25 November, 2024
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Sono state differite al 29 e 30 gennaio quindi al 5 e 7 febbraio le elezioni dei componenti elettivi dei comitati di dipartimento dell’Aou di Sassari. Lo ha deciso questa sera la direzione dell’azienda di viale San Pietro, assieme alla commissione elettorale aziendale, per consentire la massima adesione dei professionisti.

La direzione, in una nota pubblicata anche sul sito web dell’Aou di Sassari, fa sapere che alcune organizzazioni sindacali questa mattina hanno chiesto la «sospensione delle elezioni», «anche per una maggiore definizione dei ruoli di ciascun componente all’interno dei comitati di dipartimento e per permettere ai colleghi interessati il tempo necessario per le candidature».

La direzione aziendale ha optato per il differimento dei termini.

Una scelta quest’ultima dettata anche dal fatto che, precisa la direzione dell’Aou di Sassari, «le elezioni erano già state indette con delibera 703 del 15 dicembre 2017» e quindi «nel rispetto dei termini previsti per lo svolgimento nelle date indicate in precedenza».

«Si tratta di una decisione che va nella direzione di favorire la più ampia partecipazione democratica – aggiunge il direttore generale Antonio D’Urso – e devono essere intese come un’occasione di crescita della nostra comunità aziendale.»

Le elezioni quindi si terranno il 29 e 30 gennaio, il 5 e 7 febbraio nelle stesse sedi, orari e dipartimenti interessati che erano stati già decisi: cioè dalle ore 9.00 alle ore 18.00, al settimo piano del Santissima Annunziata e nell’aula didattica di Malattie infettive.

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La Consulta Ambiente Territorio Energia (A.T.E), costituita dai sindaci dei Comuni di Decimoputzu, Gonnosfanadiga, Guspini, Palmas Arborea, Sardara, Villacidro, Villanovaforru e Villasor, dai comitati “No Megacentrale” di Guspini, “Terra che ci Appartiene” di Gonnosfanadiga, “Terrasana” di Decimoputzu, “No Trivelle Sardegna” di Sanluri -Villacidro, “No Megadiscarica Villacidro”, “Comitato per la salute e la qualità della vita” di Tiria – San Quirico, “No TrivelPaby” di Pabillonis, “Basso e Medio Campidano” di Villasor, “Pro Nosu: a tutela del territorio” di San Gavino Monreale, “Fuori dalle Pale” di Villanovaforru e dalle Associazioni Progetto Comune di Villacidro e Italia Nostra, ha diffuso una nota nella quale esprime soddisfazione per la bocciatura dell’impianto solare termodinamico denominato “Gonnosfanadiga”, proclamata il 22 dicembre dal Consiglio dei ministri.

«L’impianto nei fatti – si legge nella nota – di fatto sarebbe dovuto sorgere nelle campagne tra Gonnosfanadiga e Guspini, compromettendo irreparabilmente  il territorio, l’ambiente e l’economia locale.»

La Consulta esprime altresì forte preoccupazione «per la “dimenticanza”, da parte del Consiglio dei ministri, dell’impianto solare termodinamico denominato “Flumini Mannu” previsto nel territorio di Villasor e Decimoputzu su suoli agricoli: l’impianto presenta infatti le stesse caratteristiche tecniche e costruttive dell’impianto denominato “Gonnosfanadiga”, ritenuto inammissibile dal citato deliberato e ne presenta inoltre gli stessi effetti negativi sull’ambiente e l’economia. Per tale impianto a tutt’oggi non è ancora stato presa alcuna decisione, nonostante il procedimento fosse più avanzato di quello relativo al “Gonnosfanadiga” e nonostante la lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dai sindaci dei territori interessati dai due impianti il 20 dicembre 2017».

«La Consulta si impegna a monitorare costantemente l’evoluzione di tale procedimento, richiedendo  che anch’esso trovi conclusione al più presto con medesima decisione, ossia con una delibera a norma dell’articolo 5, comma 2, lett. c) bis della legge n. 400 del 1988, che decreti la non sussistenza delle condizioni per autorizzare la realizzazione  dell’impianto solare termodinamico “Flumini Mannu”. Riaffermiamo pertanto – conclude la nota – il nostro impegno collettivo per la difesa del territorio.»

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La politica è fatta di collegialità e pluralità nell’ambito di progetti condivisi. E più che di steccati e fossati, di ponti. Per questo motivo diventa necessario lavorare e adoperarsi affinché possa riprendere il dialogo e la discussione, finalizzata a un progetto che riconnetta il Partito democratico della Sardegna a quelle forze autonomiste con l’unico obiettivo di mettere i sardi al primo posto.

Sono fermamente convinto che il Partito democratico possa costituire l’unico vettore attraverso il quale il grande patrimonio di idee, proposte, visioni di donne e di uomini che in questi decenni hanno creduto molto sulla nostra specificità e identità possa avere il giusto valore. Nell’affrontare questi temi ognuno di noi, dentro e fuori il Partito democratico, deve dimostrare di avere  un grande senso di responsabilità. Prima i sardi e la Sardegna.

