30 November, 2024
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Il Centro per l’Impiego di Carbonia ha organizzato due seminari sullo strumento di agevolazione intitolato “Resto al Sud” nelle seguenti giornate:

16 marzo 2018, ore 10.00, presso la sala CPLF in via Costituente 43 a Carbonia;
19 aprile 2018, ore 10.00, presso la sala CPLF in via Costituente 43 a Carbonia.

“Resto al Sud” è un intervento che finanzia nuovi progetti imprenditoriali relativi alla produzione di beni nei settori dell’artigianato, della pesca, dell’acquacoltura e nella fornitura di servizi, inclusi quelli relativi al turismo.

I soggetti che possono beneficiare del finanziamento dovranno avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Ciascun soggetto proponente riceverà un finanziamento fino a un importo massimo di 50 mila euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti, già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo massimo del finanziamento sarà pari a 50 mila euro per ciascun soggetto proponente, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro.

Per iscriversi al seminario occorre compilare il modulo di adesione disponibile sul sito Sardegna Lavoro o presso il CPI di Carbonia e inviarlo al seguente indirizzo email: aspal.cpicarbonia@regione.sardegna.it, oppure consegnarlo a mano al Centro per l’Impiego.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al Centro per l’Impiego (CPI) di Carbonia, scrivendo un’email al seguente indirizzo: aspal.cpicarbonia@regione.sardegna.it , oppure telefonando allo 0781.671235.

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Ideata e organizzata dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti, il prossimo 21 marzo si celebra in tutt’Italia la ventitreesima “Giornata della memoria e dell’impegno” in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La ricorrenza quest’anno per la prima volta avrà una valenza istituzionale (essendo stata riconosciuta ufficialmente con una legge varata lo scorso anno) e si celebrerà a livello nazionale a Foggia, mentre in Sardegna la manifestazione si terrà ad Alghero, col tema “Terra, solchi di verità e giustizia”.

L’iniziativa, organizzata nella città catalana da Libera Sardegna con il sostegno dell’amministrazione comunale e la collaborazione di Sardegna Solidale, verrà presentata a Cagliari venerdì 9 marzo, nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00, presso la presidenza dell’Istituto Nautico Buccari in piazza dei Centomila e alla quale interverranno il sindaco di Alghero Mario Bruno, il referente regionale di Libera Sardegna Giampiero Farru, Pino Tilocca dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, il presidente del Co.Ge Sardegna Bruno Loviselli e Claudia Loi, la sorella di Emanuela Loi, l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio.

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Sant’Antioco si prepara a compiere il grande passo in un palcoscenico internazionale. E lo fa in occasione della 659esima edizione della Festa di Sant’Antioco Martire, patrono del paese e di tutta la Sardegna, con un “Educational tour” nell’isola di Sant’Antioco per la promozione integrata del territorio rivolto a possibili mercati di riferimento come Gran Bretagna, Francia e Germania, quali potenziali paesi interessati ai territori del Sulcis. Ma cosa è un Educational Tour? È un viaggio organizzato promosso da un organismo che si occupa di promozione turistica, che ha lo scopo di far conoscere una destinazione o un’offerta turistica ai giornalisti (soprattutto della stampa di settore), ai responsabili della programmazione di Tour Operator e agli operatori di banco delle agenzie dettaglianti. Ecco, dunque, l’accordo con ENIT (Agenzia Nazionale per il turismo internazionale) – Agenzia di Londra, che si è resa disponibile ad una collaborazione con l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco proponendo il coinvolgimento di 12 operatori del Turismo Internazionale che saranno partecipi di un programma che si svilupperà dal 14 al 17 aprile prossimi, a Sant’Antioco.

Primo appuntamento lunedì 12 marzo, alle 15.00, presso l’aula consiliare, quando i responsabili dell’ENIT incontreranno gli operatori turistici di Sant’Antioco per illustrare l’Educational Tour. «L’incontro sarà utile per definire il piano di azione insieme agli addetti turistici locali – commenta l’assessore del Turismo Roberta Serrenti – allo scopo di definire i dettagli del progetto insieme agli attori protagonisti di questa importante iniziativa. Per questo auspico un’ampia partecipazione: la gestione del progetto è stata affidata al Centro Commerciale Naturale Sulki, che partecipa attivamente alla promozione territoriale del comune di Sant’Antioco».

