20 July, 2024
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Francesco Desogus. Fonte Facebook.

Il candidato alla carica di governatore del MoVimento 5 Stelle per le Regionali di febbraio 2019 è Francesco Desogus. I risultati del secondo turno delle Regionarie è stato ufficializzato dal Blog delle Stelle, poco dopo la chiusura dei termini di votazione. E’ stato il più votato tra i cinque candidati approdati al ballottaggio, con 450 preferenze. Ha superato di stretta misura Donato Forcillo, fermatosi a 422. Al terzo posto Gianluca Mandas con 261, quarta Anna Sulis con 134, quinto Marcello Cherchi con 83. Complessivamente hanno votato 1.350 iscritti alla piattaforma Rousseau. Francesco Desogus era risultato il più votato anche al primo turno (al termine del quale il Movimento non aveva rese note le preferenze dei primi cinque approdati al ballottaggio), con 447 preferenze (oggi, in pratica, ha confermato lo stesso risultato), davanti allo stesso Donato Forcillo che ottenne 324 preferenze (oggi ne ha guadagnato 98), Gianluca Mandas con 118 (oggi ne ha guadagnato 143), Anna Sulis con 118 (oggi ne ha ottenuto 16 in più) e, infine, Marcello Cherchi con 70 (oggi 13 in più).

Francesco Desogus, 59 anni il prossimo 19 dicembre, originario di Cagliari, vive a Sestu. E’ funzionario del Settore Cultura, Istruzione, Servizi alla Persona presso la Città Metropolitana di Cagliari. In precedenza ha lavorato presso il Parco Naturale Regionale Molentargius – Saline, la provincia di Cagliari ed il comune di Cagliari. Diplomato al Liceo Scientifico, ha studiato Agraria all’Università di Sassari e Progettazione e conduzione di parchi urbani presso l’Università di Milano.

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«Dobbiamo percorrere l’ultimo miglio di una vicenda lunga e complessa, su cui da parte dei ministeri coinvolti stanno giungendo segnali che ci confortano. C’è la volontà di trovare in tempi rapidi una soluzione.»

Lo hanno detto gli assessori del Personale e dell’Agricoltura, Filippo Spanu e Pier Luigi Caria, che hanno incontrato a Cagliari, nella sala riunioni dell’assessorato degli Affari Generali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per fare il punto sulla vicenda dei lavoratori dell’Aras. Erano presenti i direttori generali dell’Agenzia Laore e dell’assessorato dell’Agricoltura, Maria Ibba e Sebastiano Piredda.

«La Regione – hanno ribadito gli assessori – è impegnata con grande determinazione a dare attuazione alla legge n. 3 del 2009 che prevede l’inserimento dei lavoratori nell’ambito dell’agenzia Laore. Attendiamo con ottimismo il prossimo incontro con i ministeri della Pubblica Amministrazione, delle Politiche agricole, dell’Economia e degli Affari regionali in programma a Roma il 13 dicembre.»

 

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Il presidente della Consulta dello Sport del comune di Carbonia, l’assessore Valerio Piria, ha convocato la prima riunione del nuovo organo per venerdì 7 dicembre, alle ore 16.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma.

Si tratta di un organo costituito al fine di valorizzare il settore sportivo cittadino.

I punti all’ordine del giorno della seduta saranno i seguenti:

• Insediamento della Consulta;

• Compiti e funzioni della Consulta;

• Analisi ed eventuale approvazione dei nominativi di sportivi e sportive proposti dalle Associazioni sportive che operano nel comune di Carbonia;

• Varie ed eventuali.

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La Giunta, su proposta dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, ha adottato gli atti necessari per garantire l’attuazione del ruolo unico per il personale (di qualifica dirigenziale e non) appartenente al comparto regionale di contrattazione.

Nella delibera approvata dall’esecutivo, viene chiarito che l’istituzione del ruolo unico riguarda l’Amministrazione regionale, le Agenzie agricole Agris, Argea e Laore, gli Ersu di Cagliari e di Sassari, Enas, Area, Isre,- Agenzia sarda entrate, Sardegna Ricerche (per il solo personale a cui si applica il contratto del comparto regionale), Forestas (una volta completato l’iter previsto dall’articolo 2 della legge regionale 14 novembre 2018), Agenzia della Conservatoria delle Coste e Aspal.

«Con il nuovo sistema – spiega l’assessore Filippo Spanu – superiamo le difficoltà registrate nelle procedure di mobilità tra le amministrazioni del Sistema Regione per migliorare l’efficienza di tutto l’apparato e apriamo la strada a una migliore fase di contrattazione. Il modello di gestione unitaria del personale, a regime, dovrà prevedere un’unica struttura gestionale, incardinata a livello centrale presso l’assessorato del Personale, con il compito di assegnare le unità necessarie per dare attuazione agli indirizzi stabiliti dalla Giunta e definiti nella programmazione del fabbisogno triennale. E’ chiaro che dovrà essere garantito al personale il mantenimento del trattamento economico e previdenziale in godimento indipendentemente dalla specifica amministrazione di assegnazione.»