Emanuele Cani

Deputato Pd

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Si svolgerà domenica 14 gennaio, alle ore 18.30, al Teatro Centrale di piazza Roma, il tradizionale concerto di Santa Cecilia, ad opera della banda musicale Vincenzo Bellini di Carbonia.
Un evento organizzato con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia che, come ha affermato l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu, «mira ad arricchire ulteriormente la già ampia offerta di spettacoli programmati a cavallo tra la fine del 2017 ed il mese di gennaio 2018, in un’ottica improntata alla valorizzazione e alla promozione della crescita sociale e culturale della città. Città di Carbonia che nel 2018 festeggerà il suo ottantesimo compleanno».
La banda musicale Vincenzo Bellini, presieduta da Massimo Sciascia, opera in città dal 1980, sotto la sapiente direzione artistica della maestra Caterina Casula, e conta un organico di circa 25 persone, che si cimentano in strumenti ad ancia, ottoni e percussioni.
Il Concerto di Santa Cecilia si articolerà in due parti: la prima sarà dedicata ai cori Gospel con l’esibizione del Black Soul Gospel Choir; la seconda parte, a cura della Banda musicale Vincenzo Bellini, prevede performances basate su brani di artisti del calibro di Jay Bocoock, Nicola Piovani, James Horner, Hans Van Der Heide, Albert W. Ketelbey.

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Il Consiglio regionale, nella seduta di questa mattina, ha approvato nove ordini del giorno collegati alla Manovra Finanziaria.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con particolare riferimento agli ordini del giorno presentati sulla manovra finanziaria.

Prima di affrontare il contenuto dei singoli documenti, il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, sull’ordine dei lavori, ha ricordato sia il recente incontro dei capigruppo con delegazioni dei lavoratori di Ottana Polimeri ed Ottana Energia e, soprattutto, le 50 lettere di licenziamento ricevute dagli ex dipendenti di Ottana Energia. «In sede di capigruppo – ha affermato Cocco – abbiamo assunto impegni precisi per verificare ogni possibilità, anche attraverso l’intervento di Invitalia, di inserire questi lavoratori nei benefici degli ammortizzatori sociali ed in tal senso sento il dovere di sollecitare l’azione forte ed incisiva del presidente della Regione».

Il relatore di maggioranza della manovra finanziaria Franco Sabatini (Pd), ai sensi dell’art. 89 del Regolamento, ha chiesto di poter modificare alcune parti delle disposizioni in via di approvazione in sede di coordinamento legislativo finale.

Il presidente Ganau ha spiegato che l’intervento potrà essere effettuato al termine degli scrutini sugli ordini del giorno.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del primo ordine del giorno (primo il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto, del Pd) che riguarda la destinazione alle marinerie sarde del surplus delle quote-pesca del tonno stabilite dall’Unione europea.

Illustrando il documento Luigi Lotto ha affermato fra l’altro che «occorre evitare il rischio la redistribuzione sia articolata solo all’interno delle vecchie quote ignorando la realtà delle marinerie sarde che invece devono essere coinvolte, per cui è necessario sollecitare il Governo nazionale a tenere conto del ruolo dei pescatori sardi».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha chiesto di apporre la firma del suo gruppo al documento.

Adesione anche da parte del consigliere Mariano Contu, di Forza Italia, che ha ricordato complesse vicende precedenti quando, nel 2012, le marinerie siciliane e campane cercarono addirittura di monetizzare la cessione di quote agli operatori sardi. Ora i presupposti sono diversi, ha osservato, «per le aperture dell’Unione europea ma è necessario che la Regione si adoperi presso il ministero per tutelare le esigenze della Sardegna».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha annunciato la sottoscrizione del suo gruppo «per sanare un’ingiustizia che colpisce una Regione dove la pesca del tonno è ben organizzata».

Condivisione anche da parte di Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, secondo la quale però l’ordine del giorno «è molto limitato e non valorizza appieno le tonnare fisse della Sardegna, per questo l’assessore Pierluigi Caria deve difendere con forza le tonnare di Carloforte e Portoscuso, le uniche tonnare in Italia che non possono essere le ultime della classe e con le quote attuali non sono economicamente sostenibili».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha annunciato la sottoscrizione della proposta.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, aderendo alla proposta, ha tenuto a sottolineare che «manca una politica estera dell’Italia in materia economica in un panorama Mediterraneo in cui molti paesi nord Africa applicano con disinvoltura le regole della pesca; in altre parole serve più presenza nella Ue per sostenere politiche serie a favore della nostra economia, ora c’è un residuo di quote da distribuire nella Ue e dobbiamo reclamarlo con determinazione».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha annunciato la sua firma «con l’auspicio che possa essere avviata una politica nuova per il rilancio dell’economia locale della Sardegna».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha parlato di «un riequilibrio necessario nelle quote pesca, frutto di una battaglia iniziata da tempo anche con l’istituzione dei distretti del tonno rosso e delle tonnare fisse, per cui serve maggior attenzione della Regione e più sostegno all’azione dei parlamentari sardi perché i risultati positivi auspicati non sono ancora arrivati».

Illustrando il parere della Giunta, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci si è espresso in senso favorevole, sottolineando che «si tratta di un intervento necessario in un settore di grande importanza per Sardegna».

Messo ai voti, l’ordine del giorno è stato approvato con 40 favorevoli.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del secondo ordine del giorno (Gaia e più) in materia di superamento del precariato nella pubblica amministrazione.

Presentando la sua proposta il consigliere Antonio Gaia (Cps), ha messo l’accento sull’esigenza «di risolvere un problema molto presente non solo nella sanità ma in tutta la pubblica amministrazione secondo gli indirizzi della riforma Madia, e soprattutto di accelerare, soprattutto in sanità dove il precariato dura da troppo tempo determinando situazione anomale come quella del Binaghi di Cagliari dove il centro contro la sclerosi multipla si regge di fatto sul lavoro dei precari».

