28 November, 2024
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È stato un successo l’intervento di asportazione di tumore al pancreas effettuato oggi al Policlinico Duilio Casula. Il paziente (un 68enne) si è svegliato dopo sette ore sotto i ferri e sta bene. Un’operazione, la prima di altre, effettuata grazie al protocollo di intesa tra l’Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari e l’Azienda ospedaliero universitaria integrata (Aoui) di Verona. Importante l’intenso percorso di formazione dei chirurghi della Struttura complessa di Chirurgia Generale Polispecialististica diretta dal professor Pietro Giorgio Calò che si avvale proprio della grande esperienza della struttura veronese, tra le più importanti al mondo a fare questo tipo di operazioni.

Questa mattina, alle 8,30 in punto sono entrati in sala operatoria professor Claudio Bassi, direttore della Chirurgia Generale e del Pancreas dell’Aoui (tra i massimi esperti mondiali di questo tipo di tumore), il professor Calò e il dottor Massimiliano Tuveri, chirurgo dell’Aoui. Si è tratto di un’operazione particolarmente complessa, durata ben sette ore, su un paziente affetto da tumore alla testa del pancreas. «È una giornata importante per tutti noi – dice il professor Calò – e certamente una speranza in più per tanti pazienti sardi».

Il carcinoma pancreatico è una malattia molto aggressiva che al momento della diagnosi si presenta nell’80% dei casi in uno stadio molto avanzato. Rappresenta, nei paesi occidentali, la quarta causa di morte per tumore. In Italia si verificano più di 8 mila nuovi casi l’anno, soprattutto nella popolazione adulta, e ancora di più in quella anziana. In Sardegna tra 70 e 100 pazienti ogni anno necessitano di un intervento per neoplasia del pancreas a cui si aggiungono i più rari (ma non eccezionali) casi di neoplasie delle vie biliari e del duodeno. Solo il 20% circa di questi tumori è asportabile radicalmente al momento della diagnosi. La chirurgia rimane oggi l’unico trattamento radicale per questa malattia. Nonostante ciò circa l’80% dei pazienti sperimentano comunque una recidiva entro 3 anni dal trattamento chirurgico.

La terapia è nella maggior parte dei casi multimodale. La chirurgia resta l’elemento terapeutico essenziale per garantire una sopravvivenza a lungo termine e una eventuale guarigione, ma non rappresenta più l’unica arma a disposizione per prolungare la quantità e la qualità di vita.

In base a dati epidemiologici del registro tumori degli Stati Uniti (SEER) relativi al periodo 2007-2009, l’1.47% della popolazione (1 persona su 68) nata in questi ultimi anni svilupperà un carcinoma del pancreas durante la vita, nella fascia di età più a rischio (tra 50 e 70 anni) lo 0.56% degli uomini e lo 0.40% delle donne. In ambito europeo, i dati dell’organizzazione non-profit inglese Cancer Research relativi all’anno 2008 mostrano che l’incidenza cresce in maniera lineare con l’età, a partire dai 40 anni con un tasso di medio standardizzato per età di 9 casi/100.000. La stima per l’Unione Europea (sempre relativa all’anno 2008) è di 70.000 nuovi casi. In Italia l’incidenza media standardizzata è di 9 casi/100.000 nelle donne e di 12 casi/100.000 negli uomini

Stime affidabili ritengono che l’adenocarcinoma pancreatico nel 2030 sarà secondo solo al carcinoma del polmone come causa di morte per tumore.

Negli ultimi 10-15 anni il panorama epidemiologico delle neoplasie pancreatiche è tuttavia radicalmente mutato. La causa va ricercata nella sempre maggiore diffusione e applicazione sul territorio di metodiche radiologiche avanzate (la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica), che hanno permesso di diagnosticare un cospicuo numero di neoplasie ritenute un tempo estremamente rare, tra cui le neoplasie cistiche e le neoplasie neuroendocrine.