Verrà effettuata una dettagliata ricognizione delle disposizioni in vigore e di quelle abrogate in vista di un adeguamento normativo necessario per garantire la piena operatività del nuovo modello. Le leggi istitutive delle amministrazioni del comparto di contrattazione regionale infatti prevedono sfere di autonomia nella gestione del personale che devono essere coordinate per l’attuazione del ruolo unico.

Viene inoltre chiarito che l’istituzione del ruolo unico comporta, anche nella fase di prima applicazione e nelle more dei necessari adeguamenti normativi, che tutte le procedure di assegnazione e di mobilità interna del personale tra le strutture del comparto rientrino nella competenza del direttore generale del personale dell’amministrazione centrale, senza la necessità quindi di autorizzazioni, pareri o nulla osta da parte delle amministrazioni di provenienza o assegnazione.

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Il comune di Sant’Antioco ha attivato tre linee di intervento per il diritto allo studio rivolte agli studenti, il cui nucleo familiare presenta un indicatore della situazione economica equivalente (I.S.E.E.) in corso di validità, inferiore o uguale a 14.650,00 euro. Nello specifico, si tratta della “Borsa di studio regionale” (anno scolastico 2017/2018) rivolta agli studenti delle scuole pubbliche primarie e secondarie di primo e secondo grado (esclusi beneficiari del Voucher IoStudio 2017); “Buono libri” (2018/2019), destinato agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado; infine “Borsa di studio nazionale” (2018/2019) dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

Gli interessati possono presentare la domanda, compilando l’apposito modulo, presso l’Ufficio protocollo del Comune di Sant’Antioco, entro le 18.00 di lunedì 7 gennaio 2019.  La modulistica da utilizzare è a disposizione nel sito della Regione Sardegna: www.regione.sardegna.it, nel sito del Comune: www.comune.santantioco.ca.it, presso l’Ufficio Pubblica istruzione e nel centralino del comune di Sant’Antioco. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Pubblica Istruzione, il lunedì dalle 16.00 alle 18,00, il martedì ed il giovedì, dalle 11.00 alle 13.00.

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli della legge di stabilità 2019. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha brevemente ricordato la figura dello scomparso Antonio Serra, consigliere regionale nella decima legislatura.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha ribadito la richiesta, rivolta all’assessore Luigi Arru, di riferire sulla situazione del Policlinico sassarese e in generale sulla sanità del Nord Sardegna, lamentando inoltre di aver ricevuto dall’assessore Luigi Arru l’accusa di voler sollevare solo problemi. La realtà è un’altra, ha sostenuto: occorre un confronto aperto su queste questioni, sollecitato dai lavoratori e da larga parte della società del territorio, affrontando la discussione delle mozioni presentate, dal Policlinico al blocco delle stabilizzazioni, al depotenziamento dei laboratori di analisi.

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pds Roberto Desini, associandosi all’intervento del collega Peru e ricordando una sua interrogazione rimasta senza risposta, ha ribadito la sua richiesta di confronto in Aula con l’assessore, formulata già in occasione del dibattito sulla legge di Forestas. Per queste ragioni, Roberto Desini ha fatto appello al presidente per una sollecita discussione dell’interrogazione.

Il presidente Gianfranco Ganau ha replicato precisando che, in occasione della legge su Forestas l’assessore Luigi Arru si era dichiarato disponibile ma poi il dibattito è saltato per il protrarsi dei lavori dell’Aula. Quanto alla giornata odierna, l’assessore è impegnato a Sassari in una riunione con i sindacati proprio sulla vertenza del Policlinico.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale della legge Finanziaria 2019.

Per illustrare il provvedimento ha preso la parola il relatore di maggioranza Franco Sabatini (Pd), presidente della commissione Bilancio.

