26 November, 2024
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Ortacesus entra nell’esclusivo club dei Borghi della Salute. Il verdetto è stato sancito ieri sera – nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Centro congressi di viale Diaz – con l’ingresso ufficiale del paese della Trexenta nella speciale hit parade. Una partnership che è stata siglata attraverso la consegna di un marchio che contrassegnerà il paese. Solo l’inizio di un percorso per il sindaco Fabrizio Mereu: «Oggi abbiamo tagliato il nastro con l’inaugurazione di questo accordo – ha detto il primo cittadino – che prevede degli impegni speciali per la realizzazione di strutture dedicate agli anziani e al benessere della comunità, ma anche lo svolgimento di eventi finalizzati a dare impulso alla qualità della vita. Abbiamo già i centri per la terza età ma non basta per dare più attenzione al benessere delle persone e della comunità».

«Questo patto sancisce – ha spiegato il presidente dell’associazione Marco Tagliaferri – una nuova frontiera per Ortacesus e la Trexenta. Si devono realizzare nuovi itinerari per la salute con un’attrazione turistica non da poco per il paese. Si punta anche su tradizioni, arte, storia e artigianato, con la riscoperta dei lavori di un tempo, gli eventi enogastronomici con la degustazione di produzioni locali e un’ospitalità diffusa che si fondi sulla valorizzazione dell’ambiente.»

Una scommessa che vedrà impegnati dai prossimi mesi i cittadini, in primo luogo la referente del Borgo della salute. Samuela Piseddu è stata scelta dal primo cittadino per dare gambe al progetto: «Ortacesus – ha concluso Angela Crolla – è stato il primo centro della Sardegna ad entrare nel club. Alimentazione, movimento, emozione e ambiente sono i quattro pilastri su cui si basa la sfida con una parolina magica che consiste nella mediterraneità».

Polo dell’innovazione, percorsi ambientali, eventi legati alla tradizione i primi appuntamenti in programma.

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Dopo essere stato presentato in più occasioni nel corso dello scorso anno, ora il libro dal titolo “Casa Campidanese – Luogo elettivo per l’invecchiamento attivo in Sardegna” approda davanti al grande pubblico televisivo del programma culturale di Rai 3 Geo & Geo.

Per l’occasione della puntata in onda lunedì 15 gennaio 2018, i conduttori del programma televisivo Sveva Sagramola e Emanuele Biggi hanno invitato presso gli studi Rai di Roma Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità.

Nel corso del programma Roberto Pili illustrerà il contenuto del libro scritto a sei mani con Ignazio Argiolas (docente del Centro Federale di Firenze Coverciano) e Mauro Piria (segretario regionale e consigliere nazionale della Società Scientifica Italiana di Medicina e Fisica Riabilitativa SIMFER).

Nel volume, dedicato al sardo Valerio Piroddi scomparso nel 2017 all’età di 112 anni, gli autori sintetizzano alcune loro esperienze professionali e di ricerca sul tema del rapporto tra benessere, invecchiamento e attività fisica. Nel testo si riassume un vero e proprio progetto di salute che rientra tra gli impegni della Comunità Mondiale della Longevità. Si tratta, a tutti gli effetti, di un cambiamento concreto dello stile di vita di un gruppo di anziani sardi, altrimenti votati all’iposedentarismo.

«Il percorso salutistico praticato nella Casa Campidanese, la Domus Sarda per eccellenza dove è andata maturando nei secoli l’originale Arte di Vivere  a Lungo e in Salute che ha fatto dei Sardi uno dei popoli più longevi al mondo – sottolinea Roberto Pili – ha  l’ambizione di indicare un modello di estetica della vita attiva capace di contrastare l’invecchiamento patologico e presentare l’anziano come risorsa.»

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Con il melologo “Il Quaderno”, scritto e diretto dall’autrice di origine armena Sonya Orfalian, sabato 20 gennaio, alle 21.00, nel Teatro Massimo di Cagliari prende il via la XVII edizione di “Le Salon de Musique”.

Organizzata dall’associazione culturale Suoni e Pause, la rassegna quest’anno ha per sottotitolo “Lettres sonores”, espressione presa in prestito da Valery Afanassiev che nell’omonimo libro scritto nel 1986 riporta i contenuti delle cassette sonore ricevute dal suo miglior amico, residente a Mosca. Lettere registrate su nastro che fanno rivivere commenti sul passato, il presente e il futuro. Oggi nell’epoca della comunicazione istantanea e dei messaggi vocali su Whatsapp,  le “lettres sonores” diventano il pretesto dal sapore un po’ retro, e allo stesso tempo contemporaneo, per raccontare anche di altri paesi e di altri tempi.

