19 August, 2024
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Il progetto di risanamento della rete idrica di Vallermosa (importo del finanziamento 160 mila euro) rientra nella tipologia delle “convenzioni a 3” in virtù dei soggetti coinvolti – Abbanoa, Comune ed Egas – che affida agli uffici comunali la realizzazione dell’intervento. Con la chiusura della gara d’appalto da parte del Comune  a breve partirà il cantiere.

Più in generale però, l’anzianità e il degrado delle reti, ha spinto Abbanoa ad attivare moderni criteri di gestione delle reti acquedottistiche: il Comune di Vallermosa figura anche tra i primi 130 Comuni interessati dal progetto sulle reti intelligenti (progetto Oliena).

I Comuni gestiscono direttamente gli interventi dei propri territori occupandosi dell’iter di realizzazione e assumendosi direttamente la responsabilità della progettazione, della gara d’appalto e della realizzazione delle opere; Egas mantiene le funzioni di controllo e garantisce la certezza dei tempi di erogazione delle risorse; Abbanoa supervisiona tutte le fasi dell’iter affidato al Comune e, una volta completate le opere previste nell’intervento, le prende in gestione e le mette in esercizio. E’ l’iter definito delle cosiddette “convenzioni a tre”, accordi che coinvolgono tre soggetti – Abbanoa, Egas e Comune – e che puntano ad accelerare la realizzazione delle opere liberandole (almeno in parte) dal peso della burocrazia, con  tempi e passaggi amministrativi inferiori rispetto al normale iter.

La rete idrica del comune di Vallermosa, nella via Roma e nella Piazza San Lucifero, è alimentata attraverso un tubo esterno posato nel 2010 per sopperire a una situazione di emergenza ma quella che doveva essere una soluzione provvisoria di fatto ha “resistito” nel tempo. Ora, grazie alla convenzione firmata tra Abbanoa, Comune ed Egas, e ai successivi passi in avanti compiuti dai soggetti coinvolti, sarà finalmente possibile sanare la situazione e procedere con l’eliminazione del tubo esterno.

Gli interventi previsti comprendono quindi la rimozione del tubo esterno e la realizzazione di una condotta interrata perfettamente in linea con la normativa vigente, per 388 metri in via Roma e 79 in Piazza San Lucifero. E’ prevista anche la sostituzione di alcuni allacci ed il collegamento di alcuni allacci esistenti e perfettamente a norma alla nuova condotta in progetto.

Obiettivo generale dell’intervento è il ripristino delle condizioni di salute e sicurezza della distribuzione idrica, per un totale di 526 metri così distribuiti:

  • Reti via Roma 388,50 mt
  • Collegamento Via Vittorio Veneto 6,00 mt
  • Attraversamento per canale Via Roma 8,00 mt
  • Collegamento Via Garibaldi 12,00 mt
  • Collegamento Vico I Roma 32,00 mt
  • Reti Piazza San Lucifero 79,50 mt

Sul fronte dell’efficientamento delle reti Abbanoa ha definito la metodologia GAR (gestione attiva delle reti) che, partita da Oliena, è stata estesa a 130 comuni entro il 2018 e ulteriori 100 entro il 2019. Progetto e metodologia di lavoro che punta proprio a invertire il paradigma: non più sostituzione di tratti di rete ma “efficientamento” delle reti esistenti, da rendere “intelligenti” adottando tecnologia e strumenti evoluti.

La rete di distribuzione idrica di Vallermosa è quindi interessata dall’appalto denominato “Servizi tecnici specialistici per l’efficientamento idraulico, energetico e gestionale (ingegnerizzazione) delle reti idriche di distribuzione in 130 comuni della regione Sardegna caratterizzati da un elevato tasso di dispersione idrica”.