Il consigliere Francesco Agus (Campo progressista), ha auspicato tempi molto brevi «per incidere su una situazione comune a tutta la pubblica amministrazione negli ultimi 10 anni dopo il blocco delle assunzioni; la Regione ha approvato la legge 37 in anticipo rispetto alla riforma nazionale, ma occorre garantire pari opportunità alle amministrazioni  e processi virtuosi a cominciare dalla sanità dove, su un organico di 16.000 unità sono coperti solo 14.688 posti».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, ha sostenuto che il documento è di grande attualità «dopo la finanziaria regionale che prevede la proroga delle graduatorie in scadenza al 31 dicembre 2017». Quanto alla sanità, ha aggiunto, «bisogna fronteggiare una vera emergenza applicando le nuove norme senza perdere altro tempo e impedendo la prosecuzione dei rapporti con lavoratori interinali che hanno congelato professionalità importanti».

Il presidente della commissione Lavoro Gavino Manca (Pd) ha ricordato che «la Regione ha fatto molto con la legge 37 dando a molti sardi una opportunità importante che va traslata sul settore sanitario, nel quale servono oltre 2.000 unità e già da gennaio si possono fare almeno 1.000 assunzioni, in parte assorbendo il precariato ed in parte con concorsi pubblici».

Il consigliere di Forza Italia Mariano Contu, apprezzando l’iniziativa del collega Gaia, ha definito «doveroso da parte della Regione intervenire su questa materia perché dal superamento precariato non si può escludere la sanità anche perché la legge lo prevede ed, in sede di riforma della rete ospedaliera, tutti abbiamo sottolineato le gravi carenze di personale che richiedono un provvedimento conseguente sulle stabilizzazioni».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, favorevole, ha definito l’iniziativa di Gaia molto concreta e tuttavia, ha osservato, «l’ordine del giorno lascia un po’ il tempo che trova perché la sanità è vicina al collasso e funziona molto peggio di prima proprio a causa della gravi lacune delle piante organiche, altro che ripopolare la Sardegna con immigrati utilizzando tesi sociologiche da quattro soldi».

Illustrando il parere della Giunta, il vice presidente Raffaele Paci ha ricordato che «la Giunta è impegnata nel piano di stabilizzazioni compreso ovviamente il sistema sanitario nel rispetto delle norme nazionali».

Prima del voto, la consigliera del Pd Rossella Pinna ha proposto un emendamento orale per eliminare dal documento il riferimento ai contratti flessibili che, a suo avviso, «potrebbe lasciare aperte forme contrattuali a tempo determinato e interinali».

Il Consiglio ha accolto l’emendamento e, a seguire, ha approvato l’ordine del giorno con 44 voti.

Al termine dello scrutinio l’Aula ha iniziato la discussione sul terzo ordine del giorno, primo firmatario il consigliere del Pd Salvatore Demontis, sui trasporti e, in particolare, sulla destinazione delle economie provenienti della cosiddetta Ct1 all’abbattimento dei costi di trasporto, aereo e non, a favore degli studenti sardi.

Illustrando il documento, Salvatore Demontis ha ricordato che «già nel 2017 la quarta commissione, discutendo sui criteri della nuova continuità, indicò una tariffa minima uguale per tutti con destinazione e Roma e Milano, ma emerse anche una posizione differenziata per una tariffa più alta per non residenti con la produzione di economie e l’utilizzo di risparmi di 20 milioni per abbattere i costi di trasporto per gli studenti». La questione torna attuale, ha sostenuto, «perché la Ue chiede proprio di differenziare le tariffe che, se applicate in modo piatto, potrebbero violare le regole della libera concorrenza».

Il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha affermato che «le intenzioni sono buone ma il problema di oggi è un altro perché il 9 giugno scade la continuità e siamo a terra con la stagione turistica perché non ci saranno aerei, altro che riduzione tariffarie!». In particolare, inoltre, secondo Michele Cossa «gli studenti non chiedono tanto tariffe più basse ma mezzi e collegamenti perché l’Arst non arriva, non parte o non raccoglie tutti i passeggeri in attesa».

Per i Riformatori il consigliere Luigi Crisponi ha messo in luce che «le emergenze dei trasporti sono ben altre e sono molto preoccupato per le dichiarazioni dell’assessore Careddu che parla di febbraio e ottobre, mostrando molta impreparazione su un tema che invece rappresenta un pilastro dell’economia regionale; a febbraio i contratti sono già chiusi e ad ottobre c’è la nuova programmazione di tutto il sistema turistico, per cui siamo di fronte ad una tempistica inaccettabile che danneggia ulteriormente l’economia sarda».

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha proposto, con un emendamento orale, che le previste agevolazioni a favore degli studenti sardi siano estese a quanti (anche non sardi) frequentano il sistema regionale dell’istruzione.

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha parlato di una «iniziativa condivisibile ma attuata con uno strumento non adatto come l’ordine del giorno, perché sui trasporti serve una discussione mirata in commissione che non può essere elusa, facendo finta di dimenticare i fallimenti della Giunta in materia di trasporti».

Piermario Manca, del Pds, si è espresso positivamente sul documento, affermando che «in qualche modo ci stiamo portando avanti il lavoro utilizzando le economie per gli studenti, scelta giusta e positiva che va estesa anche ad altri sistemi di trasporto».

