26 November, 2024
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Martedì 27 novembre alle ore 11.00, nella Sala Consiglio della Fiera Internazionale della Sardegna a Cagliari, verrà presentata l’ottava edizione del Festival di Scirarindi. Il programma verrà illustrato da Giovannella Dall’Ara, responsabile dell’organizzazione e direttrice artistica della manifestazione, con le novità e gli ospiti speciali di questa edizione che anche quest’anno vede il Patrocinio gratuito del Comune e della città Metropolitana di Cagliari, e della Regione Sardegna.

Il festival indipendente dedicato al benessere, al buon vivere e ai temi della sostenibilità in Sardegna, ritorna con un programma ricco di appuntamenti nel primo weekend di dicembre, come sempre alla Fiera di Cagliari. Come ogni anno propone informazione, formazione, approfondimento, gioco, apprendimento e animazione insieme a tanti ospiti speciali. Forte degli oltre 16mila visitatori della scorsa edizione riparte con un percorso ancora più fitto ed articolato nel format vincente suddiviso nelle consuete nove aree tematiche che si svilupperanno nei diecimila metri quadri di esposizione tra oltre 200 eventi, tra incontri, laboratori, cooking show, degustazioni, atelier creativi, lezioni dimostrative, consulenze e esposizioni delle realtà e delle aziende locali in arrivo da tutta l’isola, dall’artigianato al cibo, e poi ambiente e bioedilizia, ecoturismo, economia etica e partecipazione, alimentazione, compranaturale, salute e benessere, vita interiore, spazio bambini e spazio animali.

 

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Lunedì 26 novembre, dalle 9.30, la sala riunioni del Consorzio industriale provinciale di Portovesme ospiterà un attivo sindacale provinciale nell’ambito delle iniziative attivate dalle segreterie nazionali CGIL, CISL e UIL per arricchire le proposte per la crescita e lo sviluppo del paese. Parteciperà un segretario nazionale confederale.

 

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Arriva per tutti, in qualunque campo, il momento di lasciare quel campo. Ma milioni di anni di evoluzione non sono bastati a insegnarci come diavolo farlo. Ognuno tenta una sua strada, a volte se la crea. C’è chi prova altri sport, chi si offre come testimonial, chi si chiude in casa o in un bar. Alessandro Del Piero, uno che a quei campi ha addirittura dato il suo nome a una zona (la «zona Del Piero», con quel tiro a girare che abbiamo tutti tentato invano da bambini davanti alla porta chiusa di un garage), ha scelto la strada più lunga: quella che lo ha portato in un altro Continente prima, e a un altro lavoro dopo.

Finita la ventesima stagione con la Juventus, nel 2012 prende un aereo per l’Australia, e inizia viaggiare: «Fino ad allora mi ero spostato molto con la Juve, ma non avevo veramente viaggiato. Avevo visto stadi, aeroporti e hotel», ha raccontato l’ex calciatore, 44 anni, ospite della seconda giornata del Festival Vanity Fair Stories, il primo Festival di Vanity Fair.

Destinazione Sidney, dove «la federazione voleva far crescere il movimento calcistico australiano». L’impatto, racconta Alex, fu anzitutto sulla strada: «Gli australiani guidavano a sinistra, e parlavano una lingua che ancora non conoscevo. Ma lì ho conosciuto il calcio sotto un aspetto diverso». L’ha conosciuto nelle «surfate e nelle grigliate fatte post-allenamento» dei suoi compagni e nei secondi lavori dei calciatori («Un caro amico della mia squadra era un filmmaker»). E in fondo l’ha rimesso a fuoco per quello che è: un fantastico gioco, «che ho vissuto con atteggiamento più distaccato, ma anche più istintivo». 

Due anni in Australia possono bastare. Così Alex prende un altro aereo e se ne va in India. «Iniziai a giocare per la Delhi Dynamos, la prima squadra della storia della città». C’è che gli indiani si erano messi in testa di sviluppare il mondo del calcio: «I capi della federazione dissero più o meno così: “Ok, tra tre mesi cominciamo il campionato. Facciamo otto squadre. Questo giocatore lo prendo io, e questo lo prendi tu”. Avevano chiamato come ambassadors per ogni squadra una stella del calcio mondiale e un attore di Bollywood. E mi ritrovai chiuso in un hotel fuori dalla città per tre mesi. Tanto, durava il campionato».

