5 August, 2024
Home2018 (Page 421)

[bing_translator]

Si è conclusa l’esercitazione  aeronavale “Swordfish 2018” organizzata dalla Marina portoghese quale primo evento addestrativo dell’European Maritime Force (EUROMARFOR) e che ha visto la partecipazione della fregata italiana Scirocco.

Durante le attività in mare che hanno coinvolto circa 2.300 militari, il gruppo navale europeo comprendente anche la fregata portoghese Corte-Real, la spagnola Canarias, la rifornitrice francese Somme ed il cacciatorpediniere inglese Duncan, ha operato insieme alle forze armate portoghesi nell’Oceano Atlantico, davanti la costa del Portogallo meridionale con l’obiettivo di incrementare i livelli di efficacia, prontezza operativa e integrazione tra le marine della EUROMARFOR.

EUROMARFOR sotto il comando operativo Portoghese dallo scorso settembre, è una forza navale – non permanente – costituita il 15 maggio 1995 da Francia, Spagna, Italia e Portogallo in grado di assolvere le principali missioni definite nella Dichiarazione di Petersberg, quali il controllo marittimo, assistenza umanitaria e di evacuazione di popolazioni, mantenimento e riacquisizione delle condizioni di pace e di gestione delle crisi.

L’attività di EUROMARFOR è inoltre tesa a rafforzare la cooperazione con le nazioni del Mediterranean Dialogue (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco and Tunisia) e dell’iniziativa 5+5 (che vede coinvolte dieci nazioni del Mediterraneo occidentale: Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia).

L’Italia contribuisce in questo periodo con Nave Scirocco dopo aver ceduto il comando del dispositivo a settembre 2017. Durante il biennio di comando italiano, la Forza Navale ha partecipato ad attività addestrative finalizzate al dialogo e alla cooperazione con i paesi del Mediterraneo, in particolare con la Tunisia e il Marocco durante le Multicooperative Exercise 16 e 17.

Nave Scirocco, appartenente alla classe Venti, è stata varata il 17 aprile 1982 nei Cantieri Navali Riuniti di Riva Trigoso (GE) e consegnata alla Marina Militare il 28 aprile 1983. 

Il suo abituale porto di assegnazione è La Spezia. L’attività di nave Scirocco è stata fin dal suo ingresso nella Squadra Navale prevalentemente caratterizzata da un impiego in ambito multinazionale.

[bing_translator]

«Nonostante  le gravi difficoltà e i limiti dell’Unione Europea, emersi soprattutto negli anni più recenti,  il rafforzamento politico, in una prospettiva federale, dell’Unione europea non ha alternative, se non negative. Sono infatti regressivi i rigurgiti nazionalisti e esclusivisti emergenti in numerosi Paesi europei, Italia compresa: bisogna contrastarli innanzitutto sul piano culturale.»

E’ questo il messaggio centrale emerso in (circa duecento partecipanti) a Cagliari, coordinata da Lucetta Milani e Tore Cherchi, introdotta da tre intellettuali, Gian Giacomo Ortu, Christian Rossi e Andrea Deffenu e che ha visto un dibattito serrato con 13 interventi dalla platea e significative testimonianze con la presenza come quella di Francesco Pigliaru, presidente della Regione, a dimostrazione che il tema è sentito.

Europeisti e federalisti perché? «Senza l’Europa unita – ha detto Gian Giacomo Ortu – non avremmo avuto il lungo periodo di pace vissuto dal 1945 ad oggi e mai conosciuto prima; non avremmo avuto i grandi  progressi ottenuti nell’affermazione e nella tutela dei diritti fondamentali e la formazione di una identità transnazionale permeata di valori umanistici e solidali». A Christian Rossi, storico delle Relazioni Internazionali, è toccato il compito di analizzare la crisi politica in atto, originata da spinte egoiste di taluni Stati e ad Andrea Deffenu argomentare perché l’unione politica e federale sia la strada per superare la crisi e dare una risposta europea, la sola realmente efficace, ai problemi del presente.

