26 November, 2024
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«La nostra idea di Zes è un’idea forte e inedita, perché non si limita solo a Cagliari, come avremmo più facilmente potuto fare, ma costruisce una rete che coinvolge 6 porti, dunque l’intera costa della Sardegna e, di conseguenza, tutte le zone interne collegate. Adesso ci sono due scommesse da vincere: l’accelerazione di tempi e procedure, con l’indispensabile abbattimento della burocrazia, e risorse dal Governo per attivare altri strumenti finanziari e fiscali all’interno della Zona economica speciale oltre al già previsto credito d’imposta.»
L’ha detto l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, al convegno organizzato da Confindustria per fare il punto sulle opportunità offerte dalle Zes. 

Condivisione coi territori, prima di tutto, per puntare al miglior risultato possibile per tutti. Ovviamente, sono state necessarie alcune scelte per arrivare alla perimetrazione finale e alla distribuzione dei 2.770 ettari disponibili: e il risultato è ottimo. «Non era una cosa scontata, perché l’unico porto che avrebbe avuto tecnicamente diritto alla Zes è quello di Cagliari. Abbiamo ragionato su come fare per non limitare al solo capoluogo i possibili vantaggi, e ci siamo riusciti. Abbiamo connesso i tre aeroporti regionali alle relative porzioni di Zes e abbiamo scelto di collegarle alle zone franche doganali».  

Il piano Zes, approvato dalla Giunta e già sul tavolo del ministero per il Mezzogiorno, finora prevede come vantaggio fiscale un credito d’imposta fino a un massimo di 50 milioni di euro. «Certo noi potremmo come Regione aggiungere altri strumenti fiscali e finanziari, ma è chiaro che servono risorse, e speriamo che presto il Governo riesca a garantirle, in modo che possano sommarsi alle tantissime agevolazioni che abbiamo messo in campo per le imprese sarde, ultimo il bando T3. Di sicuro, se il governo smettesse di portarci via 600 milioni all’anno di accantonamenti riusciremmo a destinarne una parte alla Zes per ulteriori agevolazioni».

Nella Zes della Sardegna ci sarà un Suape, sportello per la semplificazione. Perché la parola d’ordine è ancora una volta accelerare, tentando di vincere una burocrazia sempre più “difensiva” e soffocante che ostacola, rallenta e blocca qualunque pratica. «È una situazione insostenibile ed inaccettabile – dice Raffaele Paci -. Quello contro il mostro burocrazia è stato un impegno costante dal primo giorno del mio insediamento. Ma non basta la volontà politica dell’assessore di turno per vincere sulla burocrazia, soprattutto, in una situazione di netta separazione tra volontà politica e gestione amministrativa. Pensiamo alla Cagliari free zone, una bandiera della precedente Giunta che però non è riuscita a far nulla di concreto. Noi abbiamo fatto il nostro per realizzare l’infrastruttura, mettendo le risorse ed avviando l’iter autorizzativo: eppure non riusciremo non dico a inaugurarla ma neanche a vedere la posa della prima pietra, perché da oltre due anni stiamo combattendo con mille ostacoli burocratici. Dunque i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture sono un vincolo incompatibile con lo sviluppo della nostra regione, costretta a seguire le infinite procedure nazionali. Lo dico molto chiaramente: andando  avanti su questa strada il nostro è un Paese che non ce la può fare, perché mentre qui si discute decenni per realizzare anche una piccola infrastruttura, i Paesi emergenti vanno avanti a velocità pazzesche. La burocrazia, i tempi, le lentezze che ci attanagliano non sono più accettabili. Purtroppo non è così semplice risolvere il problema, non basta sostituire gli assessori. Serve una rivoluzione dal basso, una chiamata di responsabilità per tutti. Una cosa è certa – conclude il vicepresidente della Regione -. Con la nostra attuale autonomia non possiamo farcela, abbiamo bisogno di avere più competenze e poteri per esercitare pienamente i nostri diritti».