Sino a oggi la metà dei tumori pancreatici dei pazienti sardi venivano operati presso strutture extra-regione, in particolare l’Istituto Pancreas di Verona, Centro di Riferimento nazionale per la chirurgia del pancreas riconosciuto a livello europeo e internazionale; la struttura ricovera ogni anno oltre 1200 pazienti da tutta Italia. La maggior parte degli interventi eseguiti dall’equipe è rappresentata dalle resezioni pancreatiche maggiori che raggiungono oggi nel loro insieme quasi 400 casi/anno, primo Centro Nazionale e tra i primi 5 nel mondo, cui si aggiungono oltre 2000 duodeno-cefalo-pancreasectomie (intervento demolitivo della testa del pancreas considerato tra i più difficili in ambito chirurgico) nell’arco degli ultimi 15 anni. Questa esperienza rappresenta una delle prime quattro al mondo ed è stata riconosciuta dal Council della European Hepato-Pancreato-Biliary Association (EHPBA).

La convenzione tra l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e l’Aoui di Verona definisce uno specifico protocollo diagnostico e assistenziale per i pazienti affetti da patologie del pancreas, delle vie biliari e del duodeno che potranno ora essere operati al Policlinico. Inoltre i pazienti operati a Verona potranno effettuare visite specialistiche e di follow-up presso l’AOU di Cagliari.

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I carabinieri della Compagnia di Iglesias hanno arrestato un 28enne, B.F., di Iglesias, con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie. Il giovane non riusciva a darsi pace per il termine della relazione: già dallo scorso autunno si presentava presso l’abitazione della ragazza, la pedinava e cercava nel tentativo di convincerla a tornare insieme. La vittima, impaurita dall’atteggiamento aggressivo dell’ex marito, soprattutto da quando aveva scoperto di una nuova relazione, lo aveva già denunciato poiché seriamente preoccupata per la propria incolumità: proprio a seguito dei vari interventi operati sia della Stazione Carabinieri di Iglesias, di Nebida e dell’Aliquota Radiomobile, tutti impegnati nel ricostruire le vicende e tentare di tutelare la denunciante, l’Autorità Giudiziaria aveva emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima.

I militari hanno notificato il provvedimento nella mattinata di martedì 14 febbraio, ma trasgredendo tutte le prescrizioni impartite, l’uomo, già con precedenti di polizia anche per reati contro la persona, si è immediatamente recato presso l’abitazione dell’ex moglie per cercarla: ne è scaturita una nuova querela che ha portato l’autorità giudiziaria ad emettere un aggravamento della misura cautelare disponendo l’accompagnamento dell’uomo in carcere.

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«Lo sblocco del turnover approvato dalla Giunta Pigliaru è un tentativo per coprire i buchi prodotti dal riordino sanitario sardo.» 

Il vice presidente della commissione Sanità Edoardo Tocco (Forza Italia) attacca la Giunta regionale sul provvedimento che consentirà l’assunzione, all’interno dell’Azienda tutela della Salute, di medici, infermieri e operatori socio sanitari nei reparti dei nosocomi isolani.

«E’ l’ennesimo gioco di prestigio di una Giunta inadeguata ha aggiunto Edoardo Tocco -. La verità è che i tagli operati dalla riforma della rete ospedaliera rischiano di portare al collasso la sanità sarda. Basti pensare solo alle proteste dei piccoli ospedali (da Muravera a Isili sino a Sorgono) ormai sprovvisti  personale all’interno delle corsie. Stranezze della politica. Questa operazione è stata più volte auspicata dal nostro gruppo, ma gli appelli sono stati rigettati. La sensazione è che si tratti di una manovra puramente elettorale. Lo sblocco arriva in fortissimo ritardo rispetto ai tempi dettati dal piano di riforma e solo a ridosso dell’appuntamento con il voto.»

