29 November, 2024
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Cresce anche in Sardegna il numero delle piccole imprese che fanno business utilizzando gli “open data”, i dati aperti rilasciati liberamente e gratuitamente dalla Pubblica Amministrazione che possono essere utilizzati, migliorati, condivisi per  valorizzare e incrementare le attività produttive e migliorare le condizioni delle comunità.

Aziende che si occupano di trasporti, di turismo, di marketing, di comunicazione, di cultura, di clima ma anche di ecologia, salvaguardia ambientale, di energia e di sicurezza che scoprono nuovi mercati, anche domestici, prima inesplorati.

«Tante imprese, grazie a queste “aperture”, in modo sempre più frequente e con investimenti minimi, riescono a nascere, creare reddito e opportunità di lavoro, ridurre i gap tecnologici sviluppando servizi che riversano poi al pubblico o ad altre realtà imprenditoriali.»

Così Stefano Mameli, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, a commento della conferenza stampa di presentazione della “VI edizione di Cagliari dell’Open Data Day 2018”, manifestazione in programma il prossimo sabato, 3 marzo, a Cagliari, dal titolo “Direzioni”, presentata oggi presso il Comune di Cagliari da uno degli organizzatori Giovanni Battista Gallus e organizzata dal Circolo dei Giuristi telematici con il supporto di Associazioni e Cittadini.

«Esempi concreti – continua Mameli – li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni mentre usufruiamo dei mezzi pubblici, ci informiamo sulla viabilità, esaminiamo le informazioni meteo, o più semplicemente consultiamo le applicazioni nello smartphone, i siti web o i progetti che più ci interessano. Insomma, tutta questa attività è la quotidiana concretizzazione di come una ingente quantità di dati possa diventare  accessibile anche al mondo delle imprese e alle famiglie.»

Confartigianato Imprese Sardegna, plaudendo all’iniziativa del Cagliari Open Day Data, sottolinea come gli open data siano «un vero e proprio patrimonio a portata di mano per qualsiasi azienda e startup».

«L’utilizzo di questi dati genera, infatti, un’opportunità di business e, se integrati con quelli privati, permettono di ottenere risposte strategiche a più tematiche come, per esempio, l’ottimizzazione del consumo energetico, l’identificazione delle frodi, l’ottimizzazione della ricettività turistica, o l’implementazione di sistemi di mobilitàUn esempio concreto – conclude Stefano Mameli – è quello di una impresa artigiana che si occupa da qualche anno di car sharing, la PlayCar di Cagliari, che utilizzando gli open data produce anche software gestionali per i parchi auto di tutto il Mondo

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mulargia

Il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale della Sardegna ha approvato una serie di modifiche e integrazioni alle Norme di Attuazione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI). Tra gli obiettivi quello di superare alcune criticità segnalate dagli Enti locali e dal mondo produttivo, in particolare quello agricolo, e nel contempo garantire i livelli di sicurezza e protezione per le aree soggette a rischio idrogeologico.

La novità per il mondo dell’agricoltura e dell’allevamento fino ad ora il PAI, approvato nel 2006, ha precluso le attività agricole in aree molto fertili, come quelle dei bacini del Tirso, del Fluminimannu o del Coghinas, ma ad elevato rischio idraulico. Con le nuove norme le aziende agricole e pastorali potranno svolgere attività in quelle aree e realizzare fabbricati e impianti (a esclusione di strutture di tipo residenziale) a patto di dotarsi di strumenti per garantire l’incolumità delle persone e limitare la vulnerabilità di edifici e manufatti. Tra gli obblighi rientrano anche precise regole di sicurezza come la chiusura dell’azienda in caso di allerta rossa, l’identificazione di luoghi per la protezione delle persone e l’adeguata formazione del personale dell’azienda.

Novità per i Comuni per le aree a rischio idrogeologico le norme tengono conto delle diverse realtà territoriali per gli ambiti urbani. Particolare attenzione è dedicata ai cosiddetti valori di “vulnerabilità delle persone” utili a determinare la pericolosità di un’alluvione, tendendo conto della combinazione dei due parametri di altezza e velocità dell’acqua. L’introduzione dei nuovi parametri di valutazione del rischio permetterà alle amministrazioni comunali adeguare i piani urbanistici e di protezione civile in modo più rispondente alla realtà dei singoli territori.

