28 November, 2024
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Aereo Meridiana 2

«Il mantenimento del quartier generale a Olbia è un buon segnale che crediamo possa garantire un ruolo primario dell’isola nel potenziale di crescita della compagnia – aggiunge l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu -. Ora chiediamo attenzione verso tutti gli scali della Sardegna e un rafforzamento dell’offerta di collegamenti, consapevoli della dimensione nazionale e internazionale alla quale da domani giustamente Air Italy aspira. In questo momento – aggiunge Careddu – il nostro pensiero va a tutti i lavoratori che hanno reso possibile con i loro sacrifici questo primo risultato, a Qatar Airways per il coraggio imprenditoriale e all’Aga Khan per l’attaccamento alla compagnia e alla Sardegna. E infine alla buona politica che si è impegnata per rendere possibile tutto ciò anche quando le speranze erano prossime allo zero.»

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incontro su diga Maccheronis

L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, ha annunciato oggi che domani verrà portata in Giunta la proposta di modifica del piano di laminazione statica attualmente applicato per la diga di Maccheronis che ricade nei territori di Posada e Torpè. «La modifica – ha sottolineato l’assessore dei Lavori pubblici – permetterà il superamento delle soglie di riempimento prefissate, consentendo in tal modo un maggior riempimento dell’invaso, per un periodo limitato, con un contestuale incremento delle misure di Protezione Civile in capo ai sindaci e alla Regione».

Alla riunione svoltasi oggi per affrontare la situazione, hanno preso parte, oltre all’esponente della Giunta, i sindaci di Torpè, Omar Cabras, e di Posada, Roberto Tola, i rappresentanti di Enas, Arpas, Protezione Civile, Agenzia del Distretto Idrografico della Sardegna e del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale.

«L’obiettivo primario, in questa fase – ha spiegato Edoardo Balzarini – è quello di garantire l’esigenza della tutela della sicurezza delle popolazioni residenti a valle dell’invaso e, nel contempo, di salvaguardare la disponibilità della risorsa idrica in un momento particolarmente critico per il sistema produttivo di quei territori seriamente condizionato da ricorrenti fenomeni di siccità.»

La proposta che domani sarà esaminata dall’esecutivo prevede, con un rapporto di stretta collaborazione tra enti e istituzioni, la sospensione temporanea del rilascio dell’acqua dalla diga di Maccheronis. Nel concreto si pensa di aumentare gradualmente nei prossimi giorni il livello dell’ acqua presente nel bacino da quota 38 metri sul livello del mare (così come previsto per il mese di febbraio dall’attuale piano di laminazione) a 40,5 metri sul livello del mare (quota prevista nel piano per il mese di marzo). Sulla base delle attuali previsioni meteorologiche si ipotizza di incamerare nell’immediato 5 milioni di metri cubi d’acqua e, successivamente, altri 5 milioni.

«Tutto questo – ha aggiunto l’assessore dei Lavori pubblici – in attesa della piena operatività della strumentazione idropluviometrica, in carico ad Arpas, sul Rio Posada che consentirà di ottenere un sistema informativo più preciso sulla diga e un migliore controllo delle situazioni di piena. E’ necessario che Arpas porti rapidamente a termine questo progetto che deve essere operativo entro la fine dell’estate per essere fruibile – ha concluso Edoardo Balzarini – all’inizio della prossima stagione autunnale.» 

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Verranno presentate il prossimo 28 febbraio al pubblico le tre proposte di progettazione del nuovo stadio del Cagliari Calcio. Si entra così nel vivo del processo finale di selezione: J+S con One Works, Tractebel-Engie e Sportium – i 3 gruppi scelti dal club a fronte di 25 candidature – dopo aver realizzato il concept della nuova Casa del Cagliari, saranno ora chiamati a presentare le proprie idee a istituzioni, media e tifosi. All’evento, che si terrà a partire dalle 14.30 nella suggestiva location del Lazzaretto di Sant’Elia, interverranno autorità politiche e del mondo dello sport: il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru; il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda; il direttore generale della Figc, Michele Uva; il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi. Per il Cagliari Calcio, il presidente Tommaso Giulini e il consigliere del CdA Stefano Signorelli.

