Il 15 febbraio arriva il Creative Day allo IED Cagliari che vede anche il coinvolgimento del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro con gli studenti degli Istituti Superiori, designer e esperti di moda per un giorno.
L’appuntamento con i workshop di Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione è a Villa Satta dalle 9.00 alle 18.00, insieme ai docenti IED e ai professionisti del settore per sviluppare e progettare idee in modo concreto
Nel pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 i workshop del Creative Day saranno aperti anche a tutti gli interessati, la partecipazione è gratuita
IED e alternanza scuola-lavoro: una pratica didattica e una esperienza formativa che unisce “sapere”, “saper essere” e “saper fare”, orienta le aspirazioni dei giovani e apre la didattica al mondo esterno. In sintesi: organizzazione, sviluppo completo di un’idea progettuale, implementazione delle competenze che la scuola dell’obbligo ha già sviluppato in termini più professionalizzanti, attraverso la messa in campo di preparazione, strumentazioni e software sofisticati disponibili in sede.
«Il progetto Alternanza Scuola-Lavoro a mio avviso è un progetto intelligente e quando ben gestito e ben organizzato può dare degli ottimi frutti e risultati – spiega Monica Scanu, direttrice IED Cagliari -. Quello che a volte manca alla scuola dell’obbligo è un contatto diretto con il mondo del lavoro e delle professioni, anche nei contesti in cui questo dovrebbe essere presente, come da esempio gli Istituti tecnici (ITIS). Noi, come scuola triennale post-diploma, abbiamo in nuce questa caratteristica di dare ai nostri studenti nozioni, ma soprattutto strumenti e competenze direttamente spendibili nel mondo del lavoro. Siamo disponibili a continuare a collaborare con le scuole ma anche a sviluppare con loro dei progetti più articolati e strutturati, se e quando finanziati anche parzialmente.»
Aveva ricevuto dal preside un solo giorno “di giustificazione” per fare assenza presso il suo liceo musicale (dove è al terzo anno) ed Erika Piras l’ha sfruttato appieno realizzando un vero e proprio tour de force nella città dei fiori: 53 interviste e 9 esibizioni live (tra festival, programmi tv, locali on the road), in cui ha presentato il suo singolo “ARIA”, brano finalista di Area Sanremo. Un vero e proprio “all in” tra radio, televisioni, carta stampata e webzine che in questi giorni hanno invaso la città di Sanremo.
“La cantante con il violino” (appena 16 anni) ha incontrato tanti noti cantanti che si sono complimentati con lei e le hanno dato preziosi consigli per la sua carriera. Erika, con il suo inseparabile violino e con un abito lungo scuro molto elegante (look insolito per una sedicenne), ha raccontato la sua giornata tipo, composta di scuola al mattino e poi altre 8 ore di studio, tra violino (che studia dall’età di 5 anni), pianoforte, chitarra e canto, esprimendo la sua grande passione per la Musica e dando un segnale forte ai propri coetanei, quello che impegnandosi a fondo, con passione e disciplina, si possono ottenere i propri obiettivi. Quello principale, resta il sogno di salire sul palco dell’Ariston e, dopo aver accarezzato la possibilità di riuscirci nel 2017, ci riproverà nel 2018, perché Erika afferma che: «Bisogna sempre provarci, crederci, non c’è nulla da perdere e prima o poi, se si lavora tanto, i risultati arrivano».
Martedì 13 febbraio, alle 11.00, si riunirà la Conferenza dei capigruppo per la programmazione dei lavori del Consiglio regionale.
Sempre per martedì, alle 10,00, è convocata la commissione Lavoro e Cultura. All’ordine del giorno l’elezione di un nuovo segretario, l’esame del P/186 “Disciplina dei Tirocini formativi e di orientamento. Recepimento dell’Accordo del 25 maggio 2017 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano” e del Testo Unico sulla lingua sarda.
Terzo concerto in cartellone per JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu; ed è uno degli appuntamenti più originali e attesi quello in programma sabato 24 febbraio al Teatro Civico: la riunione, per una sera e per la prima volta dopo lungo tempo, di un gruppo nato proprio ad Alghero nel lontano 1973 e divenuto tra i più interessanti nel panorama jazzistico italiano di quegli anni: i Cadmo, un trio formato dal pianista Antonello Salis, dal bassista Riccardo Lay e dal batterista Mario Paliano. Il trasferimento a Roma, un’intensa attività concertistica, gli album “Boomerang” (1977) e “Flying over Ortobene Mount on July Seventy Seven” (1979), incontri e collaborazioni, segnano le tappe principali delle successive stagioni del trio (poi quintetto con il sassofonista Sandro Satta ed il trombonista Danilo Terenzi). Dopo lo scioglimento del gruppo, nel 1982, i suoi componenti hanno proseguito su binari differenti i rispettivi percorsi artistici che sabato 24 febbraio si incrociano nuovamente ad Alghero per una Cadmo Reunion proprio là dove tutto era cominciato quarantacinque anni prima.