Sempre per il Pds il consigliere Roberto Desini ha definito l’ordine del giorno condivisibile, invitando però il Consiglio a «non dimenticare la legge approvata ad agosto all’unanimità, per abbattere i costi delle società sportive per le trasferte nelle isole minori, una legge ancora vergognosamente non applicata, per cui chiedo di bloccare i fondi al Coni regionale finché non si rispetta la legge».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invitato il collega Demontis a ritirare il documento, «la cosa più seria considerando il dibattito su una materia complessa sulla quale è utile una approfondita riflessione in commissione, anche perché mentre assessore va in pellegrinaggio per l’isola il 9 giugno rischiamo di perdere tutto, nel bene e nel male». Quanto ai benefici destinati agli studenti, Pietro Pittalis ha affermato che «è sbagliato estrapolare un intervento solo per una categoria di fronte di fronte ai rischi di tutto il sistema e comunque, nel merito, con riferimento alle agevolazioni per i non residenti, la Giunta deve dire qualcosa di chiaro sulla competitività turistica della nostra Regione».

Il consigliere Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp) ha annunciato la sua adesione al documento, soprattutto per la condivisione del principio di differenziazione della tariffe fra residenti e non residenti.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha affermato di sostenere l’ordine del giorno pur riconoscendo la necessità di un dibattito ampio in commissione. Le criticità sulla differenziazione della tariffe ci sono, ha spiegato, «bisogna fare ragionamenti seri sugli studenti come su altre categorie, attivando possibilmente un effetto moltiplicatore che si trasferirà anche alle società sportive come auspicava il collega Roberto Desini, estendendo il discorso anche al cabotaggio marittimo per rimuovere disparità che grava sui residenti nelle isole minori».

La consigliera del Pd Rossella Pinna ha annunciato la sua firma all’ordine del giorno.

A nome della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha dichiarato che quello delle tariffe agevolate di trasporto per gli studenti è un argomento importante ma, ancora di più, è importante il tema complessivo della continuità territoriale sul quale l’Esecutivo è attivamente impegnato.

Prima del voto il presidente Gianfranco Ganau ha sottoposto all’Aula l’emendamento orale del consigliere Emilio Usula sull’estensione dei benefici anche agli studenti non sardi, che è stato accolto. Quindi ha messo in votazione l’ordine del giorno che è stato approvato con 29 voti favorevoli.

L’aula è quindi passata all’esame dell’ordine del giorno n. 4 (Sabatini – Pittalis e più) sull’esclusione del territorio dell’Ogliastra dalle zone economiche speciali e dal progetto di metanizzazione.

«Il tema è emerso ieri in un convegno organizzato dalla Cisl in Ogliastra – ha detto Franco Sabatini – c’è preoccupazione per il mancato inserimento di questi territori nel “Decreto Sud”. Sappiamo che la Giunta sta predisponendo il Piano Strategico, chiediamo che venga inserita anche l’area industriale di Arbatax tra le zone economiche speciali». Il secondo tema riguarda invece il progetto di metanizzazione della Sardegna: «Anche in questo caso viene esclusa l’area dell’Ogliastra – ha aggiunto Franco Sabatini – eppure i 23 comuni ogliastrini sono stati i primi a creare la rete di distribuzione del gas propanato. Noi chiediamo che tra le aree individuate per la l’installazione dei depositi costieri di gas metano sia inserito anche il porto di Arbatax. In questo modo potremmo servire il porto e distribuire il metano nei comuni».

Sostegno alla proposta è arrivato da capogruppo del Pds Gianfranco Congiu (Pds): «Parlare di Zes in Ogliastra offre l’opportunità per riaprire la discussione sulla fiscalità di vantaggio. Questo Consiglio ha deciso di istituire una commissione ad hoc. Abbiamo nominato i quattro componenti politici che integreranno la parte tecnica. E’ uno strumento importante per dare risposte alle richieste contenute nell’ordine del giorno».

Anche per il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si tratta di un ordine del giorno particolarmente importante. «Non è un odg come gli altri, è un documento che indica un impegno preciso alla Giunta da tradurre in atti concreti. Ci sono circa 200 milioni nella finanziaria nazionale per questi interventi – ha sottolineato Pietro Pittalis – non ci saranno grandi ricadute per la Sardegna ma sarebbe un segnale di attenzione per territori marginali come quello ogliastrino».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, dopo aver espresso condivisione per l’ordine del giorno, ha ribadito la necessità di riprendere il tema della fiscalità di vantaggio, «argomento trascurato dalla Giunta e che invece è decisivo per lo sviluppo dell’Isola».

L’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, a nome dell’esecutivo, ha espresso parere favorevole all’ordine del giorno. «Il porto di Arbatax sarà inserito all’interno delle Zes – ha assicurato Raffaele Paci – nelle scorse settimane c’è stato un incontro con i rappresentanti dei Consorzi industriali al quale ha partecipato anche Arbatax. La Giunta ha ottenuto dal Governo un ampliamento del decreto di attuazione delle Zes. C’è la possibilità di inserire tutti e sei i porti sardi. Anche sul metano stiamo lavorando: il Piano energetico prevede la costruzione di depositi costieri, ci sono ragionamenti anche su Arbatax. Il deposito sarà poi collegato alle reti urbane esistenti».

Messo in votazione l’odg è stato approvato all’unanimità (44 voti a favore su 44 votanti). Il documento impegna la Giunta a inserire nel piano strategico di attuazione delle Zes il porto e la zone industriale di Arbatax, anche attraverso l’azione e il coinvolgimento delle Autorità Portuali, il Consorzio industriale e tutti gli altri attori interessati. L’ordine del giorno impegna inoltre il presidente della Regione a intervenire in maniera incisiva nei confronti del governo al fine di inserire nel piano di metanizzazione dell’Isola i territori dell’Ogliastra.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi messo in discussione l’ordine del giorno n. 5 (Lotto e più) sullo stato di attuazione del Piano di eradicazione della peste suina africana.