Sabatini, nel suo intervento, si è soffermato sul ruolo svolto dal Consiglio sulla varie leggi Finanziarie nell’arco della legislatura, un ruolo «spesso purtroppo sottovalutato anche sotto il profilo dell’attenzione ai problemi specifici dei territori, con molte categorie che spesso hanno manifestato sotto il palazzo, ottenendo non solo ascolto ma risposte concrete». Soffermandosi sui punti qualificanti di questo lungo percorso che ha visto protagonista il Consiglio, Franco Sabatini ha ricordato provvedimenti come il Reis, gli interventi in agricoltura, il contratto di Forestas, e l’impegno per i lavoratori Ara: tutte questioni che coinvolgono persone ed il lavoro che non c’è, come le misure di sostegno al reddito, le borse di studio, le agevolazioni nel trasporto pubblico locale, gli incentivi per la ristrutturazione degli immobili, gli sgravi Irpef per famiglie in difficoltà, il rinnovo del contratto della sanità». Proprio stamattina, nell’incontro con il Cal, «abbiamo dimostrato con i fatti alle autonomie di aver tenuto nella massima considerazione i loro problemi, col mantenimento del fondo unico, il mutuo di 700 milioni per mettere in sicurezza i territori dal rischio idro-geologico, i 27 milioni per altre opere pubbliche che arriveranno fino a 50, l’aumento degli spazi finanziari per gli Enti locali e le misure per il risanamento dei loro bilanci, ed ancora il Reis e Lavoras con risorse che vanno sempre ai Comuni». Tutto questo, ha affermato Franco Sabatini, «è stato reso possibile con una corretta politica di bilancio che nasce dalla vertenza entrate che ha portato più risorse fuori dal patto di stabilità e la riduzione degli accantonamenti su cui stiamo ancora lavorando». Questa politica, ha aggiunto, «ha prodotto risultati molto concreti, come dimostra anche la Corte dei conti, con 1 miliardo in più nelle riscossioni ed un altro 1 miliardo nei pagamenti, tutti fondi andati nell’economia reale della Regione». Questa Finanziaria dunque, ha concluso il presidente della commissione Bilancio, «contiene i risultati positivi di 5 anni di lavoro, ai quali si aggiungono gli interventi più recenti in materia di artigianato, commercio e famiglie, sempre con la massima attenzione alle fasce deboli della società sarda».

Per la minoranza, il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha preso le distanze in apertura dai toni trionfalistici di Sabatini, che «sono fuori luogo e privi delle buone pratiche che in questi anni non abbiamo affatto visto». A nostro giudizio, ha continuato, «la legislatura si chiude lasciando grandi problemi aperti per tutti i sardi, da vertenza entrate conclusa in modo insufficiente, alla continuità territoriale senza risultati alla sanità fuori controllo, il tutto aggravato da pesanti difficoltà nelle procedure e nei pagamenti che determinano conseguente molto negative per cittadini ed imprese». Alessandra Zedda ha quindi richiamato l’attenzione del Consiglio su alcuni esempi di cattivo uso delle risorse pubbliche. Il primo ha riguardato il sistema informativo sanitario che, negli anni, ha prodotto costi complessivi per oltre 140 milioni senza risultati apprezzabili e con procedure discutibili e forse in parte illegittime finite sotto la lente della Corte dei conti». La sanità va male, ha lamentato Alessandra Zedda, «e non siamo impazziti noi a denunciare lo sfascio di un settore dove va a finire più della metà del bilancio della Regione; Giunta e maggioranza invece, di fronte a questa situazione, intervengono in via sperimentale per riformare il terzo settore seguendo uno schema finora adottato solo in 2 Regioni». Anche per questo chiediamo, ha detto ancora l’esponente di Forza Italia, «che l’assessore Luigi Arru venga al più presto a riferire in Aula perché buona parte della legge Finanziaria riguarda quell’assessorato». Quanto agli interventi in favore di artigianato commercio e turismo, Alessandra Zedda ha auspicato che non siamo appesantiti dalla solita burocrazia, comunque, ha concluso, erano problemi che andavano affrontati negli anni precedenti.

Per l’on. Marco Tedde (FI) “è anche l’occasione per fare un consuntivo del tutto fallimentare, riconoscere che è stato bocciato senza appello il governo dei professori. E il 24 febbraio prossimo gli elettori lo diranno, visto che avete allontanato la Sanità dai sardi e le imprese dal lavoro. Il vostro governo è stato una devastazione anche sotto altri profili come i trasporti aerei, la continuità delle rotte minori e le tratte Roma e Milano. E stendiamo un velo pietoso sull’agricoltura, sui pagamenti che non ci sono e sui bandi che non vengono banditi. Oggi fate la corsa contro il tempo per la Finanziaria ma sarà merito del nostro senso di responsabilità se arriverete al traguardo dell’Aula velocemente. Segnaleremo ai sardi le vostre mancette elettorali, noi siamo qui per le imprese e per i sardi”.

Invece l’on. Alfonso Marras (Riformatori sardi) ha esordito dicendo: “Sarà la prossima giunta a doveri rimediare ai vostri disastri e alla crisi demografica che ci sta attanagliando. Non c’è posto per i vostri toni trionfalistici sulla crescita del Pil nel 2015-2017 perché la Sardegna ha bisogno di lavoro per frenare la fuga di giovani sardi ma anche di servizi pubblici di qualità e meno burocratici.  In materia di entrate emerge una grave crisi di rapporti tra la Regione e lo Stato italiano ma questo tema sembra non preoccuparvi, in realtà”.

Per l’on. Fabrizio Anedda (Comunisti) “la manovra finanziaria è ingessata sulle spese correnti e c’è poco coraggio sulle politiche attive del lavoro. Bisogna dare atto al presidente dell’intervento risolutivo sulla peste suina, una battaglia che è stata vinta anche dall’assessore Luigi Arru con il sostegno del Consiglio. Ma sarebbe stato utile più coraggio sulle servitù militari  soprattutto a Perdasdefogu e, soprattutto, incrementare i posti di lavoro in tutti i settori, anche nel settore ovino caprino e nell’artigianato che ne deriva, nel settore suinicolo e dei cereali: si tratta di ambiti tipici della Sardegna, che ne costituiscono l’identità. Dobbiamo aiutare le nostre imprese a crescere, altro che dare aiuti alle Camere di Commercio”.