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Un percorso di 400 chilometri unico al mondo, un itinerario esclusivo fatto di miniere dismesse, gallerie affacciate sugli scogli, villaggi fantasma e antiche ferrovie che si perdono nei boschi. Dal mare cristallino di Sant’Antioco alle fitte foreste del Marganai, dalle bianche dune di Piscinas alle spettacolari grotte di Is Zuddas, il Cammino minerario di Santa Barbara è un viaggio alla scoperta della Sardegna sud-occidentale, nel nome della patrona dei minatori le cui chiesette puntellano l’intero percorso. Il Cammino, che ha il riconoscimento ufficiale del Ministero fra i percorsi italiani, ha ricevuto un finanziamento regionale di mezzo milione di euro. Per valorizzarlo, l’assessorato della Programmazione attraverso il Centro regionale di Programmazione sta elaborando un progetto insieme alla Fondazione del Cammino di Santa Barbara e con il coinvolgimento di Carbosulcis, Forestas, Parco Geominerario ed Igea.

«Qui si cammina sulla terra più antica d’Italia, lungo un itinerario tra mare, monti, miniere, chiese e testimonianze uniche della millenaria epopea mineraria della Sardegna» ha detto Raffaele Paci concludendo l’assemblea dei soci della Fondazione presieduta da Giampiero Pinna e convocata nella miniera di Monteponi a Iglesias: ne fanno parte 21 Comuni, la Diocesi e l’associazione Pozzo Sella, che per prima ha rilanciato l’idea di sviluppare e valorizzare il Cammino.

«È un progetto a cui teniamo e su cui ci siamo impegnati al massimo perché crediamo moltissimo nelle sue potenzialità, che non è stato facile portare a compimento. Ci siamo riusciti, con il coinvolgimento di tutti gli assessorati interessati e grazie alla programmazione unitaria che mette insieme le competenze dei tanti assessorati coinvolti. Nei prossimi mesi – ha aggiunto il vicepresidente della Regione – verranno realizzate le opere infrastrutturali per rendere fruibili tutti i 400 chilometri del percorso che racconta l’intera storia del Sulcis, e tutti gli interventi saranno realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente. La Regione è interessata a sviluppare ogni elemento possa ulteriormente valorizzare questo progetto. Qui il passato delle miniere viene ripensato e rinasce in un’altra forma, a dimostrazione che il passato può continuare a vivere e raccontare la storia della Sardegna. È un cammino naturalistico e religioso così ampio e interessante che può attrarre decine di migliaia di turisti, ma anche qualsiasi investitore, e su questo insisteremo particolarmente perché si possano creare occasioni di nuova occupazione. Non abbiamo solo miniere: abbiamo storia, religione, ambiente, archeologia industriale, letteratura. È un patrimonio fantastico – ha concluso Raffaele Paci – che dobbiamo continuare a valorizzare al massimo per far conoscere al mondo il Sulcis e la Sardegna.»

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Con una richiesta presentata al Sindaco di Cagliari, al comando regionale della Guardia Forestale e al servizio tutela della natura dell’assessorato regionale all’Ambiente, al servizio regionale Tutela del Paesaggio, alla Guardia Costiera e al Ministero dell’Ambiente, la sezione di Cagliari di Italia Nostra ha chiesto un intervento per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale del Colle di Sant’Elia – Sella del Diavolo, minacciato dalla frequentazione incontrollata e talora sconsiderata dei visitatori in mountain bike che ha portato all’ampliamento dei sentieri ed anche all’apertura di nuovi tracciati con conseguente degrado della copertura vegetale.

Si tratta di un promontorio tutelato con specifico vincolo paesaggistico, con vincolo di conservazione integrale e con vincolo idrogeologico. L’area è stata destinata a Riserva Naturale Capo Sant’Elia nel Sistema Regionale dei parchi ed aree protette ed è stata inserita tra i Siti di Importanza comunitaria – SIC “Torre del Poetto” e “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera”.

L’area conserva straordinarie testimonianze storiche ed archeologiche, come confermano anche le campagne di scavo attualmente in corso, che documentano una frequentazione ininterrotta fin dal neolitico ed in epoca punica, romana, pisana e giudicale.

