28 November, 2024
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La Dinamo Banco di Sardegna ha concluso con una bella vittoria (la settima in 14 partite) la Basketball Champions League, imponendosi nell’ultima sfida della regular season sull’Enisey Krasnoyarsk per 101-94, al termine di una sfida che ha visto gli uomini di Federico Pasquini quasi sempre in controllo.
Debutto molto positivo per l’ultimo arrivato Josh Bostic, protagonista di un incredibile primo quarto da 15 punti con il 100% al tiro: ha chiuso il match con 19 punti e 4 rimbalzi. In una sfida che ha visto Shawn Jones protagonista di una brutta caduta sul parquet che lo ha costretto a lasciare il campo, Darko Planinic con 19 punti, 6 rimbalzi e 9 falli subiti. In totale sei uomini in doppia cifra: ottimo rientro sul campo di Rok Stipcevic con 12 punti e 5 falli subiti, bene Marco Spissu (12 punti, 3 assist), Scott Bamforth (10 punti, 5 assist). Ancora ottima prestazione per Dyshawn Pierre (17 punti, 7 rimbalzi).

Da domani la squadra si metterà a lavorare in vista della sfida con la Virtus Bologna in programma domenica, 11 febbraio, alle 12.00. Presto ci sarà il sorteggio che definirà la sfidante della Fiba Europe Cup.

«E’ stata una partita vera, loro ce l’hanno messa tutta  per vincerla e poter entrare nella Fiba Europe Cup, ci tenevano ad andare avanti e quindi hanno giocato con tutta l’intensità che ci può mettere una squadra che vuole rimanere dentro – ha detto a fine match Federico Pasquini -. Dall’altra parte noi ci tenevamo a vincere, ci tenevamo a inserire Josh nel gioco, ci interessava rimettere dentro Rok con un minutaggio importante dopo tanto tempo. Ad un certo punto la partita ha preso una piega strana perché abbiamo dovuto giocare spesso con quintetti molto piccoli perché non avevamo rotazione dei lunghi però i ragazzi sono stati bravi, in attacco abbiamo mosso bene la palla raggiungendo sempre gli obiettivi che volevano raggiungere. In difesa non siamo stati di grande intensità nei primi due quarti ma devo dire nel quarto quarto ci metto meriti loro nel fatto che hanno segnato tanto, perché hanno tirato fuori il talento di giocatori come Hilliard e Dowdell che possono creare dal nulla e hanno messo triple importanti con Braimoh e Liutych. Per noi bene così perché abbiamo sempre controllato, abbiamo sempre avuto in mano la partita e anche quando si sono avvicinati non c’è venuto il terrore ma abbiamo eseguito bene dando la palla dentro prima al 3 e poi al 5. Ora guardiamo alla gara di campionato di domenica, questa cosa di Shawn Jones non ci voleva, non sappiamo ancora quali conseguenze abbia riportato e siamo in attesa delle valutazioni che sono in corso in ospedale. Per quanto riguarda il lavoro – ha concluso Federico Pasquini – dovremo ripartire da altre soluzioni e fare il meglio.»

Dinamo Banco di Sardegna 101 – Enisey Kranosnoyarsk 94

Parziali: 31-26: 19-22; 26-17; 25-29.

Progressivi: 31-26; 50-48; 76-65; 101-94.

Banco di Sardegna: Spissu 12, Gallizzi, Bostic 19, Bamforth 10, Planinic 19, Devecchi, Pierre 17, Jones 1, Stipcevic 12, Hatcher 8, Polonara 3, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

Enisey Krasnoyarsk: Dowdell 10, Lyons 12, Hilliard 12, Gudumak 10, Komissarov 4, Liutych 24, Braimoh 14, Goldyrev, Kanygin 2, Pichurov, Meiers 4, Zakharov 2. All. Oleg Okulov.