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L’8 e il 9 dicembre ad Alghero si svolgerà il challenge “Riviera del Corallo”. Ideatore e organizzatore della manifestazione sportiva il Team Alghero Corse con il sostegno ed il patrocinio di comune di Alghero, Regione Sardegna, Fondazione Alghero, Provincia di Sassari, Aci Sassari, Aci Sport, Aci Global e comitato provinciale Sassari del Coni. Il TAC così si fa in tre per la propria città, dopo aver organizzato nell’anno in corso il 2° Trofeo del Villanova di slalom in salita, la 24esima edizione dello slalom Alghero – Scala Piccada ora la scuderia guidata da Salvatore Bellu si cimenta in una nuova avventura sportiva, il 1° Challenge Riviera del Corallo.
La formula challenge è una tipologia di gara di velocità in cui due vetture si sfidano ad inseguimento all’interno di un circuito che il Team Alghero Corse creerà ad hoc nel Piazzale della Pace. In pista scenderanno sia piloti sardi che d’oltre tirreno per contendersi a colpi di staccate e giri veloci il trofeo “Riviera del Corallo” e soprattutto far punteggio per il titolo nel Campionato Italiano Formula Challenge organizzato da Aci Sport. In gara vetture con caratteristiche diverse, auto da rally, salita, slalom, storiche, energie alternative, prototipi, attività di base, kart cross e altre ancora per quello che si preannuncia un vero e proprio motor show al centro di Alghero. L’evento si sviluppa su due giorni, sabato 8 sono previste le verifiche tecniche e sportive mentre domenica 9 si parte la mattina con le qualifiche e nel pomeriggio le eliminatorie. I partecipanti avranno a disposizione una manche di qualifica per stabilire l’ordine di ingresso sulla pista e tre di gara su un circuito lungo più di 650 metri, ogni manche prevede tre giri completi e la classifica verrà stilata in base ai tempi delle due migliori manches. Per l’occasione verrano montate due tribune che ospiteranno il pubblico a ridosso del circuito. Non solo, come di consueto il parco auto sarà aperto e visitabile e negli spazi limitrofi gli spettatori avranno a disposizione diversi servizi, lo street food & beverage, stand a tema e tanto altro con l’obbiettivo di trasformare il parcheggio urbano in una cittadella dei motori.
Il feeling tra la città di Alghero e gli eventi motoristici è consolidato tanto quanto i 35 anni di attività del Team Alghero Corse, e grazie manifestazione sportive di questo tipo la Riviera del Corallo si appresta a dimostrare di essere capace ad attrarre visitatori non solo in piena stagione turistica ma anche durante l’inverno. Piloti, scuderie o semplici appassionati possono trovare maggiori informazioni riguardo percorso, regolamento di gara e modalità di iscrizione – in scadenza il prossimo 3 dicembre – sul sito internet del Tac, www.teamalgherocorse.it . 

 

 

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Una giornata speciale di riflessione, creatività artistica e sensibilizzazione sul tema del pieno godimento di diritti, dignità e libertà per le persone con disabilità. Un momento in cui poter modellare tutti insieme, sporcandosi le mani con la creta, quello che l’Europa può rappresentare o quello che vorremmo l’Europa sia, per tutti noi.

Per questo, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia ha organizzato l’evento “Senza Barriere. L’Europa per ciascuno di noi”.

L’iniziativa si terrà a Roma, il 3 dicembre, negli spazi dell’Ex-Dogana in viale dello Scalo di San Lorenzo, 10 dalle ore 10.30 alle 13.30.

Il laboratorio di arte partecipata accessibile: scolpiamo l’Europa.

In un laboratorio di arte partecipata accessibile, guidato dal maestro Felice Tagliaferri, scultore non vedente di fama mondiale, chi vorrà potrà cimentarsi nello scolpire con mani, braccia, naso o faccia per tirare fuori l’idea di Europa da un blocco di creta.

Il dibattito: cosa fa l’Europa per i disabili. E cosa si può ancora fare.