Compito dell’ENIT è curare la promozione all’Estero dell’immagine turistica unitaria italiana e delle varie tipologie dell’offerta turistica nazionale, nonché la promozione integrata delle risorse turistiche delle regioni e degli enti locali. E si occupa anche di realizzare le strategie promozionali a livello nazionale ed internazionale e di informazione all’Estero, di sostegno alle imprese per la commercializzazione dei prodotti turistici italiani, in collegamento con le produzioni di qualità degli altri settori economici e produttivi, la cultura e l’ambiente.

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L’associazione di promozione sociale FabLAB Sulcis, con il patrocinio del comune di Carbonia, ha organizzato, dal 5 al 10 marzo, presso la sala Astarte della Grande Miniera di Serbariu, la “Palestra Digitale”: una serie di laboratori, totalmente gratuiti, finalizzati a promuovere attività didattiche innovative, realizzate in collaborazione con alcune scuole cittadine e destinate principalmente a studenti dai 5 ai 14 anni di età. All’evento, che rientra nell’ambito della settimana del “Rosa Digitale”, parteciperanno i rappresentanti di alcune start up sarde che negli ultimi anni si sono distinte a livello nazionale e internazionale, tra cui Abinsula, Lifely, Abissi, Veranu e Sardu. Nel corso dell’evento, saranno presentati anche gli elaborati realizzati dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Satta e della Scuola paritaria Camilla Gritti.

L’iniziativa è stata accolta con favore dall’Amministrazione comunale, che sarà presente con il sindaco Paola Massidda, l’assessore alla Pubblica istruzione Valerio Piria, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu e l’assessore dell’Innovazione tecnologica Mauro Manca.

«L’informatizzazione e l’innovazione tecnologica sono punti importanti del  nostro programma amministrativo. In questo contesto, siamo convinti che l’iniziativa portata avanti da FabLAB Sulcis sia meritoria poiché consentirà agli studenti partecipanti di conoscere attivamente gli strumenti tecnologici e della rete, che ormai fanno parte del quotidiano e si possono applicare anche nell’ambito scolastico in modo complementare agli strumenti didattici tradizionali”, ha affermato l’assessore Mauro Manca.

La “Palestra Digitale” approfondirà diverse tematiche inerenti alla formazione e alla didattica innovativa, in particolare learning by doing, making e problem solving, attraverso conferenze, workshop e laboratori. Alcuni incontri avranno come destinatari anche studenti delle scuole secondarie di secondo grado, insegnanti e dirigenti scolastici.

In particolare, domani, mercoledì 7 marzo, dalle 9.30 alle 11.00, è prevista un’interessante tavola rotonda dal titolo “L’alternanza scuola-lavoro come opportunità di crescita personale e professionale”, con relatori Valeria Cagnina, Emanuela Amadio e Rosita Esposito.

Successivamente, dalle 11.30 alle 13.00, verrà analizzato il fenomeno delle start up, in forte crescita soprattutto nell’area tecnologica presente nell’hinterland di Cagliari. Sempre nella  giornata di domani, dalle ore 16 alle 19, nella sala Astarte si svolgerà un workshop dal titolo “La didattica innovativa (learning by doing, making, problem solving).

Una giornata cruciale sarà quella di  giovedì 8 marzo dove, alla presenza del Sindaco Paola Massidda, dell’assessore  alla Cultura Sabrina Sabiu, diversi ospiti provenienti anche dalla Penisola racconteranno il tema dell’impegno femminile nel settore digitale. In questo  caso, l’appuntamento è per le ore 10.00, nella sala Astarte della Grande Miniera di  Serbariu.

I laboratori didattici innovativi  per gli studenti dai 5 ai 14 anni si concluderanno sabato 10 marzo.

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Inizia domani, con l’arrivo dei buyer e giornalisti stranieri specializzati la quattro giorni  promossa da Legacoop Sardegna per avviare il progetto di internazionalizzazione denominato “Sardinia Beyond the sea”. L’iniziativa, che comincia oggi con l’arrivo dei buyer e giornalisti parte dal THotel. Nella quattro giorni, escursioni, iniziative e incontri seguendo tre direttive: le strade del turismo, le strade del formaggio e quelle del vino. Primo appuntamento di riferimento, mercoledì a partire dalle 9.00 con la presentazione del programma e gli incontri B2B tra le cooperative partner del progetto e buyers. Dalle 14.40 partenza per i tours: formaggio, vino e turismo.

Per il primo itinerario, alle 16.00, è prevista la visita alla cooperativa Unione pastori di Nurri, presentazione prodotti e strategie di internazionalizzzazione.

