26 November, 2024
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Nelle campagne alla periferia di Baunei, sono stati individuati e poi abbattuti 86 maiali di proprietà ignota, non registrati all’anagrafe animale e quindi mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari da parte dei soggetti competenti. Ne dà comunicazione l’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA). I suini sono stati ritrovati confinati all’interno di manufatti particolarmente precari e fatiscenti, non rispettosi delle normative sulla biosicurezza e del benessere degli animali. Il rinvenimento dei capi irregolari si inserisce all’interno delle azioni di controllo e monitoraggio del territorio promosse dalla Regione per il contrasto alla PSA in tutta la Sardegna. Alle attività di depopolamento, coordinate dall’UdP in collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro, hanno partecipato due squadre di veterinari dell’ATS, gli uomini del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale e il personale dell’Agenzia Forestas.

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«La municipalità della Nurra sarà chiamata a dare una giusta ed adeguata rappresentatività alle esigenze delle diverse frazioni, alcune distanti decine di chilometri da Sassari, demarcando così una propria specificità funzionale rispetto al ruolo del Consiglio comunale. Il riordino amministrativo è stato sollecitato dalle circoscrizioni, che lamentano una profonda scollatura con il capoluogo.»

Così si legge nella proposta di legge presentata dal vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru, per il riconoscimento di un’autonomia rappresentativa delle frazioni di Sassari. I rioni – che si allungano da Tottubella sino a La Pedraia e La Corte arrivando a Campanedda, Palmadula e Biancareddu, per poi proseguire a Canaglia, Baratz ed Argentiera – avranno dunque una nuova veste. La svolta è arrivata ieri pomeriggio, con il voto favorevole della Commissione Autonomia ai disegni di legge presentati dall’esponente degli azzurri e da Luigi Lotto (Pd): «Ora il provvedimento arriverà in tempi brevissimi nell’aula di via Roma – concludono Antonello Peru e Luigi Lotto -. Abbiamo unificato le proposte con l’obiettivo di agevolare lo sviluppo delle comunità periferiche ed arginare fenomeni di abbandono e spopolamento che iniziano a manifestarsi negli ultimi anni con grave danno per gli equilibri economici e sociali del territorio. L’autonomia alle borgate della Nurra si tradurrà in nuovo sviluppo per l’area attorno a Sassari.»

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Si è conclusa questa mattina a Bonassai, con il dibattito “Uno sguardo al settore ovino in Europa: azioni per migliorare competitività e sostenibilità del comparto”, la tre giorni dedicata al programma europeo Sheepnet, finalizzato a condividere e trasferire i migliori ritrovati innovativi e tecnologici, le competenze ed esperienze sulla produttività degli ovini. 

Ai lavori, prima ad Alghero poi a Bonassai, hanno partecipato un centinaio di persone provenienti da Francia, Irlanda, Regno Unito, Spagna, Romania e Turchia oltre che Italia. Le delegazioni sono state accompagnate dall’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, che ha sottolineato l’importanza del trasferimento dell’innovazione tecnologica alle aziende e delle connessioni tra ricerca, assistenza tecnica e allevatori per permettere il salto di qualità del settore. 

«L’obiettivo di questi incontri – ha detto Pier Luigi Caria – è di condividere esperienze che conducano verso l’efficientamento della produzione, della riproduzione animale e della gestione aziendale. L’apporto che le innovazioni tecnologiche possono dare nel concreto è enorme, in quanto permettono di aumentare la conoscenza degli animali, di migliorare la loro salute e produttività. Questo lavoro, fatto sul campo con la preziosa assistenza tecnica del personale dell’Ara e delle Apa, mira al trasferimento di innovazione alle imprese attraverso una condivisione in rete, uno scambio di conoscenza tra tutte le diverse componenti del settore in maniera orizzontale, con ricadute potenziali in tutti i comparti dell’agricoltura.»

Dopo la visita, nel primo giorno, ad alcune aziende di ovini nel sassarese, con un focus sul miglioramento genetico e sulle tecnologie digitali utili alla gestione dell’allevamento, ci si è soffermati sul contributo che modernità e tradizione possono dare alle produzioni DOP di qualità. Di zootecnia di precisione in Europa si è parlato a partire da applicazioni collegate all’identificazione elettronica degli animali mentre con una dimostrazione pratica, all’Università di Sassari, si è visto come manipolare gli agnelli neonati per aumentarne la sopravvivenza. Il progetto SheepNet (Sharing Expertise and Experience towards sheep Productivity through NETworking – Condivisione di competenze ed esperienze sulla produttività degli ovini condivise attraverso la costituzione di una rete di lavoro) è stato elaborato con l’intento di rinforzare l’attrattività del settore ovino e sostenerne l’economia aumentando la resa della produzione di carne e di latte ovino. Le filiere produttive di carne e latte ovino infatti, pur essendo fondamentali in Europa e nei paesi limitrofi hanno visto ridurre il numero di produttori del 50% dal 2000. Ad oggi sono presenti in Europa 85 milioni di ovini in 830.000 aziende.
Il network tematico, coordinato dall’Institut de l’Elevage francese con l’agenzia AGRIS quale partner italiano, ha una durata di 3 anni, è finanziato con 2 milioni di euro e si concluderà a ottobre 2019. L’ approccio proposto è interattivo, basato sullo scambio di conoscenze all’interno di una rete internazionale di ricercatori, consulenti ed allevatori.