Durante il dibattito che inizierà alle ore 12.30, i partecipanti potranno ascoltare le preziose testimonianze del maestro Felice Tagliaferri, reduce dalla creazione della scultura collettiva realizzata insieme ai partecipati dell’evento che si iscriveranno al laboratorio, e della modella Chiara Bordi, terza classificata a Miss Italia 2018 e prima modella disabile a partecipare al concorso.

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Bacu Abis si veste a festa per quattro giorni, dal 1° al 4 dicembre, con una serie di eventi che spaziano dalla storia dei minatori alla presentazione di libri, dai giochi per bambini ai concerti musicali. Si tratta della seconda edizione della “Festa del Minatore”, organizzata dal coordinamento delle associazioni di volontariato di Bacu Abis con il patrocinio del Comune di Carbonia.

«Un evento molto sentito dagli abitanti di Bacu Abis soprattutto per ricordare il grande lavoro di tanti minatori che hanno prestato servizio nelle miniere della frazione. Tre di essi, ultracentenari, sono fortunatamente ancora tra noi e verranno omaggiati con la consegna di una targa, un giusto riconoscimento per l’impegno e il sacrificio dimostrato nella loro vita lavorativa. Vita di cui rappresentano degli straordinari testimoni storici», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Di seguito pubblichiamo il programma completo delle iniziative:

Circoscrizione Bacu Abis dal 1° al 4 dicembre 2018
Mostra fotografica e documenti storici del territorio e iniziative a cura del Gruppo folkloristico Sant’Isidoro di Barbusi.

Sabato 1 dicembre

Ore 16-00, presso la biblioteca Anselmo Roux, presentazione del libro “Banditi in miniera” di Francesco Carta;

Ore 19.00 al Cine-Teatro di Bacu Abis concerto Gospel “CGS Black Soul Choir”.

Domenica 2 dicembre

Ore 15.30, Spettacolo per bambini, giochi di gruppo, truccabimbi, giochi con la musica a squadre, spettacolo di circo, bolle di sapone giganti, spettacolo del fuoco, baby dance e regalo dei palloncini a tutti i bambini;
Ore 18.30 al Cine-Teatro di Bacu Abis il Concerto di musica sarda, “Limba”, con tributo ad Andrea Parodi.

Lunedì 3 dicembre

Ore 15.30, Raduno dei minatori del Sulcis Iglesiente;
Ore 16.00, Sfilata dei minatori verso Pozzo Castoldi con posizionamento di una corona di alloro in memoria dei minatori deceduti nelle miniere;
Ore 17.00 al Cine-Teatro di Bacu Abis: “Il Cammino di Santa Barbara”, presentazione e relazione sullo stato attuale del progetto da parte di Giampiero Pinna, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara;
Ore 18.00, consegna di una targa ricordo ai tre minatori tra i più longevi d’Italia: Efisio Caria (103 anni), Giovanni Antonio Serra (102 anni), Luigi Zara (102 anni);
Ore 18,30, 25° anno di attività del Comitato Santa Barbara di Bacu Abis con successivo rinfresco.

Martedì 4 dicembre

Ore 16,30 al Cine-Teatro di Bacu Abis la presentazione del libro di Roberto Camedda, “All’ombra delle sirene”, e opera teatrale a cura dell’Associazione “La Cernita”.

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E’ un bel maschietto del peso di 3 kg e 160 grammi il primo bambino nato ieri, 28 novembre, con la metodica della parto-analgesia. Il piccolo è venuto al mondo alle 20,47, nella struttura di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari, con parto spontaneo e dopo un travaglio durato 12 ore.

L’avvio dell’attività di parto-analgesia è in linea con la deliberazione adottata dall’azienda il 17 febbraio 2017 e relativa al piano triennale di rientro per il miglioramento della qualità delle cure e l’adeguamento dell’offerta. Si tratta di un’importante novità per Sassari e consente alle donne la possibilità di partorire senza dolore. La parto-analgesia non immobilizza la partoriente, ma le permette di affrontare tranquillamente il parto, camminare e proseguire il travaglio nella maniera più naturale possibile.

