28 November, 2024
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«È una relazione particolarmente severa, che noi prendiamo come stimolo a fare sempre meglio, ma ricordo che ci sono vincoli esterni che rendono difficile e a tratti impossibile procedere con la rapidità e l’efficacia che per primi vorremmo, dal blocco dei turn over all’impossibilità di ricorrere a consulenze sul bilancio armonizzato.»

L’ha detto l’assessore del Bilancio Raffaele Paci intervenendo alla Corte dei Conti subito dopo la relazione sulla verifica del rendiconto 2016 della Regione.

«Ci sono norme del bilancio armonizzato di non facile lettura, sia nella interpretazione che nella applicazione, e indubbie difficoltà ad affrontare i cambiamenti organizzativi che dall’armonizzato derivano: lo dimostra il fatto che lo Stato pretende dalle amministrazioni regionali il bilancio armonizzato ma per se stesso continua a rinviarlo. La Sardegna sul bilancio armonizzato non ha fatto sperimentazione, ci siamo trovati di fronte a norme nuove e complesse, spesso farraginose, e da questo sono dipesi i ritardi. Il 2016 è stato poi un anno particolarmente complicato – ha ricordato Paci – perché dopo la sentenza della Corte abbiamo dovuto modificare ben quattro leggi, nonostante la gestione 2016 fosse ormai chiusa e corretta, per la contestazione di un aspetto che riguardava 31 milioni e, ricordo, era puramente formale e non intaccava in alcun modo nella sostanza la legge di bilancio. Ma nonostante questo, abbiamo raggiunto risultati importanti: forte abbattimento del debito regionale, certezza delle entrate, tempi più rapidi nei pagamenti, forte riduzione dell’abbandono scolastico, impegno sulle politiche sociali come nessun altra regione italiana, certificazione di tutti i fondi europei della programmazione 2007-2013.»

Il vicepresidente della Regione ha poi sottolineato la necessità di chiarire nel merito alcuni aspetti evidenziati nella relazione perché, al di là del controllo formale, ci sono una serie di valutazioni su cui è importante fare chiarezza.

 

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«L’accordo sull’ex Alcoa rappresenta un segnale importante per l’intero sistema industriale isolano, oltre che nazionale.»
Lo ha detto oggi l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. «È un risultato fondamentale, frutto della condivisione di un percorso avviato dal MISE e Invitalia, e ci auguriamo che si arrivi presto alla riapertura dello stabilimento di Portovesme. La Sardegna ha già agganciato la ripresa in ambito industriale e lo testimoniano sia le recenti stime ISTAT che i dati sull’export, il cui incremento è attribuibile anche alle politiche di internazionalizzazione varate dall’Assessorato dell’Industria. Il rilancio produttivo dello smelter di Portovesme, inoltre, sarà fondamentale per ridare slancio alle piccole e medie imprese che gravitano nel Sulcis e che hanno sofferto enormemente la crisi. Ora ci aspettiamo una rapida soluzione anche per Eurallumina, essenziale per completare la filiera dell’alluminio, e per la vicenda che riguarda la Keller di Villacidro. Per quest’ultima – ha concluso Maria Grazia Piras – stiamo lavorando affinché si possa valutare quanto prima una manifestazione di interesse concreta da parte di investitori disponibili a rilanciare lo stabilimento.»

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Nel giorno in cui i lavoratori ex Alcoa festeggiano la firma dell’accordo sul passaggio di proprietà dello stabilimento ex Alcoa da Invitalia alla Sider Alloys, attraverso il quale intravedono concretamente un prossimo ritorno sul posto di lavoro, non arrivano notizie altrettanto positive e incoraggianti dall’assemblea dei lavoratori Eurallumina svoltasi questa mattina a Portovesme.