 

 

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Lunedì 3 dicembre proseguono nel Conservatorio di Cagliari gli appuntamenti con l’VIII Festival pianistico, dedicato quest’anno a Claude Debussy nel centenario della morte.

Alle 18.00, nell’aula magna, Gianluca Floris, presidente dell’istituzione musicale cagliariana, incontrerà il pianista Stefano Figliola, nell’ambito delle “Conversazioni Pianistiche”. Sempre Stefano Figliola sarà al pianoforte mercoledì 5 dicembre, alle 18.00, nell’auditorium del Conservatorio per la serata conclusiva della seconda parte dell’Opera Pianistica di Maurice Ravel. Il programma proporrà la “Pavane pour un infante defunte” la “Sonatine” il “Menuet sur le nom de Haydn”, il “Prelude”, i “Valses nobles et Sentimentales” e i “Miroirs”.

Il Festival pianistico del Conservatorio nasce da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana. La manifestazione è divenuta negli anni un sicuro riferimento per quel pubblico che sempre più numeroso e attento ne ha seguito le precedenti edizioni.

Il festival quest’anno conta sulla collaborazione con i Dipartimenti di “Teoria e Analisi, Composizione, Direzione e Musicologia”, “Strumenti ad arco e a corda”, con la Sezione Interdipartimentale di “Discipline d’insieme e con l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como.

L’ingresso è libero e gratuito.

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«E’ un colpo mortale sulla sanità sarda, in materia di assistenza sociale e sanitaria nel settore della cura, della riabilitazione psichiatrica e della neuropsichiatria infantile. E’ necessario un passaggio normativo per dare vita al riordino del comparto.»

E’ l’affondo della capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandra Zedda sulla costituzione di un consorzio – che opererà in via sperimentale – nel panorama dell’assistenza socio sanitaria. 

«Con questa delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessorato della sanità, si è deciso di dare seguito ad una norma nazionale applicata solo in altre due Regioni, peraltro con risultati pessimi – prosegue la leader degli azzurri nell’emiciclo di via Roma – senza considerare che la sanità in Sardegna è a carico del bilancio regionale – aggiunge Alessandra Zedda -. Pertanto, scelte così importanti devono essere fatte nel segno di autonomia e specialità . Appare come un provvedimento calato dall’alto, senza sentire il parere degli uffici. Per questo auspichiamo che l’assessore possa annullare la delibera, senza procedere a mortificare le aspettative dei pazienti sardi che  si concentrano nelle strutture dell’Ats per la riabilitazione psichiatrica e la neuropsichiatria infantile, nonché di coloro che sono ospitati presso strutture convenzionate con la sanità pubblica. Se l’ATS procedesse nell’attuazione del progetto autorizzato nella deliberazione – conclude Alessandra Zedda -, verranno avviate tutte le azioni necessarie per bloccarlo, in tutte le sedi competenti.»

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Sono 285mila i sardi che negli ultimi 12 mesi hanno acquistato on line, il 32,5% degli utenti internet della Sardegna. Cresciuti di 30mila unità, l’11,8% rispetto all’anno precedente, gli e-shoppers isolani occupano l’8a posizione nazionale.

Sono questi i dati salienti del rapporto su “E-commerce -Acquirenti on line in Sardegna”, analisi condotta dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte Istat tra il 2017 e 2018.