«Occorre però – puntualizza Edoardo Tocco – dare centralità allo scorrimento delle vecchie graduatorie con tante figure professionali che attendono un inserimento nel sistema sanitario». Il rappresentante forzista invoca prudenza nelle decisioni: «Anche perché sul piano della rete ospedaliera si attende il via libera del ministero dell’Economia e delle finanze, con il pericolo che vengano annullati diversi atti aziendali – conclude Edoardo Tocco – che passerà al vaglio l’appropriatezza e l’efficacia delle risorse messe in campo. I drastici tagli delle strutture complesse (come la chirurgia plastica al Brotzu) palesano gravi ripercussioni sulle prestazioni per i pazienti, con sprechi pesanti all’interno di una sanità sarda che rischia l’implosione.»

 

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Un progetto che parte da lontano, che trova la sua origine nel 2006, negli studi realizzati dall’Ispra, nelle ricerche sullo spostamento della sabbia e sull’influenza delle correnti marine che modificano la spiaggia. Questa mattina, nella sala consiliare del comune di Stintino, l’amministrazione comunale, alla presenza dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, ha illustrato ai cittadini il progetto definitivo di riqualificazione della spiaggia della Pelosa. Un progetto che rappresenta un intervento virtuoso, che coniuga il ripristino del sistema dunale con un sistema di fruizione sostenibile della spiaggia della Pelosa.

Un progetto da 18 milioni di euro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata da Antonio Diana, si realizzerà per lotti funzionali. E i primi in programma sono proprio quelli che prevedono lo smantellamento della strada asfaltata nel tratto compreso tra il Gabbiano e la Pelosetta. Lavori importanti che, così è stato previsto, avranno un costo di circa 5 milioni di euro, al momento interamente finanzianti dalla Regione.

E altri potrebbero arrivare «perché – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente – siamo convinti che ci possano essere altre risorse sulla programmazione territoriale o su altri bandi, europei o statali, che possano così concorrere al raggiungimento dell’obiettivo finale».

Un progetto che «dimostra il coraggio di questa amministrazione – ha detto ancora l’assessore regionale – e la Pelosa per il suo valore ecologico e quale risorsa economico-ambientale merita questa attenzione. E questo progetto, avviato nel 2006, si fonda su basi tecnico-scientifiche. Un punto di partenza importante per essere sicuri che il risultato finale sia quello giusto». Quello che riporti la spiaggia, considerata una delle più belle al mondo, alla bellezza che si osserva ancora nella storiche cartoline di un tempo.

«È un gioiello del comune di Stintino che vogliamo salvaguardare – ha detto il sindaco Antonio Diana – ecco perché già nel Puc del 2010 avevamo inserito questo tipo di intervento. Un lavoro che abbiamo definito essere di “chirurgia ambientale” che deve mirare a ricostituire il sistema dunale. Dobbiamo lavorare con attenzione, perché quello a cui miriamo è custodire e trasmettere questo patrimonio ambientale alle generazioni future».

Già da quest’anno, intanto, in attesa che le procedure siano concluse – entro metà aprile approvazione del progetto in giunta e poi in consiglio comunale quindi procedure per l’indizione della gara a evidenza europea e aggiudicazione infine avvio lavori dopo estate 2019 – saranno adottate delle novità. «Grazie agli studi scientifici sulla pressione antropica realizzati gli scorsi anni – ha aggiunto il primo cittadino – pensiamo di adottare una regolamentazione degli accessi».

A presentare il progetto sono stati gli esperti del raggruppamento temporaneo di professionisti formato dalla capofila Criteria srl, dallo studio associato di ingegneria “Prima” e dalla società cooperativa di ingegneria ambientale “Ambiente”.

«L’obiettivo prioritario – hanno detto Paolo Falqui, Maurizio Costa e Francesca Etzi – è il ripristino dell’assetto morfologico-ambientale del sistema dunale e delle relazioni funzionali con la spiaggia. Questo comporta la rimozione della strada litoranea e la riorganizzazione delle modalità di accesso e di fruizione del sistema costiero.»