“Europa dove vai?” si è chiesto don Ettore Cannavera, indignato per la situazione drammatica dei migranti alla deriva nel Mediterraneo. Un tema, quello delle migrazioni, che è ritornato negli interventi di Giulio Calvisi e della deputata Romina Mura. La politica di cooperazione nord-sud in alternativa ai nuovi muri è la strada indicata da Cristina Zuddas che di cooperazione transfrontaliera si occupa professionalmente e dall’avvocato Patrizio Rovelli. Giulio Lai, Erasmus alle spalle, testimonia lo spirito europeo dei giovani di oggi. Mauro Sarzi illustra un suo lavoro artistico ispirato ad Ernesto Rossi, coautore con Altiero Spinelli del Manifesto di Ventotene. Del linguaggio internazionale dell’arte parla Angelo Liberati. Mauro Pistis ha rivendicato una riforma elettorale che garantisca la  rappresentanza sarda nel Parlamento europeo. Remo Sizza, Benedetto Barranu, Luca Pizzuto ed il segretario della CGIL, Michele Carrus hanno rilanciato la necessità di un profondo cambio della politica economica e di welfare per fare fronte alla disoccupazione ed alle diseguaglianze crescenti: rivendicano un’Europa con un’anima sociale, attenta alle persone e non alle agenzie di rating.

Il populismo è alimentato anche dal disagio sociale. L’Unione europea deve porre al primo punto le questioni del lavoro e dell’equità sociale. Non casualmente, il programma federalista del Manifesto di Ventotene che ha ispirato la discussione, ha una forte caratterizzazione anche sociale perché si propone, oltre che la «definitiva abolizione della divisione dell’Europa in stati nazionali sovrani», anche «l’emancipazione  delle classi lavoratrici e la realizzazione per esse di condizioni più umane di vita». Le prossime elezioni europee saranno un referendum sul futuro dell’Europa: o si va avanti o si regredisce pericolosamente. Non stare alla finestra, è l’invito conclusivo dell’assemblea.

[bing_translator]

Sarà una quarta edizione della “Guido Sieni Judo Cup” ricca di contenuti e di novità quella che si aprirà il 30 giugno al PalaSerradimigni per chiudersi il 1° luglio. E il primo fatto nuovo è proprio la durata della manifestazione che da una giornata, così è stato nelle edizioni precedenti, passa a due intensi giorni di combattimenti sui tre tatami che il Centro sportivo “Guido Sieni” si appresta ad allestire proprio in queste ore.

La manifestazione, che ritorna a Sassari grazie all’impegno di Stefano Urgeghe, quest’anno sale ancora di livello e indossa la veste internazionale. Ad affrontarsi sulle materassine, infatti, ci saranno, tra i trecento judoka previsti, anche gli atleti della Francia e della Moldavia. L’evento ha ricevuto il patrocinio del comune di Sassari, della presidenza del Consiglio regionale e dell’assessorato regionale dello Sport, del Coni e della Fijlkam.

L’edizione 2018 della “Judo Cup”, sarà riservata alle giovani leve delle categorie esordienti A e B, maschili e femminili, e Cadetti, maschili e femminili. Per gli atleti sardi in gara, poi, gli appuntamenti del 30 giugno e del 1° luglio saranno anche la terza e ultima fase del Gran prix regionale.

La “Guido Sieni Judo Cup” è stata presentata questa mattina al PalaSerradimigni dal presidente del Centro sportivo “Guido Sieni” Stefano Urgeghe e alla presenza dell’assessora alle Politiche educative e giovanili del comune di Sassari Alba Canu, del presidente regionale Fijlkam Gavino Piredda, del rappresentante provinciale del Coni Lucio Masia e del consigliere regionale Roberto Desini.

A indossare per primi il judogi saranno gli esordienti A (11 e 12 anni) e B (13-14 anni) che si affronteranno sabato 30 giugno, a partire dalle ore 14,30. Dalle 18.00 inizieranno le finali e, a seguire, le premiazioni.

La mattina di domenica 1° luglio, con inizio alle ore 9.00, sarà tutta per i cadetti (15-17 anni). Alle 12.00 le finali e le premiazioni.

Sassari si conferma, così, capitale del judo e la nuova edizione, con carattere internazionale e più lunga, è segno di crescita. Un vero e proprio impegno per gli organizzatori che, così, vogliono tenere alta la memoria del trofeo internazionale “Guido Sieni” e del suo patron, Franco Sieni, scomparso il 6 giugno dello scorso anno.