A seguire l’on. Luigi Crisponi (Riformatori sardi), secondo cui “è evidente che siamo ma soprattutto siete nella zona Cesarini e pensate di fare gol all’ultimo momento. E invece non ci saranno gol ma la solita melina, uguale a quella che ci avete proposto nel resto della legislatura. Oggi mettete a disposizione risorse per dare risposte concrete al commercio e all’artigianato ma si poteva fare nei quattro anni precedenti: dovevate farlo prima, ecco. Avete prima mortificato le imprese con il vostro muro di gomma, con la vostra burocrazia. E oggi cercate di togliere dalla palude le imprese che lì avete cacciato”. L’oratore ha parlato anche della crisi delle imprese insediate ad Ottana e dell’inutilità degli interventi pubblici messi in campo finora.

Ha quindi preso la parola il consigliere di Fratelli d’Italia Gianni Lampis che ha bocciato senza mezzi termini il contenuto della manovra finanziaria: «Voi oggi rappresentate qualcosa che non esiste o che esiste solo nella vostra fantasia, tutti i dati statistici dicono il contrario sulla qualità della vita, la capacità di creare sviluppo e occupazione. Questa manovra non può recuperare cinque anni di tempo perso e di occasioni perdute».

Gianni Lampis ha poi sottolineato la presenza in Finanziaria di risorse per la famiglia: « Nei 5 anni precedenti sono stati i cavalli di battaglia del mio gruppo consiliare che non hanno ottenuto nessuna reazione da parte vostra. Oggi finalmente se ne parla».

L’esponente della minoranza ha poi fatto un elenco delle incompiute della Giunta: «Dove vedete la crescita nel comparto turistico? – ha detto Gianni Lampis – la rete dei trasporti interni è inadeguata, le strade sono ridotte a mulattiere. Parlate di segnali positivi nell’agroalimentare. Penso che agricoltura e allevamento siano in crisi profonda. Tra poco riesploderà la battaglia sul prezzo del latte».

Dal consigliere di Fratelli d’Italia sono arrivati giudizi negativi anche sulle politiche per l’occupazione: «I giovani scappano dalla Sardegna perché non siamo in grado di progettare il loro futuro. La Regione spende per formare gli studenti che poi non trovano nell’Isola percorsi idonei alla loro valorizzazione. Questo favorisce l’esodo dalle aree interne a cui segue il taglio dei servizi».

Al termine del suo intervento, Lampis ha fatto un breve accenno anche agli effetti negativi delle riforme varate nel corso della legislatura: «Avete promesso grandi riforme: gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, dagli enti locali alla sanità. I sindaci dicono di non avere strumenti per agire e capacità di progettazione. Il riordino degli enti locali ha obbligato i comuni ad unirsi in Unioni, ma che efficacia amministrativa garantiscono? Oggi parliamo ancora di province commissariate. Stesso discorso sulla sanità. La Asl unica, vostro cavallo di battaglia, non ha prodotto nulla di buono, le liste d’attesa non sono state abbattute».

Per Emilio Usula (Rossomori) le politiche portate avanti dalla maggioranza non hanno influito sulla situazione economica e sociale della Sardegna. « E’ migliorata la condizione dei sardi, è calata la povertà? Si è fermato lo spopolamento, le imprese artigiane sono in ripresa? Sono migliorati i servizi alle persone? Siamo riusciti a garantire una buona mobilità? La situazione è sotto gli occhi di tutti».

Emilio Usula ha poi puntato l’indice contro l’assessore al bilancio Raffaele Paci: « Poco o nulla è cambiato, mi aspettavo altro da una maggioranza di centrosinistra, la responsabilità è di tutti, soprattutto dell’assessore al Bilancio. La Sardegna non rimpiangerà la Giunta e in particolare lei, assessore Paci, per l’atteggiamento supponente che l’ha contraddistinta. Il ritiro dei ricorsi sulla vertenza entrate è stato il più grande errore, il popolo sardo ha perso miliardi di preziose risorse che potevano essere messe a disposizione dello sviluppo. La questione accantonamenti è ancora aperta per non parlare delle alchimie contabili messe puntualmente in rilievo dalla Corte dei Conti e derubricate a questioni tecniche ».

Emilio Usula ha espresso giudizi negativi anche sulla riforma sanitaria («non è solo una questione di conti ma di servizi e di offerta ai cittadini») e sul mutuo per le infrastrutture (“doveva portare a una rivoluzione keynesiana, non abbiamo visto nulla”) prima di bocciare l’atteggiamento della Giunta sul referendum costituzionale promosso da Matteo Renzi: «E’ stata quella la prima occasione in cui il popolo sardo vi ha punito con la percentuale più alta di “no” a livello nazionale».

