27 November, 2024
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Il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, ha firmato una convenzione che consentirà ai pazienti affetti da Parkinson di essere seguiti sul territorio, in un’ottica di integrazione tra i diversi livelli di assistenza territoriale e ospedaliera. La convenzione è stata t trasmessa alla direzione dell’Ats.

Come già preannunciato dalla due aziende, con l’accordo sarà possibile avviare un ambulatorio territoriale di prima accoglienza per assistere i pazienti con queste malattia neurodegenerativa. E all’interno lavorerà un medico dell’Aou, il dottor Kai Stefan Maria Paulus, così prevede espressamente la convenzione.

In sostanza l’Azienda per la tutela della salute si occuperà della presa in carico dei pazienti con Parkinson nell’ambito dei servizi territoriali, l’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari garantirà l’attività di secondo livello, con diagnosi genetiche e differenziali, cure nei casi avanzati della malattia e ricoveri.

Il morbo di Parkinson è la seconda patologia neurodegenerativa in ordine di frequenza dopo l’Alzheimer e il numero dei pazienti è elevato. A causa dell’innalzamento dell’età media e dell’aspettativa di vita della popolazione generale, inoltre, è previsto un aumento di pazienti con questa malattia.

L’Aou e l’Ats quindi hanno ritenuto necessario condividere un percorso clinico assistenziale, così da rispondere alle esigenze di un numero cospicuo di pazienti, con problematiche cliniche ed esigenze assistenziali e terapeutiche.

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Valentina Pistis, candidato sindaco alle prossime elezioni Amministrative del comune di Iglesias, ha tenuto una conferenza stampa sullo stato di salute della sanità nel Sulcis Iglesiente.

«Il Programma Nazionale Esiti (PNE) è sviluppato da AGENAS per conto del ministero della Salute e fornisce a livello nazionale valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario – ha detto Valentina Pistis -. Gli ambiti di valutazione sono, per quanto riguarda la funzione di produzione, le singole aziende ospedaliere/stabilimenti ospedalieri e, per quanto riguarda la funzione di tutela o committenza, le aziende sanitarie locali/province. Per quanto riguarda la nostra ASSL, il CTO ha riportato un livello di aderenza agli standard ministeriali molto alto (colore verde) sia per volumi di attività che di rispetto delle degenza nell’area chirurgica, come meglio espresso nella fig. 3 di dettaglio. Per quanto riguarda il Sirai invece, per lo stesso indicatore Colecistectomia laparoscopica: % ricoveri con degenza post operatoria < a 3 giorni e Colecistectomia laparoscopica: interventi eseguiti in reparti con volume di attività > 90 casi, i risultati sono da profondo rosso.»

Il Comitato Uniti per la Salute sta promuovendo una petizione popolare per chiedere l’anestesia epidurale. Questa rappresenta il metodo migliore per alleviare il dolore durante il parto.

«L’epidurale è un tipo particolare di anestesia locale – ha detto Paride Reale, presidente del Comitato Uniti per la Salute -. Addormenta i nervi che conducono gli impulsi del dolore dal canale del parto al cervello. Nella maggior parte dei casi, l’epidurale elimina completamente il dolore. Può essere utile in donne con travaglio prolungato o molto doloroso, o particolarmente angosciate. Può essere somministrata solo da un anestesista. E’ ovvio che l’ospedale scelto per il parto deve pertanto assicurare la presenza costante di un anestesista. Si tratta, dunque, ancora una volta di intervenire in modo rilevante sull’organizzazione dei servizio sanitario.»

Valentina Pistis e Paride Reale hanno rimarcato che «in medicina e psichiatria mancano OSS per poter avere un servizio completo. In rianimazione sono completamente assenti. I campanelli della ginecologia hanno ancora la centrale dentro il nido pediatrico e questo obbliga ad avere un’infermiera anche in assenza di neonati. Gli ascensori di entrambi i presidi, Santa Barbara e CTO non sono funzionanti da mesi».

«Lo sfascio della sanità iglesiente è sotto gli occhi di tutti – ha concluso Valentina Pistis -. La scheda tecnica relativa alla Sanità, inserita nel Documento Unico di Programmazione approvato dalla maggioranza PD che governa la città è una beffa. Chiediamo con forza le dimissioni della dott.ssa Giua, l’immediata apertura delle sale operatorie, il ripristino dei reparti h24, 7 giorni su 7, la conclusione dei lavori del laboratorio, pronto soccorso e terapia intensiva. Non c’è più tempo da perdere!»

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Prende il via il lungo cammino del premio “Giuseppe Dessì”, quest’anno alla sua edizione numero trentatré. E’ online, infatti,il bando di partecipazione al concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (Cagliari 1909 – Roma 1977), che come sempre avrà il suo culmine in un’intensa settimana di eventi a settembre, da lunedì 17 a domenica 23, a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna che l’autore del Premio Strega “Paese d’Ombre” e di altre memorabili pagine letterarie considerava la sua patria.