Per promuovere la conoscenza del Colle, è stato realizzato anni fa, secondo criteri di rigorosa compatibilità ambientale, il Sentiero naturalistico e archeologico della Sella del Diavolo, promosso delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico. Percorso frequentato da migliaia di persone desiderose di conoscere le sue straordinarie valenze, illustrate da un considerevole numero di studi e ricerche. Questo tipo di fruizione discreta e rispettosa ha contribuito a far crescere la consapevolezza e la sensibilità per la tutela dello straordinario patrimonio naturale e culturale conservato in questo prezioso scrigno ecologico posto a due passi dalla città e al centro del Golfo degli Angeli.

Tuttavia la crescente notorietà del sito ha anche richiamato una frequentazione incontrollata e, talora, sconsiderata di escursionisti in mountain bike che ha portato all’ampliamento dei sentieri ed anche all’apertura indiscriminata di nuovi tracciati con conseguente degrado della copertura vegetale, a tratti rappresentata da specie endemiche o esclusive, allo sgretolamento della superficie calcarea ed erosione dell’esile e frammentario suolo presente tra gli affioramenti rocciosi che dominano il paesaggio, non di rado costituito da roccia friabile e alterata.

L’associazione Italia Nostra, che pure è orientata, in generale, a promuovere l’uso delle biciclette ovunque e per quanto possibile, ritiene che in un sito delicato e sensibile come quello del Monte Sant’Elia la fruizione debba essere esclusivamente pedonale, così come peraltro si evince dai criteri contenuti nel Piano di gestione del SIC.

Ad evitare, pertanto, ulteriori e prevedibili fenomeni di compromissione e degrado del patrimonio naturale e culturale presente, conseguente alla frequentazione incontrollata, Italia Nostra ha chiesto i giorni scorsi un immediato intervento delle Autorità responsabili, atto a garantire la tutela e la conservazione dell’ambiente naturale e del patrimonio culturale che qualifica il paesaggio e l’identità della città di Cagliari e del Golfo degli Angeli.

Luisa Marini

Presidente sezione di Cagliari

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Venti milioni di euro sono disponibili dal Patto per la Sardegna, ripartiti dalla Cabina di regia all’interno della programmazione territoriale come intervento speciale in sinergia con altri dell’assessorato dell’Ambiente già in corso, per le zone umide della Sardegna

«Si tratta di un vero e proprio piano per la tutela e la valorizzazione delle zone umide che con la ripartizione dei 20 milioni prende ufficialmente il via« ha spiegato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci aprendo a Cabras il convegno “Zone umide e sostenibilità dei sistemi urbani: Sardegna e altri casi”, in occasione della Giornata mondiale delle zone umide organizzata nell’ambito del progetto Maristanis con il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Cagliari. Maristanis è un progetto di cooperazione internazionale per la definizione di un modello di gestione integrata delle zone umide e costiere del Golfo di Oristano, cofinanziato dalla fondazione Mava e coordinato dalla fondazione Medsea in collaborazione con l’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre”.

«Parliamo sicuramente di tutela ambientale, che è sì prioritaria ma non incompatibile con tutto quello che all’interno delle zone umide vogliamo fare: potenziarne le attività produttive, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare la forza lavoro occupata nelle attività economiche e promuovere nuova e qualificata occupazione. Una grande risorsa da proteggere, dunque, facendola però diventare una nuova occasione di sviluppo per la nostra regione. Le possibilità sono molte, e questa zona a cui sono destinati 6 milioni per sfruttarle al meglio ne è un esempio – ha sottolineato Raffaele Paci -. Adesso passiamo alla fase operativa, dobbiamo individuare gli interventi più importanti da realizzare con i fondi disponibili, e come già accade nella Programmazione territoriale vogliamo che le indicazioni arrivino dai territori che meglio di chiunque altro conoscono le priorità, seguendo sempre il principio della programmazione unitaria in un’ottica di sinergia di interventi e risorse».