Un comunicato stampa diffuso nella tarda mattinata dalla RSU aziendale, disegna un quadro buio nell’interminabile iter procedurale, giunto al 43° mese, 1.308 giorni. «Il livello delle richieste non si esaurisce ma tende continuamente ed in misura inesauribile ad aumentare, inserendo, in questa circostanza, un nuovo elemento (condiviso da uffici ambiente e per la V.I.A. dalla Sanità per la V.I.S. e della provincia del Sud Sardegna per l’A.I.A.), un termine di tempo a carattere perentorio entro il quale rispondere – si legge nella nota -: 30 giorni dal ricevimento della comunicazione (7 febbraio 2018) e ancora (testuale): “In assenza del quale, comunque, si darà seguito all’iter istruttorio di competenza, affinché la Giunta regionale possa adottare l’atto deliberativo relativo all’espressione del giudizio di compatibilità ambientale”. E se non vi fossero ulteriori risposte, chiediamo, sulla base di questi “infiniti dubbi”, la valutazione negativa sarebbe solo un atto formale, perché già decisa? E se le risposte fossero parziali o ritenute non congrue, o non fosse sufficiente il tempo accordato, varrebbe lo stesso criterio negativo?».

«I passaggi, le azioni, gli atteggiamenti che lo hanno reso impraticabile e ulteriormente complicato, sono e rimarranno scolpiti in modo indelebile nella storia, così come rimarrà indelebile la lotta di resistenza impari di questi anni condotta dai lavoratori, contro forze ideologicamente contrarie e oscure, residenti in ogni anfratto della contorta macchina amministrativo-burocratica e sostenuta esternamente dai loro alleati, insieme a parti della società civile, riconducibili ai frequentatori dei migliori salotti radical chich e ambienti culturali d’elite sardi, dalla cui comodità pretendono di pontificare e decidere per la vita degli altri e che si palesano anche con articoli sulla stampa che mirano a pressare o meglio – a giustificare chi secondo loro, deputato a decidere, lo farà in modo negativo, dimostrando di essere al corrente di dettagli e probabili valutazioni estemporanee interne alle istituzioni, che a nessuno, neanche alla proponente, era dato conoscere perché non ufficiali, ma che sembrano in procinto di realizzarsi, almeno dagli ultimi avvenimenti – prosegue la nota – della RSU Eurallumina -. Il tutto agevolato da norme contorte e farraginose che possono essere interpretate e dove è facile dissimulare eventuali contrarietà e, soprattutto, è difficile riconoscerle, norme per le quali i lavoratori hanno giustamente chiesto l’applicazione, ma guidata sempre dal “buon senso”, richiesta ad oggi completamente ignorata.»

«La fine dell’iter sarà anche il momento nel quale saranno chiare le responsabilità che si assumerà chi metterà la parole fine (unico caso in Europa occidentale) ad una produzione strategica per il comparto industriale nazionale qual è la raffinazione della bauxite e per i prodotti da essa derivati, promo anello della filiera dell’alluminio, la cui ripresa è stata più volte annunciata – rimarca la RSU Eurallumina -. Responsabilità che passano per la cancellazione degli ingenti investimenti programmati nell’area di grave crisi del Sulcis Iglesiente e di circa 600 posti di lavoro tra diretti e dell’indotto, circa 100 nuove assunzioni che, con i servizi e i fornitori, corrispondono a circa 1.000 famiglie, un evento dalle proporzioni catastrofiche e drammatiche, in un territorio già colpito da una grave crisi senza fine.

Un peso sociale di cui si dovrà fare carico interamente la Regione Sardegna, perché sia chiaro: si potrà impedire il rilancio di una produzione e far scappare l’ennesima multinazionale (tra le poche che hanno dimostrato con i fatti di voler investire nel territorio), ma le persone e le famiglie, pretenderanno di poter continuare a sopravvivere. Nella peggiore delle ipotesi, la Rusal farà i suoi investimenti in altri paesi, i rappresentanti politici avranno il loro stipendio o riprenderanno il proprio lavoro, come il proprio lavoro avranno i funzionari e i tecnici, mentre i lavoratori tutti e le loro famiglie saranno gli unici a pagare personalmente questo assurdo scenario.

E per questo annunciamo, in caso di evoluzioni negative, con la dignità e civiltà che ci ha sempre contraddistinto in questi lunghi e difficili anni, l’inasprirsi delle azioni di contrasto a questo possibile e tragico epilogo, con ancora più determinazione nella rivendicazione del diritto al lavoro, perché ad esso non rinunceremo mai.»