Come sempre sono due le sezioni letterarie in cui si articola il premio: Narrativa e Poesia. Come da regolamento, pubblicato nel sito della Fondazione Dessì (www.fondazionedessi.it), titolare della manifestazione, la partecipazione è aperta a narratori e poeti in lingua italiana con opere pubblicate dopo il 31 gennaio 2017 che devono essere inviate (in undici copie), entro e non oltre il prossimo 31 maggio, alla Fondazione Giuseppe Dessì, in via Roma n. 65 – 09039 Villacidro (SU).

Fra tutte le opere iscritte (348 nella scorsa edizione: 227 di narrativa, 121 di poesia) saranno individuati tre finalisti per ogni sezione dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì e Paolo Lusci.

Selezionate le terne dei finalisti, la giuria dovrà sancire i vincitori delle due sezioni letterarie, che saranno proclamati e premiati a Villacidro nella serata di sabato 22 settembre, momento apicale di una settimana culturale ricca di presentazioni, spettacoli, mostre e incontri, che farà come sempre da cornice al concorso letterario. La dotazione del premio è di cinquemila euro per ciascun vincitore, mentre 1.5oo euro andranno agli altri finalisti.

Oltre alle due sezioni strettamente letterarie del concorso (che nel suo albo d’oro annovera, tra gli altri, scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino e i poeti Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis e Maria Grazia Calandrone) sono previsti anche quest’anno altri due riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro) e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo, che la giuria si riserva di attribuire a un autore o a un’opera di vario genere letterario, è andato negli anni scorsi a esponenti della cultura o della società italiana del calibro di Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis e Remo Bodei. Istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, il secondo premio speciale viene invece assegnato a un personaggio del panorama culturale, artistico e/o musicale per l’attività svolta nell’annualità di riferimento (il Coro di Neoneli e Giacomo Mameli sono stati i vincitori nel 2016, Carlo Ossola e Massimo Brai lo scorso anno).

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«Il neo distretto delle Isole minori di San Pietro e Sant’Antioco è inserito nella ASSL di Carbonia, come previsto dall’atto aziendale, approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 47/24 del 10 ottobre 2017, che non può essere modificato da delibere aziendali sulla performance. Infatti, l’identificazione dei distretti segue una procedura rigidamente formalizzata alla quale naturalmente Ats si attiene.»

La precisazione è arrivata questa mattina dalla Assl di Carbonia, che in un comunicato stampa ha spiegato che «nella deliberazione del Direttore Generale n. 130 riguardo il Piano delle Performance 2018-2020, da adottare entro il 31 gennaio di ogni anno, nella tabella che riassume l’erogazione delle prestazioni dell’assistenza territoriale attraverso i Distretti socio sanitari, per un evidente errore materiale è stato inserito il neo distretto Isola di San Pietro e Sant’Antioco nell’ASSL di Cagliari».

«Sorprende che si sia potuto pensare diversamente anziché apprezzare la volontà di Ats di attivare i distretti delle isole. Ats comunque – conclude il comunicato stampa della Assl di Carbonia – sta già procedendo con delibera di rettifica a correggere la tabella.»

Il problema era stato prontamente segnalato dal Collegio Ipasvi di Carbonia Iglesias, con una nota inviata all’assessorato regionale della Sanità. alla direzione generale dell’Ats Sardegna, alla direzione della Assl di Cagliari, alla direzione della Assl di Carbonia e ai sindaci di Carloforte e Sant’Antioco.

E il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha diramato un comunicato stampa molto critico, poi evidentemente superato dalla precisazione della Assl di Carbonia, nella quale comunque, evidenzia che «il Distretto “Isola di San Pietro Sant’Antioco” per ora esiste solo “sulla carta”, benché già da sei mesi sia stato approvato e inserito nella legge di Riordino del sistema sanitario: forse sarebbe il caso di dargli gambe, facendo funzionare i servizi territoriali come le case della salute. Quello che i cittadini dell’Arcipelago del Sulcis si aspettano sono risorse e personale per mettere in moto i servizi, non decisioni gestionali senza alcun senso. Sotto gli occhi di tutti c’è una ASSL 7 che non funziona, nella quale la domanda di salute non trova più risposta. Invito nel nostro territorio l’Assessore Regionale alla Sanità Luigi Arru, affinché verifichi di persona lo stato del nostro sistema sanitario e si attivi immediatamente per far partire le case della salute, senza ulteriori indugi».