A caratterizzare la manifestazione è il coinvolgimento delle giovani speranze della disciplina ideata dal maestro Jigoro Kano.

Quattro anni fa il Centro sportivo Guido Sieni aveva organizzato il campionato regionale assoluto che aveva portato sui tatami del PalaSerradimigni oltre 40 società isolane. La prima edizione della “Guido Sieni Judo Cup” nel 2015, invece, dedicata ai pre-agonisti e agonisti ha visto la partecipazione di circa 500 atleti, dai 4 ai 14 anni, sardi, liguri e romagnoli, che hanno dato vita a uno spettacolo di colori e sport. Quella del 2016, dedicata alle due categorie degli Esordienti, A e B, e ai Cadetti aveva visto esprimersi al meglio circa 200 judoka. L’edizione 2016 era “volata” in Sicilia, con le rappresentative organizzate dai maestri Corrado Bongiorno ed Elios Manzi fare manbassa di medaglie. Nel 2017, con l’edizione giocata da 250 atleti sui quattro tatami allestiti al Palasantoru, aveva visto incontri riservati alle categorie esordienti B e cadetti. La coppa era volata in Liguria che quest’anno sarà ospite d’onore.

L’evento di sabato e domenica al PalaSerradimigni diventa per gli atleti sardi un appuntamento imperdibile e di notevole importanza. Per i ragazzi delle scuole isolane di judo sarà un valido banco di prova, che li vedrà contrapposti non solo ad atleti d’oltre Tirreno, che agli ultimi campionati nazionali hanno conquistato medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. I giovani judaka sardi se la vedranno anche con atleti di nazionalità francese e moldava, paesi che hanno tradizione nello judo.

In particolare la Francia la cui federazione nazionale è la più grande in Europa, con oltre 600 mila iscritti e una squadra nazionale tra le migliori al mondo.

Non è da meno la Moldavia che ha espresso atleti del calibro di Eugen Matveiciuc che nel 2017, a Santiago del Cile, nella categoria Cadetti ha conquistato il titolo di campione del mondo. Tra gli atleti moldavi spicca anche Dorin Gotonoaga che è stato nominato il miglior judoka del 2017.

Insomma, per i ragazzi della Sardegna un’opportunità da cogliere al volo.

Due gli eventi legati al “Guido Sieni Judo Cup”.

Il primo precederà la manifestazione internazionale e si svolgerà il 29 giugno alle 19,30, sempre al PalaSerradimigni. Si tratta del passaggio di cintura degli atleti del Centro sportivo Guido Sieni. Saranno coinvolti oltre 100 judoka, categorie bambini, pre-agonisti, agonisti e adulti.

Il secondo evento, invece, si aprirà il 2 luglio, questa volta a Valledoria, nella palestra messa a disposizione dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Spezziga, con l’assessorato allo Sport retto da Mario Serra. È la seconda edizione del “Guido Sieni Training Camp” con due sessioni speciali dal 2 al 6 luglio e dal 9 al 13 luglio.
Alla prima settimana di allenamenti parteciperà il maestro Domenico Paduano, cintura nera VI Dan, pluricampione italiano, oltre che bronzo ai mondiali e agli europei juniores. La seconda settimana di allenamenti vedrà la partecipazione del maestro Sandro Piccirillo, cintura nera VI Dan e allenatore della nazionale italiana giovanile di judo

[bing_translator]

Ritorna l’appuntamento con il Sulky Festival, mix di spettacoli itineranti di intrattenimento e musicali. Dopo il successo di giovedì scorso in Via Roma, oggi è il turno di Piazza De Gasperi. Due gli show in programma nel cuore del centro storico di Sant’Antioco. Alle 20.30 si parte con la Compagnia MACCUS in into the box: al centro della scena un box utilizzato come spazio scenico in cui 4 ragazze con maschere, costumi e movenze animalesche daranno vita a una performance che si svilupperà su tre diversi temi musicali portando gli spettatori in universi visivi e sonori dal gusto originario e mitologico.