L’unico dato positivo, ha concluso Usula,  è la mancata approvazione della legge urbanistica che avrebbe fatto danni al paesaggio e offerto vantaggi alle consorterie politiche ed economiche. «I pericoli non sono finiti, l’assalto al territorio è sempre un rischio concreto. Questo perché il centrosinistra, sempre più omologato, lascia spazio a cupi scenari. Questo bilancio è la sintesi di cinque anni di scelte sbagliate».

Giudizio negativo anche da parte del capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni. «Approviamo una finanziaria che sarà modificata dalla prossima maggioranza. Avrei preferito un’altra strada: far capire che qui le cose si fanno seriamente, questo avrebbe consentito di licenziare una finanziaria senza colori».

Attilio Dedoni ha poi messo in evidenza la mancanza di una strategia politica da parte della Giunta: «Sarei stato d’accordo se si fosse varato un grande progetto per la ricerca – ha detto Attilio Dedoni – il problema è che questa scelta non si è fatta. Alcuni milioni finanziati per la ricerca aerospaziale hanno fatto da moltiplicatore ma fuori da una visione d’insieme. I giovani vanno fuori a cercare occupazione. Manca competitività da parte delle università. Forse manca un’università privata e centri di ricerca di eccellenza. La Sardegna ha le potenzialità per diventare la Silicon Valley del Mediterraneo».

Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha espresso apprezzamento per alcune scelte della Giunta. «Finalmente dopo cinque anni di richieste si vede un briciolo di luce in questa finanziaria. Ho difficoltà a dire che non sia una buona finanziaria. Contiene molte richieste che abbiamo formulato negli anni scorsi: provvedimenti per le famiglie, per l’incremento della natalità, contro lo spopolamento delle zone interne. Sono contento che finalmente ci siano le risorse per gli asili nido, i bus gratis per i giovani, le proposte per la ristrutturazione delle case con i 25 milioni a favore delle imprese».

Risorse che però rischiano di non essere disponibili secondo Paolo Truzzu: «Su questi finanziamenti pende la spada di Damocle della mancata parificazione del bilancio da parte della Corte dei Conti e la questione accantonamenti ancora aperta – ha detto Paolo Truzzu – c’è poi la scelta di coprire con ingenti risorse il deficit della sanità. Non si potrà stare tranquilli. Solo in primavera si capirà se le risorse stanziate saranno effettivamente disponibili».

Da Truzzu, infine, è arrivato l’invito ad un cambio di rotta: «Ancora una volta impegniamo una quantità di risorse importante per garantire diritti ai più deboli, ma ho l’impressione che la strada scelta sia ancora quella dell’assistenzialismo e non dello sviluppo. Manca la volontà di cambiare punto di vista, le risorse Lavoras potevano essere messe in mano ai cittadini, in questo modo si sarebbero  potuti incentivare investimenti privati in grado di creare 5.000/6.000 posti di lavoro. In futuro occorre avere il coraggio di cambiare punto di vista».

Di segno opposto l’intervento del capogruppo del Pd, Pietro Cocco: «E’ una buona legge di stabilità, una Finanziaria con alcune misure importanti – ha detto Pietro Cocco – la sanità sarà risanata completamente. Abbiamo trovato un deficit di 400 milioni di euro che oggi riduciamo a 75 milioni. Le opposizioni dicono che tutto va male, ma abbiamo gli stessi posti letto, stesse specializzazioni, stessi ospedali e l’assistenza territoriale garantita. Certo non tutto va bene. Abbiamo approvato una rete ospedaliera che deve essere messa in grado di funzionare così  come è stata approvata»

Il capogruppo del Pd ha poi parlato di fisco e lavoro: «Le tasse non sono aumentate,  Irpef e Irap sono tra le più basse in Italia – ha detto Pietro Cocco – abbiamo stanziato 124 milioni di euro per il piano del lavoro, con metà delle risorse destinate ai comuni per l’apertura di cantieri. Abbiamo inoltre istituito il Reis, lo abbiamo attuato diversamente da quanto annunciato dal Governo nazionale».

Stesso discorso sulle misure per l’agricoltura: «Non è vero che non si è fatto nulla. abbiamo licenziato la legge sulla suinicoltura che interviene per valorizzare il comparto. Questa giunta ha messo in atto un piano di contrasto della peste suina che nessuno aveva fatto prima»

Bene anche gli interventi sull’industria: «Alcoa è una battaglia vinta, così come l’Eurallumina per la quale, tra pochi giorni, si aprirà un  tavolo per l’autorizzazione della ripresa produttiva. Igea oggi è in salute, l’abbiamo presa in condizioni disperate. Non pagava gli stipendi da 6 mesi. E’ stata salvata e rimessa in condizioni di operare».