La scelta del progetto del nuovo stadio del Cagliari, un’opera fondamentale per il futuro del club, fortemente legata alla città e alla Sardegna, ha bisogno del maggior coinvolgimento possibile della comunità. Per questo il Cagliari Calcio ha puntato sin dall’inizio su un innovativo e trasparente processo di condivisione, informando costantemente il pubblico sulle tappe della selezione e presentando ora i tre concept del nuovo stadio, in un evento che verrà trasmesso anche in diretta streaming sui nostri canali social. Inoltre, i lavori dei progettisti potranno essere visionati dai tifosi in un’esposizione pubblica che verrà ospitata alla Sardegna Arena, dal 1° al 9 marzo.

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Si recupera domenica prossima (25 febbraio) al Birdland di Sassari il live show di Giorgio Montanini “Eloquio di un perdente” che era saltato, per motivi organizzativi, due giorni prima della data prevista dello scorso 11 febbraio. Il comico satirico marchigiano sarà di scena nel club in zona industriale Predda Niedda, a partire dalle 21.00. Organizza la cooperativa “Forma e Poesia nel Jazz”, in collaborazione col Birland.  

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ARGIOLAS CAMMINI RELIGIOSI

Un’esperienza intima e autentica alla scoperta di luoghi unici dal punto di vista culturale e spirituale, in una terra dove l’accoglienza è considerata sacra. Spiritualità, accoglienza, turismo ‘lento’ sono i valori portanti della guida ‘Luoghi francescani in Sardegna’, presentata sabato al convento dei Cappuccini di Cagliari: un percorso a tappe, una dorsale che unisce 14 comunità dove si insediarono i seguaci di san Francesco d’Assisi, alla scoperta dell’indelebile traccia che i tre ordini francescani (Cappuccini, Conventuali e Minori Osservanti) hanno lasciato nel loro passaggio. Alghero, Bosa, Cagliari, Castelsardo, Fonni, Gesturi, Iglesias, Laconi, Luogosanto, Mores, Oristano, Pula, Sanluri e Sassari sono i luoghi coinvolti, testimonianze attuali ma radicate della storia del francescanesimo nell’Isola.

«Il ‘turismo dei cammini’ è un modello di turismo ‘sostenibile’ legato a comunità e antichi borghi – spiega l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas -, incentrato sul benessere delle persone e sulla condivisione di culture ed esperienze tra viaggiatori e cittadini. La Sardegna è natura, paesaggio, cultura, storia millenaria, comunità autentiche e accoglienti. Dobbiamo ripartire dai luoghi vivi, dove patrimonio architettonico e culturale convivono in armonia con chi li abita: sono le persone a conferire alle destinazioni la dimensione esperienziale che i viaggiatori oggi cercano. I luoghi francescani offrono tutto questo.»

La guida, presentata da Alberto Dragone, responsabile della casa editrice ‘Terre di Mezzo’ curatrice della pubblicazione, racconta le sedi del francescanesimo, le strutture adibite all’ospitalità e le peculiarità architettoniche e artistiche di monasteri e santuari, spesso immersi in splendidi scenari paesaggistici: un’eccellenza ‘diffusa’ che mette insieme aspetti culturali e tradizioni. La tipica accoglienza francescana, ‘anima’ di un’esperienza unica, allo stesso tempo culturale, spirituale e turistica, permette di vivere una dimensione introspettiva, la bellezza dei luoghi favorisce la contemplazione e il senso di comunità porta serenità interiore: esattamente ciò che ricercano i viaggiatori in questo tipo di esperienze. Il percorso francescano è entrato a far parte del registro dei Cammini della Sardegna nel 2016, dopo la firma del protocollo di intesa tra assessorato, Conferenza episcopale sarda, ordini francescani e Comuni coinvolti, in base al quale è stato istituito un partenariato, con capofila Laconi, per garantire una governance sullo sviluppo del progetto.