L’itinerario del vino, prevede, invece, alle 15.30 visita alla cantina sociale vernaccia, presentazione e strategie di internazionalizzaione.

Il tour del turismo prevede alle 16.00 visita alla cooperativa “La sorgente”, campeggi ed escursione.

Il programma proseguirà con altre iniziative l’8 e il 9 marzo, sempre seguendo le tre direttive.

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«Ritengo che sia giunta l’ora che il nostro assessore all’Agricoltura e l’intero Governo regionale intervengano in maniera decisa e definitiva per garantire l’immediata erogazione degli stipendi arretrati ai lavoratori ARAS, arrivati ormai allo stremo delle proprie forze.»

Il consigliere regionale del Partito dei Sardi, Piermario Manca, sollecita la Giunta Pigliaru e l’assessore Pierluigi Caria ad adottare una soluzione definitiva per rispondere alle giuste esigenze e richieste dei lavoratori dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna.

 L’ARAS da oltre 35 anni,  con l’ausilio di circa 270 dipendenti assunti a tempo indeterminato e per la quasi totalità in possesso di laurea in scienze agrarie e medicina veterinaria, presta le proprie attività a servizio degli allevatori ovini, bovini e suini attraverso il supporto finanziario della Regione Sardegna, che, dal canto suo, attraverso l’Associazione regionale allevatori, offre gratuitamente tale servizio alle aziende zootecniche beneficiarie accollandosi il 100% il costo finanziario dei servizi resi dall’ARAS.

Inizialmente, dai primi anni ’80 e sino all’introduzione della misura comunitaria relativa al benessere animale (misura 215 PSR 2007-2013 e misura 14 PSR 2014-2020), si è operato con i piani comunitari di lotta alla ipofertilità e mortalità neonatale per gli allevamenti ovicaprini e successivamente con l’erogazione di servizi di assistenza tecnica e sanitaria, a carattere non specialistico, su tutto il territorio regionale mirati al miglioramento quantiqualitativo delle produzioni animali. Oggi è di supporto all’Agenzia Regionale Laore per l’assolvimento degli impegni previsti dalla misura comunitaria relativa al benessere degli animali, garantendo il servizio di formazione ed informazione specifico alle aziende beneficiarie, oltre 10mila su tutto il territorio regionale. Quindi è solo la Regione Sardegna che attraverso l’associazione regionale allevatori, offre gratuitamente tale servizio alle aziende zootecniche beneficiarie accollandosi il 100% il costo finanziario dei servizi resi dall’ARAS.

«Voglio precisare che tutti i finanziamenti regionali risultano pertanto indispensabili a garantire la retribuzione dei suddetti lavoratori e il rimborso delle spese visto che quest’ultimi da sempre utilizzano le proprie autovetture per svolgere quello che in realtà risulta a tutti gli effetti un servizio pubblico. Quest’ultimo aspetto appare senza alcun dubbio paradossale e rende sufficientemente chiaro quale sia lo stato d’animo di tutti i lavoratori dell’ARAS che hanno oramai iniziato il quarto mese senza ricevere gli stipendi dovuti», spiega Piermario Manca.

Il Consiglio regionale, con l’ultima finanziaria, ha stanziato la somma necessaria per lo svolgimento delle attività per tutto il 2018, per un importo complessivo pari a 13,8 milioni di euro, un terzo dei quali (4,6 milioni di euro) già erogati e trasferiti all’Agenzia regionale Laore, la quale in data 23/02/2018 (determina di Laore n° 81) ha accreditato questa prima tranche del finanziamento all’ARAS.

«Non è dato di capire per quale motivo i dipendenti di quest’ultima risultino ancora privi del proprio stipendio e continuino ad anticipare le spese per svolgere le attività attingendo a risorse personali o più realisticamente accedendo a prestiti e fidi bancari per garantire il servizio agli allevatori», aggiunge il consigliere regionale del PdS. «È notizia di questi giorni che il nuovo presidente e vicepresidente dell’ARAS, dopo aver di fatto esautorato i vertici tecnici e amministrativi della stessa associazione, in totale dispregio dei lavoratori, invece di procedere repentinamente a erogare gli stipendi e i rimborsi ai dipendenti, hanno provveduto a trasferire i conti bancari e il relativo finanziamento regionale fuori dall’Isola, presso una cassa di risparmio del nord Italia», spiega ancora Manca.

