La Settimana Italia-Cina della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione si è chiusa oggi alla Manifattura Tabacchi di Cagliari.
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La Settimana Italia-Cina della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, il più grande evento di internazionalizzazione tra i due Paesi che, dopo le tappe di Roma e Napoli, si è chiusa oggi alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, ha segnato un altro fondamentale passo avanti nei rapporti già molto solidi fra Sardegna e Cina.
«Ospitare la giornata finale della settimana Italia Cina è per noi un grande onore, un riconoscimento prestigioso, perché siamo accreditati come un luogo dove si fa innovazione, tecnologia, ricerca – dice il vicepresidente della Regione Raffaele Paci -. Un riconoscimento di ciò che la Sardegna rappresenta oggi con le sue piattaforme tecnologiche, dal Sardinia Radio Telescope al progetto Aria nella miniera di Seruci, dal Sargrav al Joint Innovation Center per la ricerca sulle Smart and Safe city con Huawei, delle grandi competenze dalle nostre università, dei nostri centri di ricerca, delle nostre Startup. La Sardegna è oggi un esempio di cosa si può concretamente oggi fare attraverso la tecnologia, la scienza e la ricerca non solo nei campi della fisica, astrofisica, information technology ma anche nell’agroalimentare. I cinesi sono molto attratti anche da qualità della vita, ambiente, paesaggio, tradizioni, identità, storia e cultura. Siamo una nazione antica come la Cina, che però oggi sta portando innovazione in tutto il mondo: questa è una grande opportunità per i nostri giovani e le imprese di crescere. La Sardegna deve essere riconosciuta come un’isola ad alta tecnologia ma anche come luogo della qualità della vita, del buon cibo, della longevità, dell’ambiente sano, argomenti a cui ormai i cinesi sono estremamente attenti e sensibili.»
All’evento in Manifattura, a Cagliari, hanno partecipato diversi esponenti istituzionali cinesi e decine di imprese interessate a investire in Sardegna, che da una recente ricerca è risultata essere la quarta regione italiana per appeal turistico all’estero. Un dato da capitalizzare, che può portare un grande contributo all’economia dell’isola. Per esempio, attraverso un volo diretto Sardegna-Cina da attivare entro un anno, ipotesi a cui stanno lavorando imprenditori di entrambi i Paesi insieme alle rispettive istituzioni, come ha confermato nel suo intervento l’amministratore delegato dell’Aeroporto di Cagliari Alberto Scanu.
«È chiaro che questo sarebbe un enorme vantaggio, sia dal punto di vista turistico che dal punto di vista commerciale – sottolinea Raffaele Paci -. Vogliamo spingere le nostre aziende a crescere, rafforzarsi, fare filiera per sfidare i grandi mercati internazionali come quello cinese, un mercato sconfinato che offre infinite possibilità. Perciò abbiamo messo a punto una serie di strumenti finanziari dedicati esclusivamente a questo obiettivo, perché siamo sicuri di avere nei nostri prodotti la carta vincente e dobbiamo aiutare gli imprenditori sardi a raccogliere la grande sfida del mercato globale. Vogliamo che nuove imprese si aprano al mercato cinese. Allo stesso tempo diciamo anche agli imprenditori cinesi che la Sardegna, terra della longevità, ha nel suo insieme un’offerta assolutamente unica al mondo sulla quale vale la pena investire.»
Dopo i seminari su Smart grids and Safe cities e su Fisica e Astrofisica, la delegazione cinese ha visitato il cantiere di Luna Rossa al porto di Cagliari: proprio da lì, nel 2019, partirà la campagna di conquista per la Coppa America con la tappa inaugurale delle America’s Cup World Series, evento di preparazione e test delle nuove barche per la Prada Cup, quando si selezionerà la barca che sfiderà il defender New Zealand nel 2021. Proprio a Cagliari, infatti, Luna Rossa sta portando avanti col Crs4 un progetto di ricerca sulla fluodinamica delle barche cofinanziato dalla Regione.
«Anche in questo caso siamo riusciti a convincere con le nostre competenze e professionalità: Luna Rossa è qui non solo perché la Sardegna con il suo vento offre le condizioni ideali per le regate, ma anche perché ha trovato le competenze tecnologiche che cercava. Ancora una volta – spiega Raffaele Paci – il binomio vincente è ambiente-tecnologia.»
Il rapporto fra Sardegna e Cina è ormai solido e consolidato attraverso una serie di accordi stretti negli anni. E suggellato dalla visita del presidente cinese XI Jinping, che due anni fa ha scelto la nostra isola come meta unica durante uno scalo tecnico internazionale.
«Una visita che ha avuto grande risonanza in Cina e ha permesso di far conoscere la bellezza della nostra terra. Ma davvero il rapporto fa i nostri Paesi è molto forte. Oltre al laboratorio di Pula con un investimento di 20 milioni pensiamo ad Alimenta, che in Cina esporta il 95% della sua produzione di latte ovino in polvere per neonati e che grazie a un accordo societario con la cinese Blu River Dairy ha programmato investimenti per 40 milioni nei prossimi 10 anni in Sardegna. E poi ci sono il gemellaggio con l’isola di Hainan, temi come sicurezza alimentare, ambiente, nuove tecnologie per la cattura della CO2, sui quali il dialogo è costante. Insomma – conclude Raffaele Paci – lavoriamo sui nostri punti di forza per intensificare i rapporti e favorire le migliori ricadute economiche per la Sardegna.»