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Tre dei quattro gruppi di campioni prelevati dai suini bradi illegali abbattuti a Orgosolo nelle ultime settimane sono risultati positivi ai controlli sulla trichinella, effettuati nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS). A seguito degli interventi di depopolamento di maiali bradi e alle analisi effettuate su questi animali sta emergendo un quadro preoccupante in relazione alla presenza della malattia fra suini domestici e cinghiali. La comunicazione è stata data oggi durante una conferenza stampa, tenuta nella sede dell’Assessorato della Sanità a Cagliari, dall’assessore Luigi Arru, dal direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, Alberto Laddomada, e dal Direttore del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare; Daniela Mulas.
«Non vogliamo alimentare alcun allarmismo – ha precisato Luigi Arru – ma lanciare un appello forte affinché tutti collaborino: dai consumatori a chi detiene maiali irregolari e privi di controlli sanitari. Continuare con il pascolo brado in questo momento significa continuare ad alimentare la trichinella, la Peste suina africana e tante altre malattie. Interrompere questa pratica è quindi passaggio fondamentale per evitare dei danni alla salute dei cittadini». L’assessore ha poi lanciato un appello ancora più forte: «Coloro che hanno suini non registrati li consegnino o li mettano a disposizione dell’autorità pubblica e veterinaria, troveremo le modalità giuste per favorire quest’operazione. La sanità animale in determinati territori è talmente compromessa che, per quanto riguarda la PSA, l’unica soluzione possibile è il depopolamento dei maiali. Per combattere la Peste suina africana infatti non esistono vaccini o cure. Questa – ha concluso Luigi Arru – non è una battaglia contro una cultura o contro le comunità delle zone interne, ma è una battaglia di crescita dove l’obiettivo è creare una filiera del suino controllata, che possa permettere alle nostre carni di essere vendute ovunque senza alcun embargo. Liberare il comparto suino da 40 anni di PSA potrà permettere di creare nuove economie e occupazione soprattutto nelle zone rurali della Sardegna». 
La trichinellosi è una zoonosi parassitaria del genere trichinella. Presente in tutti i continenti tranne che nell’Antartico, è stata segnalata in più di 100 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 3 specie di rettili. Colpisce più di 2.500 persone all’anno. Il parassita è presente in Sardegna dal 2005 quando in due distinti focolai (aprile e dicembre) 19 persone finirono in ospedale con sintomi clinici causati da grave infestazione di trichinella, in entrambi i casi venne accertata che l’origine dell’infestazione era dovuta al consumo di insaccati freschi provenienti da suini macellati senza controllo sanitario. I casi si verificarono a Orgosolo.
La fauna selvatica e in particolare le volpi, che costituiscono il principale serbatoio della trichinella, e i cinghiali interagiscono con le diverse specie selvatiche e con suini bradi presenti nello stesso territorio. La presenza della trichinella nella fauna selvatica e la promiscuità tra questa e i suini allevati allo stato brado è un motivo in più (si veda la PSA) per regolamentare definitivamente l’allevamento estensivo del suino, da portare avanti al pascolo confinato e in regime di semibrado.
Il parassita si localizza inizialmente a livello intestinale per dare poi origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli dove si incistano. La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente per via alimentare con il consumo di carne cruda o poco cotta contenente la larva del parassita. Il periodo di incubazione è di circa 8-15 giorni, con variazioni da 5 a 45 giorni a seconda del numero dei parassiti ingeriti. La trasmissione può avvenire attraverso il consumo di carni suine (maiale e cinghiale) o equine. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre.
L’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna comunica che, dalle ultime analisi di laboratorio elaborate dall’IZS sui campioni prelevati dai suini allo stato brado illegale abbattuti il 2 febbraio a Orgosolo, entrambe le campionature analizzate sono risultate sieropositive alla PSA: nella prima, 23 campioni su 23 (100%) e nella seconda 6 su 13 (poco oltre il 46%). In quell’occasione erano stati depopolati 81 maiali allo stato brado illegale, non registrati, privi di controlli sanitari e di ignota proprietà. Nei controlli fatti sempre sui suini abbattuti in agro di Orgosolo, da dicembre a oggi, la media della presenza della malattia è intorno al 75%.