«Se da un lato è legittimo lo stato di malessere dei lavoratori ARAS, amplificato dall’amarezza che la Regione  Sardegna non abbia dato applicazione alla Legge per la stabilizzazione (L.R. n. 3/2009), dall’altro ci si chiede come sia possibile che l’assessore regionale all’Agricoltura non approfondisca queste problematiche e soprattutto perché non intervenga facendosi portavoce presso l’intera Giunta regionale affinché sia salvaguardata la professionalità e l’utilità di questi lavoratori che costituisco patrimonio della Regione Autonoma della Sardegna – continua Piermario Manca -. Sono fortemente convinto che i tempi sono maturi per trovare una soluzione definitiva al problema di questi lavoratori e delle loro famiglie riconoscendone definitivamente il ruolo, le competenze e la professionalità. Personalmente ritengo doveroso percorrere la strada dettata dalla già citata Legge regionale n° 3 del 2009 art. 2, comma 40 che prevede di inquadrare il personale negli organici regionali. Questa possibile soluzione, unita a altre di più difficile applicazione, come per esempio la costituzione di una società in house, ci permette di riportare tutte le competenze in Sardegna. Così hanno già fatto altre Regioni a statuto speciale, spezzando definitivamente un anacronistico cordone ombelicale con l’AIA (Associazione italiana allevatori), che nulla ha a che vedere con le attività svolte in Sardegna dall’ARAS, decidendo autonomamente della nostra zootecnia, razionalizzando i costi che, comunque sono a carico anche attualmente della Regione – conclude Piermario Manca -, ed evitando che i finanziamenti pubblici regionali utili per rendere un servizio ai nostri allevatori siano gestiti in Italia senza aver alcun controllo, da adesso in poi, sulla loro reale destinazione.»

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Giovedì 8 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, di “porte aperte”, al servizio di Nefrologia e dialisi dell’Ospedale Sirai di Carbonia dove medici e infermieri saranno disposizione dei cittadini per fornire informazioni sulle patologie renali e eseguire attività di screening di base (controllo pressorio e esame urine).

La semplice esecuzione di questi due test consente di rilevare, oltre che la presenza o meno d’ipertensione, anche alcune alterazioni urinarie che possono essere il primo segnale di una malattia renale.

Molte malattie renali rimangono silenti e senza sintomi per anni, i loro effetti si rivelano solo molto tardivamente quando ormai la malattia è nella fase avanzata. Negli ultimi due decenni il numero dei pazienti che iniziano la dialisi è raddoppiato e continua ad aumentare, soprattutto, per le persone con età superiore a 65 anni, con diabete e ipertensione.

Una diagnosi precoce consente cure immediate e più efficaci in modo da rallentare la progressione verso la forma di malattia renale cronica.

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Il comune di Carbonia ha prorogato al 30 marzo 2018 il termine per la presentazione delle domande finalizzate alla concessione del “Bonus idrico”, un’agevolazione tariffaria a carattere sociale per il Servizio Idrico Integrato, per l’annualità 2016. 

«Si tratta di rimborsi tariffari a favore delle cosiddette “utenze deboli”, ovvero nuclei familiari – residenti nel comune di Carbonia – che versano in condizioni socioeconomiche disagiate. Una misura importante di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito», ha affermato l’assessore dei Servizi Sociali Loredana La Barbera.

Possono beneficiare dell’agevolazione le famiglie in possesso di una certificazione ISEE – in corso di validità – di importo inferiore o uguale a 10mila euro, e in possesso di fatture per il Servizio Idrico Integrato (Abbanoa), pagate o non pagate, inerenti al consumo maturato nell’anno 2016.

La misura delle agevolazioni per gli utenti aventi i requisiti previsti non potrà superare gli importi massimi indicati: 50 euro per ogni componente del nucleo familiare, in presenza di un indicatore ISEE minore o uguale a 5mila euro; 40 euro per ogni componente del nucleo in presenza di un indicatore ISEE maggiore di 5mila euro e minore o uguale a 10mila euro.

La domanda di partecipazione al rimborso tariffario “Bonus Idrico” dovrà pervenire all’Ufficio Protocollo del comune di Carbonia, sito in piazza Roma 1, oppure trasmessa all’indirizzo Pec comcarbonia@pec.comcarbonia.org entro e non oltre il 30 marzo 2018.