«Lanciamo un avviso a chi già si trova a percorrere le strade nel labirinto delle autorizzazioni sui medesimi temi e a chi si appresta ad intraprenderle: si sappia che il progetto di cancellazione del comparto industriale in Sardegna parte da lontano, sino ad oggi respinto dalla lotta e dalla determinazione dei lavoratori che si sono spesi con impegno e sacrifici, ma che attende, per compiersi, che cada il primo ostacolo oggi rappresentato dall’Eurallumina; perché su questo principio, con questi atteggiamenti e su questi insuperabili vincoli anche ideologici, non sarà consentito a nessuno ottenere le autorizzazioni propedeutiche allo sviluppo dei loro progetti. Incidere nella situazione sopra descritta non è semplice e mobilitazioni di particolare intensità mirate a rappresentare l’aspettativa delle tante famiglie che vivono questo dramma, in questo caso, purtroppo servono a poco: l’avversione, anche fisica, dimostrata da chi vede i lavoratori, padri e madri di famiglia che rivendicano il proprio diritto al lavoro, come un intralcio e un fastidio verso la propria ovattata quotidianità, ne rende chiara l’insofferenza e il fatto che il mondo è cambiato e sta cambiando molto velocemente, a svantaggio di chi è più debole. Invitiamo tutti a riflettere e ad agire per tempo – conclude la RSU Eurallumina – chi sino ad oggi è stato solo spettatore, pensando che quanto accaduto agli altri non possa verificarsi nel proprio caso, metta in campo, prima possibile, strumenti e azioni mirate a contrastare questo nefasto scenario, prima che sia davvero troppo tardi.»

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Anche Alcoa saluta con soddisfazione il passaggio di proprietà dello stabilimento di Portovesme.

A seguito della firma dell’accordo di cessione alla società svizzera Sider Alloys, nel pomeriggio Alcoa ha diffuso una nota nella quale dichiara: «Alcoa esprime soddisfazione per la firma del contratto che ha trasferito in data odierna la proprietà dello smelter di Portovesme. Alcoa augura alla nuova proprietà e ai lavoratori di Portovesme le migliori fortune per il futuro e ringrazia tutti i partner di Alcoa per la valida collaborazione offerta nel corso di questi anni in Sardegna»

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Sabato 17 febbraio, è in programma il 4° appuntamento della rassegna “Bacu Abis Teatro”giunta alla sua seconda edizione e organizzata dalla Compagnia “La Cernita Teatro”.

Programma.

Ore 16.00: CIRCO PICASSO, arte e movimento scoprendo il cubismo, LAB. diretto da Marco Nateri

ore 16.00: STORIE DI FABER, LAB. per giovani e adulti diretto da Daniele Pettinau

ore 17.30: Merenda

ore 18:00 MANOVELLA CIRCUS,  Compagnia Teatro Tages

Spettacolo di marionette e burattini con musica suonata dal vivo con l’organetto di Barberia

Di e con Agostino Cacciabue e Rita Xaxa

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La commissione dei Trasporti e del Turismo del Parlamento europeo ha concluso una visita di due giorni in Sicilia e Campania. Al termine, la presidente della commissione e capo della delegazione del Parlamento europeo, Karima Delli, ha dichiarato:

«Abbiamo organizzato questo viaggio in Italia per vedere sul campo i progressi che le due regioni hanno realizzato per quanto riguarda alcuni nodi chiave del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.

Quello Scandinavo-Mediterraneo è uno dei nove corridoi che compongono la rete transeuropea di trasporto (Ten-T), ed è fondamentale non solo per una migliore connessione e integrazione del Mezzogiorno d’Italia con la parte settentrionale del paese, ma, più in generale, per collegare meglio il Sud dell’UE con il Nord. 