I Comuni saranno facilitati anche negli studi del reticolo idrografico volti a individuare le aree di pericolosità idraulica: nelle zone in cui non sono presenti o non è prevista la realizzazione di edifici, strade, attività produttive (cioè elementi di rischio per persone e cose) le amministrazioni potranno decidere di confermare le fasce di prima salvaguardia dei singoli corsi d’acqua (e i relativi vincoli corrispondenti alla pericolosità molto elevata Hi4) individuate a livello regionale nell’intero territorio sardo, così come previsto dalle modifiche introdotte alle norme del PAI. Questo consentirà ai Comuni di concentrare le risorse economiche e professionali nelle aree urbane ed edificate e quindi più sensibili dei loro territori.

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aeroporto 2

Il Cipe ha dato il via libera a nuove risorse per infrastrutture stradali, aeroportuali, ferroviarie e per le dighe della Sardegna. Il Comitato per la programmazione economica ha assegnato all’isola 86,87 milioni di euro. «Ancora una volta il ministro Delrio è stato di parola mettendo a disposizione della Sardegna una quota importante di stanziamenti richiesti dalla Regione – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – finalizzata alla realizzazione di interventi fondamentali per lo sviluppo e la modernizzazione delle infrastrutture, a cominciare da quelle per gli aeroporti, che per noi sono particolarmente importanti».

Sono stati previsti 14,5 milioni per il collegamento alla provinciale Abbasanta – Buddusò – Olbia – Strada Statale 389 tratto Alà dei Sardi – Bivio Padru; 25 milioni per la Strada Statale 291 – primo lotto Alghero – Olmedo – Cantoniera Rudas; 2,05 milioni per il nuovo deposito ferroviario della sede di Alghero; 16 milioni per l’adeguamento delle infrastrutture di supporto all’assistenza al volo per l’aeroporto di Elmas; 12,32 milioni da utilizzare per il prolungamento della pista dell’aeroporto olbiese “Costa Smeralda” e, infine, 17 milioni per interventi di sicurezza sismica e funzionale sulle dighe esistenti.

«Atti concreti da parte del Governo che ancora una volta accoglie le istanze della Sardegna – hanno detto gli assessori dei Trasporti e dei Lavori Pubblici, Carlo Careddu ed Edoardo Balzarini – ciascun intervento finanziato riveste un’importanza strategica per il territorio e migliorerà la sicurezza delle infrastrutture e la qualità del trasporto pubblico e della mobilità».

Le somme varate dal Cipe si aggiungono, per quanto riguarda mobilità e infrastrutture portuali e aeroportuali, ai quasi 60 milioni destinati alla metropolitana di Cagliari linea Quartu Sant’Elena, ai 12,88 milioni per la riqualificazione della pista dell’aeroporto di Olbia, ai 25 milioni per le manutenzioni straordinarie dei porti di Olbia, Cagliari e Porto Torres e ai 152,12 milioni per il rinnovo della flotta dei bus, deliberati sempre dal Comitato interministeriale a dicembre scorso.

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Prosegue presso l’Aula Maiorchina, del comune di Villamar, con la proiezione del film “U-Boot 96”, la rassegna cinematografica del progetto scolastico promosso dall’I.I.S. Bacaredda-Atzeni di Cagliari in collaborazione con il Comando Militare Esercito Sardegna denominato “Il mondo in duerra visto dal cinema e dai media 1914-1918 / 1939-1945″.

L’iniziativa, che coinvolge gli studenti degli Istituti I.C. La Marmora, le Medie di Capoterra, I.C. Statale Villamar, I.P.S.A.R. Gramsci di Monserrato, l’I.I.S. Bacaredda-Atzeni di Cagliari, il Comitato Sardo per il Centenario della Grande Guerra, l’Università degli Studi di Cagliari e l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale e del 70° anniversario dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, privilegia quattro Comuni (Monserrato, Capoterra, Villamar e Cagliari) con l’intento di ripercorrere, attraverso la proiezione di 9 film a tema in altrettante località della Città Metropolitana di Cagliari, eventi che dall’inizio del ‘900 hanno dato luogo a vicende che hanno segnato la società del tempo e hanno cambiato radicalmente il corso del XX secolo.