I territori destinatari dei finanziamenti, complessivamente 6, sono stati definiti attraverso uno studio di valorizzazione delle zone umide e lagunari della Sardegna dell’Università di Cagliari, individuato a maggio 2016 dalla Giunta regionale come soggetto di adeguata esperienza per poterlo predisporre. In particolare, al Golfo di Oristano sono destinati 6 milioni di euro. Ma ci sono anche i 2 milioni per il Golfo di Palmas e Mare Interno nel Sulcis; 4 per Golfo di Cagliari e costa da Capoterra a Teulada; 2 per Ogliastra e Sarrabus; 2 per Baronie e Gallura; infine, 4 milioni per Golfo dell’Asinara e Nurra.

«Integrazione, tutela, gestione e valorizzazione dei beni ambientali comuni: questi sono gli obiettivi che la nostra Giunta vuole raggiungere, con un uso efficiente delle risorse e una politica capace di ridurre le pressioni sulle risorse naturali, tutelare le coste e il paesaggio rurale, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e orientare l’economia in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale. In questo percorso contiamo molto sul lavoro delle associazioni e sui privati, il cui apporto e contributo sono assolutamente fondamentali e irrinunciabili per costruire una nuova economia sostenibile e circolare, che tuteli il nostro ambiente e lo renda una risorsa su cui poter contare nel tempo» ha concluso il vicepresidente della Regione.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215674496003362/

Si è svolta questa mattina, a Masainas, la cerimonia d’inaugurazione di una nuova strada che collega la strada d’ingresso al paese da Is Solinas alla strada statale 195, all’altezza di Piazza Belvedere, per complessivi 700 metri. La carreggiata è larga 7 metri. A tagliare il nastro è stato il sindaco Ivo Melis, in fascia tricolore, affiancato dai tecnici e dai progettisti del Comune e dal parroco del paese don Maurilio Atzei che ha benedetto la nuova strada, alla quale l’Amministrazione comunale non ha ancora assegnato un nome.

La strada, negli intendimenti dell’Amministrazione comunale, è destinata ad alleggerire il peso dell’intenso traffico che si riserva quotidianamente sulla strada statale 195 che attraversa l’intero paese, che in estate diventa addirittura insostenibile, con automezzi che sfrecciano a velocità molto sostenuta, mettendo a repentaglio la sicurezza dei residenti oltreché degli stessi automobilisti.

La realizzazione dell’opera è costata 242.000 euro.

Vediamo il filmato della benedizione e del taglio del nastro, che comprende anche l’intervento del sindaco Ivo Melis che ha spiegato come si è arrivati alla realizzazione dell’opera.

    

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«Il comparto dei produttori primari dell’ovicaprino viene da una stagione difficile, caratterizzata da problemi climatico-ambientali e di mercato, con un prezzo del latte sceso ai minimi storici. Per superare questa emergenza e sostenere le nostre aziende, abbiamo messo a correre 45 milioni di euro che stiamo liquidando per le quasi “Quale ruolo dei formaggi Dop nel mercato mondiale? La posizione dei Consorzi di tutela.»

È questo il tema che ha animato oggi il convegno organizzato dal Consorzio di tutela del pecorino romano Dop nelle tenute Sella & Mosca di Alghero dove si sono ritrovati i maggiori portatori di interesse del comparto nazionale ed europeo.