 

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È deceduto ieri nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari il paziente che, il 12 gennaio scorso, era stato ricoverato nell’ospedale sassarese per una gravissima forma di polmonite da influenza H1N1. Il paziente, proveniente da Lanusei, in stretta collaborazione con il reparto dell’Anestesia e rianimazione dell’ospedale “Nostra Signora della Mercede”, era stato trasportato a Sassari dall’equipe della Rianimazione dell’Aou di viale San Pietro grazie alla “missione” Ecmo mobile.

Il paziente – fanno sapere i medici – è deceduto per le complicanze dell’infezione contratta.

Il paziente, dal momento del suo arrivo, è rimasto sempre sotto assistenza del macchinario Ecmo, cioè sotto ossigenazione extracorporea del sangue. I medici sassaresi del centro Ecmo, in queste settimane, hanno fatto il possibile per salvare la vita del paziente 50enne.

La direzione dell’azienda e il personale medico esprimono ai parenti il loro cordoglio per la scomparsa del paziente.

La “missione Ecmo mobile”, realizzata dall’equipe dell’Aou di Sassari, era durata circa nove ore ed è stata la prima ad essere effettuata in Sardegna all’esterno di un ospedale dove di solito viene applicata questo tipo di tecnica.

Ad essa sono seguite altre tre missioni portare a termine con successo dall’equipe dell’Ecmo mobile con la successiva cura dei pazienti nel Centro di Sassari.

L’Ecmo, ‘extracorporeal membrane oxygenation‘ cioè l’ossigenazione extracorporea a membrana, è una tecnica di ossigenazione artificiale utilizzata in terapia intensiva per trattare pazienti con insufficienza respiratoria acuta grave potenzialmente reversibile ma refrattaria al trattamento convenzionale con il respiratore meccanico.

Le Rianimazioni dell’Aou di Sassari sono centro di riferimento regionale per l’insufficienza respiratoria acuta, Cres, e sono inserite nella rete nazionale “Respira”, specializzata nel trattamento delle insufficienze respiratorie acute severe.

E proprio a Sassari erano state trasferite altre due pazienti con gravi problemi respiratori sottoposte a Ecmo: una paziente trasferita da Olbia e una da Cagliari entrambe con missione ecmo mobile. Con il miglioramento della patologia esordita con la sindrome influenzale e grazie al tempestivo intervento e le cure dei sanitari non hanno più avuto bisogno dell’assistenza attraverso il macchinario per l’ossigenazione extracorporea del sangue. Una di esse, già oggi, potrebbe lasciare anche la Rianimazione.

 

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Lunedì 5 febbraio verrà inaugurato un nuovo servizio wi-fi nella Biblioteca comunale di viale Arsia. L’Amministrazione comunale ha acquistato, alla fine del 2017, una piattaforma per la gestione del servizio Internet che, dopo un breve periodo di configurazione e conseguente formazione degli operatori, è pronta per essere messa a disposizione degli utenti. 

Il servizio, denominato “Biblioteca wi-fi”, consentirà ai cittadini che si recheranno sul posto di poter navigare gratuitamente su Internet, con un utilizzo giornaliero fino a un massimo di 2 ore, tramite computer portatile, palmari e telefoni cellulari dotati di scheda wireless.
Per poterne usufruire, gli utenti dovranno essere iscritti al servizio della Biblioteca e, per i minorenni, è richiesta l’autorizzazione dei genitori.
«Siamo contenti di poter garantire un servizio al passo con i tempi ai tanti utenti che quotidianamente si recano in Biblioteca per esigenze di studio e di lavoro. Questa nuova funzionalità dimostra che il comune di Carbonia si sta muovendo in direzione di una progressiva digitalizzazione e informatizzazione», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

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Dopo la riunione svoltasi il 22 gennaio scorso, ieri pomeriggio, nella sala riunioni della Torre Civica, l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca ha incontrato nuovamente i commercianti, gli imprenditori e gli artigiani della città di Carbonia per stabilire tutti i dettagli in merito alla prossima istituzione del Centro commerciale naturale. «Un incontro proficuo e risolutivo – ha affermato l’assessore Manca -. L’Amministrazione comunale è pronta a costruire un nuovo percorso insieme agli operatori commerciali. Il Centro commerciale naturale, una nuova entità di cui il Comune di Carbonia sarà socio onorario, potrà contribuire alla rivitalizzazione e riqualificazione della città. Una moderna forma di aggregazione e cooperazione tra i commercianti del centro urbano, mirata a realizzare politiche comuni di marketing, pubblicità e comunicazione».
Ai fini dell’istituzione di questo nuovo strumento, intanto, l’ufficio Attività produttive del comune di Carbonia ha predisposto la modulistica che dovrà essere compilata e sottoscritta dagli imprenditori, i commercianti e gli artigiani che intendono aderire al nuovo Centro commerciale naturale. I moduli, corredati da documento di identità, dovranno essere consegnati a partire da lunedì 5 febbraio ed entro e non oltre la data di lunedì 19 febbraio all’Ufficio Attività produttive, situato nella Torre Civica, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Per coloro che fossero impossibilitati a recarsi presso gli uffici comunali, sarà possibile delegare terze persone. Per maggiori informazioni è possibile telefonare al numero 0781 694405.
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Paola Massidda: «il Centro commerciale naturale può rappresentare una risposta alla crisi dei centri storici tradizionali e alle difficoltà del commercio al dettaglio, soprattutto a seguito dell’espansione della grande distribuzione organizzata, sviluppatasi in particolar modo nelle zone periferiche. La presenza di questa nuova entità può contribuire in modo determinante al riequilibrio del rapporto tra centro e periferia».
L’assessore delle Attività produttive, Mauro Manca, ha convocato per giovedì 22 febbraio, alle ore 15.00, un nuovo incontro, in sala polifunzionale, per fare il punto della situazione con i commercianti.