«E’ un tema serissimo che affrontiamo da oltre 40 anni – ha detto il primo firmatario Luigi Lotto (Pd) – è una questione complessa di difficile soluzione che incide sull’economia regionale e nazionale. La Giunta ha dato un’accelerazione all’azione di eradicazione della malattia. Gli abbattimenti delle ultime settimane hanno dimostrato che quasi il 100% dei maiali sono infetti. Serve un’accelerazione e un incoraggiamento alla Giunta per proseguire l’attività e rafforzare il confronto con le popolazioni interessate. L’allevamento dei suini, oggi agonizzante, può essere un settore importante per lo sviluppo economico delle zone interne».

Mariano Contu (Forza Italia) ha invece bocciato l’azione della Giunta e dell’Unità di progetto: «Quello che emerge è che non si è tenuto conto di una raccomandazione decisiva: il coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali. Un sindaco, quello di Desulo, è stato processato e condannato – ha detto Mariano Contu – è vero che il 90% dei suini abbattuti sono positivi, questo vuol dire che dopo tre anni siamo punto e a capo., non  si riesce a capire quale sia la strategia per l’eradicazione della peste suina africana e quali meccanismi possono convincere gli allevatori a mettersi in regola».

Piermario Manca (Pds), dopo aver espresso condivisione per i contenuti dell’ordine del giorno, ha invitato la Giunta a predisporre interventi ad hoc per rilanciare l’allevamento del suino sardo. «Per questioni burocratiche la razza sarda viene trascurata – ha detto Piermario Manca – è invece una razza particolarmente importante per le produzioni tipiche. E’ una biodiversità che va tutelata come hanno fatto in Spagna in Extremadura».

Dello stesso avviso il collega di partito Gianfranco Congiu: «Occorre far passare un messaggio: serve la collaborazione di tutti per raggiungere un risultato storico. I piani settoriali possono essere uno strumento di persuasione per coinvolgere le popolazioni riottose. Chiediamo concretezza per piano di rilancio del settore suinicolo».

Contrario all’ordine del giorno Gaetano Ledda (La Base): «Non l’ho firmato. Sul Piano di eradicazione si sono fatti tanti proclami ma finora non si sono visti risultati – ha affermato Gaetano Ledda – il settore suinicolo potrebbe essere un’industria, importiamo l’80 % delle carni. In questa operazione non si sono coinvolti i territori, bisognava far emergere l’illegalità finanziando gli allevatori per realizzare doppie recinzioni e i controlli sanitari».

Dubbi sul metodo adottato per contrastare il fenomeno sono stati avanzati anche dal consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi: «La questione è complessa – ha rimarcato Luigi Crisponi – lo stesso responsabile scientifico del Piano di eradicazione della peste suina africana Jose Manuel Vizcaino ha suggerito una linea di azione che affiancasse agli interventi di abbattimento dei capi infetti l’apertura di un dialogo costante con le popolazioni locali. Purtroppo, dopo un’attività che dura ormai da 4 anni, l’unico risultato ottenuto è quello di aver portato alla sbarra un amministratore comunale limpido e onesto come il sindaco di Desulo. E’ un fallimento su tutta la linea. Occorre cambiare rotta. Il Piano di eradicazione va sostenuto ma bisogna far capire alle comunità che dietro c’è un progetto innovativo altrimenti continueremo a discutere dell’eliminazione della peste suina anche nei prossimi anni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur condividendo i contenuti dell’ordine del giorno, ha spiegato all’Aula i motivi della mancata sottoscrizione del documento da parte della minoranza. «Non lo abbiamo firmato per due ragioni: arriva fuori tempo massimo e mostra ancora fiducia in strumenti di contrasto che si sono rivelati fallimentari». Pietro Pittalis ha poi contestato l’uso della forza adottato dall’Unità di Progetto: «Anziché ricorrere agli strumenti della politica, che richiedono il confronto e la compartecipazione delle comunità locali e degli allevatori, si è preferita l’azione manu militari per risolvere il problema. Questo non è ammissibile. E’ una questione annosa che non si risolve con i blitz o circondando gli ovili. Così non si elimina il problema e si crea tensione sociale. Serve cautela, la peste non si elimina con gli abbattimenti, servono altre iniziative».

Giovanni Satta (Uds), in apertura del suo intervento, ha ricordato i precedenti tentativi di eradicazione della peste suina mai portati a termine: «Nel 1979 ci fu un incontro a Desulo in cui si sosteneva la stessa linea che si persegue adesso. I responsabili del Piano dovettero andare via scortati dai carabinieri – ha detto Giovanni Satta – questo vuol dire che la metodologia è sbagliata,il problema della peste suina non si risolve con azioni paramilitari. Soprattutto nei comuni che hanno un territorio gravato da usi civici. Lì è difficile cambiare le consuetudini, i sindaci vanno aiutati. Condivido i principi dell’ordine del giorno ma andrei oltre. La mia proposta è quella di inviare dei commissari per regolamentare l’uso delle terre civiche. Solo così sarà possibile allevare maiali nel suolo pubblico».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo aver annunciato il parere positivo all’ordine del giorno ha difeso l’azione dell’Unità di progetto. «E’ una battaglia importante che la Giunta ha messo in piedi e sta portando avanti con coerenza. Il Piano di eradicazione è basato su modelli internazionali – ha sottolineato Francesco Pigliaru – perché, se esistono altre soluzioni, non sono state adottate prima? Gli abbattimenti sono cruciali: in Spagna, in Exstremadura è intervenuto l’esercito per risolvere il problema. Oggi quel territorio ha un fatturato di 400 milioni all’anno. Quello che stiamo facendo richiede grande coraggio, provo ammirazione per l’Unità di progetto. E’ una battaglia di tutti per liberare le risorse straordinarie che ci sono nelle aree interne. Siamo lì per migliorare le energie e dare sfogo alle potenzialità. Dispiace che ci sia così poca informazione. I dati dimostrano quale sia la portata del problema, si fanno gli abbattimenti ma, allo stesso tempo, si creano le condizioni per far emergere dal nero gli allevatori. Prima esisteva una sanzione di 10mila euro anche per chi aveva pochi maiali. Quella sanzione è stata cancellata su suggerimento delle popolazioni locali. Tutti conoscono i passaggi per emergere dall’illegalità. C’è, è vero, il problema delle terre civiche. Lo affronteremo, nei cantieri di lavoro previsti nel Piano Lavoras c’è un intervento specifico per la predisposizione di aree con doppia recinzione dove poter allevare maiali secondo le regole».