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È stato convocato oggi il primo tavolo dell’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica: nella sala ex CREL di via Roma a Cagliari si sono riuniti questa mattina gli assessori della Pubblica Istruzione e del Lavoro Giuseppe Dessena e Virginia Mura, Francesco Feliziani per l’Ufficio scolastico regionale (USR), i rappresentanti dell’Anp (associazione nazionale presidi), dell’Anci, della Cgil Cisl e Uil comparto scuola, e il prorettore dell’Università di Cagliari Efisio Putzu.
L’Osservatorio è uno degli strumenti attraverso i quali si vuole ridurre il tasso di dispersione scolastica, migliorare le competenze e potenziare l’offerta formativa per gli studenti. L’attività dell’Osservatorio è stata pensata per tavoli tematici che si riuniranno per migliorare i processi connessi sia all’istruzione che alla formazione e creare in questo modo politiche efficaci, monitorare con precisione le dinamiche dei percorsi di studio e formativi, integrare le politiche dell’istruzione con quelle della formazione tecnica e professionale.
«Oggi abbiamo dato vita a un altro importante pezzo della filiera dell’istruzione e della lotta alla dispersione scolastica – ha detto l’assessore Dessena -, l’Osservatorio è uno strumento interistituzionale che servirà a monitorare il percorso di studio di ogni singolo studente e aiuterà a capirne difficoltà e problematiche. I dati rilevati aiuteranno noi amministratori nel pensare e nel mettere in campo politiche mirate delle quali gli studenti possano beneficiare, perché il loro percorso di studi sia completo e li renda competitivi nel mondo del lavoro. L’Osservatorio sarà inoltre uno strumento aggiuntivo che andrà anche a qualificare ulteriormente il grande lavoro che si sta portando avanti attraverso i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@.»

L’assessore Dessena ha inoltre ricordato come l’Osservatorio si sia occupato oggi anche del tema dei dirigenti “carenti al fronte di 280 autonomie”. 
Il primo Tavolo creato è stato quello dell’IEFP (Istruzione e formazione professionale). «Un tavolo assolutamente prioritario – ha commentato l’assessora Virginia Mura – che servirà a creare sinergia tra l’istruzione e la formazione, rispondendo a criteri ministeriali, e a garantire una offerta formativa che sia articolata e soddisfacente anche con le esigenze dei territori. L’istruzione e la formazione professionale sono due canali attraverso i quali lo stato riconosce l’assolvimento dell’obbligo formativo con pari dignità. È inoltre necessaria la massima condivisione dei dati reperiti, tra Miur e Regione, per una programmazione quanto più efficace sul territorio regionale».

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Le due sconfitte consecutive subite sul campo del fanalino di coda della classifica Quartu 2000 (0 a 1) e in casa con l’Arborea (0 a 3), sono costate al Carloforte il primato in classifica appena conquistato con la vittoria nel recupero infrasettimanale con il Vecchio Borgo Sant’Elia (con uno scivolamento al quarto posto, a 4 punti dalla capolista San Marco Assemini ’80 e a 1 dalla coppia Arbus-La Palma Monte Urpinu) e la panchina al tecnico Massimo Comparetti. Il presidente Giuseppe Buzzo, dopo aver sostituito Tony Poma dopo la terza giornata del girone d’andata (pari esterno, 2 a 2, ad Arborea) con Massimo Comparetti, esattamente 15 giornate più tardi, ancora dopo la partita con l’Arborea, questa volta persa 3 a 0 al Nuovo Comunale Puggioni, ha cambiato ancora, affidando la guida tecnica della squadra al 26enne Pasquale Lazzaro (nato il 7 giugno 1991). Il nuovo tecnico era stato tesserato a inizio stagione come calciatore ma è già stato sulla panchina rossoblu due stagioni fa (anche allora come terzo allenatore, dopo Massimo Comparetti e Roberto Santamaria), quando fu protagonista di una grande rimonta che culminò con la salvezza nel playout con il Girasole.