A essere interessato sarà il tratto compreso tra la spiaggia del Gabbiano e la zone dalle Pelosetta, sia a monte che a valle della strada quindi, della zona alle spalle della Pelosa e di aree condominiali private.

Un’operazione che permetterà di dare nuova vita alle collinette di sabbia che potranno così ricostituire un prezioso sistema dunale, in grado di alimentare la spiaggia.

Il progetto del Comune prevede, quindi, il posizionamento di un sistema di passerelle in legno in aggiunta a quelle già esistenti che, assieme alle barriere installate da dieci anni sulla spiaggia e per le quali periodicamente viene fatta manutenzione, hanno evitato l’erosione delle dune. La nuove passerelle che sostituiranno la strada saranno sollevate da terra, per favorire lo scambio della sabbia e consentiranno il passaggio di mezzi elettrici leggeri. Le aree parcheggio permetteranno di contingentare il numero delle auto e, contemporaneamente, fungeranno da siti di interscambio. Le persone lasceranno la loro vettura e prenderanno i mezzi pubblici o biciclette.

Saranno create piste ciclabili, verrà realizzata una piazza all’altezza della Pelosetta, con sedute e pergolati, e l’ultimo tratto della strada, quello che porta alla zona alta di Capo Falcone, sarà transitabile solo dai mezzi pubblici e dagli automezzi dei residenti. Sarà presente una ztl, una sola area per gli accessi pedonali dei privati e ben quattro per gli accessi pubblici, quindi una viabilità d’accesso con le auto, le rotatorie e due parcheggi.

Il progetto, oltre a questa operazione, prevede la ricostituzione del sistema dunale e della vegetazione. Un intervento che potrebbe essere realizzato con l’utilizzo della sabbia sottomarina che si deposita all’ingresso del porticciolo dell’Ancora. Sabbia ricca di materiale organico in grado di innescare il sistema dunale.

Al termine della presentazione, moderata all’assessora comunale dei Lavori pubblici, Antonella Mariani, e che ha visto la partecipazione di assessori e consiglieri comunali, è stato dato spazio agli interventi del pubblico, tra questi si segnalano quelli dei rappresentanti locali delle associazioni ambientaliste che hanno espresso apprezzamento per il progetto. Tra queste Wwf che ha posto l’accento sull’attenzione alla ri-vegetazione delle dune mentre Legambiente ha definito il progetto «una pietra miliare, un progetto coraggioso e importante».

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Sono cinque, come gli appuntamenti (tutti di sabato alle 21.00) in programma a Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114 a Cagliari. Ottantotto, come i tasti del pianoforte degli affermati musicisti che si alterneranno sul palco della Sala dei Ritratti. 

Il 24 febbraio prende il via la seconda edizione di 5 x 88, rassegna musicale per pianoforte solo, ideata e prodotta dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” – ONLUS.

Sino al 12 giugno rinomati protagonisti del panorama nazionale e internazionale si avvincenderanno per  proporre il meglio dei  loro lavori più recenti. Arriverranno Mattia Vlad Morleo, Arturo Stàlteri, Claudio Espector, Gustavo Gini, sino a Billy Eidi.

Italia, Argentina, Francia: sono questi i paesi rappresentati dai musicisti invitati, scelti per l’occasione dalla direttrice artistica Irma Toudjian, pianista e compositrice libanese di nascita, armena di origini e italiana di adozione. 

Sabato 24 febbraio alle 21 si parte con Arturo Stàlteri. Il talentuoso pianista, conosciuto anche per la sua  conduzione di diversi programmi radiofonici Rai (da Il cammello di Radio 2 a Primo movimento su Radio 3) si esibirà in Low & Loud, concerto in cui proporrà, reintrerpretati sugli 88 tasti, brani di mostri sacri come Rolling Stones, Rino Gaetano, Radiohead ma anche pezzi da lui stesso composti.

