21 July, 2024
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Mentre proseguono le attività dei progetti volti allo scambio di saperi contadini tra le diverse culture partecipanti, cominciano altri laboratori per “La città che viaggia – Festival delle creatività giovanili”, organizzato a Cagliari da Carovana SMI insieme a un nutrito parterre di partner.  

Domani, giovedì 29, e ancora venerdì 30 novembre dalle 9 nella Stazione di transito, la nuova sede di Carovana SMI (via Dante 60), prende il via l’“Atelier di affresco murale”, un percorso di sensibilizzazione alle tecniche di pittura murale in compagnia di Serge Salis, a cui partecipano gli studenti del liceo artistico “Foiso Fois” nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro.

Dall’1 al 3 dicembre arriva anche “ExPlò- Le bombe vegetali”, il laboratorio artistico diretto da Paola Riviezzo sulla creazione di bombe vegetali, ordigni pacifici che possono essere appoggiati o appesi in qualunque luogo, realizzati con terra, piante autoctone e lana di pecora (il laboratorio si rivolge a partecipanti dai 14 anni in su).

Negli stessi giorni, spazio anche al fascino della tessitura con “Tessere il tempo per intrecciare i saperi”: nella Stazione di transito persone di diversa nazionalità si confronteranno nella tessitura tradizionale (con telaio a mano e ordito) dei rispettivi paesi. Con Carolina Melis, Roberto Virdis, Luciano Bonino, Barbara Cardia, Tommaso Lussu e altri esperti di tessitura.

La mattina del 5 dicembre viaggio alla scoperta dei tesori archeologici di Cagliari con “Racconti di Pietra”, itinerari esperienziali, spesso fuori dalle rotte degli immigrati e dei giovani. Un’indagine comparata sulle tracce di arcaicità che persistono nello spazio urbano e nei paesi d’origine degli immigrati, con Emanuele Pittoni.

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Il presidente della Terza Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini (Pd), ha tenuto una conferenza stampa sui contenuti della Finanziaria 2019 che dal prossimo 4 dicembre sarà all’esame del Consiglio regionale.

Taglio del debito, riduzione del disavanzo della sanità, più soldi per famiglie, imprese e persone in difficoltà, sono questi i punti qualificanti secondo Franco Sabatini, risultati attesi.

«In questa legislatura, grazie all’unità della maggioranza e alla collaborazione delle opposizioni, il Consiglio regionale ha giocato un ruolo decisivo nel reperimento e nella destinazione delle risorse – ha detto Franco Sabatini – il Piano Lavoras, gli interventi a favore del comparto ovicaprino e il piano delle stabilizzazioni, per ricordare i provvedimenti più importanti, sono stati definiti dalla Giunta su impulso dell’Aula. Lo stesso accadrà quest’anno con le poste di bilancio a favore delle imprese e delle famiglie sarde».

Il presidente della Terza Commissione del Consiglio regionale è poi entrato nei dettagli dei risultati ottenuti in questa legislatura. A partire dal piano delle stabilizzazioni: «Tra precari di Forestas (417), di Aspal (298), di Aras (280), del sistema Regione (160) e della sanità (1.400) entro la fine della legislatura riusciremo a stabilizzare 2.555 lavoratori – ha sottolineato l’esponente del Pd – alle 1.400 stabilizzazioni della sanità, che si completeranno entro i primi mesi del 2019, si aggiungeranno altre 500 assunzioni già autorizzate dalla Regione all’Ats».

Franco Sabatini ha poi ricordato gli interventi per contrastare la crisi dell’agricoltura e della pastorizia con lo stanziamento di 92 milioni di euro in un biennio, 65 dei quali provenienti dalle casse regionali. «Si tratta di fondi aggiuntivi rispetto alle risorse del Psr – ha rimarcato Franco Sabatini – denari stanziati dalla Giunta dopo una lunga discussione in Consiglio per far fronte alle difficoltà del mondo delle campagne. Grazie a un’azione di pressing dei parlamentari sardi siamo inoltre riusciti ad ottenere altri 25 milioni di euro dal Governo Gentiloni che si sono aggiunti ai 65 stanziati dalla Regione».