La modulistica è disponibile presso:

1. La Portineria della sede dei Servizi Sociali, sita presso l’ex tribunale di via XVIII Dicembre nei seguenti giorni e orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00, il martedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30;

2. Gli uffici circoscrizionali di Bacu Abis e Cortoghiana;

3. Sul sito internet del comune di Carbonia, all’indirizzo www.comune.carbonia.ca.it nelle sezioni “Bandi e concorsi/Tutti i Bandi” e “Servizi Comunali/Servizi Sociali e Politiche Giovanili”.

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Il Partito Democratico sardo registra un “divario insulare” di quasi quattro punti rispetto ai numeri nazionali, anche essi molto negativi. Un risultato che non consente la mia rielezione alla Camera dei Deputati.
Non essendo stato un casuale osservatore nella vicenda del PD sardo, porto la mia quota di responsabilità e suggerisco al vertice attuale di rendere più facile una trasparente riflessione sul futuro mettendo a disposizione subito, senza aspettare che pochi o tanti lo chiedano, il proprio mandato.
Sento il bisogno di ringraziare tutte le persone che mi hanno affiancato nella campagna elettorale per le elezioni politiche, consapevoli della difficoltà della sfida. Mai come stavolta ho percepito – e detto in ogni comizio, in ogni incontro – che la conquista del consenso non sarebbe stata una questione tra me e gli elettori, ma di dialogo tra la testimonianza e la credibilità, complessiva e individuale, dei democratici da una parte, e i cittadini, distanti e arrabbiati verso la politica, dall’altra.
Ho avuto per dieci anni il privilegio di servire nel Parlamento nazionale, prima in Senato, poi alla Camera, nel tempo in cui più acuta si è fatta la crisi dei parlamenti nelle democrazie di tutto il mondo. Anche il nostro ne è stato pienamente investito. Volgendo lo sguardo indietro, se dovessi dire in sintesi come ho svolto questo mandato, direi che ho definitivamente virato dal modello giovanile di utopista con la testa fra le nuvole al tipo realista con i piedi nel fango, come direbbe Orwell.
Ma mi è rimasto il vizio di voler sempre mischiare la Politica alle buone politiche.
Non spetta a me giudicare quanto fatto nelle aule parlamentari, e per rendere più facile a qualcuno dei suoi venticinque navigatori considerare la retrospettiva, lascio on line il sito di rendicontazione politica e istituzionale www.francescosanna.com , che contiene centinaia di interventi, documenti, proposte.
E progetti di legge: non mi offenderò se alcuni di questi venissero “adottati” e i temi che pongono ripresentati dai parlamentari della diciottesima legislatura repubblicana.
L’impegno pubblico continua, nelle forme più leggere che la vita ci offrirà.
E quindi, ragazzi e ragazze, bando allo scoramento e come mi avete sentito dire l’ultima volta che ci si è visti, osando ripetere le parole di Aldo Moro: «Camminiamo insieme perché l’avvenire appartiene in larga misura ancora a noi».

Grazie dell’attenzione.

Francesco Sanna

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I segretari regionale della Funzione Pubblica CGIL Antonio Cois, della CISL Funzione pubblica Davide Pateri e della UIL FPL Fulvia Murru, hanno diffuso una nota sulla situazione in cui si trovano i lavoratori dei centri Aias della Sardegna.

«Da ormai troppo tempo denunciamo il netto peggioramento del clima lavorativo all’interno delle strutture AIAS del nostro territorio – si legge nella nota -. E che sia così, lo dimostra un fenomeno a dir poco anomalo, almeno per la nostra realtà sociale: diversi colleghi hanno deciso di dimettersi dall’Aias, pur non avendo una reale alternativa lavorativa. Hanno superato il limite di sopportazione per un sistema che, all’annoso problema degli stipendi in ritardo, hanno aggiunto carichi di lavoro esorbitanti e rischi continui per la propria e l’altrui incolumità fisica, e mentale. Gli operatori, soprattutto quelli non allineati e sindacalizzati, quelli per intenderci rivendicano tangibilmente il salario, hanno la percezione di essere oggetto di attenzioni “particolari”. Vivono nel terrore di recarsi in servizio per paura di incorrere in qualche sanzione disciplinare.»

I segretari sindacali di categoria chiedono che in tutte le strutture Aias e in particolare in quelle residenziali, venga attivato un sistema di video sorveglianza a tutela degli ospiti e di tutti gli operatori; e, infine, propongono l’istituzione di una commissione partitetica comporta da datore di lavoro e parte sindacale, per valutare tutte quelle situazioni controverse che possano comportare potenzialmente sanzioni superiori alla sospensione di un giorno dal servizio.