Ci congratuliamo con le autorità locali e regionali e con gli enti di gestione dei porti e delle ferrovie che abbiamo incontrato durante la visita per il grande impegno e i grandi progressi che hanno compiuto e stanno ancora compiendo al fine di completare e rendere pienamente operativi i punti chiave del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, come i porti di Catania e Augusta, la stazione ferroviaria di Afragola e il porto di Napoli.

In qualità di co-legislatori del progetto Ten-T, incoraggiamo vivamente le altre istituzioni dell’Unione europea a sostenere pienamente l’Italia e le sue autorità, affinché possano proseguire il buon lavoro che stanno facendo per costruire un Corridoio Scandinavo-Mediterraneo pienamente funzionante. Questo porterebbe enormi miglioramenti non solo per la mobilità dei cittadini italiani ed europei, ma anche per la libera circolazione delle merci dalle parti meridionali dell’Unione europea verso i paesi del Nord, resi possibili anche dal crescente ruolo della digitalizzazione.

Vogliamo inoltre sottolineare che i progetti Ten-T e il sistema aeroportuale integrato sono importanti per la Sicilia e la Campania, sia per il settore turistico che per l’enorme impatto che buone infrastrutture possono avere sullo sviluppo complessivo di Catania, Napoli e Caserta. Queste tre città, e la Sicilia e la Campania in generale, possono vantare un patrimonio culturale incredibile.

Infine, abbiamo molto apprezzato l’attenzione che le autorità italiane hanno rivolto alla dimensione ambientale delle infrastrutture Ten-T, investendo su fonti energetiche più pulite e sulla sostenibilità. Lo sviluppo di un’efficiente rete transeuropea dei trasporti deve andare di pari passo con la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.»

La Delegazione sarà composta dai seguenti europarlamentari:

Karima Delli, presidente della commissione TRAN (Versi/ALE, FR)          

Wim Van De Camp (PPE, NL)

Marian-Jean Marinescu (PPE, RO)       

Salvatore Domenico Pogliese (PPE, IT) 

Giovanni La Via (PPE, IT)

Ismail Ertug (S&D, DE)

Nicola Caputo (S&D, IT)

Kosma Zlotowski (ECR, PL)

Gesine Meissner (ALDE, DE)

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La commissione Lavori pubblici del Consiglio regionale, presieduta da Antonio Solinas (Pd), dopo una relazione dell’assessore Edoardo Balzarini, ha approvato  i 53 articoli del disegno di legge n. 417 in materia di “contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”.

Unica astensione quella della consigliera Annamaria Busia (Misto), secondo la quale «l’approvazione di una legge così importante che interviene su un quadro normativo nazionale in evoluzione ed impatta in modo molto forte su altre materie è inopportuna oltre che, in alcune parti, a rischio di impugnazione del Governo nazionale». Annamaria Busia ha poi sottolineato che il provvedimento è privo del prescritto parere del Cal.

In sede di discussione al testo della legge è stato aggiunto, su proposta del consigliere del Pd Salvatore Demontis, l’art. 5/bis che prevede la costituzione di una di una società a capitale interamente pubblico con socio unico la Regione per «la progettazione, realizzazione e gestione di opere pubbliche» di rilevanza strategica individuate dalla Giunta regionale con una specifica delibera. La nuova società dovrà mettere a punto una programmazione triennale ed un “piano industriale” sottoposto al controllo del socio unico, sia per la gestione che per gli obiettivi. Al termine della prima fase, in caso di mancata approvazione dei risultati di gestione e di mancato raggiungimento degli obiettivi, la società sarà messa in liquidazione “restituendo” le sue attività all’assessorato dei Lavori pubblici.

Illustrando le linee principali del disegno di legge, l’assessore Edoardo Balzarini ha affermato che «si tratta di una legge organica che riordina le competenze regionali su materie molto complesse, introduce significativi elementi di semplificazione e snellimento delle procedure, migliora la qualità della progettazione e della programmazione, individua con rigore opere strategiche e coperture finanziarie, controlla i flussi e le ricadute degli appalti pubblici».

«In qualche parte – ha aggiunto – la legge formula anche proposte innovative su ambiti ora di competenza nazionale, con la finalità di ampliare gli spazi regionali nel settore degli appalti pubblici, sulla scorta di buone pratiche già introdotte con successo in altre Regioni.»