Il concerto, come sempre, è a ingresso libero; ma data la capienza limitata del Teatro Civico, chi volesse assistere alla serata dovrà munirsi dei biglietti gratuiti che saranno messi a disposizione del pubblico (tre al massimo per persona) mercoledì prossimo, 14 febbraio, presso Lo Quarter, in largo San Francesco, dalle ore 18.00 alle 19,30.
Anche stavolta, trenta biglietti saranno riservati ai non residenti in provincia di Sassari, che potranno prenotarli – sempre mercoledì 14 e negli stessi orari – inviando la richiesta (insieme alla copia di un documento di identità) via mail all’indirizzo jazzalguer@gmail.com per poi ritirarli la sera del concerto, dalle 18.00 alle 19.00, presso Lo Quarter. Sempre qui, sabato 24 alle 18.00, prima di salire sul palco del Teatro Civico, un altro appuntamento attende Antonello Salis, Riccardo Lay e Mario Paliano, che incontreranno il pubblico in una chiacchierata con il giornalista Giacomo Serreli, volto noto dell’emittente televisiva sarda Videolina e profondo conoscitore della musica in Sardegna, e con Salvatore Maltana, coordinatore artistico di JazzAlguer.
E’ stato presentato a Portoscuso, nella sala riunioni della biblioteca comunale, nel corso di un incontro organizzato dal coordinamento del Piano Sulcis, il programma delle bonifiche dei suoli e della falda superficiale nell’Area Industriale di Portovesme.
All’invito del coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, hanno risposto, tra gli altri, il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda; l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano; l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna, Mario Mossa; il presidente del Consorzio industriale, Federico Strina; dirigenti delle aziende di Portovesme; sindacalisti; rappresentanti di associazioni ambientaliste; amministratori dei comuni del territorio, lavoratori e cittadini.
I lavori, dopo la presentazione di Salvatore Cherchi ed il saluto del sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, sono stati aperti dalla relazione dell’ingegner Alessandro Murgia, tecnico dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente sullo stato delle bonifiche. Sono seguiti gli interventi dell’ing. Giuseppe Toia, uno dei manager storici di Alcoa; di Mario Mossa, amministratore della provincia del Sud Sardegna; di Franco Bardi, sindacalista della Fiom Cgil; telefonicamente, da Roma, dell’ingegner Laura D’Aprile, rappresentante della Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque Divisione III Bonifiche e Risanamento del ministero dell’Ambiente; dell’ingegner Vincenzo Tiana di Legambiente; Rino Barca, segretario regionale uscente della FSM Cisl; Pietro Caredda, responsabile dell’attività di bonifica della Portovesme srl; l’ingegner Maurizio Ardu, responsabile della Centrale Enel Grazia Deledda di Portovesme e, infine, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.
Dal dibattito è emerso il significativo passo in avanti compiuto dal programma di bonifiche dei suoli e della falda superficiale, reso possibile dall’intesa raggiunta dalle aziende che si sono accollate, nel rispetto del principio “chi inquina paga”, l’intero costo degli interventi.
Vincenzo Tiana ha riconosciuto l’importanza di questo risultato ma non ha mancato di sottolineare che l’utilizzo del carbone, come prevedono gli accordi a livello comunitario, è superato, ed ha aggiunto che non è accettabile la sopraelevazione del bacino dei fanghi rossi dell’Eurallumina e che se si vuole procedere con i programmi di rilancio della produzione, va individuato un nuovo sito di stoccaggio dei residui di lavorazione.
Il coordinatore del Piano Sulcis ha presentato a tutti i convenuti il rapporto aggiornato al 31 dicembre del programma delle bonifiche, che riepiloga le principali azioni di bonifica e/o di messa in sicurezza operativa e/o permanente dei suoli e attività di messa in sicurezza d’emergenza e/o bonifica della falda acquifera, realizzate, in realizzazione o di cui è stata decisa la realizzazione nell’Area Industriale di Portovesme, con investimenti a carico totale delle Aziende che li hanno in attuazione – Alcoa, Portovesme srl, Eurallumina, Enel, Ligestra.