E così, sino al 21 luglio, tra gli spazi del Teatro Massimo e quelli del Fondazione “Giuseppe Siotto”, culture e paesi diversi saranno raccontanti nei 13 appuntamenti che vedranno protagonisti artisti della scena musicale e letteraria provenienti da Italia, Francia, Argentina e Armenia.

In “Il Quaderno”, lo spettacolo che inaugura l’edizione 2018 di Le Salon, due generazioni si confrontano sulla preparazione di alcune pietanze che per un popolo in diaspora come quello armeno sono ancora oggi considerate alla stregua di un monumento all’identità ed alla memoria collettive.

Nella serata, organizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Luna Scarlatta”, la voce recitante è quella di Marco Cavalcoli (è stato l’ispettore Michelotto nella serie “L’ispettore Coliandro” ed è componente del gruppo teatrale Fanny & Alexander di Ravenna), mentre le musiche originali sono di Irma Toudjian.

Dopo l’appuntamento del 20 gennaio, “Le Salon de Musique” ritorna il 16 febbraio, ancora nel Teatro Massimo, per un concerto che vedrà sul palco l’ensemble composto da sole donne “Trame sonore”.

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252 milioni di euro di finanziamenti in meno in 5 anni e mezzo per le imprese artigiane sarde.

Sono questi i dati della lunga crisi, senza soluzione di continuità ormai dalla fine del 2011, del credito alle imprese artigiane della Sardegna.

Al 31 dicembre 2011 si registrava un’erogazione di 1 miliardo e 78 milioni di euro; a settembre 2013 i finanziamenti calavano di 175 milioni attestandosi a un totale di 903. Tre anni dopo, marzo 2016, ancora una flessione di 44 milioni, per un saldo di 859 milioni di euro. A dicembre dello stesso anno si toccavano 844 milioni di euro di erogazione mentre a giugno dell’anno appena concluso il saldo arrivava a 826 milioni.

E’ impietoso il dossier “Trend del credito alle imprese artigiane della Sardegna a giugno 2017”, realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI su dati Artigiancassa e Banca d’Italia dal 2011 al giugno 2017, che è stato presentato questa mattina nell’Assemblea di Confartigianato Imprese Sardegna ad Abbasanta.

Il credito all’intero sistema produttivo della Sardegna, nell’ultimo anno è stato di 11 miliardi 815 milioni di euro, di cui 826 alle imprese artigiane; per queste ultime, in 12 mesi, i finanziamenti si sono ridotti di 40 milioni subendo un calo percentuale del 4,6%.

«I “rubinetti” del credito non accennano a riaprirsi – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – una situazione che stenta ancora a ripartire e che, visto il trend, non ha nulla di incoraggiante per i prossimi mesiSi è passati, infatti, da un rallentamento della contrazione sia nel dicembre 2016, sia a marzo 2017 (entrambe le rilevazioni erano al -1,7) – continua Matzutzi – contro la “ricaduta” di giugno 2017  con il -4,6%. Sinceramente un tonfo così non ce lo aspettavamo.»

Costantemente negativo, quindi rappresentativo della situazione regionale, è anche il trend a livello provinciale (giugno 2017-giugno 2016); la situazione peggiore si registra a Carbonia Iglesias, con un crollo dei finanziamenti del 7%, seguito dall’Ogliastra con -6,9%, dal -5,7% di Olbia Tempio e dal -5,5% di Sassari. Il calo più ridotto a Oristano con -0,3%.

Nel totale erogato alle imprese artigiane, la fetta più consistente va a Cagliari con 228 milioni di euro, seguita da Sassari con 168 e da Olbia Tempio con 143. Solo 29 milioni di euro sono andati all’Ogliastra.