Nelle conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha ricordato la volontà dei capigruppo di accelerare il percorso di approvazione della legge. Per quanto riguarda il parere del Cal, ha osservato, «teoricamente i tempi ci sono ma la decisione su questo passaggio spetta ai capigruppo e, in definitiva, al Consiglio».

Il testo del disegno di legge sarà trasmesso alla commissione Autonomia, già convocata per le 15.30. La votazione finale della commissione Lavori pubblici è programmata per martedì 20 febbraio alle 9.30, prima della riunione del Consiglio.

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È in corso la prevendita per “Due come noi che…”, il concerto in programma al Teatro Comunale di Sassari il 19 aprile (con inizio alle 21.00): protagonisti un’autentica icona della canzone d’autore come Gino Paoli e un pianista lirico e raffinato come Danilo Rea, nome di primo piano della scena jazzistica nazionale; un sodalizio capace di incantare diverse generazioni grazie alla perfetta alchimia musicale e all’intesa dei due artisti unite alla loro continua voglia di sperimentare e mettersi in gioco. I biglietti, a trenta euro, si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna, e a Sassari da TicketOk (via Tempio, 65; tel. 0792822015 ) e Nuove Messaggerie Sarde (piazza Castello, 11; tel. 079 230028). Il concerto è organizzato dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz con il patrocinio del Comune di Sassari.

Accreditato di numerosi sold out su prestigiosi palcoscenici in Italia e all’estero, “Due come noi che…” si presenta come un concerto unico ed emozionante – a base di voce, pianoforte e improvvisazione – di due grandi artisti alle prese con una scaletta aperta che si rinnova di volta in volta: ci sono le canzoni più amate di Gino Paoli, da “Averti addosso” a “Il cielo in una stanza”, da “Vivere ancora” a “Perduti”, passando per “La gatta” e “Come si fa”, insieme a chicche dei cantautori genovesi, che per lui sono gli amici di una vita: “Canzone dell’amore perduto” e “Bocca di rosa” di Fabrizio De André, “Il nostro concerto” di Umberto Bindi, “Vedrai vedrai” di Luigi Tenco e “Se tu sapessi” di Bruno Lauzi; ma non mancherà l’omaggio alla melodia napoletana di cui Paoli e Rea sono appassionati conoscitori, ed un assaggio del loro album più recente, “3”, uscito lo scorso settembre dopo i successi dei precedenti “Due come noi che…” (del 2012) e “Napoli con amore” (2013): un disco dedicato alla canzone francese, altra grande passione condivisa dai due, con la loro versione di brani di autori immortali come Charles Trenet, Jacques Brel, Gilbert Bécaud, Serge Gainsbourg e Léo Ferré.

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Ancora un appuntamento per “Giro di vite – Memoria Società Teatro”, la rassegna del Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri, dedicata al teatro sociale e della memoria.

Sabato 17 febbraio va in scena allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri, alle 21.00, “All’ombra della pensilina”, spettacolo ispirato al romanzo omonimo di Alessandro Muroni sul tema dell’autismo, con Fausto Siddi e lo stesso Muroni al pianoforte (produzione Diversamente Onlus e Il Crogiuolo).

Si tratta di un reading musicale, trasposizione teatrale del libro, edito da Arkadia, che si avvale della postfazione del poeta urbinate Umberto Piersanti, una delle voci più importanti della poesia italiana contemporanea, padre di un ragazzo autistico.

Luigi, il protagonista, uomo adulto affetto da autismo, una volta rimasto solo al mondo senza i genitori e quindi senza il suo unico punto di riferimento affettivo ed effettivo, non vuole andare in un istituto, ma è deciso a rivendicare il proprio diritto a continuare a vivere dove ha sempre abitato, nella sua casa, in quel nido dove si è sempre rifugiato e in cui si è sempre sentito libero di essere se stesso. Inconsapevolmente, scappa via dalla sua abitazione. Si ritrova seduto sotto una pensilina, con un biglietto in tasca obliterato chissà quando, ad aspettare un autobus che mai prenderà. Vaga allora nei reparti di un vicino ipermercato, rifugiandosi nell’ambiente “Casa”, trovando conforto nel relazionarsi con gli elettrodomestici. Per Luigi non possono essere consegnati nelle case di chi li ha acquistati: va a riprenderli e li riporta al loro posto, in quell’ambiente espositivo in cui niente per lui può essere modificato… Il protagonista parla in prima persona, racconta con un linguaggio poetico, quello del cuore, le proprie sensazioni ed emozioni.