Domani 2 marzo 2018, alle ore 9.30, presso l’Aula Maiorchina del comune di Villamar, sarà proiettato il film “U-Boot 96” (1981), scritto e diretto da Wolfgang Petersen.

Il film ispirato all’omonimo romanzo di Lothar-Günther Buchheim del 1973, ambientato durante la seconda guerra mondiale, trae spunto da episodi realmente accaduti, e narra le vicende immaginarie di un sottomarino del tipo “U-96” U-96 e del suo equipaggio, descrivendo sia i tormentati momenti delle battaglie che l’interminabile periodo di caccia sterile e infruttuoso, esaltando nel contempo l’immagine dei marinai smaniosi di dimostrare il loro valore ai loro commilitoni e al loro paese.

In apertura, la relazione del prof. ing. Antonello Ruscazio, docente di Tecnica delle Costruzioni all’I.I.S. Bacaredda, sul tema «Il potere navale: la Battaglia dell’Atlantico», a seguire la proiezione del film introdotta dal Generale Giovanni Domenico Pintus, Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna. In chiusura sarà dato spazio a domande e riflessioni.

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Il comune di Sant’Antioco ha diffuso una nota con la quale comunica che l’Egas (Ente di governo dell’ambito della Sardegna) ha prorogato al 30 marzo 2018 i termini di presentazione delle domande per ottenere un contributo al pagamento delle fatture Abbanoa relative all’annualità 2016. Nello specifico, si tratta dell’agevolazione tariffaria a carattere sociale denominata “Bonus idrico”. Il modulo è reperibile presso il sito internet www.comune.santantioco.ca.it e gli uffici dei Servizi Sociali, in via Risorgimento 37. La richiesta dovrà essere presentata all’Ufficio protocollo entro il 30 marzo 2018, utilizzando l’apposito modulo, e dovrà essere corredata dal modello ISEE in corso di validità 2017 e dalla fotocopia del documento di riconoscimento.

Possono essere ammessi a presentare domanda di rimborso i cittadini che sono in possesso della residenza nel comune di Sant’Antioco; di un’utenza ad uso domestico residente o di utenze condominiali che hanno la residenza nell’indirizzo di ubicazione dell’utenza condominiale; di fatture per il Servizio Idrico Integrato pagate o non pagate e relative al periodo consumi anno 2016; di un ISEE (in corso di validità relativo all’annualità 2017) del nucleo familiare non superiore a 10 mila euro. Si fa presente che la graduatoria degli aventi diritto sarà definita secondo l’ammontare dell’ISEE e l’ordine cronologico di arrivo delle istanze al Protocollo Generale del comune di Sant’Antioco. La collocazione in graduatoria non comporterà automaticamente diritto all’erogazione del contributo riconosciuto: i rimborsi saranno erogati secondo le modalità approvate dall’Ente di Governo e sino ad esaurimento del budget assegnato al comune di Sant’Antioco.

Abbanoa applicherà l’agevolazione riconoscendo un credito che decurterà dall’importo insoluto delle fatture già emesse se riferite al periodo consumi anno 2016; se invece le fatture del 2016 risultano pagate procederà ad accreditare l’importo nelle fatture consumi di successiva emissione.

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RADIO TELESCOPIO SAN BASILIO

I dati del Sardinia Radio Telescope, la più moderna e tecnologica antenna parabolica d’Europa, realizzata dall’Istituto nazionale di astrofisica in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana, potranno essere a disposizione in tempo reale per la comunità mondiale dell’astrofisica. Grazie al nuovo collegamento in fibra ottica di 107 km, finanziato dalla Regione Autonoma Sardegna, e all’altissima capacità garantita dalla rete Garr, il Sardinia Radio Telescope si avvia verso una nuova e ricchissima fase di ricerca. Il 27 febbraio 2018, infatti, è stato possibile testare SRT in un’osservazione congiunta con la tecnica VLBI con cui si fanno lavorare assieme antenne sparse per il globo come se fossero un’unica parabola grande quanto la distanza che separa le singole antenne. Non era la prima volta in assoluto ma è stata la prima con SRT dotato di fibra. Tra qualche settimana verrà effettuata una prova ancora più importante denominata e-VLBI dove verrà tentata una vera e propria correlazione dei dati osservativi in tempo reale da molte parti del mondo.