Il 31 marzo il secondo appuntamento è affidato al giovanissimo Mattia Vlad Morleo. Appena diciassettenne è considerato tra i più promettenti esponenti della musica contemporanea con più di 20mila ascolti mensili sulle piattaforme digitali. In questa serata Morleo proporrà suoi brani tratti dall’album The Flying of the Leaf e alcuni inediti tutti per piano solo.

Il 14 aprile arriva l’argentino Claudio Espector, già direttore del Conservatorio Superior Manuel de Falla e recentemente premiato per la sua carriera dall’associazione dei critici musicali dell’Argentina nonché dal governo della sua città natale, Buenos Aires. Espector proporrà Visiones, tangos y revoluciones, concerto in cui proporrà autori che spazieranno da S. Prokofiev ad A. Mosolov, da J.J. Castro ad A. Ginastera.

Protagonista del quarto appuntamento, sabato 12 maggio, sarà ancora un pianista argentino: Gustavo Gini. Specializzato nella sonorizzazione di lungometraggi, si è diplomato a Buenos Aires per poi proseguire il proprio percorso artistico in Ungheria e in Europa. Ha lavorato anche negli Stati Uniti e nel proprio paese natale.

Sabato 16 giugno 5×88 si chiude con un viaggio nel pianoforte francese. Chopin, Fauré, Ravel, Sacre: è questo il repertorio proposto da Billy Eidi, affermato concertista e professore onorario alla prestigiosa CNSMD di Lione e all’Ècole Normale de Musique di Parigi.

«5×88 è un festival nato nel 2017 che mette in rete alcuni dei numerosi concerti proposti ogni anno a Palazzo Siotto – spiega Francesco Accardo, consigliere di amministrazione della Fondazione Siotto, che ha avuto l’idea della manifestazione -. L’idea è costituire un network di associazioni che possano lavorare assieme a un calendario condiviso, una vera e propria associazione di associazioni con oltre 25 aderenti da tutta la Sardegna. Obbiettivo è rendere Palazzo Siotto un polo di ascolto della musica contemporanea

L’organizzazione di 5 x 88 è a cura della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” – ONLUS, con il supporto delle associazioni Le OfficineACCuS (Associazione per la Cooperazione Culturale in Sardegna) e Suoni&Pause.

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Nuovo appuntamento in programma nell’ambito della rassegna “Carbonia Scrive”, questa sera, a partire dalle 18.00, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, con la presentazione del libro di Guglielmo Maccioni “ValleHHermosa”, con proiezione del book trailer creato dall’autore per l’occasione.

Nell’atmosfera tragica ma carica di speranze del dopoguerra emerge la storia del mite orologiaio Franz Schwabisch e degli enigmatici fatti che portarono lui e la sua famiglia ad intrecciare le proprie vicende personali con quelle di una terra lontana. Da una Amburgo distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale a un piccolo villaggio del sud Sardegna degli impetuosi anni ’70, una densa saga familiare tra personaggi e luoghi lontani nel tempo e nello spazio ma intimamente legati da un mistero.

Guglielmo Maccioni, architetto di origini sardo-siciliane, vive e lavora da quasi 30 anni a Firenze. In omaggio al suo romanzo, ambientato tra Amburgo e Vallermosa (Cagliari), ha compiuto in bicicletta l’intero viaggio dalla metropoli sul mare del Nord fino al sud della Sardegna. E’ alla sua prima prova letteraria.

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Il 24 febbraio l’aula magna della Facoltà di Medicina a Sassari, ospiterà un corso-lezione sull’endocrinologia pediatrica. L’incontro è aperto a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.

Sarà l’occasione per fare il punto sui disturbi della crescita e dell’ipertiroidismo in età pediatrica, patologie che non hanno elevata incidenza nei bambini ma che risultano di difficile gestione per i pediatri e incidono profondamente sulla vita, anche psicologica, dei piccoli pazienti e dei genitori. Queste le finalità del corso “Lezioni di endocrinologia pediatrica”, in programma il 24 febbraio, alle ore 8,30, nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari.