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Roberto Puddu.

Il Sulcis Iglesiente cala il Poker di risultati nella partita delle vertenze del Lavoro: Rosa del Marganai, fasce ASL, Carbosulcis ed ex Alcoa.

La settimana è iniziata con il ritiro dei licenziamenti alla Rosa del Marganai. Risultato raggiunto con la determinazione nella mobilitazione delle lavoratrici e lavoratori, per l’unità delle forze sociali e Istituzionali e soprattutto conseguente alla fermezza delle decisioni dell’Assessorato competente e dell’Azienda Sanitaria in merito alla congruità dei finanziamenti, del relativo accreditamento della struttura con preciso legame all’organico di riferimento.

Si è poi arrivati alla stipula dell’accordo sul problema delle Progressioni economiche cancellate per i lavoratori della sanità del territorio. Accordo che chiude un contenzioso decennale e difficilissimo con il miglior risultato possibile, conformemente alle norme e senza incorrere negli inconvenienti del passato, sul lato economico e apre ad un percorso serio di perequazione delle qualifiche che vede i lavoratori del Sulcis Iglesiente penalizzati rispetto alla generalità degli stessi in ambito regionale.

Il tris arriva dalla notizia dello sdoganamento e del trasferimento in Carbosulcis per il loro montaggio, dei primi moduli della colonna criogenica, già testati al CERN di Ginevra, per la produzione di gas rari attraverso la separazione degli isotopi dell’aria. Cioè il concreto avvio del Progetto ARIA in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Un progetto di altissima tecnologia che ha valore nel percorso della riconversione e della prospettiva occupazionale del sito produttivo.

Il Poker arriva oggi con la cessione dello stabilimento di alluminio di Portovesme, dall’Alcoa ad Invitalia e dalla stessa alla Sider Alloys. Si chiude cioè la fase della Vertenza per il salvataggio dell’impianto dalla sua dismissione decisa dalla multinazionale americana, e si apre quella della ripresa della produzione che oggi è fattibile grazie alla definizione del costo energetico competitivo, dell’impegno del Governo e della Regione sull’agevolazione degli investimenti necessari per gli adeguamenti impiantistici e ambientali e fra le altre e non per ultimo, per il notevole e favorevole andamento del valore del prodotto nel mercato. C’è ancora da discutere e contrattare su tanti passaggi, a partire da quelli relativi alla dimensione produttiva e occupazionale, per i quali auspichiamo e rivendichiamo l’attivazione del tavolo di confronto con l’Azienda in tempi rapidissimi. Ma il tutto per noi assume un profilo nettamente diverso in considerazione della garanzia che deriva dalla responsabilità che il Governo ha assunto, per la cessione dello stabilimento ai privati, attraverso la sua preventiva acquisizione con l’Agenzia dello Stato.

Per ognuna di queste vertenze è stata determinante la convinta mobilitazione dei lavoratori, l’unità degli intenti fra le forze sociali, politiche e istituzionali a tutti i livelli, le buonissime ragioni a supporto, la testarda volontà di non arrendersi alla rassegnazione ed anzi la tenace convinzione nel portare a compimento l’obiettivo. Noi ci abbiamo sempre creduto e non ci dispiace per chi da questi risultati trova invece delusioni.

La partita del Lavoro continua per le attività produttive da recuperare, per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione in ogni settore per le quali occorrono scelte decise e coraggiose, altrettanta determinazione e sulle quali non è consentito nessun bluff.

Roberto Puddu

Segretario generale della Camera del Lavoro CGIL Sulcis Iglesiente