Il parto antalgico s’inserisce all’interno di un processo di umanizzazione delle strutture ospedaliere nei riguardi dei pazienti dell’Aou di Sassari. L’obiettivo, che poi è anche la mission dell’Aou, è quello di rendere migliore l’esperienza del paziente in ospedale. Con l’avvio di questa metodica si apre la giusta strada.

La fase avviata a Sassari è sperimentale e, attraverso una serie di step – formazione personale, impiego di protocolli definiti e ammodernamento delle strutture – è destinata a diventare strutturale.

Il percorso realizzato dall’azienda è stato presentato questo pomeriggio in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore del dipartimento Tutela salute donna e bambino Salvatore Dessole, il direttore del dipartimento Emergenza urgenza e direttore della struttura di Rianimazione e anestesia di viale San Pietro Pierpaolo Terragni, la coordinatrice ostetrica Maria Nunzia Pinna.

Si colma, innanzitutto, un vuoto assistenziale e si attiva una procedura ben codificata, con protocolli, con formazione e personale dedicato per un’assistenza h24. E ancora, dal punto di vista accademico, l’attivazione di quest’attività ha una ricaduta positiva nell’ambito della formazione degli studenti del corso di laurea triennale in Ostetricia, della magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche e degli specializzandi della Scuola di specializzazione in Anestesia rianimazione, terapia intensiva e del dolore.

La partoanalgesia, inoltre, s’inserisce nel processo di ammodernamento delle strutture dell’Aou di Sassari. Nell’edificio del Materno infantile, infatti, sono in via di completamento le nuove sale parto, adiacenti al blocco operatorio, per le quali nei primi mesi del 2019 sono attesi gli arredi e le attrezzature.

L’attività ha portato a un percorso formativo di livello che ha visto impegnati anestesisti, ginecologi e ostetriche in corsi e stage anche in strutture della penisola (di particolare rilievo il contributo dell’ospedale Sant’Anna di Torino e dell’ospedale San Giovanni Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma).

L’Azienda, inoltre, tra ottobre 2017 e febbraio 2018, ha attivato e completato le procedure concorsuali che hanno portato all’assunzione di sei medici anestesisti rianimatori che, tra le altre cose come il potenziamento delle attività di sala operatoria, ha consentito proprio l’avvio della parto-analgesia.

L’istituzione del servizio di parto analgesia quindi vede lavorare assieme un’equipe multidisciplinare, prevede un’integrazione sia all’interno del dipartimento Materno infantile che con l’unità operativa di Anestesia e rianimazione I. L’attivazione di questo percorso consentirà di ridurre il ricorso al parto cesareo, quando non motivato da esigenze cliniche e di sicurezza della madre e del bambino.

E ieri, nella struttura del Materno infantile si sono alternati le ginecologhe Paola Lullia e Maria Grazia Flore, l’anestesista, Cristina Bazzoni, Franca Secchi e Valentina Deiana quindi il neonatologo Augusto Ogana e le ostetriche Francesca Lampreu, Paola Uda e Simona Dettori.

Non tutte le donne possono, però, ricorrere al parto indolore. L’opuscolo che viene consegnato alle donne dall’anestesista è chiaro e mette in evidenza il funzionamento della tecnica, gli effetti, le complicanze e le controindicazioni; in ogni caso in sala parto è l’anestesista che valuterà, per ciascuna paziente, l’opportunità di eseguire la procedura assistita.

La tecnica dell’analgesia peridurale è pensata per ridurre il dolore durante il travaglio e il parto e permette alla donna di partecipare attivamente a tutte le fasi del travaglio e di viverlo come un’esperienza piacevole. L’analgesia peridurale, detta anche epidurale, è uno dei metodi più validi ed efficaci e consiste nell’introduzione di farmaci, anestetici locali e oppioidi, a livello lombare, cioè alla base della schiena, mediante un catetere posizionato nello spazio peridurale vicino alle terminazioni nervose che regolano il dolore.