Ieri, dopo l’esonero di Massimo Comparetti, il presidente Giuseppe Buzzo ha pensato di affidare la squadra a Graziano Mannu, ex tecnico di Carbonia, Sanluri, Ghilarza e Castiadas, ma la trattativa non è decollata perché il tecnico di Carbonia (48 anni il prossimo 11 marzo) in questo momento ha grossi impegni di lavoro che gli impediscono di tornare su una panchina quando è già trascorsa oltre metà stagione.

La società tabarchina ha così virato rapidamente su Pasquale Lazzaro che ha accettato l’incarico con grande entusiasmo, assume la guida della squadra alla vigilia del sosta del campionato ed avrà quindi dieci giorni di tempo per preparare al meglio la prossima partita che vedrà i tabarchini impegnati nientemeno che sul campo della capolista San Marco Assemini ’80, in una sfida che, in caso di vittoria della squadra di Paolo Ledda renderebbe il ritardo del Carloforte ancora più pesante e quasi incolmabile, almeno nella corsa verso la prima posizione ma, al tempo stesso, in caso di vittoria di Antonio Grosso e compagni, riaprirebbe completamente i giochi. Il 18 febbraio Pasquale Lazzaro potrà disporre dell’organico quasi al completo, considerato che Giacomo Sanna e Gabriele Pancotto hanno finito di scontare le loro squalifiche, mentre osserverà ancora un turno di stop forzato Youssou Pape Diop.

 

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Il Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex Bacino “Ati-Ifras”, riunito oggi nel Palazzo della Regione, a Cagliari, sotto il coordinamento dell’Assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, ha preso atto della disponibilità del Parco Geominerario di dare corso alle assunzioni a tempo determinato nelle aree ancora non coperte.
Con queste assunzioni sarà possibile dare concrete risposte alle esigenze dei lavoratori che saranno impegnati nelle aree del Nuorese (Lula e Orani), nel Medio-Campidano e nel Sarrabus-Gerrei, per i quali sono state affrontate e risolte, a seguito di una interlocuzione con la Regione, criticità specifiche emerse nelle ultime settimane.
Nel corso dell’incontro odierno, a cui hanno preso parte, oltre all’assessore Filippo Spanu, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, degli enti e strutture regionali con specifiche competenze nella gestione di questa fase transitoria e i rappresentanti del Parco Geominerario e dell’Unione dei Comuni del Sarrabus-Gerrei, del Medio Campidano e del Nuorese, è stata anche esaminata la questione dei contratti applicati e delle retribuzioni per garantire l’omogeneità del trattamento economico. Il tema sarà approfondito nei prossimi giorni in un Tavolo tecnico. Sono intervenuti anche i rappresentanti del Parco Geominerario e dell’Unione dei Comuni del Sarrabus-Gerrei.
Vanno avanti, intanto, le procedure per l’assunzione a tempo determinato dei lavoratori da parte di Igea che completerà le procedure entro la fine del mese di febbraio. Va avanti anche l’iter per l’inserimento dei lavoratori negli enti locali e nei consorzi che hanno presentato proposte nell’ambito del catalogo.

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Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu porta in Consiglio regionale, con un’interrogazione urgente, il caso di Christian Fai, il giovane centauro di Masainas rimasto vittima di una brutta caduta in moto che l’ha costretto in carrozzina dallo scorso agosto. Da una vita fatta di passione per le due ruote, il giovane si ritrova a dover vedere il mondo dall’altezza di un bambino, prigioniero nella sua abitazione perché non gli è consentito il trasferimento al “Santa Maria Bambina” di Oristano, uno dei centri di eccellenza dotato di impianti all’avanguardia per la riabilitazione.