Buone anche le indicazioni sul Reddito di inclusione sociale (l’80% delle risorse stanziate, oltre 44 milioni euro, è già nelle disponibilità dei Comuni) e sul Fondo Unico per gli enti locali («Rimasto invariato nonostante la crisi e incrementato con il finanziamento del Fondo di garanzia per il dissesto finanziario dei comuni con complessivi 55 milioni di euro per le annualità 2018-2021»)

Il presidente Franco Sabatini si è poi soffermato sugli interventi per garantire il diritto allo studio: «In questi anni siamo riusciti ad ottenere l’incremento dei fondi Miur a favore delle università sarde passati dai 4 milioni del 2014 agli 11 del 2018. Abbiamo inoltre alzato la soglia Isee per le borse di studio da 17mila a 23mila euro. Nel 2014 solo la metà delle domande veniva soddisfatta. Oggi, tutte le 9727 richieste sono andate a buon fine, un risultato eccezionale che consentirà di ridurre drasticamente l’abbandono degli studi universitari».

Un passaggio, Franco Sabatini, lo ha voluto riservare anche al calo del disavanzo della sanità: «Era di 330 milioni di euro nel 2014 – ha detto Franco Sabatini – nel 2018 sarà di 103 milioni. Tutto questo nonostante gli accantonamenti per pagare i debiti pregressi (ammortamenti non sterilizzati) e i maggiori costi per i farmaci innovativi che la Sardegna, a differenza di altre regioni, paga con le risorse del proprio bilancio».

«L’azione di maggioranza e Giunta ha ottenuto buoni risultati sul fronte finanziario con un’attenzione sempre vigile alle richieste provenienti dalla società sarda. In questi anni abbiamo chiuso la vecchia vertenza sulle entrate fiscali,  siamo usciti dal patto di stabilità ed entrati nell’era del bilancio armonizzato – ha spiegato il presidente della Terza Commissione – tutto questo ci consente, oggi, di incamerare più risorse. I trasferimenti sono passati dai 6,5 miliardi del 2014 agli attuali 8,2. I pagamenti dai 6,8 miliardi di 4 anni fa  ai 7,9 del 2017, con un picco di 8,1 miliardi nel 2016. La finanziaria del 2019 avrà la stessa filosofia delle precedenti con due novità assolute: il pacchetto famiglia, finanziato con 20 milioni di euro, e gli interventi per le imprese artigiane e commerciali, circa 25 milioni di euro, con una parte consistente di queste risorse destinata alla ristrutturazione delle abitazioni. Soldi che porteranno benefici al tessuto produttivo e all’economia familiare».

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218076972543774/

Il sindaco di Iglesias Mauro Usai, l’assessore dell’Ambiente, Protezione Civile, Bonifiche, Agricoltura, Polizia Locale, Viabilità, Decentramento, Informatizzazione Francesco Melis ed il presidente della 4ª commissione Ambiente, Servizi Tecnologici, Polizia Municipale, Viabilità e Decentramento, Protezione Civile Alessandro Pilurzu, hanno presentato questa mattina, nella sala Remo Branca, in piazza Municipio, il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti, il cui appalto quinquennale (con possibilità di rinnovo per ulteriori cinque anni) è stato aggiudicato tramite bando alla società Derichebourg San Germano, che già gestiva il servizio. Il servizio prevede diverse novità che la società sta comunicando alla cittadinanza attraverso una campagna di comunicazione e sensibilizzazione (il primo incontro si è tenuto ieri presso il Centro culturale di via Cattaneo).

Il servizio è stato informatizzato, al fine di migliorare la percentuale della differenziata (in leggero calo negli ultimi mesi, nel corso dei quali sono stati attenuati i controlli, proprio per verificare la sensibilità dei cittadini, si è passati dal 76% del mese di agosto al 70%). Verranno distribuiti i nuovi contenitori, tutti dotati di microchip, e i vecchi non potranno più essere utilizzati. Per i cittadini virtuosi sono previste premialità, per quelli non rispettosi della corretta differenziazione dei rifiuti, dopo un’iniziale tolleranza, viceversa, sono previste sanzioni più pesanti rispetto al passato.