Eccolo là, un campione del mondo in mezzo a giocatori non di primissimo livello. Eccolo nello spogliatoio, nel delicatissimo momento pre-partita: «È il momento in cui ogni giocatore si concentra a suo modo. Alcuni si riscaldano, altri pregano. Prima del primo match, mi ritrovai in uno spogliatorio dove venivano recitate almeno cinque preghiere di altrettante religioni diverse. È stato forse il momento più bello dell’esperienza indiana. Quello in cui ho realizzato quanto lo sport sia capace di unire culture diverse». 

Finita pure l’esperienza indiana, Del Piero si spegne per un momento, com’è forse naturale. «Attraversai un periodo di sofferenza, perché la voglia di giocare c’era, ma le gambe e il fiato non più». Così trova nuove strade. Diventa commentatore per Sky Sport, e discreto golfista in giro per il mondo. Vive lo sport e il calcio in maniera diversa, ma lo vive. Per la cronaca, l’ultimo gol della sua carriera l’ha segnato in India, nella partita contro tale Chennaiyin finita 2 a 2: una rete su punizione battuta poco dietro l’angolo sinistro dell’area di rigore. La zona Del Piero.

Alessandro Del Piero

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Martedì 27 novembre le squadre di Abbanoa eseguiranno un intervento di manutenzione straordinaria della condotta adduttrice “Dorsale Sulcis” all’interno del tratto in galleria tra Perdaxius e Carbonia. Verranno installate nuove valvole e paratie ed eseguiti i sopralluoghi dei tecnici per gli ulteriori interventi di rifacimento dell’intero acquedotto Sulcis, per il quale Abbanoa sta investendo complessivamente circa 40 milioni di euro.

I tecnici del Gestore hanno approntato un piano di manovre in rete ed utilizzo delle scorte dei serbatoi d’accumulo urbano che consentirà di contenere quanto più possibile le interruzioni:

  • A Carbonia, Portoscuso e Gonnesa l’erogazione sarà garantita dalle riserve fino alle 20.00. Successivamente si effettuerà una chiusura notturna dell’erogazione fino alle 6.00 del mattino di mercoledì per ricostituire le scorte nei serbatoi.
  • La fornitura per il Consorzio Industriale verrà limitata sino alla conclusione dei lavori prevista per le 18.00 di martedì. Il Consorzio è stato invitato a predisporre preventivamente adeguate scorte nel proprio serbatoio.

Le squadre di Abbanoa eseguiranno tutte le manovre necessarie per evitare disservizi e completare l’intervento nel minor tempo possibile. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040, attivo 24 ore su 24.

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«L’O.S.A.P.P nella mattinata odierna ha svolto una visita all’interno della Casa Circondariale di Cagliari.» A darne notizia è lo stesso segretario generale aggiunto dell’O.S.A.P.P – Domenico Nicotra – che dichiara aver trovato una struttura sufficiente nuova, alla stessa stregua delle altre della Sardegna.

«Insieme al segretario regionale Roberto Melis, prosegue il sindacalista dell’O.S.A.P.P, e una folta rappresentanza di delegati della Regione dopo aver fatto visita alla struttura di Uta si è fatto il punto della situazione, coinciso con la visita di ieri del Capo del Dipartimento – ha aggiunto Domenico Nicotra -. In Sardegna mancano circa 360 unità di Polizia Penitenziaria, mancano i Direttori di Istituto che in sei devono ricoprire gli incarichi di 14 Istituti, mancano i Comandanti di Reparto, ma soprattutto manca l’attenzione della Sanità regionale al mondo penitenziarioInfatti, non è operativo nessun Reparto di Medicina protetta che possa contemperare le esigenze di salute del detenuto con quelle di ordine pubblico della collettività. Quello di Sassari, benché i lavori siano apparentemente ultimati, non risulta ancora dato in uso all’amministrazione Penitenziaria. Inoltre, non è stato avviato nessun rapporto di collaborazione per attività in regione almeno un istituto in cui attivare un Reparto/Sezione detentiva quale articolazione della salute mentale per tutti quei reclusi che hanno problemi di natura psichiatrica. Per fortuna, prosegue Domenico Nicotra, dal punto di vista prettamente numerico la Sardegna a fronte dei 2.700 posti detentivi disponibili ne occupa, allo stato, “solo” 2.200.»

«È evidente, conclude il sindacalista dell’O.S.A.P.P, che è necessario un intervento di natura politico per sanare le gravi carenze orbitanti attorno alla questione della sanità in carcere mentre per quanto riguarda la generalizzata carenza di organico è necessario che il Capo del DAP prenda urgenti provvedimenti – ha concluso Domenico Nicotra -, a partire dai Direttori e passando per i Comandanti per arrivare sino agli Agenti.»

