21 July, 2024
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, ha ripartito per l’anno 2018 un milione di euro a favore degli Enti gestori dei Centri antiviolenza delle Case di accoglienza, applicando gli stessi criteri utilizzati per il 2017. Il 70% delle risorse sarà destinato alle Case di accoglienza ed il restante 30% ai Centri antiviolenza. Per la prima volta la gestione dei centri assistenza del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente saranno direttamente gestiti dai PLUS di Sanluri e di Carbonia, accogliendo così le richieste dei due territori. In entrambi i casi verranno finanziati un Centro antiviolenza ed uno Sportello operativo ad esso collegato.

Con un’altra delibera sono stati ripartiti i fondi a destinazione vincolata provenienti dal Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, per un totale di circa 515mila euro per l’annualità 2015-2016: 177mila euro serviranno per l’istituzione di nuovi Centri antiviolenza e nuove case rifugio da individuare attraverso procedure di evidenza pubblica. Altri 338mila euro circa saranno così suddivisi: 33.196 euro quale finanziamento aggiuntivo agli interventi regionali già operativi, volti ad attuare azioni di assistenza e di sostegno alle vittime di violenza; 152.350 euro per il finanziamento dei Centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti sul territorio regionale; 152.350 euro per il finanziamento delle case rifugio già esistenti. Inoltre, con riferimento alle somme sopraindicate ma non ancora utilizzate nel 2017, circa 77mila euro andranno ai Centri antiviolenza già esistenti e 10mila euro quale finanziamento aggiuntivo agli interventi regionali già operativi. Si potranno così adottare gli atti per individuare e finanziare i centri che ancora non sono parte della rete regionale ma che già svolgono la loro attività in diverse aree della Sardegna.

«A tutti gli enti che gestiscono le Case di accoglienza e i Centri antiviolenza della Sardegna – sottolinea l’assessore Luigi Arru – destineremo le risorse finanziarie previste nel ‘Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale’, pari a 384mila 800 euro: in questo caso privilegeremo, all’interno delle quattro azioni previste dal ministero della salute, l’implementazione della formazione e dell’autonomia abitativa e l’inserimento lavorativo, attraverso un Avviso pubblico a cura della Direzione generale delle Politiche Sociali, così da ripartire le risorse tra gli enti gestori interessati sulla base dei progetti che saranno presentati dalle Case di accoglienza e dai Centri antiviolenza.»

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Ieri mattina, nell’ambito del rafforzamento dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale di Cagliari, i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Quartu Sant’Elena, impegnati in un normale servizio perlustrativo, mentre effettuavano un posto di controllo alla circolazione stradale in quel viale Marconi, hanno notato un’autovettura Opel Zafira che alla vista dei militari cambiava repentinamente corsia. Insospettiti dall’insolita manovra i carabinieri hanno proceduto prontamente a bloccare l’autovettura.
Durante le fasi dell’accertamento della genuinità dei documenti personali e del veicolo, è stato accertato che il conducente, identificato nel 40enne cagliaritano Manolo Secci, era sprovvisto di patente di guida perché revocata dalla Prefettura. Condotto in caserma per procedere al fermo amministrativo dell’auto, l’uomo ha palesato un atteggiamento strano, dimostrandosi intimorito ed ansioso per l’azione dei militari. A quel punto, i militari hanno deciso di approfondire il controllo anche nella considerazione del fatto che dalla banca dati era emerso che il soggetto era gravato da numerosi precedenti penali, tra cui alcuni specifici reati in materia di armi. Alla richiesta se avesse qualcosa da dichiarare prima di approfondire le ricerche all’interno dell’auto (smontargliela), l’uomo ha ammesso di avere qualcosa di illecito nel bagagliaio.
Enorme è stato lo stupore dei carabinieri quando dal bagagliaio sono emersi quattro scatoloni al cui interno erano custoditi ben 90 kg. di sostanza stupefacente tipo hashish, suddivisi in panetti da 500 grammi cadauno. Al termine degli accertamenti, il 40enne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e su disposizione del Pubblico ministero della Procura della Repubblica di Cagliari è stato condotto presso il carcere di Uta.