Rispetto al precedente appalto, il comune di Iglesias è riuscito ad ottenere più servizi con un minor costo.

Per capire quelle che sono le principali novità del nuovo servizio, abbiamo intervistato l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis.

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La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha sentito in audizione i sindaci di Villaperuccio, Buggerru e Musei sulle difficoltà incontrate dai comuni per la stima e il pagamento dei danni causati dal maltempo.

Il sindaco di Villaperuccio, Antonello Pirosu, anche a nome del direttivo Anci, ha puntato l’indice contro il sistema di gestione delle pratiche messo in campo da Argea: «Lo scorso anno abbiamo inviato la dichiarazione dello stato di calamità naturale alla pec ufficiale di Argea – ha detto Antonello Pirosu – solo dopo abbiamo scoperto che era inattiva. In un’altra occasione la domanda di ristoro danni è stata respinta perché arrivata con pochi giorni di ritardo. Questo non è accettabile. I comuni operano con piante organiche ridotte all’osso e devono provvedere a mille incombenze. La burocrazia non può essere così rigida. Serve una deroga, gli eventi calamitosi da straordinari stanno diventando ordinari». 

Valutazioni condivise dal sindaco di Buggerru Laura Cappelli. «Il nostro comune ha subito danni ingenti dall’alluvione del 4 e 5 maggio scorso – ha detto il primo cittadino – abbiamo spedito per tempo le relazioni ad Argea. L’istruttoria è stata respinta perché i danni sono stati giudicati sotto la soglia minima prevista dalla legge (35%) eppure alcune attività sono andate completamente distrutte. Abbiamo presentato ricorso ad Argea ma non ci è stata data risposta».

Il sindaco di Musei, Antonello Cocco, infine, ha segnalato una situazione di grave emergenza che interessa il suo comune: «Nel nostro territorio, quasi interamente pianeggiante, passano 7 fiumi che scendono dalle montagne di Domusnovas e Villamassargia e si riversano sul Cixerri – ha spiegato Antonello Cocco – nel tratto tra Villamassargia e Siliqua l’alveo del fiume è irregolare e determina un allagamento continuo delle aree agricole, circa 500 ettari. Occorre un intervento urgente sugli argini, gli ultimi lavori risalgono agli anni ’70».

Solidarietà ai sindaci hanno espresso i consiglieri Mario Tendas (Pd), Roberto Desini (PdS), Edoardo Tocco (Forza Italia), Paolo Dessì (Psd’Az-LA Base) e Gianluigi Rubiu che ha denunciato la pessima gestione di Argea e chiesto la convocazione in Commissione dell’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria. Antonio Gaia (Upc) ha invece sottolineato la necessità di studiare forme alternative di contrasto delle calamità naturali: «Agricoltori e pastori devono cominciare a ragionare come imprenditori – ha detto Antonio Gaia – anziché pagare milioni di euro per risarcire i danni sarebbe meglio prevedere una forma di assicurazione obbligatoria con un contributo della Regione per l’abbattimento dei costi».

Il presidente Luigi Lotto ha assicurato massima attenzione alla vicenda: «Informeremo la Giunta della difficile situazione in cui si trovano le vostre comunità e chiederemo all’assessore di riferire in Commissione».

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La Quinta Commissione permanente del Consiglio regionale ha approvato le direttive di attuazione sui bed&breakfast, disciplinati dall’articolo 16 della legge n.16 2017 “Norme in materia di Turismo”.

Le direttive, contenute in una delibera di Giunta approvata lo scorso 13 novembre sono state illustrate alla Commissione dall’assessora al Turismo Barbara Argiolas. «La delibera nel ribadire che l’attività di B&B viene esercitata in forma occasionale e non imprenditoriale individua caratteristiche e requisiti delle strutture – ha spiegato Barbara Argiolas – la maggiore novità è rappresentata dalla classificazione dei bed&breakfast in base ai requisiti posseduti. La norma prevede una classificazione da 1 a 3 stelle in armonia con la normativa comunitaria e nazionale».