Queste azioni sono state deliberate con una serie di decreti del ministero dell’Ambiente poiché riguardano un Sito d’Interesse Nazionale (SIN Sulcis-Inglesiente-Guspinese) e a seguito di complessi procedimenti conclusi con conferenza di servizi decisoria. Tali procedimenti hanno fortemente impegnato l’assessorato regionale dell’Ambiente, la provincia SUD Sardegna, il Comune di Portoscuso, Arpas, Ispra e altri pubblici soggetti, oltre alle Aziende interessate.
Si tratta di impegni che attualmente ammontano a oltre 170 milioni di euro per costi di investimento e a oltre 60 milioni di euro per costi di gestione parametrati per difetto su 5 annualità. Deve essere sottolineato che il costo del risanamento della falda è stato stimato sulla base di un progetto risalente ad alcuni anni fa che deve essere aggiornato in relazione ai fatti e alle decisioni nel mentre intervenuti e che poi andrà approvato in sede di Conferenza di Servizi. Peraltro, per determinati interventi, ad esempio ancora per la bonifica della falda acquifera, sono riportati costi OPEX per cinque anni laddove è assai probabile che la durata del programma avrà una proiezione decennale con un corrispondente incremento dei costi; in ogni caso, la conclusione del programma è subordinata all’esito positivo del monitoraggio per tre anni consecutivi.
Il più rilevante programma da avviare, sebbene già decretato, riguarda il barrieramento idraulico consortile, sono però già in attività gli impianti per la Messa in Sicurezza d’Emergenza – MISE negli stabilimenti e lungo il perimetro del bacino fanghi rossi.
Vediamo ora l’intervento iniziale di Salvatore Cherchi; l’intervento telefonico dell’ingegner Laura D’Aprile, rappresentante della Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque Divisione III Bonifiche e Risanamento del ministero dell’Ambiente e quello conclusivo dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano.
Parte il piano della regione Sardegna per l’installazione di 650 colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Saranno installate lungo le principali direttrici stradali compresa la 130 che collega il Sulcis Iglesiente con Cagliari.
«A quanto se ne sa – scrive in una nota Francesco Loi, coordinatore dei Riformatori sardi del Sulcis Iglesiente -, copriranno l’area metropolitana di Cagliari, la rete metropolitana del nord Sardegna (Sassarese), le aree dei comuni di Olbia, Oristano e Nuoro. E il territorio del Sulcis Iglesiente?»
«Il programma dovrebbe prevedere l’installazione nelle piccole isole della Sardegna, quindi anche Sant’Antioco e Carloforte, ma per ora è stato finanziato soltanto un progetto pilota per La Maddalena – aggiunge Francesco Loi -. Per le aree di Carbonia e di Iglesias non c’è traccia.»
«Che aspettano gli amministratori, e non solo – conclude Francesco Loi – a chiedere e pretendere che le colonnine per la ricarica delle auto elettriche siano installate anche nelle nostre piccole isole e nelle aree dei nostri comuni più importanti?»
La mostra dell’artista Marco Picci, inaugurata lo scorso 29 dicembre 2017 e che avrebbe dovuto concludersi il 31 gennaio 2018, resterà aperta fino al 17 febbraio.
Organizzata dal Circolo Soci Euralcoop in collaborazione con la Galleria d’arte Esdé, sarà visitabile dalle 17,30 alle 20,00 (escluso i festivi), presso il Circolo Soci Euralcoop Piazza Marmilla (piano terra palazzi gemelli).
L’artista: di formazione autodidatta si avvicina subito al realismo e all’iperrealismo, concentrandosi sulla tecnica dell’acquerello. Nella sua ricerca alterna tematiche personali e familiari ad argomenti di denuncia sociale: la scelta di una tecnica tanto difficile, abbinata alla ricerca iperrealista e a tematiche ricorrenti ha permesso a Marco di creare una cifra stilistica riconoscibile. Dal 2010 inizia a lavorare anche con l’acrilico, tecnica che gli permette di sviluppare opere di dimensioni più importanti rispetto all’acquerello. Marco ha avuto modo di operare in campo internazionale attraverso numerose mostre e concorsi, le sue opere sono presenti in svariate collezioni pubbliche e private. Dal 2009 abita e opera in Svizzera.