Messo in votazione l’ordine del giorno è stato approvato con l’astensione della minoranza.

Approvato all’unanimità invece l’ordine del giorno n. 6 (Truzzu e più) sul piano straordinario per il lavoro. «E’ un proposta per destinare parte delle risorse del Piano alla creazione di posti lavoro per gli over 50 – ha detto Paolo Truzzu – lo ribadiamo dopo averlo detto durante la discussione della manovra finanziaria».

Al documento ha chiesto di aggiungere la propria firma il consigliere di Forza Italia Mariano Contu.

L’assessore Paci ha espresso parere favorevole e ha garantito l’impegno della Giunta: «Nel Piano Lavoras – ha detto – sono previste specifiche risorse per i lavoratori ultracinquantenni».

L’Aula ha poi dato il via libera anche all’ordine del giorno n.7 (Truzzu e più) che impegna la Giunta a trovare risorse per l’incremento dell’occupazione femminile.

«Anche in questo caso – ha spiegato Paolo Truzzu – vogliamo dare forza a una richiesta già avanzata con un emendamento alla Finanziaria e sulla quale c’è l’impegno della Giunta».

Voto favorevole ha annunciato Mariano Contu (Forza Italia): «Occorre favorire l’occupazione delle donne con figli, soprattutto a quelle con bambini minori di due anni. Solo sostenendo le donne si favoriranno nuove nascite».

Rossella Pinna (Pd) ha rivolto un plauso all’iniziativa di Paolo Truzzu: «E’ importante aver riportato all’attenzione un tema sul quale non ci si deve stancare mai di discutere – ha detto Rossella Pinna – in particolare il secondo comma dell’ordine del giorno propone di riservare parte delle risorse per promuovere la conciliazione tra attività professionale e famiglia. Ricordo che la Regione ha ancora una dotazione finanziaria considerevole di 24 milioni di euro per potenziare i servizi per la prima infanzia. Propongo un’accelerazione alla spendita delle risorse. La Sardegna, le famiglie e le donne ne hanno bisogno».

Favorevole anche Annamaria Busia (Campo Progressista): «Conosciamo i numeri sull’occupazione femminile in Sardegna che sono bassissimi. Sono tante le donne che abbandonano il lavoro dopo la maternità. Ogni intervento indirizzato a superare la discriminazione di genere non possono che essere ben accetti. E’ un ulteriore tassello che si aggiunge a tutti gli altri provvedimenti adottati in questa legislatura a favore delle donne».

Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp), dopo aver chiesto di aggiungere anche la sua firma all’ordine del giorno ha sottolineato l’importanza degli interventi finanziari a sostegno del lavoro femminile: «Uno dei nodi su cui si basa la bassa natalità è l’insufficienza degli aiuti alle donne che decidono di avere figli. Le politiche per la famiglia hanno un ruolo decisivo per evitare lo spopolamento delle zone interne, così come hanno una loro valenza le politiche per l’immigrazione. Le donne che hanno figli non devono sacrificare la loro vita lavorativa. La Sardegna è una delle regioni che sconta maggiormente la disparità di genere. La crisi demografica ci può travolgere».

Rossella Pinna ha quindi proposto un emendamento orale al secondo comma. «Anziché riservare delle risorse del Piano del Lavoro per favorire la conciliazione tra attività professionale e famiglia – ha detto Rossella Pinna – sarebbe meglio procedere all’attuazione di interventi già programmati per agevolare l’accesso dei nuclei familiari ai servizi per la prima infanzia».

Il consigliere Paolo Truzzu ha accolto favorevolmente l’emendamento orale: «Va bene la proposta dell’on. Rossella Pinna – ha detto – la previsione di una riserva era formulata in quel modo  per far spendere soldi già programmati».

Anche in questo caso l’assessore Raffaele Paci ha espresso parere favorevole: «C’è l’impegno della Giunta a favore dell’occupazione femminile e per trovare strumenti che rendano più semplice la conciliazione tra lavoro e famiglia».

L’ordine del giorno n. 7 è stato approvato all’unanimità (45 voti su 45 votanti).

Consiglio unanime anche sull’ordine del giorno n. 8 (Truzzu e più) che impegna la Giunta a individuare misure a sostegno dei genitori soli o separati.

«Anche questa proposta deriva dal dibattito sulla finanziaria e dall’impegno preso dalla Giunta – ha rimarcato Paolo Truzzu – occorre cominciare a occuparsi di coloro che in modo improvviso entrano nel tunnel della povertà per evitare l’esclusione sociale. I dati della Caritas dicono che il 46% dei nuovi poveri è costituito dai padri separati».