Le direttive, condensate in 18 articoli, individuano i soggetti abilitati a esercitare l’attività (proprietario, conduttore o locatore dell’immobile), le strutture (casa di residenza), il tipo di servizi offerti (solo prima colazione), le dimensioni delle camere, il numero massimo dei posti letto.

«L’assegnazione delle stelle dipenderà dalla qualità dei servizi offerti e dalla categoria e dallo stato di conservazione e manutenzione  della struttura – ha aggiunto Barbara Argiolas – tra i requisiti richiesti per ottenere le tre stelle sarà indispensabile la presenza di un bagno con relativi accessori in tutte le camere, il cambio bisettimanale della biancheria nei bagni e nelle stanze, il riscaldamento e l’aria condizionata.»

«Si tratta di un ulteriore passo verso la piena attuazione della nuova normativa regionale sul turismo – ha detto il presidente della Commissione Luigi Lotto – una legge che ha l’obiettivo di dare sviluppo al settore ricettivo extralberghiero con regole certe e rendere sempre più efficienti i servizi per i vacanzieri.»      

 

 

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A partire dalla settimana scorsa, gli impianti sportivi del comune di Calasetta dispongono di due defibrillatori, apparecchi salvavita fondamentali per controllare il ritmo della frequenza cardiaca degli atleti in caso di necessità.

«È una notizia di grande importanza per la nostra realtà sportiva – commenta l’assessore dello Sport Cristiano Mercenaro – pur essendo una piccola comunità, vantiamo un defibrillatore per il palazzetto e, da qualche giorno, uno per il campo di calcio.»

L’installazione del nuovo dispositivo è stata resa possibile in seguito al bando di gara per la pulizia e la manutenzione degli impianti sportivi: «Tra i progetti presentati dalle varie cooperative – conclude Cristiano Mercenaro – una di queste, “La Locomotiva”, ha inserito il defibrillatore come premialità, aggiudicandosi poi il bando: siamo soddisfatti che le condizioni di sicurezza dei nostri sportivi siano garantite da due questi irrinunciabili macchinari».

 

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Esultano i panificatori di Confartigianato Imprese Sardegna per il decreto interministeriale che, dal prossimo 19 dicembre, imporrà alle rivendite di separare i prodotti e di specificare il tipo di produzione e conservazione. Infatti, potrà chiamarsi “fresco” esclusivamente il pane «preparato secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, privo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante».

Sono 930 le attività di panificazione presenti in Sardegna che, quotidianamente, sfornano Civraxiu, Coccoi, Moddizzosu ma anche rosette, schiacciatine, baguette, bananine e lingue, senza dimenticare il pane alla ricotta o quello con le olive.

Un sistema, quello dei panifici sardi, che quotidianamente sforna circa 3.000 quintali di prodotto, per un totale annuo che sfiora le 110mila tonnellate, costantemente sotto attacco da parte del surgelato che arriva dall’estero o da altre regioni d’Italia, dalla concorrenza sleale e dagli abusivi.

«Finalmente i consumatori potranno scegliere tra il “pane fresco sardo” e quello proveniente da altre zone d’Europa, prodotto magari parecchi mesi prima e surgelato che peraltro ha spesso prezzi al consumatore più elevati – commenta Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna -. Dopo 12 anni di battaglie in Parlamento e nei Ministeri arriva una vittoria quanto mai attesa vista le difficoltà, dovute all’invasione del pane “non fresco”, che i panificatori vivono quotidianamente

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Sono stati individuati e poi abbattuti, nelle campagne di Arzana, 99 maiali al pascolo brado illegale, di proprietà ignota, non iscritti all’anagrafe animale e quindi mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari. Ne dà comunicazione l’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna.