In conclusione del suo intervento, Pietro Cocco ha fatto mea culpa sui trasporti: «Si poteva e si doveva far meglio. E’ un settore strategico. Ma che lo dica chi ha fatto un disastro totale non ci stiamo. La precedente Giunta ha varato la Flotta Sarda e lasciato 11 milioni di debito facendo fallire la Saremar. Non raccontateci cose che non potete raccontare – ha concluso Pietro Cocco – avremmo potuto far meglio ma voi non potete dir nulla».

Il presidente ha dato quindi la parola alla capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda. L’esponente della minoranza ha ha sottolineato che nel precedente intervento ha voluto insistere sul settore della sanità perché è allo sbando, ma che in questa discussione si vuole però soffermare sugli aspetti positivi di questa Finanziaria e su leggi che spera possano portare risultati positivi all’Isola. “Il futuro della Sardegna passa per un nuovo modello di sviluppo – ha detto – quello che crea valore endogeno” e ha aggiunto che “per noi può essere fondamentale prevedere una fiscalità di sviluppo che non può essere certo quella di un abbattimento delle misere imposte che riguardano le addizionali Irpef e Irap”. Alessandra Zedda ha poi sottolineato che nonostante sia un piccolo intervento va bene.

Per la consigliera la sostenibilità non va d’accordo con la parola burocrazia. “Se vogliamo rendere sostenibili le iniziative di questa Finanziaria  dobbiamo cambiare l’organizzazione della Regione e i procedimenti che risultano obsoleti e ingessanti, sia per le misure che riguardano le aziende sia quelle che riguardano i cittadini”. La capogruppo di Forza Italia ha aggiunto che “non è pensabile che chi soffre, destinatario di leggi come la n. 15, la 20, la 162, debba aspettare un anno o se va bene a qualche mese” passando da un ufficio all’altro. Alessandra Zedda ha presentato un emendamento che prevede il pagamento mensile del contributo regionale per chi ne ha diritto.

Sull’innovazione ha poi aggiunto: “Ho un sogno: avere una Silicon valley nella nostra regione con un sistema che deve funzionare”. E rivolgendosi all’assessore Paci ha affermato: “Noi investiamo molto e le faccio un plauso, ma non dobbiamo fermarci ai finanziamenti comunitari e dobbiamo incidere anche sulle infrastrutture e sulla formazione delle risorse umane, che non mi sembra stia avvenendo”.

Sulla crescita Alessandra Zedda ha affermato “che è la cosa più difficile da valutare”. Sono stati citati investimenti come  Garanzia giovani, tirocini e Lavoras, ma non è ancora sufficiente per garantire dignità e lavoro. Secondo Alessandra Zedda: “Ci sarebbero voluto almeno cinque Finanziarie” e ha aggiunto che è necessario intervenire sulla burocrazia e garantire procedimenti e tempi certi.

La consigliera ha poi citato l’iniziativa che ha pensato allo sport come prevenzione e ha ringraziato il presidente Franco Sabatini per il lavoro fatto in Terza commissione, che ha portato a un confronto tra le forze politiche e a un miglioramento di questo testo. Le migliori leggi uscite da quest’aula, secondo Alessandra Zedda, sono la legge contro la violenza sulle donne, su Forestas e sugli appalti  e sono state frutto di un lavoro condiviso.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi dato la parola all’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Raffaele Paci, che si è detto emozionato visto che si tratta dell’ultima Finanziaria di questa legislatura. “E’ la conclusione di un percorso perché le Finanziarie sono legate e alcune politiche le abbiamo iniziate cinque anni fa”. L’assessore ha chiarito che non sono stati risolti tutti i problemi della Sardegna, come la povertà, la disoccupazione, l’emigrazione dei giovani laureati e formati. “C’è ancora tanto da fare” e ha ricordato che l’Italia era un Paese ricco dell’Europa, mentre ora non lo è più, e che per debellare la povertà, la disoccupazione bisogna combattere ogni giorno. “Sarebbe ingeneroso però non prendere atto di alcuni dati di fatto e spero che non vengano visti come trionfalismi”. Raffaele Paci ha affermato: “L’Istat certifica che negli ultimi 3 anni la Sardegna è cresciuta dell’1,2%, ottava regione in Italia”, sottolineando che invece nella scorsa legislatura c’era stata una perdita annua media dell’1,7%, anche se ha ricordato che effettivamente erano gli anni della crisi. Per Raffaele Paci non bisogna negare che ci sia stata la ripresa e ha affermato che i tassi di crescita registrati negli ultimi tre anni non si registravano dagli anni ’60: l’occupazione è calata di 2 punti percentuali e l’occupazione è aumentata di 40mila unità. Per l’esponente dell’Esecutivo non tutto è risolto, ma ci sono dei grandi miglioramenti: la Sardegna sta diventando un punto di riferimento per nuove occupazione legate ai settori dell’information technology e c’è stata una ripresa di alcuni settori dell’agroalimentare e dell’artigianato. Raffaele Paci ha ricordato i 255 milioni messi a bando per le imprese, il fatto che la Giunta ha favorito la ricerca, l’innovazione, la scuola, lo sviluppo delle imprese, il diritto allo studio, il sostegno alle famiglie, ai Comuni e alle politiche sociali. Raffaele Paci ha ricordato che non è un manovra elettorale, è una manovra sostenibile finanziariamente e con risorse certe. L’assessore ha ricordato, infine, che  quando ha assunto l’incarico aveva trovato 5 miliardi di interessi passivi e 4 miliardi di interessi attivi. La Sardegna aveva accumulato moltissime promesse di pagamento a causa del Patto di stabilità.