«I nostri dati – aggiunge il presidente di Confartigianato – dimostrano che la situazione creditizia delle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, rimane molto critica. Non bisogna abbassare la guardia. Serve un’attenzione della Politica anche per le piccole imprese in modo da trovare soluzioni che invertano questa tendenza. Il credito è il carburante indispensabile per rimettere in moto l’economia e ridare slancio e fiducia ai nostri imprenditori

Secondo Confartigianato Sardegna, se è vero che negli ultimi anni una buona parte delle imprese è entrata in crisi a causa di fattori diversi, come per esempio il rallentamento degli appalti pubblici, comportando di conseguenza anche la riduzione della domanda di credito del sistema produttivo, è pur vero che le banche giudicano “meno appetibili” le micro imprese ovvero hanno ancora “difficoltà” a comprenderne le esigenze. Inoltre, queste hanno anche la necessità di dare un rating all’azienda, vedere i bilanci anche se le imprese artigiane chiedono in prestito somme ridotte.

«Non ci stancheremo mai di ripetere che per affrontare l’emergenza credito è fondamentale il ruolo dei Confidi Artigiani, che in Sardegna operano numerosi, a supporto delle imprese che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal sistema bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a volte anche superiori al finanziamento concesso. La riforma dei contributi regionali ai Fondi di garanzia dei Confidi, approvata nel 2015 non ha dato i frutti sperati. Nonostante la recessione e le restrizioni nell’accesso al credito – conclude il Presidente – questi Istituti si sono confermati strumenti di prim’ordine per lo sviluppo dell’artigianato e della piccola impresa sarda

«Aspettiamo – sottolinea il segretario regionale di Confartigianato Stefano Mameli – l’accelerata promessa sui bandi per gli incentivi agli investimenti. Sia per quelli già pubblicati sia con riferimento al così detto T0 – incentivo sino a 15mila euro molto richiesto dalle microimprese – per cercare di dare una scossa al tessuto economico sardo e recuperare terreno: per le piccole imprese artigiane il denaro risulta ancora troppo scarso e, soprattutto in alcune province, troppo caro.»

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Il segretario generale della Femca Cisl Nino D’Orso ed i delegati RSU della stessa Femca Cisl Puddu, Meletti e Muller, hanno chiesto l’immediato interessamento dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras e del presidente della Regione Francesco Pigliaru, per chiarire la situazione di incertezza nella quale versa la Carbosulcis con circa 200 lavoratori.

«Già nell’incontro tenutosi lo scorso 9 novembre 2017 presso l’assessorato dell’Industria – si legge in una nota – la Femca Cisl ha portato all’attenzione dell’azionista le problematiche che riguardano la vita lavorativa all’interno della Carbosulcis, evidenziando la necessità di conoscere il futuro die lavoratori. Raccolte le preoccupazioni emerse in quell’incontro, l’assessore Piras aveva assunto l’impegno di riconvocare le parti entro la prima quindicina del gennaio 2018. La Femca Cisl non può però esimersi dal denunciare che la politica industriale di dismissione dell’attività estrattiva carbonifera, approvata con legge regionale 4 dicembre 2014, delibera n° 52/21 del 23/12/2014, ha soltanto prodotto tra le maestranze uno stato di immobilismo per il quale si ritiene debbano essere utilizzati urgentemente tutti gli strumenti atti a garantire la certezza del futuro a tutti i lavoratori attualmente in forza lavoro.»

«Già dal 1 marzo 2018, per via dei progressivi esodi incentivati, resteranno in capo all’azienda 99 lavoratori assunti tra il 1977 ed il 1991, ed altri 89 lavoratori assunti tra il 2006 ed il 2009 – aggiungono il segretario D’Orso ed i delegati RSU Puddu, Meletti e Muller –. Se si considera che dal piano industriale e dei progetti sperimentali di riconversione non si conoscono ancora gli sviluppi, e tantomeno i numeri del personale interno che sarà impiegato, restano grosse perplessità rispetto al futuro del personale che sarà comunque escluso da tali progetti. La Femca Cisl è convinta che si debba discutere urgentemente di soluzioni che salvaguardano il posto di lavoro di tutti i dipendenti Carbosulcis, e a tal proposito rendono noto che, sulla base del Dlgs 100/2017 in materia di riorganizzazione delle società partecipate, l’azienda avrebbe dovuto dichiarare gli esuberi entro il 30 novembre 2017, darne comunicazione ai rappresentanti sindacali entro il 10 dicembre e, infine, alla regione Sardegna entro il 20 dicembre 2017.»

