotivi» spiega Francesca Setti, realizzatrice del progetto.

Sul palcoscenico due artisti principali: Stefano Benemeglio e Max Antonelli, suo collaboratore da oltre 20 anni. La rivelazione degli studi condotti da Stefano Benemeglio, psicologo e ricercatore nel campo del comportamento umano da oltre 50 anni, é relativa alle modalità con cui questa stessa timeline viene costruita: applicando specifici calcoli e coefficienti matematici é possibile portare alla luce e spiegare gli arcani del sentire dell’individuo ed i motivi profondi che guidano le proprie scelte.

«Si tratta di due elementi opposti tra loro: emozioni e matematica. La possibilità di avvalersi di strumenti scientifici per spiegare e trovare un senso al sentire emotivo della persona é un traguardo per l’intera umanità» dichiara Giusy Mariani, vice presidente dell’Istituto CID CNV, organizzatore dell’evento.

In fascia serale il “Circo” si tinge di rosso: a dominare le scene é il mondo delle relazioni affettive e passionali, con un percorso proposto dal brand LoveLiars che si occupa in maniera specifica di amore e passione.

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«Il decreto dignità approvato dal Governo penalizza fortemente la Sardegna.» A sostenerlo è Tore Piana, coordinatore regionale di “Energie per l’Italia”.

«Con il decreto dignità il governo intende scoraggiare la fuga di attività produttive dalla Sardegna ed dall’Italia. Cioè, molti furbacchioni fatto collezione di agevolazioni pubbliche previste dalla Regione Sardegna, appena possono sbaraccano e si trasferiscono dove il costo del lavoro è più conveniente. Che il fenomeno sia grave ed inaccettabile, è evidente. Ma si può contrastare l’esodo di attività verso posti e porti più attrattivi punendo, con sanzioni da 2 a 4 volte l’incentivo ottenuto, le imprese che delocalizzano? Così facendo, non si rischia di allontanare dall’investimento In Sardegna, tutti coloro che sono ben disposti ad aprire il portafoglio? Servono altre norme, che incoraggino a fare investimenti in Sardegna, diverse da queste contenute in questo Decreto, afferma Tore Piana. Come può un’impresa garantire che nei dieci anni successivi l’occupazione rimarrà invariata e così pure non cambieranno i programmi di crescita? Se un’impresa dovesse trovare in altre parti opportunità interessanti per trasferire un ramo d’attività, ecco in tal caso che dovrebbe fare?, innestare la retromarcia, danneggiando lo stesso conto economico del Gruppo? No. La Sardegna deve trovare norme attrattive per gli investimenti che diano tranquillità e sicurezza, sia nelle norme che nella fiscalità di vantaggio.

Assodato che non si crea lavoro per decreto, la strada migliore per generare un’occupazione rimane quella di rendere più fertile il terreno per chi investe. Di sicuro è preferibile alla strategia della punizione, che deprime chiunque.
Intendiamoci, chi vara provvedimenti restrittivi, come quelli contro le delocalizzazioni, è animato dalle migliori intenzioni. Che spesso, però, possono rivelarsi controproducenti e beffarde, specie in un’area, come quella della Sardegna, affamata di iniziative economiche e lavoro. Si immagini alle aree di crisi come quella di Porto Torres, quella di Ottana, quella del Sulcis, ma a tutte le zone interne della Sardegna, oggi investite da un inesorabile e infrenabile fenomeno di spopolamento.

Anche la stretta normativa sui contratti a termine può produrre effetti autolesionistici, in particolare per la Sardegna, Isola gravata da problemi di trasporti e di lontananza dalla terra ferma, opposti a quelli desiderati.»

«Anche in questo caso, il mondo delle Imprese della Sardegna vuole meno burocrazia, semplificare sarebbe meglio che complicare – sottolinea Tore Piana -. Si potrebbe fissare la durata massima dei contratti a termine. Si potrebbe stabilire, in un’azienda, il limite massimo di assunti a tempo determinato. Si potrebbe aggiungere un contributo addizionale, per fini previdenziali, per tutti i contratti temporanei.