Raffaele Paci ha ricordato che quello che la Giunta ha firmato con il Governo ha fatto uscire la Sardegna dal Patto di stabilità potendo spendere un miliardo in più all’anno e ha ricordato che i ricorsi ritirati contro lo Stato non hanno fatto perdere alla Sardegna neanche un euro. L’assessore ha ricordato, inoltre, che sono stati ridotti gli accantonamenti, “visto che abbiamo impugnato tutte le finanziarie e perciò spesso abbiamo evitato di dare allo Stato 480 milioni di accantonamenti. E quest’anno, finalmente riusciamo ad avere un po’ di respiro perché gli accantonamenti si sono ridotti da 684 a 535 perché abbiamo impugnato le precedenti Finanziarie”. In conclusione Raffaele Paci ha affermato che spetterà al Consiglio regionale migliorare questa Finanziaria.

Il presidente ha messo quindi in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 31 voti a favore e 18 contrari. Il presidente ha quindi ricordato che il termine per presentare gli emendamenti e giovedì, 6 dicembre, alle 12.00. La seduta è stata chiusa e il Consiglio è convocato per martedì, 11 dicembre, alle 16.00, per proseguire l’esame della Finanziaria e approvare la proposta di legge per le modifiche tecniche alla scheda elettorale per le elezioni regionali.

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Incontro positivo questo pomeriggio sull’accreditamento del Policlinico sassarese. L’assessore della Sanità Luigi Arru, insieme al direttore generale dell’ATS Fulvio Moirano ed alla presenza del sindaco di Sassari Nicola Sanna, ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per fare il punto e ribadire l’impegno affinché tutto proceda come auspicato nel più breve tempo possibile. Ognuno sta infatti facendo la sua parte e, come ribadito dall’assessore Luigi Arru, è massima la disponibilità degli uffici regionali che stanno lavorando per riconoscere l’accreditamento provvisorio per le attività ambulatoriali nel brevissimo termine.

Luigi Arru ha ancora una volta sottolineato che «nessuno pensa di chiudere questa importante struttura o di spostare i posti letto altrove. I 200 dipendenti devono stare tranquilli: stiamo tutti lavorando per arrivare a una positiva conclusione di questa vicenda. Le istituzioni coinvolte hanno lo stesso obiettivo, e questo lo abbiamo sottolineato anche nell’incontro di oggi».

L’attuale proprietà, dal canto suo, ha reso noto che intende proporre anche l’accreditamento dell’area medica e delle aree destinate alla riabilitazione e alle degenze.

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«Allo stato sembra essere un periodo finestra che si apre e non una vera riforma, peraltro costituisce una delle ipotesi di accesso al pensionamento anticipato oltre quelle che già esistono dal 2012, non sostituisce quelle che già esistono, peraltro su base volontaria per chi abbia maturato i requisiti.» 

Simone Testoni, segretario generale dell’Ugl di Nuoro, interviene sulla questione “Quota 100 Superamento della Legge Fornero prospettive occupazionali” e prova a fare un po’ di chiarezza su uno dei temi caldi del momento.

«Presuppone un requisito contributivo abbastanza cospicuo – spiega il sindacalista dell’UGL – perché 38 anni di contributi sono quelli che hanno messo da parte i nati negli anni ’50. Più avanti si va e più la contribuzione si riduce, per la frammentarietà, per la disoccupazione, la così detta precarietà. La vedo come una ipotesi aggiuntiva, anche se ho la sensazione che sarà più appetibile per le imprese che devono sfoltire i ranghi mandando a casa i lavoratori anziani e non dai lavoratori anziani stessi. Dai dati che abbiamo – evidenzia Simone Testoni – si potrebbe creare oltre 50mila nuovi posti di lavoro; come organizzazione sindacale spingiamo tantissimo per questa riforma, o periodo finestra, perché riteniamo che sia il punto di partenza per ricreare occupazione. Basta vedere i dati sconcertanti, qui in Sardegna abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 50%.»

«Non è possibile mandare in pensione la gente a 67 anni – punta il dito Sandro Pilleri, segretario generale dell’Ugl Sardegna – alle scorse elezioni tutto il centrodestra ha presentato un programma per la destrutturazione della legge Fornero, la Lega lo ha fatto suo e lo ha messo nel programma. Non è un provvedimento che si può risolvere in un anno o in tre anni, però è un primo risultato, che potrebbe portare a un lento, ma inesorabile, cambiamento di indirizzo.»