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Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Roma, Viterbo e Varese, carabinieri della Compagnia di Carbonia, in collaborazione con i reparti territorialmente competenti, hanno eseguito 5 ordinanze di applicazione di misure cautelari personali emesse dalla DDA di Cagliari (GIP Dott. Casula; PM Dott. Pili) nei confronti di altrettanti soggetti pregiudicati, quattro italiani (di cui uno già detenuto per altra causa) ed un albanese, ritenuti responsabili di “associazione a delinquere finalizzata al traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope, da destinarsi allo spaccio anche a minori (art. 74 del D.P.R. 309/1990)”.

I provvedimenti scaturiscono dagli esiti dell’attività investigativa, convenzionalmente denominata “ICHNOS”, condotta da agosto 2017 a poco tempo fa dal Nucleo Operativo della Compagnia CC di Carbonia, che ha fatto emergere l’esistenza di un’articolata compagine criminosa operante in Sardegna, Lazio e Lombardia (collegata a più note organizzazioni criminali di livello azionale ed internazionale), per lo più dedita sistematicamente al traffico e spaccio di stupefacenti e che ha fatto girare decine di kg di stupefacente, fornito dai destinatari delle misure di cui trattasi.

L’attività investigativa, ha consentito di effettuare, nel corso del suo sviluppo, diversi arresti in flagranza di reato e di intercettare e/o sequestrare significativi quantitativi di stupefacenti, denaro e armi.

E’ in corso una conferenza stampa presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Cagliari per i dettagli dell’operazione.

 

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La straordinaria storia del quotidiano palermitano L’Ora, negli anni più intensi di denuncia della mafia, tra il 1954 e 1975, durante la direzione di Vittorio Nisticò, è stata raccontata dal regista Antonio Bellia, in un docufilm che, per la sua suggestione, ha raccolto unanimi consensi e la vittoria ai Nastri d’argento 2018.

Il docufilm verrà riproposto a Cagliari giovedì prossimo 29 novembre alla Cineteca Sarda, in Viale Trieste 126, nel corso di un evento formativo dal titolo “La corsa de l’Ora: informazione e mafia”, nell’ambito della formazione continua dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Interverranno Antonello Bellia (regista), Antonello Zanda (scrittore e critico), Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Celestino Tabasso (presidente Associazione Stampa Sarda). L’appuntamento è dalle 14.00 alle 17.00. Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati tre crediti formativi.

Nato all’inizio del Novecento come progetto della famiglia Florio, il quotidiano L’Ora ha sempre conservato la sensibilità al progresso sociale e ai tentativi di trasformazione dei vecchi equilibri, non solo siciliani: decisamente di sinistra; difensore dell’autonomia siciliana come strumento di libertà e di progresso; strettamente legato alle ragioni della crescita civile di Palermo; sempre attento a quanto di nuovo maturava in Italia e nel resto del mondo.

Dopo una strenua lotta contro il fascismo (che riuscì per il periodo del regime a governare il quotidiano), L’Ora ritornò ad essere, nel dopoguerra, un importante riferimento culturale della sinistra. Divenne, nel 1954, di proprietà del Partito Comunista. Il direttore Vittorio Nisticò, per vent’anni fino al 1975, riuscì a farne un punto di riferimento contro il dilagare della Mafia in Sicilia. Posizione che costò al giornale e ai suoi giornalisti pesanti minacce mafiose, concretizzate il 19 ottobre del 1958, in un grave attentato, che non riuscì comunque a spegnerne la voce. Tuttavia, alle prese con una lunga crisi economica, il quotidiano cessò definitivamente le pubblicazioni nel maggio del 1992.