Anche i dati nazionali confermano il trend isolano. L’analisi generale dice, infatti, che se da una parte il vincitore è il web, dall’altra il commercio tradizionale fatica. Nell’e-commerce, le vendite sono cresciute del 10,3% nell’ultimo anno e del 30% nell’ultimo triennio. Al contrario, il valore delle vendite al dettaglio ristagna, con una variazione del -0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con la tenuta della grande distribuzione (+0,8%) e il calo delle vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,6%)

«Tanti sono gli artigiani che offrono i propri beni e servizi on line – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – parliamo, per esempio, dei manufatti tipici e tradizionali, venduti sulle più importanti piattaforme di commercio, oppure dei prodotti agroalimentari che, attraverso dei piccoli portali, raggiungono qualunque tavola del Mondo, oppure ancora i servizi che le imprese digitali offrono a migliaia di clienti in ogni angolo del nostro Pianeta

«Dall’altra parte, purtroppo – aggiunge Antonio Matzutzi – ci sono le piccole attività commerciali e artigiane, quelle che troviamo sotto casa, che si trovano ad affrontare momenti estremamente difficili. Per questo continuiamo a ribadire come per le aziende sia fondamentale la presenza sul web: l’innovazione è una delle ricette vincenti per superare la difficile congiuntura. Gli artigiani hanno tanto da offrire in termini di qualità e di unicità dei prodotti e non devono limitarsi all’utenza locale: grazie al web i potenziali acquirenti sono moltissimi

«Certamente, con la vendita on line, ci sono anche tanti problemi da risolvere – conclude Antonio Matzutzi – parliamo, in particolare, del crescente peso assunto dalle megapiattaforme estere di intermediazione di beni e servizi, che necessitano, sempre di più di interventi sulla web tax, in relazione agli squilibri tra ricavi e prelievo fiscale.»

Le imprese sarde che vendono on line.

Buona anche la presenza delle imprese sarde che vendono prodotti on line: gli ultimi dati disponibili, del 2016, dicono come la Sardegna sia la quarta regione italiana attiva nel settore. Infatti, in quel periodo il 17% delle aziende sopra i 10 dipendenti ha venduto i propri beni e servizi sul web. La percentuale è cresciuta del 13,2% in soli 4 anni; solo nel 2012 appena il 3,8% delle attività produttive era attiva nel commercio elettronico. Le imprese che vendono via web nell’81,2% dei casi utilizza siti web o app dell’impresa, ma più di una su due (53,8%) utilizza piattaforme di eCommerce di terzi (emarketplace) o app utilizzati da più imprese.

Le criticità segnalate dalle aziende.

Nonostante questi buoni numeri, tra le imprese è ancora bassa propensione a effettuare vendite mediante il commercio elettronico. Tra le criticità segnalate tra quelle che vendono on line, il 20,2% denuncia i costi connessi all’avvio dell’e-commerce superiori ai benefici attesi. Inoltre, in un caso su dieci, pesano la logistica (10,8%), il quadro legislativo di riferimento (10,3%) e i problemi dei pagamenti online (9,1%). Le imprese che non hanno effettuato vendite via web nel corso dell’anno precedente – oltre a indicare l’inadeguatezza dei propri beni alla vendita via web (53,2%) – segnalano un ventaglio ampio di criticità: la logistica (trasporto, spedizione e consegna delle merci vendute via web) nel 29,4% dei casi, il rapporto costi/benefici nel 27,4%, i problemi relativi ai pagamenti online nel 21,9% dei casi, la sicurezza informatica e la protezione dei dati nel 18,5% dei casi e il quadro legislativo di riferimento nel 17,9% dei casi.

I prodotti acquistati.

La maggiore presenza di acquirenti online si riferisce a Viaggi e trasporti (40,9%) e Abiti e articoli sportivi (40,2%), seguiti da Informatica e tecnologia (31,5%), Articoli per la casa (30,5%), Libri, giornali, riviste (inclusi e-book), materiale per la formazione a distanza (28,5%) e Film, musica, biglietti per spettacoli (25,8%). Quote più contenute di acquirenti online per Servizi di telecomunicazione (10,8%) e Prodotti alimentari (8,6%).

Va peraltro segnalato che per i prodotti che maggiormente interessano l’offerta delle imprese artigiane si sono registrati i tassi di crescita a doppia cifra degli acquirenti online: quelli di Prodotti alimentari salgono del 31,9%, con una variazione di 1,3 punti della quota di 7,3% del 2015, gli acquirenti di Abbigliamento sono in aumento del 18,2% (+2,3 punti di quota), quelli di Articoli per la casa in aumento del 17,8% (+1,7 punti la quota).

 Il valore delle transazioni on line (dato nazionale)

In parallelo alla crescita dell’e-commerce, sale il valore delle transazioni con carte di credito per operazioni con carte personali o familiari che nel 2017 ammonta a 55.318 milioni di euro e registra una crescita del 7,1% rispetto all’anno precedente, pari a 3.699 milioni in più.

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Questa sera, alle 19.00, si riunisce il Consiglio comunale di Carbonia, convocato dalla presidente Daniela Marras nella sala polifunzionale di piazza Roma.