La donna che desidera richiedere l’analgesia peridurale è visitata dall’anestesista in ambulatorio dopo la 34esima settimana di gestazione. In caso di patologie della gravidanza o concomitanti la visita anestesiologica potrà essere effettuata a partire dalla 30esima settimana.

L’anestesista compila la cartella clinica di parto-analgesia con la storia clinica della donna, le condizioni di salute attuali e pregresse, gli esami strumentali e gli ematochimici. Durante la visita verranno fornite dall’anestesista le informazioni adeguate e complete sulla metodica di analgesia e si procederà alla firma del consenso informato.

Al momento del parto l’anestesista eseguirà, in assenza di controindicazioni, l’analgesia peridurale in travaglio di parto.

Nel 2017 la clinica di Ostetricia dell’Aou ha registrato 1.115 parti, dei quali 31 gemellari e 2 trigemini, per un totale di 1.163 nuovi nati. I maschi sono stati 597 mentre le femmine 566.

Dei 1.115 parti 662 sono stati parti naturali, 453 tagli cesarei.

Raffrontati con i dati del 2016 si registra un lieve calo nel 2017. Infatti il numero dei parti nel 2016 era stato di 1.151 per un numero di nati pari a 1.186.

Nel 2016 il numero dei parti cesarei che si era attestato a quota 578 contro i 573 naturali. Nella sala parto della clinica di Ginecologia e ostetricia, infine, nel 2016 erano stati registrati 1 parto trigemellare e 33 gemellari.

 

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Il cinema di Kae Bahar, regista, sceneggiatore e scrittore curdo, e dell’attrice palestinese Etaf A. I. Khalil, le sonorità tradizionali gnawa del Marocco del polistrumentista Majid Bekkas ed il grande jazz di Gavino Murgia. Il 30 novembre per il penultimo appuntamento del Puntodivista Film Festival diretto da Romano Usai un imperdibile incontro tra Occidente e Oriente al Teatro Adriano di Cagliari con inizio alle 20.30: un melting pot di cinema, musica, culture e tradizioni che vedono al centro la Sardegna, l’Italia, il Kurdistan, la Palestina, il Marocco. Una serata già sold-out aperta alle radici e alle storie del mondo tra musica araba, gnawa, jazz, arcaica, sarda e il blues afro-americano con due musicisti tra i più stimati della scena jazz e world music internazionale e le immagini intense e potenti dell’autore originario del Kurdistan, da sempre impegnato a promuovere l’arte e la cultura curda. Cresciuto sotto il regime di Saddam Hussein, Kae Bahar fu arrestato dalla polizia segreta a 14 anni e miracolosamente salvato dalla pena di morte. Una volta completati gli studi di scuola superiore nel suo paese partì per l’Italia dove riuscì a portare avanti la sua formazione in tecniche di filmografia e televisione e la laurea in architettura all’Università di Venezia, per poi trasferirsi a Londra cominciando a lavorare in diversi film e drammi televisivi.

Il Puntodivista Film Festival, Concorso Itinerante Internazionale di Cinematografia, mette da undici anni al centro le opere finaliste selezionate dalla commissione artistica di esperti presieduta dal direttore della fotografia Pippo Ciliberto, su oltre duecento cortometraggi che giungono all’organizzazione da tutte le parti del mondo. Puntodivista come spazio stabile di scambio e d’incontro tra pubblico e professionisti, registi, registe, amatori, operatori culturali che producono o sono interessati al cinema, e laboratorio per spunti riflessivi e didattici sul cinema, tra differenti “punti di vista” etici ed estetici. Durante questa serata sarà proiettato il quinto e ultimo gruppo dei corti in gara: “La macchina umana” di S. Siragusano e A. Togliani; “Paris you got me” di Julie Boehm; “Così in terra” di Pier Lorenzo Pisano; “La noche” di Martin Romero.