L’intervento odierno si inserisce nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo del territorio previste in tutta la Sardegna, e in particolare nelle aree interne dell’Isola, dal piano di contrasto al pascolo brado illegale e quindi alla diffusione del virus della PSA tra soggetti infetti e sani. Alle operazioni, coordinate dall’UdP in stretta collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro, hanno partecipato i veterinari dell’ATS e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), gli uomini del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale e il personale dell’Agenzia Forestas.

L’Unità di Progetto, ancora una volta, rinnova l’appello affinché tutti coloro che detengono suini non registrati o allevati in modo illegale regolarizzino la propria posizione così da non contribuire al diffondersi della PSA in Sardegna. Chi opera al di fuori del quadro normativo impedisce alle proprie comunità di poter sviluppare allevamenti regolari capaci di creare nuove economie e occupazione in particolare nelle aree rurali della regione. È tempo che lo spirito dell’interesse collettivo torni a prevalere rispetto all’interesse di pochi: la crescita e lo sviluppo di una comunità sono dei processi che devono coinvolgere tutti e non lasciare indietro nessuno.

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Venerdì 30 novembre, presso la sala “I Sufeti” della biblioteca comunale, in piazza De Gasperi, a Sant’Antioco, si terrà un incontro pubblico sui temi legati alla valorizzazione della laguna e della portualità di Sant’Antioco, organizzato da Italia Nostra Sardegna e dal Comitato cittadino Porto Solky.

Italia Nostra Sardegna ed il comitato cittadino Porto Solky ancora una volta ribadiscono la contrarietà alla realizzazione del nuovo viadotto di 2 km poggiante su 25 piloni e relativa circonvallazione, per un costo totale di 57,5 milioni di euro, che definiscono «un’infrastruttura assolutamente inutile e dannosa per il paesaggio e per l’ecosistema lagunare, oltreché economicamente improponibile se rapportato al costo della manutenzione per l’attuale ponte di soli 1,3 milioni di euro».

«Aumentano sempre più le perplessità sulla progettazione in corso relativa alle nuove opere portuali che a tutt’oggi sta condizionando negativamente la programmazione futura del porto e delle aree adiacenti, impedendo di fatto la realizzazione di un porto polifunzionale e la valorizzazione delle aree ex Sardamag fondamentali ai fini della realizzazione di nuova ricettività turistica e di servizi al territorio indispensabili per la realizzazione di un vero polo nautico e ricettivo oggi assente in tutto il Sulcis», aggiungono Italia Nostra ed il comitato Porto Solky, ritenendo che «le attuali proposte del Piano Sulcis non corrispondono alle reali esigenze del territorio», ricordano «l’assenza di finanziamenti per la SS126 tra Carbonia e Sant’Antioco» e «propongono di dare avvio con l’incontro pubblico di venerdì 30, ad una serie di momenti di approfondimento e confronto tra gli amministratori locali dei comuni interessati dal Piano Sulcis e le istanze proveniente dal territorio, al fine di trovare le soluzioni più efficaci, condivise e rispondenti per un auspicato rilancio economico del Sulcis Iglesiente».

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«All’ospedale Marino di Cagliari sono stati interrotti gli interventi nei diversi reparti del presidio sanitario, dall’ortopedia alla traumatologia sino alla chirurgia della mano con i pazienti trasferiti negli altri ospedali cittadini. Le attività sono state cancellate (pare per un’avaria agli impianti elettrici) con una criticità che si è spostata inevitabilmente sugli altri presidi del capoluogo.» 

Il grido d’allarme è arrivato dal vicepresidente della commissione sanità Edoardo Tocco (Forza Italia).

«Si segnala una gestione carente dell’Ats, incapace di prevedere all’emergenza – aggiunge Edoardo Tocco – senza una programmazione per fronteggiare le disfunzioni interne al nosocomio. Una scelta che, di fatto, sembra il preludio ad una chiusura del presidio sanitario. I pazienti in lista d’attesa per alcuni interventi chirurgici non sono stati nemmeno avvertiti, con effetti prevedibili per gli altri ospedali presi d’assalto dagli utenti.»