 

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E’ un pari positivo quello ottenuto ieri sera dal Cagliari, nel posticipo della 13ª giornata, contro il Torino. Una partita senza grandi squilli, che ha visto il Torino più vicino al goal, negatogli da alcuni grandi interventi di Alessio Cragno nel secondo tempo. Il tecnico rossoblu, Rolando Maran, comunque, è soddisfatto del risultato e, soprattutto, della prestazione della sua squadra che, una volta resasi conto delle difficoltà, l’ha gestita per conseguire quel pari che muove la classifica e porta la squadra a quota 15 punti, 4 punti avanti alla quota salvezza.

«E’ stata una partita strana, falsata dalle condizioni atmosferiche – ha detto a fine partita Rolando Maran -. Il Torino non ci ha fatto ragionare, ha attaccato i nostri punti di riferimento concedendoci poco palleggio. Non siamo riusciti a fare circolare la palla con velocità, altre volte abbiamo fatto meglio: però la squadra ha tenuto bene il campo, con caparbietà, senza sbagliare nulla, contro un avversario costruito per andare in Europa League. Penso che sia stata una prova di maturità, la crescita passa anche attraverso questi momenti·»

«Avevamo giocatori fuori da tempo, siamo stati squadra sino all’ultimo – ha aggiunto il tecnico rossoblu -. Mi è piaciuta la capacità di soffrire, abbiamo disputato una partita di sacrificio ma senza rinunciare a cercare di vincere. Vero che il Torino nella seconda parte di gara ha intensificato la pressione specie dopo l’ingresso di Zaza, però la partita è rimasta sempre in equilibrio ed anche noi ci siamo resi pericolosi col tiro di Daniele Dessena in pieno recupero. Non ci dobbiamo mai accontentare, poi alcune partite possono risultare più complicate di altre.»

Soddisfatto anche il presidente Tommaso Giulini.

«La squadra ha fatto una buona gara – ha detto il presidente rossoblu -. Abbiamo affrontato una compagine costruita per andare in Europa League come il Torino con una formazione rimaneggiata; i ragazzi erano scioccati per l’infortunio occorso a Castro ed anche le condizioni atmosferiche hanno condizionato l’andamento di una partita molto bloccata sul piano tattico. Ci siamo guadagnati il nostro punto con grande volontà.»

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Si è concluso domenica sera, a Cagliari, presso il Comando Militare Esercito della Sardegna, con la rappresentazione teatrale “Donne al fronte. Memorie e musiche della Grande Guerra” l’evento storico denominato «I Vessilli della Vittoria. Le Bandiere di Guerra della Brigata “Sassari” e della Brigata “Reggio” in Sardegna nel centesimo anniversario della conclusione della Grande Guerra».

La chiusura dell’evento, alla presenza del Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna Generale Giovanni Domenico Pintus, è stata preceduta venerdì scorso da un convegno nazionale tenutosi in due sessioni, titolato “Ornamenta Triumphalia 1918. L’anno della Vittoria tra storia e memoria”.

Nella prima parte del convegno due lezioni magistrali tenute rispettivamente dell’ex Capo di Stato Maggiore Difesa, Generale Vincenzo Camporini, e dal vice capo reparto del V Reparto Affari Generali dello SME, generale di Brigata Fulvio Poli. Essi hanno catalizzato l’attenzione e l’interesse delle autorità e dei numerosi studenti convenuti presso la sala Conferenze della Fondazione di Sardegna. L’incontro, organizzato dal Comando Militare Esercito Sardegna, dal Club Modellismo Storico Cagliari, dal Comitato Sardo Grande Guerra con il sostegno della Fondazione di Sardegna, ha avviato alla conclusione il fitto programma di manifestazioni che sono state svolte in Sardegna per celebrare il centesimo anniversario dalla conclusione della Grande Guerra.

Il generale Fulvio Poli ha illustrato la figura del Maresciallo d’Italia Armando Diaz.