Il segretario generale D’Orso e i delegati RSU Puddu, Meletti e Muller chiedono all’assessore dell’Industria e al presidente della Regione:

– di conoscere le motivazioni per le quali la regione Sardegna non ha assunto posizione rispetto al decreto Madia;

– che venga subito dichiarato lo stato di crisi, gli esuberi, e venga presa in seria considerazione la possibilità di attuare immediatamente le procedure di accesso alla mobilità tra partecipate, per la fascia dei lavoratori più giovani, assunti tra il 2006 ed il 2009:

– che venga siglato un accordo tra azienda, rappresentanze sindacali ed Inps, per attuare l’isopensione, che riguarda la fascia dei lavoratori a cui mancano sino a 7 anni per il completamento dei requisiti pensionistici, in applicazione della nuova legge di bilancio 2018;

– che venga attuata una sanatoria dei contributi previdenziali, assegnando la marca pesante ai dipendenti che, per causa di scelte (poco condivisibili) aziendali, sono stati oggetto di discriminazioni e non hanno potuto maturare il beneficio dello scivolo per poter avere accesso alla pensione al raggiungimento dei 30 anni lavorativi, come stabilito dalle normative di legge per i lavoratori del settore estrattivo e di cava.

La Femca Cisl è convinta che, solo attraverso questi strumenti, si possano dare concrete garanzie a tutte le maestranze Carbosulcis, e sulla base di queste proposte intendono concentrare un serio confronto con l’azionista.

 

 

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Scott Bamforth vestirà la maglia della Dinamo Banco di Sardegna anche nella prossima stagione. Il play-guardia originario di Albuquerque, protagonista assoluto della prima parte della stagione sia in campionato sia in Champions League, ha firmato oggi il rinnovo del contratto che lo lega alla società sassarese.

«Sono molto felice di restare a Sassari e credo di essere molto fortunato ad avere l’opportunità di continuare a giocare con un grande club – ha detto il giocatore subito dopo la firma -. Ho deciso di rimanere per la grande stima che ho dei miei allenatori e dei miei compagni di squadra, oltre al fatto che sono profondamente convinto che la società stia costruendo un futuro davvero solido e di livello, e che con un progetto così abbiamo la possibilità di vincere tanto.»

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E’ iniziata il 9 gennaio, a Carbonia, nel nuovo anno, l’attività di controllo della velocità effettuata dalla Polizia locale con l’impiego dell’autovelox.

L’obiettivo è prevenire gli incidenti stradali e garantire la sicurezza della circolazione. I controlli vengono eseguiti nelle strade del centro urbano regolate da un limite massimo di velocità pari a 50 km orari.

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L’assessore dell’Artigianato, Barbara Argiolas, ha presentato oggi il nuovo contrassegno e la linea grafica coordinata in materia di tutela della panificazione e delle tipologie da forno tipiche della Sardegna, approvati dalla Giunta regionale nella seduta di mercoledì scorso. 