Questa mattina l’Amministrazione comunale di Carbonia commemorerà le vittime delle foibe, «con l’obiettivo – ha affermato il Sindaco Paola Massidda – ricordare migliaia di italiani trucidati e infoibati nelle cavità carsiche del Friuli e dell’Istria. Migliaia di cittadini innocenti, ammazzati dai partigiani di Tito per la sola ragione di essere italiani residenti nelle zone di confine. La memoria di queste vittime, purtroppo, è spesso rimasta per tanti anni sottaciuta ed è nostro dovere ricordare e acquisire consapevolezza sui fatti tragici che hanno colpito i nostri connazionali».
Il sindaco Paola Massidda deporrà, alle ore 11.00, una corona d’alloro presso la stele situata nel Parco dei Martiri delle foibe. Una cerimonia che sarà accompagnata dalla presenza di cittadini, consiglieri, assessori, istituzioni e dal sottofondo musicale della Banda Vincenzo Bellini di Carbonia.
Nella ricorrenza del “Giorno del Ricordo”, il sindaco ha disposto, su richiesta della prefettura di Cagliari e della Presidenza del Consiglio dei ministri, l’esposizione a mezz’asta della bandiera nazionale ed europea sugli edifici pubblici, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.
Il Registro tumori della Sardegna meridionale muove i primi passi, con l’assegnazione di personale dedicato e attrezzature. E’ quanto emerso dalla riunione del tavolo di coordinamento regionale del registro dei Tumori, riunito alla presenza dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, del direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, del direttore sanitario dell’Ats, Francesco Enrichens.
Alla sede di Cagliari, istituita nel Dipartimento di Prevenzione della Assl/Ats, sono stati assegnati medici, infermieri e personale tecnico e amministrativo. Come spiegato nel corso della riunione, gli aspetti tecnici e organizzativi per l’avvio e la messa a regime, in maniera uniforme, del Registro Tumori Regionale è assicurata dall’attività del “Gruppo tecnico regionale del Registro Tumori”, che opera in capo alla Direzione Generale dell’assessorato della Sanità : da settembre dello scorso anno ad oggi, il gruppo tecnico si è occupato di aspetti legati alla privacy e alla trasmissione dei flussi sanitari. Allo stato attuale, sono già a disposizione del Registro Tumori della Sardegna Meridionale tutti i dati sui ricoveri, la mortalità e una parte dei referti di anatomia patologica, per procedere alla fase di avvio.
L’obiettivo dato dall’assessorato è quello di allineare entro breve tempo il Registro della Sardegna meridionale ai due registri già operanti in Sardegna. Il Registro tumori della Sardegna settentrionale, che ha competenza sul territorio di Sassari e Olbia, è già attivo e operante dal 1993; quello della Sardegna centrale, con competenza sui territori di Nuoro, Ogliastra e a breve Oristano, dal 2002. L’attivazione del Registro della Sardegna meridionale estenderà quindi la copertura della sorveglianza a tutto il territorio regionale.
Sarà una lunga ed intensa giornata quella che attende giovani e meno giovani domani, domenica 11 febbraio, a Carbonia, con il Carnevale 2018, il cui fulcro sarà rappresentato dalla tradizionale sfilata, che sarà preceduta da numerose iniziative che coinvolgeranno, fin dalla mattina, bambini e ragazzi, in particolar modo gli studenti delle scuole primarie e secondarie della città.
La novità di questa edizione del “Carnevale di Carbonia” si chiama “Aspettando la Sfilata”: in piazza Roma, a partire dalle ore 10.30, i bambini potranno partecipare ad una serie di attrattive, offerte gratuitamente: musica, animazione, giochi gonfiabili, zucchero filato, marshmallows e bibite.
Divertimento assicurato fin dalla mattina, in attesa della sfilata di Carnevale, che si snoderà, come di consueto nel pomeriggio, lungo le principali vie del centro cittadino. Si segnala la presenza di carri e gruppi in maschera provenienti non soltanto dalla città di Carbonia, ma anche da Quartu Sant’Elena, San Giovanni Suergiu, Gonnesa e Perdaxius.
La sfilata osserverà il seguente percorso: piazza Ciusa, piazza Rinascita, via Turati, via Brigata Sassari, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, piazza Roma.
Il raduno dei carri è previsto in piazza Ciusa, alle ore 14.30. La sfilata inizierà alle ore 15.00.
L’Amministrazione comunale invita tutta la cittadinanza a scendere in piazza domenica per partecipare al Carnevale, uno degli eventi più attesi dell’anno, all’insegna delle maschere, dello zucchero filato, dei coriandoli e dei mille colori che caratterizzeranno la nostra città in quella che si preannuncia una splendida giornata di festa.