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha partecipato questa mattina a Santa Giusta alla cerimonia di inaugurazione del cantiere per la realizzazione del primo deposito costiero di Gas Naturale Liquefatto (GNL) in Sardegna. L’evento, con la posa della prima pietra, si è svolto prima nell’area industriale del porto, dove sorgeranno gli impianti e, successivamente, nella sala consiliare del Comune. Erano presenti i vertici di Higas, il presidente Andrew Pickering, l’Amministratore Claudio Evangelisti, il presidente della Gas and Heat, Mauro Evangelisti, i sindaci di Santa Giusta e di Oristano, l’arcivescovo di Oristano, rappresentanti del Consorzio Industriale, della Capitaneria di Porto, istituzioni locali ed esponenti di numerose imprese che gravitano nella zona industriale o interessate all’utilizzo del GNL.

«Si concretizza un percorso iniziato nel 2014: oggi è stato messo un tassello importante del Piano per la metanizzazione della Sardegna – ha detto nel suo intervento l’assessore Maria Grazia Piras -. Stiamo iniziando a vedere i primi risultati e non c’è solo l’avvio del cantiere Higas. Mi riferisco al riavvio dei lavori per la rete dei bacini in capo alla concessionaria Italgas con un investimento finanziario rilevante che avrà forti ricadute occupazionali. Il deposito costiero di Higas, il primo in Sardegna e unico nel suo genere in Italia, apre una nuova era nell’uso dei carburanti nell’isola, sia in termini di risparmio che di impatto ambientale. Innanzitutto, sarà impressa un’accelerazione nella transizione dal GPL al GNL nel campo dei trasporti pesanti. E, in secondo luogo, darà una forte spinta all’utilizzo del GNL nel settore dei trasporti marittimi. Il nostro obiettivo – ha ricordato ancora l’assessore Maria Grazia Piras – è far sì che la Sardegna diventi un punto di riferimento nel Mediterraneo per l’approvvigionamento a GNL delle navi, comprese le navi da crociera. Oggi più che mai, abbiamo la certezza che il metano arriverà nell’isola. Noi, come Giunta, abbiamo pensato a un modello integrato, che comprende porti, depositi costieri, rete di distribuzione principale e bacini di distribuzione urbana. Sulla rete principale – ha sottolineato, infine, l’assessore dell’Industria – il Governo sta facendo le proprie valutazioni e ci aspettiamo in questo senso atti formali. Non è una disputa ideologica: le analisi costi-benefici dicono che il metano in Sardegna sarà un vantaggio per i cittadini e per le imprese. Ecco perché sono fiduciosa che tutto andrà per il meglio.»

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Per il Parlamento europeo, i controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen dovrebbero essere limitati a un periodo massimo di un anno invece degli attuali due. La frode fiscale, che ha colpito almeno 11 Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia, ed è costata ai contribuenti fino a 55 miliardi di euro, era già stata oggetto di un dibattito durante la sessione plenaria di ottobre ed è stata ora integrata da una risoluzione approvata per alzata di mano. 

I deputati chiedono all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e all’Autorità bancaria europea di condurre un’indagine sui sistemi alla base della frode. Lo scopo è valutare le potenziali minacce per i mercati finanziari e stabilire i soggetti coinvolti in tali sistemi. Si dovrà inoltre indagare se vi siano state violazioni della legislazione nazionale o comunitaria e valutare le azioni intraprese dalle autorità nazionali di vigilanza.

L’indagine dovrebbe inoltre individuare le carenze nel «coordinamento tra gli Stati membri che ha permesso a questi regimi di furto fiscale di continuare per anni, nonostante fossero stati individuati». Inoltre, l’indagine dovrebbe anche presentare raccomandazioni per la riforma e le relative azioni.

Infine, la risoluzione esorta le autorità nazionali a «porre fine all’impunità dei colletti bianchi» avviando indagini penali, imponendo sanzioni dissuasive e rendendo giustizia agli «autori e agli abilitatori, compresi non solo i consulenti fiscali, ma anche avvocati, contabili e banche».