Il percorso rientra nel progetto regionale del ‘turismo dei cammini’, che intende promuovere in maniera unitaria un’offerta declinata nei cammini di Nostra Signora Bonaria, di Santa Barbara, di Sant’Efisio, di San Giorgio vescovo di Suelli, di Santu Jacu, cui si aggiunge il percorso nei luoghi francescani, e nelle destinazioni di pellegrinaggio (Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco). «L’Assessorato – ha spiegato Barbara Argiolas – crede nello sviluppo degli itinerari religiosi e dei progetti incentrati sul turismo di comunità, ossia in un’offerta di viaggio sostenibile che consente di vivere al meglio il patrimonio materiale e immateriale dell’Isola, scoprire le peculiarità dei nostri territori ed entrare in contatto con chi li vive.»

Nel caso dei luoghi francescani, «la proposta della Sardegna coniuga una forte dimensione spirituale e identitaria con esperienze culturali e aspetti turistici, un turismo esperienziale di grande valore e appeal, complementare ad altri prodotti tematici che creano nuove motivazioni di viaggio e nuove stagionalità, favorisce una forte integrazione fra costa e aree interne e coinvolge le piccole comunità dell’Isola». La creazione di un’offerta di qualità, infatti, «stimola la crescita di competenze e professionalità sul territorio e diventa opportunità di occupazione: la richiesta di esperienze di viaggio incentrate sulla spiritualità e sul benessere psicofisico è in aumento soprattutto da parte dei turisti stranieri. Il nostro impegno ora – ha concluso Barbara Argiolas – si concentrerà sulla riconoscibilità regionale e sulla fruibilità e segnaletica dei cammini, con l’obiettivo di facilitare la loro iscrizione all’Atlante nazionale dei Cammini del Mibact».

Oltre all’assessore Barbara Argiolas, sono intervenuti padre Fabrizio, responsabile del progetto per i francescani, la sindaca di Laconi Anna Paola Zaccheddu, in rappresentanza dei 14 Comuni coinvolti, padre Salvatore Morittu e padre Maurizio che ha portato i saluti dell’arcivescovo Arrigo Miglio, presidente della Conferenza episcopale sarda. L’appuntamento è stato coordinato dal giornalista Paolo Matta.

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Nella stessa giornata in cui si concludeva il passaggio ad una nuova proprietà dello smelter di alluminio primario ex Alcoa, venerdì 15 febbraio nello stabilimento Eurallumina si è svolta un’infuocata assemblea.

«Gli annunci emanati dal ministro dello sviluppo Economico in conferenza stampa dopo la firma del passaggio da Alcoa a Sider Alloys, sull’importanza di rimettere in attività l’intera filiera dell’alluminio a partire dal primo anello, quello della raffinazione della bauxite in allumina, indicando come definizione conclusiva dei restanti passaggi autorizzativi il corrente mese di febbraio (affermazioni ribadite nel pomeriggio in un video messaggio, proiettato ad Iglesias) – si legge in una nota della RSU Eurallumina – non sono bastati a tranquillizzare le tute verdi sulcitane.»

«E’ indubbio e concreto l’impegno del ministro Calenda e del suo staff, come quello della Presidenza e di alcuni degli assessori regionali coinvolti nella interminabile fase autorizzativa, insieme a quello incessante del coordinatore del Piano Sulcis e di pochi rappresentanti politici del territorio e per onestà gli va riconosciuto – aggiunge la RSU -. Ma il loro sforzo propositivo, basato su accordi, protocolli, contratti di sviluppo, indirizzi strategici per il rilancio di un asset così importante per l’industria nazionale, rapporti governativi internazionali, già sottoscritti a tutti i livelli, non basta. Allo stesso modo la richiesta pressante di una multinazionale intenzionata a riprendere le produzioni, che ha mantenuto tutti gli impegni con le istituzioni e con i lavoratori, pronta a mettere in circolazione oltre 200 milioni di investimenti (180 spesi dalla fermata), attenendosi per il nuovo corso al rigoroso rispetto delle norme e alla legislazione in vigore sui temi ambientali, in proprio e a livello consortile con le altre grandi aziende. Con un piano industriale che prevede 357 lavoratori diretti (100 nuove assunzioni), oltre 200 per gli appalti, altrettanti nell’indotto, migliaia di persone con i familiari coinvolti. Come a nulla valgono anni di lotta e di sacrifici dei lavoratori, che senza sosta hanno urlato il loro diritto al lavoro.»