«Un marchio grafico semplice, riconoscibile, contemporaneo ma con un forte richiamo alla tradizione, che identificherà in modo chiaro i produttori di pane fresco della Sardegna – ha detto Barbara Argiolas – ed aiuterà i consumatori a trovare un prodotto sano, fresco e di qualitàCon la legge n. 4 del 21 marzo 2016 la Regione ha normato e disciplinato in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane, sostenendo e valorizzando l’intera filiera della Sardegna e delle sue tipologie tipiche, con l’obiettivo di modernizzare e rendere più efficiente un settore nel quale l’eccellenza dell’agroalimentare sardo si esprime in una molteplicità di produzioni tipiche conosciute anche al di fuori dell’isola. Un altro degli scopi della legge era quello di garantire maggiore tutela e informazione a chi il pane lo compra e consuma quotidianamente. E in questa direzione va, dunque, l’approvazione del nuovo contrassegno e dell’identità visiva coordinata, che realizza quanto previsto dall’articolo 7 della legge del 2016 e si affianca a una campagna di comunicazione partita prima di Natale: mirata alle famiglie, ai giovani e ai giovanissimi, vuole incentivare l’acquisto ed il consumo di pane fresco e l’educazione alimentare».
Per favorire al massimo il coinvolgimento di operatori e territori, il nuovo marchio del pane fresco in Sardegna è scaturito da un concorso di idee bandito dall’assessorato alla fine dello scorso mese di ottobre. «Abbiamo ricevuto – ha spiegato Barbara Argiolas – circa 65 proposte grafiche, a riprova del grande interesse verso un prodotto tanto semplice quanto rappresentativo delle nostre comunità». La commissione di valutazione ha selezionato 5 finaliste, per poi decretare come prima classificata quella di Stefano Asili: due spighe che si intersecano e compongono l’immagine della Sardegna all’interno di un cerchio, con un segno grafico in equilibrio tra le tradizioni più antiche e le espressioni artistiche contemporanee della Sardegna.
Contestualmente alla formalizzazione della scelta del contrassegno, la giunta regionale ha confermato il disciplinare per il rilascio e la revoca dello stesso. Il marchio, di cui è proprietaria la Regione Sardegna, potrà essere richiesto attraverso il SUAPE (Sportello Unico per le Attività produttive e per l’edilizia) da parte del produttore del pane fresco e potrà essere esposto in maniera visibile nelle sedi di produzione e vendita o sui sacchetti o le altre modalità di confezionamento. Non potrà essere modificato, alterato o contraffatto in alcun modo e potrà essere revocato qualora, durante l’opera di vigilanza e controllo esercitata dalle ASL e dai Comuni competenti, vengano riscontrate violazioni di quanto normato dalle legge 4/2016 o comportamenti che danneggiano la filiera di qualità rappresentata dal contrassegno.
«Grazie anche allo stanziamento di 200mila euro previsto dalla nuova Finanziaria – ha sottolineato ancora Barbara Argiolas – la Regione vuole continuare l’opera di tutela, rilancio e valorizzazione di una delle nostre produzioni agroalimentari più autentiche e legate al nostro vivere quotidiano, ma anche più minacciate dalla crescita dell’offerta di pane congelato o precotto. Il pane non è solo un alimento base del nostro mangiare, un pilastro dell’identità culturale delle comunità sarde e del nostro vivere quotidiano ma anche un motore di sviluppo sociale ed economico soprattutto nelle nostre zone interne, dove i panifici e le piccole attività artigianali e commerciali ricoprono il ruolo di autentici presidi del territorio. In questi mesi, abbiamo portato avanti un lavoro molto proficuo col tavolo tecnico istituito dalla legge del 2016, nella quale, oltre ai rappresentanti dell’assessorato del Turismo, dell’Agricoltura e delle agenzie regionali AGRIS e LAORE, siedono gli esperti indicati dalle associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio.» 
Per il 2018, nominato dal Mibact come “Anno del cibo”, «vogliamo continuare nel solco dell’anno appena trascorso, durante il quale, grazie alla collaborazione con le agenzie agricole, gli enti locali, le Camere di commercio, abbiamo proposto una serie di iniziative e manifestazioni sia sul territorio che fuori dall’isola per far conoscere e valorizzare le nostre produzioni d’eccellenza. Inoltre – ha concluso Barbara Argiolas – vogliamo dare piena attuazione alla legge del 2016: uno degli obiettivi della Regione sarà quello di agevolare, assistere e incentivare i produttori locali che intendano accedere al regime delle denominazioni di origine protetta, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite. Sono una garanzia di qualità del prodotto ma anche un veicolo che favorisce una più facile diffusione sui mercati».