«Il giovane è rimasto vittima di un incidente in moto durante il motoraduno SuperSic day di Torregrande in memoria di Marco Simoncelli – spiega Gianluigi Rubiu -. Da lì è iniziata la Via Crucis. Un vero e proprio slalom sanitario tra riabilitazione, trattamenti e casa. Un percorso che comincia dal San Martino di Oristano, poi gli ospedali Brotzu e Marino di Cagliari, quindi la clinica Sant’Anna. In questa struttura il paziente – aggiunge Gianluigi Rubiu – è stato dimesso con la prescrizione di una terapia riabilitativa domiciliare. In realtà le cure mediche cui è stato sottoposto si sono rivelate inadeguate e non risolutive. Il ragazzo avrebbe necessità di una terapia specifica, da condurre  mediante l’ausilio di uno specifico macchinario “Lokomat” in dotazione in Sardegna solo nella struttura di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano. Solo il ricovero nel complesso del Rimedio può garantire una completa e veloce riabilitazione, con personale specializzato in grado di prestare anche l’assistenza. La richiesta inoltrata all’azienda sanitaria di Carbonia è stata però respinta. Non si comprendono i motivi per cui è stata negata la possibilità di un percorso riabilitativo al centauro – conclude Gianluigi Rubiu, che ha inviato all’assessore Luigi Arru anche una lettera indirizzata al ministro Lorenzin e una raccolta di firme per consentire le cure al giovane -. E’ necessario un intervento dell’assessore per consentire il ricovero del giovane nella struttura di riabilitazione Santa Maria Bambina.»

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Oggi, a Sassari, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna presieduto da Antonello Arru ha approvato i risultati preliminari di bilancio consolidati al 31 dicembre 2017. In allegato trovi il comunicato completo.

Il bilancio individuale 2017 del Banco di Sardegna si chiude con un utile ante imposte di 12,6 milioni di euro e netto di 8,9 milioni.

 Si registra una performance molto positiva del margine di intermediazione, che sale a 362 milioni di euro, con una crescita di 38 milioni (+11,8%) sul dicembre 2016, confermando la buona dinamica degli indicatori strutturali riferiti sia ai ricavi sia ai costi. Sono infatti di particolare soddisfazione, anche in raffronto ai benchmark di mercato, la tenuta del margine d’interesse e la crescita di 15,4 milioni (+13%) delle commissioni nette, come pure la riduzione di 12 milioni (-4,2%) delle spese amministrative. Di conseguenza, il cost/income è sceso al 69,4%, quasi 9 punti percentuali in meno rispetto al 78,2% del 2016, mentre il rapporto tra commissioni nette e primo margine ha superato per la prima volta il 40%, rispetto al 37% del 2016.

La notevole crescita dei ricavi da commissioni, associata al buon andamento delle attività finanziarie, ha consentito di coprire interamente il significativo aumento (+30,4 milioni) delle rettifiche di valore sui crediti, resosi necessario per presidiare, con svalutazioni di carattere gestionale, posizioni già deteriorate. In questo modo, l’approccio ancora più conservativo delle politiche sugli accantonamenti ha determinato un deciso incremento degli indici di copertura, saliti al 23,8% (dal 18,4% di fine 2016) per gli UTP e al 54,9% (dal 53,2%) per le sofferenze, mentre il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati è salito al 46,6% (dal 44% di fine 2016), con un Texas ratio sceso al 98,1%.

Inoltre, registriamo positivamente il calo dei flussi e degli stock sia per gli UTP sia per le sofferenze, con il conseguente miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati netti e impieghi, sceso di 1,7 punti percentuali rispetto al 2016.

È’ altresì importante sottolineare come, pur in presenza di svalutazioni su crediti per 83,8 milioni e dell’apporto di 13,5 milioni ai fondi di risoluzione per le crisi bancarie e al fondo interbancario di tutela depositi, il buon andamento della gestione operativa consenta di far comunque registrare un utile ante imposte di 12,6 milioni di euro e netto di 8,9 milioni. 

Molto incoraggiante anche il trend degli impieghi alla clientela, che salgono a 7,8 miliardi, con una crescita su base netta di 175 milioni (+2,3%), grazie a nuove erogazioni per oltre un miliardo di euro, che hanno compensato oltre 800 milioni di rimborsi rateali e scadenze; in questo contesto, è da registrare una punta di eccellenza per i mutui casa, che hanno visto nuove erogazioni per oltre 416 milioni (+47% sul 2016), ed una buona crescita (+8%) anche dei prestiti personali.