 

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E’ ancora ricoverato al Brotzu in prognosi riservata il 18enne cagliaritano colpito con un pugno da un pregiudicato, ieri notte, nei pressi del parcheggio della discoteca Cocò. Intorno alle 3.00, i carabinieri della stazione di Pirri sono intervenuti in via Newton nei pressi della discoteca, dove poco prima un pregiudicato cagliaritano, classe 1988, sorvegliato speciale, senza alcun motivo apparente, aveva aggredito violentemente con un pugno al volto uno studente cagliaritano classe 2000, che si trovava lì in compagnia di alcuni amici. Il giovane è caduto rovinosamente al suolo, battendo la nuca e perdendo i sensi. I carabinieri, immediatamente intervenuti, hanno bloccato il pregiudicato cagliaritano che ha tentato la fuga, i militari lo hanno rintracciato, bloccato e tradotto presso la stazione dei carabinieri di Pirri. La vittima è stata immediatamente soccorsa dagli amici e dai sanitari del 118 intervenuti, che lo hanno trasportato in codice rosso presso l’ospedale civile Brotzu, dove è stato immediatamente ricoverato a seguito degli accertamenti in prognosi riservata ed in pericolo di vita a seguito di un grave trauma cranico. Anche l’aggressore è stato portato presso l’ospedale marino poiché, a seguito del pugno, si era procurato delle lesioni alla mano. Il pregiudicato si trova agli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

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Nella serata di ieri una cinquantina di soggetti di età media hanno occupato i locali dell’immobile dell’ex ristorante/pizzeria “La fattoria”, sita in via dei Conversi, a Cagliari, ormai da anni dismessa. A seguito di segnalazione del proprietario dell’area, sono intervenuti i carabinieri che hanno constatato l’occupazione abusiva effettuata previa effrazione delle porte di accesso. Nel corso della notte i giovani, alcuni dei quali identificati dai carabinieri, hanno tenuto una festa privata. Intorno alle 10.00 di questa mattina, i carabinieri al fine di effettuare un sopralluogo, hanno rinvenuto numerose scritte realizzate con vernice spray ingiuriose e minacciose nei confronti delle forze di polizia.

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«Abbiamo abbracciato l’economia circolare come scelta di sostenibilità e i sardi sono protagonisti delle performance, migliori anno dopo anno, della raccolta differenziata. A loro vogliamo dire grazie senza interrompere la nostra azione di sensibilizzazione che proseguirà anche con una nuova campagna informativa a partire da domani perché non si smetta di migliorare ancora.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano annunciando la campagna in partenza a conclusione dello studio di Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, sull’avvio al recupero degli imballaggi in carta, plastica, vetro, legno, acciaio e alluminio. Oltre a manifesti sul territorio e poster in tutti gli ecocentri, ognuno dei comuni sardi riceveranno le brochure informative e i contenuti saranno rilanciati anche sul sito e social della Regione oltre che online su alcuni quotidiani di informazione.

«Lo studio dice che a fronte di un avvio a recupero superiore al 90 per cento per tutti i materiali la Sardegna consegue ottime percentuali di effettivo riciclaggio: dal 97 per cento del vetro, all’88 per cento di carta e cartone, all’86 per cento di legno e 81 per cento dei metalli con margini di miglioramento per la plastica», ha aggiunto Donatella Spano.

La Sardegna è una delle regioni più virtuose. Lo certificano i dati della raccolta dei rifiuti, che fotografano una Sardegna addirittura sopra diverse regioni del Nord Italia. Nel 2015 la media regionale di raccolta differenziata era pari al 56,4 per cento, passato a 59,5 per cento nel 2016 e a 62,78 nel 2017. Sono molteplici le azioni della Giunta Pigliaru a favore dell’economia circolare, tra le quali l’accordo per migliorare ulteriormente le performance nella raccolta differenziata con il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, che raggruppa tutti i consorzi di filiera per ogni materia. La Giunta, nella scorsa seduta, ha ripartito 4 milioni di euro tra i Consorzi industriali provinciali per applicare la premialità 2018 sulla raccolta differenziata e saldare le annualità precedenti.

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Domani, lunedì 26 novembre, nella sala “Emilio Lussu” a Villa Devoto, alle ore 11.00, nel corso di una conferenza stampa, verrà presentato il piano di attivazione della rete in fibra ottica nelle aree rurali della Sardegna. Intervengono il presidente della Regione Francesco  Pigliaru, insieme agli assessori degli Affari Generali  e degli Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu, il responsabile Wholesale Operations TIM Carlo Filangieri e il presidente di Infratel Maurizio Decina.