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L’assessorato degli Enti locali, finanze ed urbanistica ha pubblicato due avvisi con cui intende acquisire due manifestazioni di interesse per la copertura dell’incarico di Direttore del Servizio gestione contratti di funzionamento degli uffici regionali e del Servizio finanze e supporti direzionali.

Possono presentare domanda le/i dirigenti appartenenti al sistema Regione con contratto a tempo indeterminato in possesso dei seguenti requisiti:
– cittadinanza italiana;
– godimento dei diritti civili e politici.

Le candidature dovranno pervenire entro le ore 13.00 del 6 febbraio 2018 all’Ufficio di Gabinetto dell’Assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica esclusivamente con consegna a mano o trasmissione via PEC all’indirizzo eell.assessore@pec.regione.sardegna.it .

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Con il decreto del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 28 ottobre 2017, è stato riconfermato, per altri tre mesi, il  commissario straordinario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ed in relazione allo stesso, richiesta relazione a fine mandato.

Al termine dei tre mesi, Tarcisio Agus ha inviato la relazione di fine mandato al ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per la protezione della natura e del mare e, per conoscenza, alla Regione Autonoma della Sardegna ed al presidente della Comunità del Parco, il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo.

Relazione di fine Mandato

Dopo l’incontro tenutosi a Roma, presso gli uffici di codesto ministero, il 28 novembre 2017,  di cui si è redatto puntuale verbale, con la sintesi dei temi più rilevanti: Personale – Trasparenza – Anticorruzione – OIV – Bilanci Consuntivi – Regolamento Amministrazione e Contabilità – Piano di Gestione Siti Minerari – Piano dei siti minerari prioritari, nonostante le difficoltà per la carenza di personale, dopo la nomina del direttore, Dott. Ciro Pignatelli, avvenuta con delibera commissariale n. 34 del 19.10.2017 e la presa in servizio il 25 ottobre 2017, si è proceduto da subito alla  predisposizione del Piano della Performance 2017/2019, scaduto a Gennaio 2017, (per il quale l’OIV ha rilasciato parere positivo) e dell’aggiornamento e implementazioni della sezione Amministrazione trasparente.

Con Determinazione commissariale n. 36 del 27 novembre 2017, si è proceduto alla Ricognizione delle eccedenze del personale, ai sensi dell’Art.33, Comma 1, del D. LGS N.165/2001. Annualità 2017

Da subito ci si è preso in carico i numerosi atti che da tempo attendevano d’essere evasi. In particolare: rendicontazioni per le liquidazioni ai Comuni ed alle associazioni, beneficiarie di contributi a seguito del bando del 2 novembre 2016, avvenuto con determina n. 222 e conclusosi, con la graduatoria degli ammessi datata 6 giugno 2017, determinazione n. 69.

Questa operazione tutt’ora in atto è resa difficile dalla mancanza di atti, oggetto a suo tempo di prelievi da parte degli organi giudiziari, per tutta una serie di denunzie anonime e non,  al quale il Parco negli anni addietro è stato sottoposto. Il ricostruire, con i comuni o con i beneficiari di finanziamento, il percorso deliberativo impegna tutto il personale del Parco,  a discapito di nuove azioni di programmazione. Ciò nonostante, si guarda al pregresso ma anche ad una nuova programmazione,  nell’ottica di una futura stabilizzazione dell’Ente con tutta la sua pianta organica prevista ed i suoi organi statutari: Presidente e Consiglio Direttivo.

E’ in preparazione la redazione del bilancio di previsione 2018.