La raccolta diretta supera gli 11 miliardi, +5,2% sul 2016; si conferma in crescita anche il risparmio gestito, con un +14,9% sul 2016. Di tutta soddisfazione è anche la dinamica di buona crescita della nuova clientela privati e imprese, che ha superato il numero di 635mila.

In ultimo, non certo per importanza, vorrei segnalare il mantenimento di indicatori di solidità patrimoniale di assoluta eccellenza, con un CET1 ratio del 32,12%, tra i più elevati del sistema, che rappresenta un segnale di grande tranquillità e fiducia per i nostri attuali e futuri clienti.

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Un incontro scientifico e una messa in reparto dedicata al protettore della gola e patrono degli specialisti otorinolaringoiatri, così nei giorni scorsi l’Aou di Sassari ha celebrato la ricorrenza di San Biagio.

Nell’aula azzurra del Centro Didattico, nei giorni scorsi una nutrita rappresentanza di direttori di dipartimento, studenti e personale medico e infermieristico hanno partecipato all’incontro scientifico dal titolo “Gli impianti cocleari: l’esperienza ventennale del Policlinico Gemelli”. A parlare alla platea è stato Gaetano Paludetti, professore e direttore dell’istituto clinica Otorino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma.

Dopo i saluti del rettore dell’Ateneo turritano Massimo Carpinelli e del direttore amministrativo dell’Aou di Sassari Lorenzo Pescini, il docente romano, tra i primi ad eseguire gli impianti cocleari in Italia, ha illustrato l’esperienza del Gemelli e le ultime frontiere della ricerca. Gli impianti cocleari – è stato spiegato – consentono di curare la sordità profonda negli adulti e nei bambini, attraverso l’impianto di una sorta di orecchio bionico. Un intervento quindi in grado di sconfiggere il sordomutismo.

Nel reparto di Otorinolaringoiatria, al secondo piano della stecca bianca di viale San Pietro, l’arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba ha celebrato una messa raccolta e partecipata. Alla funzione eucaristica hanno partecipato degenti e personale medico e infermieristico. Per l’occasione e, grazie alla collaborazione con il parroco della cattedrale di San Nicola, don Dino Pittalis, è stata esposta anche la preziosa reliquia del santo incastonata in un reliquario d’argento del 1500, oggetto di secolare devozione per i sassaresi.

L’appuntamento, molto sentito dalla comunità ospedaliera, è stato organizzato dalla struttura complessa di Otorinolaringoiatria, diretta da Francesco Bussu.

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Con il ritiro del Regno Unito dall’UE, Il Parlamento europeo vorrebbe ridurre il numero di deputati da 751 a 705 in vista delle elezioni del 2019.

Il Parlamento propone di utilizzare i 73 seggi del Regno Unito liberati dalla Brexit in questo modo: ridurre il numero di deputati da 751 a 705 e ridistribuire 27 seggi ai paesi sottorappresentati.

I 46 seggi che restano (73-27=46) dovrebbero essere messi in riserva. Tutti o una parte di essi potranno essere riassegnati a nuovi Paesi che aderiscono all’UE nel futuro.

Nuova ripartizione dei seggi tra i 27 Stati membri

27 dei seggi britannici dovrebbero essere ridistribuiti tra i 14 Paesi dell’Unione europea leggermente sottorappresentati, per eliminare le attuali disuguaglianze della loro rappresentanza in Aula. All’Italia, secondo la proposta sarebbero assegnati tre seggi (da 73 a 76).

Proposta per l’assegnazione dei seggi

Tale assegnazione si applicherebbe solo qualora il Regno Unito lasciasse effettivamente l’UE. In caso contrario, le attuali disposizioni rimarrebbero in vigore.

La proposta per una decisione del Consiglio europeo è stata approvata con 431 voti favorevoli, 182 contrari e 61 astensioni.

Una proposta della commissione per gli affari costituzionali che chiedeva l’elezione di un certo numero di eurodeputati in una circoscrizione elettorale a livello europeo, è stata respinta dall’Aula.