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La bellezza del rito antico della produzione del pane sublimata dalla poesia del linguaggio del corpo, della danza. L’arte come strumento per riattivare la memoria e l’identità di un luogo, reinterpretarlo e raccontarlo, in una rispettosa armonia tra spazio e tempo, corpo e ambiente, architettura e movimento, luci naturali e arti visive. Le donne panificatrici settimesi e il processo “sacro” di “spongiai su pani”, ovvero lavorare l’impasto della farina con le nocche delle dita a pugno, scandiscono il tempo della memoria con il ritmo ed il suono del setaccio agitato dalla novantacinquenne “madre del pane” Bonaria Ghironi, ed entrano nella drammaturgia della creazione insieme agli artisti in scena. «Sì, perché il setaccio è una vera musica, è una musica», spiega sorridendo l’anziana panificatrice. Un quadro questo, “Wall Paper”, di pura poesia e danza dipinto all’interno di “Interconnessioni”, il progetto di residenza organizzato dall’associazione Tersicorea diretta da Simonetta Pusceddu, in collaborazione con il Comune di Settimo San Pietro, che partito a ottobre si è appena concluso, articolandosi tra i luoghi più significativi del paese conosciuto anche come “Septimo ab urbe lapide” (che indicava in latino la distanza di sette miglia da Karalis). Un profondo intreccio di sinergie tra danza, arte circense, teatro fisico, saperi della comunità, persone, spazi culturali e creazione artistica in un percorso umano e poetico che ha coinvolto dieci artisti-danzatori di livello internazionale e un collettivo di artisti “erranti” locali e si è sviluppato attraverso processi artistici, studi, proiezioni, laboratori, anteprime, spettacoli, con uno sguardo particolare ai bambini delle scuole primarie ed elementari.

Sedi del progetto di residenza alcuni tra i siti più importanti del territorio di Settimo San Pietro quali il sito nuragico “Cuccuru Nuraxi” con il suo antico tempio sotterraneo dedicato al culto dell’acqua; “L’Arca del Tempo”, il museo multimediale e centro di sperimentazione beni culturali e archeologici, con le sue attività espositive che consentono di fare un viaggio nel tempo di quattro millenni; “Casa Dessy”, la tipica “domus a corte” dell’800; l’”Antico Molino” conosciuto per la tradizionale lavorazione del grano ed il Borgo del Pane, con i suoi laboratori che ancora mantengono vivo il metodo della panificazione con il lievito madre e la pratica di un’antica tradizione, risorsa tra le più preziose del paese.

«La Sardegna finalmente è entrata attraverso l’articolo 43 del decreto ministeriale (MiBAC) del 2017 nell’accordo di programma dell’intesa tra Stato e Regioni relativa alle Residenze Artistiche per il triennio 2018-2020 sottolinea Simonetta Pusceddu, direttrice artistica -. Su tre proposte accolte dalla Regione Sardegna, due riguardano il teatro e una sola la danza, con “Interconnessioni”. Un progetto che permette una mobilità di artisti in residenza in piccoli comuni, garantendo la continuità del programma di lavoro per stimolare la ricerca dal punto di vista artistico, culturale, antropologico e poetico, attraverso gli intrecci dei linguaggi dell’arte contemporanea tra la comunità, i luoghi e il territorio coinvolto».

Dal 10 al 20 novembre il paese si è trasformato in un teatro a cielo aperto tra canti e danze, animato da coreografi, registi circensi, artisti visivi, musicisti e attori, in un armonico accordo fra tradizione e attualità, sulle note classiche della violinista Elsa Paglietti e della banda musicale del paese, treno itinerante, fiabesco e nostalgico della memoria, tra le storiche vie del paese e le suggestive “lollas”. Un bel viaggio testimoniato dalle intense immagini in bianco e nero nella mostra fotografica di Federica Zedda e dal docu-film di Massimo Gasole. Un contatto importante che ha permesso di sviluppare i concept dei diversi processi creativi incentrati sul tema specifico dell’identità nelle sue varie forme. Come l’identità umana indagata nei suoi vari strati che si accumulano, nascondendo debolezze e sentimenti in Wall Paper di e con Sara Angius (originaria di Sassari ma d’adozione e formazione milanese), con la partecipazione della ballerina Loretta D’Antuono (Milano), dei tutor Anthony Mathieu e Simonetta Pusceddu, e delle donne panificatrici del Borgo del Pane di Settimo San Pietro: «Queste donne per me rappresentano un interessante contrasto, la semplicità e l’onestà del gesto di fare il pane ed anche un certo ritmo metodico ma naturale, in opposizione all’artificio rappresentato da due personaggi-danzatrici che interagiscono in scena», ha commentato l’autrice. O l’identità che cela l’inquietudine e la fragilità di una giovane donna protagonista di una sorta di favola noir dedicata al dubbio e all’incertezza dell’esistenza in Simposio del Silenzio, di e con Lucrezia Maimone supportata dal tutoraggio del coreografo e danzatore Stefano Mazzotta della Compagnia Zerogrammi (Torno). Una creazione che trae ispirazione dai capitoli diversi di Lorenzo Mattotti, uno dei più importati illustratori e fumettisti italiani, che racchiudono i suoi tre universi Oltremai, Labirinti e Chimera. «Simposio parte da Oltremai per fare un tuffo verso l’ignoto e nella parte più profonda di noi, dove risiede la nostra più pura essenza». Con la video artist Federica Lì ha presentato inoltre un breve filmato di video-art girato a Villa Dorri sempre dedicato alla stessa creazione.