Chiamato a ricoprire l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito nel momento più drammatico della guerra, la ritirata di Caporetto, il napoletano Diaz, ex allievo della Nunziatella, ha messo in luce, a dire di Fulvio Poli, caratteristiche di brillante Comandante di uomini, già peraltro messe in evidenza sia nella guerra italo – turca, dove fu ferito ad un braccio mentre guidava all’attacco il 21° reggimento fanteria, sia nella prima guerra mondiale, dove da comandante della 49ª Divisione fu nuovamente ferito mentre con i suoi soldati combatteva in trincea. L’esperienza di combattente e ufficiale a lungo impiegato nello Stato Maggiore del Regio Esercito, ha spiegato il relatore, ha sicuramente influito sul modo con cui Diaz ha riorganizzato l’Esercito e, soprattutto, ha in primis migliorato il trattamento dei soldati. Con il suo insediamento fu eliminata la pratica crudele della decimazione, fu elevata la qualità del rancio e furono introdotte turnazioni più brevi in prima linea. Fu inoltre incrementata la paga e le licenze furono più frequenti, con durata calibrata alla lunghezza del viaggio occorrente per arrivare a casa. Non da meno fu istituita una polizza assicurativa gratuita per i soldati, allo scopo di dare sostegno economico alle famiglie dei caduti e dei feriti, e si diede vita a spettacoli ricreativi e tornei di calcio e boxe.

Il generale Vincenzo Camporini ha invece analizzato l’attuale situazione geopolitica internazionale con fino acume discriminativo, ripercorrendo la storia europea a partire dalla guerra dei 30 anni, mettendo in luce la necessità di riflettere bene sulla storia per evitare il ripetersi di errori già più volte commessi.

Nella sessione pomeridiana, dopo lo storico militare Lorenzo Cadeddu e la professoressa Marina Moncelsi, che hanno seguito il professor Aldo Accardo, sono stati presentati due filmati inediti del primo conflitto mondiale, ritrovati tra i reperti storici del National Archives di Washington e dell’Imperial War Museum di Londra. Il primo realizzato da operatori cinematografici dell’esercito tedesco nei giorni dell’offensiva di Caporetto nell’ottobre del 1917  il secondo, girato a Vicenza nel febbraio 1918 da un cineoperatore francese, che mostra la Brigata Sassari accolta trionfalmente a Vicenza dopo la battaglia dei Tre Monti, prima vittoria italiana dopo Caporetto.

Domenica sera, infin,e la pièce teatrale, con dapprima una presentazione di abiti storici riferiti al periodo della Grande Guerra curati dalle creazioni Marì di Cagliari.

A seguire la rappresentazione scritta ed interpretata da Adriana Monteverde e Eliana Carrus, attraverso la lettura di inedite testimonianze, diari e memorie, che hanno illustrato il variegato ruolo delle donne nel corso del primo conflitto mondiale. Crocerossine, madrine di guerra, portatrici carniche, intellettuali, prostitute e altro, rappresentando le donne che hanno condiviso con i soldati le fatiche, gli affanni e i lutti della trincea. Fra tutte sono state ricordate Teresa Guerrato Nardini, madrina di guerra della Brigata “Sassari” ed Agnes von Kuroswsky, la crocerossina “Catherine” di Addio alle Armi, che si prese cura di Ernest Hemingway ferito gravemente sul Piave.

La serata si e conclusa con l’esibizione del tenore “Su Populu Sardu” di Oliena, che ha suscitato nel numeroso pubblico grande emozione attraverso canti e cori ricordanti la Grande Guerra.

Il percorso letterale e storico iniziato il 3 novembre scorso con l’apertura della mostra ha suscitato vivo interesse nei tanti visitatori e in numerosi studenti degli istituti cittadini, ai quali non è sfuggito l’alto valore storico e morale dei drappi che sventolarono sul Carso, sull’Altopiano di Asiago, sul Piave e a Trieste redenta, che non consentono di dimenticare il tributo di sangue e il sacrificio degli oltre 14.000 soldati sardi caduti nel corso del conflitto.