Erano anni che si aspettava questo momento, perché il Sardinia Radio Telescope (SRT) è una delle più potenti ed evolute infrastrutture di ricerca per lo studio delle emissioni radio provenienti dai corpi celesti e per applicazioni di geodinamica e di scienze spaziali. La sua antenna parabolica orientabile è la più grande delle tre antenne italiane e, in ogni caso, vicina ai vertici mondiali con ben 64 metri di diametro. Ciò che la rende realmente eccezionale sono le tecnologie all’avanguardia che garantiscono un’elevata efficienza nelle osservazioni ad altissima frequenza. Grazie a un complesso sistema di attuatori ad alta precisione che controllano i 1.000 pannelli che formano la parabola, il Sardinia Radio Telescope è in grado, infatti, di modificare la forma della sua superficie per compensare variazioni termiche, gravitazionali ed eoliche,
riuscendo così a raggiungere livelli di precisione molto superiori rispetto alle infrastrutture di vecchia concezione. Inoltre, SRT è in grado di cambiare velocemente i ricevitori e dunque può passare in pochi minuti ad osservazioni di frequenze molto diverse.

«È un risultato di grande importanza fortemente voluto dalla Giunta guidata da Francesco Pigliaru – ha sottolineato l’assessore degli Affari Generali della Regione Sardegna Filippo Spanu – con l’intento di rafforzare e migliorare l’operatività del Sardinia Radio Telescope, un presidio scientifico e un luogo di ricerca e osservazione dei segreti dell’Universo che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale. Il link in fibra ottica permette alla parabola di essere collegata all’intero sistema internazionale delle reti della ricerca, grazie all’interconnessione della rete Garr con la rete europea Géant. Entro l’estate, il collegamento sarà ulteriormente ampliato arrivando alla capacità di 10 Gbps per garantire il massimo delle prestazioni e dell’accuratezza delle osservazioni. L’intervento si inserisce nel più ampio programma di estensione e potenziamento della rete telematica regionale curato dalla Direzione generale della Società dell’informazione dell’assessorato degli Affari Generali della Regione Sardegna. Con un investimento complessivo pari a 148 milioni di euro la Sardegna è tra le prime 10 regioni d’Europa ad investire per la diffusione della rete in fibra ottica in tutti i comuni delle zone interne. L’obiettivo – aggiunge l’assessore Spanu – è quello di garantire alti servizi di connettività a territori in cui gli operatori privati hanno deciso di non intervenire. Un grande investimento pubblico che porta alla realizzazione di infrastrutture in grado di assicurare nuove opportunità di crescita economica e sociale.»

«L’allaccio alla fibra non solo ci consente un migliore collegamento con le altre stazioni per sfruttare al meglio la tecnica interferometrica VLBI, e dunque il lavoro congiunto delle antenne, ma soprattutto consentirà di sviluppare molte altre applicazioni astronomiche tra cui la possibilità di rendere accessibili i dati a tutta la comunità scientifica mondiale, come già fanno nei migliori centri di ricerca al mondo presso i quali quotidianamente molti dei nostri colleghi Inaf attingono dati e fanno ricerca al massimo livello – ha detto Andrea Orlati, Responsabile delle Operazioni al Sardinia Radio Telescope per l’Inaf -. Il collegamento di SRT alla nostra rete – ha dichiarato il direttore del Garr, Federico Ruggieri, – è motivo di grande soddisfazione perché abbiamo lavorato molti anni per raggiungere questo obiettivo. Ancora una volta, l’impegno congiunto tra diversi attori, sia istituzionali che del mondo della ricerca, è stato fondamentale per dare la giusta valorizzazione a questa importantissima infrastruttura di ricerca nazionale.
Grazie alla connessione in rete, SRT può ora finalmente esprimere tutto il suo potenziale e dare così un contributo italiano significativo alle grandi collaborazioni internazionali.»
Il Sardinia Radio Telescope ospita strumentazione scientifica e servizi sia dell’Inaf che dell’Asi: infatti, oltre che nella ricerca radioastronomica, la parabola è impiegata nel monitoraggio e nella comunicazione con sonde interplanetarie, tra cui Rosetta nel 2015 e, più recentemente, Cassini.