Sono state avviate una serie di azioni da attuarsi con la  programmazione  2018 e in particolare, con deliberazione N.38 del 29 Dicembre 2017,  si è programmato, in partenariato con altri soggetti in ambito nazionale, comunitari ed internazionale, tre incontri formativi,  rivolti ai giovani imprenditori, amministratori locali, studenti, laureati o laureandi in materie geologiche, economiche, ambientali e turistiche, ai funzionari di amministrazioni e istituzioni pubbliche e private, ad esperti in pianificazione ambientali e del territorio, alle guide turistiche e ambientali, ai Tour Operator e manager del turismo, ecc., in tre aree del Parco, Sulcis-lglesiente, Sarrabus-Gerrei e Arburese-Guspinese

La realizzazione di questo progetto formativo sperimentale, costituisce elemento significativo e di opportunità di nuove forme di occupazione alla luce di esperienze ormai consolidate nel resto dell’Europa.

Con determinazione del direttore n. 134, del 29.12.2017, si da corso ad un importante evento, al quale ne seguiranno degli altri, per riattivare i percorsi in sotterraneo dei siti minerari  prioritari. In questa occasione sarà presentata la riapertura della galleria “Anglo Sarda”, presso la Miniera di Montevecchio – Guspini.

Le iniziative culturali, di promozione e di sensibilizzazione delle comunità ex minerarie, rientrano nel programma che il Parco ha iniziato a promuovere per l’anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Come già accennato nella precedente relazione il Parco intende operare anche nel campo della ricerca e per il 2018 sosterremo due importanti interventi di ricerca archeologica entro il perimetro del Parco ed in particolare nel comune di Arbus, ove i due importanti eventi si sono manifestati:

Scavo del sito Mesolitico di “Domu de S’Orku” a ridosso delle miniere di Ingurtosu e Montevecchio, in comune di Arbus. L’intervento è previsto con l’Università di Cagliari – Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche.

Studio dei materiali e della possibile presenza ancora in situ di materiali del carico Nuragico,  lingotti di stagno e piombo, rinvenuti, sempre in territorio di Arbus, in regione Rio “Domu de S’Orku”, con la collaborazione, per lo studio degli isotopi dei materiali, dell’Università della Ruhr – Universitat Bochum.

Nell’ottica della promozione delle aree minerarie, su richiesta dei Comuni di Arbus e Guspini, il Parco sostiene la promozione delle aree minerarie di Montevecchio e Ingurtosu, con il primo Rally “Parco Geominerario”, marzo 2018. Una iniziativa sportiva di carattere Nazionale che porrà all’attenzione del vasto pubblico per quattro giorni, l’area mineraria del Guspinese Arburese, promuovendone i luoghi, la cultura e la storia.

Da diversi anni a cominciare dal 2011 o forse anche prima il Parco impegnò parte dei suoi avanzi per intervenire su diverse aree, con l’ottica di migliorarne la fruibilità, ampliare il recupero e promuoverne le visite. Forse l’alternarsi dei Commissari con le diverse visioni, hanno frenato l’azione, accrescendo i residui.

In questo fine 2017 abbiamo ripreso buona parte della suddetta programmazione e costituito le condizioni perché quegli  gli impegni ed altri siano concretamente assunti, nell’ottica di promuovere una nuova azione di fiducia e di collaborazione con i Comuni, perché il Parco possa diventare strumento, non solo di conoscenza, ma anche di sviluppo economico dei suoi territori.

Gli interventi previsti:

Buggerru – per manutenzione ed interventi presso il Museo della Miniera;

Carbonia – per progetto di cartellonistica entro e fuori dal complesso di Serbariu;

Fluminimaggiore – per sistemazione e pavimentazione area esterna miniera “Su Zurfuru”;

Iglesias  – per intervento di completamento della seconda sala espositiva minerali presso l’Istituto Minerario;

Lula – per sistemazione viabilità di accesso alla miniera di “Sos Enattos”;

Masullas – per opere di completamento Geo Museo Monte Arci;

Montevecchio – Guspini – per intervento per la predisposizione del Piano Particolareggiato del Borgo minerario autentico di Montevecchio;

Montevecchio – per intervento recupero Direzione della Miniera di Montevecchio;

Montevecchio – Arbus – per intervento di messa a norma degli immobili della foresteria e dell’Ufficio Geologico;

Nuxis – per lo studio del sito minerario “Sa Marchesa”

Pau – per manutenzione straordinaria del museo dell’ossidiana;

Sant’Antioco – per segnaletica nelle aree costiere.

Villamassargia – per intervento di ripristino distribuzione idrica ed elettrica presso il villaggio minerario di “Orbai”;

Villasalto – per interventi da realizzarsi nel sito minerario di “Su Suergiu”;

Questa nuova azione punta anche a riprendere una seria promozione e visibilità del parco. Attraverso la gestione dei siti turistici minerari, sulla base dell’approvazione del Piano di Gestione dei siti prioritari.

Dopo gli otto incontri territoriali con gli 87 comuni del Parco, si è condiviso di predisporre nuovo materiale promozionale che valorizzi le otto aree del Parco, con i suoi siti minerari, ma anche i geositi, gli ambiti paesaggistici, l’archeologia e le produzioni artigianali e agroalimentari, nonché tutto il sistema della ricezione.