A seguire, alle 22.00, sarà la volta di Lady Manu DJ e vocalist. Inizia nel 2002 a fare la dj per gioco in alcune feste tra amici. Dopo un paio di mesi sta già suonando in vari locali dell’Isola grazie ai quali fa tanta esperienza ed esattamente un anno dopo inizia a collaborare per “Radio Studione”, occasione in cui perfeziona la tecnica di mixaggio che le consente di fare le prime ospitate nelle discoteche Kilton, Biggest ed Eurogarden. Attualmente collabora per Radiolina nel programma “Radiolina On The Mix”.

[bing_translator]

Penultimo appuntamento con JazzAlguer, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu, in corso dallo scorso dicembre ad Alghero. Ed è uno degli eventi più attesi in cartellone quello ospitato domani (venerdì 29 giugno) dalle Tenute Sella&Mosca, tra i principali partner della manifestazione, a una decina di chilometri dalla città di origine catalana in provincia di Sassari: in programma “L’art de l’encontre”, per una serata – con inizio alle 21,30 – che si annuncia ricca di emozioni con due artisti davvero capaci di parlare all’anima dell’ascoltatore con la forza delle parole e della musica: Eugenio Finardi, un cammino lungo oltre quarant’anni nel mondo della canzone d’autore, e Franca Masu, una delle voci più internazionali del panorama musicale mediterraneo.

I due artisti saranno al centro dei riflettori in momenti distinti, ognuno con il proprio gruppo e repertorio; ma il cantautore milanese (accompagnato da Giovanni “Giuvazza” Maggiore alle chitarre, Marco Lamagna al basso, Federica Finardi Goldberg al violoncello e Claudio Arfinengo alle percussioni) e la cantante algherese (con Oscar Del Barba al pianoforte, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Salvatore Maltana al contrabbasso e Massimo Russino alla batteria) avranno anche modo di incontrarsi sulle note di alcuni brani scelti per l’occasione. Un incontro ideato da Paolo Fresu, direttore artistico di JazzAlguer, sulla scorta di quello avvenuto quattro anni fa a Cagliari quando cantarono insieme “Amore diverso” sul palco di Sardegna chi_ama, il “concertone” dell’iniziativa di raccolta fondi per la ricostruzione delle scuole isolane colpite dall’alluvione del novembre 2013.

Eugenio Finardi fa tappa ad Alghero con il suo tour “Finardimente” che, dopo la stagione invernale nei teatri, si sposta all’aperto, abbracciando il clima più gioioso delle serate estive per accompagnare il pubblico in un percorso di racconti e considerazioni che toccheranno temi universali ma anche aneddoti intimi, generando un’ampia tavolozza di emozioni, dalle risate alla commozione. Uno show tra musica e parole in cui il cantautore, oltre a proporre brani fondamentali della sua lunga carriera, si sentirà anche libero di improvvisare lasciandosi influenzare dall’atmosfera e dalle suggestioni del pubblico.

Gioca invece “in casa” Franca Masu, che proporrà brani tratti in particolare dal suo sesto album, “Almablava”, e due inediti, oltre a una medley di canzoni algheresi. Voce passionale dalla versatile personalità, di formazione proveniente dal jazz, la cantante si è specializzata nel tempo in uno stile personalissimo scegliendo di cantare nella lingua catalana di Alghero una fusione di stili molto suggestiva, tra fado, musica napoletana, tango e sonorità arabeggianti, in un sapiente intreccio artistico tra memoria, poesia ed emozioni. Il suo è un repertorio raffinato che lascia ampio spazio all’interplay con i musicisti e che riesce a coinvolgere l’ascoltatore incrociando terre, storie di vita e mari del mondo.

Eugenio Finardi

[bing_translator]

L’Anas ha in carico un volume di lavori di circa 4 miliardi in tutta la Sardegna a fronte di una gestione inefficiente che danneggia imprese e cittadini e, in definitiva, l’economia della Regione.

Partendo da questo dato e da quello del blocco di numerosi interventi, dalle grandi opere alle statali alle strade delle zone interne, il gruppo di Art. 1 – Mdp ha presentato una mozione (primo firmatario l’on. Eugenio Lai) con cui si sollecita la Regione ad attivare un tavolo tecnico con la stessa Anas e gli Enti locali per effettuare un monitoraggio più stringente sulla situazione degli appalti e le attività nei cantieri coinvolgendo inoltre il ministero delle Infrastrutture nelle iniziative più opportune per garantire la celere conclusione dei lavori.