«Questo nuovo collegamento migliora le attività del Sardinia Deep Space Antenna – SDSA dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), una configurazione del SRT dedicata allo studio delle missioni interplanetarie. Grazie alla fibra ottica, la struttura è adesso connessa in modo robusto al network ASI-NET dell’Agenzia – ha dichiarato Salvatore Viviano, responsabile del SDSA di ASI -. È possibile ora offrire servizi di comunicazione e navigazione per le sonde interplanetarie, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche che potevano influenzare il link di comunicazione satellitare finora impiegato. Dotato di un proprio centro di controllo e di equipaggiamento specifico integrato nel Sardinia Radio Telescope, il SDSA sarà prossimamente pienamente operativo nell’ambito del Deep Space Network della NASA e della rete ESTRACK dell’ESA. La massima affidabilità nelle comunicazioni real time del SDSA con i centri di controllo delle principali reti deep space internazionali e delle missioni interplanetarie, ottenuta con la fibra ottica e dal link assicurato dal satellite Athena-Fidus sviluppato dall’Asi, permette – ha aggiunto Salvatore Viviano – all’Unità di ricerca SDSA di svolgere le proprie attività legate al deep space e di sviluppare con l’Inaf attività di comune interesse nei settori della Radio Scienza, del tracciamento degli Space Debris e dello Space Weather.»

La realizzazione di uno strumento complesso come SRT ha richiesto dodici anni, dalla posa del primo elemento nel 2001 all’inaugurazione, avvenuta nel 2013. Da quel momento è partita la validazione astronomica e sono cominciate le osservazioni, tuttavia l’assenza di un collegamento ad alta capacità ha comportato l’impossibilità di utilizzare i dati in tempo reale, caratteristica fondamentale per garantire la maggiore accuratezza possibile delle rilevazioni. SRT è situato in provincia di Cagliari, nella regione del Gerrei presso il sito di Pranu Sanguni (comune di San Basilio), scelto proprio perché lontano da aree abitate e attività umane che andrebbero ad interferire con i segnali captati dall’infrastruttura. Per collegarla è stato quindi necessario posare fibra ad hoc per oltre 100 km. Ciò è stato possibile grazie all’impegno della Regione Autonoma Sardegna, fin dall’inizio in prima linea nel supportare la realizzazione di questa grande opera sia attraverso il finanziamento della costruzione delle infrastrutture che delle attività di sviluppo tecnologico e di formazione.

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«La Regione si attivi immediatamente per risolvere il dramma che stanno vivendo molti marittimi ex Saremar ed ormai ex suoi dipendenti, lasciati a terra da una falsa promessa fatta e non mantenuta.»

E’ quanto sostiene il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, alla luce della protesta di questi giorni di molti lavoratori ex Saremar, che non sono stati richiamati da Delcomar, non lavorano e non hanno trovato i benefici sperati dal piano di politiche attive e di tutela presentato loro a suo tempo dalla giunta regionale tramite l’Aspal, con 3 milioni di euro spendibili nel biennio 2016-17, per formazione gratuita obbligatoria, avviamento a percorsi di reinserimento nel settore marittimo o in altri settori con tirocini formativi, bonus assunzionali, contratti di ricollocazione e avviamento a percorsi di creazione d’impresa con incentivi.

«Quello che è successo è assolutamente indecente. In due anni, quelle risorse non sono state impiegate e nulla è stato fatto in base a quanto annunciato dalla giunta Pigliaru. Non lo dico io ma i marittimi interessati, che si trovano oggi senza nulla di concreto tra le mani. Nessuno è stato “reinserito” in nessun settore lavorativo, nessun bonus assunzionale è stato speso e nessun tirocinio formativo è stato fatto. Peggio ancora, coloro che avevano i requisiti non sono stati accompagnati alla pensione e a chi ha avviato o chiesto l’avvio di un’impresa non è stato erogato alcunché. Una vera e propria vergogna – conclude Edoardo Tocco –, soprattutto da parte di chi, alla guida del governo regionale, aveva promesso che nessun ex marittimo Saremar sarebbe rimasto a terra. Questi sono i drammatici risultati della politica scellerata di aver smantellato il servizio pubblico per darlo in mani private.»