Si è concordato di dar seguito ad una Carta del Parco della Sardegna, ad otto Carte Territoriali di Area, per meglio descriverne ed indicarne la fruibilità e un libretto per Area ove siano raccolti tutti i contenuti dell’Area in oggetto: i Comuni, i siti, le percorrenze, le attività produttive artigianali e agroalimentari. I numeri di telefono e le mail utili per accompagnare la fruizione del territorio in sicurezza.

Con il suddetto materiale il Parco, nella programmazione 2018, sta valutando ove promuovere la rete del Parco ed in particolare si stanno avviando le consultazioni, con le aree dei parchi più importanti d’Europa, per  un allestimento del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, onde favorire un possibile flusso verso la Sardegna dei milioni di visitatori dei Parchi Europei.

In quest’ottica si sta già lavorando per ospitare nel prossimo autunno,  gli 80 delegati delle aree industriali d’Europa facenti parte dell’ERIH (European Route of Industrial Heritage).

L’adesione al Patrimonio Europeo Industriale ci consente di ampliare la promozione delle nostre aree minerarie dismesse. Nel precedente incontro dell’autunno scorso a Copenaghen il Parco Geominerario si è posto all’attenzione di tutti i rappresentati delle aree industriali europee che hanno manifestato il desiderio di realizzare in Sardegna il prossimo appuntamento annuale, per fare il punto sulla promozione delle rispettive aree e con  delle escursioni per conoscere le realtà del paese ospitante.

L’ERIH Italia ha sostenuto con convinzione tale ipotesi e nei prossimi giorni di Febbraio inizieremo le valutazioni opportune per poter soddisfare i requisiti richiesti dall’ERIH per ospitare l’importante evento.

Il 12 gennaio scorso, il Parco Geominerario ha  presentato a Roma, al ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, l’importante lavoro portato avanti dai giovani Unesco della Sardegna, con l’iniziativa Unesco Edu. La ministra ha apprezzato il lavoro svolto che ha  unito, sotto lo stesso obbiettivo, i quattro siti Unesco presenti nell’isola:

1) – La Fondazione Barumini, importante realtà aziendale sarda, fondata sul turismo culturale che gestisce i beni culturali di Barumini ed in particolare il complesso nuragico “Su Nuraxi”, inserito nel 1997 nelle liste del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

2) – I Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu”, un gruppo rappresentativo di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione isolana, quale espressione artistica di matrice originale e autoctona, nonché espressione sociale del mondo agro – pastorale, fortemente caratterizzante l’isola.

3) – Intergremio Città di Sassari. L’intergremio città di Sassari è un sodalizio che sin dal 1979 raggruppa i Gremi cittadini ai fini di coordinare le attività e promuovere iniziative di interesse strategico per la comunità grembiale. I Gremi rappresentano le antiche corporazioni di arti e mestieri, che in Sardegna assunsero profili particolari in quanto assommarono alle dimensioni corporativa, quella religiosa. Ogni Gremio è devoto ad un Santo o Santa. L’espressione più nota di tale tradizione è la Discesa dei Candelieri (in sassarese “Faradda”), processione votiva che da secoli si svolge il 14 agosto e che vede i Gremi accompagnare un pesante cero ligneo, sollevato a braccia e fatto danzare da otto “portatori”, lungo un percorso definito che culmina con l’ingresso nella chiesa di Santa Maria. Dal 2013, la festa è stata  riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco.

4) – Il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna che si estende su tutto il territorio isolano ed è il custode di una ricchissima storia geologica risalente a più di 500 milioni di anni fa, che mostra i segni di una straordinaria varietà di eventi occorsi tra il Paleozoico e il Quaternario. Il territorio del Parco è caratterizzato dall’alternarsi di rocce sedimentarie, metamorfiche e magmatiche e da un’ affascinate varietà di depositi minerari che vengono sfruttati dall’uomo da migliaia di anni, come dimostrato dall’abbondante presenza di siti archeologici.

I quattro ambiti Unesco Sardegna hanno offerto ed offriranno anche per il futuro interessanti contributi al programma: Patrimoni e Paesaggi tra ieri, oggi e domani. I temi Unesco ci sono tutti, legati al patrimonio materiale ed immateriale, alla storia, all’ambiente naturale, ai saperi, alle tradizioni, alle arti, e ai mestieri, con la prospettiva di poter creare ambienti di vita e di apprendimento significativi per i ragazzi, col fine di ampliare la loro conoscenza in merito alle attività  condotte dall’Unesco e stimolarne una maggior sensibilizzazione.