Anche per i contratti a termine, i vincoli troppo restrittivi danneggerebbero prevalentemente la Sardegna, le cui imprese medio-grandi sono concentrate solo in poche zone, Porto Torres, Cagliari, Ottana.»

«A questo punto alla Sardegna, rimane  un’unica e sola strada, quella di  rivendicare con forza e con voce forte e decisa, l’istituzione della Zona Franca per la Sardegna, unico vero e reale strumento di rinascita e ripresa economica del tessuto produttivo Sardo. Il contrario, sarà un declino inaffrenabile e una notte fonda irreversibile per la nostra Sardegna», conclude Tore Piana.

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«Anche quest’anno i risultati di Goletta Verde e Legambiente sulla qualità delle acque, presentati a Olbia, certificano l’impegno di Abbanoa nel preservare l’ambiente dei litorali sardi: sono quasi 340 gli impianti di depurazione (per 146 milioni di mc di reflui depurati l’anno)  che garantiscono ogni giorno la qualità delle acque rilasciate nell’ambiente. Un’attività continua e controllata che quest’anno ha dovuto fronteggiare anche l’ondata di piogge che a causa della commistione presente in Sardegna tra reti bianche e reti nere ha costretto gli impianti a lavorare spesso in condizioni critiche, con portate eccezionali di acque meteoriche in arrivo. Fattore, quello legato agli eventi meteorologici, che va ad aggiungersi all’attività incisiva svolta da Abbanoa sul fronte della lotta agli scarichi abusivi: quasi 900 le denunce presentate dal Gestore dal 2010 a oggi.»

Lo scrive in una nota il gestore unico integrato Abbanoa.

«La stragrande maggioranza dei litorali sardi gode di ottima salute. In tutta l’Isola solo 5 punti su 29 sono risultati “critici” (carica batterica molto elevata) a cui se ne aggiungono 2 con “carica batterica elevata”, ma nessuno di questi fa riferimento all’attività di Abbanoa – si legge nella nota di Abbanoa -. A finire nel mirino sono località non servite dal Gestore oppure località dove sono presenti sistemi autonomi di smaltimento dei reflui (Rio Cuggiani, San Pietro a Mare, a Valledoria). Ancora: zone urbane dove sono presenti scarichi abusivi nelle reti delle acque piovane (San Giovanni ad Alghero per esempio) o direttamente negli alvei dei fiumi (è il caso del rio Foxi a Quartu). I campionamenti di Legambiente hanno rilevato forti criticità anche presso la foce del canale che sfocia sulla spiaggia di Santa Margherita di Pula: in questo caso si tratta di una zona dove sono presenti sistemi di smaltimento (depuratori) privati non gestiti da Abbanoa. A Sorso il punto indicato carica batterica molto elevata non ha a che vedere con Abbanoa, che non rilascia i reflui trattati nel rio indicato (rio Silis). Due le zone con cariche batteriche elevate: il riu Mannu, Portixeddu, a Fluminimaggiore (zona non servita dal Gestore). Per quanto riguarda la spiaggia Olbia-Pittulongu il problema è purtroppo relativo agli scarichi abusivi.

Per quanto riguarda Valledoria Abbanoa sta investendo 17 milioni di euro per la realizzazione sia del nuovo depuratore consortile sia dei nuovi collettori al servizio della fascia costiera e dei centri abitati vicini. Altri 12 milioni di euro sono investiti per realizzare la rete fognaria nel litorale di Quartu. Tutte opere già appaltate i cui cantieri inizieranno nei prossimi mesi. A Pula due anni fa è stato inaugurato il nuovo depuratore con un investimento di 4 milioni di euro che in futuro potrà accogliere anche i reflui provenienti da Santa Margherita. Ad Alghero (San Giovanni), punto ritenuto sempre critico, in collaborazione col Comune è stata avviata un’attività di ricerca proprio degli scarichi abusivi.»