Per favorire azioni sempre più incisive ed accelerare i tempi, ha ricordato in particolare l’on. Eugenio Lai, «ho chiesto in commissione Lavori pubblici una audizione congiunta dei vertici dell’Anas e dell’assessore ma, in prospettiva, ritengo che i tempi siano maturi per una regionalizzazione dell’Anas, tema sul quale il partito è fortemente impegnato attraverso la raccolta di firme che porterà ad un referendum».

[bing_translator]

«La priorità assoluta nell’immediato è chiudere le rotte mediterranee, rafforzare le frontiere esterne e riformare il sistema europeo dell’asilo. In parallelo dobbiamo sostenere la stabilizzazione in Libia, finanziare centri di protezione dei rifugiati nei paesi di transito e investire in Africa per dare opportunità ai giovani africani nei loro paesi»: così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha sintetizzato i punti principali del suo intervento al Consiglio europeo sulle urgenze dettate dalla crisi migratoria.

E’ tempo di risposte

«Questa riunione del Consiglio europeo sarà ricordata per lungo tempo, ma non sappiamo ancora se in bene o in male. Questo dipenderà da noi, e dalle risposte che sapremo dare alle preoccupazioni più urgenti dei nostri cittadini sulla crisi migratoria»: ha esordito Antonio Tajani.

Fermare  partenze

«I cittadini europei sono divisi tra lo slancio umanitario e la paura di flussi migratori incontrollati – ha aggiunto – in questa situazione, la prima cosa da fare è fermare le partenze dai paesi di transito e dalle coste africane, facendo arrivare in modo sicuro in Europa solo chi ha davvero diritto all’asilo. La priorità assoluta, quindi, è quella di chiudere le rotte mediterranee. Sull’esempio dell’intesa con la Turchia, che ha permesso di chiudere la rotta balcanica, dobbiamo investire almeno 6 miliardi per raggiungere questo risultato.»

Rafforzare frontiere esterne

«Dobbiamo anche rafforzare le nostre frontiere esterne – ha affermato Antonio Tajani – aumentando gli effettivi della Guardia di Frontiera e Costiera europea, che deve contare su almeno 10.000 uomini. E’ urgente anche trasformare l’Ufficio europeo di sostegno all’asilo (EASO) in una vera e propria agenzia Ue dotata di maggiori risorse umane a finanziarie.»

Riformare sistema europeo asilo

«La riforma del diritto d’asilo resta il punto focale del problema. Occorre prendere atto pragmaticamente del fatto che il sistema di Dublino è stato concepito per situazioni di normalità e non è in grado di reggere ad una pressione migratoria di queste proporzioni. Siamo tutti d’accordo, anche se per ragioni diverse, che vada cambiato rapidamente. Il Parlamento ha già votato a novembre del 2017, a larga maggioranza, una riforma del sistema di asilo europeo che rappresenta un’ottima base di discussione e concilia fermezza e solidarietà.»

Cooperare con paesi di transito

Per il presidente del Parlamento europeo: «È necessario istituire centri di protezione e accoglienza gestiti dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea nel maggior numero possibile di paesi di transito africani, sull’esempio di quanto si sta facendo in Niger. Dobbiamo lavorare con la Libia, naturalmente, ma anche con altri paesi quali Niger, Mauritania, Mali, Ciad, Tunisia, Marocco e Algeria. Per questo servono maggiori risorse per il Trust Fund per l’Africa, le cui risorse sono ormai esaurite. A metà luglio ho intenzione di recarmi in Niger, paese chiave e snodo dei flussi migratori guidando anche una missione di diplomazia economica con imprenditori europei».

Sostenere stabilizzazione in Libia

«Nel medio periodo è indispensabile una azione europea di stabilizzazione della Libia e di assistenza alla ricostruzione di uno Stato col quale trattare. Mi recherò in Libia per discutere il ruolo che il Parlamento europeo può avere in questo processo e nella futura organizzazione di elezioni democratiche. Siamo pronti a mettere a disposizione risorse e competenze, anche nel quadro di una conferenza che riunisca al Parlamento tutte le parti interessate, se necessario», ha affermato Tajani.