In questa fase finale dell’incarico è stato redatto il progetto per l’utilizzo di 15 unità lavorative provenienti dai cantieri Ati – Ifras proponendo alla Regione Sardegna di aprire quattro piccoli cantieri dislocate nelle aree del Parco ed in particolare a Lula; Orani; Montevecchio – Guspini e sede del Parco Geominerario ad Iglesias: i costi relativi al progetto sono a totale carico della Regione Sardegna e, non ci sono risorse economiche su questo progetto a valere sui fondi disponibili  del Bilancio dell’Ente.

Gli interventi proposti si pongono in continuità con altri interventi già posti in essere dal Consorzio del Parco e prevedono:

I1) l’esecuzione di piccoli interventi di manutenzione ordinaria, con annessi interventi di sistemazione delle aree verdi pertinenziali (Villa Pertusola) – Comune di Iglesias.

I2) la valorizzazione del Borgo Minerario di Montevecchio (sistemazione e cura degli spazi verdi e delle aree attrezzate a gioco e a sosta, manutenzione staccionate e cartellonistica)

I3) la manutenzione e/o il ripristino della sentieristica esistente e la pulizia dei Siti minerari di Guzzurra e Arghentaria ai fini dell’accessibilità (sfalcio d’erba, pulizia di arbusti, manutenzione cunette, riassetto del fondo, etc);

I4) la manutenzione e/o il ripristino della sentieristica esistente e la pulizia dei Siti minerari di San Francesco, Sa Menta, Istellai e Lasasai Bonu Core ai fini dell’accessibilità (sfalcio d’erba, pulizia di arbusti, manutenzione cunette, riassetto del fondo, etc).

Gli interventi, articolati in un unica fase, verranno attivati in contemporanea per tutti siti, impiegando tutto  il personale sino al 31.12.2018 (11 mesi).

Il personale impiegato:

Struttura di coordinamento tecnico/amministrativo:

n. 1 tecnico laureato – laurea specialistica in ingegneria;

n. 1 impiegati tecnici – diploma;

n. 1 impiegati amministrativi – diploma.

Totale lavoratori n. 3.

Alla struttura di coordinamento verrà affidato il compito di verificare il buon andamento dei lavori dal punto di vista tecnico/amministrativo di tutti gli interventi. In particolare:

– il tecnico laureato assumerà il ruolo di direttore dei lavori ai sensi del D. Leg.vo 50/2016 e s.m.i. e di responsabile dei lavori ai sensi del D.Lgs 81/2008 e s.m.i.;

– l’impiegato tecnico, farà parte dell’ufficio della direzione lavori con compiti di assistenza, contabilità e misura, ufficio acquisti, coordinamento, etc;

– l’impiegato amministrativo, farà parte dell’ufficio della direzione lavori con compiti di assistenza, contabilità e misura, ufficio acquisti, rendicontazione, gestione del personale, elaborazione buste paga, etc;

La struttura di coordinamento avrà sede operativa a Iglesias, presso gli uffici del Consorzio.

Squadre operative

si prevede la costituzione di complessive 4 squadre composte da 3 lavoratori con esperienza specifica in interventi di tipo ambientale con le seguenti qualifiche:

n. 1 lavoratore specializzato con mansioni di caposquadra/capocantiere;

n. 1 lavoratore qualificato con mansioni di operatori del verde;

n. 1 lavoratore qualificato con mansioni generiche.

Totale lavoratori n. 12

Le quadre operative saranno distaccate in misura di una per area di intervento, con sede operativa nell’area dei lavori e sede d’appoggio (per servizi igienici, spogliatoi e locali mensa, ricovero attrezzi e/o mezzi) presso locali comunali, messi a disposizione in maniera gratuita dalle amministrazioni comunali di competenza.

La quadra operativa impiegata a Iglesias avrà sede di appoggio presso i locali del Consorzio del Parco Geominerario.

Tutto il progetto, costo personale, attrezzature, noli e materiali, sono interamente a carico della regione Sardegna.

Nel giorno di lunedì 22 il dott. Roberto Rizzo, referente per il Parco Geominerario della rete Global Geoparks ha ricevuto in forma ufficiosa, in inglese, il risultato dell’ispezione Unesco tenutasi dal 15 al 18 Luglio scorso: in riscontro alla sua richiesta, le allego il rapporto della seconda sessione del Global Geoparks Council (Zhijindong Cave UNESCO Global Geopark, People’s Republic of China, 16/17 September 2017), diffuso dall’UNESCO.

Parti relative al Parco Geominerario della Sardegna (pag. 41).