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Un pescatore di Carloforte, Giuseppe Repetto, 71 anni, è disperso da questo pomeriggio nel tratto di mare tra Carloforte e Portoscuso. Uscito in barca alle prime luci dell’alba a Carloforte per una battuta di pesca, nel primo pomeriggio è scattato l’allarme quando la sua piccola imbarcazione è stata recuperata nei pressi del faro della Ghinghetta, a Portoscuso. Dell’uomo non c’era traccia. Immediate sono iniziate le ricerche, coordinate dalla Guardia Costiera di Cagliari, con l’impiego delle motovedette di Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco ed un elicottero della stessa Guardia Costiera.

Foto d’archivio.

 

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«Abbiamo lavorato per garantire una Finanziaria che si occupasse delle famiglie, delle fasce più svantaggiate, degli Enti locali, delle imprese. Una Finanziaria in grado di dare risposte concrete, capace di intervenire nell’immediato e allo stesso tempo di gettare le basi per un solido sviluppo futuro. Una manovra che tenesse le tasse basse ma contemporaneamente garantisse tutti i servizi ai cittadini e mettesse in sicurezza le casse regionali. Ci siamo riusciti.»

L’ha detto intervenendo in aula l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, dopo l’apertura della sessione di Bilancio in Consiglio regionale con le relazioni di maggioranza e opposizione.

«La Finanziaria per il 2019 mette al centro le famiglie, progetta lo sviluppo per creare occupazione, azzera totalmente il decennale debito della sanità, protegge le fasce più deboli con il Reis e investe fortemente sugli enti locali. Il tutto tenendo le tasse più basse d’Italia, quelle per le imprese (Irap) e quelle sulla persona (Irpef), il che significa lasciare 130 milioni in più a disposizione delle imprese e 100 delle famiglie. Una manovra da 8 miliardi e 200 milioni che garantisce la copertura di tutti i settori, gli stanziamenti sono in crescita per ciascuno di essi, e che allo stesso tempo getta solide basi per una crescita nel lungo periodo», ha spiegato Raffaele Paci. 

«Non c’è dubbio che la situazione economica della Sardegna stia migliorando, come certificano tutti i dati ufficiali. 40mila occupati in più rispetto al 2014, Pil cresciuto in media dell’1,2% all’anno nel triennio fra 2015 e 2017, tasso di disoccupazione sceso al 15.8% e settori in forte crescita come turismo, export e start up. Questi sono dati di fatto, non opinioni. E, forti di questi dati, continueremo a impegnarci per migliorarli ancora», ha assicurato il vicepresidente della Regione.

Raffaele Paci ha poi ricordato le 4 misure del Pacchetto Famiglia, «di cui siamo particolarmente orgogliosi perché diamo un importante segnale a quel ceto medio a cui non pensa mai nessuno, fatto di famiglie che lavorano, di figli che studiano, di un sistema che fa muovere e crescere il sistema Sardegna». Quattro, dunque, le misure in cui è articolato: prima di tutto, gli sgravi fiscali per i figli a carico. Con 25 milioni di euro viene garantita la detrazione di 200 euro a figlio, fino ai 18 anni, per un reddito fino ai 55mila euro. 10 milioni e 500mila euro sono destinati al trasporto gratis per gli studenti di scuola media inferiore, superiore e per gli universitari. 25 milioni di euro sono destinati alla ristrutturazione delle abitazioni private, con un meccanismo di premialità per interventi che prevedono efficientamento energetico e vengono realizzati nelle zone interne, in ottica antispopolamento; 4 milioni, articolati in voucher, vanno ai genitori di bambini da 0 a 36 mesi per avere diritto a uno sconto sulle rette degli asili nido. Infine, con 350mila euro si aiuteranno le coppie con problemi di sterilità a cercare cure adeguate anche fuori dall’isola. 

Raffaele Paci ha  ricordato che la Finanziaria prevede interventi importanti per scelte strategiche. «Rafforziamo gli interventi su infrastrutture, bonifiche, protezione del territorio. Stanziamo 28 milioni sulla rete del gas metano, finanziamo fortemente i Comuni non solo con il Fondo unico da 600 milioni ma anche con i 50 milioni per le situazioni di dissesto finanziario e i 75 della programmazione territoriale per le politiche antispopolamento nelle zone interne, garantiamo servizi ai cittadini e stipendi alle famiglie con 15 milioni alle Province, assicuriamo 45milioni per il Reis, il reddito di inclusione sociale che la Sardegna ha istituito fra le prime regioni d’Italia, variamo un pacchetto artigianato da 30 milioni e con 600 milioni mettiamo finalmente una pietra tombale sul debito della sanità. È una manovra di cui siamo soddisfatti e orgogliosi», ha concluso Raffaele Paci.