La risoluzione del Parlamento afferma che sono necessarie modifiche alla direttiva sullo scambio obbligatorio di informazioni fiscali per rendere obbligatoria la divulgazione dei regimi istituiti per l’arbitraggio sui dividendi. Invitano inoltre la Commissione a rivedere la direttiva sul sistema comune di tassazione e a studiare modalità per limitare l’uso di strutture, come le società veicolo, che sono state fondamentali per le operazioni cum-ex.

La risoluzione riconosce che la crisi del 2008 e i conseguenti tagli alla spesa pubblica non hanno risparmiato le autorità fiscali. Invita gli Stati membri a investire negli strumenti a disposizione delle autorità fiscali e a modernizzarli, nonché a fornire le risorse umane adeguate per migliorare la sorveglianza e per garantire una migliore condivisione delle informazioni.

I deputati chiedono inoltre alla Commissione di proporre un quadro europeo per le indagini fiscali transfrontaliere, l’istituzione di un’unità di informazione finanziaria dell’UE e di un meccanismo di allarme rapido.

La frode fiscale cum-ex scoperta nel 2012 – che inizialmente si pensava avesse colpito solo la Germania – è ora stimata almeno dieci volte più costosa di quanto inizialmente previsto da un consorzio di giornalisti investigativi. Si ritiene che abbia colpito le tesorerie dei seguenti 11 Paesi dell’UE: Germania, Belgio, Belgio, Francia, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Danimarca, Austria, Finlandia, Polonia, Repubblica ceca, Norvegia e Svizzera.

La frode riguardava le banche che agevolavano l’acquisto e la rivendita di azioni di investitori stranieri nel giorno del pagamento dei dividendi. La rapidità con cui sono state effettuate queste operazioni e la mancanza di comunicazione tra le autorità ha fatto sì che le amministrazioni fiscali abbiano faticato a identificare i reali proprietari delle azioni. Ciò ha poi esposto le autorità a richieste fraudolente di rimborsi fiscali da parte di persone straniere che fingevano di aver pagato un’imposta sui dividendi che, queste ultime potevano recuperare, in quanto in possesso di una prova fittizia di aver pagato le imposte altrove. Spesso le autorità fiscali hanno rimborsato più volte un’imposta non pagata.

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La commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini (Pd) ha svolto questa mattina una serie di audizioni con l’obiettivo di approfondire e valutare alcune proposte modificative presentate al testo della legge di Stabilità, principalmente in materia di Trasporti e Sanità.

In particolare, il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi, è stato chiamato ad illustrare la situazione dei lavoratori della ex Saremar che non sono stati riassorbiti dalla società privata che è subentrata nei collegamenti tra la Sardegna e le isole di Carloforte e La Maddalena. Il dottor Massimo Temussi, su invito del presidente Franco Sabatini, ha di fatto escluso la necessità di ulteriori stanziamenti per i 254 ex Saremar, considerato concluse le azioni a suo tempo poste in essere attraverso i voucher per la riqualificazione professionale e gli assegni per l’accompagnamento alla pensione.

L’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, ha invece assicurato una puntuale verifica amministrativa sugli emendamenti tendenti a introdurre nuove tratte e collegamenti Arst.

L’amministratore dell’Arst, Chicco Porcu, ha preliminarmente evidenziato i positivi risultati del bilancio (9 milioni di perdite nel 2017 a fronte del pareggio nel 2018) e si è confrontato con il consigliere di Art. 1 – Sdp, Eugenio Lai, sulle norme in favore dei cosiddetti assuntori, confermando le difficoltà per la corretta applicazione della legge approvata dal Consiglio regionale lo scorso agosto.

Successivamente i funzionari dell’assessorato della Sanità, con in testa la direttrice delle politiche sociali, Stefania Manca, hanno escluso la necessità di ulteriori stanziamenti in favore degli ambiti Plus per la gestione associata dei servizi alla persona, come invece ipotizzato in alcuni emendamenti presentati al testo della manovra 2019.