Molto cordialmente,

Arnaldo Minuti

***

189. Parco Geominerario della Sardegna (Italia)

190. Nessun conflitto di interessi è stato dichiarato dai membri dell’UGGpC [N.d.T – UNESCO Global Geoparks Council of the International Geosciences and Geoparks UNESCO Programme (IGGP)]

191. A seguito del report di rivalidazione della Sardegna (Italia), l’UGGpC ha deciso di assegnare un cartellino GIALLO per le seguenti motivazioni:

a) C’è ancora confusione tra le otto “aree principali”, nonostante il Geoparco sia stato sottoposto quattro anni fa ad un’estensione significativa per l’inclusione dell’intera isola. Sono stati compiuti progressi insufficienti per includere l’intera area come Geoparco Globale UNESCO con il confine aggiornato non visibile nemmeno su mappe e pubblicazioni.

192. Sono state fatte le seguenti raccomandazioni:

1) Assicurarsi che tutte le pubblicazioni, le mappe, i pannelli e il sito web siano aggiornati per rispecchiare il confine del Geoparco (l’isola completa) e garantire che tutto il personale e i partner siano pienamente informati del confine in modo che possano esserne ambasciatori e contribuire alla comunicazione in modo appropriato.

2) Continuare a lavorare con le comunità per migliorare la visibilità attraverso la segnaletica e la divulgazione (attraverso varie forme, non solamente i pannelli).

3) Estendere strutture e infrastrutture dalle aree principali all’intera isola.

4) E’ necessario sviluppare ulteriormente le attività geoturistiche al di là delle aree principali.

5) Continuare con l’implementazione e l’adozione degli aspetti e meccanismi della partecipazione comunitaria anche nell’area di estensione. E’ stato notato che occorrerà un periodo significativo per l’incorporazione di tutta l’isola.

6) Il Geoparco deve essere molto più attivo nel networking a livello internazionale.

7) Rafforzare il coinvolgimento nelle attività della Rete Globale dei Geoparchi e della Rete Europea dei Geoparchi che promuove il valore internazionale del territorio attraverso le  i Geoparchi Globali sotto l’egida UNESCO dei Geoparchi Globali.

Si raccomanda una migliore partecipazione alle comunicazioni di gruppo.

La partecipazione attiva a conferenze (presentazioni orali), fiere internazionali e alle partnership internazionali con gli altri Geoparchi sono anch’esse obbligatorie come membri dell’EGN, del GGN e dell’International Geoscience and Geoparks Program (IGGP). Il Geoparco [N.d.T – il Parco Geominerario] è fortemente esortato ad essere un membro attivo e contribuire alle attività di rete internazionali.

Nelle more dell’ufficialità, si è ritenuto, comunque di portarla all’attenzione del pubblico e nel contempo si sta già operando per far fronte non solo alle raccomandazioni, ma al superamento del punto a),  nocciolo duro del problema.

Il Commissario Straordinario

Prof. Tarcisio Agus

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«La volontà dei sardi, espressa anche attraverso la massiccia raccolta di firme a sostegno del quesito referendario, per quanto giudicato inammissibile dagli uffici regionali preposti, è talmente chiara da fugare ogni dubbio persino dei più scettici, se mai ce ne fosse qualcuno. Per questo occorre essere conseguenti, come se il referendum fosse già stato celebrato ed il risultato chiaro.»

Lo dice il consigliere regionale Cesare Moriconi, consigliere regionale del Partito democratico, primo firmatario di una proposta di legge nazionale depositata nell’ottobre del 2016, mirata al riconoscimento dello svantaggio, determinato dalle condizioni d’insularità, e al rafforzamento di particolari condizioni dell’autonomia e di misure di sviluppo fiscale per le attività produttive attraverso forme di incentivazione e defiscalizzazione.

In una lettere inviata al presidente Ganau e ai capigruppo del Consiglio regionale, Moriconi propone l’avvio immediato dell’iter legislativo che veda riconosciuto nello Statuto di Autonomia il principio del riconoscimento della condizione fisico geografica di insularità e ultra perifericità della Sardegna nel panorama europeo e nazionale.

L’urgenza della discussione deriva anche dal fatto che le lungaggini dei tempi dell’eventuale ricorso all’inammissibilità della proposta referendaria, non consentirebbero l’approvazione in Consiglio regionale della legge entro l’attuale legislatura, ormai prossima alla scadenza.

«E’ palese – scrive Moriconi – l’unanimità delle forze politiche e sociali sarde su una questione che attende, a questo punto, solo l’atto legislativo in grado di sancire costituzionalmente quel principio, previsto dall’articolo 174, terzo comma, del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, scritto proprio per ridurre lo svantaggio in cui si trovano costrette regioni come la nostra.»

«Sono convinto – conclude Moriconi – che ci siano, in Consiglio regionale, le condizioni politiche per condividere un’unica proposta di legge, al fine di rappresentare tutti insieme, in sede parlamentare, la volontà di un popolo e la rivendicazione di un diritto che non potrà non esserci riconosciuto. Per questo sono disposto a ritirare la mia proposta di legge, per poterla discutere e riscrivere tutti insieme.»