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Un nuovo avviso di codice giallo, criticità ordinaria, è stato diffuso dal Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile. Dalle ore 21.00 di oggi, martedì 27/11/2018 e sino alle ore 12.00 di domani, mercoledì 28/11/2018, si prevede l’estensione del livello di ordinaria criticità per rischio idraulico sulle zone di allerta: Iglesiente, Campidano, Montevecchio-Pischilappiu, Tirso, Logudoro,

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, sarà presente giovedì 29 novembre alle ore 10.00, alla cerimonia di apertura del cantiere per la realizzazione del primo deposito costiero di Gas Naturale Liquefatto (GNL) in Sardegna che sarà realizzato da Higas s.r.l. nella zona industriale di Oristano-Santa Giusta. Dopo la cerimonia, seguirà un incontro nella sala consiliare del comune di Santa Giusta. Vi parteciperanno, oltre le istituzioni locali, anche il Presidente e l’Amministratore delegato di Higas, Andrew Pickering e Claudio Evangelisti.

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Giovedì 29, venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – per la Stagione del Teatro Contemporaneo 2018/19 va in scena lo spettacolo diretto da Elisabetta Podda “Gulliver a Lilliput”. La rassegna coglie ancora una volta nel segno. Con un mix attuale e avvincente, maturato sugli oltre quarant’anni di apprezzata attività scenica e artistica della Compagnia. L’Akròama coglie e rappresenta un percorso di lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La rassegna è supportata da ministero dei Beni Culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

Dopo il successo di Robinson Crusoe di Daniel Defoe, Jonathan Swift pubblica “I viaggi di Gulliver” parodiando i racconti di viaggi. Il libro, distribuito soprattutto come narrativa per bambini, è invece una critica ai suoi contemporanei. Ne “I viaggi di Gulliver” l’autore svolge una satira feroce all’Inghilterra, alla Francia settecentesca e all’animo umano inserendo il tutto in una cornice fantastica. Nel divertente spettacolo “Gulliver a Lilliput” si esplora in modo più approfondito il mondo dei lilliputziani, un mondo coi propri codici e usanze in cui ci si sofferma a indagare rapporti e trame all’interno della Corte. Nessuno si salva all’interno della Corte: né i nobili né il popolo rappresentato dai due soldati Micchè e Rasha, coppia di imbroglioni disposti a tutto. Anche i cerusici, i dottori di corte, preferiscono la morte certa di Gulliver per poter ricorrere alla vivisezione e poterlo studiare. I ministri, poi non sono da meno tramando per trarre il maggior profitto dalla presenza di Gulliver; e quando il profitto non ci sarà più allora tutti auspicheranno la sua morte: l’unica soluzione per poter continuare a lucrare. In questa cornice Gulliver, l’Uomomontagna, lo straniero, non avrà mai voce in capitolo.

“Gulliver a Lilliput”, regia di Elisabetta Podda, con Giovanni Trudu (re), Erika Carta (regina e narratrice), Francesco Civile (ministro Flimnap), Eleonora Giua (filosofo Demic), Julia Pirchl (ministro Reldresal), Amun Daemi (sacerdote Puzlal), Tiziana Martucci (cerusico Schif), Ana Cruz (cerusico Mache), Stefano Cancellu (Micché), Claudia Giua (Rascia). Costumi di Salvatore Aresu. Assistente costumi Noemi Tronza. Direzione tecnica e luci Lele Dentoni.

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Riaprono la SP 25 dir. Loculi-Onifai e la Circonvallazione – collegamento SP 25 a SP 72 dir. Onifai – Loculi ai mezzi che superano i 70 quintali, entrambe con limitazione di velocità a 30 km/h. Un risultato importante targato CNA FITA Sardegna, dopo anni di divieti al traffico pesante dei mezzi impegnati soprattutto nelle attività economiche estrattive, di cava e alimentari, che costava agli operatori interessati cifre da capogiro, complessivamente circa 500.000 euro all’anno. 

Numerose e forti le rimostranze degli autotrasportatori pervenute da tempo in CNA FITA, che ha quindi analizzato flussi e percorrenze degli operatori impegnati nella deviazione dalla S.S. 131 DCN per destinazione Orosei, rilevando i sovraccosti derivanti dai chilometri in più percorsi in ragione dei divieti che impedivano il transito sia nel centro abitato che nella circonvallazione intorno al comune di Irgoli.