Sul reddito di libertà (stanziamento di 300 mila euro per il 2018) la dottoressa Stefania Manca ha denunciato una generale carenza del personale e oggettive difficoltà per garantire l’espletamento degli adempimenti stabiliti nella legge 33/2018  ed ha riferito quindi alla commissione la decisione dell’assessorato di procedere con l’assegnazione delle risorse agli enti gestori degli ambiti Plus, dove insistono le cinque case di accoglienza per le vittime delle violenze.

La direttrice delle politiche sociali ha inoltre rassicurato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, sugli stanziamenti necessari per la riapertura del centro antiviolenza di Macomer, mentre ha mostrato perplessità sulla proposta avanzata dalla capogruppo Fi, Alessandra Zedda, per il trasferimento agli Enti locali, entro il primo trimestre dell’anno, delle risorse destinate ai sofferenti mentali.

I lavori si sono dunque conclusi con le audizioni della segretaria regionale Uil-Fpl, Fulvia Murru, e del suo omologo della Cisl-Fp, Massimo Cinus, che hanno chiesto la riapertura della contrattazione aziendale in favore dei 23mila lavoratori della sanità che da venti anni attendono l’adeguamento stipendiale. Il presidente della commissione, Franco Sabatini, ha quindi annunciato lo stanziamento di undici milioni di euro per dare piena attuazione al contratto nazionale recentemente approvato ed ha ribadito l’impegno per la stabilizzazione di circa 700 lavoratori nonché l’assunzione attraverso i concorsi di altri 500 addetti. 

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Questa mattina i carabinieri della stazione di Sant’Antioco, coadiuvati dai colleghi delle stazioni dipendenti la Compagnia di Carbonia e da due unità cinofile del reparto “Cacciatori di Sardegna” e del Comando provinciale di Cagliari, a conclusione dell’operazione convenzionalmente denominata “Isola Bianca”, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Tribunale di Cagliari, nei confronti di sei soggetti maggiorenni (di cui due misure in carcere, tre misure agli arresti domiciliari e una misura con obbligo di dimora), tutti residenti nei comuni di Sant’Antioco e Calasetta, ritenuti responsabili a vario titolo dei reti di “concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti – cocaina e hashish – ed estorsione in concorso”. La complessa operazione, avviata dai carabinieri di Sant’Antioco nel mese di giugno 2016 e sviluppata con metodologie d’indagine tradizionali ed attività tecniche, trae origine da un’attenta azione di controllo del territorio da parte della stazione territorialmente competente, che ha consentito di appurare l’esistenza di un gruppo criminale (composto da soggetti maggiorenni residenti) che aveva posto in essere una sistematica attività di spaccio (essenzialmente cocaina ma anche hashish), anche verso minorenni, nelle principali piazze dei centri abitati di Sant’Antioco e Calasetta; più canali di approvvigionamento di sostanze stupefacenti; realizzato una serie di azioni violente (danneggiamenti gravi e lesioni personali), sia consumate che tentate, a causa di mancati pagamenti delle forniture di droga… «volevano in cambio il televisore oppure la mia autovettura».

Nel corso delle investigazioni, i militari approfondendo gli accertamenti, in particolare sulla “piazza” di Calasetta, hanno scoperto che il gruppo realizzava azioni eversive gravi verso i loro acquirenti, per recuperare i crediti di droga: nello specifico, sono state documentate violente aggressioni fisiche, il furto di un’autovettura con richiesta di danaro per la restituzione, danneggiamenti di porte ed oggetti delle abitazioni delle vittime e, in un caso, l’obbligo di stipulare un ingente finanziamento per estinguere un debito dello stupefacente.

L’operazione è stata ricostruita nel corso di una conferenza stampa, tenuta nei locali della Compagnia dei carabinieri di Carbonia, dal comandante della Compagnia Capitano Lucia Dilio, e dal comandante della stazione dei carabinieri di Sant’Antioco, Antonio Manicone.