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LAS VEGAS

Riscontri positivi ed ottimi consensi per le 7 start up innovative sarde presenti al CES di Las Vegas, la fiera dell’Hi-Tech più importante del mondo che oggi chiude i battenti. La nutrita delegazione isolana, ospitata nello stand della Regione Sardegna, grazie al Programma per l’Internazionalizzazione coordinato e gestito dall’assessorato dell’Industria in collaborazione con ICE Agenzia, ha suscitato l’interesse e la curiosità del pubblico e degli addetti ai lavori. Le start up provenienti dalla Sardegna rappresentavano 1/6 delle aziende italiane che per la prima volta sono sbarcate a Las Vegas con tutto il loro carico di dispositivi altamente tecnologici: dalle mattonelle che producono energia a congegni di realtà aumentata per bambini, passando per sofisticati joystick da utilizzare nei videogiochi. Idee e progetti nati e sviluppati da giovani imprenditori che nell’isola possono contare su incubatori pubblici e privati attivi ormai da molti anni. Un settore, quello delle start up e delle piccole e medie imprese innovative, sulla cui promozione nell’ultimo triennio la Giunta Pigliaru ha puntato molto, mettendo in campo aiuti economici mirati ed efficaci politiche di Internazionalizzazione che stanno iniziando a dare i primi risultati. Il Programma triennale per l’export, aggiornato nell’ottobre scorso al 2018-2020 e opportunamente raccordato con il Programma Export Sud II, unitamente alla rafforzata collaborazione con ICE Agenzia e MISE, ha già permesso a molte aziende dell’agro-alimentare di intraprendere nuove rotte commerciali oltre i confini nazionali e alle imprese dell’ICT, che nell’isola ha numeri significativi, di farsi conoscere all’estero e di aprirsi a nuovi investitori.
«La partecipazione al CES di Las Vegas è un passaggio importante per le start up innovative sarde, non lo consideriamo un traguardo ma, al contrario, un ottimo punto di partenza – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Da questa esperienza e da quelle analoghe che l’hanno preceduta, di Singapore e Los Angeles, unitamente a quelle che seguiranno nel corso del 2018, le imprese trarranno nuovi stimoli per consolidare i loro progetti e continuare a farsi strada in un mercato difficile e in continuo mutamento. E il fatto che la nostra delegazione sia stata più numerosa rispetto a quelle di altre regioni, è la conferma che in Sardegna, grazie anche alle Università e ai Centri di ricerca, ci sono le conoscenze e le condizioni per sviluppare questo tipo di attività imprenditoriali. Abbiamo giovani talenti dell’innovazione tecnologica – prosegue il presidente Pigliaru – con idee e progetti in grado di riscuotere l’interesse ai massimi livelli: noi vogliamo che restino in Sardegna e diano un aiuto fondamentale allo sviluppo della nostra regione
«Nel Programma di Internazionalizzazione abbiamo puntato molto sull’ICT perché la Sardegna ha una storia importante nel settore, sempre sulla frontiera dell’innovazione e della tecnologia – è il commento dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Questo ha creato un clima ideale per un vero e proprio distretto, con aziende grandi che hanno fatto da traino, start up che hanno continuato a innovare, le università che hanno contribuito ad aumentare sempre più le competenze e la capacità di innovazione. Non è un caso che imprese leader del settore abbiano deciso di investire e fare ricerca e sviluppo in Sardegna. Proprio per non disperdere quell’importante patrimonio di competenze e di fervore imprenditoriale abbiamo formato export manager, abbiamo finanziato piani export e investimenti produttivi e adesso abbiamo realizzato una missione entusiasmante.
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Delle 7 start up che hanno partecipato al CES di Las Vegas, quattro sono di Cagliari, due di Sassari e una di Lanusei. Autentico è una società cagliaritana che produce software, e ha portato al CES un sistema innovativo di etichettatura certificata anti frode. Veranu, start up già vincitrice di numerosi premi, ha portato negli USA la mattonella che produce energia. Sempre in chiave energetica è il dispositivo ideato dalla start up ogliastrina Life Tree: si tratta di un albero tecnologico in grado di sfruttare l’energia del sole e trasformare l’aria in acqua. Altra start up cagliaritana è la Bautiful che produce il Bautiful Box, un congegno grazie al quale è possibile controllare e intrattenere da remoto gli animali domestici. Il controllo a distanza è anche il fulcro dell’idea della start up sassarese Lifley che ha inventato un sistema per il monitoraggio e la cura a distanza delle piante da appartamento. A Las Vegas non poteva poi mancare un prodotto di realtà aumentata: si tratta dei Super Poteri ideati dalla Brave Potions grazie ai quali i bambini riescono a vincere la paura di medici e dentisti. Infine, la start up sassarese Cube Controls che al CES 2018 ha presentato una linea innovativa di joystick per giochi elettronici.

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Il Cagliari ha messo in archivio l’immeritata sconfitta subita con la Juventus e s’è tuffato sul mercato, alla ricerca di alcuni rinforzi da mettere a disposizione del tecnico Diego Lopez. Oggi è stato presentato il primo acquisto, il difensore brasiliano Leandro Castán, arrivato in prestito secco dalla Roma (fino al 30 giugno 2018) ed apparso felicissimo della nuova destinazione, fortemente determinato a contribuire al raggiungimento della salvezza del Cagliari e a ritornare protagonista, dopo due stagioni non brillanti a Genova e Torino, seguite allo stop forzato determinato da problemi di salute.

Ricordiamo che prima dello stop forzato, Leandro Castán era il centrale titolare della Roma e della Nazionale brasiliana.