L’incontro, organizzato dal Servizio di Endocrinologia in collaborazione con il Servizio Formazione dell’Aou di Sassari, consentirà anche di affrontare il tema delle patologie ”sindromiche” dell’infanzia e dell’adolescenza, argomento poco noto, ma di grande importanza.

«L’Endocrinologia pediatrica – spiega il direttore del Servizio di endocrinologia dell’Aou Mario Palermo – è una branca che coinvolge trasversalmente diversi specialisti, gli endocrinologi appunto quindi pediatri, neonatologi, nutrizionisti, neuropsichiatri infantili e che si è conquistata uno spazio a sé all’interno dell’Endocrinologia grazie alle conoscenze di fisiopatologia e clinica accumulatisi nel tempo.»

«È ormai accettato il concetto che il bambino, sia nell’infanzia che nella fanciullezza sino al periodo di “transizione”, si distingue dall’adulto sotto molti punti di vista. Elementi caratterizzanti sono, a esempio, i meccanismi che portano alla crescita somatica e alla pubertà», conclude lo specialista.

Al tavolo dei relatori si alterneranno esperti isolani (dell’Aou di Sassari e dell’ospedale pediatrico Microcitemico di Cagliari) e della penisola (ospedali Bambino Gesù di Roma e Gaslini di Genova) per discutere su come affrontare, dal punto di vista diagnostico e terapeutico, il “rebus” del bambino che non cresce o che si ammala di ipertiroidismo, patologia che comporta un atteggiamento terapeutico differente rispetto all’adulto.

Il taglio dell’incontro sarà prettamente pratico ma nelle relazioni non verranno trascurati gli aggiornamenti di ordine fisiopatologico. Il corso è aperto, sino a un massimo di cento adesioni, a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.

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lavoro, servizi

«Mi fa particolarmente piacere partecipare a questa iniziativa, finanziata con risorse del Fondo Sociale Europeo all’interno del nostro programma “Green & Blue Economy”, rivolto alla formazione professionale di qualità – ha detto Virginia Mura -. Questo è un chiaro modello di innovazione nella formazione: disegna nuovi percorsi professionali tenendo conto degli spazi che si aprono nel mercato e converte, quasi in “tempo reale”, quella che viene raccontata solo come ‘emergenza’, i rapporti col mondo islamico, in opportunità per le nostre aziende.»

«Le imprese e i professionisti che conseguiranno la qualifica per realizzare e commercializzare prodotti con la certificazione “Halal” – ha aggiunto Virginia Mura -, potranno accedere alle enormi opportunità legate al commercio estero verso i paesi del Nord Africa, un bacino di centinaia di milioni di abitanti, ma anche sviluppare il mercato interno, costituito in larga parte dagli immigrati di prima e seconda generazione che sono qui da anni, a cui si sono aggiunti coloro che si sono integrati, dopo essere giunti da noi con i flussi migratori di questi anni. Un progetto come questo – ha concluso l’assessore del Lavoro -, contribuisce inoltre all’avanzamento culturale del nostro mondo imprenditoriale ed economico e, più in generale, della nostra società: la buona integrazione si realizza anche assicurando a ciascuno prodotti garantiti in ossequio ai propri dettami religiosi.»

Halal è una parola araba che significa “lecito”, cioè tutto quanto permesso dalla religione musulmana. Le certificazioni Halal sono quindi associate alle prescrizioni islamiche e attestano la conformità dei prodotti ai dettami religiosi. Esse, disciplinate dagli standard di qualità ISO, sono fondamentali per il commercio in tutti i paesi della cosiddetta Halal Economy e, in generale, per tutti i consumatori di fede musulmana.

Il progetto “Commercio e Produzioni Halal in Sardegna” svilupperà la formazione degli operatori orientata ai mercati della “Halal Economy” e alla creazione di imprese sarde specializzate nel settore nei comparti agroalimentare, cosmetico, farmaceutico e turistico, sviluppando innovativi processi di produzione e commercializzazione per un mercato locale ed internazionale sempre più attento alle certificazioni Halal.