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Alle ore 21.00, nell’ambito della sesta edizione della Rassegna cinematografica denominata “Identità in transito”, al Teatro Centrale di piazza Roma, verrà proiettato il film intitolato “Libere, disobbedienti, innamorate” di Maysaloun Hamoud.

La rassegna è organizzata dalla Società Umanitaria, in collaborazione con il comune di Carbonia. 

L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di arricchire l’offerta di spettacoli presenti in città con proposte di elevato livello qualitativo.
“Identità in transito”, dopo la proiezione dei film “Easy. Un viaggio facile facile”, “Mr. Ove”, “The Witch” e “Ammore e malavita”, propone stasera “Libere, disobbedienti, innamorate” di Maysaloun Hamoud.

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Il film “Disco volante” di Matteo Incollu ha vinto il primo premio FASI del concorso “Visioni Sarde – I corti in circolo nei circoli” edizione 2018.

Ecco le motivazioni del  primo premio e degli altri riconoscimenti   dalla giuria, riunita nei locali della Cineteca di Bologna, in data 27 febbraio 2018, tra gli otto film finalisti selezionati dalla Cineteca di Bologna.

Primo Premio FASI (assegno di mille euro  e targa FASI; pergamena della Cineteca di Bologna): a “Disco Volante” di Matteo Incollu

Il film presenta uno spaccato sociologico di una realtà speciale che il regista ha conosciuto per caso: uno dei tanti “caddozzoni” (chioschi per panini, con servizio di karaoke) aperti lungo il Poetto di Cagliari di giorno ma anche di notte. I nottambuli che occupano la scena sono una specie di “alieni” (“disco volante” non solo per il karaoke ma anche per gli “alieni”).

La rappresentazione realistica si abbina a una dimensione surreale. Il chiosco che il proprietario vuole chiudere, grazie alla nascita di un bambino, proprio nello spazio davanti, diventa simbolo di vita e di “rinascita” per tutti i presenti.

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): “Deu ti amu” di Jacopo Cullin.

Si  tratta di un film “fresco” che si segnala per la interpretazione di cui danno prova i bambini.  Questa  piccola favola, che si configura delicata e gentile come un fiore, propone un gradevole confronto tra le generazioni sulla vicenda eterna dell’amore.

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): a “Je ne veux pas mourir” di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi.  

Un lungo piano sequenza lega, su un barcone di profughi, il dramma di una madre con una figlia che non respira  più a delle spettatrici bendate che assistono alla scena. Una bella idea che fonde due mondi che hanno solo bisogno di guardarsi negli occhi.

Premio speciale della giuria (targa FASI e pergamena della Cineteca): a “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu.

La giuria ha deciso di assegnare un riconoscimento speciale al film “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu, legato al progetto di formazione dell’ Università di Cagliari per la grande qualità cinematografica che racconta, con pedinamento zavattiniano, il dramma dei migranti.

“Visioni Sarde” è una rassegna e concorso della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), sezione di “Visioni Italiane”, “Festival degli esordi”, concorso nazionale per corto e medio metraggi e documentari,  promosso e organizzato dalla Cineteca di Bologna.

Il concorso “Visioni Sarde” è nato nel 2013 con l’obbiettivo di mettere a disposizione dei migliori registi sardi indipendenti una importante vetrina “continentale”. Esso fruisce – come progetto regionale del programma per l’emigrazione 2018 ai sensi della L.R. n.7/1991, art. 19 – dei contributi  della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro.

La  giuria di “Visioni Sarde”, quest’anno, era composta da: Paolo Pulina (presidente, vice presidente della FASI, giornalista pubblicista);

Franca Farina (funzionaria del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale);

Bruno Mossa (cinefilo, manager, imprenditore);

Sergio Naitza (critico cinematografico, giornalista professionista, regista);

Alessandra Pirisi (critica cinematografica, capo redattrice di “Cinemagazzino”);

Alberto Venturi (giornalista pubblicista, esperto in comunicazione pubblica);

Antonello Zanda (scrittore e critico, giornalista pubblicista);

Davide Zanza (critico cinematografico).