«Inarrestabile è stata la lotta agli scarichi abusivi, anche in riferimento alle attività produttive. Dal 2010 Abbanoa ha censito 4.878 attività produttive; ha eseguito 3.020 ispezioni;  ha richiesto 674 controlli sulla qualità dei reflui al laboratorio di competenza, di cui 52 nel 2018; ha presentato 893 denunce (attività che non hanno presentato richiesta di regolarizzazione e scarichi di reflui non conformi). Una importante criticità che Abbanoa sta affrontando con forza è costituita dalla presenza di eccessivi scarichi produttivi che, non rispettando le norme di riferimento, sono causa di disservizi a scapito dell’intera collettività. L’azione di verifica e denuncia, con messa in mora dei soggetti interessati è continua e portata avanti per garantire la piena funzionalità dei depuratori a servizio dell’intera collettività.

Anche quest’anno Abbanoa ha dovuto far fronte a una vera emergenza: nei depuratori sono finiti dagli scarti di macellazione ai residui della lavorazione delle olive o della vinificazione, mentre nelle zone a più alta produzione di prodotti caseari (autorizzati all’esercizio e non) i danni maggiori sono stati causati dalle rimanenze liquide oleose del processo di trasformazione del latte. A questi si sommano gli scarichi di oli minerali (oli di macchina) o gli idrocarburi liberamente rilasciati nelle fognature (relativi per esempio ai lavaggi delle cisterne dei condomini) oppure, ancora, i residui di vernici (carrozzerie). Tutti inquinanti che impattano sul normale funzionamento degli impianti di depurazione. Nella “migliore” delle ipotesi creano un sovraccarico degli impianti, nei casi più frequenti possono essere addirittura inibitori del processo depurativo.

Oltre ai consueti stabilimenti industriali (industrie chimiche, meccaniche, alimentari, ecc), devono però essere autorizzati i reflui provenienti da alberghi, ristoranti, lavanderie a secco, autofficine, cliniche mediche, stazioni di servizio, come pure da attività altamente inquinanti come caseifici, oleifici, mattatoi e cantine vinicole che con i loro scarichi incontrollati compromettono il funzionamento degli impianti di depurazione. In base alla tipologia di attività, le aziende sono obbligate a installare alcuni strumenti di pretrattamento nei propri scarichi, come degrassatori o disoleatori. Grassi e oli esausti in massicce quantità hanno effetti devastanti sui depuratori e il rischio per l’ambiente è altissimo. Non a caso – conclude Abbanoa – la legge ha previsto sanzioni penali (chi ha sistemi differenti di raccolta degli inquinanti come vasche asettiche o trucciolato assorbente è comunque tenuto a comunicarlo).»

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Caldo o freddo, dolce o salato, tradizionale o 4.0, sardo, italiano o estero. Lo street food, soprattutto negli ultimi 5 anni, anche in Sardegna è riuscito a conquistare sempre più sostenitori, tra i produttori e tra i consumatori.

Panadas, focacce, pizzette sfoglia, culurgionis, sebadas ma anche pani frattau, fregula condita, gnocchetti, raviolini di ricotta oppure i più “trendy” prodotti gourmet bio o vegani di nuova concezione. Ormai quasi ogni prodotto tradizionale sardo può essere trasformato in un piatto da degustare passeggiando e, per fortuna dei palati, le proposte crescono e cambiano di giorno in giorno per la gioia dei numerosi aficionados del gusto che cercano e trovano, con sempre maggiore frequenza, i colorati “ristoranti” su quattro ruote., spesso legati a manifestazioni ed eventi.

«Tutto con il massimo rispetto delle materie prime e delle tecniche di lavorazione tradizionali, oltre a una continua attenzione verso le esigenze alimentari dei consumatori – commenta Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – che sono le caratteristiche principali delle nostre produzioni artigiane, da sempre riconosciute per la loro genuinità e specialità.»

Nell’Isola, secondo i dati rielaborati dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte UnionCamere-Infocamere, nel 2018 le imprese registrate come “Attività di ristorazione ambulante” sono 156 e sono cresciute del 56% nell’ultimo quinquennio, contro un totale di 2.729 e una crescita media nazionale del + 58,9%.