E ancora il tema dell’identità come azione orientata verso le radici culturali e antropologiche dell’individuo e della sua terra nelle due creazioni ICI, là-bas (Qui e là) e A solo con Gramsci, di e con Clotilde Tiradritti, con Marianne Rachmul e le musiche di Patrick Motoian. «Danzo per abbattere le barriere. Non volevo parlare del pensiero politico di Gramsci, ma della sua prigione interiore, quella che impedisce di realizzarsi, e delle difficoltà dell’essere umano nell’accettare l’altro, lo straniero, l’intruso, l’altro sé», ha raccontato la danzatrice e coreografa toscana formatasi in Italia e residente in Francia da diversi anni, che a Settimo San Pietro con la sua Compagnia “Heliotropion” (Parigi) ha sviluppato questo percorso di residenza suddiviso in due parti lavorando anche sulla voce e sul canto sardo affiancata da Elena Ledda. »Come danzatrice lavoro anche sulla voce, ma con il corpo. Ho avuto l’occasione qui di incontrare Elena che mi ha dato la possibilità non solo di utilizzare due suoi canti, ma anche di essere diretta nell’uso della voce e soprattutto in lingua sarda. È la prima volta che canto in sardo, una lingua che amo, come la Sardegna».

Per i duecento bambini settimesi della scuola primaria ed elementare un grande successo anche con le “interconnessioni” del matinèe tra brivido e divertimento nei due spettacoli a Casa Dessy, con alcuni dei più bravi maestri della giocoleria mondiale e arte circense. La paura che offusca la percezione e travolge l’uomo in un limbo di perdizione nello spettacolo “Medo” di e con Lorenzo Crivellari (Italia) e l’universo fantastico di “El misterio del interior” con il personaggio spassoso e carismatico Mr Spark, in un connubio fresco e innovativo tra teatro fisico e circo, di e con Salvador Riba Megias (Spagna).

«La creatività è davvero un atto politico, e io sposo appieno questo punto di vista, perché non è semplicissimo comunicare l’importanza dell’arte. Noi lo abbiamo fatto soprattutto con i giovani, con i ragazzi delle scuole, e credo che questo sia un bellissimo risultato ottenuto grazie alla partecipazione di tutti e al coinvolgimento degli spazi più significativi di Settimo e quindi fondendo le tradizioni, i luoghi con l’arte e la creatività, valori importanti da comunicare alla nostra collettività», ha sottolineato nella serata conclusiva il Sindaco di Settimo San Pietro, Gian Luigi Puddu.

Allegria, sorrisi, numeri di giocoleria e clowneria anche con la carovana degli “Erranti”, gli Artisti dei Cantieri Itineranti che hanno colorato ed animato le vie del paese. E ancora tra le iniziative del progetto di Tersicorea il laboratorio di disegno/scrittura creativa sempre sulla tematica dell’identità, condotto dall’artista venezuelano Gerardo Jonas Gouveia Villarroell (esperto artista visivo di pittura, grafica e disegno), il laboratorio/incontro con le donne panificatrici e il lab di arte circense condotto dall’artista Lorenzo Crivellari. «Quello che mi affascina di questi progetti di residenza, e spero di riuscire in questi intenti, è quello di suscitare amore per l’arte. L’arte apre dei canali di amicizia, ha il potere magico di creare una relazione con gli abitanti e i saperi dei luoghi, sono canali sani – spiega Simonetta Pusceddu -. Interconnetterci, vuol dire intrecciarci, vuol dire mostrarci, rivelarci. Senza avere mai la presunzione di stare su un piedistallo, nessuno di noi».