«L’Eurallumina Rusal – sottolinea la RSU – ha ufficializzato che risponderà alle nuove richieste di “chiarimenti”.

Nel tempo imposto dei 30 giorni a partire dal 7 febbraio, esaudirà la gran parte delle richieste, ma avrà necessità di un’ulteriore tempistica, valutata entro la fine di marzo – prima decade di aprile, per completare l’intera documentazione.

La richiesta di proroga “gli uffici”, si riserveranno di valutarla, una volta che sarà formalizzata, e condizionale d’obbligo “dovrebbe essere accolta”.

Vanno avanti, intanto, con buone possibilità di conclusione positiva, ma allo stato attuale non vi è nessun accordo formalizzato, le possibili sinergie per il trasferimento del vapore, da altra fonte di approvvigionamento.

Importante, la conferma del contratto di sviluppo, che verrà garantito, ma dovrà essere pena il suo ritiro, completato ovvero utilizzato entro il 2020.

Affrontato il tema degli ammortizzatori sociali, che si esauriranno il 31/12/2018  e senza la conclusione positiva dell’iter in corso, non sarà possibile poter individuare il percorso di sostegno per il restante periodo necessario al completo rientro dei lavoratori a tempo pieno.

La conferma del massimo impegno del governo, e della presidenza della Giunta, e delle istituzioni coinvolte (anche ieri dichiarato per l’ennesima volta) per la conclusione positiva del percorso di rilancio delle produzioni.»

Domani la RSU incontrerà il management aziendale, per valutare la rispondenza degli impegni assunti dalle istituzioni e le loro evoluzioni a distanza di qualche giorno. Successivamente verra riconvocata l’assemblea generale.

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La canzone d’autore al femminile targata Bianca d’Aponte continua a superare i confini di Aversa e, quest’anno, se ne va in giro per l’Italia. Sarà il “Premio Bianca d’Aponte in tour” e toccherà le tre principali città italiane – Milano (il 7 marzo), Roma (il 20 marzo) e Napoli (il 9 aprile) – con l’obbiettivo di portare su altri palchi le eccellenze del contest, giunto alla 14esima edizione, e presentarne il nuovo bando e le finalità artistiche.

Si parte con Milano dove l’appuntamento sarà il 7 marzo alla Salumeria della musica, storico locale meneghino. Fra i primi artisti confermati, i Favonio (che saranno i padroni di casa), Charlotte Ferradini e Irene Ghiotto (vincitrici rispettivamente nel 2012 e 2015), Patrizia Cirulli (già finalista del Premio) e tre artisti da sempre amici del d’Aponte, Mauro Ermanno Giovanardi, Kaballà e Bruno Marro. Altri ospiti sono in via di definizione.

A Roma la serata è in programma all’Asino che vola il 20 marzo. Il cast sarà annunciato prossimamente.

A Napoli la cornice sarà particolarmente prestigiosa, si tratta infatti del Piccolo Bellini. L’evento è realizzato da BeQuiet, un progetto nato nel 2012 da un’idea dell’artista Giovanni Block, che ha intercettato l’esigenza di creare attorno alla canzone d’autore partenopea un vero e proprio circuito, fatto non solo di pubblico ma anche di addetti ai lavori e appassionati. Il 9 aprile si esibiranno, fra gli altri, Momo e Federica Morrone (vincitrici del d’Aponte nel 2009 e nel 2017), Fede ‘N’ Marlen (Premio della critica ‘Fausto Mesolella’ 2017), Katres e Alfina Scorza (entrambe premiate negli anni scorsi per la miglior composizione). Salirà sul palco anche una delle madrine del Premio, Brunella Selo. Altri artisti presenti saranno comunicati prossimamente.