Al documento si è aggiunta anche la firma di Daniele Cocco, capogruppo di Art. 1 – Mdp, e di Mariano Contu (Forza Italia). «Ci troviamo di fronte a drammi sociali che investono non solo i genitori ma anche i figli – ha detto Contu – non basta un semplice intervento finanziario, serve anche un supporto psicologico per i giovani spesso sballottati per le crisi tra genitori».

Acquisito il parere favorevole della Giunta, il presidente Ganau ha messo in votazione il documento che ha ottenuto 44 sì su 44 votanti. 

Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la presentazione di un ulteriore ordine del giorno per l’avvio delle procedure adatte al riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il polo industriale di Ottana. Il primo firmatario, il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ha quindi illustrato il documento evidenziando la drammaticità della situazione occupazionale («ieri sono stati annunciati i licenziamenti degli ex lavoratori della centrale») e l’urgenza di interventi per riconosce lo status si area di crisi complessa, come già è avvenuto in passato per Porto Torres e Portovesme.

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, ha dichiarato piena condivisione per l’iniziativa del suo collega Congiu ed ha annunciato la sottoscrizione del documento, mentre il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, pur condividendo le preoccupazioni per i lavoratori dell’area industriale di Ottana ha posto l’accento su quello che ha definito “il fallimento delle politiche industriali della Giunta Pigliaru”. Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha annunciato al sottoscrizione dell’ordine del giorno ed ha invitato la Giunta ad affrontare il problema di Ottana “in prospettiva” ma soprattutto “pensando all’oggi e alla necessità di risposte per quei lavoratori che sono espulsi dal mondo del lavoro dopo aver esaurito i sostegni degli ammortizzatori sociali”. Dichiarazione analoga è stata fatta dal capogruppo Psd’Az, Angelo Carta, ceh ha insistito sulla necessità di interventi mirati nel verso dell’utilizzo della leva fiscale. Gaetano Ledda (Psd’Az-LaBase) ha dichiarato la sottoscrizione del documento ed ha invitato la Giunta a sostenere le iniziative della “Antica fornace”, un’impresa che opera ad Ottana e che potrebbe garantire posti di lavoro e produzione. Giorgio Oppi (Udc) ha fatto appello all’unità delle forze politiche perché si affrontino concretamente i problemi delle crisi industriali, mentre Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha annunciato voto favorevole all’’ordine del giorno, invitando la Giunta “ad abbassare i toni trionfalistici quando si parla di lavoro e politiche industriali”.

Il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, ha espresso parere favorevole al documento ed ha assicurato l’impiego delle risorse del piano per il lavoro anche  per i lavoratori di Ottana, ribadendo la volontà di procedere con il ministero al fine di riconoscere lo status di area di crisi complessa.

Posto in votazione l’ordine del giorno Gianfranco Congiu e più è stato approvato all’unanimità con 43 votanti.

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Il fascino di una moderna fiaba con “Lo Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij nell’originale versione del coreografo Massimiliano Volpini per il Balletto di Roma, che debutterà in prima regionale domani, mercoledì 10 gennaio, alle 21.00, al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino, per l’inaugurazione della Stagione di Danza 2017-18 firmata CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

La festosa atmosfera natalizia illumina anche le periferie metropolitane – dove Clara e i suoi amici sognano di superare il muro che nasconde agli occhi dei più fortunati il dolore e la miseria degli “invisibili” e un pupazzo offerto in dono da un misterioso benefattore diventa l’emblema dell’uomo di successo, di “colui che ce l’ha fatta”. L’inedita rilettura di uno dei capolavori della storia del balletto – dopo la prima a Paulilatino – approderà giovedì 11 gennaio, alle 21.00, al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 12 gennaio, alle 21.00, al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, sabato 13 gennaio, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia e, infine, domenica 14 gennaio, alle 21.00, al Teatro Civico di Alghero (dove lunedì 15 gennaio il Balletto di Roma proporrà anche lo spettacolo “Home Alone” di Alessandro Sciarroni nella matinée per le scuole)

In tournée nell’Isola – sotto le insegne del CeDAC – “Lo Schiaccianoci” di Massimiliano Volpini (artista di fama internazionale, autore di coreografie per Roberto Bolle e per il Teatro alla Scala di Milano e importanti istituzioni, compagnie e festivals) trasporta la vicenda onirica – ispirata a “Schiaccianoci e il re dei topi” di E. T. A. Hoffmann – nella realtà contemporanea per affrontare la questione drammatica delle ingiustizie sociali in forma fantastica, con le avventure di Clara tra le meraviglie della città, mentre nel finale – come nella tradizione – spazio a «un viaggio tra le danze del mondo… un incanto che cancellerà per un attimo gli incubi grigi di una vita nell’ombra».

 

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Verrà inaugurato venerdì 12 gennaio, alle 17.30, nella sala congressi di viale Diaz, a Ortacesus, il complesso socio assistenziale “I Borghi della Salute”.

La presentazione della struttura sarà affidata al sindaco di Ortacesus Fabrizio Mereu: «Si tratta di un nuovo tassello – spiega – che potenzia l’offerta di servizi sociali nel distretto della Trexenta, andando a qualificare un pezzo importante del centro abitato di Ortacesus».