Mentre noi discutiamo l’Unione vacilla

Il presidente Antonio Tajani ha concluso con una frase in latino, allertando i leader Ue sull’urgenza di fatti concreti: «Per concludere permettetemi, da romano, una citazione di Tito Livio: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur: mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. Se continueremo a discutere senza trovare soluzioni, saranno l’Unione europea e i suoi valori ad essere espugnati. Non certo dai migranti, ma da coloro che vogliono distruggere tutto ciò che abbiamo faticosamente costruito in 60 anni».

[bing_translator]

Dopo più di 2 anni e mezzo, è ormai imminente la riapertura del parcheggio multipiano di via Verona, chiuso nell’ottobre 2015. 

La Traffic Srl, società che gestisce il servizio dei parcheggi a pagamento a Carbonia, ha comunicato con una nota scritta e inviata all’Amministrazione comunale che mercoledì 25 luglio avverrà la riapertura della struttura, che sarà munita di un sistema automatizzato e sicuro, rapido e semplice da utilizzare per i cittadini che decideranno di parcheggiare il proprio veicolo. Si tratta di un sistema di parcheggio a barriere d’avanguardia composto da diversi elementi: server centrale; varco di ingresso e uscita; sistema di lettura targhe; cassa manuale ed automatica; sistema di informazione e guida ai parcheggi.

La riapertura avverrà di mercoledì, giorno in cui a Carbonia, nelle vie del centro cittadino, si svolgerà, nei mesi di luglio, agosto e nella prima settimana di Settembre, la manifestazione “Nottinsieme 2018”. Evento in cui nella nostra città sono attese settimanalmente alcune migliaia di persone, che potranno trovare quindi un ampio spazio dove poter parcheggiare in modo sicuro e, soprattutto, a pochi passi dalla sede di svolgimento dell’evento clou dell’estate carboniense.

Il parcheggio multipiano sarà aperto 24 ore su 24. 

La riapertura della struttura è il risultato di un lungo iter che ha visto già dal mese di gennaio 2018 l’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza, di agibilità dell’intera struttura ed il sopralluogo dei vigili del fuoco. Dopo una serie di interlocuzioni tra Amministrazione comunale e Traffic Srl si sono limati ulteriori dettagli legati agli orari di apertura del parcheggio e alle modalità di accesso.

La logica conseguenza è che «la struttura verrà finalmente restituita alla città con benefici sia per i cittadini che per le attività commerciali», ha affermato il sindaco Paola Massidda. 

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore delle Manutenzioni Gian Luca Lai: «Grazie alla riapertura del parcheggio multipiano di via Verona si amplia il numero di aree di sosta presenti in città. Sono 130 i parcheggi disponibili all’interno della struttura, situata in una zona nevralgica di Carbonia, nel cuore del centro cittadino, con ingresso in via Verona e possibilità di uscita – tramite attraversamento pedonale – nella via Gramsci. La riapertura del multipiano consentirà un agevole afflusso dei clienti verso le attività commerciali presenti nella zona. Questo intervento rientra nell’ambito del piano di riqualificazione del centro storico che abbiamo programmato nella nostra agenda politica, basti pensare alla nuova viabilità e segnaletica stradale in via Manno. Una serie di lavori tesi a favorire una migliore vivibilità e un maggiore sviluppo economico dell’intero centro storico cittadino».

La gestione delle aree di sosta a pagamento del parcheggio multipiano sarà giustappunto a carico della società concessionaria del servizio, la Traffic Srl, la quale, in base al capitolato d’appalto, dovrà adempiere diverse attività: la manutenzione ordinaria del parcheggio; l’installazione di sistemi di videosorveglianza; la sistemazione dell’apposita segnaletica orizzontale e verticale.

Intanto, lunedì 9 luglio è prevista l’installazione di due nuovi parcometri nel centro cittadino, i quali andranno a sostituire i macchinari vandalizzati il 28 aprile scorso in via Gramsci e tra via delle Poste e Piazza Rinascita.

pa

[bing_translator]

Due nuove ed emozionanti attrazioni in alta quota, e con lo sguardo rivolto verso il cielo, in arrivo in Bassa Valtellina e nelle sue valli: una rail zip line e il ponte tibetano più alto d’Europa.