Un percorso quotidiano obbligato in media per 55 operatori, costretti a percorrere la SP38 e imboccare la SP 129 per 25 km fino al bivio di Onifai, anziché i soli 16 km del percorso SP 25 Loculi-Irgoli-Onifai. «Eliminiamo sovraccosti pesantissimi per gli operatori quotidianamente interessati al percorso alternativo dei divieti ad oggi esistenti – spiega Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA. Ben 18 km in più – considerato che i servizi di trasporto prevedono di norma una doppia percorrenza su strada in andata e ritorno, per giunta su strade meno scorrevoli e con forti pendenze, ad una velocità commerciale media di 1,9 €/km. Una maggiorazione giornaliera che complessivamente si aggira intorno ai 1.881 €, circa 34 € per il singolo autotrasportatore. E che, parametrato su un mese di lavoro, ammonta a 41.382 €, circa 752 € per operatore, e diventa una cifra esorbitante se affrontata su base annua per complessivi 496.584 €, circa 9.000 € a carico di ogni singola azienda».

Conti alla mano, la CNA FITA ha richiesto un incontro urgente alla prefettura di Nuoro, ANAS Sardegna e comune di Irgoli per discutere delle problematiche di percorrenza delle strade statali, provinciali e comunali del Nuorese, in particolare in relazione ai divieti di transito. Alla richiesta dell’associazione artigiana è seguito un sollecito riscontro da parte della prefettura di Nuoro, che ha convocato a fine ottobre un tavolo di confronto con gli interlocutori interessati, allargandolo anche alla provincia di Nuoro ed al comune di Orosei.

«Un incontro utile, nel quale è stata possibile una composizione dei diversi interessi – afferma Francesco Pinna, vicepresidente nazionale e presidente regionale CNA FITA -. Abbiamo apprezzato la sensibilità dimostrata dalla Prefettura e dall’amministrazione comunale di Irgoli, con la quale abbiamo lavorato in sinergia per ottenere questo risultato che preserva la sicurezza, valore per noi imprescindibile, ma che abbatte di circa 500.000 euro annui i costi sostenuti dagli autotrasportatori che transitano quotidianamente nel territorio. Ma è evidente che occorra una programmazione territoriale condivisa sulla viabilità extracomunale, affinché gli impegni e i risultati possano essere duraturi.»

Verranno pubblicate domani, 28 novembre, le due ordinanze del Sindaco che rettificano le disposizioni di divieto di transito in entrambi i sensi di marcia della SP 25 e la Circonvallazione di collegamento SP25 e SP 72, disposte per i mezzi pesanti negli anni 2015 e 2017.

«Siamo venuti incontro alle esigenze degli autotrasportatori – dice Ignazio Porcu, sindaco di Irgoli – consapevoli della forte crisi che vive questo comparto. Purtroppo, su di loro si abbattono anche le conseguenze di una Provincia priva di fondi e di una Regione che i fondi preferisce destinarli da tutt’altra parte. Gli ultimi interventi di manutenzione sulla SP 25 sono stati fatti dal comune di Irgoli per 40.000 €; sulla SP72 gravano segnalazioni di cedimenti – mai sistemati e peggiorati per tempo – da oltre due anni. La nostra circonvallazione ha subito un ultimo intervento di manutenzione con un esborso comunale, in compartecipazione al finanziamento, di 150.000 su 450.000 €. Per un piccolo Comune come Irgoli è troppo. L’importanza delle nostre strade si evidenzia solo quando si rilevano i costi per il mondo economico, ma mai quando c’è da ricorrere alle manutenzioni. Oggi siamo noi ad aprire le porte ad una mediazione, e ci impegniamo a garantire la viabilità nel nostro centro, ma aspetto risposte concrete dalla Protezione civile e dalla Regione, o saremo costretti a fare un passo indietro e imporre nuovamente i nostri vincoli a tutela della sicurezza e integrità delle strade.»