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A Cagliari domenica 18 febbraio si svolgerà, Maslenitsa il “carnevale slavo” per le vie della Marina con raduno alle ore 15.00 in Piazza San Sepolcro e conclusione alle ore 17.00.

Non mancheranno i tradizionali “Bliny” una sorta di “crepe” dai vari gusti, che rappresentano il sole, il simbolo di questa antica tradizione molto sentita in Ucraina, Bielorussia e Russia.

La manifestazione itinerante sarà allietata dalla musica ed i canti di due virtuosi artisti Vladimir Hinko (fisarmonica), Maria Kutchinskaya (Salterio) solisti del complesso emerito di Stato della Bielorussia “Khoroshky”.

Svetlana e Aksana operatrici del laboratorio di disegno e creatività artistica del progetto NOI-INSIEME LR 46/90 si occuperanno del face painting (trucchi del viso) per tutti i bambini che vorranno.

Tanti piccoli giochi a premi e indovinelli per bambini e adulti con in palio souvenir e tipici dolci slavi. Verranno premiate, infine, le migliori maschere!

La domenica di Masleniza e anche chiamata la giornata del “perdono” perché è tradizione, quando ci si incontra, chiedersi l’un l’altro scusa per le eventuali offese anche involontarie che si possono aver fatte ad amici, parenti e conoscenti! 

La manifestazione si tiene nell’ambito del Progetto “Rete per l’interazione culturale e la conoscenza” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo” – Centro di lingua russa e cultura slava di Cagliari. Con il contributo della Fondazione di Sardegna ed il patrocinio del Consolato onorario Repubblica Belarus in Cagliari. 

La comunità immigrata proveniente dall’Europa Orientale e dall’area post-sovietica è molto presente in Sardegna, dove è grandemente maggioritaria la componente femminile, donne che svolgono un ruolo sociale molto importante, soprattutto nel settore della cura alla persona, tante di loro, infatti, sono lavoratrici badanti, alle quali sempre più sardi affidano la cura dei propri genitori anziani e nonni. Negli ultimi anni, i ricongiungimenti familiari, la nascita di numerose coppie miste, e la significativa presenza in città di studenti universitari provenienti in particolar modo dalla Bielorussia, allarga ulteriormente la composizione anagrafica e sociale di una comunità fortemente integrata desiderosa di condividere con i Sardi le proprie tradizioni nel segno dello scambio culturale.

 

 

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Spiritualità, accoglienza, turismo “lento” e sostenibile sono i valori portanti del percorso francescano e della guida “Luoghi francescani della Sardegna”, che sarà presentata sabato 17 febbraio, alle 10.30, nel convento di Sant’Ignazio, in viale Frà Ignazio, a Cagliari.

Il volume “racconta” le sedi del francescanesimo, le strutture adibite all’ospitalità e le peculiarità architettoniche e artistiche di monasteri e santuari, spesso immersi in splendidi scenari paesaggistici, all’interno di un itinerario a tappe che si sviluppa attraverso 14 comunità dove si insediarono i seguaci di san Francesco d’Assisi: Alghero, Bosa, Cagliari, Castelsardo, Fonni, Gesturi, Iglesias, Laconi, Luogosanto, Mores, Oristano, Pula, Sanluri e Sassari.

La presentazione è affidata ad Alberto Dragone, responsabile della casa editrice ‘Terre di Mezzo’, curatrice di redazione e pubblicazione. Interverranno l’arcivescovo Arrigo Miglio, presidente della conferenza episcopale, la sindaca del comune di Laconi Anna Paola Zaccheddu in rappresentanza dei Comuni inseriti nel partenariato, i referenti degli ordini dei tre ordini francescani.

I lavori, coordinati dal giornalista Paolo Matta, saranno chiusi dall’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas e saranno occasione per illustrare prospettive e sviluppi del Percorso francescano in Sardegna e, più in generale, del progetto regionale sul «turismo dei cammini e destinazioni di pellegrinaggio».