«Il comparto dei produttori primari dell’ovicaprino viene da una stagione difficile, caratterizzata da problemi climatico-ambientali e di mercato, con un prezzo del latte sceso ai minimi storici. Per superare questa emergenza e sostenere le nostre aziende, abbiamo messo a correre 45 milioni di euro che stiamo liquidando per le quasi 11mila domande ricevute.» Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, ripercorrendo le azioni messe in campo dalla Regione negli ultimi mesi per far fronte alle criticità che hanno investito l’intera filiera del lattiero-caseario ovicaprino.
Ad aprire l’incontro la relazione del presidente del Consorzio del pecorino romano, Salvatore Palitta, e quindi la relazione introduttiva sullo stato di salute del settore nel panorama internazionale illustrata da Angelo Rossi, della Fondazione Clal (Centro studi dedicato al mondo del lattiero-caseario). E poi gli interventi di Gianfranco Gaias (Ufficio studi pecorino romano) sull’informazione e la diffusione dei dati nel settore, del presidente del Consorzio di tutela del parmigiano reggiano Dop, Nicola Bertinelli, e del direttore del Consiglio di regolazione del Queso Manchego (il rinomato formaggio ovino spagnolo), Pedro Condes Torres, che hanno raccontato le peculiarità di filiera e di posizionamento sul mercato delle proprie produzioni. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, impossibilitato a partecipare all’incontro, ha inviato un video messaggio che è stato proiettato in sala. Sempre in rappresentanza del Mipaaf ha preso la parola il dirigente Luigi Polizzi che segue per il Ministero le politiche di tutela delle Dop. Ricordando lo strumento del pegno rotativo, ideato dalla Regione in collaborazione con le banche per garantire liquidità soprattutto alle cooperative di trasformazione, Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna, si è confrontato con Torres sugli eventuali stati di giacenza nei magazzini del Manchego.

«A fine stagione – ha spiegato il direttore della Dop spagnola – le cantine sono vuote. Non abbiamo problemi di prodotto invenduto.»

Il convegno è stato anche occasione di confronto tra i relatori e la platea composta da addetti ai lavori: associazioni di categoria agricola, produttori primari, trasformatori privati e del mondo delle cooperative, e rappresentanti delle altre Dop di pecorino. Sul piano istituzionale ha portato i saluti della città catalana il sindaco Mario Bruno. Un saluto ai partecipanti lo ha dato anche il padrone di casa, Vittorio Moretti, titolare dell’azienda che lo scorso anno ha acquisito la Sella & Mosca.

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Promuovere la diffusione della cultura e della sicurezza stradale tra gli studenti delle scuole cittadine. È questo il principale obiettivo che si pone l’associazione di volontariato Auser Carbonia, che ha organizzato, con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia, due importanti progetti di educazione stradale, intitolati rispettivamente “Sicuri in strada” e “Più sicuri in strada”.
Il primo progetto, “Sicuri in strada”, è iniziato oggi, venerdì 2 febbraio, ed è rivolto agli alunni delle classi quinte delle scuole primarie e agli studenti di alcune classi della scuola dell’infanzia. Il metodo educativo è improntato su lezioni frontali, tenute da esperti nella disciplina del Codice della strada, e su lezioni pratiche, svolte all’aperto, anche tramite l’uso di biciclette.
«Si tratta di un’iniziativa importante che può contribuire, attraverso l’educazione stradale, al processo di formazione e maturazione dei bambini – dice il sindaco Paola Massidda che, nei giorni scorsi, ha voluto scrivere una lettera di benvenuto a ciascuno degli studenti partecipanti al corso di educazione stradale -. Spero che questa iniziativa vi veda protagonisti e vi renda pienamente consapevoli dell’importanza dell’educazione stradale.»
«Il corso denominato “Sicuri in strada” si propone di favorire, in maniera graduale, i seguenti risultati: lo sviluppo delle capacità che permettono di muoversi in sicurezza negli spazi urbani e sulle strade, a piedi o in bicicletta – ha spiegato il maggiore Andrea Usai, Comandante della Polizia locale -; la conoscenza dei comportamenti corretti e delle norme di sicurezza da tenersi in automobile e nei mezzi pubblici come persone trasportate in strada in qualità di pedoni o ciclisti; la conoscenza della principale segnaletica stradale, con particolare riferimento a quella relativa al pedone e al ciclista.»
L’iniziativa coinvolgerà gli studenti di diverse scuole cittadine: Istituto Comprensivo “Deledda-Pascoli”, Istituto Comprensivo “Don Milani”, Istituto Comprensivo “Satta”, Scuola paritaria “Gritti”, Scuola dell’infanzia “Don Milani”.