La zip line, unica nel suo genere, ma adatta a tutti, correrà nella Valle del Bitto di Albaredo, ad un’altezza da 5 a 50 metri dal suolo, scendendo lungo un pendio con i volatori agganciati in sicurezza a un carrello che scorre lungo un binario. Partendo dalla quota di 1.500 metri per raggiungere 950 metri ad Albaredo per San Marco: 700 metri di emozioni in un percorso a pendenza elevata, ma a velocità attenuata dall’andamento a zig-zag lungo vallette e boschi nel Parco delle Orobie, in un’incontaminata valle montana.

L’attività innovativa, che avrà un minimo impatto dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, consentirà  a bambini e adulti un’esperienza dalle sensazioni emozionanti, ma non adrenaliniche.

In Val Tartano invece sono partiti i lavori per realizzare la passerella più alta d’Europa, sospesa a 140 metri di altezza: da Campo, a quota 1.034,88 metri, per arrivare agli 1038,77 metri di Frasnino.

Il “Ponte nel Cielo”, posizionato sopra il torrente Tartano, permetterà scorci mozzafiato sulla Bassa Valtellina. Ben 234 metri di lunghezza, che varranno il primato nazionale per ponti tibetani che non necessitano di imbracatura, che potranno essere percorsi con l’unico accorgimento di indossare scarpe adatte.

La struttura verrà inaugurata a settembre e sarà costituita da quattro grandi funi che sostengono l’impalcato in grigliato metallico, con camminamento in assi di larice provenienti dai boschi della Val Tartano. Ma già da luglio i turisti potranno ammirare lo spettacolare cantiere dei lavori, senza dimenticare che la struttura potrà contare a breve sull’apertura della tangenziale di Morbegno e sulla rotonda d’uscita proprio all’imbocco della valle.

 

[bing_translator]

Venerdì 29 giugno, dalle ore 19.00 alle 20.30, ritorna il BAS – Baratto Solidale con laboratori di riciclo creativo per bambini e bambine

Dopo i primi 5 appuntamenti di marzo, aprile e maggio, organizzati da RUAS – Rete Unitaria Antifascista Sulcis-Iglesiente e ASCE – Associazione Sarda contro l’Emarginazione, ospitati nelle sedi del Circolo Soci Euralcoop, Casa del Popolo e Asp – Associazione Sofferenti Psichici, saranno organizzati laboratori gratuiti di riciclo creativo per bambini e bambine. I più piccoli sono invitati a portare ciò che vogliono (un giocattolo, un libro, una maglietta, una matita, ecc.) da scambiare con gli altri bambini e bambine.

Sarà possibile scambiare non soltanto oggetti, scarpe o vestiti ma anche tempo, esperienze e competenze.

Grazie all’attivazione delle persone coinvolte, che diventano protagoniste di una Comunità solidale ed antirazzista, contrastiamo la retorica della “solidarietà per nazionalità”. Costruiamo, insieme, uno strumento diverso per fronteggiare la crisi e creare un’economia circolare del riuso, senza pregiudizi e distinzioni di provenienza, nazionalità o colore della pelle. Perché, come diciamo sempre, la solidarietà, quella vera, è per tutti e tutte.

Scopo del Baratto Solidale è creare una rete antirazzista e solidale per il riciclo ed il riuso, nell’ambito di un’economia circolare che combatte gli sprechi, in cui tutti possano contribuire e sentirsi parte importante di una Comunità.

Come funziona?
Ciascuno mette a disposizione quello che vuole: vestiti, oggetti, tempo.
Se lo scambio non è simultaneo, si ottengono i crediti che permettono di effettuare lo scambio in altri momenti.

Un esempio:
1. Maria porta 10 vestiti
2. Giovanni prende 10 vestiti, in cambio mette a disposizione un’ora del suo tempo per fare una a torta
3. Maria può scegliere se accettare la torta, fare lo scambio con altri vestiti o oggetti, oppure tenere i crediti, ottenuti con i 10 vestiti, per uno scambio futuro