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Assessore Spanu Ogliastra incontra studenti e migranti

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, nell’incontro organizzato dalla Regione nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore I.T.I., a Tortolì. Il momento di confronto ed approfondimento era inserito nell’iniziativa “La Regione incontra le scuole”, giunta al sesto appuntamento.

Sono intervenuti, oltre a Filippo Spanu, gli studenti ed i docenti delle classi quarte e quinte della scuola, il sindaco di Tortolì Massimo Cannas, il dirigente scolastico Franco Murreli, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay, la responsabile del Centro di accoglienza “Cortemalis” di Ilbono Sara Demurtas e Lucia Pinna, insegnante nel Centro provinciale d’istruzione per adulti del comune ogliastrino.

I giovani Soumalia e Mamadou Coulibaly del Mali, Diallo Kalidou originario del Senegal ed Umar Barry, nato in Guinea, hanno raccontato sogni e speranze della loro nuova vita. In Ogliastra, tra Ilbono e Tortolì, sono inseriti nel sistema scolastico e seguono corsi per l’apprendimento e il perfezionamento della lingua italiana.

«Anche in Ogliastra – ha sottolineato Filippo Spanu – abbiamo verificato che esiste una rete di assistenza ed accoglienza ben organizzata. Occorre ricordare, pur nella consapevolezza delle difficoltà ancora da superare, che solo nel Centro di accoglienza Cortemalis sono attivamente impegnati, con diversi ruoli, nove giovani sardi che hanno trovato, in queste attività, approdi lavorativi stabili e che in tutta l’Isola il sistema dell’accoglienza per i migranti garantisce un’occupazione a circa mille persone.»

Gli studenti ora dovranno preparare un video sui contenuti del dibattito. Il servizio, con stile giornalistico, sarà costituito da immagini e interviste realizzate al termine della mattinata e poi inserito nel sito istituzionale della Regione.

Nei mesi scorsi la Regione ha incontrato i giovani delle scuole superiori di Quartu, Iglesias, Macomer, Sassari e Nuoro.

Prima dell’incontro nella scuola di Tortolì, l’assessore Spanu, accompagnato dal sindaco di Ilbono, Andrea Piroddi, ha visitato il Centro di Accoglienza “Cortemalis”. Nella sala riunioni si è intrattenuto con i responsabili della struttura e con i quaranta ragazzi che in questa casa hanno trovato ospitalità.

L’assessore, nell’occasione, ha ribadito l’importanza dei progetti di volontariato sociale, promossi dalla Regione e rivolti ai migranti, e annunciato il prossimo bando indirizzato a Comuni e associazioni «per dare continuità a un’iniziativa che ha già coinvolto oltre centro richiedenti asilo e che produce buoni risultati ai fini dell’inclusione e dell’integrazione».

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Sette carri, diverse centinaia di maschere e migliaia di spettatori. La sfilata di Carnevale 2018 a Teulada ha avuto uno straordinario successo. Per alcune ore il paese ha messo da parte i problemi quotidiani ed ha dato sfogo alla voglia di divertirsi. La sfilata è partita dal piazzale antistante l’oratorio di Don Bosco, al bivio della strada per Santadi, e si è sviluppata attraverso le vie del centro, nelle quali carri allegorici, figuranti e maschere della più antica tradizione sarda, hanno animato e coinvolto il numerosissimo pubblico presente. Hanno partecipato gruppi e carri provenienti da vari centri del Sulcis Iglesiente e da altre province. L’arrivo poco dopo le 17.00 in Piazza Fontana, dove sono stati premiati i carri classificati ai primi tre posti (rispettivamente con 500, 400 e 350 euro): al primo posto il carro “I Flintstones” di Carbonia, al secondo “Il popolo laborioso” di Carbonia, al terzo “I Tirolesi” di Gonnesa. Il premio per il miglior gruppo è andato all'”Esercito del selfie” di Perdaxius, quello per la miglior maschera ad una del gruppo “Horror Movie” di Teulada. Un rimborso spese è stato assegnato al quarto carro e ai gruppi con un minimo di 20 componenti.