Nel corso della cerimonia interverranno anche la responsabile del progetto Angela Crolla, Marco Tagliaferri (presidente nazionale “Borghi della Salute”), il neurologo Giovanni Putzu, i tecnici Vittorio Addis e Federica Caria, l’architetto Paolo Stocchino. Non mancheranno alla serata le autorità religiose e militari del territorio che così solleveranno il sipario a una struttura che vuole diventare il fiore all’occhiello per le esigenze sociali della Trexenta. 

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E’ scomparso ieri, a 74 anni, l’ex consigliere regionale Marco Fabrizio Tunis. Nato a Narcao il 17 agosto 1943, Marco Fabrizio Tunis ha iniziato ad occuparsi di politica fin da giovanissimo. E’ stato consigliere provinciale di Cagliari dal 1985 al 1995 ed assessore provinciale nelle Giunte guidate da Cecilia Contu ed Eliseo Secci. Laureato in Scienze Politiche, è stato dipendente del Consiglio regionale ed ha conseguito la qualifica di segretario comunale. Il 12 giugno 1994 è stato eletto consigliere regionale nella lista di Forza Italia nella circoscrizione della provincia di Cagliari con 3.461 preferenze, confermato cinque anni dopo, sempre con Forza Italia, con 3.520 preferenze. Nel corso della legislatura ha lasciato Forza Italia per aderire all’Udr di Mario Floris.

A livello locale, per alcuni anni ha dato vita ad uno scontro “familiare” con il fratello Gianfranco, sindaco di Narcao per diverse consiliature, anch’egli consigliere regionale e poi senatore, guidando liste civiche contrapposte, senza mai riuscire, seppure di stretta misura, ad essere eletto sindaco.

Da alcuni anni aveva lasciato la politica attiva.

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ANAS è la società leader a livello internazionale che progetta, costruisce e manutiene le strade d’Italia. Attiva da quasi un secolo vanta un patrimonio di oltre 26mila km di strade e autostrade che connettono ogni località del nostro Paese e ne gestisce anche il controllo costante attraverso le 21 sale operative compartimentali, la sala situazioni nazionale e la flotta di oltre mille veicoli dotati di localizzatori satellitari e di telecamere. Dal 2002 è diventata una società per azioni, ma il socio unico rimane sempre il ministero dell’Economia. Anas è oggi alla ricerca in molte regioni italiane di 303 figure tra le quali operatori in possesso della sola licenza media ed inoltre…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_anas.html .

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Ad Alghero è stato un fine 2017 artigianale, grazie al “Mercat Argijanal – Birraluger Winter Edition & Vintage Experience” manifestazione pensata e organizzata dall’associazione di promozione turistica BeachGroup Alguer. La tre giorni dedicata interamente alle produzioni artigianali sarde e algheresi è stata sostenuta dalla Fondazione Meta e dal comune di Alghero e inserita nel calendario di appuntamenti di “Mès que un mes” per i festeggiamenti del Capodanno di Sardegna, il “Cap d’Any”. Un weekend lungo in cui il mercato ortofrutticolo di Alghero ha ripreso vita attraverso la sua funzione simbolo: lo scambio. Un incontro tra le tradizioni enogastronomiche dell’Isola, la musica dal vivo, il vintage in una miscela che ha accompagnato la Riviera del Corallo verso l’ultimo giorno dell’anno e il 2018.

E’ grande la soddisfazione da parte degli organizzatori per la riuscita dell’evento che ha visto partecipare sei diversi progetti musicali, cinque cantine del vino sarde, sette birrifici tra cui un ospite internazionale, uno chef in cooking show, la presenza di dieci diversi stand di street food e undici artigiani sardi, il tutto per ben sei mesi di lavoro alle spalle. Anno dopo anno, edizione dopo edizione il livello e la qualità espressa sono in continua crescita. Tradizione, musica e street food dimostrano di essere un connubio vincente da cui partire per incontrare territori lontani tra loro e profumi diversi, il tutto per raccontare e promuovere la città di Alghero e la Sardegna in un modo nuovo ed efficace.

Gli organizzatori vogliono ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del Festival. Le cantine Rigàtteri, Antonio Cargiaghe, Santa Maria La Palma di Alghero, Sa Pinta di Ittiri e Santadi dell’omonimo paese nel Sulcis. I proprietari e i mastri birrai dei birrifici, Nora di Oliena, Dolmen di Uri, 4Mori di Guspini, Lara di Tertenia, Santu Jordi di Bitti, Coros di Usini (produttore gluten free) più l’ospite internazionale, gli italotedeschi Kühbacher anche nella veste di main sponsor. L’organizzazione di OldaV E20 Culturali, il service audio di Antonio Maciocco e il suo staff, le band e djs che si sono esibiti: Pirati, Milestones, Clan Banlieue, Cover Garden, The Wookies, Jah’l Sas Sound System. Gli artigiani, i ristoratori e tutte le attività presenti, lo chef Alberto Iacoboni, Vintage ClassRoom nelle persone di Antonio Pingiori, Silvia Macina, Giuseppe Esposito e Monica Riu. I partner pubblici e quelli privati: Kühbacher, Mondo Convenienza, Sportlife, Anturium addobbi floreali, Trony, Rentalcar Go, Set Disco e tutti gli sponsor che hanno reso possibile la manifestazione.

Ma il ringraziamento più grande da parte dello staff del Mercat Artijanal va a tutte e tutti coloro che hanno affollato l’evento nei tre giorni, con i quali l’organizzazione si scusa per la sopravvenuta esigenza di contingentare gli ingressi, certi di potersi rifare nella edizione estiva del festival sardo delle birre artigianali: il Birralguer Sardinia Craft Beer Festival decima edizione.