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Il Settore Giovanile della Federazione Italiana Pallacanestro ha assegnato a Cagliari le finali nazionali, maschile e femminile della categoria Under 14. La manifestazione si disputerà in città dal 24 giugno al 1 luglio del 2018. Il capoluogo isolano per più di una settimana sarà invaso dalle formazioni giovanili provenienti da tutta Italia. In tutto 36 squadre, così suddivise: 20 maschili e 16 femminili. saranno le squadre che vinceranno i rispettivi campionati regionali a contendersi in città il tricolore 2018 di categoria. Sarà ovviamente presente anche la Sardegna con le squadre campioni regionali maschile e femminile under 14.

Sarà sicuramente una grande festa per la pallacanestro giovanile e non solo, che porterà in città circa 2.000 persone, tra atleti, dirigenti, accompagnatori, genitori e tifosi. Non è la prima volta che Cagliari e il suo hinterland ospitano finali nazionali giovanili, nel 2009 (dal 29 giugno al 5 luglio), con le finali nazionali Under 15 femminile, manifestazione che si tenne anche l’anno successivo (28 giugno al 4 luglio).

Nel 2011 la Fiba scelse Cagliari e la Sardegna per disputare la fase finale del Campionato Europeo Under 16 femminile (dall’11 al 21 agosto). Nelle finali del 2009 miglior realizzatrice fu la giovanissima Cecilia Zandalasini che, proprio in Sardegna iniziò la sua fantastica carriera, vincendo il suo primo titolo giovanile (2010) e la sua prima medaglia europea nel 2011 (bronzo).

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Riprendono nel Conservatorio di Cagliari gli appuntamenti con il “VII Festival Pianistico del Conservatorio”, nato da un’idea del pianista e docente Stefano Figliola.

Dopo i due primi blocchi, dedicati all’opera di George Gershwin e Robert Schumann, adesso sarà affrontata la monografia di Maurice Ravel (1875-1937).

Il primo appuntamento è per lunedì 5 febbraio, alle 18.00, nell’aula magna dell’istituzione musicale cagliaritana, dove la musicologa Aurora Cogliandro introdurrà la figura e l’opera del grande musicista francese in “Invito al concerto”.

L’incontro sarà introduttivo a quello di mercoledì 7 febbraio quando alle 18,30, negli spazi dell’Auditorium, il pianista Giulio Biddau si esibirà in una serata in cui affronterà partiture che spazieranno da Menuet antique a A la manière de Borodine, da Gaspard de la Nuit a Le Tombeau de Couperin.

Il “VII Festival pianistico del Conservatorio” nasce dalla collaborazione del “Dipartimento Tastiere” con i Dipartimenti di “Strumenti ad Arco e a corde”, di “Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali (Scuola di Jazz)” e con l’associazione culturale musicale “Ennio Porrino” di Elmas. 

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Sono in fase di avanzamento i lavori di urbanizzazione primaria di Carbonia 2. Al fine di consentire il completamento degli interventi previsti, da lunedì 5 febbraio 2018 a martedì 10 aprile 2018, è stata disposta la chiusura del traffico veicolare in via delle Begonie, in località Sa Perda Bianca.

Si tratta di una misura necessaria per garantire la sicurezza stradale, preservando l’incolumità dei cittadini e delle maestranze.

«I lavori proseguono a pieno ritmo – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai -: stiamo realizzando una serie di interventi che i cittadini della zona reclamavano da tanti anni. Contiamo di concludere l’urbanizzazione primaria di Carbonia 2 nei tempi previsti, ovvero entro la fine del mese di maggio 2018.»