«Ovviamente i numeri reali di questo fenomeno sono molto maggiori – continua Stefano Mameli – perché sono ormai tantissime le attività di produzione, ristorazione e somministrazione presenti  “on the road”In ogni caso siamo molto contenti della crescita di questo nuovo settore dell’alimentazione – aggiunge il segretario – perché è sinonimo di opportunità sia per le imprese tradizionali che innovano e diversificano, sia per le nuove realtà che propongono innovativi stili gastronomiciLo street food è una realtà viva e creativa – sottolinea Stefano Mameli – fatta di cuochi, fornai, pizzaioli e rosticcieri, di imprenditori giovani e meno giovani ma tutti accomunati dall’orgoglio di conservare tradizioni familiari o di proporre nuovi sapori. Insomma, è l’artigianato che esprime i valori più veri e autentici della nostra e di altre culture.»

I dati raccontano anche di 38 attività gestite da under 35 nel 2018 (24,4% sul totale delle imprese) e di 4 imprese gestite da stranieri (2,6%).

Tra le province, 56 sono registrate a Cagliari, 48 a Sassari, 15 a Nuoro e 14 a Oristano.

Il cibo di strada, oltre ad essere un elemento basilare della storia regionale dell’arte culinaria, è anche un elemento che, più di altre realtà consumate “al piatto”, permette letteralmente di “gustare il territorio”, osservarlo e goderselo mangiando un prodotto che ne è l’espressione socioculturale.

Secondo Confartigianato Sardegna «per il settore della ristorazione ambulante e itinerante è necessaria una maggiore semplificazione delle procedure di adeguamento alle norme sanitarie e del commercio, per consentire al patrimonio storico cultural-gastronomico regionale, rappresentato da una miriade di cibi di strada, sia sempre più forte e competitivo e riesca a contrastare l’avanzata di cibi apolidi capofila di un’errata tendenza a globalizzare i sapori».

«Il cibo di strada e le tipicità sono due aspetti vitali di una importante cultura agroalimentare artigiana sarda che non si devono escludere ma integrare a vicenda . conclude Stefano Mameli – imprese, consumatori e prodotti sono le tre realtà attorno a cui si esplica il cibo di strada italiano ed è importante individuare le strade da seguire per l’interdipendenza e collaborazione fra queste realtà

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La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha approvato all’unanimità una risoluzione sulla vicenda di Air Italy (ex Meridiana), che ha deciso recentemente in modo unilaterale di trasferire a Malpensa una quota di addetti amministrativi in servizio in Sardegna.

Nel documento, che sarà illustrato questo pomeriggio al Consiglio regionale dal presidente Antonio Solinas, si impegna fra l’altro la Giunta a convocare con urgenza il tavolo “di crisi” costituito presso i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture per verificare il mantenimento degli impegni assunti dall’azienda a chiusura della vertenza.

La seduta è stata aperta da una relazione dei Trasporti Carlo Careddu (che venerdì 6 luglio prossimo a Cagliari incontrerà con il presidente Francesco Pigliaru i vertici della compagnia) che ha ripercorso le principali tappe della vicenda, dall’accordo del 2016 all’acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte della Qatar Airways. «Nel piano industriale del nuovo azionista – ha ricordato fra l’altro Carlo Careddu – sono contenuti precisi impegni sullo sviluppo della società, il potenziamento della flotta ed il radicamento della compagnia in Sardegna, per questo contestiamo una sorta di delocalizzazione che va in senso opposto e non è motivata nemmeno da ragioni industriali perché il personale in procinto di essere trasferito potrebbe tranquillamente continuare a svolgere le sue mansioni restando in Sardegna».

«E’evidente che il management di Air Italy non ha onorato questi impegni e non è attendibile», ha concluso Carlo Careddu annunciando per mercoledì a Milano un incontro (già in calendario per il problema della continuità territoriale) con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. «Noi riteniamo – ha detto, infine, l’assessore dei Trasporti – che Air Italy non possa pensare di fare ciò che crede e, come abbiamo detto fin dall’inizio, siamo convinti che la compagna debba continuare a mantenere testa e cuore in Sardegna, per cui faremo la nostra parte fino in fondo, esercitando ogni pressione sul Governo perché svolga per intero il suo ruolo».

Nel dibattito, hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonello Peru (Forza Italia), Paolo Dessì (Misto), Pierfranco Zanchetta (Cps) Giuseppe e Valerio Meloni (Pd), Giovanni Satta (Psd’Az-La Base).