Le fotografie sono di Enrico Cambedda.

«Mi sento di ringraziare tutti quelli che hanno collaborato a vario titolo per la riuscita della manifestazione (e chiedo perdono fin d’ora se ne dimentico qualcuno) – ha commentato su facebook il sindaco, Daniele Serra -: in particolare i ragazzi del comitato organizzatore (vera anima del carnevale teuladino) Antonella, Steve Garau, Maria, Cassandra e gli altri. L’Associazione 39′ parallelo ed il suo presidente Pier Luigi Marci, la stazione dei carabinieri ed i vigili urbani di Teulada, Don Ignazio, le teuladine delle zeppole, tutti i volontari e in particolare quelli delle ambulanze TARV e Sud Sardegna Emergenze, gli amici del Motoclub Le Dune e la Protezione Civile di Sant’Anna, le imprese che hanno fornito i mezzi per la sicurezza stradale, gli sponsor che si sono aggiunti al contributo del Comune, la popolazione tutta e i visitatori per la grande partecipazione. Le maschere, i carri e i gruppi, la nostra maschera storica Su Boinarxiu e Su Pastori che hanno fatto festa e colore. Devo, infine, ringraziare gli uffici e i dipendenti comunali e i miei consiglieri Francesco Zedda, Gloria Addis, Antonio Frongia, Massimo Etzi e Mauro Manca, che hanno seguito i vari aspetti della manifestazione e lavorato fianco a fianco agli organizzatori in questi mesi come una grande squadra. Non è mai semplice organizzare eventi di questa portata, le nuove norme sulla sicurezza prevedono ancora più attenzioni e richiedono assunzioni di enormi responsabilità.»

«Teulada crede nel suo carnevale e non rinuncia anzi rilancia – ha concluso Daniele Serra – e poco ha da scoraggiarsi per eventi concomitanti, lo dimostrano ancora una volta i fatti. Attrus annus mellus!»

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Grandissima partecipazione e tanto divertimento per la prima edizione del “Carnevale antiochense”. 10 carri allegorici e 6 gruppi a piedi hanno sfilato per le strade della città in mezzo ai tantissimi cittadini (e non soltanto) che si sono ritrovati in centro per una giornata all’insegna del divertimento. E, dopo la sfilata, grande finale con la festa in Piazza Umberto: musica, balli e oltre 2.500 fritti distribuiti.

«E’ stato un vero successo – commenta soddisfatta l’assessore dello Spettacolo Roberta Serrenti – abbiamo creduto in questo evento e la risposta dei cittadini è stata entusiasmante: in tanti, nonostante il maestrale pungente, si sono riversati lungo il percorso del corteo per assistere alla manifestazione. Era nostra precisa intenzione riproporre la tradizionale sfilata di Carnevale: un appuntamento che era finito nel dimenticatoio ma di cui la comunità sentiva la mancanza. E la grande partecipazione di ieri ne è stata la dimostrazione. Questa è solo la prima edizione del “Carnevale Antiochense”, per il prossimo anno cercheremo di fare meglio nella convinzione ci sia sempre qualcosa da migliorare. Tengo a ringraziare, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, il Centro Commerciale Naturale Sulki e l’Associazione “Su Forti” che hanno collaborato attivamente all’organizzazione dell’evento.»

Grande apprezzamento hanno riscosso le maschere tradizionali sarde: i “Boes e Merdules” di Ottana e i “Bois fui janna morti” di Escalaplano. Ma i veri protagonisti sono stati tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa, senza distinzione: dai carri (per citarne soltanto alcuni: “Isola del tesoro”, “La tribù che balla”, “Discomusic anni 70”) alle tante maschere colorate (fra le quali un gruppo della scuola cittadina di “Via Virgilio”). Senza dimenticare le migliaia di cittadini che hanno preso parte alla manifestazione.