I punti all’ordine del giorno dell’adunanza sono otto:

1. Comunicazioni del Sindaco;

2. Interrogazioni, interpellanze, mozioni;

3. Approvazione Regolamento di Gestione del Servizio di Igiene Urbana;

4. Variazione al Bilancio di Previsione 2018-2020 e applicazione avanzo;

5. Recesso AUSI;

6. Approvazione Regolamento per concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici ai sensi dell’art. 12, comma 1, Legge 7 Agosto 1990, n. 241 e del patrocinio comunale in favore di soggetti o Enti operanti nei settori Cultura, Spettacolo e Turismo;

7. Approvazione Regolamento Question Time;

8. Approvazione della convenzione tra i comuni di Carbonia e Tratalias per la gestione di un sistema integrato dei Beni culturali ed Ambientali presenti nei propri territori comunali.

 

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Dopo il successo di pubblico e critica ottenuto dalla prima nazionale nello scorso ottobre, torna in scena sabato 1, alle 21.00, e domenica 2 dicembre, alle 18.00, RIVA LUIGI ‘69-‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, lo spettacolo che ha aperto la Stagione di Teatro La Vetreria, organizzata sul palco del centro culturale di Pirri da Cada Die Teatro. Di e con Alessandro Lay, il monologo (una produzione di Cada Die Teatro, le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva, che il grande giornalista Gianni Brera – come è noto – soprannominò “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador. Un modo riuscito, lo spettacolo, per raccontare soprattutto l’uomo e, attraverso le sue vicende personali e gesta calcistiche, un’epoca.  

“Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni», scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay. «Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…».

Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva: «Che cos’è una lingua? ‘Un sistema di segni’, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un ‘sistema di segni’; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella ‘partita’, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un ‘prosatore realista’; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’».

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E’ sold out per la prima di “La Strega di Belvì”, il film, per la regia di Matteo Fadda, che sarà proiettato questa sera, alle 20.00, nell’Uci Cinemas di Cagliari. Dato l’interesse dimostrato dal pubblico gli organizzatori hanno deciso di aggiungere una nuova data: mercoledì 5 dicembre il film sarà riproposto alle 20.00, sempre all’Uci Cinemas.

Ombre, misteri, figure che da sempre popolano le leggende sarde e un gruppetto di bambini alle prese con un caso da risolvere. E’ attorno a questi elementi che ruota “La Strega di Belvì”.

Domani, in occasione della prima, saranno presenti i componenti del cast, il regista, il coautore e il produttore che racconteranno la genesi del progetto e, alla fine, risponderanno alle domande del pubblico.

Prodotto dalla Ju film di Ignazio Dessì, “Le Strega di Belvì” è il primo episodio di “I Misteri di Ichnos”, saga fantasy-horror attraverso cui si punta a salvaguardare la tradizione orale dei miti e delle leggende della Sardegna per mezzo di film destinati alle giovani generazioni.

Nato da un soggetto e da una sceneggiatura di Matteo Fadda e Giacomo Littera, il film ha per protagonisti quattro bambini (Emanuele Cossu, Margherita Lampis, Alberto Peis, Viola Scuderi) con il pallino dei misteri e delle leggende. Dopo essere venuti a conoscenza di una notizia di cronaca, secondo cui i neonati di Belvì sarebbero tutti stranamente affetti da anemia, decidono di vederci chiaro. Così partono per il piccolo paese della Barbagia, dove si trovano a fare i conti con alcuni personaggi delle antiche leggende raccontate dagli anziani: come la strega Sùrbile (Bonarina Andrìa) o Maschinganna (Antonello Pisanu), uno spirito burlone.

Tra una peripezia e l’altra i piccoli protagonisti avranno l’aiuto di alcuni adulti (Ginevra Lovico, Alice De Farrari e Salvo Nicontra).

Le musiche originali sono di Matteo Martis. Contribuisce alla colonna sonora anche il Coro femminile Eufonìa di Gavoi, con un suo brano.

«Il progetto nasce dall’intenzione di preservare, attraverso una chiave e linguaggi più accessibili alle nuove generazioni, una tradizione che un tempo si tramandava con la voce degli anziani- spiegano Matteo Fadda e Giacomo Littera– Molti dei personaggi che da sempre hanno popolato il folklore e le leggende sarde stanno perdendo la loro funzione etnografica ed educativa, e se una volta venivano usati nella vita quotidiana per insegnare qualcosa ai bambini, oggi rischiano di diventare cimeli di un passato relegato a una letteratura destinata essenzialmente a un pubblico adulto, incapace ormai di apprezzarne la magia e l’incanto.»

“La strega di Belvì”, che ha una durata di un’ora circa, è realizzato con il cofinanziamento della Regione Sardegna, attraverso i contributi i contributi per la produzione di cortometraggi di interesse regionale.